Cilavegna: differenze tra le versioni
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'''Cilavegna''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ʧilaˈveɲɲa/|it}};<ref>{{DOP|id=1038293}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Luciano Canepari|titolo=Dizionario di pronuncia italiana|anno=2009|editore=Zanichelli|ISBN=8808105113}}</ref> ''Silavégna'' in [[Dialetto lomellino|dialetto vigevanasco]]
La cittadina è legata a un'antica tradizione agricola, in epoca romana con la produzione di vino e ora quella di [[Asparago rosa di Mezzago|asparagi rosa]], mentre a partire dal [[XX secolo]] ha visto la nascita di un polo industriale poco fuori dal centro abitato. La prima pagina di storia<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Rampi|titolo=Cilavegna: dalle origini ai giorni nostri|anno=1965|editore=Crespi|città=Vigevano|p=44}}</ref> dettagliata e precisa intorno al paese è costituita dalla concessione di [[Berengario del Friuli|Re Berengario I]], un documento che non porta data, ma sicuramente anteriore al 25 dicembre [[915]], anno della sua incoronazione a Roma.
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La zona in cui sorge l'odierno comune di Cilavegna cominciò a essere abitata fin dal Mesolitico, ma i ritrovamenti più antichi, corrispondenti ad alcune tombe dell'età del Bronzo, risalgono al [[Età del bronzo|1300 a.C.]], periodo che aprì a una serie di dominazioni su quelle terre da parte di [[Levi (popolo)|Levi]],<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Calvi|titolo=Cenni storici sulla Lomellina fino al sec. X|anno=1874|editore=Tip. Cortellezzi|città=Mortara}}</ref> [[Celti|Galli]]<ref>{{Cita web|url=http://www.infolomellina.net/html/storia03.htm|titolo=L'Età del Ferro e il periodo Celtico (900 a.C. - 100 a.C.)|accesso=12 settembre 2019|dataarchivio=16 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210516075347/http://www.infolomellina.net/html/storia03.htm|urlmorto=sì}}</ref> e [[Impero romano|Romani]]. Questi controllarono la cosiddetta [[Gallia Cisalpina]] a partire dal [[I secolo a.C.]] e trasformarono la viabilità edificando una rete di strade utile a semplificare i lunghi spostamenti degli eserciti verso l'Europa centrale; in particolare, sorsero in questo periodo diversi accampamenti con il semplice scopo di rifornire di viveri i soldati in sosta: uno di questi ''[[castrum]]'' era quello di ''cella ad vineas'',<ref>{{Cita libro|autore=Romano Bergamo|titolo=Storia dei comuni, frazioni e parrocchie della Lomellina|anno=1995|editore=Selecta Editrice|città=Pavia|volume=1|ISBN=8873323170|p=263}}</ref> odierna Cilavegna, che si trovava nella posizione strategica tra la via Galliana e quella per ''[[Vercelli|Vercellae]]'' (Vercelli).
Durante l'epoca medioevale Cilavegna divenne la sede di un giudice ([[Gastaldati longobardi|gastaldo]],<ref>{{Cita|Rampi 1965|p. 47}}.</ref> preposto alla supervisione delle opere del duca, mentre, a partire dalla conquista di [[Carlo Magno]], il borgo venne posto alle dipendenze dei conti di Lomello; fu questo ultimo periodo a vedere la nascita del castello, poiché nel [[X secolo|X secolo d.C.]], su concessione di [[Berengario del Friuli|re Berengario I]],<ref name=":13">{{cita|Rampi 1965|p. 44}}.</ref> venne realizzata una prima linea di difesa contro l'invasione degli Ungari. Gli eventi che seguirono riguardano diverse famiglie, che nel tempo acquistarono il feudo; in particolare si ricordano i [[Beccaria (famiglia)|Beccaria]],<ref name=":4">{{cita|Rampi 1965|p. 49}}.</ref> i [[Castelbarco]]<ref name=":5">{{cita|Rampi 1965|p. 50}}.</ref> e i Maletta.<ref name=":5" /> Quest'ultimi, infine, cedettero il possedimento a Vercellino Visconti<ref name=":5" />, il quale, però, con l'annessione al [[Ducato di Milano]], venne sostituito dalla signoria degli Atellani.<ref name=":5" />
A questa seguì la signoria Taverna<ref>{{cita|Rampi 1965|pp. 81-99}}.</ref> ([[1636]] - [[1798]]), la quale rimase al potere fino al crollo del feudalesimo, quando la Lombardia divenne parte prima della [[Repubblica Cisalpina]] e poi del [[Regno Lombardo-Veneto]]. Durante l'epoca contemporanea Cilavegna divenne un comune, che nel [[1818]]<ref name="105a">{{cita|Rampi 1965|p. 105}}.</ref> entrò a far parte del Vigevanasco e successivamente del Regno d'Italia, avviando in parallelo una politica di industrializzazione che vide il periodo più florido tra la fine del 1800 e la prima metà del [[1900]].
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