Reattore nucleare a fissione: differenze tra le versioni
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Fondamentalmente a livello logico-funzionale un reattore nucleare non è altro che una tecnologia ideata e sviluppata per sfruttare, a fini energetici, la reazione di [[fissione nucleare]] da parte di un [[combustibile nucleare]] in maniera controllata, garantendo cioè determinati livelli o standard di sicurezza.
La sorgente di energia del reattore è dunque il ''combustibile'' presente nel ''nocciolo'' o nucleo del reattore, composto da materiale fissile (tipicamente una miscela di <sup>235</sup>U e <sup>238</sup>U
Per rallentare i [[neutroni]] e [[neutrone termico|termalizzarli]], cioè rallentarli fino a un'energia cinetica inferiore all'[[elettronvolt|eV]] e aumentare così la probabilità di fissionare il combustibile, secondo la fisica stessa della reazione, è necessario utilizzare un [[moderatore (fisica)|moderatore]].
La fissione del nucleo del combustibile genera energia, principalmente sotto forma di [[energia cinetica]] dei frammenti della fissione e di [[raggi gamma]]. I frammenti di fissione rallentando nel combustibile generano calore che viene asportato da un [[fluido refrigerante]] termovettore (gassoso o liquido, o che subisce un cambio di fase nel processo) che lo trasporta a un ''utilizzatore'', direttamente o indirettamente per mezzo di [[generatore di vapore|generatori di vapore]], quasi sempre un gruppo turbo-alternatore per la produzione di [[energia elettrica]] nella parte [[centrale termoelettrica|termoelettrica]] della [[centrale nucleare]]. Il termovettore refrigerante può anche essere il moderatore stesso, come avviene nel caso dei reattori ad acqua leggera.
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