Lugo (Italia): differenze tra le versioni
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File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
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L'edificio aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Vista la fiorente attività di commercio dei bozzoli di
La somma che si ricavava annualmente dal dazio del Pavaglione veniva destinata a beneficio della comunità. La scelta spettava al Consiglio comunale. Nel 1618 il provento fu destinato alla ricostruzione della Chiesa di San Giacomo (1618-1634). La somma fu donata alla Fabbrica di San Giacomo anche nel 1632 e nel 1633, probabilmente come gesto di ringraziamento per la fine della [[peste]] che aveva colpito la città nel 1630. <!--Nel 1665 il provento fu devoluto alla confraternita della Beata Vergine della Cintura, per costruire la cappella del loro Protettore.--> Nel 1674 e nel 1675 la somma fu elargita come sussidio per la fondazione del Collegio Trisi. Nel 1707 metà del provento fu assegnato alla «Gioventù studiosa di Lugo» che la chiedeva per acquistare libri di testo di giurisprudenza. Anche nel XVIII secolo il beneficio fu devoluto alle confraternite per la costruzione di chiese (ad esempio la chiesa del Suffragio)<ref>Dal 1717 al 1723 per sei anni consecutivi il provento fu concesso alla Compagnia delle Anime del Purgatorio per la costruzione dell'edificio sacro.</ref> e cappelle, oppure ai conventi e agli ordini religiosi. Non mancarono devoluzioni alle giovani che si volevano fare monache e che erano sprovviste di dote. Nel 1734 il Comune decise di ripavimentare la piazza centrale (oggi piazza Baracca) e, per questo, decise di devolvere la somma a questo fine per tutta la durata dei lavori<ref>Paolo Gagliardi, ''op.cit.'', pp. 82-87.</ref>.
Fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, riprodusse fedelmente la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con fastosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />▼
▲Fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente<ref>Da quell'anno il dazio del Pavaglione confluì negli introiti delle casse comunali.</ref>. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, riprodusse fedelmente la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con fastosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />
La lapide dedicatoria al [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|legato di Ferrara]] cardinale [[Francesco Carafa della Spina di Traetto|Francesco Carafa di Traetto]] recita come segue:
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==== Parrocchie ====
Nel comune di Lugo sono presenti quindici [[parrocchie]] facenti parte della [[diocesi di Imola]], vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della [[diocesi di Faenza-Modigliana]]<ref>Nell'abitato: Santi Francesco e Ilaro (conosciuta come “Collegiata”), principale, San Francesco di Paola (co-patrono), San Giacomo Maggiore, San Gabriele, Madonna del Molino e Santi Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie. Nel forese: Ascensione, Belricetto, San Bernardino in Selva, Giovecca, San Lorenzo in Selva, Santa Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara. Nel forese, le parrocchie di fondazione più recente sono quelle di Giovecca e Belricetto, erette il 1º novembre 1945.</ref>.
Lugo è sede di vicariato. Rientrano nel territorio vicariale anche due parrocchie del comune di Cotignola: [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]] e [[Budrio (Cotignola)|Budrio]]. Fino al XIV secolo Lugo rientrò nella giurisdizione della pieve di Barbiano. Il capovolgimento si ebbe per opera del duca di Ferrara: con il passaggio di Lugo sotto il dominio degli Este, la città divenne sede di vicariato e si affrancò definitivamente dalla pieve di Barbiano.
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