Jacques d'Adelswärd-Fersen: differenze tra le versioni
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Dopo che gli ipotetici progetti di matrimonio naufragarono a causa di ciò, d'Adelswärd-Fersen si ricordò dell'[[isola di Capri]] della sua giovinezza e decise di trasferirvici. Sull'isola italiana comprò una vasta porzione di terreno e vi fece costruire una sontuosa villa; la zona è situata in cima a una collina all'estremità nord-est dell'isola, assai vicino al luogo in cui, quasi due millenni prima, l'imperatore romano [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] aveva costruito la sua [[Villa Jovis]]. La sua casa, inizialmente chiamata "Gloriette" oppure "Villa Fersen"'','' fu infine battezzata [[Villa Lysis]], con riferimento al dialogo di [[Platone]] ''[[Liside (dialogo)|Liside]]'' sul tema dell'amicizia e, secondo i moderni metri di giudizio, dell'amore omosessuale.
Villa Lysis era stata progettata dall'architetto francese [[Édouard Chimot]] con chiari riferimenti all'[[Art Nouveau]]. Al pianterreno vi è un ''fumoir'', ovvero una [[Fumeria d'oppio|piccola sala da fumo]] dove d'Adelswärd-Fersen usava consumare [[oppio]] e dove infine si suicidò. Un'iscrizione latina sopra l'entrata recita: ''Amori et dolori sacrum'' — "[Luogo] sacro all'amore e al dolore". La villa è rimasta per decenni in pessime condizioni, ma grazie a dei restauri promossi dal [[Capri (Italia)|comune di Capri]] all'inizio degli [[anni 2000|anni duemila]] è ora di nuovo aperta ai turisti.
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