Guerra al terrorismo: differenze tra le versioni

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Il governo e le forze armate indiane hanno preso numerose misure anti-terrorismo per contrastare l'ascesa di cellule di miliziani nella nazione<ref>{{cita web|url=http://www.rediff.com/news/2003/apr/05spec.htm|titolo=India's counter-terrorism strategy|editore=Rediff|autore=B. Raman|data=6 aprile 2003|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>. Alcune misure sono state criticate dai gruppi che difendono i [[diritti umani]] per essere troppo draconiane, in particolar modo nel Kashmir<ref>{{cita web|titolo=The surrogate war in Kashmir|url=http://www.thehindubusinessline.com/businessline/2001/03/08/stories/040855ks.htm|data=8 marzo 2001|accesso=3 febbraio 2009|autore=B. Raman|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081210154615/http://www.thehindubusinessline.com/businessline/2001/03/08/stories/040855ks.htm}}</ref>.
 
Tuttavia, l'aumento dei controlli da parte delle forze di sicurezza indiane ha avuto un impatto positivo nel numero degli attacchi terroristici, che sono diminuiti nel [[2007]]<ref>{{cita web|url=http://www.satp.org/satporgtp/countries/india/index.html|titolo=India Assessment-2007|editore=South Asian Terrorism Portal|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>. IndiaL’India è considerata uno dei principali alleati nella guerra al terrorismo<ref>{{cita web|url=http://www.iht.com/articles/2007/02/07/news/air.php|titolo=What role for emerging India as a U.S. ally?|data=7 febbraio 2007|accesso=3 febbraio 2009|autore=Anand Giridharadas|editore=International Gerald Tribune|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080919033621/http://www.iht.com/articles/2007/02/07/news/air.php|urlmorto=sì}}</ref> ed ha collaborato strettamente alle attività anti-terroristiche con diverse nazioni, tra cui gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il [[Giappone]]<ref>{{cita web|url=http://www.kantei.go.jp/foreign/koizumispeech/2001/1210india_e.html|titolo=Japan-India Joint Declaration|data=10 dicembre 2001|autore=|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>, la [[Cina]]<ref>{{cita web|url=http://english.peopledaily.com.cn/90001/90776/90785/6328784.html|titolo=Indian troops leave China after joint anti-terrorism training|data=28 dicembre 2007|autore=|editore=People's Daily|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>, l'[[Australia]]<ref>{{cita web|url=http://www.radioaustralia.net.au/news/stories/200806/s2283403.htm|titolo=Australia, India to work jointly against terrorism|data=23 luglio 2008|autore=|editore=Australian Broadcasting Company|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>, [[Israele]]<ref>{{cita web|url=http://mrzine.monthlyreview.org/swamy300806.html|titolo=The Case against Collaboration between India and Israel|data=30 agosto 2006|autore=Raja Swamy|editore=MR zine|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>, il [[Regno Unito]]<ref>{{cita web|url=http://www.expressindia.com/latest-news/UK-wants-more-India-cooperation-on-terrorism/263568/|titolo=UK wants more India cooperation on terrorism|data=20 gennaio 2008|autore=|editore=Reuters|accesso=3 febbraio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090114034940/http://www.expressindia.com/latest-news/UK-wants-more-India-cooperation-on-terrorism/263568/}}</ref> e la [[Russia]]<ref>{{cita web|url=http://www.hinduonnet.com/thehindu/2003/09/18/stories/2003091803921200.htm|titolo=India, Russia for greater effort against terrorism|data=18 settembre 2003|autore=Vladimir Radyuhin|editore=The Hindu|accesso=3 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090110111338/http://www.hinduonnet.com/thehindu/2003/09/18/stories/2003091803921200.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
 
L'India è stata criticata nelle operazioni nel [[Jammu]] e nel [[Kashmir]], una dura risposta militare nella quale 40 persone, per la maggior parte civili disarmati che stavano protestando, vennero uccisi dalle forze armate indiane<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/worldservice/news/2008/10/081016_kashmir_arney_dm.shtml|titolo=Non-violent protest in Kashmir|editore=BBC|data=14 ottobre 2008|accesso=3 febbraio 2009}}</ref>.
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== Nello scenario internazionale ==
Il 12 settembre [[2001]], a meno di 24 ore dagli attacchi terroristici a New York e Washington, la [[NATO]] invocò l'articolo 5 del [[Trattato Nord Atlantico]] e dichiarò che gli attacchi sarebbero stati considerati un attacco a tutte le 19 nazioni membro della NATO. Il primo ministro australiano [[John Howard (politico)|John Howard]] dichiarò che l'Australia avrebbe invocato il trattato [[ANZUS]] con argomentazioni simili. ,
 
Nei mesi seguenti la NATO prese misure su larga scala per rispondere alla minaccia terroristica. Il 22 novembre [[2002]] gli stati membro dell'[[EAPC]] decise un piano di azione contro il terrorismo dove si affermava che "l'EAPC afferma di impegnarsi alla protezione e alla promozione delle libertà fondamentali e dei diritti umani, assieme al rispetto della legge, nel combattimento del terrorismo"<ref>{{cita web|url=http://www.forces.gc.ca/site/Newsroom/view_news_e.asp?id=1703|titolo=Partnership Action Plan against Terrorism|data=22 novembre 2002|editore=NATO|accesso=9 agosto 2006|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080809130112/http://www.forces.gc.ca/site/newsroom/view_news_e.asp?id=1703}}</ref>.