Cristoforo Colombo: differenze tra le versioni
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===Realizzazione del progetto===
[[File:Monumento a Colón (Madrid) 06.jpg|min|verticale|Statua dedicata a Colombo a [[Madrid]]]]
Colombo incontrò il re [[Giovanni II di Portogallo]] nel 1483<ref>Alcuni autori indicano il 1484 come anno dell'udienza. Si veda {{Cita|Ferro|p. 241}}.</ref>, al quale chiese la somma necessaria per il suo progetto, ma dopo aver consultato i suoi esperti il Re rifiutò la proposta.<ref>Gli esperti del Re a cui chiese consiglio, riuniti nella "''junta dos mathematicos''", era composta da numerosi elementi importanti dell'epoca: il presidente era il vescovo cosmografo don [[Diego Ortiz]] e fra i componenti gli scienziati figuravano [[Josè Vizinho]] e Rodrigo. Si veda per l'elenco {{Cita|Vincent, Vacca, Crovetto|p. 47}} e {{Cita|Mathew|p. 89}}. L'incontro fra il re e il navigatore fu poi oggetto di una commedia di [[Lope de Vega]].</ref> Nel frattempo, la moglie Filipa morì (alcune fonti incerte dicono che fu invece abbandonata) nel 1485, per cause ignote, durante un viaggio a [[Roma]]<ref>https://www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com/colombo/464-le-immagini-poco-conosciute-delle-donne-di-colombo.html</ref>. Ormai da solo e rifiutato dal Re Giovanni II, nulla legava più Colombo al [[Portogallo]]<ref>Lasciò il Portogallo in segreto, come racconta il figlio, si veda: {{Cita|de las Casas|p. 19}}</ref> che lasciò, in segreto, con suo figlio Diego, trasferendosi in [[Spagna]] ([[Regno di Castiglia]]), precisamente a [[Siviglia]], dove viveva sua cognata, la ricca sorella della moglie, Briolanja Violante Moniz Perestrello, altresì proprietaria della villa di [[Tomares]] e consorte dell'uomo d'affari fiorentino Francesco Bardi.
Cristoforo infatti, era alla ricerca di qualcuno che potesse finanziare il viaggio. Oltre Bardi, il navigatore contattò anche il [[Enrique Pérez de Guzmán, II duca di Medina Sidonia|duca di Medina Sidonia]], ma questi non ottenne l'appoggio della Corona, e si trovò costretto a rifiutare.<ref>Bartolomé de Las Casas, ''Historia de Las Indias'', tomo I, capitolo XXX, Outlook Verlag, Frankfurt, 2022</ref> Nel marzo del 1486 Colombo si fece anche ospitare dai frati francescani di Rábida, un convento non lontano dal piccolo porto di [[Palos de la Frontera]] ([[Cadice]]), dove il navigatore già si stava informando su navi ed equipaggi. I porti principali infatti, erano occupati dall'[[Inquisizione]] per la massiccia espulsione dei non cattolici ([[musulmani]] e successivamente [[ebrei]] non convertiti) dalla [[Spagna]]. Nello stesso anno, Colombo tentò di convincere anche Don Luis de la Cerda, duca di [[Medinaceli]] ad intercedere per i finanziamenti presso la regina [[Isabella di Castiglia]], la quale, alla fine, decise di incontrare il navigatore<ref>La regina chiese al Celi di cederle le navi nel frattempo costruite ({{Cita|Roselly de Lorgues|I, pp. 147-148}}), tre o quattro caravelle, come in {{Cita|Irving 1828|pp. 147-148}}< Colombo allora, si stabilì a [[Cordova]]<ref>{{Cita|Colombo, Napione, Conti|p. 296}}.</ref> già dal 20 gennaio 1486, al cospetto di [[Alfonso de Quintanilla]], tesoriere dei regnanti,<ref>L'incontro si tenne ad [[Alcalá de Henares]], come confermato da [[Andrés del Corral]] nel "''Pleitos''". Si veda {{Cita|Davidson|p. 150}}</ref> come preludio all'incontro con la Regina, tuttavia temporaneamente assente in città. Qui, l'esploratore conobbe i fratelli Luciano e Leonardo Barroia, e l'amico [[Diego de Arana]]<ref>Diego poi navigò con Colombo, che gli lasciò fra l'altro il comando de [[La Navidad]], l'insediamento che più tardi Colombo fondò a [[Haiti]]{{Cita|Sanguineti|p. 203}}</ref>, che gli presentò la cugina [[Beatriz Enríquez de Arana]], dedita al commercio vinicolo e orfana da tempo. Colombo s'innamorò di [[Beatriz Enríquez de Arana|lei]], ma senza sposarla; i due ebbero un figlio nel 1488, [[Fernando Colombo]] (''Hernando Còlon''), secondo ed ultimogenito dell'esploratore<ref>L'attenzione che Colombo riservò a Beatrice fu evidenziata dai suoi lasciti, come dimostrano i {{formatnum:10000}} [[maravedí]] da versarle ogni anno, si veda {{Cita|Davidson|pp. 152-153}}</ref>. Nello stesso periodo, il navigatore ebbe anche una relazione con Beatriz de Bobadilla, signora di La Gomera, nipote della [[Beatriz de Bobadilla, marchesa di Moya|marchesa di Moya]]<ref>Si racconta che fu la stessa marchesa a contribuire al convincimento della regina, essendo sua amica. Si veda {{cita|Irving 1842|p. 210}}</ref>, che pare ebbe un ruolo decisivo nel convincere i regnanti ad accettare di finanziare il viaggio.
Nel maggio del 1487 i regnanti [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando]] e [[Isabella di Castiglia|Isabella]] incontrarono finalmente Colombo<ref>Durante la riunione Ferdinando lasciò nel mentre l'udienza lasciando il tutto a Isabella, che si occupava degli affari riguardanti l'oceano. L'incontro, descritto da [[Andrés Bernáldez]], vide Colombo esporre la sua fantasia facendo in modo che la Regina desiderasse ancora di sentirlo parlare di favole e terre lontane. Las Casas affermava che Colombo con il suo parlare induceva gli altri a considerarlo con amore e che era questa la sua virtù. {{Cita|Granzotto|p. 96}}</ref>, che presentò il suo progetto. Una commissione di corte, presieduta da padre [[Hernando de Talavera]] (confessore dei re cattolici) e composta da uomini dotti (''letrados'') come Rodrigo Maldonado de Talavera, si riunì per decidere le effettive possibilità di riuscita, ma il progetto fu respinto alla fine del 1490<ref>
Colombo scrisse che veniva ritenuto come un marinaio ignorante a confronto dei dotti, mentre lo storico [[Francisco López de Gómara]] scrisse di lui "''no era docto ma bien entendido''"; si veda {{Cita|Granzotto|pp. 101-102}}. Altri dicevano che la difficoltà maggiore di Colombo era nel far disimparare le conoscenze acquisite. Vedi {{cita|Helps|p. 41}}. In ogni caso Colombo difese le sue tesi con la propria consueta loquacità. Cfr. F. Fernandez-Armesto, ''Cristoforo Colombo'', Laterza, Roma-Bari, 1992, RCS Libri, 2005, pp. 79-81</ref> (nel frattempo, la corte si era trasferita a [[Salamanca]]). Colombo, nei mesi successivi, insistette ancora, con l'aiuto del fratello [[Bartolomeo Colombo|Bartolomeo]], rivolgendosi anche ai [[sovrani d'Inghilterra]] e di [[Sovrani di Francia|Francia]]. All'inizio del 1492, col protrarsi dell'attesa, il navigatore giunse oramai ai limiti delle risorse economiche, al punto da non essere quasi più in grado di provvedere alla sua famiglia<ref name="Superquark" />, costretto a vendere libri e disegnare mappe<ref>{{Cita|Granzotto|p. 109}}.</ref>. [[File:Gustav Adolf Closs - Die Schiffe des Columbus - 1892.jpg|min|I tre velieri in una stampa di [[Gustav Adolf Closs]] del 1892]] Padre [[Juan Pérez (frate)|Juan Pérez]], confessore personale della Regina, tramite Sebastiano Rodriguez<ref>{{Cita|Tarducci|p. 174}}.</ref> fece recapitare una missiva alla stessa regina, la quale due settimane dopo fece convocare il padre. Il tesoriere [[Luis de Santángel]], Ferdinando Pinello e altri intanto assicurarono la copertura finanziaria eventualmente richiesta<ref>Vi è una statua a Santo Domingo che raffigura Isabella che dona lo scrigno dei suoi gioielli come pegno per il pecunio richiesto (a Santangel), ma tale raffigurazione non corrisponde al vero; si veda anche {{Cita|Granzotto|pp. 114 e 115}}.</ref>
Si riunirono nuovamente gli esperti, mentre Colombo ricevette tramite lettera la comunicazione di una nuova udienza. Decisivo fu anche il contributo del vescovo [[Alessandro Geraldini|Geraldini]] originario della città di [[Amelia (Italia)|Amelia]], anche lui confessore della regina Isabella e amico personale di Colombo e del fratello Antonio; per sua insistenza, la Regina si convinse a consentire il viaggio. Colombo avrebbe poi intitolato una delle isole del [[Nuovo Mondo]] a Graziosa, madre del Geraldini, e il prelato divenne anche il primo vescovo residenziale delle Americhe.
Colombo si recò a [[Siviglia]], ma i reali si erano da poco trasferiti a [[Santa Fe (Granada)|Santa Fe]], vicino a [[Granada]]. Colombo li raggiunse e nell'incontro, i reali furono propensi al finanziamento, ma lui dettò le sue condizioni, ovvero il titolo di [[ammiraglio]] e la carica di [[viceré]] e "governatore delle terre scoperte" (titolo che doveva altresì essere ereditario), la possibilità di conferire ogni tipo di nomina nei territori conquistati<ref>Tali privilegi vennero poi tolti dalla corona{{Cita|Granzotto|p. 123}}</ref> e, inoltre, una rendita pari al 10% di tutti i traffici marittimi futuri. Le richieste furono considerate eccessive e non si fece alcun accordo, per cui Colombo ripartì, ma venne richiamato<ref>al momento era giunto sul ponte di Pinos, verso Cordova{{Cita|Granzotto|p. 118}}</ref>, e le richieste vennero accettate in caso di successo.
▲Padre [[Juan Pérez (frate)|Juan Pérez]], confessore personale della Regina, tramite Sebastiano Rodriguez<ref>{{Cita|Tarducci|p. 174}}.</ref> fece recapitare una missiva alla stessa regina, la quale due settimane dopo fece convocare il padre. Il tesoriere [[Luis de Santángel]], Ferdinando Pinello e altri intanto assicurarono la copertura finanziaria eventualmente richiesta<ref>Vi è una statua a Santo Domingo che raffigura Isabella che dona lo scrigno dei suoi gioielli come pegno per il pecunio richiesto (a Santangel), ma tale raffigurazione non corrisponde al vero; si veda anche {{Cita|Granzotto|pp. 114 e 115}}.</ref> Si riunirono nuovamente gli esperti, mentre Colombo ricevette tramite lettera la comunicazione di una nuova udienza. Decisivo fu anche il contributo del vescovo [[Alessandro Geraldini|Geraldini]] originario della città di [[Amelia (Italia)|Amelia]], anche lui confessore della regina Isabella e amico personale di Colombo e del fratello Antonio; per sua insistenza, la Regina si convinse a consentire il viaggio. Colombo avrebbe poi intitolato una delle isole del [[Nuovo Mondo]] a Graziosa, madre del Geraldini, e il prelato divenne anche il primo vescovo residenziale delle Americhe.
===Le Caravelle===
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