Regno di Gerusalemme: differenze tra le versioni
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== Costituzione ==
Il regno fu creato in seguito alla [[assedio di Gerusalemme (1099)|presa]] di [[Gerusalemme]] da parte dei [[Crociato|crociati]] nel [[1099]], all'apice del primo conflitto. [[Goffredo di Buglione]], uno dei capi della spedizione, fu scelto come primo re, ma rifiutò, affermando che nessun uomo avrebbe dovuto ricevere una corona dove [[Cristo]] aveva indossato la sua [[corona di spine]], accettando invece la carica di ''Advocatus Sancti Sepulcri'', "difensore (laico) del [[Santo Sepolcro]]". Goffredo morì l'anno seguente, e gli succedette il fratello [[Baldovino I di Gerusalemme|Baldovino I]], il quale non si fece gli stessi scrupoli del fratello e si fece incoronare [[re di Gerusalemme]].
{{dx|[[File:Jerusalem, city wall.jpg|miniatura|Una parte delle mura di [[Gerusalemme]]]]}}
Baldovino ebbe successo nel tentativo di espandere i domini del regno, occupando i porti di [[Acri (Israele)|San Giovanni d'Acri]], [[Sidone]] e [[Beirut]], e in breve tempo il Regno estese la propria sovranità sugli altri Stati crociati a nord: la [[contea
Anche le [[repubbliche marinare]] di [[Repubblica di Venezia|Venezia]], [[Repubblica di Pisa|Pisa]] e [[Repubblica di Genova|Genova]] svolsero un ruolo sempre più importante per il regno, contribuendo alla conquista delle città portuali e guadagnando preziose [[Enclave|enclavi]] orientali, dotate di veri e propri quartieri commerciali.<ref>{{Cita|Prawer|p. 89}}.</ref>
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== Vita nel regno ==
Il regno era retto essenzialmente dall'[[aristocrazia
Il regno aveva una struttura [[feudalesimo|feudale]] come gli Stati europei contemporanei, ma con importanti differenze. Prima di tutto si estendeva su una piccola superficie, con poca terra coltivabile; fin dai tempi antichi l'area aveva un'economia urbana, a differenza dell'Europa medioevale e la nobiltà, nonostante possedesse le terre, preferiva risiedere a Gerusalemme o in altre città.
[[File:Silver denier of Fulk V of Anjou (the Younger).jpg|miniatura|left|Moneta di [[Folco V d'Angiò|Folco]] e [[Melisenda di Gerusalemme|Melisenda]]]]
Come in Europa, i nobili avevano loro vassalli, e loro stessi erano sottoposti al re. Ma la distribuzione della produzione agricola era regolata dall'equivalente musulmano del sistema feudale (''iqṭāʿ''), che non era stato modificato dai crociati. I musulmani, come anche gli ebrei e gli ortodossi, continuarono la loro vita nelle campagne esattamente come prima. Il ''rais'', a capo della comunità, era in pratica un subordinato del proprietario della terra su cui si trovava ma, data la frequente assenza dei nobili cristiani, godevano di una certa autonomia. Essi si occupavano della coltivazione e ne consegnavano i prodotti ai crociati come i [[Servitù della gleba|servi della gleba]] europei, ma non avevano obblighi militari. Anche le repubbliche marinare italiane, nonostante occupassero parte delle città portuali, non avevano obblighi di questo tipo. L'esercito del reame rimase così sempre ridotto, composto quasi esclusivamente col contributo delle famiglie [[Franchi|franche]].
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== Metà del XII secolo ==
L'affermazione dei [[Franchi]] in [[Terrasanta]] provocò un rapido risveglio dei potentati musulmani locali, che, riavutisi dalla sorpresa, iniziarono a riorganizzarsi per il contrattacco. Spesso gli occidentali in [[Palestina]] chiedevano aiuto militare all'[[Europa]], che veniva concesso soprattutto dalle città marinare (in prima linea [[Genova]] e [[Pisa]], un po' più tardi anche [[Venezia]]). I crociati, resisi conto delle rivalità tra [[sunniti]] di [[Baghdad]] e [[Ismailismo|ismailiti]] [[sciiti]] del [[Il Cairo|Cairo]], che proprio nella zona siro-irachena avevano un confine non ben delimitato, iniziarono a sfruttare le rivalità del nemico, e grazie alle flotte provenienti dall'Italia riuscirono a conquistare gradualmente tutta la costa del [[
A Baldovino II succedette nel [[1131]] la figlia [[Melisenda di Gerusalemme|Melisenda]], che governò insieme al marito [[Folco V d'Angiò|Folco d'Angiò]]. Durante il loro
Gli europei non seppero accorgersi di come il rafforzarsi del potere di Zengi fosse visto con preoccupazione e ostilità da parte degli altri potentati musulmani della zona: mentre si stava costituendo un fronte musulmano ostile a Zengi, un'alleanza cristiano-musulmana avrebbe forse permesso la salvezza del regno crociato. Però dal lato europeo troppi erano gli interessi contrapposti a un'eventuale alleanza con i [[musulmani]] (dalla memoria ancora viva dell'epopea del [[1096]]-[[1099]] alla volontà della stessa Chiesa romana), che diffusero una visione schematica dell'[[Islam]] come blocco compatto e in antitesi al cristianesimo.
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[[File:Raids mongoli in Siria e Palestina-1260.it.svg|thumb|Le [[incursioni mongole in Palestina]] del [[1260]].]]
Per tutto il secolo successivo il
Isabella e il suo ultimo marito, [[Amalrico II di Lusignano]], morirono nel [[1205]], e il regno fu nuovamente messo nelle mani di una bambina, la figlia di Isabella e Corrado, [[Maria del Monferrato]]. La giovane fu quindi data in sposa a un cavaliere esperto e sessantenne, [[Giovanni di Brienne]], che riuscì ad assicurare la sopravvivenza del reame. La speranza di riprendere Gerusalemme ai musulmani diminuiva anno dopo anno e il fatto che i musulmani non avessero né impedito né ostacolato il flusso dei pellegrini cristiani ai luoghi santi aveva allentato la necessità di intervento.
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Nel [[1274]] [[papa Gregorio X]] valutò la fattibilità e la possibilità di vittoria di una nuova spedizione, dando origine all'interessante letteratura del ''[[De recuperatione Terrae Sanctae]]'', ricca di nozioni geografiche, logistiche, strategiche, economiche e finanziarie (tra i più famosi autori vi furono [[Jacques de Molay]], [[Pietro Dubois]], [[Benedetto Zaccaria]], [[Marin Sanudo il vecchio]] e [[Raimondo Lullo]]).
Negli anni seguenti le speranze dei crociati erano rivolte ai [[mongoli]], i quali pareva simpatizzassero per i cristiani. Essi invasero la Siria molte volte, ma furono ripetutamente sconfitti dai [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|mamelucchi]] che si vendicarono sull'inerme
In seguito a questo evento il regno cessò di esistere sul continente, ma il titolo di sovrano di Gerusalemme fu rivendicato dai [[Lusignano]] [[Regno di Cipro|re di Cipro]], che per anni avevano cercato di pianificare la riconquista della [[Terra Santa]]. Per i sette secoli successivi alla caduta dello Stato, alcune fra le più importanti casate europee reclamarono la corona titolare di Gerusalemme. Fra le altre, [[Casa Savoia]] si fregiava dei titoli di
I sovrani di Casa Savoia hanno continuato a pretendere i troni dei regni crociati, usando i relativi titoli reali insieme a quelli di "[[Regno di Sardegna (1720-1861)|
In realtà il titolo passò dalla regina [[Caterina Cornaro]] alla [[Repubblica di Venezia]] quando tornò in patria e donò il regno nel 1489. Il [[doge]] veneto da questo momento detenne il titolo di monarca del
==Cronotassi dei regnanti==
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