Sigmund Freud: differenze tra le versioni

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[[File:FreudSignature.svg|min|Firma di Sigmund Freud]]
Fra gli intellettuali più influenti del XX secolo,<ref>[[Nicola Abbagnano]], ''La saggezza della filosofia'', Rusconi, Milano, 1987, p. 35; [[Silvia Vegetti Finzi]], ''Storia della psicoanalisi'', A. Mondadori Editore, Milano, 1986, Cap. I (p. 9); [[Aldo Carotenuto]] (a cura di), ''Dizionario Bompiani degli Psicologi Contemporanei'', Bompiani, Milano, 1992, p. 6; [[Pier Aldo Rovatti]] (a cura di), ''Dizionario Bompiani dei Filosofi Contemporanei'', Bompiani, Milano, 1990, p. 128.</ref> è noto per aver elaborato una teoria [[scienza|scientifico]]-[[filosofia|filosofica]] secondo la quale i processi [[psiche|psichici]] [[inconscio|inconsci]] esercitano influssi determinanti sul [[pensiero]], sul [[comportamento]] umano e sulle [[relazioni interpersonali|interazioni tra individui]]. Di formazione medica, tentò di stabilire correlazioni tra la visione [[Inconscio|dell'inconscio]] (rappresentazione simbolica di processi reali) e delle sue componenti con le strutture fisiche della [[mente]] e del [[corpo umano]],<ref name="cita-Freud-1938-pp11-12">{{cita|Freud 1938|pp. 11-12}}.</ref> teorie che hanno trovato parziale conferma anche nelle moderne [[neurologia]] e [[psichiatria]].<ref>[[David Servan-Schreiber]], ''Guarire.''</ref><ref name="Joseph E. LeDoux 1996">Joseph E. LeDoux, ''The Emotional Brain: The Mysterious Underpinnings of Emotional Life'', 1996, Simon & Schuster, 1998, Touchstone edition.</ref><ref name="ReferenceA">[[AntonioAntónio DamasioDamásio]], ''L'errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano'', Adelphi, 1995.</ref>
 
Nella psicoanalisi l'[[sessualità|impulso sessuale]] infantile e le sue relazioni con il rimosso sono alla base dei processi interpretativi. Molti dissensi dalle teorie di Freud, e quindi indirizzi di pensiero diversi ([[Alfred Adler|Adler]], [[Carl Gustav Jung|Jung]] e altri) nascono dalla contestazione del ruolo, ritenuto eccessivo, attribuito da Freud alla sessualità.
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Nel 1873 si iscrisse alla facoltà di medicina dell'[[Università di Vienna]], rettore [[Karl von Rokitansky]]. Durante il corso di [[laurea]] maturò una crescente avversione per gli insegnanti che considerava non all'altezza: sentendosi offeso per essere discriminato in quanto ebreo, sviluppò un senso critico che, di fatto, ritardò l'ottenimento della sua laurea in medicina e chirurgia conseguita il 31 marzo 1881.
 
Dal 1873 al 1876 <ref>{{Cita libro|autore=Irving Stone|titolo=Le passioni della mente. Il romanzo sulla vita di Sigmund Freud|editore=Club degli Editori su licenza Dall'Oglio|anno=1971}}</ref> s'impiegò nel laboratorio di [[zoologia]] diretto da [[Ernst Wilhelm von Brücke|Carl Friedrich Claus]]<ref name="bio" /> il quale, nel 1876, grazie a una borsa di studio ministeriale, lo inviò per due volte presso la stazione zoologica di [[Trieste]] (Imperial Regia Stazione Didattica e di Osservazione Zoologica, sede distaccata dell'Università di Vienna <ref>{{cita web | url=https://www.ogs.it/it/la-biologia-del-mare-trieste/|titolo=Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS, La storia della biologia del mare a Trieste| urlmorto = no }}</ref>) all'epoca facente parte dell'[[Impero austro-ungarico]].
 
Il lavoro di ricerca però non lo soddisfaceva e dopo due anni cambiò lavoro e conobbe [[Ernst Wilhelm von Brücke]], direttore dell'Istituto di [[fisiologia]], dove condusse importanti ricerche nel campo della neuro-[[istologia]] degli animali, dimostrando che gli elementi cellulari del sistema nervoso degli invertebrati sono morfologicamente identici a quelli dei vertebrati. Freud lasciò l'istituto dopo sei anni di permanenza, anche se le ricerche effettuate gli assicuravano una carriera nel settore, perché era animato da grande ambizione e valutava troppo lenti i successi conseguibili in quel campo. Freud fu enormemente colpito da Brücke, tanto che nella sua autobiografia lo cita come colui che maggiormente influì sulla sua personalità.<ref name="bio" /> Fu in questo periodo che iniziò la sua amicizia con l'internista [[Josef Breuer]].
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=== Schopenhauer ===
{{vedi anche|Pensiero di Schopenhauer}}
[[File:Schopenhauer by Jules Lunteschütz.jpg|min|verticale|Arthur Schopenhauer]]
 
[[Arthur Schopenhauer]] individua nella Volontà la forza che ci fa vivere e perpetuare la specie, a cui egli contrappone il distacco e l'[[ascesi]]; sebbene le conclusioni siano differenti, la Volontà può essere assimilata alla forza sessuale, la [[libido]] descritta da Freud, altrettanto ''vis a tergo'' che ci spinge ciecamente così come pure la "[[volontà di potenza]]" nietzschiana<ref name="Vigna">Carmelo Vigna, ''Introduzione all'etica'', Milano, Vita e Pensiero, 2001, p. 125. ISBN 88-343-0666-X; ISBN 978-88-343-0666-6. {{cita testo|titolo=''Anteprima disponibile''|url=https://books.google.it/books?id=KxCnK4KL5FQC&pg=PA125&dq=Freud+%22vis+a+tergo%22+%22Volont%C3%A0+di+potenza%22+Nietzsche#v=onepage&q=Freud%20%22vis%20a%20tergo%22%20%22Volont%C3%A0%20di%20potenza%22%20Nietzsche&f=false}} su books.google.it.</ref>: «Da un bel po' infatti il filosofo Arthur Schopenhauer ha fatto vedere agli uomini in qual misura tutte le loro azioni e aspirazioni sono determinate da desideri sessuali - nel senso abituale della parola - e tutto un mondo di lettori non dovrebbe scordare troppo facilmente quell'insegnamento così avvincente!» <ref name="Freud">Sigmund Freud, ''Prefazione alla quarta edizione'', in ''La vita sessuale'' a cura di C. Musatti, Boringhieri, Torino 1970, p. 32.</ref> Se rimasta fissata e non usata a scopo sessuale, crea le [[nevrosi]] o la [[perversione]]. Inoltre Schopenhauer riprende concetti delle religioni orientali, in particolar modo [[buddisti]], come il [[Nirvana]], la cessazione delle passioni: anche Freud usa a volte il termine, in senso psicologico, ad esempio in ''[[Al di là del principio di piacere#Sabina Spielrein e Barbara Low|Al di là del principio di piacere]]'' (1920) e nel ''[[Compendio di psicoanalisi]]''<ref>{{cita|Freud 1938|p. 89}}.</ref> (1938).<ref>{{en}} Julian Young, ''Schopenhauer'', Routledge, 2005. ISBN 0-415-33347-4; ISBN 978-0-415-33347-4. {{cita testo|titolo=''Schopenhauer and Freud''|url=https://books.google.it/books?id=zHvHRpZo6qcC&pg=PA238#v=onepage&q=&f=false}}, pp. 238-241 su books.google.it.</ref><ref>{{en}} [[Jean Laplanche]], [[Jean-Bertrand Pontalis]], ''The Language of Psycho-analysis'', Karnac, ''Paperbacks'', 1988. ISBN 0-946439-49-4; ISBN 978-0-946439-49-2. {{cita testo|titolo=''Schopenhauer''|url=https://books.google.it/books?id=DCpokE8C2WgC&pg=PR1&dq=laplance+pontalis&cd=1#v=onepage&q=Schopenhauer&f=false}} su books.google.it.</ref>