Martin Heidegger: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Riga 33:
È in questo periodo che Heidegger si avvicina ad autori come [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]], [[Friedrich Schelling|Schelling]], [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]], [[Wilhelm Dilthey|Dilthey]], alle poesie di [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]] e di [[Rainer Maria Rilke|Rilke]], e, grazie a Vöge, alla pittura di [[Vincent van Gogh|van Gogh]], pubblicando contemporaneamente brevi articoli sulle riviste cattoliche ''Heuberger Volksblatt'' e ''Der Akademiker''. In Germania in questo periodo si avviano le traduzioni di [[Søren Kierkegaard|Kierkegaard]] e di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]], viene stampata la seconda edizione, notevolmente ampliata, della ''[[La volontà di potenza (manoscritto)|Volontà di potenza]]'' di Nietzsche, nonché l'edizione ''Gesammelte Schriften'' di Dilthey. Durante l'inverno 1910-1911, Heidegger studia la prima edizione (1900-1901) delle ''[[Ricerche logiche]]'' (''Logische Untersuchungen'') di [[Edmund Husserl]]<ref>Cfr. ''Gesammelte Ausgabe'', (= GA) 14, p.93.</ref>.
 
Nel 1912 Heidegger pubblica le sue prime rassegne critiche: ''[[Il problema della realtà nella filosofia moderna]]'' (''Das Realitätsproblem in der modernen Philosophie'')<ref>Ripubblicato nel 1979 nella ''Martin Heidegger Gesamtausgabe'', I volume, pp. 1-15; ed. it. ''Il problema della realtà nella filosofia moderna'', in Martin Heidegger, ''Scritti filosofici. 1912-1917'', traduzione di Albino Babolin. Padova, La Garangola, 1972, pp. 131 e sgg.</ref> per la rivista ''[[Philosophisches Jahrbuch]]'', e ''[[Recenti ricerche sulla logica]]'' (''Neuere Forschungen über Logik'')<ref>Cfr. GA 1, pp. 17-43; ed. it. ''Recenti ricerche sulla logica'', in Martin Heidegger, ''Scritti filosofici. 1912-1917'', pp. 149 e sgg.</ref> per la rivista ''[[Literarische Rundschau für das katholische Deutschland]]''. Il 26 luglio 1913, Heidegger consegue il dottorato con la tesi ''Die Lehre vom Urteil im Psychologismus''<ref name="babo1">Cfr. GA 1, pp. 59-188; ed. it. ''La dottrina del giudizio nello psicologismo'', traduzione di Albino Babolin. Padova, La Garangola, 1972</ref>, il relatore è Arthur Schneider (1876-1945), correlatore [[Heinrich Rickert]] (1863-1936)<ref>In questa tesi Heidegger discute delle posizioni di [[Wilhelm Wundt]], [[Franz Brentano]], [[Heinrich Maier (filosofo)|Heinrich Maier]], Anton Marty, Theodor Lipps, mostrando adesione alle critiche contro le teorie psicologistiche della logica, proprie del neokantismo e della fenomenologia.</ref>. Il 2 agosto 1914 si arruola volontario nell'esercito ma il 9 ottobre dello stesso anno viene congedato per motivi di salute.[[File:Engelbert Krebs.gif|thumb|[[Engelbert Krebs]] (1881-1950), sacerdote e teologo cattolico. Seguirà il percorso per la libera docenza di Heidegger alla Albert-Ludwigs-Universität di [[Friburgo in Brisgovia|Friburgo]].]]
Il 26 luglio 1915 è libero docente grazie alla tesi ''Die Kategorien- und Bedeutungslehre des Duns Scotus''<ref>Cfr. GA 1, pp. 189-411; ed. it. ''La dottrina delle categorie e del significato in Duns Scoto'', traduzione di Albino Babolin. Bari, Laterza, 1974</ref>, presentata da Heinrich Rickert, ma seguita dal sacerdote e teologo cattolico Engelbert Krebs (1881-1950) la quale verrà pubblicata nel 1916 con l'aggiunta di una conclusione<ref>In questo testo Heidegger affronta la relazione tra ''modi essendi'', ''modi intelligendi'' e ''modi significandi'', riportati nella ''Grammatica speculativa'' opera all'epoca ritenuta di [[Duns Scoto]] ma che nel 1922 il medievista Martin Grabmann (1875-1949) dimostrerà essere di Tommaso di Erfurt (cfr. ''De Thoma Erfordiensi auctore Grammaticae quae Ioanni Duns Scoto adscribitur speculativae, Archivum Franciscanum Historicum'', vol. 15 (1922), pp. 273–277.</ref>. Il giorno successivo, il 27 luglio 1915, al fine di ottenere l'abilitazione all'insegnamento (''[[venia legendi]]''), tiene la lezione di prova su ''Der Zeitbegriff in der Geschichtswissenschaft''<ref>Cfr. GA 1, pp. 413-433; ed. it. ''Il concetto di tempo nella scienza della storia'', in Martin Heidegger, ''Scritti filosofici. 1912-1917'', pp. 210 e sgg.</ref>. In questi primi scritti Heidegger non presenta alcun pensiero originale, successivamente, tuttavia, ricorderà come in quel periodo fossero già presenti le due tematiche che saranno al centro delle riflessioni e delle opere successive: la questione dell'"essere" e la questione del "linguaggio"<ref>Cfr. ''Vorwort zur ersten Ausgabe der "Frühen Schriften"'' (1972), in GA 1, p. 55.</ref>.
 
Il 18 agosto 1915 Heidegger viene richiamato alle armi, dapprima presso il servizio postale di Friburgo e, successivamente, dopo un addestramento tenuto a [[Berlino]] (maggio-luglio 1918), presso il servizio meteorologico di [[Battaglia di Verdun|Verdun]] dove resterà fino a dicembre 1918. Nel frattempo, il 21 marzo 1917, sposa con rito cattolico Elfride Petri (1893-1992), la figlia di un ufficiale prussiano di religione protestante conosciuta nel 1915 a Friburgo mentre ella frequentava i corsi di economia politica. A celebrare il rito sarà, nel Duomo di Friburgo, proprio Engelbert Krebs, mentre testimone di nozze è Heinrich Ochsner (1891-1970). Una settimana dopo verrà celebrato lo stesso matrimonio ma con il rito protestante e questa volta alla presenza dei genitori della sposa. Dal matrimonio nasceranno due figli: Jörg (nato il 21 gennaio 1919) ed Hermann (nato il 28 agosto 1920)<ref>Quest'ultimo non era figlio biologico di Heidegger, ma dell'amante della moglie. Benché ne fosse consapevole, Heidegger lo riconobbe come proprio. Cfr. in tal senso ''Briefe Martin Heideggers an seine Frau Elfride'' 1915-1970'', a cura di G. Heidegger, Monaco 2005.</ref>.
 
Dopo una convinta adesione al sistema di valori del cattolicesimo, Heidegger comunicherà nella lettera del 9 gennaio 1919 a Engelbert Krebs l'abbandono della fede cattolica: «convinzioni gnoseologiche coinvolgenti la teoria del conoscere storico hanno reso per me problematico ed inaccettabile il sistema del [[cattolicesimo]], non però il [[Cristianesimo]]»<ref>Cfr. Nota a partire da B. Casper, ''Martin Heidegger und die Theologische Fakultät Freiburg'' (1909-1923), «Freiburger Diözesan-Archiv», C (3ª serie, xxii), 1980, pp. 534-541. La lettera è citata in Hugo Ott, ''Martin Heidegger: sentieri biografici'', Milano, Sugarco 1990 (''Unterwegs zu seiner Biographie'', Campus Verlag, Frankfurt 1988), p. 97 nella traduzione di F. Cassinari.</ref><ref>In una lettera datata 5 marzo 1919 Edmund Husserl lo indica a Rudolf Otto come un "protestante adogmatico".</ref>.