Emilio Salgari: differenze tra le versioni

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Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per aver creato le saghe d'avventura del [[ciclo indo-malese]] (o ''ciclo dei pirati della Malesia'', del quale è protagonista il suo personaggio più celebre, [[Sandokan]]) e dei [[I corsari delle Antille|corsari delle Antille]] (in cui spicca il personaggio del [[Corsaro Nero]]). Scrisse anche romanzi storici, come ''[[Cartagine in fiamme]]'', e diverse storie fantastiche, come ''[[Le meraviglie del duemila|Le meraviglie del Duemila]]'' in cui prefigura la società di allora a distanza di un secolo, un [[romanzo scientifico]] precursore della [[Storia della fantascienza italiana|fantascienza in Italia]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/5494/|titolo=La Cartagine di Salgari|pubblicazione=Fantascienza.com|data=|accesso=19 maggio 2018}}</ref>. Molte sue opere hanno avuto [[Adattamento cinematografico|trasposizioni cinematografiche]] e televisive.
 
La popolarità di SalgàriSalgari è testimoniata anche dalla grande diffusione di apocrifi: oltre un centinaio le opere pubblicate col suo nome in realtà scritte da altri romanzieri<ref name="falsi" />.
 
== Biografia ==
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=== Esordio ===
Ispirato dai racconti avventurosi di [[Alfred Assollant]], [[Louis-Henri Boussenard]], del capitano [[Thomas Mayne- Reid]] e dai libri storici e anche romanzeschi dell'orientalista [[Louis Jacolliot]], Salgàri esordì come scrittore nelle ''appendici'' dei giornali. La sua prima opera pubblicata fu un [[racconto]], ''I selvaggi della Papuasia'', scritto all'età di vent'anni e in quattro puntate apparso, sul settimanale milanese ''La Valigia,''<ref>[http://books.google.it/books/about/I_selvaggi_della_Papuasia.html?id=AAtzEKALz3oC&redir_esc=y I Selvaggi della Papuasia - Emilio Salgari] books.google.it</ref> con la sigla S.E. Tra il 15 settembre e il 12 ottobre 1883 pubblicò a puntate sul giornale veronese ''La Nuova Arena'' il romanzo ''Tay-See'' (riedito poi in volume con il titolo ''La Rosa del Dong-Giang'' nel 1897), quindi sullo stesso giornale il romanzo ''La tigre della Malesia'' (riedito come ''[[Le tigri di Mompracem]]''), che riscosse un notevole successo, ma dal quale non ebbe alcun ritorno economico significativo, seguito da ''[[La favorita del Mahdi]]'' (1883-1884), scritto otto anni prima. Sempre nel 1883 divenne redattore del giornale stesso. Svolse un'intensa attività con gli pseudonimi ''Ammiragliador'' ed ''Emilius''. Due anni dopo diventò redattore de ''[[L'Arena (quotidiano)|L'Arena]]''. Il 25 settembre 1885 arrivò a sfidare a [[duello]] un collega del quotidiano rivale ''[[l'Adige]]''.
[[File:IdaPeruzzi.jpg|thumb|right|Ida Peruzzi, moglie di Emilio SalgàriSalgari]]
 
Nel 1887 morì la madre, mentre il 27 novembre 1889 vi fu il [[suicidio]] del padre che, credendosi malato di una malattia incurabile, si gettò dalla finestra di casa. Qualche anno dopo, il 30 gennaio 1892, Emilio sposò Ida Peruzzi (1866-1922), un'attrice di teatro; dopo la nascita della figlia primogenita Fatima (1893-1914), i SalgàriSalgari decisero di trasferirsi in [[Piemonte]], dove Emilio aveva trovato un contratto con l'editore Speirani e, stabilitisi inizialmente a [[Ivrea]] nel 1894, vissero poi in una casa di piazza Pinelli a [[Cuorgnè]] e successivamente nella vicina [[Alpette]].<ref name=Arpino /><ref name=Tamburini /> In questo periodo nacquero altri tre figli: Nadir (1896-1936), Romero (1899-1931) e Omar (1901-1963). Verso la fine del 1897, l'editore [[Anton Donath]], con cui aveva iniziato a collaborare, lo convinse a trasferirsi a [[Genova]] e la famiglia si sistemò a Casa Rebora, a [[Sampierdarena]] (allora comune autonomo alle porte del capoluogo ligure). Durante il soggiorno ligure scrisse ''[[Il Corsaro Nero (romanzo)|Il Corsaro Nero]]'', pubblicato nel 1898 e considerato il capolavoro di Emilio Salgàri. Qui strinse anche amicizia con [[Giuseppe Garuti]], in arte Pipein Gamba, che fu uno dei primi illustratori dei suoi lavori.
 
===La vita a Torino===
Nel 1900, richiamato dall'editore Speirani, Salgàri si trasferì, con moglie e figli, definitivamente a [[Torino]], in corso Casale, prima al civico 298 e poi al 205. Da qui Salgàri poteva facilmente raggiungere in tram la [[biblioteca civica centrale]], dove trovava mappe e racconti di viaggi esotici che costituivano la base e lo spunto per le sue storie. Tra il 1892 e il 1898 pubblicò una trentina di opere, di cui 16 nel solo triennio 1894-1896: tra queste, sempre con Speirani, ''[[Il tesoro del presidente del Paraguay]]'', ''[[Le novelle marinaresche di Mastro Catrame]]'', ''[[Il re della montagna]]'', ''[[Attraverso l'Atlantico in pallone]]'' e ''[[I naufragatori dell'Oregon]]''. Il motivo di tutto questo lavoro erano i debiti che Salgàri continuava ad accumulare; nel 1896 lo scrittore firmò un altro contratto con l'editore genovese [[Donath Editore|Donath]] e nel 1906 anche con il fiorentino [[R. Bemporad & figlio|Bemporad]].
 
Il 3 aprile 1897, su proposta della regina d'Italia [[Margherita di Savoia]], SalgàriSalgari venne insignito dalla Real Casa del titolo di "Cavaliere dell'[[Ordine della Corona d'Italia]]"<ref>«[...] a 34 anni cavaliere su proposta di S. M. Margherita», Emilio Salgàri a Luigi Motta, cartolina postale manoscritta, Torino, 14 dicembre 1904, Fondo Luigi Motta Milano</ref><ref>«[...] questo genere di lettura che istruendo con diletto giustamente si è meritato il favore del pubblico» lettera di Margherita di Savoia a Emilio Salgàri. Lo scrittore, riconoscente degli elogi della Regina, contraccambiò inviandole la prima copia di ogni sua opera; citato in {{Cita|Arpino e Antonetto}}</ref>. Ciononostante, la sua situazione economica non migliorò; a partire dal 1903 – quando la moglie iniziò a dare segni di follia – si moltiplicarono i debiti per potere pagare le cure. Nel 1910 la salute mentale della donna peggiorò ulteriormente e fu costretta a entrare in [[ospedale psichiatrico|manicomio]].
 
Nella sua vita Salgàri fu un "viaggiatore virtuale"<ref>{{cita libro | url = https://books.google.it/books?id=4_4nDwAAQBAJ&pg=PT133&lpg=PT133&dq=Emilio%2BSalgari%2Bmassone&source=bl&ots=l5gHU59OLy&sig=xdRHQKNt-E4lSb0AtsxpYhJAHdc&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjejtmr6ejdAhWpiKYKHQzZD8IQ6AEwBXoECAUQAQ#v=onepage&q=Emilio%2BSalgari%2Bmassone&f=false | titolo = Massoneria per principianti (Nuova Edizione) | autore = L. Sacchi | accesso = 2 ottobre 2018 | sito = Google Libri | data = 6 luglio 2017 | isbn=88-7136-946-7}}</ref>: il creatore della Tigre di Mompracem<ref>{{cita web | url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/07/11/quando-toto-aveva-il-grembiule.html | titolo = Artisti italiani e assoni illustri | data = 11 luglio 1993 | accesso = 2 ottobre 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130927142555/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/07/11/quando-toto-aveva-il-grembiule.html | urlmorto = no}}</ref> viaggiò pochissimo, ma fu un "divoratore di atlanti e dizionari", grazie ai quali inventò più di 1.300 personaggi, basando ogni suo libro su scrupolosi approfondimenti, e scontrandosi con gli editori dell'epoca a causa di gravi problemi economici<ref>{{cita web | url = https://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2017/08/21/emilio-salgari-lo-scrittore-che-non-riusci-a-cavalcare-la-tigre/213083/ | titolo = Emilio Salgari, lo scrittore che non riuscì a cavalcare la tigre | data = 21 agosto 2017 | accesso = 2 ottobre 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171023214048/https://www.lettera43.it/it/articoli/cultura-e-spettacolo/2017/08/21/emilio-salgari-lo-scrittore-che-non-riusci-a-cavalcare-la-tigre/213083/ | urlmorto = no}}</ref>.
 
=== Declino e morte ===
[[File:Salgari casa Torino.JPG|thumb|L'ultima dimora di Emilio SalgàriSalgari a Torino in corso Casale 205, con la targa commemorativa]]
{{Citazione|A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.|Emilio Salgari}}