Musica barocca: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(6 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate)
Riga 141:
I compositori del periodo barocco più noti al grosso pubblico, grazie ad una vasta produzione concertistica e discografica nel corso degli ultimi cinquant'anni, sono gli italiani [[Claudio Monteverdi]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Giacomo Carissimi]], [[Arcangelo Corelli]], [[Giuseppe Torelli]], [[Antonio Vivaldi]], [[Alessandro Scarlatti]] e il figlio [[Domenico Scarlatti|Domenico]], i tedeschi [[Johann Sebastian Bach|Bach]] e [[Georg Friedrich Händel|Händel]] e l'inglese [[Henry Purcell|Purcell]]. Numerosi altri compositori di grandissima notorietà ai loro tempi come [[Bernardo Pasquini]], [[Heinrich Schütz]], [[Dietrich Buxtehude]], [[Johann Pachelbel]] e [[Georg Philipp Telemann]], nonché tutti i maggiori compositori della Scuola Francese ([[Jean-Baptiste Lully]], [[François Couperin]], [[Marc-Antoine Charpentier]], [[Marin Marais]] e [[Jean-Philippe Rameau]]), pur avendo avuto un'importanza storica e artistica non inferiore a quelli precedentemente citati, sono oggi familiari a un pubblico relativamente più ristretto. È soprattutto nel campo operistico che la ricchezza di nomi e di influenze è vastissima: essendo l'opera la principale fonte di successo per la maggior parte degli autori del tempo, anche la produzione ad essa collegata è praticamente sconfinata, e non è raro che vengano riscoperti lavori di notevole valore artistico, anche di compositori che fino ai nostri giorni erano meno rimasti pressoché sconosciuti alla [[musicologia|ricerca musicologica]].
 
Celebri operisti furono certamente (oltre ai già citati [[Claudio Monteverdi|Monteverdi]], [[Jean-Baptiste Lully|Lully]], [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]], [[Francesco Cavalli|Cavalli]], [[Alessandro Scarlatti]], [[Bernardo Pasquini|Pasquini]], [[Georg Friedrich Händel|Händel]], [[Antonio Vivaldi|Vivaldi]] e [[Henry Purcell|Purcell]]) [[Johann Adolf Hasse]], [[Antonio Cesti]], [[Giovanni Legrenzi]], [[Alessandro Stradella]], [[Giovanni Battista Pergolesi]], [[Baldassare Galuppi]], [[Leonardo Leo]], [[Francesco Feo]], [[Leonardo Vinci]], [[Antonio Caldara]] e [[Nicola Porpora]]. Molti appartengono alla [[Scuola musicale napoletana]], che fu fra le più influenti e alla moda a partire dal terzo decennio del [[XVIII secolo]]. Da quell'epoca Napoli si impose, infatti, come uno dei massimi centri operistici europei, contendendo a Venezia un primato che la città lagunare aveva sempre avuto in Italia.
 
Nel [[XVII secolo]] Roma fu uno dei principali centri dell'opera italiana, contribuendo in modo determinante allo sviluppo del genere e delle sue convenzioni fin dagli albori. Diversamente da altri centri, come Venezia che dal 1637 aveva sviluppato un sistema di teatri pubblici ovvero per un pubblico pagante, a Roma gli spettacoli operistici prosperarono soprattutto nei teatri delle famiglie aristocratiche, come i Barberini, nella prima metà del XVII secolo e i Colonna nella seconda metà, che realizzarono teatri nei loro stessi palazzi. A Roma, nel corso del Seicento, si formarono numerosi compositori e cantanti d'opera, che furono attivi anche nei teatri di altre città italiane ed europee. A Roma si formò, tra gli altri, Alessandro Scarlatti, poi attivo nei teatri di Venezia, Firenze e Napoli. In Italia, sulla scia dell'esempio veneziano, l'attività dei teatri d'opera aperti al pubblicosi diffuse, a partire dalla metà del XVII secolo, anche in altri centri come [[Bologna]], [[Firenze]], [[Genova]], [[Pisa]], [[Livorno]], [[Modena]], [[Ferrara]], [[Parma]], [[Napoli]], [[Palermo]], [[Milano]] ecc., attraverso modelli di gestione dei teatri adattati alla diversa struttura sociale e politica locale.<ref>Lorenzo Bianconi, ''Il teatro d'opera in Italia: geografia, caratteri, storia'', Bologna, Il Mulino, 1993.</ref> Nel resto dei paesi europei la vita operistica ruotava generalmente attorno a una corte.<ref>Emblematico il caso francese, dove Parigi lasciava ben poco spazio allo sviluppo di strutture operistiche periferiche. Lione, ad esempio, seconda città di Francia per numero di abitanti ed importanza economica, si dotò di un vero e proprio teatro d'opera solo nel [[1756]] con l'apertura del ''Grand Théatre''. In precedenza le non frequenti rappresentazioni d'opera venivano allestite in sale o in luoghi non destinati a tali generi di spettacolo, come le scuderie dell{{'}}''Hôtel de Chaponay''</ref> in forma quasi esclusiva ([[Parigi]] e [[Madrid]]) o prevalente ([[Vienna]] e [[Londra]]). Solo in [[Germania]] gli spettacoli operistici si articolavano su modelli non troppo dissimili da quelli italiani, con città di grandi e medie dimensioni che fin dal [[XVII secolo]] si erano dotate di strutture teatrali adeguate, anche private. A Monaco di Baviera fu aperto un teatro stabile fin dal [[1657]] (l{{'}}''Opernhaus am Salvatorplatz'' rimasto in funzione fino al [[1822]]), ad [[Amburgo]] si inaugurò nel [[1678]] il primo teatro pubblico tedesco e [[Dresda]] si impose fin dai primi decenni del [[Settecento]] come una piazza di prim'ordine.
Riga 336:
* [[Pietro Antonio Fiocco]]
* [[Girolamo Frescobaldi]]
* [[Baldassare Galuppi]]
* [[Francesco Geminiani]]
* [[Giovanni Girolamo Kapsberger]]
Riga 344 ⟶ 345:
* [[Antonio Lotti]]
* [[Francesco Onofrio Manfredini]]
* [[Marco Marazzoli]]
* [[Alessandro Marcello]]
* [[Benedetto Marcello]]
* [[Domenico Mazzocchi]]
* [[Claudio Monteverdi]]
* [[Giovanni Battista Pergolesi]]
Riga 353 ⟶ 356:
* [[Giovanni Giacomo Porro]]
* [[Giovanni Porta]]
* [[Luigi Rossi]]
* [[Michelangelo Rossi]]
* [[Alessandro Scarlatti]]
* [[Domenico Scarlatti]]