Vetero-cattolicesimo: differenze tra le versioni
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Il '''vetero-cattolicesimo''' è la [[dottrina cristiana]] professata dai cattolici che rifiutarono i dogmi imposti dalla [[Chiesa cattolica romana]] nel [[Concilio Vaticano I]] e precisamente si opposero alla proclamazione dei dogmi della [[Giurisdizione universale papale|giurisdizione universale del Papa]] e dell'[[infallibilità papale|infallibilità]], promossi da [[papa Pio IX]], e definiti dal Concilio Vaticano I con la [[Costituzione apostolica|costituzione dogmatica]] ''[[Pastor Aeternus]]''.
L'espressione "vecchi cattolici" o "vetero-cattolici" fu usata per la prima volta nel [[1853]], in riferimento ad alcuni cattolici di [[Utrecht]] che si rifiutarono di riconoscere la legittimità del nuovo [[Arcidiocesi di Utrecht|arcivescovo]] nominato dal [[papa]]. Queste comunità aderiscono all'[[Unione di Utrecht delle Chiese vetero-cattoliche]]. In particolare la [[Chiesa Vetero-cattolica Italiana]] si è allontanata dall'Unione delle Chiese di Utrecht dopo l'accordo dell'Unione con la [[Chiesa anglicana]] e l'[[Sacerdozio femminile|ordinazione delle donne]] anche nelle Chiese Vecchiocattoliche.
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{{vedi anche|Giansenismo|Scisma di Utrecht|Arcidiocesi di Utrecht (vetero-cattolica)}}
La sede [[Vescovo|vescovile]] di [[Arcidiocesi di Utrecht|Utrecht]] aveva goduto di particolare autonomia sin dalla fondazione. [[San Villibrordo]] (o Willibrord), consacrato arcivescovo dei Frisoni a [[Roma]] da [[papa Sergio I]] nel [[696]] con l'incarico di evangelizzare il nord dei [[Paesi Bassi]], vi stabilì la sua sede. Il vescovo [[Eriberto di Aosta|Eriberto]] nel [[1145]], grazie all'appoggio dell'imperatore [[Corrado II il Salico|Corrado II]], aveva ottenuto da [[Papa Eugenio III]] il privilegio per i vescovi di Utrecht di nominare i successori; il privilegio era stato confermato dal [[Concilio Lateranense IV]] del [[1215]].
[[File:Cornelius Jansen.jpg|thumb|Cornelius Otto Jansen (Giansenio)]]
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