Marilyn Monroe: differenze tra le versioni
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Nel marzo del 1960, Marilyn Monroe scrisse una lettera al suo amico Lester Markell in cui affrontò diversi temi politici rilevanti. In essa, manifestò rifiuto verso [[Richard Nixon]] e simpatia per [[Nelson Rockefeller]], [[Hubert Humphrey]] e [[Adlai Stevenson II]], indicando che il suo presidente ideale sarebbe stato William O. Douglas. Marilyn propone un governo ideale con William O. Douglas come presidente, Kennedy come vicepresidente e Stevenson come segretario di Stato. Monroe parlò inoltre di [[Fidel Castro]], in un contesto successivo alla Rivoluzione cubana ma precedente all’adozione del comunismo da parte di Castro e allo sbarco fallito della Baia dei Porci. Nella lettera, criticò il fatto che gli Stati Uniti non sostenessero i cubani neppure nello sviluppo della democrazia (sottolineando la parola democrazia) e mise in discussione la copertura mediatica su Castro. Inoltre, Monroe menzionò di essere stata cresciuta per credere nella democrazia.<ref name=":0">{{cita web|url=https://www.juliensauctions.com/en/lots/172236/marilyn-monroe-correspondence-with-lester-markel|titolo=Marilyn Monroe Correspondence with Lester Markel|data=marzo 1960|accesso=15 luglio 2025|editore=Julien's Auctions}}</ref><ref name=":1">Jordan, Larry (2023). ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details Of Her Life and Death''. Independently published, págs. 721-723.</ref><ref>Summers, Anthony. Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe. Victor Gollancz Ltd., 1985, pp. 315-318.</ref>
[[File:Marilyn Monroe visits American GIs in Korea, 1954.jpg|miniatura|Marilyn Monroe in visita al American G.I. in Corea nel 1954]]
Il sito ''Liberation News'', collegato al Partito del Socialismo e della Rivoluzione, un partito comunista statunitense, pubblicò un articolo sulle indagini dell’FBI su Marilyn Monroe, affermando che «nei mesi precedenti la sua morte, membri del circolo più vicino a Monroe, inclusi il parrucchiere, l’arredatore e il terapeuta, si preoccuparono per il suo crescente interesse e adesione alle idee comuniste».<ref>Wood, Preston. «Marilyn Monroe targeted by FBI for pro-socialist views – Liberation News» (in inglese). Consultato il 13 agosto 2025.</ref> Questa affermazione è errata, poiché non esistono documenti che supportino un interesse o un’adesione crescente di Marilyn Monroe al comunismo, e nessuna persona vicina a lei ha mai menzionato ciò. Nei file dell’FBI si segnala che l’entourage di Monroe espresse preoccupazione per la sua relazione con Frederick Vanderbilt Field, ma non vi è alcuna documentazione di un interesse o adesione di Monroe al comunismo. L’autore Larry Jordan smentisce le teorie secondo cui Marilyn fosse comunista.<ref name="FBIvault" /><ref>Larry Jordan, *The Real Marilyn Monroe: Debunking The Myths And Revealing Intimate New Details Of Her Life And Death*, Dorrance Publishing, 2021, pp. 278, 697–700, 708–710, 720–724.</ref> Al contrario, è ampiamente documentato che nei mesi precedenti la sua morte, le sue idee politiche erano legate ai diritti civili e al sostegno ai Kennedy.<ref>Comment, Bernard; Monroe, Marilyn. *Fragments: Poems, Intimate Notes, Letters*, 2010, pp. 198-200.</ref> L’autore Yanis Iqbal pubblicò un articolo su ''Eurasia Review'' in cui tenta di presentare Marilyn Monroe come una radicale di sinistra. Secondo Iqbal, Monroe sarebbe stata eletta delegata supplente del caucus democratico statale, dove avrebbe espresso una posizione filocastrista su Cuba e simpatia per le lotte anticapitaliste e antiimperialiste. In realtà, sebbene Monroe fosse stata eletta delegata supplente a Roxbury (Massachusetts) nel 1960, non partecipò alla convention e non fece mai tali dichiarazioni; inoltre, nel 1960 Fidel Castro non si era ancora dichiarato ufficialmente comunista.<ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*, pp. 426-427.</ref>
L’autrice Lois Banner ha sostenuto che Marilyn Monroe avesse posizioni radicali di sinistra, interpretando ad esempio la lettera a Lester Markell come un appoggio a leader comunisti in opposizione al capitalismo. Tuttavia, altri autori, come Larry Jordan, hanno messo in dubbio questa interpretazione, sottolineando che in quel momento [[Fidel Castro]] non era comunista e che, anzi, godeva di ammiratori negli Stati Uniti.<ref name=":1" /> Inoltre, nella lettera Monroe non menziona termini come comunismo o capitalismo e sottolinea il suo apprezzamento per la democrazia. Marilyn non esprime un supporto esplicito a Castro, ma critica il fatto che gli Stati Uniti non aiutassero i cubani neppure a sviluppare la democrazia, esprimendo inoltre malcontento per la copertura mediatica riservata a Castro. In alcune interviste, Banner affermò che Monroe avesse sostenuto Castro nella primavera del 1962, ma non esistono prove a sostegno di questa affermazione e neppure Banner la cita nel suo libro.<ref name="Vanguardia2012">Marc Bassets, “EE.UU. reivindica la faceta progresista de Marilyn”, *La Vanguardia*, 3 agosto 2012.</ref> In realtà, quello che Marilyn fece in primavera del 1962 fu il celebre "Happy Birthday, Mr. President", mostrando pubblicamente il suo sostegno a [[John F. Kennedy]] durante un periodo di tensione tra Kennedy e Castro.<ref>Banner, Lois (2012). ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury USA, págs. 320-321, 426-427.</ref><ref name=":0" /><ref name=":3">{{cita web|url=https://www.letras.com/marilyn-monroe/288474/|titolo=Happy Birthday, Mr. President|accesso=15 luglio 2025|editore=Letras.com}}</ref>In un’intervista, Lois Banner affermò che Monroe si sarebbe dichiarata socialista poco prima di morire; tuttavia, non esistono prove documentali a supporto di questa affermazione, e la stessa Banner non menziona tale dichiarazione nel suo libro su Monroe. Inoltre, Banner sembra contraddirsi in interviste diverse, descrivendo Monroe in un’occasione come una persona «molto progressista, se non socialista», indicando incertezza sulla precisa posizione politica della Monroe.<ref>«A Serious, Mysterious Life». GL Review, 2013.</ref><ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*, 2012, pp. 320-321, 426-427.</ref> Nel suo libro, Banner sostiene che Lester Markell fosse un simpatizzante comunista che avrebbe radicalizzato Marilyn e che Carl Sandburg fosse un radicale.<ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*. Bloomsbury, 2012, pp. 391–393.</ref><ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*. Bloomsbury, 2012, pp. 461–463.</ref> In realtà, Lester Markell era un giornalista del ''New York Times'', un quotidiano liberale moderato, sostenitore della democrazia e della libertà di stampa, e non fu mai indagato durante il maccartismo.<ref>Lester Markel, ed. (1960). *Antecedentes y primer plano — The New York Times Magazine: Antología*.</ref> Carl Sandburg era stato membro del Partito Socialista d’America ma lo aveva lasciato prima della nascita di Marilyn, diventando un liberale progressista e sostenitore del Partito Democratico.<ref>«About Sandburg / Who is Carl Sandburg». neshaminy.org (in inglese). Archiviato dal 5 dicembre 2024. Consultato il 13 agosto 2025.</ref>
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