Cristoforo Colombo: differenze tra le versioni

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Nel maggio del 1487 i regnanti [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando]] e [[Isabella di Castiglia|Isabella]] incontrarono finalmente Colombo<ref>Durante la riunione Ferdinando lasciò nel mentre l'udienza lasciando il tutto a Isabella, che si occupava degli affari riguardanti l'oceano. L'incontro, descritto da [[Andrés Bernáldez]], vide Colombo esporre la sua fantasia facendo in modo che la Regina desiderasse ancora di sentirlo parlare di favole e terre lontane. Las Casas affermava che Colombo con il suo parlare induceva gli altri a considerarlo con amore e che era questa la sua virtù. {{Cita|Granzotto|p. 96}}</ref>, che presentò il suo progetto. Una commissione di corte, presieduta da padre [[Hernando de Talavera]] (confessore dei re cattolici) e composta da uomini dotti (''letrados'') come Rodrigo Maldonado de Talavera, si riunì per decidere le effettive possibilità di riuscita, ma il progetto fu respinto alla fine del 1490<ref>
 
Colombo scrisse che veniva ritenuto come un marinaio ignorante a confronto dei dotti, mentre lo storico [[Francisco López de Gómara]] scrisse di lui "''no era docto ma bien entendido''"; si veda {{Cita|Granzotto|pp. 101-102}}. Altri dicevano che la difficoltà maggiore di Colombo era nel far disimparare le conoscenze acquisite. Vedi {{cita|Helps|p. 41}}. In ogni caso Colombo difese le sue tesi con la propria consueta loquacità. Cfr. F. Fernandez-Armesto, ''Cristoforo Colombo'', Laterza, Roma-Bari, 1992, RCS Libri, 2005, pp. 79-81</ref> (nel frattempo, la corte si era trasferita a [[Salamanca]]). Colombo, nei mesi successivi, insistette ancora, con l'aiuto del fratello [[Bartolomeo Colombo|Bartolomeo]], rivolgendosi anche ai [[sovrani d'Inghilterra]] e di [[Sovrani di Francia|Francia]]. All'inizio del 1492, col protrarsi dell'attesa, il navigatore giunse oramai ai limiti delle risorse economiche, al punto da non essere quasi più in grado di provvedere alla sua famiglia<ref name="Superquark" />, costretto a vendere libri e disegnare mappe<ref>{{Cita|Granzotto|p. 109}}.</ref>. [[File:Gustav Adolf Closs - Die Schiffe des Columbus - 1892.jpg|min|I tre velieri in una stampa di [[Gustav Adolf Closs]] del 1892]]
 
Colombo, nei mesi successivi, insistette ancora, con l'aiuto del fratello [[Bartolomeo Colombo|Bartolomeo]], rivolgendosi anche ai [[sovrani d'Inghilterra]] e di [[Sovrani di Francia|Francia]]. All'inizio del 1492, col protrarsi dell'attesa, il navigatore giunse oramai ai limiti delle risorse economiche, al punto da non essere quasi più in grado di provvedere alla sua famiglia<ref name="Superquark" />, costretto a vendere libri e disegnare mappe<ref>{{Cita|Granzotto|p. 109}}.</ref>. [[File:Gustav Adolf Closs - Die Schiffe des Columbus - 1892.jpg|min|I tre velieri in una stampa di [[Gustav Adolf Closs]] del 1892]]
Padre [[Juan Pérez (frate)|Juan Pérez]], confessore personale della Regina, tramite Sebastiano Rodriguez<ref>{{Cita|Tarducci|p. 174}}.</ref> fece recapitare una missiva alla stessa regina, la quale due settimane dopo fece convocare il padre. Il tesoriere [[Luis de Santángel]], Ferdinando Pinello e altri intanto assicurarono la copertura finanziaria eventualmente richiesta<ref>Vi è una statua a Santo Domingo che raffigura Isabella che dona lo scrigno dei suoi gioielli come pegno per il pecunio richiesto (a Santangel), ma tale raffigurazione non corrisponde al vero; si veda anche {{Cita|Granzotto|pp. 114 e 115}}.</ref>