Moai: differenze tra le versioni

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{{Nd|il vulcano|Moai (seamount)}}{{Coord|27|6|51.23|S|109|21|50.38|W|display=title}}
[[File:Moai Rano raraku.jpg|thumb|Moai di [[Rano Raraku]]]]
I '''moai''' (in [[Lingua rapanui|rapa nui]]:, '''mo[[ʻOkina|ʻ]]<nowiki>ai</nowiki>moʻai''') sono [[statua|statue]] che si trovano sull'[[Isola di Pasqua]]; nella maggior parte dei casi si tratta di [[statua|statue]] monolitiche, cioè ricavate e scavate da un unico blocco di [[tufo]] vulcanico; alcune possiedono sulla testa un tozzo cilindro ("''pukao"'') ricavato da un altro tipo di tufo di colore rossastro, interpretato come un copricapo oppure come l'acconciatura un tempo diffusa tra i maschi dell'isola.
 
Fanno parte di complessi cerimoniali più grandi, poiché sono noti in modo simile da altre aree della cultura polinesiana. Le statue sono state scolpite dalla popolazione polinesiana indigena Rapa Nui, in gran parte tra il 1250 e il 1500<ref>{{Cita libro|nome=Steven R.|cognome=Fischer|titolo=Island at the end of the world : the turbulent history of Easter Island|url=https://www.worldcat.org/oclc/646808462|accesso=2022-03-23|data=2006|editore=Reaktion|OCLC=646808462|ISBN=1861892829}}</ref>. [[Sebastian Englert]] ha numerato e catalogato oltre 638 statue, l{{'}}''Archaeological Survey and Statue Project'' dal 1969 al 1976 ne ha determinate 887, ma probabilmente erano originariamente oltre 1000.<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Jo Anne|cognome=Van Tilburg|titolo=Encyclopedia of Global Archaeology|url=http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-51726-1_3495-1|accesso=2020-09-28|data=2020|editore=Springer International Publishing|pp=1-11|ISBN=978-3-319-51726-1}}</ref>
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Nel 1999 il ''moai'' "Angelito" è stato portato dall'Isola di Rapa Nui ad [[Amburgo]] e si trova tutt'oggi nel prato di Michelwiese nei pressi dell'[[Chiesa di San Michele (Amburgo)|Arcichiesa di San Michele]]. Un ''moai'', Hoa Hakanania'a, si trova al [[British Museum]] di [[Londra]], un altro al [[Musée du quai Branly|Musée du Quai Brainly]] a [[Parigi]].
 
Un "moderno" ''moai'' si trova a [[Vitorchiano]], creato nel [[1990]] da undici indigeni ''[[maori]]'' della famiglia di Juan Atan Paoa dell'Isola di Pasqua, invitati da una trasmissione [[RAI]] (''[[Alla ricerca dell'Arca]]''), da un enorme blocco di [[peperino]] che gli undici nativi ''maori'' scolpirono con asce manuali e pietre taglienti. La scultura pesa quasi 30 tonnellate ed è alta circa 6 metri, in origine posta in piazza Umberto I, esterna ed adiacente alle mura castellane e in seguito collocata al bordo della strada che conduce a [[Grotte Santo Stefano]], con lo sguardo rivolto verso il paese. Il 14 giugno 2015 è stato inaugurato un ''moai'' anche a [[Chiuduno]] (BG), dove il gruppo di Rapa Nui provenienti dall'Isola di Pasqua ospitato al festival de Lo Spirito del Pianeta lo ha costruito e donato.<ref>{{Cita web|url = httphttps://www.ecodibergamo.it/videos/video/1015355/|titolo = I Rapa Nui ricostruiscono Moai|accesso = 2015-06-19}}</ref>
 
== Tipi di ''moai'' ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|httphttps://www.pbs.org/wgbh/nova/easter/|PBS NOVA: Secrets of Easter Island (Segreti dell'Isola di Pasqua)|lingua=en}}
* {{cita web|httphttps://www.pbs.org/wgbh/nova/lostempires/easter/|PBS NOVA: Secrets of Lost Empires: Easter Island (Segreti degli imperi perduti: l'isola di Pasqua)|lingua=en}}
 
{{Portale|archeologia|arte|oceania}}