Carlo Simoneschi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Formazione e prime attività ===
Carlo Simoneschi nacque a [[Roma]] nel [[1882]]. Studiò giurisprudenza e lettere, ma senza intraprendere una carriera forense stabile. Fin dai primi decenni del Novecento si avvicinò agli ambienti teatrali della capitale, coltivando la passione per la recitazione e per la scrittura di soggetti. La sua figura si colloca all'incrocio tra interessi culturali, teatrali e amministrativi, in un periodo in cui il sistema artistico romano era in pieno sviluppo.<ref>{{Cita libro|cognome=Bernardini|nome=Aldo|coautore=Vittorio Martinelli|titolo=Il cinema muto italiano. I film del 1912|editore=Centro Sperimentale di Cinematografia – Nuova ERI|luogocittà=Roma|anno=1988}}</ref>
 
=== Matrimonio ===
Dal matrimonio con [[Giselda Grossi]] nacque, a Roma nel [[1908]], la figlia [[Lydia Simoneschi]], futura attrice e doppiatrice. Lydia condivise con il padre le prime esperienze teatrali prima di affermarsi nel doppiaggio cinematografico.<ref>{{Cita web |url=https://www.treccani.it/enciclopedia/lydia-simoneschi/ |titolo=Simoneschi, Lydia |sito=Treccani – Enciclopedia on line |lingua=it |accesso=27 settembre 2025}}</ref>
 
=== Attività teatrale ===
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=== Regia e cinema muto ===
Debuttò come regista cinematografico nel [[1912]] con ''Rivale nell'ombra'', cui seguirono ''Fiore di fango'' ([[1913]]) e, nel [[1914]], una serie di titoli tra cui ''Cose dell'altro mondo'', ''Dissidio di cuori'', ''La fidanzata di Giorgio Smith'', ''L'addio al celibato'', ''La rivelazione dello scemo'' e ''Pace, mio Dio!...''. In alcune di queste opere fu anche interprete. Nel [[1916]] firmò la direzione della fotografia per ''Anima trasmessa'', dimostrando competenze anche tecniche. La sua ultima regia nota risale al [[1920]] con ''La ladra di fanciulli''.<ref>{{Cita libro|cognome=Martinelli|nome=Vittorio|titolo=Il cinema muto italiano. I film del 1914|editore=Centro Sperimentale di Cinematografia – Nuova ERI|luogocittà=Roma|anno=1992}}</ref>
 
=== Attività attoriale nel sonoro ===
Con l'avvento del cinema sonoro, Simoneschi si dedicò principalmente alla recitazione come caratterista. Tra le sue interpretazioni si ricordano ''[[Il sacco di Roma (film 1923)|Il sacco di Roma]]'' ([[1923]]), ''[[Pergolesi (film)|Pergolesi]]'' ([[1932]]), ''[[Casta Diva (film 1935)|Casta Diva]]'' ([[1935]]), ''[[I grandi magazzini]]'' ([[1939]]) e una partecipazione in ''[[Teresa Venerdì]]'' ([[1941]]), diretta da [[Vittorio De Sica]].<ref>{{Cita web |url=https://www.archiviodelcinemaitaliano.it/index.php/scheda_attore/111003 |titolo=Carlo Simoneschi – scheda attore |sito=Archivio del Cinema Italiano (ANICA) |lingua=it |accesso=27 settembre 2025}}</ref><ref name="cinematografo.it">{{Cita web |url=https://www.cinematografo.it/cinedatabase/cast/carlo-simoneschi/168498/ |titolo=Carlo Simoneschi |sito=Cinematografo.it – Fondazione Ente dello Spettacolo |lingua=it |accesso=27 settembre 2025}}</ref>
 
=== Carriera giuridico-amministrativa ===
Accanto all'attività artistica, Simoneschi intraprese una carriera istituzionale presso la [[Corte dei conti (Italia)|Corte dei conti]], dove raggiunse il grado di vice-referendario di prima classe. Era in servizio nella Cassa speciale dei [[Biglietti di Stato italiani|Biglietti di Stato]] di piccolo taglio e la sua firma compare sui biglietti da 1 e 2 lire circolanti in Italia. La circostanza è confermata dal ''Resoconto stenografico'' della seduta del [[15 marzo]] [[1951]] del [[Senato della Repubblica Italiana|Senato della Repubblica]], in cui un parlamentare, mostrando i biglietti in aula, citò "la firma principale [...] del dottor Carlo Simoneschi" quale rappresentante della Corte dei conti.<ref>{{Cita pubblicazione |titolo=Discussioni – Resoconto stenografico della seduta di giovedì 15 marzo 1951 |opera=Atti parlamentari, Senato della Repubblica |editore=Tipografia del Senato |luogocittà=Roma |anno=1951 |paginepp=col. 23489–23490 |url=https://www.senato.it/1025?sezione=124&doc=23489 |lingua=it |accesso=27 settembre 2025}}</ref>
 
=== Ultimi anni e morte ===
Dopo la seconda guerra mondiale Simoneschi si concentrò soprattutto sull'incarico amministrativo presso la Corte dei conti, riducendo progressivamente le presenze sullo schermo. Morì a [[Roma]] negli [[anni 1950|anni Cinquanta]]; la data esatta non è univocamente documentata dalle fonti. Alla sua memoria resta il doppio profilo di uomo di scena, attivo tra muto e sonoro, e di funzionario pubblico, riconosciuto ufficialmente anche in sede parlamentare.<ref>{{Cita web |urlname=https://www."cinematografo.it"/cinedatabase/cast/carlo-simoneschi/168498/ |titolo=Carlo Simoneschi |sito=Cinematografo.it – Fondazione Ente dello Spettacolo |lingua=it |accesso=27 settembre 2025}}</ref>
 
== Filmografia parziale ==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |1=http://film.virgilio.it/artist/564689/carlo-simoneschi.html |2=Film.virgilio.it |= |urlmorto=sì }}
 
{{portale|biografie|cinema}}