Enzo Tortora: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
9Aa3Bbot (discussione | contributi)
m come da richiesta
 
(Una versione intermedia di un altro utente non mostrate)
Riga 46:
== Biografia ==
[[File:Tortora59.jpg|thumb|upright=1.2|Tortora nel ''[[Carosello]]'' [[Durban's]] ''Adamo contro Eva'' (1959)]]
Figlio di Salvatore e Silvia Tortora, entrambirispettivamente di origini [[Napoli|napoletane]] e genovesi,<ref>{{Cita web |url= http://www.sololibri.net/Enzo-Tortora-libri.html|titolo=Enzo Tortora: Per una giustizia giusta – Edizioni Kaos|accesso=5 luglio 2022 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210514061127/https://www.sololibri.net/Enzo-Tortora-libri.html |dataarchivio=14 maggio 2021 |urlmorto=no}}</ref> collaborò giovanissimo con la [[Compagnia goliardica Mario Baistrocchi]],<ref name="grasso">[[Aldo Grasso]], ''Storia della Televisione'', vol. 2, Garzanti, 1998 - ISBN 88-11-30544-6</ref> con propri testi e insieme alla sorella [[Anna Tortora|Anna]], in seguito autrice televisiva. Il 26 dicembre 1953 Tortora si sposò a [[Rapallo]] con Pasqualina Reillo, dalla quale ebbe Monica. La coppia si separò nel marzo del 1959 e il matrimonio fu dichiarato [[Dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio|nullo]] dalla [[Sacra Rota]]. Sposò il 19 dicembre 1964, a [[Fiesole]], Miranda Fantacci (la coppia [[Divorzio (ordinamento italiano)|divorziò]] nel 1972), un'insegnante ventisettenne incontrata tre anni prima a [[Firenze]], dalla quale ebbe [[Silvia Tortora|Silvia]] e [[Gaia Tortora|Gaia]] (vicedirettrice del [[TG LA7]]), entrambe giornaliste. La sua ultima compagna fu [[Francesca Scopelliti]], poi senatrice.
 
=== Gli inizi ===
Riga 167:
{{Citazione|Per capire bene come era andata la faccenda, ricostruimmo il processo in ordine cronologico: partimmo dalla prima dichiarazione fino all'ultima e ci rendemmo conto che queste dichiarazioni arrivavano in maniera un po' sospetta. In base a ciò che aveva detto quello di prima, si accodava poi la dichiarazione dell'altro, che stava assieme alla caserma di Napoli. Andammo a caccia di altri riscontri in Appello, facemmo circa un centinaio di accertamenti: di alcuni non trovammo riscontri, di altri trovammo addirittura riscontri a favore dell'imputato. Anche i giudici, del resto, soffrono di simpatie e antipatie... E Tortora, in aula, fece di tutto per dimostrarsi antipatico, ricusando i giudici napoletani perché non si fidava di loro e concludendo la sua difesa con una frase pungente: «Io grido: "Sono innocente". Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento! Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi.}}
 
Tortora tornò in televisione il 20 febbraio del 1987, ricominciando il suo ''Portobello''. Il ritorno in video fu toccante, il pubblico in studio lo accolse con una lunga ''[[standing ovation|acclamazione]]''. Tortora, con evidente commozione, pronunciò un breve discorso di cui fu noto l'incipit:
{{Citazione|Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo.<ref>Nella diretta il conduttore pronunciò erroneamente "dirmelo".</ref> L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so, anche per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta.<ref>{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=E2lbKaYdUcA|titolo=Il filmato del ritorno in tv di Enzo Tortora, il 20 febbraio 1987|accesso=5 luglio 2009}}</ref>}}