Antonio Vivaldi: differenze tra le versioni

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[[File:Vivaldi Bragora.jpg|sinistra|min]]
Antonio Vivaldi nacque venerdì 4 marzo [[1678]] a [[Venezia]]. Fu [[battesimo|battezzato]] in casa da Margarita Veronese, sua levatrice, poiché era in pericolo di morte. Il battesimo venne poi perfezionato con la liturgia di rito il 6 maggio, due mesi dopo, nella [[chiesa di San Giovanni in Bragora]], non lontano dalla presunta abitazione dei Vivaldi, nello stabile di proprietà della famiglia nobiliare [[Salamon (famiglia)|Salamon]], in parrocchia della Bragora, nel [[Castello (sestiere di Venezia)|sestiere veneziano di Castello]].<ref>''Adì 6 Maggio 1678, Antonio Lucio figliolo del sig. GioBatta quondam Agustino Vivaldi sonador et della sig.ra Camilla figliola del quondam Camillo Calicchio sua cons.te nato li 4 marzo ult.° caduco hebbe l’acqua in casa essendo in pericolo di morte dalla comare allev.ce mad.na Margarita Veronese, hoggi {{sic|fù}} portato alla chiesa ricevè gli essorcismi et gli ogli ss.ti da me Giacomo Fornaciari Piovano à quale lo tene il sig. Antonio quondam Gerolamo Vecchio specier all’insegna del Dose in contrà.''</ref>
<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Margherita Gianola|anno=2018|titolo=Riflessioni attorno alla presunta casa natale di Antonio Vivaldi in Campo Grando alla Bragora e sull'attività di barbiere di Giovanni Battista|rivista=Studi Vivaldiani|editore=Fondazione Giorgio Cini|città=Venezia|volume=18|pp=41-67}}</ref> Padrino di battesimo fu Giovanni Antonio Vecellio, titolare di una ricca farmacia sulla Riva degli Schiavoni, la spezieria "All'Insegna del Doge", da due anni vedovo della cugina della madre di Antonio.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Margherita Gianola|data=2017|titolo=La più antica firma autografa di Antonio Vivaldi|rivista=Studi Vivaldiani|volume=|numero=16|p=17|url=http://www.cini.it/wp-content/uploads/2017/03/Pagine-da-Studi-vivaldiani-16-2016-def_Parte_prima.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210618092107/https://www.cini.it/wp-content/uploads/2017/03/Pagine-da-Studi-vivaldiani-16-2016-def_Parte_prima.pdf|accesso=25 luglio 2018|dataarchivio=18 giugno 2021|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il padre era [[Giovanni Battista Vivaldi]] ([[1655|1655 circa]]-[[1736]]), figlio di un sarto bresciano dopo la cui morte la famiglia si era trasferita nel [[1666]] a [[Venezia]]. Abitante ai "forni" dell'Arsenale, in parrocchia di San Martino, aveva intrapreso l'attività di barbiere e di violinista. La madre, Camilla Calicchio (1653-1728), era figlia di Camillo Calicchio, un sarto di [[Pomarico]], in [[provincia di Matera]],<ref>{{cita libro|Gianfranco|Formichetti|Venezia e il prete col violino. Vita di Antonio Vivaldi|2006|Bompiani|Milano|ISBN=978-88-452-5640-0}} Dal 2009 si svolgono annualmente a Pomarico delle [http://www.pomaricovivaldifestival.com manifestazioni celebrative] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20200716144432/http://www.pomaricovivaldifestival.com/ |data=16 luglio 2020 }} dedicate a Vivaldi]|</ref> trasferitosi ventiduenne a Venezia nel 1651, e di Zanetta Temporini, donna di grande volontà e forte carattere, trentenne al momento del matrimonio che avvenne nello stesso anno 1651.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Eleanor Selfridge-Field e Margherita Gianola|anno=2015|titolo=La famiglia materna di Antonio Vivaldi|rivista=Studi Vivaldiani|volume=|numero=15|p=|pp=13-53|url=http://www.cini.it/wp-content/uploads/2016/07/Parte-1.pdf|accesso=25 luglio 2018|dataarchivio=21 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200921020502/https://www.cini.it/wp-content/uploads/2016/07/Parte-1.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Camilla e Giovanni Battista si sposarono l'11 giugno [[1676]]. Ebbero in tutto dieci figli, tre dei quali morti in tenera età: Gabriela Antonia (1676-1678), Antonio Lucio (1678-1741), Margarita Gabriella ([[1680]]-1750), Cecilia Maria ([[1683]]-[[1767]]), Bonaventura Tomaso ([[1685]]-post 1718), Zanetta Anna ([[1687]]-[[1762]]), Francesco Gaetano ([[1690]]-[[1752]]), Iseppo Santo ([[1692]]-[[1696]]), Gerolama Michela ([[1694]]-[[1696]]) e Iseppo Caetano ([[1697]]-post 1729).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Margherita Gianola|data=2017|titolo=La più antica firma autografa di Antonio Vivaldi|rivista=Studi Vivaldiani|volume=|numero=16|p=30|url=http://www.cini.it/wp-content/uploads/2017/03/Pagine-da-Studi-vivaldiani-16-2016-def_Parte_prima.pdf|dataarchivio=18 giugno 2021|accesso=25 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210618092107/https://www.cini.it/wp-content/uploads/2017/03/Pagine-da-Studi-vivaldiani-16-2016-def_Parte_prima.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Di questi, solo Antonio intraprese la carriera musicale.
[[File:Francesco Guardi 044.jpg|min|[[Francesco Guardi]]: ''Piazza San Marco a Venezia'' (circa 1776), [[Vienna]], Kunsthistorisches Museum; la [[Chiesa di San Geminiano (Venezia)|chiesa di San Geminiano]] di [[Jacopo Sansovino]], scomparsa con la [[Procuratie#L.27Ala Napoleonica|risistemazione napoleonica]], era situata su [[Piazza San Marco]], di fronte alla [[Basilica di San Marco|basilica]]]]
Il padre aveva probabilmente più passione per la musica che per il lavoro di barbiere: infatti nel [[1685]] accettò l'ingaggio, di notevole prestigio, come violinista della [[basilica di San Marco]], a quel tempo Cappella privata del Doge e non sede vescovile, dove si celebrava solo in occasioni particolari; nello stesso anno fu assunto come Maestro il famoso [[Giovanni Legrenzi]]. Insieme a questo e al suo collega [[Antonio Lotti]], Giovanni Battista Vivaldi fondò, nel 1687, il ''Sovvegno dei musicisti di S. Cecilia'', una confraternita di musicisti veneziani. A questo impegno, aggiunse, dal 1689, quello di insegnante di violino all'Ospedale ''dei Mendicanti''.