Ansaldo: differenze tra le versioni

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Nel [[1852]] il ministro Cavour favorì la nascita di una solida compagine imprenditoriale genovese, composta dal banchiere [[Carlo Bombrini]], dall'armatore [[Raffaele Rubattino]] e dal finanziere [[Giacomo Filippo Penco]], alla quale promise commesse statali. La direzione fu affidata dai soci al giovane e brillante ingegnere meccanico [[Giovanni Ansaldo (imprenditore)|Giovanni Ansaldo]], docente dell'[[Università di Genova]]. Alla fondazione la compagnia aveva capitale sociale di 1&nbsp;110&nbsp;000 lire, di cui 300&nbsp;000 sarebbero stati versati in contanti, mentre 810&nbsp;000 erano rappresentati dalla valutazione di capannoni, terreni e attrezzature, corrispondenti peraltro con il debito della Taylor & Prandi con lo stato<ref>{{Cita|Storia dell'Ansaldo|p. 36}}.</ref>.
 
La ''[[Locomotiva FS 113|Sampierdarena]]'', prima locomotiva a vapore costruita nel regno di Sardegna e di progettazione interamente italiana, uscì dalle officine di dell'Ansaldo nel [[1854]], per essere collaudata personalmente da Giovanni Ansaldo. Tra il [[1854]] e il [[1860]] le officine producono 18 locomotive, di cui 14 per le ferrovie dell'Italia settentrionale e 2 per quelle dell'Italia centrale<ref>{{cita web|lingua=fr|autore=Michèle Merger|titolo=L'Industrie italienne de locomotives, reflet d'une industrialisation tardive et difficile (1850-1914) in lien Histoire, économie et société, volume 8, n. 8-3, p. 338|anno=1989|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/hes_0752-5702_1989_num_8_3_1530|accesso=11 settembre 2015}}</ref> , aggiungendosi ai fornitori esteri coi quali riuscivano a gareggiare in mancanza di un regime protezionistico grazie a tempi di consegna leggermente più brevi ed un minor costo della manodopera<ref name=SA94>{{Cita|Storia dell'Ansaldo|p. 94}}.</ref>
 
Nel [[1859]] venne nominato direttore generale [[Luigi Orlando]] su suggerimento dello stesso [[Camillo Cavour|Cavour]]<ref name=Doria>Giorgio Doria, ''Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale'', Milano, Giuffré, 1969, vol. I, pag. 139</ref>.
Nel [[1860]] il gruppo Ansaldo inizia la sua attività cantieristica, facendo il salto di qualità in tale attività nel [[1886]] con l'acquisizione del [[Cantiere navale di Sestri Ponente#Origini|cantiere Cadenaccio]] trasferendo a Sestri Ponente il suo stabilimento meccanico inaugurando la stagione della navi a vapore con gli scafi in ferro. Inserita nella struttura del cantiere Ansaldo c'era anche l'[[Officine Allestimenti Riparazioni Navali|Officina Allestimento Navi]], sorta nella zona ampliata del porto per una scelta industriale precisa, quella di varare gli scafi nudi per poi allestire le navi in banchina, con una scelta innovativa che sgomberava rapidamente gli scali che restavano così a disposizione delle nuove costruzioni.
 
Negli anni 1860-61 il numero del personale impiegato arriva a circa 1&nbsp;000 persone<ref>{{Cita|Storia dell'Ansaldo|p. 93}}.</ref>: all'esposizione industriale di Firenze del [[1861]] l'Ansaldo può mettere in mostra la macchina a vapore più potente dell'esposizione<ref name=SA94/>, mentre la qualità delle lavorazioni delle officine viene lodata da tutto l'ambiente tecnico italiano, in particolare dall'ingegnere [[Giuseppe Colombo (ingegnere)|Giuseppe Colombo]], che però lamenta uno scarso impegno dello stato Sabaudo nel creare commesse per l'industria nazionale di entità sufficiente a farla accrescere<ref>{{Cita|Storia dell'Ansaldo|pp. 118-119}}.</ref>.
Con l'[[unità d'Italia]], l'Ansaldo vede ulteriormente aumentare la concorrenza nel settore ferroviario, già prima elevata per via delle politiche liberiste piemontesi: grazie ad un decreto del [[1863]] viene assegnato il monopolio della fornitura di materiale ferroviario delle ferrovie meridionali alle [[Officine di Pietrarsa]], escludendo di fatto l'Ansaldo dal mercato dell'ex Regno delle Due Sicilie<ref>{{Cita|Storia dell'Ansaldo|p. 169}}.</ref>. In quegli anni l'Ansaldo amplia il suo mercato, specializzandosi sotto la direzione di [[Luigi Orlando]] nella produzione bellica di [[Cannone|cannoni]] e nella produzione di motori navali grazie alle ricerche di [[Eugenio Barsanti]]<ref name=SA94/>.
Nel 1871 cessò, tuttavia, la produzione di locomotive, dopo averne prodotte ottanta esemplari<ref>Giorgio Doria, ''Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale'', Milano, Giuffré, 1969, vol. I, pag. 318</ref>.
 
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===L'era Perrone===
Nel [[1902]] il controllo dell'azienda passò a [[Ferdinando Maria Perrone]]<ref name=Colajanni>Napoleone Colajanni, ''Storia della banca italiana'', Roma, Newton Compton, 1995</ref> e l'attività cantieristica venne orientata alla produzione militare<ref>{{cita web|url=http://spazioinwind.libero.it/riccardoge/unastoriaindustriale.htm|titolo=Una storia industriale }}</ref> e nel 1903 l'Ansaldo si accordò con la [[Armstrong Whitworth|W. G. Armstrong Whitworth & C. Ltd.]], proprietaria dello [[Stabilimenti meccanici di Pozzuoli|stabilimento di artiglieria]] di [[Pozzuoli]], dando vita alla Società Gio Ansaldo Armstrong & Co., un complesso industriale con una capacità di impiego di 16.000 operai. Perrone nel [[1884]] si era trasferito in [[Argentina]] dove si era affermato come imprenditore e aveva svolto il ruolo di rappresentante di dell'Ansaldo, per la quale nel [[1895]] aveva venduto l'[[incrociatore corazzato]] "[[ARA Garibaldi|Garibaldi]]" alla [[Armada Argentina]].
[[File:Giuseppe Palanti - Pubblicità Ansaldo 1918.jpg|thumb|Pubblicità Ansaldo del 1918 opera di [[Giuseppe Palanti]]]]
Nel 1904 [[Ferdinando Maria Perrone]] divenne proprietario di dell'Ansaldo e, con i figli Mario e Pio, legò il nome Perrone alla storia della società. Durante il primo ventennio del [[XX secolo]] Ferdinando Maria lavorò per realizzare una completa autonomia produttiva per l'Ansaldo sia nel campo [[Siderurgia|siderurgico]], sia in quello degli armamenti, meccanico e marittimo, grazie ad una forte integrazione verticale e grazie alla congiuntura bellica. Gli stabilimenti salirono a dieci, con 17&#160;000 dipendenti.
 
Nel [[1912]] l'accordo stipulato con la Armstrong venne sciolto e l'Ansaldo riassunse la precedente ragione sociale.
 
Tra le realizzazioni di quel periodo della [[Cantiere navale di Sestri Ponente#Cantiere Ansaldo|cantieristica Ansaldo]] la costruzione di alcuni [[incrociatore corazzato|incrociatori corazzati]] della [[classe Giuseppe Garibaldi|classe Garibaldi]] e della [[corazzata]] [[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]].
 
In questi anni l'Ansaldo si legò strettamente agli ambienti nazionalisti e irredentisti, e conseguentemente si avvicinò all'apparato militare, diplomatico e finanziario francese<ref>Giorgio Doria, ''Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale'', Milano, Giuffré, 1973, pag. 538</ref>. In particolare ricorreva massicciamente al finanziamento della [[Banca Italiana di Sconto]]<ref name=Colajanni/>, nella quale era rilevante il capitale francese<ref>Giorgio Doria, ''Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale'', Milano, Giuffré, 1973, pag. 520</ref>.
 
Nel [[1914]] il [[capitale sociale (economia)|capitale sociale]] è di 30 milioni di [[Lira italiana|lire]], nel [[1918]] arriva a 500 milioni di lire, grazie ai ricavi ottenuti dalla produzione del 46% di tutta l'artiglieria costruita in Italia durante la guerra, 3&nbsp;000 aerei, 1&nbsp;574 [[motore aeronautico|motori aeronautici]], 96 navi da guerra, 200&nbsp;000 t di naviglio mercantile e 10 milioni di munizioni. In questo momento l'Ansaldo era la più grande impresa italiana<ref name=Colajanni/>.
 
Nel 1918 l'Ansaldo arriva a impiegare 80&#160;000 addetti, in decine di stabilimenti e società controllate tra le quali: [[A. Cerpelli & C.]], [[Banca Industriale Italiana]], [[Cantieri Officine Savoia]] per motori diesel<ref>{{Cita web|url=http://www.storiaindustria.it/fonti_documenti/archivio_digitale/appl/client/ricerca_dettagliata.php?ti=3046&ap=19827&tr=d|titolo=Centro on line di Storia e Cultura dell'Industria - Fonti e documenti - Archivio digitale - Risultati ricerca documenti|accesso=6 giugno 2019}}</ref> di [[Cornigliano]], [[Dinamite Nobel]], [[Gio.Fossati & C.]], [[Lloyd Italico]], [[Nazionale di Navigazione]], [[Fabbrica Aeroplani Ing. O. Pomilio]], [[Società Idroelettrica Negri]], [[Società Piemontese Automobili|S.P.A.]], [[Transatlantica Italiana]], [[S.A. Ansaldo]].
 
Nel [[1920]] circa inizia il sodalizio con la ditta [[Berta Autotrasporti]] di [[Cornigliano]], società che si rivelerà vitale per l'esistenza di dell'Ansaldo, avendo trasportato forse la maggior parte dei prodotti provenienti e destinati a quest'ultima in qualsiasi parte d'[[Italia]] per quasi un [[secolo]].
 
Dopo la disfatta di Caporetto, in cui l'esercito italiano aveva perso una parte importante delle proprie artiglierie, l'Ansaldo inviò immediatamente i cannoni disponibili sulla linea del Piave, prima ancora che vi arrivassero le truppe in ritirata, per organizzare la linea di resistenza<ref>{{Cita web |url=http://espresso.repubblica.it/grandeguerra/index.php?page=estratto&id=110&refresh_ce |titolo=Matteo Mario Costa, ''Cammino a ritroso'' |accesso=10 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181110200230/http://espresso.repubblica.it/grandeguerra/index.php?page=estratto&id=110&refresh_ce |urlmorto=sì }}</ref>. L'episodio fu ampiamente utilizzato a scopo di propaganda aziendale<ref>{{cita testo|url=http://www.educational.rai.it/lezionididesign/designers/LOMBARDOD.htm|titolo=Dott. Lombardo su RaiEducational}}</ref>.
La guerra aveva reso ancora più stretti i rapporti fra Ansaldo e Banca di Sconto, entrambe controllate dalla famiglia Perrone. La fine della guerra, intanto, aveva creato il problema della riconversione dell'industria bellica in industria di pace, riconversione che richiedeva notevoli capitali. Il Banco di Sconto non aveva tutti i capitali necessari, allora i Perrone tentarono la scalata alla [[Banca Commerciale Italiana]]. Tuttavia la COMIT resistette all'assalto e il tentativo di creare un complesso industrial-finanziario dei Perrone fallì nel 1920. Il crollo della Banca di Sconto nel dicembre 1921, dopo alcune operazioni disperate e poco limpide, lasciò l'Ansaldo senza finanziamenti e anch'essa in crisi. Il direttore della [[Banca d'Italia]] [[Bonaldo Stringher]], sulla base dei documenti contabili della Banca di Sconto, pretese le dimissioni dei fratelli Pio e Mario Perrone anche da dall'Ansaldo<ref name=Colajanni/>. Nel 1921, con le dimissioni da dall'Ansaldo, i Perrone cessarono ogni impegno in campo industriale continuando, soprattutto, nell'attività editoriale.
 
===Gli anni venti===
L'Ansaldo fu rilevata dal [[IRI#Il Consorzio Sovvenzioni|Consorzio Sovvenzioni]], promosso dalla [[Banca d'Italia]] e poi trasformato in [[IRI#L'Istituto di Liquidazioni|Istituto di Liquidazioni]]<ref name=Colajanni/>.
 
In seguito alla [[grande depressione]] del [[1929]] che penalizzò fortemente l'economia mondiale nella prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]] e all'incapacità dell'azienda di riconvertire la propria produzione bellica a quella civile, {{senza fonte|l'Ansaldo non si poté sottrarre al fallimento nel [[1932]].}}
 
L'azienda dopo la conclusione del primo conflitto mondiale aveva provato a produrre materiale ferroviario, aeroplani e persino automobili aprendo il suo mercato verso il [[Messico]] e la [[Polonia]], paesi che sfortunatamente dopo pochi mesi precipitarono in una crisi di insolvenza {{senza fonte|e portarono in breve tempo al declino l'impresa italiana, coinvolgendo nel suo fallimento anche la [[Banca Italiana di Sconto]] (BIS).}}
 
=== La gestione IRI ===
[[File:Ansaldo, insegna e stabilimento, Genova.jpg|thumb|Insegna nello stabilimento di Genova di dell'Ansaldo]]
Nel 1933 l'Istituto di Liquidazioni fu assorbito dal neonato [[IRI|Istituto per la Ricostruzione Industriale]]<ref name=Colajanni/> e così l'Ansaldo entrò nell'orbita dell'IRI, la cui gestione e riarmo permisero all'industria nuova vita e crescita.
 
La figura principale di questa rinascita e l'artefice della ridefinizione strutturale-organizzativa fu l'ing. [[Agostino Rocca]], [[amministratore delegato]] della società dal 1935 alla fine della guerra. I cantieri navali varano [[Corazzata|corazzate]] da {{formatnum:35000}} [[Tonnellata|tonnellate]], mentre i tecnici, in collaborazione con la [[FIAT]] realizzarono dal 1935 i primi prototipi di [[Carro armato|carri armati]] italiani (sulla base dei trattori già prodotti) nello ''Stabilimento artiglierie'' di Genova, ([[L40]] e [[75/18 (semovente)|75/18]]), e aerei ([[Fiat AS.1]] e [[Fiat-Ansaldo A.120]]). Ansaldo presso l'arsenale di Napoli produsse anche cannoni come il [[75/32 Mod. 1937]].
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Nel [[1980]] venne costituito il principale gruppo termo-elettromeccanico italiano, il più grande in [[Italia]] con i suoi 16&#160;000 dipendenti.
 
Nel [[1993]] l'Ansaldo venne assorbita completamente nella Finmeccanica, che nel 2016 prenderà il nome di [[Leonardo (azienda)|Leonardo-Finmeccanica]],
 
Gli archivi si sono salvati in quanto affidati alla [[Fondazione Ansaldo]].
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Il nome "Ansaldo" permane presente nella ragione sociale di molte aziende costituite per scorporo o nelle quali è confluito qualche settore produttivo:
*[[Ansaldo Energia]] - Azienda specializzata nella costruzione di [[Gruppo turbogas|turbine a gas]], [[Turbina a vapore|turbine a vapore]] e [[Alternatore|alternatori]] per impieghi civili. È anche attiva nella progettazione e costruzione di [[Centrale elettrica|centrali elettriche]] chiavi in mano. Ha sede a [[Genova]].<ref>{{cita testo|url=http://www.ansaldoenergia.com/|titolo=Sito web di Ansaldo Energia}}.</ref>
*[[Ansaldo Ricerche]] - Società nata nel [[1987]] dal raggruppamento di diversi enti di ricerca di dell'Ansaldo e dalla NIRA ([[Nucleare Italiana Reattori Avanzati]]), si occupa di progetti di ricerca per conto delle società Ansaldo ed è impegnata in numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei è componente del progetto Internazionale [[ITER]] (International Thermonuclear Experimental Reactor) sulla [[fusione nucleare]].<ref>{{cita testo|url=http://www.ansaldoricerche.it/|titolo=Sito web di Ansaldo Ricerche|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180116084907/http://www.ansaldoricerche.it/ }}.</ref>
*[[Ansaldo Fuel Cells]] - Creata nel [[2003]] da uno ''spin-off'' di Ansaldo Ricerche e partecipata da [[Iritech]], si occupa di [[celle a combustibile]]<ref>{{cita testo|url=http://www.ansaldofuelcells.com/sito-giorgio/index.htm|titolo=Sito web di Ansaldo Fuel Cells|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928075608/http://www.ansaldofuelcells.com/sito-giorgio/index.htm }}.</ref> con focus sulla tecnologia delle [[Cella a combustibile a carbonati fusi]]. Ha interrotto le attività nel 2009.
*[[Ansaldo Nucleare]] - Creata nel [[1989]] dalle società [[Ansaldo Meccanico Nucleare]] e [[Nucleare Italiana Reattori Avanzati|NIRA]], nel [[1999]] è stata incorporata in [[Ansaldo Energia]] e nel [[2005]] è diventata una società separata controllata al 100% da Ansaldo Energia. Ha sede a [[Genova]] ed uffici a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e a [[Bucarest]].<ref>{{cita testo|url=http://www.ansaldonucleare.it/|titolo=Sito web di Ansaldo Nucleare|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060508172300/http://www.ansaldonucleare.it/ }}.</ref>
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===Materiale ferroviario===
Significative furono le realizzazioni di dell'Ansaldo in ambito ferroviario. Le voci sui rotabili ferroviari costruiti nel corso degli anni negli stabilimenti Ansaldo possono essere consultati nelle categorie di seguito elencate.
{{Vedi categoria|Automotrici costruite dall'Ansaldo|Locomotive costruite dall'Ansaldo|Tram costruiti dall'Ansaldo}}
 
===Navi===
Di seguito solo elencate alcune tra le più importanti navi varate nel corso degli anni dai cantieri di dell'Ansaldo.
{{Vedi categoria|Navi costruite dall'Ansaldo}}
{| class="toccolours" style="margin: 0;background:#ffffff;"
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== Archivio ==
La documentazione relativa all'attività di dell'Ansaldo dalla sua fondazione nel 1853 fino al 2002 è conservata presso la [[Fondazione Ansaldo]] - Archivio economico delle imprese liguri, nel fondo ''Ansaldo''<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=339474|titolo=Ansaldo|sito=Sistema informativo unificato delle Soprintendenze archivistiche}}</ref>, che raccoglie la documentazione dell'omonima azienda e di quelle ad essa in vario modo collegate.
 
==Note==