Grottaferrata: differenze tra le versioni

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=== Altro ===
; Monumento ai Caduti : Eretto nel 1925 in piazza Cavour, è opera dello scultore [[Amleto Cataldi]] finanziata dal marchese Alfredo Dusmet.<ref>{{cita|Luigi Devoti|pp. 171-172|cidDevoti}}.</ref>
; Monumento ai Caduti
; Colonna onoraria nel parco della Rimembranza
; Viale I Maggio
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=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetti dei Castelli Romani}}
 
[[File:Vigne del Sole.jpg|miniatura|La località Vigne del Sole, al confine tra Marino, [[Ciampino]] e Grottaferrata.]]
La lingua parlata ufficialmente nel comune di Grottaferrata è la [[lingua italiana]]; non vi è alcuna forma di bilinguismo istituzionalmente riconosciuto. I [[monaci basiliani]] dell'[[Abbazia di San Nilo|abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]] coltivano e tutelano due lingue: la [[lingua greca antica]], con la quale celebrano le loro [[Divina liturgia|funzioni liturgiche]] secondo il [[rito bizantino]], e la [[lingua albanese]] propria delle comunità di provenienza [[Albanesi d'Italia|albanesi dell'Italia Meridionale]], con la quale in gran parte parlano.
 
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[[File:Grottaferrata centro.jpg|miniatura|sinistra|Il Corso del Popolo oggi, visto dall'Abbazia di San NIlo.]]
 
Il centro abitato di Grottaferrata si sviluppa su un piano dolcemente degradante verso l'Agro romano, formato dallo sfiancamento del cratere del Vulcano Laziale. L'abitato è delimitato da un limite naturale, costituito dal vallone della marana dell'Acqua Mariana, e da un limite artificiale, la via Anagnina, che corrono paralleli definendo la vasta area in cui si è sviluppata Grottaferrata.<ref>{{cita|Paris|p. 124}}</ref>
Lo sviluppo urbanistico pianificato del centro abitato di Grottaferrata è avvenuto tutto tra l'ultimo trentennio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e la [[seconda guerra mondiale]]: dopo, l'abitato si è espanso disordinatamente, e si espande ancora, verso [[Frascati]], [[Morena (zona di Roma)|Morena]] e [[Squarciarelli]], soprattutto con abitazioni residenziali e villini più o meno signorili.
 
NelL'abitato [[1848]]moderno, Grottaferrataal ottienedi lfuori del recinto fortificato dell'autonomiaabbazia, comunalesi sviluppò nel corso del XVIII secolo. In Via Antonio Santovetti, al civico numero 12, si conserva il portale della casa Santangeli, una delle più antiche di Grottaferrata, datata al 1787.<ref>{{cita|Ponti-Passamonti|p. name=nota70163}}</ref> edDopo l'autonomia amministrativa del comune, ottenuta nel 1848, il primo sindaco criptense, il commerciante Giovanni Passamonti, avvia immediatamenteavviò un piano urbanistico per lo sviluppo del centro abitato. LaIntorno principalealla arteriastrada stradale del paese èprincipale, l'attuale corso del Popolo, all'epoca chiamato "Stradone", "via del Castello" o, dopo la [[presa di Roma]], "corso Vittorio Emanuele II":,<ref name=nota71/> fu disciplinata l'edificazione di nuovi edifici ai lati di questa strada venne regolamentata con il regolamento edilizio redatto da un'apposita commissione ministeriale pontificia il 26 settembre [[1868]].<ref name=nota71/> Nel [[1872]] l'amministrazioneAmministrazione comunale incaricaincaricò l'architetto Agostino Mercandetti di progettare una nuova sistemazione per il corso, che prevedaprevedeva l'allineamento dei margini stradali e la realizzazione di un [[Fognatura|impianto fognario]]:<ref name=nota72/> i lavori durarono dall'aprile [[1874]] al marzo [[1881]],<ref name=nota72/> e riguardarono anche l'attuale piazza Cavour con la fontana al centro della piazza.
 
In un edificio prospiciente la piazza stessa, espropriato ai [[monaci basiliani]], vennero collocate nel [[1880]] la caserma, la scuola ed altri pubblici servizi come il municipio.<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 161}}.</ref> Tra il [[1904]] ed il [[1907]] l'amministrazione comunale si occupa di rettificare, ampliare e pavimentare il tracciato della [[Strada statale 216 Maremmana III|via Maremmana Inferiore]] tra Grottaferrata e [[Squarciarelli]], dietro progetto dell'ingegnere Giulio Mazzoleni:<ref>{{Cita|Devoti 1999|p. 169}}.</ref> su questa direttrice l'abitato continuacontinuò ad espandersi, soprattutto cona villinibassa borghesi, oggi in parte sostituitidensità con aree residenzialivillini. Tra il [[1918]] ed il [[1928]] si completa la costruzione in questa zona della [[Chiesa del Sacro Cuore (Grottaferrata)|chiesa del Sacro Cuore]], luogo di culto in [[architettura neogotica]] voluto dai monaci basiliani e dalla possidente locale Maria Santovetti Tanlongo.<ref name=notacuore/> Nel frattempo, in località Bivio, viene realizzata la fermata del più importante snodo delle [[tranvie dei Castelli Romani]]: tutto intorno, si moltiplicano i villini della piccola-media borghesia romana, alcuni dei quali si distinguono per estro artistico, come quelli progettati dagli architetti Giulio e Piero Degli Innocenti e Medardo Carretta Colli.<ref name="cita-Devoti-1999-p312"/>
 
La sistemazione della strada "della cartiera e dei Paoli", oggi strada provinciale 37/a di Campovecchio, che collega direttamente Marino e Grottaferrata venne messa in opera su iniziativa di un consorzio di proprietari terrieri locali tra il [[1921]] ed il [[1923]]:<ref name="nota06">{{cita|Luigi Devoti|p. 170|cidDevoti}}.</ref> ancora nel [[1921]] inizia l'urbanizzazione di [[Squarciarelli]] con la fondazione della fabbrica di ceramiche dei fratelli Tidei.<ref name=nota1101/> In realtà, già dal [[1889]] la famiglia Santovetti aveva fatto edificare nella località la [[Chiesa di San Giuseppe (Grottaferrata)|chiesa di San Giuseppe]], ad uso degli abitanti delle campagne ai confini tra Marino, [[Rocca di Papa]] e Grottaferrata.<ref name=notadeb/>
 
Nel [[1925]] in piazza Cavour viene collocato il monumento ai Caduti, opera dello scultore [[Amleto Cataldi]] finanziata dal marchese Alfredo Dusmet.<ref>{{cita|Luigi Devoti|pp. 171-172|cidDevoti}}.</ref> Nel [[1928]] lo sviluppo urbanistico del centro abitato è arrivato a tal punto che l'amministrazione comunale dell'epoca pensa di provvedere alla denominazione delle strade ed alla numerazione dei numeri civici con caratteristiche targhe in [[ceramica]] prodotte presso la locale fabbrica di ceramiche di [[Squarciarelli]].<ref name="nota75">{{cita|Luigi Devoti|pp. 177-178|cidDevoti}}.</ref> Negli [[Anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|Novecento]] viene ristrutturato l'ex municipio, già Palazzo Grutter.<ref name="nota75"/> Nel [[1932]] viene aperta una nuova arteria di collegamento tra Squarciarelli e corso del Popolo, l'attuale viale I Maggio (all'epoca "viale del Littorio").<ref name="nota75"/>
 
Grottaferrata non è stata sconvolta più di tanto dai bombardamenti anglo-americani della [[seconda guerra mondiale]]<ref>Stefano Paolucci, ''Quel primo diluvio di bombe su Grottaferrata'', in ''Quaderni Tuscolani'', anno III, n. 3, 28 aprile 2006, p. 20.</ref>, e nel secondo dopoguerra l'abitato ha continuato a crescere lungo la direttrice di viale San Nilo e soprattutto lungo tutto il tracciato la [[Strada statale 216 Maremmana III|strada statale 216 via Maremmana Inferiore]], sia in direzione di [[Frascati]] che in direzione di [[Marino (Italia)|Marino]]: le località di Colonnelle e San Giuseppe, adiacenti al territorio marinese, formano ormai un'unica realtà con le ultime case del centro storico di Marino. Un altro fenomeno abbastanza recente riguarda l'espansione edilizia verso [[Rocca di Papa]], iniziata in maniera massiccia tra gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e gli [[Anni 1990|anni novanta]]. Le uniche aree del territorio criptense relativamente salvaguardate dall'espansione edilizia sono il [[Monte Tuscolo|Tuscolo]] e la località di [[Molara (Grottaferrata)|Molara]], rimaste per molti versi selvagge come nei secoli andati.
 
Nel [[1972]]<ref>{{Cita news|autore=Paolo Berdini|wkautore = Paolo Berdini|url=http://eddyburg.it/article/articleview/2444/0/127/|titolo=Patti territoriali scellerati|pubblicazione=Eddyburg.it|giorno=2|mese=4|anno=2005|accesso=7 aprile 2009}}</ref> è stato approvato il primo [[piano regolatore generale]], a proposito del quale attualmente si sta discutendo uno stralcio di variante.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.grottaferrata.roma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=484&Itemid=211|titolo=Comune di Grottaferrata - Variante generale P.R.G. - Stralcio (delibera C.C. n° 6/2008)|accesso=7 aprile 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090228031609/http://www.comune.grottaferrata.roma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=484&Itemid=211|dataarchivio=28 febbraio 2009}}</ref>
 
=== Frazioni ===
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* {{Cita libro | autore=Claudio Baldoni | autore2=Rodolfo Maria Strollo | titolo=Villini del '900 in Grottaferrata | collana=Quaderni di Architettura Tuscolana | volume=I | anno=2005 | editore=Aracne| città=Roma |cid=Baldoni-Strollo}}
* {{Cita libro | autore=Paola Micocci (a cura di) | titolo=I tesori dell'abbazia greca di Grottaferrata | anno=2005 | editore=De Luca Editori d'Arte; Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata| città=Roma |cid=Micocci 2005}}
* {{Cita libro | autore=Marco Petta | titolo=Palazzo Passarini Santovetti | anno=2005 | città=Grottaferrata |cid=Petta}}
* {{cita libro|autore=Stefano Paolucci|titolo=Il Collegio Americano del Nord a Grottaferrata (1882-1898). Storia e storie di Palazzo Consoli|editore= Comune di Grottaferrata|anno= 2007| cid=Paolucci 2007a}}
* {{cita pubblicazione | autore=Stefano Paolucci | titolo= La villa Rossellini-Dusmet a Grottaferrata | rivista=Castelli Romani. Vicende - uomini - folclore | volume= XLVII (XV n.s.) | numero= 6 | anno= 2007 | mese= novembre - dicembre | pp= 180-187| cid=Paolucci 2007b}}