Charlie Chaplin: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = britannico
|PostNazionalità = , autore di oltre novanta [[film]] e tra i più importanti e influenti [[cineasta|cineasti]] del [[XX secolo]]
|Immagine = Charlie Chaplin portrait Getty 1739411952Charlie_Chaplin.jpg
|Didascalia = Charlie Chaplin nelnei 1921panni di ''[[Charlot]]''
|Didascalia2 = {{Premio|Oscar|onorario|1929}}<br>
{{Premio|Oscar|onorario|1972}}<br>{{Premio|Oscar|alla migliore colonna sonora|1973}}
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Fra il 1906 e il 1907 Chaplin lavorò ne ''Il Circo di Casey'', misto di [[varietà (spettacolo)|varietà]] e numeri circensi. L'esperienza gli permise di familiarizzare con il mondo del [[Circo equestre|circo]] e di entrare nella compagnia di [[Fred Karno]], anche grazie al fratello Sydney che già vi lavorava. La paga era di 3 [[sterline]] a settimana e il debutto avvenne nel 1906 con ''L'incontro di calcio'', in cui Charles interpretava la parte di un individuo senza scrupoli che tenta di drogare il portiere avversario prima dell'incontro. Il fratello maggiore ideava le pantomime e Charlie le doveva interpretare: così Chaplin imparò l'arte di esprimersi senza parole.
 
Ben presto il giovane Chaplin divenne, insieme a Stanley Jefferson (meglio conosciuto come [[Stan Laurel]]) uno degli attori più apprezzati della compagnia. Oltre al teatro Chaplin si dedicava al [[podismo]]: era iscritto al club podistico di [[Kennington]] e si allenava sulle distanze lunghe; nel 1908 prese anche in considerazione l'idea di iscriversi alla [[maratona (atletica leggera)|maratona]] delle [[Giochi della IV Olimpiade|Olimpiadi di Londra]], ma proprio in quel periodo si ammalò.<ref>Charlie Chaplin, ''Opinioni di un vagabondo'', a cura di Kevin Hayes, minimum fax, 2007, pag. 103.</ref> Nel 1909 la compagnia di Karno iniziò le tournée all'estero: dapprima a [[Parigi]] e, due anni dopo, negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Chaplin era il capocomico in ''A Night in an English Music Hall'', atto unico di pantomima.
 
L'esperienza americana non fu particolarmente felice; ciononostante la compagnia ritornò oltreoceano anche l'anno successivo e questa volta le cose andarono diversamente: il successo fu grande grazie anche al giovane Charles, entrato da poco ma già elemento di punta della compagnia. Chaplin fu notato dal produttore [[Mack Sennett]], che nel novembre 1913 lo mise sotto contratto per la casa cinematografica [[Keystone]]. Era il primo contratto di Chaplin per una casa cinematografica. Il compenso fu di 175 dollari la settimana.<ref>Charlie Chaplin, ''Opinioni di un vagabondo'', a cura di Kevin Hayes, minimum fax, 2007, pag. 53.</ref>
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All'inizio del film la voce delle persone è resa con il suono degli strumenti musicali. Questa volta la protagonista femminile sarebbe stata [[Virginia Cherrill]]: la graziosa ventenne bionda avrebbe impersonato una fioraia cieca. Chaplin raccontò di averla conosciuta ad un incontro di [[pugilato]] nel 1928 e di averla scritturata immediatamente per il suo imminente lavoro. Varie vicissitudini coinvolsero Charlie durante la realizzazione di ''Luci della città''. Una tra le più importanti: la fioraia avrebbe dovuto scambiare il piccolo vagabondo per un milionario, ma Chaplin non sapeva come ottenere tale risultato. Prima di trovare una soluzione rifece la scena svariate volte, provando i più svariati espedienti. Tale scena alla fine è divenuta la più ripetuta nella storia del cinema, per un totale di 342 [[ciak]].<ref>{{cita libro|Patrick|Robertson|I record del cinema. Enciclopedia dei fatti, delle curiosità e dei primati del cinema mondiale, dall'epoca del muto ad oggi|2004|Gremese Editore||p=236|capitolo=Cinema e cineasti|isbn=978-88-8440-273-8}}</ref>
 
Piccola curiosità: tra coloro che assistettero alla [[première]] del film negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] vi fu anche [[Albert Einstein]], invitato dallo stesso Chaplin. Non appena gli spettatori li videro si alzarono in piedi, applaudendoli calorosamente. Allora pare che Chaplin abbia mormorato ad Einstein: «Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti, applaudono lei perché non la capisce nessuno».<ref>[[John D. Barrow]] ''Il libro degli universi'' [[Mondadori]], 2012; p. 56</ref>
 
==== Tempi moderni ====