Girolamo Savonarola: differenze tra le versioni
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|nome = Girolamo Savonarola
|immagine = Girolamo Savonarola by Fra Bartolommeo (1497).jpg
|didascalia = ''[[Ritratto di Girolamo Savonarola]]'' di [[Fra Bartolomeo]],
|carica = [[Sovrani di Toscana|Governatore di Firenze]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|vice di =
|cotitolare =
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=== Convento di San Marco (1482-1487) ===
Giunto nella [[Firenze]] di [[Lorenzo de' Medici]] - allora la capitale culturale della penisola o, come si esprimerà lo stesso Girolamo, il ''cuore d'Italia'' - nel maggio del
[[File:San Gimignano view from torre grossa 3.jpg|thumb|left|San Gimignano, veduta con la chiesa di Sant'Agostino]]
Nella [[quaresima]] del
[[File:Niccolò di forzore spinelli, medaglia di girolamo savonarola, 1492-94 ca..JPG|thumb|[[Niccolò di Forzore Spinelli]], medaglia di Girolamo Savonarola, 1492-1494 circa]]
Intanto il 29 agosto Giovanni Battista Cybo venne eletto papa col nome di [[Papa Innocenzo VIII|Innocenzo VIII]] dopo la morte di [[papa Sisto IV]], il 12 agosto
Venne mandato a [[San Gimignano]] per le prediche quaresimali e subito, nel marzo del
Ancora dal pulpito della Collegiata, l'anno successivo affermò: «aspettiamo presto un flagello, o Anticristo o peste o fame. Se tu mi domandi, con Amos, se io sono profeta, con lui ti rispondo ''Non sum propheta''» ed elencò le ragioni del prossimo flagello: le efferatezze degli uomini - [[omicidio|omicidi]], [[lussuria]], [[sodomia]], [[idolatria]], [[astrologia|credenze astrologiche]], [[simonia]] - i cattivi pastori della Chiesa, la presenza di profezie - segno di prossime sventure - il disprezzo per i santi, la poca fede. Non vi sono notizie, tuttavia, che tali prediche abbiano suscitato scalpore e scandalo, come non ne suscitarono le prediche quaresimali tenute dal Savonarola nel
Avendo terminato il suo ufficio di lettore a Firenze, quello stesso anno ottenne la prestigiosa nomina di maestro nello ''Studium generale'' di [[basilica di San Domenico (Bologna)|San Domenico]] a Bologna da dove, dopo aver insegnato per un anno, tornò a Ferrara nel
=== Lombardia (1488-1490) ===
[[File:Portrait of Girolamo Savonarola 1524.jpg|sinistra|miniatura|[[Il Moretto|Moretto da Brescia]], ''Ritratto di un frate dominicano'', 1524, [[Museo di Castelvecchio]]. Il volto dell'uomo è stato attribuito a Girolamo Savonarola.]]
A Ferrara stette due anni nel [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Ferrara)|monastero di Santa Maria degli Angeli]], senza per questo rinunciare a frequenti spostamenti per predicare, prevedendo i prossimi castighi divini, in diverse città, come testimoniò nel processo: «predicai a [[Brescia]]
[[File:Girolamo Savonarola's statue in Ferrara.jpg|miniatura|Statua di Girolamo Savonarola a [[Ferrara]].]]
Il convento ferrarese lo mandò a [[Genova]] a predicare per la Quaresima; avviatosi, come sempre a piedi, a [[Pavia]] scrisse il 25 gennaio
Già il 29 aprile
=== Ritorno a Firenze (1490-1498) ===
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Anziché bandirlo, Lorenzo pensò di utilizzare contro il Savonarola l'eloquenza di un famoso agostiniano, fra Mariano della Barba da [[Genazzano]], vecchio predicatore, colto ed elegante, che, infatti il 12 maggio predicò di fronte a un grande concorso di pubblico, fra cui spiccavano Lorenzo, [[Giovanni Pico della Mirandola|Pico]] e il [[Agnolo Poliziano|Poliziano]], sul tema, tratto dagli [[Atti degli Apostoli]], ''Non est vestrum nosse tempora vel momenta'', evidentemente polemico nei confronti delle profezie del Savonarola. Ma non ebbe successo, secondo il racconto dei cronisti, e il Savonarola, predicando tre giorni dopo sul medesimo tema, lo rimprovererà ''mansuetamente'' di esserglisi rivoltato contro.
In luglio, Girolamo venne eletto priore del [[Museo di San Marco|convento di San Marco]]. Naturalmente, contrariamente alla consuetudine dei precedenti priori, non rese omaggio a Lorenzo e non si fece ammansire dai suoi doni e dalle cospicue elemosine; in quell'anno pubblicò il suo primo libro a stampa, il ''Libro della vita viduale''. La notte del 5 aprile
A maggio Girolamo si recò a [[Venezia]] per partecipare al Capitolo generale della Congregazione lombarda, della quale il convento di San Marco faceva parte dal 1456, da quando la peste del
Il 25 luglio di quel 1492 morì [[papa Innocenzo VIII]] e l'11 agosto fu elevato al pontificato, col nome di [[Alessandro VI]], il cardinale Rodrigo [[Borgia]]. Savonarola commentò poi quest'elezione, sostenendo che essa sarebbe tornata a vantaggio della Chiesa, rendendo possibile la sua riforma: «Questa è dessa, questa è la via... questo è il seme da fare questa generazione. Tu non cognosci le vie delle cose di Dio; io ti dico che se 'l venisse Santo Piero adesso in terra e volesse riformare la Chiesa, el non potria, anzi saria morto».
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[[File:Botticelli, crocifissione simbolica, fogg art museum.jpg|thumb|Nella ''[[Crocifissione simbolica]]'' di [[Botticelli]] uno scontro tra angeli e demoni avviene sui cieli di Firenze. Vi si nota l'influenza delle dottrine savonaroliane]]
Il 16 novembre
Direttamente dal papa gli venne intanto ordinato con un ''Breve'' di predicare la successiva Quaresima del
Fra Tommaso lo accusò di occuparsi delle cose dello Stato, contro il ''nemo militans Deo implicat se negotis saecolaribus'' di [[Paolo di Tarso|san Paolo]]; ma lui non raccolse la provocazione e gli rispose solo due giorni dopo dal pulpito: "Tu dell'Ordine di Santo Domenico, che di' che non ci dobbiamo impacciare dello Stato, tu non hai bene letto; va', leggi le croniche dell'Ordine di San Domenico, quello che lui fece nella Lombardia ne' casi di Stati. E così di [[Pietro da Verona|san Pietro martire]], quello che fece qui in Firenze, che s'intromise per componere e quietare questo Stato [...] [[Caterina da Siena|Santa Caterina]] fece fare la pace in questo Stato al tempo di [[Papa Gregorio XI|Gregorio papa]]. Lo arcivescovo [[Antonino Pierozzi|Antonino]] quante volte andava su in Palagio per ovviare alle leggi inique, che non si facessino!".
Il 31 marzo
Savonarola incontrò il 17 giugno Carlo VIII a [[Poggibonsi]] nella [[Chiesa di San Lorenzo (Poggibonsi)|Chiesa di San Lorenzo]], per avere assicurazioni che Firenze non subisse danni e che i Medici non venissero restaurati; il re, che pensava solo a ritornare in Francia, non ebbe difficoltà a tranquillizzarlo e fra Girolamo poté tornare a Firenze trionfante. Il 6 luglio Carlo VIII forzò a [[battaglia di Fornovo|Fornovo]] il blocco dell'esercito della Lega ed ebbe via libera per la Francia ma la sua spedizione fu in definitiva un fallimento: con la sua assenza, il [[Regno di Napoli]] tornò facilmente in possesso di [[Ferrandino d'Aragona]] e Savonarola e la sua Repubblica sembravano ora molto indeboliti.
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Savonarola obbedì ma non restò inoperoso: il 24 ottobre pubblicò l'''Operetta sopra i Dieci Comandamenti'' e attese alla stesura del ''De simplicitate christianae vitae''. In dicembre apparve la sua ''Epistola a un amico'' nella quale respinse le accuse di eresia e difese la riforma politica introdotta a Firenze. La Signoria, intanto, premeva sul Papa perché costui accordasse nuovamente il permesso di predicare a fra Girolamo: il suo ascendente sulla popolazione era indispensabile per ribattere gli attacchi che gli Arrabbiati portavano al governo e allo stesso frate, accusati di essere responsabili della perdita di Pisa.
Sembra che il permesso fosse giunto da Alessandro VI oralmente ''vivae vocis oraculo'' al cardinale [[Oliviero Carafa|Carafa]] e al delegato fiorentino [[Ricciardo Becchi]]; in ogni caso, il 16 febbraio
Il 24 febbraio si scagliò contro la Curia romana: «Noi non diciamo se non cose vere, ma sono li vostri peccati che profetano contra di voi [...] noi conduciamo li uomini alla simplicità e le donne ad onesto vivere, voi li conducete a lussuria e a pompa e a superbia, ché avete guasto il mondo e avete corrotto li uomini nella libidine, le donne alla disonestà, li fanciulli avete condotto alle soddomie e alle spurcizie e fattoli diventare come meretrici». Tali prediche furono raccolte in volume e pubblicate con il titolo ''Prediche sopra Amos''.
[[File:Cinozzi - Epistola in favore della verità predicata da Girolamo Savonarola, circa 1497 - 464599.jpg|thumb|[[Girolamo Cinozzi]], ''Epistola in favore della verità predicata da Girolamo Savonarola'', 1497 circa. Cinozzi fu uno dei molti sostenitori delle idee di Savonarola.]]
Fra i nemici esterni di Firenze e del Savonarola segnatamente non era del resto solo il papa, ma tutti gli aderenti alla Lega antifrancese, come [[Ludovico il Moro]] al quale il frate scrisse l'11 aprile
In aprile predicò a [[Prato (Italia)|Prato]], nella [[chiesa di San Domenico (Prato)|chiesa di San Domenico]], ascoltato dal consueto grande concorso di folla, tra la quale sono i maggiori filosofi fiorentini del tempo, il platonico [[Marsilio Ficino]] e l'aristotelico [[Oliviero Arduini]]; alla fine di quel mese si stampò a Firenze l'ultima operetta di Girolamo, la ''Expositio psalmi Qui regis Israel'' - postume, nel
In agosto Alessandro VI gli offrì, tramite il domenicano Lodovico da Valenza - altri intendono che il messo fosse il figlio stesso del papa, [[Cesare Borgia]], cardinale di [[Valencia]] - la nomina a [[cardinale]] a condizione che avesse ritrattato le precedenti critiche alla Chiesa e se ne fosse astenuto in futuro; fra Girolamo promise di rispondere il giorno dopo, alla predica, che tenne nella Sala del Consiglio, alla presenza della Signoria. Dopo aver ripercorso le vicende degli anni passati, via via accalorandosi, se ne uscì con un grido: «Non voglio cappelli, non voglio mitrie grandi o piccole, voglio quello che hai dato ai tuoi santi: la morte. Un cappello rosso, ma di sangue, voglio!».
[[File:Ludovico Sforza by G.A. de Predis (Donatus Grammatica) crop.jpg|thumb|left|upright|[[Ludovico il Moro]], miniatura di [[Giovanni Ambrogio de Predis|Ambrogio de Predis]]]]
Il 23 agosto
Il 7 febbraio del
Il [[4 maggio]] dello stesso anno, gli Arrabbiati cercarono di impedire con la violenza una nuova predica di Savonarola. Ne nacque un tumulto, in cui i Piagnoni difesero il frate. Nella mischia, [[Corbizzi|Corbizzo da Castrocaro]] schiaffeggiò uno degli Otto, [[Bartolomeo Giugni]], che voleva uccidere Girolamo Savonarola. Ci si aspettavano ormai gravi conseguenze<ref>I. Cloulas, ''Savonarola'', San Paolo, Casale Monferrato (AL) 1998, pp. 243-244.</ref>.
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Fu rinchiuso nell'"Alberghetto", la cella nella [[torre di Arnolfo]] e subì interrogatori e torture. Il processo fu palesemente manipolato: Savonarola subì la tortura della [[tratto di corda|corda]], quella del fuoco sotto i piedi e fu quindi posto per un'intera giornata sul [[cavalletto (tortura)|cavalletto]], riportando lussazioni su tutto il corpo. Alla fine venne condannato a essere bruciato in [[piazza della Signoria]] con due suoi confratelli, Domenico Buonvicini, da [[Pescia]], e Silvestro Maruffi, da Firenze.
All'alba del 23 maggio
[[File:0 Monumento a Girolamo Savonarola - Ferrara 02.jpg|thumb|Epigrafe sul monumento a Girolamo Savonarola, in [[Piazza Savonarola (Ferrara)|piazza Savonarola]], a [[Ferrara]].]]
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Il senso di «angoscia, terribilità, di tormentosa lotta, di titanica malinconia» propri dell'opera del frate incrina l'incanto del primo Rinascimento. «[[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]] aveva già sentito tuonare, nei giorni splendidi della sua adolescenza fiorentina, la voce minacciosa e terribile di Gerolamo Savonarola, e non se n'era più scordato. (...) L'ultimo Michelangelo lotta con questi fantasmi, e con la stanchezza: invoca la morte più e più volte, perché lo trasporti ''da l'orribile procella in dolce calma''».<ref>[[Dino Formaggio]], ''Il Barocco in Italia'', Mondadori, Milano 1969, pag. 31</ref>
== Memoria postuma ==▼
Con un decreto di [[papa Paolo IV]], gli scritti di Savonarola furono inseriti nel 1559 nell'[[Indice dei libri proibiti|Indice dei Libri Proibiti]], da cui furono rimossi nel 1740 da [[papa Benedetto XIV]].<ref>i.e. papa Benedetto olim Prosperi cardinalis de Lambertinis, De servorum dei beatificatione et beatorum canonization, Ed. Prati 1840, Tomus III, cap. ultimum, n. 13, pag. 608; "Hoc sensu locutus fuisse videtur Hieronimus Savonarola in compendio revelationum pag.278. cum earum defensionem scripsit: Cum ergo quae a me preadicta sunt, nec Fidei, nec bonis moribus ..."</ref>▼
A Firenze negli anni 1869-70 si costituirono tre comitati per erigere un monumento a Savonarola, i quali diedero vita a due distinte statue del frate domenicano: quella di [[Giovanni Dupré]], conservata nel [[museo di San Marco]], e [[Monumento a Girolamo Savonarola|quella]] di [[Enrico Pazzi]] in [[piazza Savonarola (Firenze)|piazza Savonarola]]<ref>Elena Bacchin, ''«I comitati sono due, anzi due i Savonarola». Identità e tensioni politico-religiose durante il Concilio Vaticano I'', in "Studi storici", 3/2014, pp. 699-726.</ref>.▼
Il Comune di Ferrara istituì nel 1867 un apposito concorso per l'erezione di un monumento da porre nella [[Ferrara|città natale]] del frate, vinto nel 1871 dal centese [[Stefano Galletti]]. Il [[Monumento a Girolamo Savonarola (Ferrara)|monumento a Girolamo Savonarola]] fu inaugurato il 23 maggio 1875<ref>{{cita libro|autore1=Marco Cecchelli|autore2=Maria Censi|autore3=Fausto Gozzi|titolo=Ingegno e sentimento - La scultura di Stefano Galletti|città=Bergamo|editore=Bolis|anno=1995|p=170|isbn=88-7827-071-7}}</ref> e posizionata nella [[Piazza Savonarola (Ferrara)|piazza omonima]].<ref>{{cita libro|titolo=Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti|autore=Gerolamo Melchiorri|curatore=[[Carlo Bassi]]|editore=2G Editrice|città=Ferrara|anno=2009|pp=138-139|isbn=978-8889248218}}</ref>▼
Il 30 maggio 1997, nell’imminenza del quinto centenario della morte, la Postulazione Generale dei Domenicani ha chiesto all'[[Arcidiocesi di Firenze]] di poter cominciare a valutare la possibilità di una causa di beatificazione e canonizzazione per Savonarola. La commissione storica e quella teologica, istruite dal cardinal [[Silvano Piovanelli]], arcivescovo di Firenze, hanno presentato le loro conclusioni positive. Tuttavia, il nulla osta per l’avvio della causa non è mai stato concesso dalla Santa Sede.<ref>{{Cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/91638|titolo=Fra' Girolamo Savonarola su santiebeati.it|sito=Santiebeati.it|accesso=4 maggio 2021}}</ref>▼
Il [[museo di San Marco]] a [[Firenze]] conserva numerose memorie del frate.▼
== Opere ==
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* {{Cita libro|titolo=Regola del ben vivere|url = https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2454675&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL13&pds_handle=|editore = Bartolomeo de' Libri|città=Firenze|anno=1498}}
* {{Cita libro|titolo = Trattato dell'umiltà|url = https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=939821&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL6&pds_handle=|editore =Bartolomeo de' Libri|città = Firenze|anno = prima del settembre 1495}}
* {{Cita libro|titolo=Contra gli astrologi
* ''Tractato circa il reggimento et governo della città di Firenze 1498'', a cura di Paolo Pastori, ''Aurifodina Philosophica'', CESDES, 1998, {{ISBN|88-87143-17-X}}
L'editore romano Angelo Belardetti ha pubblicato dal 1955 al 1999 l'[[Edizione nazionale]] delle opere di Savonarola in venti volumi divisi in più tomi. Tra i curatori delle opere si segnalano l'On. [[Giorgio La Pira]], [[Roberto Ridolfi]], [[Eugenio Garin]], [[Luigi Firpo]], [[Mario Martelli]], [[Claudio Leonardi]]. I frati predicatori, ai quali appartenne, curano l'edizione dei suoi testi, con esegesi e commento teologico<ref>{{Cita web|url=https://www.edizionistudiodomenicano.it/|titolo=Libreria Edizioni Studio Domenicano – Libri, Riviste, eBook|lingua=it|accesso=21 settembre 2023}}</ref>.
▲== Memoria postuma ==
▲Con un decreto di [[papa Paolo IV]], gli scritti di Savonarola furono inseriti nel 1559 nell'[[Indice dei libri proibiti|Indice dei Libri Proibiti]], da cui furono rimossi nel 1740 da [[papa Benedetto XIV]].<ref>i.e. papa Benedetto olim Prosperi cardinalis de Lambertinis, De servorum dei beatificatione et beatorum canonization, Ed. Prati 1840, Tomus III, cap. ultimum, n. 13, pag. 608; "Hoc sensu locutus fuisse videtur Hieronimus Savonarola in compendio revelationum pag. 278. cum earum defensionem scripsit: Cum ergo quae a me preadicta sunt, nec Fidei, nec bonis moribus [...]"</ref>
Un [[Busto di Girolamo Savonarola|busto]] a lui dedicato fu eseguito da [[Giovanni Bastianini]] nel 1863, ritenuto per diverso tempo un originale rinascimentale e infine assegnato al vero autore.<ref>{{cita|Schüller|p. 31.}}</ref>
▲Il Comune di Ferrara istituì nel 1867 un apposito concorso per l'erezione di un monumento da porre nella [[Ferrara|città natale]] del frate, vinto nel 1871 dal centese [[Stefano Galletti]]. Il ''[[Monumento a Girolamo Savonarola (Ferrara)|monumento a Girolamo Savonarola]]'' fu inaugurato il 23 maggio 1875<ref>{{cita libro|autore1=Marco Cecchelli|autore2=Maria Censi|autore3=Fausto Gozzi|titolo=Ingegno e sentimento - La scultura di Stefano Galletti|città=Bergamo|editore=Bolis|anno=1995|p=170|isbn=88-7827-071-7}}</ref> e
▲A Firenze negli anni 1869-70 si costituirono tre comitati per erigere un monumento a Savonarola, i quali diedero vita a due distinte statue del frate domenicano: quella di [[Giovanni Dupré]], conservata nel [[museo di San Marco]], e [[Monumento a Girolamo Savonarola|quella]] di [[Enrico Pazzi]] in [[piazza Savonarola (Firenze)|piazza Savonarola]]<ref>Elena Bacchin, ''«I comitati sono due, anzi due i Savonarola». Identità e tensioni politico-religiose durante il Concilio Vaticano I'', in "Studi storici", 3/2014, pp. 699-726.</ref>.
▲Il 30 maggio 1997, nell’imminenza del quinto centenario della morte, la Postulazione Generale dei Domenicani ha chiesto all'[[Arcidiocesi di Firenze]] di poter cominciare a valutare la possibilità di una causa di beatificazione e canonizzazione per Savonarola. La commissione storica e quella teologica, istruite dal cardinal [[Silvano Piovanelli]], arcivescovo di Firenze, hanno presentato le loro conclusioni positive. Tuttavia, il nulla osta per l’avvio della causa non è mai stato concesso dalla Santa Sede.<ref>{{Cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/91638|titolo=Fra' Girolamo Savonarola su santiebeati.it|sito=Santiebeati.it|accesso=4 maggio 2021}}</ref>
▲Il [[museo di San Marco]] a [[Firenze]] conserva numerose memorie del frate.
== Nella cultura di massa ==
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* Appare nella serie ''[[C'era una volta l'uomo]]'' di Albèrt Barille, edita in Italia da De Agostini, nell’episodio n.14 dedicato al Rinascimento dal titolo ''L’uomo del quattrocento''.
* Appare nel videogioco della [[Ubisoft]] ''[[Assassin's Creed II]]'' dove però non vengono presentate le sue vicende storiche.
* È menzionato nella poesia-inno ''[[A Satana]]'' di [[Giosuè Carducci]].
* Viene citato da Hank nella seconda stagione di ''[[Californication (serie televisiva)|Californication]]''.
* Savonarola viene citato nel film ''[[Non ci resta che piangere]]'' in cui [[Roberto Benigni]] e [[Massimo Troisi]] gli indirizzano la lettera scritta per liberare l'amico Vitellozzo. La scena riprende la nota [[Totò, Peppino e la... malafemmina#La trascrizione della lettera alla malafemmina|lettera di Totò e Peppino]].
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* Viene citato anche in una canzone di Lorenzo Cherubini, in arte [[Jovanotti]], ''Buon Sangue Non Mente''.
* È presente nella [[Fiction televisiva|serie televisiva]] di genere storico ''[[I Borgia (serie televisiva canadese)|I Borgia]]'', interpretato da [[Steven Berkoff]].
* Compare nella serie televisiva francese [[I Borgia (serie televisiva francese)|''I Borgia'']], interpretato da [[Iain Glen]].
* Viene citato nel titolo e nella canzone di [[Eugenio Finardi]] ''Come Savonarola''.
* Viene citato nella canzone di [[Caparezza]] ''Sono Il Tuo'' ''Sogno Eretico''.
* Nel film del
* È presente soprattutto nel capitolo VI del ''[[Il Principe|Principe]]'' di [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] come esempio negativo per non aver avuto una propria forza militare.
* Viene citato ed è il titolo di una canzone di [[Giorgio Canali & Rossofuoco]].
* Viene citato ne ''[[La caduta (Camus)|La caduta]]'' di [[Albert Camus]].
* Viene citato nel libro del
* Girolamo Savonarola, interpretato da [[Paul Freeman]], appare come antagonista nella serie televisiva ''[[Da Vinci's Demons]]'', in cui, nei panni dell'Architetto, è il capo della società segreta nota come ''Il Labirinto''.
* Appare nella terza stagione della [[fiction]] ''[[I Medici (serie televisiva)|I Medici]]'', interpretato da [[Francesco Montanari (attore)|Francesco Montanari]].
* In suo onore, il Santo [[Pier Giorgio Frassati]] ha assunto come religioso, in quanto terziario domenicano, il nome di ''Girolamo''.<ref>{{Cita web|url=https://www.osservatoredomenicano.it/articoli/identita-domenicana/il-fascino-di-vivere/|titolo=Il fascino di vivere|autore=fr Giuseppe Filippini|sito=L’Osservatore Domenicano|data=4 luglio 2019|lingua=it|accesso=21 settembre 2023}}</ref>
* È presente nel romanzo ''Il rumore sordo della battaglia'' di [[Antonio Scurati]], 2002.
* È protagonista del romanzo ''L'Alba del Priore'' di Oriano Bertoloni (Edizioni Medicea Firenze, 2018).
* È il protagonista, insieme con Michelangelo Buonarroti, del dramma di Hans J. Haecker ''Der Michelangelo Tragoedie'', pubblicato a Berlino nel 1942.<ref>{{Cita libro|autore=Bruna Foglia|titolo=Michelangelo nel Teatro|collana=La Ricerca Umanistica|annooriginale=2009|editore=Istituto Italiano per gli Studi Filosofici|città=Napoli|pp=214-242|isbn=9788889946459}}</ref>
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* [[Lauro Martines]], ''Savonarola. Moralità e politica a Firenze nel Quattrocento'', Collezione Le Scie, Mondadori, Milano, 2008, isbn 978-88-04-57424-8.
* [[Donald Weinstein]], ''Savonarola. Ascesa e caduta di un profeta del Rinascimento'' (''Savonarola. The Rise and Fall of a Renaissance Prophet'', 2011), a cura di G. Caravale, trad. di G. Arganese, Collana Biblioteca Storica, Il Mulino, Bologna, 2013, isbn 978-88-15-24528-1.
* Eugenio Guccione, ''Fra' Gerolamo Savonarola: la rivalsa di uno scomunicato'', in "Nuova Antologia", n. 2
* {{cita libro|autore=Sepp Schüller|titolo=Forgers, Dealers, Experts: Strange Chapters in the History of Art|editore=G. P. Putnam's Sons|città=New York|anno=1960|lingua=inglese|url=https://archive.org/download/forgersdealersex027480mbp/forgersdealersex027480mbp.pdf|cid=Schüller}}
{{div col end}}
== Altri progetti ==
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{{Box successione
|carica = [[Sovrani_di_Toscana|Governatore di Firenze]]
|periodo =
|precedente = [[Piero_il_Fatuo|Piero de' Medici]]
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