Junio Valerio Borghese: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
errore grammaticale Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 132:
Immediatamente dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]], molti marò della Xª Flottiglia MAS tornarono a casa<ref>{{Cita|Bertoldi, 1976|p. 151}}.</ref> o si rifugiarono sulle colline in attesa degli eventi<ref name="Bertoldi-pag.157">{{Cita|Bertoldi, 1976|p. 158}}.</ref>, mentre il comando di stanza nella caserma della [[La Spezia|Spezia]] non si sbandò e, messo in allarme, attese ordini disciplinatamente<ref name=autogenerato2>Giampaolo Pansa, Il gladio e l'alloro, Le Scie, Mondadori editore, Milano, 1991, pag 186</ref>, evitando però di distruggere i piccoli mezzi navali all'ancora fuori della caserma, di cui parte poi cadde momentaneamente in mani tedesche<ref>{{Cita|Bertoldi, 1976|pp. 153-157}}.</ref>.
La
[[File:Foto di gruppo Borghese Bardelli Bertozzi decima mas.jpg|thumb|left|Foto di gruppo: sono riconoscibili Borghese (alla guida), [[Umberto Bardelli|Bardelli]], [[Umberto Bertozzi|Bertozzi]], con i militi della [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Decima MAS]] (1944)]]
Il 9 settembre gli ufficiali si riunirono per decidere la strada da intraprendere e Borghese ribadì la lealtà all'alleato tedesco. L'11 settembre radunò invece i marinai della Spezia, spiegando la situazione e dando il permesso di congedarsi a coloro che non se la fossero sentita. La maggioranza si congedò<ref>{{Cita|Greene, Massignani, 2008|p. 161}}.</ref>. In questo periodo la Decima si dotò di un proprio regolamento che costituisce un unicum nella storia militare italiana: prevedeva la totale uguaglianza fra ufficiali e truppa (panno della giubba uguale per tutti, pasti in comune), promozioni guadagnate solo sul campo, [[pena di morte]] per i marò colpevoli di furto, saccheggio, diserzione o vigliaccheria in faccia al nemico. La Decima adottò inoltre il proprio saluto: "''Decima, comandante''" cui veniva risposto "''Decima, marinai''"<ref name="Ganapini">{{Cita libro |url=https://books.google.com/books?id=z21oAAAAMAA |autore=Luigi Ganapini |titolo=La repubblica delle camicie nere editore=Garzanti |città=Milano |isbn=978-88-11-69417-5 |annooriginale=1999 |anno=2010 |pp=61-62 |urlmorto=sì }}</ref>.
|