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[[File:Vladimir Olga Ul'janov 1874.jpg|miniatura|sinistra|upright|Vladimir e Ol'ga Ul'janov nel 1874]]
 
Vladimir Il'ič Ul'janov nacque a [[Simbirsk]], capoluogo dell'[[Oblast' di Ul'janovsk|omonimo]] [[Gubernija|governatorato russo]] (ribattezzati entrambi, nel [[1924]], con il nome di ''Ul'janovsk'' in suo onore), il 22 aprile<ref>Il 10 aprile secondo l'allora corrente [[calendario giuliano]]</ref> del [[1870]] in un'agiata famiglia [[Borghesia|borghese]]. Il padre, [[Il'ja Nikolaevič Ul'janov]], fu un [[educatore]] e [[docente]] di [[matematica]] e [[fisica]] [[Russia|russo]] di [[Chiesa ortodossa|religione ortodossa]], nato e cresciuto ad [[Astrachan']] (nella [[Circondario federale meridionale|Russia meridionale]]) da padre [[Russia|russo]] di etnia [[ciuvasci|ciuvascia]]<ref name="lenin">{{Cita web|url=http://www.istpravda.com.ua/blogs/2011/04/22/36859/|titolo=Походження Леніна: калмики, чуваші, євреї, німці, шведи...|lingua=uk|sito=Українська правда|data=22 aprile 2011}}</ref>, Nikolaj Vasil'evič Ul'janov<ref>Oppure, secondo alcuni, Ul'janin</ref> ([[1765]]-[[1838]]), un ex [[servitù della gleba|servo della gleba]] originario del [[Sergačskij rajon]] (nell'allora [[governatorato di Nižnij Novgorod]]), e da madre [[Russia|russa]] di etnia [[Calmucchi|calmucca]]<ref name="lenin"/>, Anna Alekseevna Smirnova ([[1793]]-[[1871]]), proveniente da una ricca famiglia di commercianti. La madre di Lenin invece, [[Marija Aleksandrovna Blank]], era un'[[insegnante]] [[Russia|russa]] originaria di [[San Pietroburgo]], figlia di Aleksandr Dmitrievič Blank (nato Izrail' Mojševič Blank), un [[medico]] [[Russia|russo]], nato ad [[Odessa]] in una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[Aschenaziti|aschenazita]], e fatto convertire in età adolescenziale al [[Chiesa ortodossa|cristianesimo ortodosso]] dal padre nel maggio 1820<ref>{{Cita libro|autore=Yohanan Petrovsky-Shtern|titolo=Lenin's Jewish Question|url=https://thecharnelhouse.org/wp-content/uploads/2018/03/Yohanan-Petrovsky-Shtern-Lenins-Jewish-Question.pdf|anno=2010|editore=Yale University Press|p=38|doi=10.12987/9780300168600}}</ref><ref name="Franceschini">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/04/01/cosi-lenin-scopri-di-essere-ebreo.html|titolo=Così Lenin scoprì di essere ebreo|autore=Enrico Franceschini|sito=la Repubblica|data=1º aprile 1997|accesso=14 dicembre 2019}}</ref><ref>Secondo Nadežda Krupskaja, la moglie di Lenin, in un articolo del ''Bol'ševik'' del giugno 1938, citato da {{cita|Fischer, 1973|p. 12}}.</ref>, e di Anna Ivanovna Groschopf. Quest'ultima era figlia a sua volta di un [[Tedeschi del Volga|tedesco del Volga]], Johann Groschopf<ref name="ref_A">L. D. Trockij, ''Il giovane Lenin'', 1971, p. 41.</ref>, proprietario di diversi appezzamenti di terra nel [[governatorato di Kazan']] e fautore di opinioni politicamente avanzate per i tempi<ref name="ref_A" />, e di una donna [[Svedesi|svedese]], Anna Östedt, ambedue di [[Luteranesimo|religione luterana]]<ref name="CRead">{{cita|Read, 2005|}}.</ref>. Entrambi i genitori di Lenin erano [[Zarismo|monarchici]], all'esatto contrario di tutti i loro figli<ref>Documentario ''Lenin - Fine di un mito'' su [[Rai Storia]].</ref>, e [[Conservatorismo liberale|conservatori liberali]], impegnati nella [[Riforma emancipativa del 1861|riforma dell'emancipazione del 1861]], introdotta dallo [[zar]] riformista [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]]: evitarono i radicali politici e non ci sono prove che la polizia li abbia mai messi sotto sorveglianza per il pensiero sovversivo.
 
Laureatosi in [[matematica]] col famoso professore [[Nikolaj Ivanovič Lobačevskij]], uno dei fondatori delle [[Geometria non euclidea|geometrie non-euclidee]], Il'ja Nikolaevič insegnò matematica e [[fisica]] nell'Istituto dei nobili di [[Penza]] dal [[1864]], dove conobbe, e poi sposò nel [[1863]], Mar'ja Aleksandrovna.<ref>{{cita|Fischer, 1973|pp. 14-15}}.</ref> Si trasferirono a [[Nižnij Novgorod]], dove Il'ja Nikolaevič insegnò nel locale ginnasio finché, nel [[1869]], accettò l'incarico di ispettore delle scuole elementari del governatorato di [[Ul'janovsk|Simbirsk]] e vi si trasferì con la moglie, già incinta di Vladimir, e con i due figli [[Anna Il'inična Ul'janova|Anna]] e [[Aleksandr Il'ič Ul'janov|Aleksandr]]. Nel 1874 venne nominato direttore scolastico col grado di [[Consiglio di Stato|consigliere di Stato]] e insignito dell'[[ordine di San Vladimiro]], ottenendo l'inserimento nel quarto grado della gerarchia nobiliare e il diritto alla trasmissibilità del titolo.<ref>{{cita|Fischer, 1973|p. 16}}.</ref>
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Nel mese di agosto 1910 Lenin partecipò all'VIII Congresso della [[Seconda Internazionale]] – un incontro internazionale di socialisti&nbsp;– a [[Copenaghen]], come rappresentante del POSDR, a cui seguì una vacanza a [[Stoccolma]] con la madre,<ref>{{cita|Fischer, 1964|p. 70}}; {{cita|Rice, 1990|pp. 114-116}}.</ref> la moglie e le sorelle. Si trasferì poi in Francia, stabilendosi prima a [[Bombon (Francia)|Bombon]] e poi nuovamente a Parigi.<ref>{{cita|Fischer, 1964|pp. 68-69}}; {{cita|Rice, 1990|p. 112}}; {{cita|Service, 2000|pp. 195-196}}.</ref> Qui divenne un amico della donna di origine francese filo-bolscevica [[Inessa Armand]]; la loro amicizia continuò fino al 1912 e alcuni biografi suggeriscono che con lei avesse instaurato una relazione extra-coniugale.<ref>{{cita|Fischer, 1964|pp. 75-80}}; {{cita|Rice, 1990|p. 112}}; {{cita|Pipes, 1990|p. 384}}; {{cita|Service, 2000|pp. 197-199}}; {{cita|Read, 2005|p. 103}}.</ref> Nel frattempo in una riunione a Parigi tenutasi nel mese di giugno 1911 la Commissione centrale del POSDR decise di far ritorno in Russia, ordinando la chiusura del centro bolscevico e del suo giornale, ''Proletari''.<ref>{{cita|Rice, 1990|p. 115}}; {{cita|Service, 2000|p. 196}}; {{cita|White, 2001|pp. 93-94}}.</ref> Nel tentativo di riconsolidare la sua influenza nel partito Lenin organizzò una conferenza a [[Praga]] nel mese di gennaio 1912 e, sebbene sedici dei diciotto convocati fossero bolscevichi, Lenin fu pesantemente criticato per le sue tendenze estremiste e non riuscì a rafforzare il suo ''status'' all'interno del partito.<ref>{{cita|Fischer, 1964|pp. 71-72}}; {{cita|Rice, 1990|pp. 116-117}}; {{cita|Service, 2000|pp. 204-206}}; {{cita|White, 2001|pp. 96-97}}; {{cita|Read, 2005|p. 95}}.</ref>
 
In seguito si recò a [[Cracovia]], allora facente parte del [[Regno di Galizia e Lodomiria]], dove fece uso della biblioteca dell'[[Università Jagellonica]] per condurre una sua ricerca<ref>{{cita|Fischer, 1964|p. 72}}; {{cita|Rice, 1990|pp. 118-119}}; {{cita|Service, 2000|pp. 209-211}}; {{cita|White, 2001|p. 100}}; {{cita|Read, 2005|p. 104}}.</ref> e dove fu comunque in grado di rimanere in stretto contatto con il POSDR operante nell'Impero russo, convincendo i membri bolscevichi della Duma a dividersi dalla loro alleanza parlamentare con i menscevichi.<ref name="Rice 122/White 100">{{cita|Rice, 1990|p. 122}}; {{cita|White, 2001|p. 100}}.</ref> Nel gennaio 1913 il bolscevico [[Iosif Stalin]] lo raggiunse per discutere del futuro dei gruppi etnici non russi dell'impero.<ref name="Rice 122/White 100"/> Per via delle difficoltà di salute, sia sue sia di sua moglie, Lenin si spostò nella città rurale di [[Biały Dunajec]],<ref>{{cita|Service, 2000|p. 216}}; {{cita|White, 2001|p. 103}}; {{cita|Read, 2005|p. 105}}.</ref> prima di recarsi a [[Berna]], dove la moglie Nadja fu sottoposta a un [[intervento chirurgico]] per uno [[Struma (endocrinologia)|struma]].<ref>{{cita|Fischer, 1964|73–74}}; {{cita|Rice, 1990|pp. 122-123}}; {{cita|Service, 2000|pp. 217-218}}; {{cita|Read, 2005|p. 105}}.</ref>
 
=== La prima guerra mondiale ===