Carlo Magno: differenze tra le versioni
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Le disposizioni della “''Divisio regnorum''” non furono mai adottate. L'8 luglio dell'[[810]], appena cessato il pericolo dell'invasione [[Normanni|normanna]] in [[Frisia (regione storica)|Frisia]], a soli 33 anni [[Pipino d'Italia|Pipino]] morì improvvisamente, lasciando un figlio, [[Bernardo d'Italia|Bernardo]], e cinque femmine, che l'imperatore portò subito con sé, insieme alle sue numerose figlie.<ref group=N>Nulla si sa della madre dei figli di [[Pipino d'Italia|Pipino]], che alcune voci dell'epoca bollavano come concubina del re.</ref> L'[[811|anno successivo]] Carlo apportò le necessarie modifiche alla “''Divisio regnorum''”, ma i problemi sulla successione continuarono per qualche anno ancora.
La scomparsa di [[Pipino d'Italia|Pipino]] tolse a Carlo il principale punto di riferimento in Italia, la cui amministrazione venne momentaneamente posta nelle mani dell'abate [[Adelardo di Corbie]],<ref>{{cita|Hägermann, op. cit.|pp. 440 e segg.}}</ref> in qualità di ‘'missus'’ imperiale, che mantenne strettissimi contatti con la corte. Nella primavera dell'[[812]], appena ebbe raggiunta la maggiore età, Carlo nominò [[Bernardo d'Italia|Bernardo]] re d'Italia, affiancandogli come consigliere il fidato conte [[Wala]]. L'esperienza militare di [[Wala]] fu particolarmente utile all'inesperto [[Bernardo d'Italia|Bernardo]] perché proprio in quel periodo, approfittando dei problemi che tenevano occupati [[Franchi]] e [[Bizantini]] a [[Venezia]] e in [[Dalmazia]], i [[Mori (storia)|Mori]] e i [[Saraceni]] di [[Spagna]] e [[Africa]] avevano incrementato le loro incursioni nelle isole del [[Mediterraneo]] occidentale (incursioni che, peraltro, continuavano da anni). Se
Preoccupato degli equilibri politici, nell'[[813]] Carlo propose al reggente bizantino in [[Sicilia]] di fare fronte comune contro la minaccia, ma costui non se la sentì di prendere una simile iniziativa senza il benestare imperiale, e chiese la mediazione del [[Papa Leone III|papa]] il quale, da parte sua, non si volle immischiare nella questione. Del fronte comune non se ne fece nulla, i [[Bizantini]] persero terreno in Italia meridionale, abbandonando definitivamente la [[Sicilia]] a tutto vantaggio dei [[Franchi]], e i [[Saraceni]] avanzarono, occupando per oltre un secolo l'isola, oltre alle coste della [[Provenza]] e della [[Settimania]]<ref>{{cita|Hägermann, op. cit.|pp. 479 e segg.}}</ref>. Nell'[[811]] morì, nel suo esilio dell'[[Abbazia di Prüm]], [[Pipino il Gobbo]], il figlio primogenito non riconosciuto<ref>{{cita|Hägermann, op. cit.|p. 468}}.</ref>.
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