Calizzano: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati della Liguria|dicembre 2017}}
{{Divisione amministrativa
|
|Panorama = Calizzano-piazza centro storico.jpg
|Didascalia = Piazza del centro storico
|Bandiera = Calizzano-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Liguria
|Divisione amm grado 2 = Savona
|Amministratore locale = Pierangelo Olivieri <ref>Iscritto a [[Forza Italia (2013)|FI]]</ref>
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra]] Obiettivo comune per Calizzano
|Data elezione = 7-5-2012
|Data rielezione = 13-6-2022
|Mandato = 3
|Data istituzione = 1861|Coordinate latitudine 44.24|Coordinate longitudine 8.11111111
|Altitudine = 648
|Sottodivisioni = Caragna, Mereta, Vetria
|Divisioni confinanti = [[Bagnasco]] (CN), [[Bardineto]], [[Bormida]], [[Garessio]] (CN), [[Magliolo]], [[Massimino (Italia)|Massimino]], [[Murialdo]], [[Osiglia]], [[Priola]] (CN), [[Rialto (Italia)|Rialto]]
|
|Gradi giorno = 2927
|Nome abitanti = calizzanesi
|Patrono = [[Madonna delle Grazie]]
|Festivo = 2 luglio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Calizzano (province of Savona, region Liguria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Calizzano nella provincia di Savona
}}
'''Calizzano''' ({{Link audio|It-Calizzano.ogg}} ''Caissan'' in [[Lingua ligure|ligure]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Savona]] in [[Liguria]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
L'abitato di Calizzano si trova nell'[[val Bormida|alta val Bormida]], nell'entroterra ligure della [[Riviera di Ponente]], al confine tra la [[Liguria]] e il [[Piemonte]] lungo l'ampia e fertile conca del fiume [[Bormida di Millesimo]]. Il territorio comunale culmina a est con il [[monte Settepani]], sulla [[Catena principale alpina]], mentre ad ovest la massima quota è raggiunta dal [[monte Spinarda]], che fa invece parte del crinale che divide la val Bormida dalla [[Tanaro|val Tanaro]]. La grande faggeta del [[Colle del Melogno]] raggiunge il territorio di Calizzano con la foresta detta della Barbottina, dove vi è la presenza di un grosso albero di [[fagus|faggio]] di quasi duecento anni, alto 37 m e del diametro di 347 cm; nei pressi del bosco di Rionero si trova invece un massiccio [[castanea|castagno]] di cinque metri di diametro e con oltre 250 anni di vita. Il territorio calizzanese è altresì ricco di corsi d'acqua con ben tredici [[sorgente (idrologia)|sorgenti]], tra queste la fonte Bauda utilizzata nell'attività d'imbottigliamento.
Attraverso il [[Colle dei Giovetti]] (912 m s.l.m.), ai confini amministrativi con [[Murialdo]], è possibile il collegamento con la val Tanaro e [[Massimino (Italia)|Massimino]], mentre il [[colle della Rionda]] mette in comunicazione Calizzano con [[Priola]], sempre in [[Alta Val Tanaro|Val Tanaro]].
=== Clima ===
Pur distando, in linea d'aria, solo 16 km dal mare, Calizzano gode di un clima temperato oceanico degradato, semi-continentale, con forti escursioni termiche giornaliere durante tutti i mesi dell'anno e moderate escursioni annuali. In gennaio la temperatura media giornaliera si mantiene di pochi decimi al di sopra dello 0 °C: le minime notturne registrano infatti valori medi prossimi ai -5 °C, ma temperature inferiori ai -10 °C si possono avere talvolta nel caso di correnti settentrionali particolarmente fredde e si hanno con una certa frequenza nelle notti serene invernali con assenza di vento a causa dell'inversione termica, soprattutto se c'è neve al suolo; le massime diurne invece si attestano mediamente sui +6 °C, anche se non sono inusuali pomeriggi più tiepidi e non sono infrequenti neppure le giornate di ghiaccio (nel 1985 il record di temperatura minima fu di -24 °C). La neve è piuttosto frequente da novembre a marzo, e durante le annate più fredde il manto nevoso può resistere tutto l'inverno.
In estate i giorni sono caldi e moderatamente afosi (certe volte con punte di oltre 30 °C), ma le notti sono sempre abbastanza fresche grazie alla notevole inversione termica di cui gode la conca dove il paese è ubicato; il mese più caldo è luglio, con una media giornaliera di circa +20,5 °C.
Temperatura media: 10,1 °C
{{ClimaAnnuale
| nome = CALIZZANO <br /> <small> ([[1970]]-[[2013]])</small>
| tempmax01 = 6
| tempmax02 = 8
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| giornigelo12 = 24
}}
== Storia ==
[[File:Calizzano-centro storico.jpg|thumb|left|Via Giuseppe Garibaldi nel centro storico calizzanese]]
I primi insediamenti umani sembrerebbero risalire al [[Paleolitico]] medio, grazie al ritrovamento dei resti di un castellaro pre romano fra gli odierni centri di Calizzano e [[Bardineto]]. In epoca [[impero romano|romana]] è citato con il [[toponimo]] ''Caliciana'', (''Comunitas Calitiani'') insediamento di cui non rimane traccia. Nell'[[alto Medioevo|alto medioevo]] il toponimo di Calizzano, conosciuto come ''Caliciano'', apparve solamente nel 1077<ref name="Comune storia">{{cita web|url=http://www.comunedicalizzano.it/cultura.php|titolo=Fonte dal sito del comune di Calizzano-Storia|accesso=12 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120712095523/http://www.comunedicalizzano.it/cultura.php|dataarchivio=12 luglio 2012|urlmorto=sì}}</ref> in un atto di cessione delle terre e della chiesa all'[[abbazia di Ferrania]] ([[Cairo Montenotte]]); in precedenza era sotto la giurisdizione ecclesiale dell'[[Abbazia di San Pietro in Varatella|abbazia di San Pietro in Varatella a Toirano]].
Possedimento della [[Aleramici|Marca Aleramica]] di [[Bonifacio del Vasto]] dal 1091<ref name="Comune storia"/>, il feudo, nel 1142, venne ceduto ad [[Enrico I Del Carretto]] seguendo così le sorti del [[Marchesato di Finale|Marchesato del Finale]]<ref name="Comune storia"/>. Nel 1335 [[Carlo IV di Lussemburgo]] confermò il dominio terriero della famiglia [[Del Carretto]] che mantenne quindi l'investitura del castello, del territorio di Calizzano e delle terre circostanti<ref name="Comune storia"/>.
Nonostante un atto del 7 giugno 1444 sancì il gesto di fedeltà della popolazione calizzanese verso i marchesi Del Carretto<ref name="Comune storia"/> fu proprio un componente della famiglia carattesca, [[Marco Del Carretto]], signore di Calizzano, nella guerra di dominio tra la [[Repubblica di Genova]] e il marchesato finalese del 1447-1452, a tradire<ref name="Comune storia"/> un altro componente della famiglia ([[Galeotto Del Carretto]]) stipulando una sorta di convenzione pacifica tra il borgo con la repubblica genovese<ref name="Comune storia"/>. La reazione al tradimento fu tremenda; il borgo venne saccheggiato ed incendiato, il castello distrutto, costringendo alla fuga Marco Del Carretto ed i suoi cugini e scatenando una profonda crisi economica tra gli abitanti, costretti all'elemosina<ref name="Comune storia"/>; l'episodio riportò il feudo calizzanese nelle mani del marchese Galeotto<ref name="Comune storia"/>.
Tra il 1530 e il 1540 vennero compiute nuove opere costruttive, quali il convento dei Domenicani e la chiesa dell'Annunziata al Pasquale<ref name="Comune storia"/>. Successivamente verrà ampliata, grazie all'abbattimento delle mura, anche la [[Chiesa di San Lorenzo (Calizzano)|chiesa di San Lorenzo]]<ref name="Comune storia"/>.
Nel 1572, a causa dell'alleanza francese del marchese Del Carretto, truppe provenienti dalla [[Spagna]] invasero il marchesato finalese e le sue terre feudali, tra cui Calizzano<ref name="Comune storia"/>. La popolazione del marchesato non riuscì ad imporre resistenza, soggiogata dalla cessione del borgo a [[Filippo III di Spagna]] da parte di [[Andrea Forza Del Carretto]]. Calizzano giurò in seguito la propria fedeltà al nuovo governatore marchesale [[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga|Don Pedro de Toledo]] e al regno spagnolo; il governatore confermò gli stessi statuti, il 27 febbraio 1603, varati dalla famiglia Del Carretto nel 1600<ref name="Comune storia"/>.
Il borgo vide così "invasioni" di soldati spagnoli ed alemanni provvedendone, tra l'altro, al loro sostentamento e alloggio fino allo scoppio della [[peste#Peste bubbonica|peste bubbonica]] nel 1631<ref name="Comune storia"/>, che mise in ginocchio il paese intero.
[[File:Calizzano-stemma in ciottolato.jpg|thumb|Lo stemma civico realizzato in ciottolato in una piazza del centro calizzanese]]
Nel 1713 il [[trattato di Utrecht]] stabilì la fine del dominio spagnolo e il conseguente passaggio del marchesato finalese alla Repubblica di Genova<ref name="Comune storia"/>. Nuove guerre locali si scatenarono intorno al 1747-1748 quando truppe piemontesi, comandate dal [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], cercarono di sottrarre le terre alla repubblica genovese per poi cederle alla famiglia Del Carretto. Il [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aquisgrana]] ristabilì il dominio genovese sulle terre<ref name="Comune storia"/>.
Durante l'invasione francese del 1797, comandate da [[Napoleone Bonaparte]], il borgo subì gli scontri tra l'esercito d'oltralpe con l'esercito dell'[[Austria|impero austro-ungarico]], divenuto possessore delle terre dopo l'occupazione di [[Genova]] e della [[Liguria]]. Negli incendi, appiccati da entrambi gli schieramenti, finirono bruciate le chiese ed il convento<ref name="Comune storia"/>.
Con la dominazione francese il territorio di Calizzano rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo [[Savona]], all'interno della [[Repubblica Ligure]]. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del X cantone, come capoluogo, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del V cantone delle Arene Candide nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al [[Primo Impero francese]] dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel [[Dipartimento di Montenotte]].
Nel 1815 fu inglobato nella [[provincia di Albenga]] del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], così come stabilì il [[Congresso di Vienna]] del 1814, e successivamente nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel II mandamento omonimo del [[circondario di Albenga]] facente parte della [[provincia di Genova]]; nel 1927 con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel [[circondario di Savona]] e, infine, sotto la neo costituita [[provincia di Savona]].
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della [[Comunità montana Alta Val Bormida]].
=== Simboli ===
[[File:Calizzano-Stemma.svg|bordo|sinistra|150px]]
[[File:Calizzano-Gonfalone.png|right|100px|border]]
;Stemma
{{Citazione|[[Aquila bicipite]] sormontata da una corona marchionale in campo d'oro della parte superiore, nella parte inferiore dello scudo dieci [[Sbarra (araldica)|bande trasversali poste diagonalmente]] e alternate negli smalti porpora e oro.|Art. 5 dello Statuto comunale<ref>{{Cita testo|titolo= Statuto comunale|autore=Comune di Calizzano|url=https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/calizzano.pdf |posizione= Art. 5 }}</ref><ref name="Araldica">{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/calizzano/|titolo=Calizzano|accesso=6 novembre 2011}}</ref>}}
;Gonfalone
{{Citazione|Drappo [[tagliato]] di rosso e di giallo…<ref name="Araldica"/>}} {{clear|left}}
==
[[File:Calizzano-chiesa san Lorenzo1.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Lorenzo (Calizzano)|chiesa parrocchiale di San Lorenzo]] di Calizzano]]
=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa di
* Oratorio di San Giovanni Battista nel centro storico di Calizzano. Conserva al suo interno affreschi del XVII secolo.
* Cappella della Madonna della Neve in regione Barbassiria.
* Cappella dei Santi Giacomo e Filippo in regione Bosco. All'interno è conservato un dipinto dei due santi inginocchiati ai piedi della Madonna del Pilar.
* Chiesa parrocchiale di Sant'Agostino nella frazione di Caragna.
* Cappella di San Bartolomeo nella frazione di Caragna.
* Cappella di
* [[Santuario della Madonna delle Grazie (Calizzano)|Santuario di Nostra Signora delle Grazie]], già chiesa parrocchiale ed eretto forse intorno al IX secolo. Conserva un portico romanico affrescato e un campanile che ha mantenuto inalterate le linee primitive. Adiacente il locale cimitero e il ''Parco della Rimembranza''.
* Cappella di San Bernardo in regione Frassino. Chiesa minore certamente una delle tre dipendenti da San Pietro in Varatella riconoscibile in quella di "''Franzeno''" (si ritiene toponimo traducibile in "''Frassino''") dedicata a [[Bernardino da Siena|san Bernardino da Siena]] dopo la predicazione in Liguria. Negli archivi ecclesiastici si trova la datazione (1527): da parte di un tale ''Cristoforo Fraschieri'' vengono donati "20 soldi".<ref>Giannino Balbis con altri, ''Calizzano e il suo passato. Momenti di storia e cultura.'' Graphedit Ed. Boves CN 2015</ref>
[[File:Calizzano SV Fraz. Frassino.jpg|thumb|Cappella San Bernardo nella frazione di Frassino]]
* Cappella di
* Cappella
* [[Chiesa di Nostra Signora del Rosario (Calizzano)|Chiesa di Nostra Signora del Rosario]] nella località di Pasquale, già intitolata all'Annunziata ''al Pasquale'' (dal dialetto locale "''Pasquō''") e voluta dal cardinale [[Carlo Domenico Del Carretto]], edificata fra il 1530 e il 1540. Fu sede dei [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]]. All'inizio del 1799 la [[Repubblica Ligure]] mise meno alle istituzioni religiose, quindi il 7 aprile dello stesso anno i religiosi furono sfrattati. All'interno della chiesa vi è una botola marmorea sepolcrale. Nel 1801 fu incendiata dalle milizie austriache.
A salvaguardia dalle pestilenze sorsero fuori le mura diverse cappelle dedicate:
* Cappella di
* Cappella di San Rocco nella località omonima (in frazione Vetria). Venne iniziata nel 1858 dopo un'epidemia di colera in sostituzione di quella medievale posta sull'altra sponda del Bormida e all'epoca diroccata. Aperta al culto nel 1902, restaurata nel 1977. All'interno statua lignea di ''San Rocco''.
* Cappella di San Mauro in regione Valle Superiore. A pianta rettangolare con soffitto a volta a botte, fu un importante crocevia per i viandanti e pellegrini nel [[Medioevo]].
* Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo nella frazione di Vetria.
* Cappella della Confraternita di San Giovanni Battista nella frazione di Vetria.
* Cappella di San Magno in regione Zerboraglia.
===
* Palazzo Franchelli. Ora sede del municipio è stato costruito nel XVIII secolo. Passò ai conti Franchelli grazie al matrimonio di Maddalena di [[Ceva]] con Carlo Antonio Franchelli. I Franchelli (di antica famiglia originaria di [[Franclens]] nell'alta [[Savoia (dipartimento)|Savoia]], passata anteriormente al 1600 a [[Bardineto]] ed infine, per predetto matrimonio a Calizzano), ospitarono, negli anni 1694-1696, ufficiali del [[duchi di Savoia|duca di Savoia]]. Il 12 ottobre del 1714, vi ospitarono parte della corte della principessa [[Elisabetta Farnese]] di [[Parma]] che passava da Calizzano diretta a [[Finale Ligure]] onde andare sposa al re [[Filippo V di Spagna]]. Il palazzo, già Ceva, conserva affreschi del Biella e pregevoli mobili antichi, ha nel soffitto di un'ala e un preziosamente lavorato cornicione in bronzo dorato. Oggi è metà del Comune di Calizzano e l'altra metà dei Leale discendenti dai conti Franchelli. I Franchelli (Carlo Antonio) verso il 1698, furono nominati conti da [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] e, verso il 1735 (Carlo Domenico) ottenne da [[Carlo Emanuele III di Savoia]], il feudo della Franchella. I Franchelli inoltre, sono discendenti della stirpe [[Aleramici|Aleramica]].
* L'accesso al borgo storico medievale di Calizzano, chiuso da mura e dominato ad ovest dal duecentesco castello carattesco, avveniva attraverso le tre porte dette "di San Rocco", "della Barbacana" e "del Mulino". La prima, rivolta verso nord, era caratterizzata da un ponte levatoio il quale permetteva il collegamento del nucleo medievale attraversando il rio di San Rocco; nella seconda, rivolta a sud, era presente una torre di guardia trasformata in seguito nell'isolato campanile della [[Chiesa di San Lorenzo (Calizzano)|chiesa parrocchiale di San Lorenzo]]; la terza, verso est, conduceva il passaggio verso la villa di Frassino.
=== Architetture militari ===
[[File:Colle del Melogno.jpg|thumb|Il [[forte Centrale del Melogno]] attraversato dalla [[strada statale 490 del Colle del Melogno|SP 490]]]]
* Castello di Calizzano. Edificato sull'altura che domina il sottostante borgo e lo snodo stradale, dell'antico edificio, costruito probabilmente da [[Del Carretto#La divisione fra Ottone ed Enrico II|Enrico II Del Carretto]] nel XIII secolo, ne rimangono pochi resti dopo le distruzioni avvenute nel XV secolo e definitivamente in [[età napoleonica|epoca napoleonica]].
* All'estremo est del territorio comunale di Calizzano, e ai confini amministrativi settentrionali di [[Magliolo]], domina il [[Colle del Melogno]] il cosiddetto "Sbarramento del Melogno" ubicato lungo la [[strada statale 490 del Colle del Melogno|strada provinciale 490 del Colle del Melogno]]. Il sistema difensivo - consto dai forti [[Forte Centrale del Melogno|Centrale del Melogno]], [[Forte Tortagna|Tortagna]], Settepani e dalla batteria d'appoggio sul [[Bric Merizzo]] - fu voluto dal [[Regio Esercito]] per la difesa del [[Basso Piemonte]] e della [[Appennino ligure|catena appenninica ligure]] da eventuali attacchi terrestri dalla costa ligure; complessivamente il sito fu edificato in un periodo compreso tra il 1883 e il 1895.
=== Aree naturali ===
Nel territorio comunale di Calizzano sono presenti e preservati tre [[sito di interesse comunitario|siti di interesse comunitario]], proposto dalla rete [[Natura 2000]] della [[Liguria]], per il suo particolare interesse naturale, faunistico e geologico. Il [[Bric Zerbi (area protetta)|primo sito]] - condiviso con [[Massimino (Italia)|Massimino]] e [[Murialdo]] - è collocato nell'area boschiva del [[Bric Zerbi]] e zone adiacenti in cui insistono faggete e castagneti. Oltre ad alcune specie di [[orchidaceae|orchidee]], sono segnalate in questa area la [[caltha palustris|calta palustre]] (''Caltha palustris'') e l'aquilegia scura (''[[Aquilegia atrata]]''). Tra le specie animali il pesce [[phoxinus phoxinus|sanguinerola]] (''Phoxinus phoxinus'') e i rapaci [[accipiter nisus|sparviero]] (''Accipiter nisus'') e [[pernis apivorus|falco pecchiaiolo]] (''Pernis apivorus'')<ref name="Natura2000-1">{{cita web|url=http://www.natura2000liguria.it/sic35/index.htm|titolo=Fonte dal sito Rete Natura 2000 in Liguria|accesso=15 novembre 2012}}</ref>.
Il [[Monte Carmo - Monte Settepani|secondo]] - condiviso con [[Bardineto]], [[Boissano]], [[Bormida]], [[Castelvecchio di Rocca Barbena]], [[Giustenice]], [[Loano]], [[Magliolo]], [[Osiglia]], [[Pietra Ligure]], [[Rialto (Italia)|Rialto]] e [[Toirano]] - è collocato nell'area boschiva tra il [[monte Carmo di Loano]] e il [[monte Settepani]] in cui insistono foreste, praterie, versanti rupestri, cavità di interesse speleologico e formazioni carsiche; nella stessa area è presente la [[Foresta regionale della Borbottina]]<ref>{{cita web | url = http://www.comunedicalizzano.it/c009017/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20049 | editore = Comune di Calizzano | titolo = La natura nel Comune di Calizzano | accesso = 2022-01-15 }}</ref>. Oltre alle zone boschive comprensivi di [[fagus|faggi]], [[pinus sylvestris|pini silvestri]] e [[abies alba|abeti bianchi]], sono segnalate le presenze del [[rhododendron|rododendro]], del [[juniperus nana|ginepro nano]] del [[Bric Agnellino]], la campanula di Savona (''[[Campanula sabatia]]''), la genziana ligure (''[[Gentiana ligustica]]''), le [[orchidaceae|orchidee]], la [[primula marginata]] (''Primula marginata''), lo zafferano ligure (''[[Crocus ligusticus]]'') e l'[[arnica montana]] (''Arnica montana''). Tra le specie animali il pesce sanguinerola (''[[Phoxinus phoxinus]]'') e il gambero di fiume (''[[Austropotamobius pallipes]]''); tra i mammiferi il gatto selvatico (''[[Felis silvestris]]'') e alcuni chirotteri del genere dei rinolofi (''[[Rhinolophus ferrumequinum]]'', ''[[Rhinolophus euryale]]'', ''[[Rhinolophus hipposideros]]'')<ref name="Natura2000-2">{{cita web|url=http://www.natura2000liguria.it/sic36/index.htm|titolo=Fonte dal sito Rete Natura 2000 in Liguria|accesso=16 novembre 2012}}</ref>.
Il [[Monte Spinarda - Rio Nero|terzo sito]], condiviso con il comune di [[Bardineto]], interessa invece il versante ligure del [[Monte Spinarda]].
=== Patrimonio boschivo ===
Calizzano possiede l'albero più vecchio e alto del Savonese, provincia che già può vantarsi di detenere nel suo territorio ben 37 alberi monumentali, censiti dal [[Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali]]. Si tratta di un [[faggio]] monumentale di ben 40,5 m in località ''Coletti'' e dell'albero più vecchio in località ''Rionero'' di ben 368 anni (anno 1654).<ref>"La Stampa", edizione SV, art. di Mauro Camoirano, 30 giu. 2022.</ref>
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
[[File:Calizzano-monumento caduti2.jpg|thumb|Il monumento ai caduti, sullo sfondo il campanile della parrocchiale.]]
{{Demografia/Calizzano}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Calizzano sono {{formatnum:105}}<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2019/index.html|titolo=Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019|accesso=19 agosto 2021}}</ref>, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative<ref>Dati superiori alle 20 unità</ref>:
{{div col}}
# [[Romania]], {{formatnum:44}}
# [[Albania]], {{formatnum:21}}
{{div col end}}
== Cultura ==
[[File:Calizzano-salone G. Verdi.jpg|thumb|Il salone "Giuseppe Verdi"]]
===
* Corpo bandistico musicale di Calizzano, fondato nel 1859.
==
Il territorio comunale è formato, oltre che dal capoluogo Calizzano, anche dalle tre frazioni di Caragna, Mereta e Vetria e dalle diciannove regioni di Barbassiria, Bosco, Camporosso, Caragnetta, Carisciano, Durante, Ferriera Nuova, Frassino, Giaire, Granei, Marenchi, Maritani, [[Melogno]], Miniera, Riini, Rio Nero, Tomaloni, Valle Superiore, Zerboraglia - storicamente riconosciute dallo statuto civico - per una superficie territoriale di 62,74 km².<ref name="Statuto">{{cita web|url=http://incomune.interno.it/statuti/statuti/calizzano.pdf|titolo=Fonte dallo statuto comunale di Calizzano|accesso=12 dicembre 2012|urlmorto=sì}}</ref>
Confina a nord con i comuni di [[Massimino (Italia)|Massimino]], [[Murialdo]] e [[Osiglia]], a sud con [[Bardineto]] e [[Magliolo]], ad ovest con Massimino, [[Bagnasco]], [[Priola]] e [[Garessio]], ad est con Osiglia, [[Bormida]], [[Rialto (Italia)|Rialto]] e Magliolo.
==
Si basa principalmente sull'[[agricoltura]] e la silvicoltura con le sue rinomate e vaste zone boschive; sono presenti alcune segherie, il [[turismo]] è in continua crescita, rinomati i ristoranti e gli alberghi. Ottima la raccolta e la vendita delle castagne e dei funghi, questi ultimi sono un prodotto tipico di Calizzano che vanta per questo un'antica tradizione artigiana alimentare (funghi secchi e sottolio di altissima qualità in vendita nei negozi locali specializzati).
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il centro di Calizzano è attraversato principalmente dalla [[Strada statale 490 del Colle del Melogno|strada provinciale 490 del Colle del Melogno]] che permette il collegamento stradale con [[Magliolo]] - ad est - e con [[Massimino (Italia)|Massimino]] (distante 16 km.) a nordovest. Ulteriori arterie viarie del territorio calizzanese sono la provinciale 51 per [[Murialdo]] (distante 13 km.) e [[Millesimo]], (distante 23 km.), la provinciale 52 per [[Bardineto]] (che dista 6,9 km).
Passando attraverso la frazione calizzanese ''Valle'' ci si collega alla provinciale 47 per [[Garessio]], (distante 16 km.), che nel tratto piemontese assume la denominazione di SP 213. Calizzano dista 25 km. (SP 51) dal [[lago di Osiglia]] (27 km. da [[Osiglia]] paese) e 8,8 km. dal [[Colle del Melogno]].
È allo studio in fase avanzata una tratta autostradale tra il comprensorio di [[Autostrada Predosa-Albenga|Albenga e Carcare- Predosa (AL)]], che prevederebbe un'uscita a Calizzano.
== Amministrazione ==
[[File:Calizzano-municipio2.jpg|thumb|Il municipio]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|11 giugno 1985|22 maggio 1990|Roberto Cannoniero|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|22 maggio 1990|24 aprile 1995|Franco Coppi|[[lista civica]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile 1995|14 giugno 1999|Giuseppe Tabò|[[Partito Socialista Italiano]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno 1999|25 giugno 2001|Giuseppe Tabò|Partito Socialista Italiano|Sindaco|<ref>Deceduto durante la carica amministrativa</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|25 giugno 2001|28 maggio 2002|Sergio Marta||[[Vicesindaco]]|<ref>[http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2001/20010223/01A10528.htm Subentra con Decreto del Presidente della Repubblica dell'11 settembre 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25 settembre 2001]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio 2002|29 maggio 2007|Enrico Mozzoni|lista civica|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|29 maggio 2007|7 maggio 2012|Enrico Mozzoni|Progetto per Calizzano<br/>(lista civica)|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|7 maggio 2012|12 giugno 2017|Pierangelo Olivieri|Obiettivo comune per Calizzano<br/>(lista civica di [[centro-destra]])|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|12 giugno 2017|13 giugno 2022|Pierangelo Olivieri|Obiettivo comune per Calizzano<br/>(lista civica di centro-destra)|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno 2022|''in carica''|Pierangelo Olivieri|Obiettivo comune per Calizzano<br/>(lista civica di centro-destra)|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Liguria]]
* [[Provincia di Savona]]
* [[Val Bormida]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Alta Val Bormida}}
{{Controllo di autorità}}
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