Lastra a Signa: differenze tra le versioni

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Nome del marito di Barbara Locci
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La più grande realtà industriale nel periodo post-bellico fu sicuramente l'[[Alfa Columbus]] nel settore automobilistico, a cui si aggiunge durante gli [[Anni 1960|anni sessanta]], [[Anni 1970|settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]] l'[[Adica Pongo]] ditta produttrice tra gli altri di [[Pongo (modellismo)|Pongo]] e [[DAS (materiale)|DAS]], che tuttavia cessa la sua attività all'inizio degli [[Anni 1990|anni novanta]].
 
A Signa, la notte del 21 Agosto 1968 dopo aver passato una serata al Cinema Giardino Michelacci, vennero brutalmente assassinati gli amanti [[Barbara Locci]] e CarmeloAntonio Lo Bianco Cutrona, entrambi residenti a Lastra a Signa<ref>{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/search?q=Antonio+Lo+Bianco+Barbara+Locci|titolo=l'Unità - Archivio storico|sito=archivio.unita.news|accesso=25 maggio 2021}}</ref>, mentre erano appartati in auto nei pressi della zona di [[Villa Castelletti|Castelletti]]. Con loro era presente il figlio di lei, Natalino Mele, che svegliato a delitto avvenuto chiese aiuto in una casa colonica nelle vicinanze. Se inizialmente venne ritenuto responsabile il marito di lei, Stefano Mele, nel [[1982]] tale duplice omicidio venne collegato alla serie di delitti del [[Mostro di Firenze]], a seguito del ritrovamento dei medesimi bossoli serie H usati dal o dai serial killer delle coppiette. A seguito di questa scoperta si aprirà la cosiddetta “Pista sarda” in cui verranno coinvolti i vari amanti della donna abitanti nella zona di Lastra a Signa.
 
Nei primi anni 2000 il comune è apparso agli onori della cronaca nazionale per il caso della mai realizzata [[bretella autostradale Lastra a Signa-Prato]].