Impero austriaco: differenze tra le versioni

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|dipendenze = {{bandiera|AUT 1804-1867}} [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]]<br />{{simbolo|Flag of Kraków.svg}} [[Repubblica di Cracovia]]<br />{{simbolo|Flag of the Grand Duchy of Cracow.svg}} [[Granducato di Cracovia]]<br />{{LOM-VEN}}
|governo = [[Assolutismo monarchico|Monarchia assoluta]]
|titolo capi di stato = [[Imperatore d'Austria]], [[Sovrani d'Ungheria|Re d'Ungheria]] (dal 1867)
|elenco capi di stato = * [[Francesco III d'AustriaAsburgo-Lorena|Francesco I]] <small>(1804-1835)</small>
* [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]] <small>(1835-1848)</small>
* [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe I]] <small>(1848-1867)</small>
|titolo capi di governo = Cancelliere, Primo Ministro (dal 1848)
|elenco capi di governo = [[Klemens Wenzel von Metternich]]<br />[[Franz Anton von Kolowrat-Liebsteinsky]]<br />[[Karl Ludwig von Ficquelmont]], [[Franz von Pillersdorf]]<br />[[Johann von Wessenberg-Ampringen]]<br />[[Felix zu Schwarzenberg]]<br />[[Johann Bernhard von Rechberg und Rothenlöwen]]<br />[[Ranieri Ferdinando d'Asburgo-Lorena]]<br />[[Alexander von Mensdorff-Pouilly]]<br />[[Richard Belcredi]]<br />[[Friedrich Ferdinand von Beust]]
|organi deliberativi = [[Reichsrat (Austria)|Reichsrat Imperiale]]
|inizio = 11 agosto 1804
|primo capo di stato = [[Francesco III d'AustriaAsburgo-Lorena|Francesco I]] (Imperatore d'Austria)
|evento iniziale = [[Sacro Romano Impero Germanico#La fine del titolo imperiale|Pressioni di Napoleone sul Sacro Romano Impero]]
|fine = 12 giugno 1867
|ultimo capo di stato = [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe I]] <small>(1848-1867)</small>
|evento finale = [[Ausgleich]]
|area geografica = [[Europa centrale]]
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L{{'}}'''Impero austriaco''' ({{tedesco|Kaiserthum Österreich}}; {{ungherese|Osztrák Birodalom}}<ref>{{croato|Austrijsko Carstvo}}; {{slovacco|Rakúske cisárstvo}}; {{sloveno|Avstrijsko cesarstvo}}; {{ceco|Rakouské císařství}}; {{serbo|Аустријско царство|Austijsko carstvo}}; {{romeno|Imperiul Austriac}}; in [[ladino dolomitico|ladino]] ''Impero di Striaci''; in [[lingua friulana|friulano]]: ''Imperi Austriac'' o ''Imperi Striac''; in [[lingua veneta|veneto]]: ''Inpero Austriaco''.</ref>) venne costituito nel 1804 come [[monarchia ereditaria]] sui [[Casa d'Asburgo|domini asburgici]], in seguito al dissolvimento del [[Sacro Romano Impero]] e alla formazione del [[Primo Impero francese]] da parte di [[Napoleone Bonaparte]].
 
Il primo [[imperatore d'Austria]] fu [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Asburgo-Lorena]], che al tempo portava anche il titolo di [[Imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore eletto dei Romani]], abbandonato nel 1806 in seguito alla [[dissoluzione del Sacro Romano Impero]]. Per mantenere il titolo imperiale, si proclamò imperatore d'Austria nei suoi [[Monarchia asburgica|domini ereditari]].
 
Dopo alcuni tentativi di riforma costituzionale, nel 1867 vi fu una parificazione di status con la parte ungherese del regno (''[[Ausgleich]]'') e quindi l'Impero austriaco è conosciuto da quel momento con il nome di [[Impero austro-ungarico]].
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Gli Stati dell'Impero appartenenti ai beni allodiali della [[Casa d'Austria]] facevano parte della [[Provincia austriaca]] ed erano composti da
* arciducato dell'Austria interna (''Innerösterreich'') composto dai Paesi sopra l'[[Enns (fiume)|Enns]] (Linz) e dai Paesi sotto l'Enns ([[Vienna]])
* ducato di Stiria (''[[Stiria|Steiermark]] '')
* ducato di Carinzia (''Kärnten'')
* ducato di Carniola (''[[Carniola|Krain]] '')
* contea di Gorizia e Gradisca (''[[Contea di Gorizia|Görz]] '')
* litorale austriaco (''[[Litorale austriaco|Küstenland]]'')
* contea del Tirolo (''Tirol'')
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{{Vedi anche|Guerre napoleoniche}}
[[File:Map Austria in the napoleonic age 1928-1940 - Touring Club Italiano CART-TRC-61.jpg|thumb|Mappa del territorio austriaco durante del guerre napoleoniche]]
Come tutto il resto d'[[Europa]] l'Impero austriaco fu scosso profondamente dalla [[Rivoluzione francese]] e dalle ambizioni di [[Napoleone Bonaparte]]. Il timore delle ripercussioni che l'ideologia rivoluzionaria francese avrebbe potuto avere sui sudditi fecero dell'Austria una nemica implacabile della [[Francia]] napoleonica. L'imperatore Francesco I guidò la ''prima coalizione antifrancese'' contro la Francia di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], e subì le due gravi sconfitte di [[battaglia di Ulma|Ulma]] e [[battaglia di Austerlitz|Austerlitz]]. In quest'occasione l'Impero austriaco cedette alla Francia il [[Veneto]]. Consigliato dal principe [[Klemens von Metternich|Metternich]], già in servizio dal 1801, Francesco I dichiarò nuovamente guerra alla Francia; Napoleone, insieme al suo esercito, arrivò sino alle porte di Vienna, e costrinse gli austriaci a firmare l'umiliante [[trattato di Schönbrunn|pace di Schönbrunn]], con il quale cedettero il [[Tirolo]], la [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], le [[province illiriche]] e le città di [[Trieste]] e [[Fiume (Croazia)|Fiume]].
In quest'occasione l'Impero austriaco cedette alla Francia il [[Veneto]].
Consigliato dal principe [[Klemens von Metternich|Metternich]], già in servizio dal 1801, Francesco I dichiarò nuovamente guerra alla Francia; Napoleone, insieme al suo esercito, arrivò sino alle porte di Vienna, e costrinse gli austriaci a firmare l'umiliante [[trattato di Schönbrunn|pace di Schönbrunn]], con il quale cedettero il [[Tirolo]], la [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], le [[province illiriche]] e le città di Trieste e [[Fiume (Croazia)|Fiume]].
 
Dopo la grave sconfitta subita il primo ministro [[Klemens von Metternich]] decise di cambiare tattica e volle cercare in Napoleone un alleato, in attesa del momento della rivincita. Per suggellare il patto [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco II]] rinunciò ufficialmente al titolo di imperatore del Sacro Romano Impero e diede in sposa a Napoleone [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena]]. In seguito alle disastrose sconfitte dei francesi a [[battaglia di Lipsia|Lipsia]] (1813) e a [[battaglia di Waterloo|Waterloo]] (1815) venne istituito il [[Congresso di Vienna]] (i mutamenti territoriali e gli accordi che distinsero l'epoca napoleonica causarono molti cambiamenti nella [[geografia]] dell'Impero austriaco, ma questi furono perlopiù di carattere transitorio).
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=== La guerra di Crimea e la fine della Santa alleanza ===
Nel 1853 la Russia dichiarò guerra all'impero ottomano per espandere i propri domini fino al [[Bosforo]] e alle regioni slave dei Balcani; la Francia e la Gran Bretagna che vedevano minacciata l'incolumità della [[Turchia]] (il cui smembramento avrebbe creato un enorme vuoto nella scena politica europea) aprirono le ostilità con la Russia, la quale contava sull'aiuto dell'[[Austria]]. Francesco Giuseppe però, non volendo incentivare l'espansione russa e inimicarsi l'occidente, rimase neutrale nei confronti di tutti gli stati coinvolti nel conflitto, mobilitando però l'esercito e ammassandolo nella [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], nella [[Bucovina]] e nella [[Transilvania]]: di conseguenza per scoraggiare un eventuale intervento austriaco, lo [[zar]] [[Nicola I di Russia|Nicola I]] fu costretto a schierare molte truppe, così da indebolire il fronte aperto contro Francia, Turchia e Gran Bretagna. La sconfitta dell'[[impero russo]] non si fece attendere e la resa agli alleati avvenne nel 1856; lo zar fu profondamente amareggiato dal comportamento dell'alleato austriaco, il quale non solo non aiutò la Russia ma si schierò, seppur non formalmente, con le potenze occidentali: ciò sancì la fine della [[Santa Alleanza]] e l'inizio dell'inevitabile caduta del reazionismo.
Francesco Giuseppe però, non volendo incentivare l'espansione russa e inimicarsi l'occidente, rimase neutrale nei confronti di tutti gli stati coinvolti nel conflitto, mobilitando però l'esercito e ammassandolo nella [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], nella [[Bucovina]] e nella [[Transilvania]]: di conseguenza per scoraggiare un eventuale intervento austriaco, lo [[zar]] [[Nicola I di Russia|Nicola I]] fu costretto a schierare molte truppe, così da indebolire il fronte aperto contro Francia, Turchia e Gran Bretagna.
La sconfitta dell'[[impero russo]] non si fece attendere e la resa agli alleati avvenne nel 1856; lo zar fu profondamente amareggiato dal comportamento dell'alleato austriaco, il quale non solo non aiutò la Russia ma si schierò, seppur non formalmente, con le potenze occidentali: ciò sancì la fine della [[Santa Alleanza]] e l'inizio dell'inevitabile caduta del reazionismo.
 
=== Il "Compromesso" ===
Nel 1848 [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]] abdicò a favore di [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe I]], che aveva combattuto a fianco del generale Radetzky. Il nuovo imperatore, nel tentativo di centralizzare lo stato, creò un'efficiente burocrazia e un esercito ben organizzato che potesse controllare i vasti confini dell'impero. Il problema venutosi a creare in Italia non si concluse però con le vittorie del generale [[Josef Radetzky]] contro i piemontesi, poiché i milanesi e i veneti puntavano all'unione con il [[Regno di Sardegna]] e alla creazione di uno stato unitario italiano. Così dopo continue provocazioni da parte dei piemontesi [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe I]] mosse guerra nel 1859 al [[Piemonte]], il quale protetto da [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] ricevette l'aiuto delle truppe francesi che sbarcarono al [[porto di Genova]]. I generali austriaci, insicuri su come procedere, stettero sulla difensiva, subendo le gravi sconfitte di [[Battaglia di Magenta|Magenta]] e [[battaglia di Solferino e San Martino|Solferino]] a seguito delle quali l'esercito imperiale si ritirò nuovamente nel [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]], cedendo ai piemontesi la [[Lombardia]] pur conservando il [[Veneto]].
Il problema venutosi a creare in Italia non si concluse però con le vittorie del generale [[Josef Radetzky]] contro i piemontesi, poiché i milanesi e i veneti puntavano all'unione con il [[Regno di Sardegna]] e alla creazione di uno stato unitario italiano. Così dopo continue provocazioni da parte dei piemontesi [[Francesco Giuseppe I d'Austria]] mosse guerra nel 1859 al [[Piemonte]], il quale protetto da [[Napoleone III di Francia]] ricevette l'aiuto delle truppe francesi che sbarcarono al [[porto di Genova]]. I generali austriaci, insicuri su come procedere, stettero sulla difensiva, subendo le gravi sconfitte di [[Battaglia di Magenta|Magenta]] e [[battaglia di Solferino e San Martino|Solferino]] a seguito delle quali l'esercito imperiale si ritirò nuovamente nel [[Fortezze del Quadrilatero|Quadrilatero]], cedendo ai piemontesi la [[Lombardia]] pur conservando il [[Veneto]].
 
In seguito alla politica espansionistica del cancelliere prussiano [[Otto von Bismarck]], la Prussia-garante dell'unione della Germania in un unico stato nazionale-si scontrò con l'Impero austriaco, che dovette contemporaneamente fronteggiare alcuni regni tedeschi e lo stesso [[Regno d'Italia]] (alleatisi strategicamente con la [[Prussia]]). La guerra fu combattuta su due fronti distinti: il fronte italiano costituì la [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], dove gli austriaci sconfissero gli italiani a [[Custoza]] e [[Battaglia di Lissa (1866)|Lissa]] e tuttavia tale vittoria fu annullata dalla disastrosa sconfitta sul [[Guerra austro-prussiana|fronte austro-prussiano]], che si concluse con la definitiva vittoria dei prussiani nella [[battaglia di Sadowa]]. In seguito a tale sconfitta, che comportò pesanti perdite territoriali, e alle successive pressioni da parte della nobiltà ungherese e del popolo magiaro, l'Imperatore [[Francesco Giuseppe]] firmò il ''Compromesso'' che sostituiva all'Impero austriaco una duplice monarchia, ovvero l'[[Austria-Ungheria]], formata da [[Cisleitania|Impero austriaco]] e [[Transleitania|Regno d'Ungheria]].
In seguito a tale sconfitta, che comportò pesanti perdite territoriali, e alle successive pressioni da parte della nobiltà ungherese e del popolo magiaro, l'Imperatore [[Francesco Giuseppe]] firmò il ''Compromesso'' che sostituiva all'Impero austriaco una duplice monarchia, ovvero l'[[Austria-Ungheria]], formata da [[Cisleitania|Impero austriaco]] e [[Transleitania|Regno d'Ungheria]].
 
=== La Grande guerra e la fine dell'Impero ===
{{Vedi anche|Impero austro-ungarico|Prima guerra mondiale|Dissoluzione dell'Impero austro-ungarico}}
 
Nel 1867 Francesco Giuseppe firmò l{{'}}''[[Ausgleich]]'', ovvero un compromesso che divideva la [[monarchia asburgica]] in [[Cisleitania|Impero austriaco]] e [[Transleitania|Regno d'Ungheria]], che politicamente e militarmente erano uniti, ma in quanto a politica interna e amministrazione erano due entità separate. Ciò riappacificò le due nazionalità dominanti nell'Impero austriaco, ovvero gli austriaci e i magiari che adesso si ritrovavano a condividere il comando dello stesso stato. In seguito al compromesso, la politica espansionistica imperiale si spostò dalla Germania ai Balcani, ove si trovò in conflitto d'interessi con la Russia, che come l'Austria, mirava ad espandere la propria influenza nella regione ai danni dell'[[impero ottomano]]. La situazione politica venutasi a creare nell'Europa alla fine del XIX secolo costrinse l'impero austriaco, per motivi di convenienza, a firmare la [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice alleanza]] a fianco dei suoi nemici storici Germania e Italia.
Ciò riappacificò le due nazionalità dominanti nell'Impero austriaco, ovvero gli austriaci e i magiari che adesso si ritrovavano a condividere il comando dello stesso stato.
In seguito al compromesso, la politica espansionistica imperiale si spostò dalla Germania ai Balcani, ove si trovò in conflitto d'interessi con la Russia, che come l'Austria, mirava ad espandere la propria influenza nella regione ai danni dell'[[impero ottomano]].
La situazione politica venutasi a creare nell'Europa alla fine del XIX secolo costrinse l'impero austriaco, per motivi di convenienza, a firmare la [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice alleanza]] a fianco dei suoi nemici storici Germania e Italia.
 
==== 1914-1916 ====
[[File:Coat of Arms of Emperor Franz Joseph I.svg|thumb|upright|Stemma personale di Francesco Giuseppe I]]
Nel 1914 in seguito all'assassinio dell'arciduca [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]], a [[Sarajevo]], esplose la [[prima guerra mondiale]], innescando un complesso meccanismo di alleanze tra gli ''stati europei'', che vide schierati da una parte le ''potenze centrali'' ([[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]], [[Impero tedesco|Germania]]), dall'altra quelle ''occidentali'' ([[Francia]], [[Regno Unito]] e [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]) e la Russia: l'Italia in realtà era da circa trent'anni alleata dell'Austria ma si schierò sul fronte opposto. Gli austriaci, anello debole dell'alleanza con i tedeschi, alternarono sconfitte ad alcuni sterili successi sulle potenze alleate, ma quella che sarebbe dovuta essere una ''guerra lampo'', si trasformò in una logorante guerra di trincea che finì per indebolire progressivamente il già malandato esercito austriaco; nonostante ciò l'Austria-Ungheria, grazie al diretto intervento tedesco sul fronte italiano, avrebbe più tardi sconfitto gli italiani a [[Caporetto]], facendoli indietreggiare fino al fiume [[Piave]].
Gli austriaci, anello debole dell'alleanza con i tedeschi, alternarono sconfitte ad alcuni sterili successi sulle potenze alleate, ma quella che sarebbe dovuta essere una ''guerra lampo'', si trasformò in una logorante guerra di trincea che finì per indebolire progressivamente il già malandato esercito austriaco; nonostante ciò l'Austria-Ungheria, grazie al diretto intervento tedesco sul fronte italiano, avrebbe più tardi sconfitto gli italiani a [[Caporetto]], facendoli indietreggiare fino al fiume [[Piave]].
 
==== 1916-1918 ====
Gli eserciti delle due grandi potenze centrali riuscirono per quattro anni a difendere i confini dalle controffensive di Francia, Russia, Italia e Gran Bretagna, che aveva orchestrato un imponente blocco navale contro l'Austria e la Germania; ciò fece scoppiare in entrambi i Paesi tensioni che, particolarmente nell'[[impero austro-ungarico]], si trasformarono in vere e proprie rivolte; infatti le numerose nazionalità comprese nell'impero decisero di prendersi l'indipendenza con la forza. Con lo scoppio nell'ultimo anno della guerra di tali rivolte e con la sconfitta di [[Vittorio Veneto]], l'Austria si trovò impossibilitata a continuare la guerra e firmò l'armistizio nel 1918, che però non contribuì a risolvere i problemi interni del Paese. Nel 1916 era morto Francesco Giuseppe; a lui successe [[Carlo I d'Austria|Carlo I]], che perdendo la guerra, in seguito alla rivolta generale delle nazionalità dell'impero, fu condannato all'esilio sull'isola di [[Madera]], e i domini asburgici furono definitivamente divisi in stati indipendenti.
Con lo scoppio nell'ultimo anno della guerra di tali rivolte e con la sconfitta di [[Vittorio Veneto]], l'Austria si trovò impossibilitata a continuare la guerra e firmò l'armistizio nel 1918, che però non contribuì a risolvere i problemi interni del Paese.
Nel 1916 era morto Francesco Giuseppe; a lui successe [[Carlo I d'Austria|Carlo I]], che perdendo la guerra (1918), in seguito alla rivolta generale delle nazionalità dell'impero, fu condannato all'esilio sull'isola di [[Madera]], e i domini asburgici furono definitivamente divisi in stati indipendenti.
 
== Motto ==
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== Amministrazione e politica ==
L'impero austriaco, era diviso in vari organi amministrativi chiamati ''diete'', queste potevano riunirsi in consiglio nella capitale per discutere di problemi e questioni. Ogni dieta eleggeva i propri rappresentanti che avevano il compito di illustrare e discutere degli avvenimenti dinnanzi al governo centrale di [[Vienna]]. Le diete perlopiù servivano da intermediario fra le varie etnie dell'Impero e la dominante ''maggioranza tedesca''. A capo dello stato vi era l'imperatore, che dal 1867 assunse anche il titolo di ''re d'Ungheria'', le sue decisioni dovevano rispettare le norme della [[Costituzione]], che poteva essere a sua volta discussa e cambiata.
Ogni dieta eleggeva i propri rappresentanti che avevano il compito di illustrare e discutere degli avvenimenti dinnanzi al governo centrale di [[Vienna]].
Le diete perlopiù servivano da intermediario fra le varie etnie dell'Impero e la dominante ''maggioranza tedesca''. A capo dello stato vi era l'imperatore, che dal 1867 assunse anche il titolo di ''re d'Ungheria'', le sue decisioni dovevano rispettare le norme della [[Costituzione]], che poteva essere a sua volta discussa e cambiata.
 
All'inizio della sua costituzione l'Impero guidato da [[Klemens von Metternich]] assunse un aspetto conservatore e reazionario, ma dopo le sconfitte subite nelle guerre di indipendenza italiane e nella [[guerra austro-prussiana]] l'imperatore Francesco Giuseppe fu "costretto" dalle circostanze ad attuare riforme liberali con aria democratica, concedendo ai sudditi una costituzione e un parlamento, che non aveva comunque influenza sul sovrano come avveniva in [[Gran Bretagna]] o in altri Paesi occidentali.
 
L'[[Ungheria]] a differenza delle altre regioni dell'impero austriaco, era suddivisa in ''contee'', un'istituzione che il regno mantenne anche sotto il dominio asburgico, poiché il decentramento del potere dei secoli antecedenti al 1800 lo permetteva; ma ciò non fu solo una questione di ''"arretratezza feudale"'' dell'Impero, ma fu un'abile mossa politica che fece ai suoi tempi [[Ferdinando II d'Asburgo|Ferdinando II]], infatti mantenendo la struttura dello stato magiaro riuscì ad avere l'appoggio dell'aristocrazia, nella quale era concentrato tutto il potere del [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|regno d'Ungheria]]. Però proprio grazie al mantenimento di questa istituzione, lo stesso imperatore contribuì a mantenere viva la coscienza di una nazione magiara, che si concretizzò nei moti del 1848.
Però proprio grazie al mantenimento di questa istituzione, lo stesso imperatore contribuì a mantenere viva la coscienza di una nazione magiara, che si concretizzò nei moti del 1848.
 
[[File:Austrian imperial crown dsc02787.jpg|thumb|upright|Corona dell'imperatore (in origine la corona di [[Rodolfo II d'Asburgo|Rodolfo II]]).]]
 
=== Politica estera ===
La politica dell'Impero austriaco, soprattutto dal 1804 al 1866, mirava a una graduale affermazione dello Stato asburgico in [[Germania]] e in Italia, e a un costante accentramento del potere nelle mani dell'Imperatore. Le guerre napoleoniche fecero dell'Impero austriaco uno degli stati "pilastro" dell'[[Europa]], ciò permise a questa di giocare un ruolo di primo piano nella politica europea, infatti l'Austria tentò sino alla sconfitta contro la Prussia nel 1866, di espandere il proprio dominio in tutta la Germania, ma il cancelliere prussiano [[Otto von Bismarck|Bismarck]] escluse l'Impero austriaco dalla scena politica tedesca, prima con l'unione doganale e poi con la costituzione della Confederazione germanica del nord.
Le guerre napoleoniche fecero dell'Impero austriaco uno degli stati "pilastro" dell'[[Europa]], ciò permise a questa di giocare un ruolo di primo piano nella politica europea, infatti l'Austria tentò sino alla sconfitta contro la Prussia nel 1866, di espandere il proprio dominio in tutta la Germania, ma il cancelliere prussiano [[Otto von Bismarck|Bismarck]] escluse l'Impero austriaco dalla scena politica tedesca, prima con l'unione doganale e poi con la costituzione della Confederazione germanica del nord.
 
Gli [[casa d'Asburgo|Asburgo]] non furono più in grado di riaffermare il proprio potere in Germania, poiché dovevano occuparsi delle numerose ribellioni nazionalistiche che si erano propagate per tutto l'Impero, ciò indebolì tutta la politica imperiale austriaca, che dovette abbandonare definitivamente l'idea di una Germania guidata dagli Asburgo e spinse l'impero a una progressiva espansione verso sud, ai danni dell'impero ottomano. L'[[Austria]] sollecitava alla rivolta le nazionalità slave dei Balcani, sottomesse ai turchi, cercando di infiltrarsi a loro volta nella scena politica dei Balcani, ma questa trovò numerosi intoppi, poiché un'altra potenza aspirava al dominio della regione, l'[[impero russo]]. I principali rivali dell'impero erano Prussia e [[Russia]]; con la prima (che nel 1866, aveva sconfitto gli austriaci a [[Battaglia di Sadowa|Sadowa]]) strinse un'alleanza difensiva assieme all'Italia, mentre con la seconda (entrambi membri della ''Santa Alleanza'') era in continuo conflitto d'interessi per il dominio sui [[Penisola balcanica|Balcani]]. L'Impero austriaco, continuò a esistere fino al 1918, ma dal 1867 governò i ''domini asburgici'' insieme all'[[Ungheria]]
L'[[Austria]] sollecitava alla rivolta le nazionalità slave dei Balcani, sottomesse ai turchi, cercando di infiltrarsi a loro volta nella scena politica dei Balcani, ma questa trovò numerosi intoppi, poiché un'altra potenza aspirava al dominio della regione, l'[[impero russo]].
I principali rivali dell'impero erano Prussia e [[Russia]]; con la prima (che nel 1866, aveva sconfitto gli austriaci a [[Battaglia di Sadowa|Sadowa]]) strinse un'alleanza difensiva assieme all'Italia, mentre con la seconda (entrambi membri della ''Santa Alleanza'') era in continuo conflitto d'interessi per il dominio sui [[Penisola balcanica|Balcani]].
L'Impero austriaco, continuò a esistere fino al 1918, ma dal 1867 governò i ''domini asburgici'' insieme all'[[Ungheria]]
 
In Italia l'Austria cercò di imporsi già dal XV secolo, quando ebbe i primi scontri con [[Venezia]], e con gli stati dell'[[Italia settentrionale]]. Dopo le [[guerre napoleoniche]] l'impero austriaco riacquisì tutto il potere che aveva perso precedentemente contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]: controllava la [[Lombardia]], il Veneto, l'[[Emilia]], la [[Toscana]] e il [[Trentino]], era egemone incontrastata nel Nord Italia, ma questa egemonia cominciò a decadere già dal 1848, quando il Lombardo-Veneto si rivoltò agli Asburgo. Queste rivolte erano sollecitate dal [[Piemonte]], che aspirava a riunire l'Italia sotto il casato dei [[Casa Savoia|Savoia]], e da un nuovo vigoroso sentimento nazionalista che stava dilagando in tutta Europa; Piemonte e Austria arrivarono infine alla metà del XIX secolo a scontrarsi, nelle [[guerre di indipendenza italiane]], che con la sconfitta dell'impero, segnarono l'abbandono della politica espansionistica in Italia da parte degli Asburgo. Austria e Italia però ricomposero presto gli attriti venuti a crearsi, aderendo entrambe alla [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice alleanza]].
In Italia l'Austria cercò di imporsi già dal XV secolo, quando ebbe i primi scontri con [[Venezia]], e con gli stati dell'[[Italia settentrionale]].
Dopo le [[guerre napoleoniche]] l'impero austriaco riacquisì tutto il potere che aveva perso precedentemente contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]: controllava la [[Lombardia]], il Veneto, l'[[Emilia]], la [[Toscana]] e il [[Trentino]], era egemone incontrastata nel Nord Italia, ma questa egemonia cominciò a decadere già dal 1848, quando il Lombardo-Veneto si rivoltò agli Asburgo.
Queste rivolte erano sollecitate dal [[Piemonte]], che aspirava a riunire l'Italia sotto il casato dei [[Casa Savoia|Savoia]], e da un nuovo vigoroso sentimento nazionalista che stava dilagando in tutta Europa; Piemonte e Austria arrivarono infine alla metà del XIX secolo a scontrarsi, nelle [[guerre di indipendenza italiane]], che con la sconfitta dell'impero, segnarono l'abbandono della politica espansionistica in Italia da parte degli Asburgo.
Austria e Italia però ricomposero presto gli attriti venuti a crearsi, aderendo entrambe alla [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice alleanza]].
 
==== La Santa alleanza ====
La [[Santa Alleanza]] fu il pilastro sul quale si reggeva la politica estera e interna dell'Impero asburgico dal 1815 al 1853, che si proponeva di soffocare con una politica reazionaria (soprattutto contro-rivoluzionaria) i futuri moti rivoluzionari o comunque nazional-liberali che sarebbe sorti dal [[Congresso di Vienna]] in poi. Questa applicò efficacemente la propria autorità contro i moti del 1848 in Europa e contro l'Ungheria di Kossuth; l'alleanza però venne spezzata in seguito alla neutralità di parte conseguita dall'Impero austriaco nella [[guerra di Crimea]], dove mancò di sostegno alla Russia dello zar Nicola I.
Questa applicò efficacemente la propria autorità contro i moti del 1848 in Europa e contro l'Ungheria di Kossuth; l'alleanza però venne spezzata in seguito alla neutralità di parte conseguita dall'Impero austriaco nella [[guerra di Crimea]], dove mancò di sostegno alla Russia dello zar Nicola I.
 
=== Ausgleich ===
{{Vedi anche|Impero austro-ungarico}}
L'[[Ausgleich]] è la riforma costituzionale promulgata il 12 giugno 1867 dall'[[imperatore d'Austria]] [[Francesco Giuseppe I d'Austria-Ungheria|Francesco Giuseppe]], con la quale l'Ungheria otteneva una condizione di parità con l'Austria all'interno della monarchia asburgica, segnando il passaggio dall'Impero austriaco all'impero austro-ungarico. L'[[Ausgleich]] fu concesso, in seguito alla sconfitta subita dall'Impero austriaco nella guerra del 1866 contro la Prussia (e i suoi alleati tedeschi) e l'Italia, dietro pressione dei nazionalisti ungheresi, specialmente il conte [[Gyula Andrássy (1823)|Gyula Andrássy]]. Secondo l{{'}}''Ausgleich'', Austria e Ungheria costituivano due stati separati, con costituzioni, parlamenti, amministrazioni e milizie territoriali distinti. In comune mantenevano il sovrano (imperatore d'Austria e re apostolico d'Ungheria), i ministeri competenti per la politica estera, economica e militare, e l'imperial regio esercito comune. Le spese comuni furono inizialmente coperte per il 70% dall'[[Austria]].
L'[[Ausgleich]] fu concesso, in seguito alla sconfitta subita dall'Impero austriaco nella guerra del 1866 contro la Prussia (e i suoi alleati tedeschi) e l'Italia, dietro pressione dei nazionalisti ungheresi, specialmente il conte [[Gyula Andrássy (1823)|Gyula Andrássy]]. Secondo l{{'}}''Ausgleich'', Austria e Ungheria costituivano due stati separati, con costituzioni, parlamenti, amministrazioni e milizie territoriali distinti. In comune mantenevano il sovrano (imperatore d'Austria e re apostolico d'Ungheria), i ministeri competenti per la politica estera, economica e militare, e l'imperial regio esercito comune. Le spese comuni furono inizialmente coperte per il 70% dall'[[Austria]].
 
=== Impero multietnico ===
[[File:Ethnographic map of austrian monarchy czoernig 1855.jpg|miniatura|sinistra|verticale=1.5|Mappa [[Etnografia|etnografica]] dell'Impero austriaco del 1855 (con il [[Regno Lombardo-Veneto|Lombardo-Veneto]]).]]
L'Impero austriaco, assieme a quello russo, è stato forse l'impero continentale etnicamente più variegato tra tutti quelli esistiti. Fu proprio questo problema etnico (''"tallone d'Achille d'Austria"''), che portò alla sconfitta la potente [[Monarchia asburgica]] durante la [[prima guerra mondiale]]. L'Impero austriaco, diviso dal 1867 in una parte austriaca e in una parte ungherese, risultava formato da dodici entità nazionali, spesso in conflitto tra loro. Nella parte austriaca i tedeschi erano la nazionalità più consistente; in Boemia e in [[Moravia]] erano in maggioranza i cechi; vi erano province con popolazione polacca e ucraina ([[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], [[Lodomeria]] e [[Bucovina]]) e, nelle regioni meridionali, slovena, italiana (nel Trentino, in [[Istria]] e a Trieste), serba e croata.
L'Impero austriaco, assieme a quello russo, è stato forse l'impero continentale etnicamente più variegato tra tutti quelli esistiti.
Fu proprio questo problema etnico (''"tallone d'Achille d'Austria"''), che portò alla sconfitta la potente [[Monarchia asburgica]] durante la [[prima guerra mondiale]].
L'Impero austriaco, diviso dal 1867 in una parte austriaca e in una parte ungherese, risultava formato da dodici entità nazionali, spesso in conflitto tra loro.
Nella parte austriaca i tedeschi erano la nazionalità più consistente; in Boemia e in [[Moravia]] erano in maggioranza i cechi; vi erano province con popolazione polacca e ucraina ([[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], [[Lodomeria]] e [[Bucovina]]) e, nelle regioni meridionali, slovena, italiana (nel Trentino, in [[Istria]] e a Trieste), serba e croata.
 
Nella parte ungherese ([[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]]), i magiari erano il gruppo etnico più numeroso, pur senza arrivare alla maggioranza della popolazione. Il regno d'Ungheria includeva anche due regioni slave, la [[Slovacchia]] e la [[Croazia]], e la [[Transilvania]], abitata in maggioranza da rumeni ma con forti minoranze tedesche e magiare. Nell'Impero vi erano infine consistenti comunità di [[ebrei]]. Il problema delle nazionalità dalla fine dell'Ottocento divenne ancora più grave, a causa della politica asburgica di espansione nei Balcani a spese dell'[[impero ottomano]]. Nel 1878 l'Austria occupò la [[Bosnia ed Erzegovina]], e nel 1908 procedette alla sua annessione.
Nel 1878 l'Austria occupò la [[Bosnia ed Erzegovina]], e nel 1908 procedette alla sua annessione.
 
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| Slovacchi || 3,8%
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==== I conflitti etnici ====
I principali conflitti e dissensi erano tra le popolazioni slave dell'Impero, ovvero [[cechi]], [[slovacchi]], [[ruteni]], [[croati]], [[bosniaci]], [[sloveni]] e [[polacchi]]. Gli [[slavi]] pretendevano dall'Imperatore la stessa importanza e influenza del fattore tedesco e magiaro dello Stato; le rivolte antiasburgiche vennero formarsi con la comparsa sulla scena politica europea, di uno Stato slavo indipendente, la [[Serbia]], che sconfiggendo l'Impero ottomano aveva guadagnato la piena sovranità. I [[serbi]], incoraggiarono le altre popolazioni panslave dell'Impero asburgico a rivoltarsi, e a formare un grande stato slavo indipendente. Tutto questo andò come previsto, la maggior parte degli slavi del sud prese le distanze da Vienna, mentre gli slavi del nord, ovvero i boemi, rimasero fedeli all'Imperatore sino alla fine. In seguito a questi eventi, l'Austria tentò in ogni modo di contrastare il crescente nazionalismo slavo, soprattutto in [[Bosnia]]. Il culmine si raggiunse a [[Sarajevo]], quando uno studente serbo sparò all'erede al trono asburgico, l'arciduca [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]]. Il governo austriaco, furente per l'accaduto, impose un ''Ultimatum'' alla [[Serbia]]: l'immediata fine dei movimenti antiasburgici; i [[serbi]] rifiutarono, così l'[[Austria-Ungheria]], mosse guerra alla Serbia, e si attivò l'immenso domino di alleanze creatosi in Europa, portandola alla [[prima guerra mondiale]].
I principali conflitti e dissensi erano tra le popolazioni slave dell'Impero, ovvero [[cechi]], [[slovacchi]], [[ruteni]], [[croati]], [[bosniaci]], [[sloveni]] e [[polacchi]].
Gli [[slavi]] pretendevano dall'Imperatore la stessa importanza e influenza del fattore tedesco e magiaro dello Stato; le rivolte antiasburgiche vennero formarsi con la comparsa sulla scena politica europea, di uno Stato slavo indipendente, la [[Serbia]], che sconfiggendo l'Impero ottomano aveva guadagnato la piena sovranità.
I [[serbi]], incoraggiarono le altre popolazioni panslave dell'Impero asburgico a rivoltarsi, e a formare un grande stato slavo indipendente.
Tutto questo andò come previsto, la maggior parte degli slavi del sud prese le distanze da Vienna, mentre gli slavi del nord, ovvero i boemi, rimasero fedeli all'Imperatore sino alla fine.
In seguito a questi eventi, l'Austria tentò in ogni modo di contrastare il crescente nazionalismo slavo, soprattutto in [[Bosnia]].
Il culmine si raggiunse a [[Sarajevo]], quando uno studente serbo sparò all'erede al trono asburgico, l'arciduca [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]].
Il governo austriaco, furente per l'accaduto, impose un ''Ultimatum'' alla [[Serbia]]: l'immediata fine dei movimenti antiasburgici; i [[serbi]] rifiutarono, così l'[[Austria-Ungheria]], mosse guerra alla Serbia, e si attivò l'immenso domino di alleanze creatosi in Europa, portandola alla [[prima guerra mondiale]].
 
I [[magiari]] e i boemi erano le seconde nazionalità predominanti nell'Impero austriaco. I magiari si ritenevano indipendenti dall'Austria, legati a lei solo dal comune sovrano; vedevano nell'[[Austria]] più una partner economica che un'entità superiore, infatti i nobili magiari vollero sempre mantenere i loro antichi diritti e la loro Costituzione. In seguito alla formazione dell'Impero austriaco nel 1804, l'[[Ungheria]] venne inglobata in un più vasto stato asburgico, dove a capo vi era l'Austria. Gelosi di conservare l'identità nazionale, i magiari si rivoltarono più volte all'Impero; queste rivolte raggiunsero l'apice nel 1848, quando si arrivò anche se per poco alla creazione di uno stato magiaro indipendente grazie a [[Lajos Kossuth]]. Il tenace orgoglio nazionale ungherese mai svanito anche dopo la soppressione del 1848, obbligò l'Imperatore a firmare nel 1867 un ''Compromesso'', con il quale l'[[impero asburgico]] venne diviso in [[Cisleitania|impero austriaco]] e [[Transleitania|Regno d'Ungheria]].
I [[magiari]] e i boemi erano le seconde nazionalità predominanti nell'Impero austriaco.
I magiari si ritenevano indipendenti dall'Austria, legati a lei solo dal comune sovrano; vedevano nell'[[Austria]] più una partner economica che un'entità superiore, infatti i nobili magiari vollero sempre mantenere i loro antichi diritti e la loro Costituzione.
In seguito alla formazione dell'Impero austriaco nel 1804, l'[[Ungheria]] venne inglobata in un più vasto stato asburgico, dove a capo vi era l'Austria.
Gelosi di conservare l'identità nazionale, i magiari si rivoltarono più volte all'Impero; queste rivolte raggiunsero l'apice nel 1848, quando si arrivò anche se per poco alla creazione di uno stato magiaro indipendente grazie a [[Lajos Kossuth]].
Il tenace orgoglio nazionale ungherese mai svanito anche dopo la soppressione del 1848, obbligò l'Imperatore a firmare nel 1867 un ''Compromesso'', con il quale l'[[impero asburgico]] venne diviso in [[Cisleitania|impero austriaco]] e [[Transleitania|Regno d'Ungheria]].
 
La Boemia era sin dal [[Rinascimento]] un possedimento asburgico, a cui venne tolta l'indipendenza in seguito alla [[guerra dei trent'anni]]. Da allora i boemi hanno sempre combattuto fedelmente a fianco degli [[Asburgo]], che però diedero uno ''status quo'' all'Ungheria, trascurando la Boemia, che si sentiva al pari del vicino magiaro e profondamente offesa dal governo austriaco. L'avversione per questa situazione fu evidente quando nel 1848 l'esercito boemo-imperiale, scese in campo combattendo fino alla vittoria contro gli insorti [[magiari]]. La fedeltà dimostrata dai boemi verso l'Imperatore, era forse dovuta alla continua [[germanizzazione]] della Boemia, che iniziò nel lontano [[Medioevo]].
La Boemia era sin dal [[Rinascimento]] un possedimento asburgico, a cui venne tolta l'indipendenza in seguito alla [[guerra dei trent'anni]].
Da allora i boemi hanno sempre combattuto fedelmente a fianco degli [[Asburgo]], che però diedero uno ''status quo'' all'Ungheria, trascurando la Boemia, che si sentiva al pari del vicino magiaro e profondamente offesa dal governo austriaco.
L'avversione per questa situazione fu evidente quando nel 1848 l'esercito boemo-imperiale, scese in campo combattendo fino alla vittoria contro gli insorti [[magiari]].
La fedeltà dimostrata dai boemi verso l'Imperatore, era forse dovuta alla continua ''germanizzazione'' della Boemia, che iniziò nel lontano [[Medioevo]].
 
== Cultura ==
[[File:Gustav Klimt 039.jpg|thumb|upright|Giuditta di [[Gustav Klimt]].]]
La cultura dell'Impero austriaco varia a seconda delle popolazioni che lo compongono, le maggiori germanizzate in modo da creare un'unica grande cultura ''mitteleuropea''. L'Impero è stato punto di incontro di pittori, letterati, [[generale|generali]], pensatori e grandi [[architetti]], grazie alla sua posizione di tramite tra il mondo occidentale e quello orientale (ortodosso e musulmano). A Vienna per tutta l'[[Età moderna]] si sono incontrate le più grandi menti d'Europa, che hanno contribuito a sviluppare la cultura dell'intero paese, facendone la ''[[Roma]] del Danubio''. Qui si incontravano i grandi illuministi nei salotti degli [[Asburgo]], mentre ascoltavano le geniali note di grandi musicisti come [[Wolfgang Amadeus Mozart]]. Si riunivano alla corte dell'imperatore i migliori artisti e architetti d'[[Europa]], che fecero stare sempre all'avanguardia in campo artistico la capitale asburgica.
La cultura dell'Impero austriaco varia a seconda delle popolazioni che lo compongono, le maggiori germanizzate in modo da creare un'unica grande cultura ''mitteleuropea''.
L'Impero è stato punto di incontro di pittori, letterati, [[generale|generali]], pensatori e grandi [[architetti]], grazie alla sua posizione di tramite tra il mondo occidentale e quello orientale (ortodosso e musulmano).
A Vienna per tutta l'[[Età moderna]] si sono incontrate le più grandi menti d'Europa, che hanno contribuito a sviluppare la cultura dell'intero paese, facendone la ''[[Roma]] del Danubio''.
Qui si incontravano i grandi illuministi nei salotti degli [[Asburgo]], mentre ascoltavano le geniali note di grandi musicisti come [[Wolfgang Amadeus Mozart]].
Si riunivano alla corte dell'imperatore i migliori artisti e architetti d'[[Europa]], che fecero stare sempre all'avanguardia in campo artistico la capitale asburgica.
 
L'Austria e la [[Boemia]] erano i due Paesi culturalmente più evoluti dell'impero asburgico, e grazie al loro grande patrimonio artistico e alle loro meravigliose città (Vienna e [[Praga]]), contribuirono alla nascita di una nuova e all'avanguardia cultura mitteleuropea. Furono i Paesi natali di grandi artisti, letterati e pensatori, che influirono non solo sulla cultura dell'impero, ma divennero famosi in tutto il mondo. Questa ''"cultura mitteleuropea"'' si esprime principalmente nell'architettura, infatti alla fine del XIX secolo l'architettura austriaca e boema avevano molte caratteristiche simili. Si ebbe in Austria la nascita dell'architettura ''secessionista'', che nasce proprio a [[Vienna]] e influenzerà la cultura austriaca sino alla prima metà del XX secolo. In Ungheria e nei Paesi slavi questa avanguardia culturale veniva meno; anche se influenzata dalla vicina [[Austria]], l'Ungheria mantenne le culture e le tradizioni medievali, che sembravano radicate in tutto il Paese, tranne che nella capitale [[Budapest]], che alla metà dell'Ottocento era ai livelli di [[Praga]] e di Vienna. Infatti molti artisti e letterati ungheresi si trasferirono a Vienna, dove poterono incontrare e confrontarsi con molti altri artisti.
Furono i Paesi natali di grandi artisti, letterati e pensatori, che influirono non solo sulla cultura dell'impero, ma divennero famosi in tutto il mondo.
Questa ''"cultura mitteleuropea"'' si esprime principalmente nell'architettura, infatti alla fine del XIX secolo l'architettura austriaca e boema avevano molte caratteristiche simili.
Si ebbe in Austria la nascita dell'architettura ''secessionista'', che nasce proprio a [[Vienna]] e influenzerà la cultura austriaca sino alla prima metà del XX secolo.
In Ungheria e nei Paesi slavi questa avanguardia culturale veniva meno; anche se influenzata dalla vicina [[Austria]], l'Ungheria mantenne le culture e le tradizioni medievali, che sembravano radicate in tutto il Paese, tranne che nella capitale [[Budapest]], che alla metà dell'Ottocento era ai livelli di [[Praga]] e di Vienna.
Infatti molti artisti e letterati ungheresi si trasferirono a Vienna, dove poterono incontrare e confrontarsi con molti altri artisti.
 
=== La secessione viennese ===
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Vienna sul finire dell'Ottocento è la capitale dell'[[Impero austro-ungarico]]. Dopo i moti della metà del secolo sedati da Francesco Giuseppe e il decollo dell'economia industriale si vive un periodo di relativa calma politica. La città si appresta a diventare una metropoli, centro di un impero formato da popoli diversi, per cui disposta ad accettare tutti gli stili, anche quelli regionali. [[Vienna]] dev'essere adeguata a servire i bisogni della nuova borghesia. Si abbattono le mura della città antica, e si espande il raggio urbano. La zona d'espansione è chiamata Ring (Anello). Gli edifici, abitazioni e commerci della nuova borghesia, che prospettano sul Ring sono in stile eclettico, hanno strutture moderne e innovative in acciaio e cemento, ma sono ricoperti da apparati decorativi in stile neogotico, neoclassico, rinascimentale e così via, con citazioni di singoli episodi dell'arte del passato. Sul Ring si costruiscono anche teatri, musei e strutture pubbliche per soddisfare le esigenze della mondanità borghese.<ref>Va comunque precisato che, dietro l'apparente calma di quegli anni, nella Vienna di inizio Novecento cominciavano già a intravedersi i primi segni dell'ormai prossimo disfacimento dell'Impero. Come ricorda Manfredi Pomar negli anni della spensierata Vienna di inizio secolo [[Karl Kraus]] definiva la capitale «una stazione meteorologica per la fine del mondo»; [[Hermann Broch]] scriveva di «gaia apocalisse viennese»; [[Franz Werfel]] invece fece un ritratto di quel declino nel suo “Morte di un piccolo borghese”. A questo proposito si legga {{cita testo|url=http://www.ateneopalermitano.it/?p=208|titolo=Ateneo Palermitano-A Milano rivive la Vienna della «gaia apocalisse»|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140830023756/http://www.ateneopalermitano.it/?p=208 }}).</ref>
 
In questo clima di rinnovamento sociale ed economico, un gruppo di artisti nel 1881 comincia a riunirsi regolarmente in un caffè, per esporre nuove idee in merito all'arte, alla produzione industriale all'estetica. Nel 1896 quaranta artisti capeggiati dal pittore [[Gustav Klimt]] dichiarano la scissione dalla Künstlerhaus, la potente associazione ufficiale degli artisti viennesi, che non riconosce il nuovo gruppo. Nel maggio 1897 Klimt insieme ad altri 17 membri dichiara la Secessione dalla Künstlerhaus. Joseph Hoffman aderisce alla secessione nel 1898 e [[Otto Wagner]] nel 1899. A ruota anche un altro gruppo si stacca dalla Künstlerhaus senza raggiungere esiti da essere presi in considerazione dalla critica storica. Con la costituzione della Secessione gli artisti viennesi riescono scuotere le fondamenta dell'accademismo e acquisiscono popolarità presso i nuovi borghesi che saranno i committenti principali.
Nel 1896 quaranta artisti capeggiati dal pittore [[Gustav Klimt]] dichiarano la scissione dalla Künstlerhaus, la potente associazione ufficiale degli artisti viennesi, che non riconosce il nuovo gruppo. Nel maggio 1897 Klimt insieme ad altri 17 membri dichiara la Secessione dalla Künstlerhaus. Joseph Hoffman aderisce alla secessione nel 1898 e [[Otto Wagner]] nel 1899. A ruota anche un altro gruppo si stacca dalla Künstlerhaus senza raggiungere esiti da essere presi in considerazione dalla critica storica.
Con la costituzione della Secessione gli artisti viennesi riescono scuotere le fondamenta dell'accademismo e acquisiscono popolarità presso i nuovi borghesi che saranno i committenti principali.
 
Il merito principale del movimento secessionista non è quello di essere precursore del movimento moderno, ma di avere combattuto la falsità dello stile eclettico. È logico che la Secessione così come lo [[Jugendstil]], l'[[Art Nouveau]], il [[Architettura modernista|Modernismo]] e il Liberty, non potesse diventare il nuovo stile del [[Novecento]] sia per la rapidità del fenomeno, sia per i profondi legami con la borghesia capitalistica.
 
Il periodo di maggior affermazione della Secessione dura circa sei anni, poi le dure critiche che arrivano da più parti esauriscono naturalmente il movimento. Nei sei anni di attività del gruppo secessionista resta un bilancio positivo, la costruzione dell'edificio della Secessione, venti esposizioni, la pubblicazione di Ver Sacrum (Primavera Sacra), sono i risultati tangibili, ma al di là di questo c'è la consapevolezza di essere diventati caposcuola dello stile floreale in Europa. L'ispiratore della Secessione è [[Gustav Klimt]], pittore e decoratore, vero riformatore delle arti applicate in Austria, oltre a lui i protagonisti sono Olbrich, Wagner, Hoffman.
Nei sei anni di attività del gruppo secessionista resta un bilancio positivo, la costruzione dell'edificio della Secessione, venti esposizioni, la pubblicazione di Ver Sacrum (Primavera Sacra), sono i risultati tangibili, ma al di là di questo c'è la consapevolezza di essere diventati caposcuola dello stile floreale in Europa.
L'ispiratore della Secessione è [[Gustav Klimt]] pittore e decoratore, vero riformatore delle arti applicate in Austria, oltre a lui i protagonisti sono Olbrich, Wagner, Hoffman.
 
=== Arte ===
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[[File:Großglockner from South.jpg|thumb|upright=1.4|Versante sud del [[Großglockner]].]]
=== Morfologia e idrografia ===
L'impero austriaco si sviluppava principalmente nell'[[Europa centrale]] e nei Balcani, confinava a nord con la Germania e la Russia, a sud con l'[[Impero ottomano]] (in seguito alle guerre balcaniche confinerà a sud con la [[Serbia]]) e l'Italia, a ovest con la Germania e la Svizzera e a est con la [[Romania]]; le province più lontane dell'Impero erano il [[Vorarlberg]] a ovest e la [[Transilvania]] a est. L'Impero comprendeva varie catene montuose: le [[Alpi orientali]], le [[Alpi Dinariche]], le [[Alpi Transilvaniche]], i [[Carpazi]] e i [[Sudeti]], i cui picchi principali erano: il [[Großglockner]] (3797m), i [[Monti Tatra|Tatra]] (2655m), il [[Monte Moldoveanu|Moldoveanu]] (2543m) e il [[Durmitor]] (2522m).
L'Impero comprendeva varie catene montuose:
le [[Alpi orientali]], le [[Alpi Dinariche]], le [[Alpi Transilvaniche]], i [[Carpazi]] e i [[Sudeti]], i cui picchi principali erano: il [[Großglockner]] (3797m), i [[Monti Tatra|Tatra]] (2655m), il [[Monte Moldoveanu|Moldoveanu]] (2543m) e il [[Durmitor]] (2522m).
 
Le pianure più estese si trovavano in Ungheria ([[Pianura ungherese]]) e in Italia ([[Pianura veneto-friulana]] e [[Pianura Padana]]). I principali laghi erano il [[lago Balaton]] e [[lago di Costanza]]; l'unico sbocco sul mare che lo stato asburgico possedeva era costituito dal [[Mar Adriatico]]. L'Impero era attraversato da numerosi corsi d'acqua, i principali dei quali erano il Danubio con i suoi affluenti, e i lunghi fiumi che dalla Boemia scendevano fino al [[Mare del Nord]]. I principali corsi fluviali dell'impero erano:
I principali laghi erano il [[lago Balaton]] e [[lago di Costanza]]; l'unico sbocco sul mare che lo stato asburgico possedeva era costituito dal [[Mar Adriatico]].
L'Impero era attraversato da numerosi corsi d'acqua, i principali dei quali erano il Danubio con i suoi affluenti, e i lunghi fiumi che dalla Boemia scendevano fino al [[Mare del Nord]].
I principali corsi fluviali dell'impero erano:
 
* [[Danubio]]
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=== Città e demografia ===
L'impero austriaco basava la propria forza sulle sue grandi città e sulle numerose persone che le popolavano, di varie etnie e con usi e costumi differenti. La città più grande dell'Impero era Vienna che nel 1848 superava il milione e mezzo di abitanti, seguivano [[Praga]], Milano, Trieste, Budapest e [[Cracovia]], nelle quali era concentrato il maggior numero degli abitanti dello stato asburgico, anche una buona parte della popolazione risiedeva nelle campagne. La capitale, Vienna, era a quell'epoca una delle città più popolose d'Europa, dove si svolgevano importanti affari commerciali e politici tra i vari stati, fungeva da crocevia per l'Oriente e in particolare per [[Costantinopoli]], dalla quale venivano importati molti prodotti esotici e di altissima qualità.
La città più grande dell'Impero era Vienna che nel 1848 superava il milione e mezzo di abitanti, seguivano [[Praga]], Milano, Trieste, Budapest e [[Cracovia]], nelle quali era concentrato il maggior numero degli abitanti dello stato asburgico, anche una buona parte della popolazione risiedeva nelle campagne.
La capitale, Vienna, era a quell'epoca una delle città più popolose d'Europa, dove si svolgevano importanti affari commerciali e politici tra i vari stati, fungeva da crocevia per l'Oriente e in particolare per [[Costantinopoli]], dalla quale venivano importati molti prodotti esotici e di altissima qualità.
 
La popolazione dell'Impero austriaco conobbe un'enorme crescita demografica dal periodo che va dalle [[guerre napoleoniche]] al 1910, dove da ventuno milioni di abitanti nel 1805, si arrivo a quasi cinquanta milioni nel 1910. Era costituita principalmente da [[Lingua tedesca|tedescofoni]] che per numero erano l'etnia più numerosa (circa il 24% della popolazione totale), ai quali seguivano i magiari, i cechi, i [[polacchi]], i croati, gli slovacchi, i serbi, i rumeni, i ruteni, gli sloveni e gli [[italiani]].
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== Esercito ==
[[File:Hauptmann und Fahnenträger von Hoch- und Deutschmeister 1850–1860.png|thumb|upright|stampa raffigurante il [[Portabandiera]] e un fante dell'[[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|esercito austriaco]].]]
L'esercito dell'Impero austriaco era uno dei più numerosi e potenti d'Europa, combatté numerose battaglie contro i [[francesi]] durante le [[guerre napoleoniche]] dove venne sconfitto più volte, e contro italiani e prussiani nella [[prima guerra di indipendenza italiana|prima]] e nella [[seconda guerra d'indipendenza italiana]]. Nel 1800, l'esercito austriaco stanziava 92.000 soldati in Germania, 92.000 in Italia, 8.000 in [[Dalmazia]] e possedeva una riserva di circa 15.000 unità, spesso milizie o volontari. Lungo tutta la linea di confine sud-orientale con l'[[impero ottomano]], erano stanziate qualche migliaio di guardie di confine, che avevano il compito di sorvegliare e difendere la frontiera dell'Impero.
Nel 1800, l'esercito austriaco stanziava 92.000 soldati in Germania, 92.000 in Italia, 8.000 in [[Dalmazia]] e possedeva una riserva di circa 15.000 unità, spesso milizie o volontari.
Lungo tutta la linea di confine sud-orientale con l'[[impero ottomano]], erano stanziate qualche migliaio di guardie di confine, che avevano il compito di sorvegliare e difendere la frontiera dell'Impero.
 
Venne anche istituita una milizia territoriale, [[Landwehr]], aveva il compito di difendere il territorio austriaco; era la principale unità dell'esercito nella seconda metà del XIX secolo. A partire dal 1848 in seguito ai moti di quello stesso anno, venne creata una ''guardia cittadina'', era un'unità al di fuori dell'esercito imperiale e aveva il compito di difendere la città dall'abusiva autorità dell'Imperatore. L'élite dell'esercito era la [[Guardia imperiale austriaca]]. Nel suo insieme l'esercito austriaco contava (dati orientativi del 1859) teoricamente 800.000 uomini in tempo di guerra e 420.000 in tempo di pace dei quali 320.000 fanti, 50.000 cavalieri, 30.000 artiglieri e 20.000 addetti ai servizi. I vari reparti dell'esercito erano indicati a volte con il nome del comandante, a volte con un nome tradizionale, in altri casi con il nome tradizionale del proprietario o del comandante onorario. Quasi tutti erano contrassegnati da un numero.
Venne anche istituita una milizia territoriale, [[Landwehr]], aveva il compito di difendere il territorio austriaco; era la principale unità dell'esercito nella seconda metà del XIX secolo.
A partire dal 1848 in seguito ai moti di quello stesso anno, venne creata una ''guardia cittadina'', era un'unità al di fuori dell'esercito imperiale e aveva il compito di difendere la città dall'abusiva autorità dell'Imperatore.
L'élite dell'esercito era la [[Guardia imperiale austriaca]].
Nel suo insieme l'esercito austriaco contava (dati orientativi del 1859) teoricamente 800.000 uomini in tempo di guerra e 420.000 in tempo di pace dei quali 320.000 fanti, 50.000 cavalieri, 30.000 artiglieri e 20.000 addetti ai servizi. I vari reparti dell'esercito erano indicati a volte con il nome del comandante, a volte con un nome tradizionale, in altri casi con il nome tradizionale del proprietario o del comandante onorario. Quasi tutti erano contrassegnati da un numero.
 
Come per altri eserciti, le vivandiere e le lavandaie, in esercitazione e in guerra, seguivano i loro battaglioni con carri propri e in taluni casi indossavano anche un'uniforme. La disciplina nell'esercito era assai dura ma chiaramente spiegata ai soldati e, secondo le prescrizioni, nella lingua materna. La dottrina di impiego era sperimentata e applicata con continue e prolungate esercitazioni dopo attento studio; i regolamenti dei reparti minori, dal battaglione compreso a scendere, erano dettagliatissimi e stampati nelle varie lingue.
La disciplina nell'esercito era assai dura ma chiaramente spiegata ai soldati e, secondo le prescrizioni, nella lingua materna. La dottrina di impiego era sperimentata e applicata con continue e prolungate esercitazioni dopo attento studio; i regolamenti dei reparti minori, dal battaglione compreso a scendere, erano dettagliatissimi e stampati nelle varie lingue.
 
L'armamento era eccellente; quello individuale, sino al 1855 quando le fabbriche lombarde e venete vennero chiuse per eliminare la concorrenza, era di prevalente costruzione italiana. Forse i pezzi di artiglieria (cannoni e obici) erano inferiori a quelli piemontesi e francesi, ma godevano di una maggiore celerità di tiro. Nel complesso l'esercito imperial-regio era uno strumento saldo, serio, preparato, mobile, disciplinato, curato da tutti, ligio ai regolamenti, ma capace di autonome iniziative a tutti i livelli, molto sensibile al fattore morale e reattivo in funzione della capacità degli ufficiali superiori. La composizione multietnica dell'impero poi, se da un lato complicava terribilmente l'aspetto amministrativo, forniva all'esercito tutta una serie di eccellenti truppe particolari, quali i [[Cacciatore (tattica)|Jager]] [[tirolo|tirolesi]], i [[Grenzer]] [[Croazia|croati]], gli [[Ussari]] e i [[Granatieri]] Ungheresi, ammontanti per di più a un numero rilevante nell'insieme delle forze complessive.
Nel complesso l'esercito imperial-regio era uno strumento saldo, serio, preparato, mobile, disciplinato, curato da tutti, ligio ai regolamenti, ma capace di autonome iniziative a tutti i livelli, molto sensibile al fattore morale e reattivo in funzione della capacità degli ufficiali superiori.
La composizione multietnica dell'impero poi, se da un lato complicava terribilmente l'aspetto amministrativo, forniva all'esercito tutta una serie di eccellenti truppe particolari, quali i [[Cacciatore (tattica)|Jager]] [[tirolo|tirolesi]], i [[Grenzer]] [[Croazia|croati]], gli [[Ussari]] e i [[Granatieri]] Ungheresi, ammontanti per di più a un numero rilevante nell'insieme delle forze complessive.
 
=== La struttura dell'esercito austriaco ===
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* le supreme cariche di Corte: aiutanti di campo, consiglieri, stati maggiori, autorità civili e militari;
* la cancelleria militare centrale per la compilazione e la diramazione degli ordini.
Il comando supremo era assimilabile a un moderno ministero della guerra. Lo stato maggiore comprendeva quattro marescialli, 265 generali, 125 aiutanti di campo, il Corpo di Stato Maggiore (126 ufficiali in tempo di pace e 180 in caso di guerra), il Corpo degli ingegneri topografi. L'esercito (Legge per l'esercito datata 27 settembre 1850) era ordinato in quattro armate (la 2^ per l'[[Italia]]) ognuna delle quali comprendeva 3-4 Corpi d'Armata, ognuno su 2-4 Divisioni. Ogni divisione era articolata su 2-3 brigate. Una brigata comprendeva normalmente una batteria di artiglieria e due reggimenti, ciascuno suddiviso in più battaglioni a loro volta formati da sei compagnie. Ogni divisione disponeva, in genere, di un reggimento di cavalleria e ogni brigata anche di un battaglione di cacciatori.
L'esercito (Legge per l'esercito datata 27 settembre 1850) era ordinato in quattro armate (la 2^ per l'[[Italia]]) ognuna delle quali comprendeva 3-4 Corpi d'Armata, ognuno su 2-4 Divisioni. Ogni divisione era articolata su 2-3 brigate. Una brigata comprendeva normalmente una batteria di artiglieria e due reggimenti, ciascuno suddiviso in più battaglioni a loro volta formati da sei compagnie. Ogni divisione disponeva, in genere, di un reggimento di cavalleria e ogni brigata anche di un battaglione di cacciatori.
 
Unità dell'esercito austriaco nel 1805:
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=== Gradi militari ===
Gli '''ufficiali''' dell'esercito austriaco provenivano in minima parte dall'Accademia e in gran parte dai reparti, i cosiddetti cadetti (dal latino ''caput'', poi francese ''cadet'' = capo). I '''sottufficiali''' venivano tratti dai soldati più anziani e più capaci e potevano venire inviati a frequentare corsi speciali per potere essere promossi ufficiali. La leva del '''personale di truppa''' variava secondo le esigenze; vigeva la leva obbligatoria, ma molte erano le esenzioni.
I '''sottufficiali''' venivano tratti dai soldati più anziani e più capaci e potevano venire inviati a frequentare corsi speciali per potere essere promossi ufficiali.
La leva del '''personale di truppa''' variava secondo le esigenze; vigeva la leva obbligatoria, ma molte erano le esenzioni.
 
Gradi militari delle'esercito austriaco nel 1807:
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== Religione ==
{{Vedi anche|cattolicesimo}}
La religione ufficiale dell'Impero austriaco era il [[cattolicesimo]], praticato dalla maggior parte dei tedeschi e dei magiari; era stata da sempre e per secoli il motivo di conflitto con il vicino impero ottomano, che perdendo potere ha ristretto sempre di più i territori [[islam]]ici nella penisola dei Balcani, e dato spazio alla [[cattolicesimo|fede cattolica]] e a quella [[chiesa ortodossa|ortodossa]]. Tra le varie popolazioni dell'Impero le religioni più praticate erano: il [[cattolicesimo]] (77,2%), il [[protestantesimo]] (8,9%), la [[chiesa ortodossa|religione ortodossa]] (8,7%), l'[[ebraismo]] (3,9%), e l'[[islamismo]] (1,1%). Lo stato era tollerante con le altre religioni, per godere dell'appoggio dei loro fedeli, strategia che il governo asburgico usò fino al 1918; tuttavia ci sono stati molti tentativi con la ''germanizzazione'' dell'Impero, di unificare la popolazione sotto la [[Chiesa cattolica]].
Tra le varie popolazioni dell'Impero le religioni più praticate erano: il [[cattolicesimo]] (77,2%), il [[protestantesimo]] (8,9%), la [[chiesa ortodossa|religione ortodossa]] (8,7%), l'[[ebraismo]] (3,9%), e l'[[islamismo]] (1,1%).
Lo stato era tollerante con le altre religioni, per godere dell'appoggio dei loro fedeli, strategia che il governo asburgico usò fino al 1918; tuttavia ci sono stati molti tentativi con la ''germanizzazione'' dell'Impero, di unificare la popolazione sotto la [[Chiesa cattolica]].
 
La Chiesa cattolica nell'Impero austriaco aveva non molta rilevanza politica e i rapporti tra gli [[Asburgo]] e i pontefici peggiorarono progressivamente, anche in seguito alle riforme liberali compiute dai predecessori degli imperatori austriaci come [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] ([[giuseppinismo]]). In pratica sino dal XVIII secolo lo stato asburgico non riconobbe più nessun privilegio politico della Chiesa cattolica; questo fu necessario, dal momento che l'Impero degli [[Asburgo]] era un mosaico di etnie, che praticavano religioni diverse: le riforme [[anticlericalismo|anticlericali]] furono volte anche a favore di una politica più tollerante verso le minoranze, riducendo privilegi e discriminazioni. L'Impero austriaco e la Chiesa cattolica non si riappacificarono mai, dato che i tempi e i nuovi ideali laici del XIX secolo non lo permisero. La situazione austriaca rispecchiava comunque un fenomeno diffuso in tutta Europa. Nelle terre austriache la Chiesa cattolica contava sulle seguenti diocesi:
In pratica sino dal XVIII secolo lo stato asburgico non riconobbe più nessun privilegio politico della Chiesa cattolica; questo fu necessario, dal momento che l'Impero degli [[Asburgo]] era un mosaico di etnie, che praticavano religioni diverse: le riforme [[anticlericalismo|anticlericali]] furono volte anche a favore di una politica più tollerante verso le minoranze, riducendo privilegi e discriminazioni.
L'Impero austriaco e la Chiesa cattolica non si riappacificarono mai, dato che i tempi e i nuovi ideali laici del XIX secolo non lo permisero. La situazione austriaca rispecchiava comunque un fenomeno diffuso in tutta Europa.
Nelle terre austriache la Chiesa cattolica contava sulle seguenti diocesi:
 
* [[Arcidiocesi di Salisburgo]] (eretta nel 798) con le diocesi suffraganee:
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{{vedi anche|Economia dell'Impero austriaco}}
[[File:Eroeffnung-Donauregulierung-1875.jpg|thumb|upright=1.4|Il Danubio viennese nel 1875]]
L'economia dell'Impero austriaco si basava sul commercio che scorreva lungo il Danubio, sulla fiorente agricoltura delle pianure ungheresi e della pianura padana e della [[valle del Danubio]] e sulle grandi industrie che si trovavano per la maggior parte nelle grandi città. L'[[agricoltura]] era ancora l'attività prevalente in tutto l'Impero, e ne era la spina dorsale dalla quale dipendeva il rifornimento dell'esercito. Le più vaste zone agricole dello stato asburgico si trovavano nella valle del Danubio e nella vasta pianura ungherese. Sui monti e sulle colline veniva praticato l'[[allevamento]] e la [[pastorizia]], di cui vivevano principalmente gli abitanti del luogo.
L'[[agricoltura]] era ancora l'attività prevalente in tutto l'Impero, e ne era la spina dorsale dalla quale dipendeva il rifornimento dell'esercito.
Le più vaste zone agricole dello stato asburgico si trovavano nella valle del Danubio e nella vasta pianura ungherese.
Sui monti e sulle colline veniva praticato l'[[allevamento]] e la [[pastorizia]], di cui vivevano principalmente gli abitanti del luogo.
 
Le principali industrie erano concentrate nelle periferie delle grandi città come: Vienna, [[Graz]], [[Budapest]], [[Linz]], Trieste, Praga e Cracovia. L'industria austriaca e austro-ungarica conobbe il maggiore sviluppo durante la ''Corsa alle armi'' degli inizi del Novecento. I principali partner economici dell'Impero austriaco erano la [[Germania]], con la quale strinse la [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice alleanza]] e il [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]], con il quale firmo nel 1867 il Compromesso. L'Impero intraprendeva scambi anche con i Paesi confinanti, come l'Italia e l'[[impero ottomano]], anche se con quest'ultimo ebbe sempre un pessimo rapporto politico. In cambio di proficui scambi commerciali l'impero austriaco offriva eccellenti ingegneri e architetti, che si impegnarono molto nella costruzione di grandi opere architettoniche all'estero.
Le principali industrie erano concentrate nelle periferie delle grandi città come: Vienna, [[Graz]], [[Budapest]], [[Linz]], Trieste, Praga e Cracovia.
L'industria austriaca e austro-ungarica conobbe il maggiore sviluppo durante la ''Corsa alle armi'' degli inizi del Novecento.
I principali partner economici dell'Impero austriaco erano la [[Germania]], con la quale strinse la [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice alleanza]] e il [[Regno d'Ungheria (1538-1867)|Regno d'Ungheria]], con il quale firmo nel 1867 il Compromesso.
L'Impero intraprendeva scambi anche con i Paesi confinanti, come l'Italia e l'[[impero ottomano]], anche se con quest'ultimo ebbe sempre un pessimo rapporto politico.
In cambio di proficui scambi commerciali l'impero austriaco offriva eccellenti ingegneri e architetti, che si impegnarono molto nella costruzione di grandi opere architettoniche all'estero.
 
=== Il Danubio ===
Il [[Danubio]] era ed è ancora oggi uno dei più importanti beni economici dell'Austria; l'Impero austriaco ne controllava quasi la totalità, e ciò rese possibile un prospero traffico di commercio fluviale. Dal Danubio venivano effettuati scambi commerciali con i principati tedeschi, la [[Svizzera]] e gli stati dei Balcani, che allora erano fortemente influenzati dall'Impero. Anche se su scala più ridotta, vi era un fiorente commercio che scorreva lungo le principali arterie del Danubio.
Dal Danubio venivano effettuati scambi commerciali con i principati tedeschi, la [[Svizzera]] e gli stati dei Balcani, che allora erano fortemente influenzati dall'Impero.
Anche se su scala più ridotta, vi era un fiorente commercio che scorreva lungo le principali arterie del Danubio.
 
=== La moneta ===
Il [[Fiorino austro-ungarico|Gulden]] o ''fiorino'' fu la moneta dell'Impero austriaco tra il 1754 e il 1892. Il nome Gulden fu stampato sulle banconote austriache in tedesco, mentre le monete vennero coniate usando il termine Florin. Il nome Forint fu usato nelle monete e banconote in ungherese. Con l'introduzione del Konventionstaler nel 1754, il fiorino fu definito come mezzo Konventionstaler e perciò equivalente a 1/20 del Marco di Colonia d'argento, cioè ~11,7 g di fino, e suddiviso in 60 Kreuzer. Il fiorino divenne l'unità standard della [[monarchia asburgica]] e rimase in uso fino al 1892. Nel 1857 in [[Germania]] e nell'impero austriaco fu introdotto il Vereinsthaler con un contenuto di 16⅔ grammi d'argento.
Con l'introduzione del Konventionstaler nel 1754, il fiorino fu definito come mezzo Konventionstaler e perciò equivalente a 1/20 del Marco di Colonia d'argento, cioè ~11,7 g di fino, e suddiviso in 60 Kreuzer. Il fiorino divenne l'unità standard della [[monarchia asburgica]] e rimase in uso fino al 1892.
Nel 1857 in [[Germania]] e nell'impero austriaco fu introdotto il Vereinsthaler con un contenuto di 16⅔ grammi d'argento.
 
Questo peso era di poco inferiore a 1,5 volte il contenuto in argento del fiorino. Di conseguenza l'Austria-Ungheria adottò un nuovo standard per il fiorino che ora conteneva 2/3 dell'argento del Vereinsthaler. Ciò provocò una svalutazione della moneta del 4,97%. L'Impero nello stesso tempo decimalizzò la propria valuta creando un nuovo sistema con 100 Kreuzer = 1 Fiorino e 1½ Fiorino = 1 Vereinsthaler. Quando nel 1866 la Prussia sconfisse l'Austria, questa uscì dallo [[Zollverein]] e nel 1867 si indirizzò verso l'Unione Monetaria Latina. Furono perciò emesse monete d'oro da 8 e 4 fiorini che erano equivalenti alle monete da 20 e 10 lire/franchi. Tuttavia l'Austria non completò l'ingresso nell'Unione che era stato previsto per il 1870. Il fiorino austroungarico fu sostituito dalla [[corona austro-ungarica]] nel 1892 al tasso di 2 corone = 1 fiorino.
L'Impero nello stesso tempo decimalizzò la propria valuta creando un nuovo sistema con 100 Kreuzer = 1 Fiorino e 1½ Fiorino = 1 Vereinsthaler.
Quando nel 1866 la Prussia sconfisse l'Austria, questa uscì dallo [[Zollverein]] e nel 1867 si indirizzò verso l'Unione Monetaria Latina. Furono perciò emesse monete d'oro da 8 e 4 fiorini che erano equivalenti alle monete da 20 e 10 lire/franchi.
Tuttavia l'Austria non completò l'ingresso nell'Unione che era stato previsto per il 1870.
Il fiorino austroungarico fu sostituito dalla [[corona austro-ungarica]] nel 1892 al tasso di 2 corone = 1 fiorino.
 
== Documenti ==