Utente:Mariomassone/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
(7 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 68:
[[File:Loups dans le parc National des Abruzzes 06.png|thumb|Lupo con resti di cerbiatto, [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|PNALM]]]]
I lupi in Italia si nutrono prevalentemente di [[ungulati]] di taglia grossa, come [[Capreolus capreolus|caprioli]] e [[Sus scrofa|cinghiali]] in Appennino, con l'aggiunta di [[Cervus elaphus|cervi]] e [[Rupicapra pyrenaica|camosci]] nelle Alpi. Casi di predazione sugli [[Capra ibex|stambecchi]] sono rari, mentre i [[Ovis musimon|mufloni]] furono selezionati soprattutto solo durante i primi anni di recupero delle popolazioni di lupo, siccome all'epoca i primi non disponevano di comportamenti antipredatori efficaci.<ref name="marucco56">{{cita|Marucco, 2014|pp. 56-61|cidMarucco2014}}.</ref> Quando cacciano i cinghiali, esibiscono una preferenza per esemplari di peso intermedio (10–35&nbsp;kg), mentre non dimostrano tanta selettività nell'inseguire i caprioli.<ref name="blanco.43">{{cita|Blanco e Sundseth, 2023|pp. 43-44|cidBlanco|citazione=''[...] in Italy, wolves targeted the intermediate weight class (10–35 kg) in wild boar and showed no preference for a specific class of roe deer [...].''}}.</ref> Gli ungulati domestici costituiscono solo una componente modesta nella dieta della specie, con il maggior numero di casi risalenti in luoghi dove la difesa del bestiame è scarsa.<ref name="marucco56"/>
 
Con l'espansione della specie nella [[Pianura Padana]], è stato noto la predazione da parte dei lupi su [[Specie invasive in Italia|specie invasive]] come [[Myocastor coypus|nutrie]] e [[Sylvilagus floridanus|silvilaghi]] nella [[Riserva naturale di Torrile e Trecasali]], potenzialmente alleviando i danni economici e fisici arrecati da queste specie all'agricoltura e agli ambienti fluviali.<ref name="travain2025">{{Cita pubblicazione|cognome=Travain |nome=T. |etal=si |anno= 9 aprile 2025 |titolo= A morphological and molecular approach confirms Italian wolf Canis lupus italicus predation on alien invasive species in the Po Plain and supports its role in providing ecosystem services |lingua=en |url= https://bioone.org/journals/journal-of-vertebrate-biology/volume-74/issue-25003/jvb.25003/A-morphological-and-molecular-approach-confirms-Italian-wolf-Canis-lupus/10.25225/jvb.25003.full |rivista= Journal of Vertebrate Biology |volume= 74 |numero=25003 | doi=10.25225/jvb.25003}}</ref>
 
=== Concorrenti ===
Riga 81 ⟶ 83:
Il lupo è spesso [[Ospite (biologia)|ospite]] di vari [[parassita|parassiti]]. In Italia, sono stati segnalati casi di infestazione di [[Verme|elminti]] intestinali come le [[Tenia (zoologia)|tenie]], gli [[Echinococcus|echinococchi]], i mesocestoidi, le [[Dipylidium caninum|tenie canine]], le uncinarie, i [[Toxocara|tossocari]], gli [[Ancylostomatidae|anchilostomi]], i tricuri e i [[Toxascaris leonina|tossascari]]. Le infestazioni dei tossocari e gli echinococchi sembrano essere correlate con l'età del lupo, mentre la specie ''[[Echinococcus granulosus]]'' appare infestare i lupi che si cibano prevalentemente di pecore.<ref name="ciucci2003"/>
 
Ci sono pochi dati sui [[Microrganismo patogeno|patogeni]] del lupo italiano, ma sono stati segnalati casi di [[parvovirosi canina]] nella popolazione appenninica nei primi anni novanta. Nelle zone in cui i lupi vivono presso le discariche, come nel caso della popolazione presso l'Appennino centro-meridionale, sono stati segnalati casi di [[scabbia]] (rogne [[rogna demodettica|demodettica]] e [[rogna sarcoptica|sarcoptica]]), che può essere mortale anche per i cuccioli. Nelle zone meridionali dell'areale, il lupo grigio appenninico è a rischio della [[leishmaniosi animale]], sparsa dai cani randagi.<ref name="ciucci2003"/> Uno studio sulle cause di morte effettuato su 143 carcasse di lupo rinvenute nel [[Parco Nazionale d'Abruzzo]] dal 2000 al 2014, ha rilevato anche queste patologie: [[Trichinella]] spp., [[Strongylidae|Strongylus]] spp. (patologie endoparassitarie), [[Malattia di Aujeszky]], [[cimurro]].<ref name="piscopo2017">{{Cita pubblicazione|cognome= Piscopo |nome= N. |etal=si |anno= 2017 |titolo= Cause di morte del lupo nel territorio agro-silvo-pastorale |url= https://sivemp.it/wp/wp-content/uploads/2019/03/file_1513691761.pdf |rivista= SIMeVeP|numero=3}}</ref>
 
== Storia ==
Riga 174 ⟶ 176:
===Predazione sui cani===
Un'indagine nelle province di Reggio Emilia e Parma nel 2011-2016 identificò 30 casi verificati di cani aggrediti dai lupi. Tredici delle vittime erano [[cane da caccia|cani da caccia]] aggrediti durante la stagione di caccia al cinghiale e alla lepre, mentre i restanti 17 erano cani da compagnia uccisi di notte. La maggior parte dei cani uccisi erano di taglia media, spesso parzialmente consumati. Il numero di cani perduti in tal modo era ipotizzato a essere il risultato dell'adattamento da parte dei lupi coinvolti a una nuova fonte di cibo per evitare la concorrenza per le prede naturali con gli altri branchi, reso più probabile dallo sconfinamento dei lupi in zone più antropizzate.<ref name="molinari">{{Cita pubblicazione|cognome1= Molinari|nome1= L. |etal=si |anno= 2016 |titolo=Recent increase of wolf predation on dogs in the northern Apennines, Italy|url=https://www.researchgate.net/publication/301551176_RECENT_INCREASE_OF_WOLF_PREDATION_ON_DOGS_IN_THE_NORTHERN_APENNINES_ITALY|lingua= en}}</ref>
 
Il 9 gennaio 2024 è stato presentato alla Camera il primo report, dell'indagine a cura della federazione cacciatrici italiane, sulle predazioni del lupo sui cani in genere, sia da caccia, d'affezione o da guardiania, con alla data almeno 400 casi verificati in Italia<ref>https://www.bighunter.it/Cani/ArchivioNews/tabid/207/newsid729/32445/Default.aspx</ref>. In mancanza di un censimento istituzionale la raccolta delle segnalazioni prosegue<ref>http://federcaccialombardia.it/2024/01/19/predazioni-da-lupo-linvito-a-partecipare-al-monitoraggio-del-coordinamento-cacciatrici-federcaccia/</ref>.
Nel 2024 ISPRA certifica il fenomeno: <<Sono inoltre noti diversi casi di branchi o individui che predano ripetutamente cani all’interno dei centri abitati.[...] È possibile che aggressioni di cani da compagnia, o anche di cani da caccia, da parte di lupi con intento presumibilmente predatorio, in situazioni di vicinanza all’uomo eventualmente intervenuto in difesa del proprio animale, sfocino poi in atteggiamenti aggressivi anche nei confronti di persone. Molti casi di attacchi e uccisioni di cani, soprattutto da caccia, non vengono denunciati, è pertanto difficile conoscere la dimensione effettiva del fenomeno.[...] Rimane evidente che la predazione su cani da compagnia, per lo più se vicini ai proprietari, implica un certo grado di pericolo di lesioni anche per l’uomo.>> <ref>Aragno P., Salvatori V., La Morgia V., Gervasi V., Fazzi P., Marucco F., Angelucci S., Genovesi P., ''Protocollo sperimentale per l’identificazione e la gestione dei lupi urbani e confidenti.'', 2024, Pag. 17, Realizzato da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf.[https://www.isprambiente.gov.it/it/news/le-interazioni-tra-uomo-e-lupo?sfnsn=scwspwa]</ref>
 
=== AggressioniInterazioni alletra personelupi e antropofagiaumani ===
In una ricerca d'archivi storici, effettuata in una porzione della pianura Padana comprendente gran parte di [[Lombardia]], [[Vercelli]] e [[Novara]], ed il [[Canton Ticino]], sono state rinvenute notizie di almeno 440 casi di aggressioni letali verso gli umani risalenti tra il XV e il XIX secolo. Un'analisi comparata dei vari casi ha rilevato che le aggressioni avvenivano soprattutto in zone agricole a seguito dell'incremento delle popolazioni rurali, coi conseguenti cambiamenti ambientali dovuti al pascolo e alla caccia alle prede naturali del lupo. La maggior parte delle vittime in tutto il periodo in questione furono bambini dai 6 ai 15 anni, impegnati di giorno come pastorelli, spesso da soli, in zone di pascolo ad altitudini di 101-300 metri [[Livello del mare|s.l.m]]. Vi era un picco nel numero di aggressioni nel periodo giugno-luglio, che coincideva con la nascita dei cuccioli e il conseguente aumento della fame e l'arrivo dei pastori con il bestiame nei pascoli. A differenza che nelle campagne, nei pressi delle zone abitate le aggressioni furono per lo più contro persone adulte, probabilmente sferrate da esemplari affetti di [[Rabbia (malattia)|rabbia]], una malattia che a quei tempi aveva esito mortale.<ref name="cagnolaro1992"/> Un'altra ricerca ha evidenziato come le documentazioni riguardanti le uccisioni di persone, complice anche la regolarità di stesura dei registri di morte parrocchiani, vengono minuziosamente registrate solo dal 1800. Da queste si distinguono i casi di aggressione stimate in un 20% dei casi, di lupi [[rabbia (malattia)|idrofobi]] i quali non prelevano le vittime e non le mangiano, dalla maggior parte dei casi in cui risulta che i corpi vengono trascinati e divorati.<ref>Aldo Oriani, ''Il lupo nel XIX secolo nella pianura vercellese e novarese'', in Roberto Fantoni, Atti del convegno: ''La presenza storica di lupo, lince e orso nel Piemonte orientale'', 2020, CAI, Varallo[https://www.caivarallo.com/wp-content/uploads/2021/02/Atti_Varallo_2019_grandi_predatori.pdf]</ref>
 
Una rassegna di aggressioni contro gli umani da parte dei lupi pubblicata dal ''Norsk institutt for naturforskning'' (NINA) nel 2002 non riuscì a portare alla luce casi documentati in Italia dopo la seconda guerra mondiale e l'eradicazione della [[Rabbia (malattia)|rabbia]] negli anni sessanta.<ref>{{Cita libro|url=http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|titolo=The Fear of Wolves: A Review of Wolf Attacks on Humans|editore=NINA|autore=Linnell, J.D.C.|etal=si|lingua=en|anno=2002|isbn=82-426-1292-7|cid=harv|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131109205016/http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|citazione=''There are no documented cases of wolves attacking or killing humans in Italy in the period after world war two. Italy has been free of dog rabies dince c.1960, and has not had rabies in wildlife populations during recent centuries, so rabid wolves would not be expected to occur in recent times.''}}</ref> Un aggiornamento pubblicato nel 2021 includeva il caso di un lupo solitario a [[Otranto]] che, nel giugno del 2020, ferì due persone dopo essere stato nutrito per giorni dai turisti. Un esame dell'animale rivelò il segno di un collare, indicando che fu precedentemente tenuto in cattività, e un'analisi genetica rivelò un basso livello di introgressione canina.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Linnell|cognome=J.D.C.|url=https://brage.nina.no/nina-xmlui/bitstream/handle/11250/2729772/ninarapport1944.pdf?sequence=1&isAllowed=y|titolo=Wolf attacks on humans: an update for 2002–2020|editore=NINA|etal=si|lingua=en|anno=2021|isbn=978-82-426-4721-4|cid=harv}}</ref> Oltre il caso otrantino, il progetto LIFE WILD WOLF rilevò altri cinque casi di comportamenti audaci nei lupi in Italia nel periodo dal 2012-2022, la maggior parte dei quali coinvolgendo lupi singoli che non dimostrarono alcun timore per gli esseri umani.<ref name="frýbová2024">{{Cita pubblicazione|nome=Frýbová|cognome=S.|url=https://lciepub.nina.no/pdf/638742571606602771_Technical_report_T2.1_WW_LCIE.pdf|titolo=Bold wolf behaviour: definitions and analysis of reported past cases across Europe|editore=Report for LIFE WILD WOLF project LIFE21 NAT-IT-101074417, Task 2.1, in collaboration with the IUCN Large carnivore Initiative for Europe (LCIE). Istituto di Ecologia Applicata|etal=si|lingua=en|anno=Dicembre 2024|cid=harv}}</ref> A fine 2024 [[ISPRA]] certifica con analisi del Dna 20 aggressioni a persone in Italia, a seguito i [[Carabinieri Forestali]] iniziano a formare i primi nuclei di pronto intervento attrezzati di pallottole di gomma e letali.<ref>{{Cita pubblicazione|nome1=P.|cognome1=Aragno|nome2=V.|cognome2=Salvatori|nome3=V.|cognome3=La Morgia|nome4=V.|cognome4=Gervasi|nome5=P.|cognome5=Fazzi|nome6=F.|cognome6=Marucco|nome7=S.|cognome7=Angelucci|nome8=P.|cognome8=Genovesi|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/monitoraggio-nazionale-del-lupo/notizie/protocollo_lupi_confidenti_ispra_life_wild_wolf_dic24_def.pdf|titolo=Protocollo sperimentale per l'identificazione e la gestione dei lupi urbani e confident|editore=Realizzato
da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf|anno=2024|cid=harv}}</ref>
<ref>Aragno{{Cita P.,web|autore=|titolo=Le Salvatoriinterazioni V.,tra Lauomo Morgiae V.,lupo Gervasicreano V.,crescente Fazziallarme: P.,un Maruccoprotocollo F.,tecnico Angeluccidi S.,ISPRA Genovesia P.,supporto ''Protocollodegli sperimentaleiter perdecisionali l’identificazionesui elupi lache gestionesi deiabituano lupi urbani e confidenti.'all'uomo, 2024,confidenti Realizzatoed da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf.[urbani|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/news/le-interazioni-tra-uomo-e-lupo?sfnsn=scwspwa]|opera=Isprambiente.gov.it|data=24 luglio 2025}}</ref>.
 
==Nella cultura==