Keith Haring: differenze tra le versioni
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Successivamente, forse per caso o forse per scelta, Haring decise di esprimere il proprio estro artistico intervenendo sugli spazi pubblicitari vuoti della [[metropolitana di New York]], che divenne (per usare le sue parole) un «laboratorio» pubblico dove sperimentare infinite soluzioni grafiche:
{{citazione|Un giorno, viaggiando in metropolitana, ho visto un pannello che doveva contenere un messaggio pubblicitario. Ho capito subito che quello era lo spazio più appropriato per disegnare. Sono risalito in strada fino a una cartoleria e ho comprato una confezione di gessetti bianchi, sono tornato in metropolitana e ho fatto un disegno su quel pannello. Era perfetto, soffice su carta nera; il gesso vi disegnava sopra con estrema facilità.|Keith Haring<ref>{{cita web|accesso=25 luglio 2016|titolo=To New York|url=
Intanto, Haring iniziò ad acquistare una fama sempre più solida, confermata dal successo riscosso dalla mostra personale che organizzò nell'ottobre 1982 con la collaborazione del gallerista Tony Shafrazi: all'evento, accompagnato per la prima volta da un catalogo, presenziarono [[Roy Lichtenstein]], [[Robert Rauschenberg]], [[Francesco Clemente]], [[Sol LeWitt]] e [[Richard Serra]].<ref>{{cita|Kolossa|p. 30|AK}}.</ref> L'esibizione arricchì notevolmente la fama di Haring, ormai divenuto noto anche in [[Europa]]: in questo periodo l'artista espose in Francia al CAPC [[Musée d'art contemporain de Bordeaux]] e alla Nouvelle Biennale di Parigi nel 1985, nei Paesi Bassi allo [[Stedelijk Museum]] di Amsterdam nel 1986, in Italia alla galleria di [[Lucio Amelio]] a Napoli nel 1983 e alla [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale di Venezia]] nel 1984, in Belgio, in Germania e in Gran Bretagna, lasciando segni di sé e della propria arte nei paesaggi urbani visitati.<ref>{{Cita libro|autore=A cura di Ester Coen e Livia Velani|titolo=Terrae Motus la collezione Amelio alla Reggia di Caserta |anno=2001|editore=Skira|città=Milano|p=173|ISBN=8884910668}}</ref> Le commissioni e le offerte frattanto piovevano, tanto che Haring dovette assoldare una segretaria personale, Julia Gruen, per essere aiutato nel disbrigo della corrispondenza.<ref>{{cita|Kolossa|p. 32|AK}}.</ref>
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== Stile ==
[[File:Mural de Keith Haring (1).JPG|thumb|Molteplici invenzioni iconiche affollano questo mural di Haring, ubicato a [[Barcellona]], in [[Catalogna]]]]
Nonostante la sua morte prematura, l'immaginario di Haring è diventato un linguaggio visuale universalmente riconosciuto del XX secolo<ref>{{RivistaVG|pg|65|68|4|2011|titolo=Kit Keith Haring PSP}}</ref>. Le sue opere fanno ricorso a uno stile immediato e festivo e sono popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali, quali bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon e piramidi; iconico, in tal senso, è l'utilizzo di colori molto vividi e accattivanti che ricordano quelli usati dalla grafica pubblicitaria, l'adozione di una spessa linea di contorno ridotta all'essenziale che circoscrive le anzidette figure. La sua iconografia apparentemente infantile veicola messaggi semplici, chiari e immediatamente intellegibili che riguardano diversi temi scottanti della sua epoca, quali il capitalismo, il razzismo, l'ingiustizia sociale, l'apartheid, il riarmo nucleare, la droga e l'AIDS<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=39930&IDCategoria=52|accesso=25 luglio 2016|data=30 aprile 2013|autore=Giorgio Lucentini|titolo=Keith Haring, molto, ma molto più del pop}}</ref>, non mancando di affrontare anche argomenti come l'amore, la felicità, la gioia e il sesso.<ref>{{cita web|url=
"Keith Haring: Segno Artistico, Gesto Esistenziale, Impegno Civile"|autore=Giselle Dian|accesso=25 luglio 2016}}</ref>
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Nel corso della sua vita, Haring veicolò numerosi messaggi politici tramite la sua arte. Mentre si trovava a [[New York]], era sua abitudine ritagliare titoli di giornale e formare dei collage di carattere ironico e dissacrante, riguardanti spesso personaggi pubblici come [[Ronald Reagan]] e [[papa Giovanni Paolo II]], che poi fotocopiava e incollava per strada.<ref>{{Cita libro|autore=John Gruen|titolo=Keith Haring: La biografia|anno=1991|editore=Baldini Castoldi Dalai|città=|p=79|pp=|ISBN=}}</ref> Fu molto attivo nell'ambito dell'emancipazione degli omosessuali e nella lotta all'AIDS. Inoltre, faceva parte di [[ACT UP]], movimento politico per la lotta all'AIDS.
Lavorò anche in ambiti umanitari, dedicando molte sue opere a ospedali, organizzazioni di beneficenza e orfanotrofi.<ref>{{Cita web|url=
== Mostre ==
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* [[2015]]
** "Keith Haring: Multiplexism'''", '''National Museum of History, Taipei, [[Taiwan]]
**"Keith Haring: The Political Line", Kunsthal Rotterdam, [[
** "Keith Haring: Multiplexism", Nakamura Keith Haring Collection, Kobuchizawa, [[Giappone]]
** "Keith Haring: Prints and Other Works from Nakamura Keith Haring Collection", Sagawa Museum, Shiga, [[Giappone]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web|https://www.inventati.org/haringtribute/articoli/l'espresso.htm|Brani dei diari di Haring}}
{{Controllo di autorità}}
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