Vittoriano: differenze tra le versioni

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=== La prosecuzione dei lavori e le varianti al progetto originario ===
[[File:Vittoriano in costruzione (2).jpg|thumb|left|Il Vittoriano in costruzione]]
Durante i lavori di costruzione del monumento, Giuseppe Sacconi prese la decisione di inserire all'interno del Vittoriano un [[altare]] dedicato alla patria.<ref>{{Cita|Tobia|p. 52}}.</ref> Il suggerimento pare che fosse venuto da [[Giovanni Bovio]], filosofo e deputato repubblicano, che gli avrebbe consigliato di erigere un Altare della Patria su modello di quelli costruiti nel periodo della [[Rivoluzione Francesefrancese]].<ref>{{Cita|Tobia|pp. 52-53}}.</ref>
 
Il luogo e il soggetto dominante dell'altare furono scelti subito: una grande statua della [[dea Roma]] che sarebbe stata collocata sul primo terrazzo dopo l'ingresso al monumento, appena sotto la statua equestre di Vittorio Emanuele II.<ref name=Tobia53>{{Cita|Tobia|p. 53}}.</ref> Quindi l'Altare della Patria, perlomeno inizialmente e prima della tumulazione della salma del Milite Ignoto, fu pensato come un [[sacello]] della divinità che personifica Roma,<ref name=Coppola37/> per celebrare la grandezza e la maestà della legittima capitale d'Italia.<ref name=Ugolini7>{{Cita|Ugolini|p. 7}}.</ref> Questo richiamo alla classicità non fu un'eccezione: nel Vittoriano sono numerose le opere artistiche che richiamano la [[civiltà romana]].<ref name=Agnew231/> Con la realizzazione dell'Altare della Patria, il Vittoriano assunse un nuovo ruolo: oltre che un memoriale dedicato alla persona di re Vittorio Emanuele II e un moderno foro d'Italia,<ref name=sacconi/> anche un tempio laico della Nazione.<ref name=Coppola39/>