Lugo (Italia): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(Una versione intermedia di uno stesso utente non è mostrata)
Riga 144:
File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
</gallery>
«Il Pavaglione» è il monumento architettonico più amato e caratteristico di Lugo. Il suo nome trae origine dal mercato dei bozzoli di [[baco da seta]]. ''Pavaglione'' era detto un luogo recintato, e spesso coperto, nel quale si svolgevano le operazioni di vendita dei bozzoli di [[baco da seta]]. <!--Il primo mercato serico idoneo a questo commercio fu realizzato a [[Bologna]] nel XV secolo nell'attuale [[piazza Galvani]]. Si usava, «''a difesa della merce e degli intervenuti, coprire parte della piazza con una tela a guisa di padiglione''».--> Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione lughese si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto al mercato settimanale. Venne realizzato un portico di fronte alla Rocca estense, che si allungava in direzione della chiesa del Carmine<ref name="ReferenceA">{{cita|M. Martelli|p. 139|Martelli, 1984}}.</ref>.
L'edificio aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Vista la fiorente attività di commercio dei bozzoli di [[baco da seta]], negli anni seguenti il portico divenne famoso per questo mercato, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione"<ref>Paolo Gagliardi, ''Dal gelso alla seta. Il mercato dei bozzoli a Lugo e nella Bassa Romagna'', Tempo al Libro, Faenza 2024.</ref>.
 
La somma che si ricavava annualmente dal dazio del Pavaglione veniva destinata a beneficio della comunità. AdLa esempio,scelta nelspettava al Consiglio comunale. Nel 1618 il provento fu destinato alla ricostruzione della Chiesa di San Giacomo (1618-1634). Una seconda volta laLa somma fu donata alla Fabbrica di San Giacomo anche nel 1632 e nel 1633, probabilmente come gesto di ringraziamento dellaper la fine della [[peste]] che aveva colpito la città nel 1630. <!--Nel 1665 il provento fu devoluto alla confraternita della Beata Vergine della Cintura, per costruire la cappella del loro Protettore.--> La scelta spettava al Consiglio comunale. Nel 1674 e nel 1675 la somma fu elargita come sussidio per la fondazione del Collegio Trisi. Nel 1707 metà del proventòprovento fu assegnataassegnato alla «Gioventù studiosa di Lugo» che la chiedeva per acquistare libri di testo di giurisprudenza. Anche nel XVIII secolo il beneficio fu devoluto alle confraternite per la costruzione di chiese (ad esempio la chiesa del Suffragio)<ref>Dal 1717 al 1723 per sei anni consecutivi il provento fu concesso alla Compagnia delle Anime del Purgatorio per la costruzione dell'edificio sacro.</ref> e cappelle, oppure ai conventi e agli ordini religiosi. Non mancarono devoluzioni alle giovani che si volevano fare monache e che erano sprovviste di dote. Nel 1734 il Comune decise di ripavimentare la piazza centrale (oggi piazza Baracca) e, per questo, decise di devolvere la somma a questo fine per tutta la durata dei lavori<ref>Paolo Gagliardi, ''op.cit.'', pp. 82-87.</ref>.
 
Fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente<ref>Da quell'anno il dazio del Pavaglione confluì negli introiti delle casse comunali.</ref>. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, riprodusse fedelmente la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con fastosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />