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[[File:Forced collectivization USSR.jpg|miniatura|Requisizione del grano dei kulaki durante la collettivizzazione forzata nel [[Kuban' (territorio)|Kuban']], 1933]]
'''Kulaki''' è il termine utilizzato nella lingua russa per indicare la classe agiata dei contadini durante la prima metà del [[XX secolo]].
I '''kulaki''' (talvolta italianizzato in '''culachi''', sing. ''culaco''<ref>{{Treccani|kulak|Kulak|v=sì|accesso=21 giugno 2018}}</ref>, dal plurale di ''kulak'', {{russo|кула́к}} {{Link audio|Ru-кулак.ogg|<small>ascolta</small>}}, "pugno") erano la categoria di contadini agiati, [[proprietari terrieri]], presente negli ultimi anni dell'[[Impero russo]] e nei primi della neonata [[Unione Sovietica]], finché nel [[1924]], con la morte di [[Lenin]], prese il potere [[Stalin]], che nel 1929 diede il via alla [[Collettivizzazione in Unione Sovietica|collettivizzazione]]: i kulaki furono giudicati nemici dello Stato. Iniziò così un vero e proprio rastrellamento nelle campagne, e molti di loro finirono nei [[gulag]].
 
PerLa essereparola ''kulaki'' inizialmente si riferiva a contadini indipendenti della Russia, che possedevano grandi appezzamenti di terreno ed utilizzavano [[Mezzadria|mezzadri]]; successivamente il termine fu utilizzato spregiativamente dai [[bolscevichi]] per indicare i contadini agiati. Lo storico francese [[Nicolas Werth]] sottolinea che per essere classificati come kulaki bastava "''«l'utilizzo di un operaio agricolo per una parte dell'anno, il possesso di macchine agricole un po' più perfezionate del semplice aratro, di due cavalli e quattro mucche''" (Nicolas Werth)».<ref>citatoCitato in "''La città dell'uomo, il Novecento tra conflitti e trasformazioni'' - Marco Fossati, Giorgio Luppi, Emilio Zanette" pag. 145.</ref>
 
==La riforma del 19051906==
[[File:Stolypin.jpg|miniatura|174x174px|[[Pëtr Stolypin]]]]
La categoria dei kulaki nacque nel [[19051906]], con unala [[riforma agraria]] di [[Pëtr Arkad'evič Stolypin|Pëtr Stolypin]] sulla distribuzione delle terre. Essa prevedeva che le terre dello statoStato potessero essere assegnate ai contadini, ma solo attraverso un pagamento. In questo modo i contadini poveri peggiorarono ulteriormente le loro condizioni di vita, perché non potetteropoterono più accedere alle terre comuni per bisogni quali il pascolo, la legna, i frutti della natura e la caccia.
 
La riforma creò in Russia una divisione tra i contadini, suddividendoli in:
* contadini poveri, senza soldi per acquistare terre (kombèdy);
* contadini benestanti o, medi proprietari chiamati (kulaki).
Questi ultimi, avendo a disposizione le terre, avevano la possibilità di assumere i contadini nullatenenti per coltivarle.
 
==Lenin e i kulaki==
[[File:Lenin 1921.jpg|thumb|125x125px|[[Lenin]] nel 1921, anno di introduzione della [[Nuova politica economica|NEP]], durante il [[X Congresso del Partito Comunista Russo (bolscevico)|X Congresso del Partito Bolscevico]]]]
IlCon il "[[decreto sulla terra]]" dell''8 novembre 1917 le terre venivano tolte ai pomesciki (grandi proprietari) ed assegnate ai kulaki e kombedi. Il [[comunismo di guerra]]'' - varato da Lenin dopo la presa di potere dei bolscevichi nell'ottobre del 1917 - comportava, tra le altre misure, il divieto di commercio privato e la requisizione forzata di tutto il grano eccedente le necessità di sopravvivenza e di semina del contadino. Il provvedimento colpì in particolare la classe dei kulaki.
 
Nel marzo del 1921 il comunismo di guerra fu accantonato per essere sostituito dalla ''[[Nuova politica economica|Nuova Politica Economica]] (NepNEP)'', che reintroduceva elementi di profitto individuale e di libertà economica. Le requisizioni forzate di grano cessarono, per essere sostituite da un'imposta in natura; inoltre il contadino aveva la possibilità di vendere le proprie eccedenze. Questi provvedimenti favorirono la ripresa del ceto dei kulaki.
 
==Scontro ideologico sui kulaki: TrotskyTrockij e Bucharin==
[[File:Троцкий на II конгрессе Коминтерна 1920.jpg|thumb|left|250px|Delegati del [[II Congresso dell'Internazionale Comunista]] (1920): tra gli altri, [[Lev Trockij]] e [[Nikolaj Ivanovič Bucharin|Nikolaj Bucharin]]]]
Lo scontro idelogico e di potere successivo alla morte di Lenin si ripercosse anche sulla concezione delle varie fazioni sui kulaki.
Lo scontro ideologico e di potere successivo alla morte di Lenin si ripercosse anche sulla concezione delle varie fazioni sui kulaki. [[Lev TrotskyTrockij]] li osteggiava vivamente,: secondo le sue idee era necessario intraprendere al più presto una lotta contro i kulaki, perché essi, andando contro i principi comunisti della parità di ricchezza, rappresentavano una minaccia al mantenimento della rivoluzione.
perché essi, andando contro i principi comunisti della parità di ricchezza, rappresentavano una minaccia al mantenimento della rivoluzione.
 
[[Nikolaj Ivanovič BukharinBucharin|NicolajNikolaj Bucharin]] sosteneva invece che bisognava non solo permettere, ma anche rassicurare i contadini sulla possibilità di arrichirsiarricchirsi. Bucharin riteneva infatti che solo con l'aumento dell'attività agricola, il paese, seppur lentamente, poteva innescare una spirale virtuosa di sviluppo.
 
:"''{{citazione|Vi è una situazione per cui il contadino ha paura di farsi un tetto di lamiera perché teme di essere dichiarato kulak, se acquista una macchina cerca di fare in modo che i comunisti non se ne accorgano. Le tecnica avanzata è diventuadivenuta clandestina [...] oggi questi metodi ostacolano lo sviluppo economico. Oggi dobbiamo eliminare una serie di restrizioni per il contadino agiato da un lato e per i braccianti che vendono la propria forza lavoro dall'altro. La lotta contro i kulaki deve essere condotta con altialtri metodi, per altra via [...] A tutti i contadini complessivamente, a tutti gli strati di contadini bisogna dire: arricchitevi, accumulate, sviluppate le vostre aziende. Soltanto degli idioti possono dire che da noi deve sempre esserci povertà [...] Cosa otteniamo per effetto dell'accumulazione nell'economia contadina? Accumulazione nell'agricoltura significa domanda crescente di prodotti della nostra industria''". (|Nicolaj Bucharin)<ref>N.Bucharin, E. Preobrazenskij, ''L'accumulazione socialista'', Editori Riuniti, Roma, 1969.</ref>}}
 
==Stalin e lola sterminiopersecuzione dei kulaki==
[[File:Stalin and Kirov.jpg|thumb|right|200px|[[Iosif Stalin]] e [[Sergej Mironovič Kirov|Sergej Kirov]] nel 1926]]
[[Josif Stalin]] inizialmente, alleandosi con Bucharin, si allineò sulle posizioni di quest'ultimo; Stalin era infatti favorevole ad una prosecuzione della Nep.
[[Iosif Stalin|Stalin]] inizialmente, alleandosi con Bucharin, si allineò sulle posizioni di quest'ultimo, dimostrandosi favorevole ad una prosecuzione della Nep. Nel 1927 però, in occasione di una crisi agricola, egli ripristinò le misure sulla requisizione di cereali tipiche del comunismo di guerra. Abbandonate totalmente le tesi di Bucharin, e anzi entrato in contrasto con lui, Stalin introdusse una pianificazione integrale dell'economia. Questo portò alla [[collettivizzazione]] forzata delle terre, utilizzata come metodo per trasferire ricchezza dall'agricoltura all'industria: le terre vennero unificate in cooperative agricole (''[[Kolchoz]]'') o in aziende di stato (''[[Sovchoz]]''), che avevano l'obbligo di consegnare i prodotti al prezzo fissato dallo stato.
 
I kulaki si convertirono così da possidenti ereditieri per diritto di nascita a lavoratori. Molti kulaki si opposero fermamente alla collettivizzazione, ostacolando il raccolto dei cereali attraverso vari atti di sabotaggio, danneggiando macchinari, incendiando le proprietà delle kolkhoz, uccidendo animali, rifiutandosi di seminare e raccogliere, e uccidendo contadini delle kolkhoz e funzionari del partito che organizzavano la collettivizzazione.<ref>{{Cita web|lingua=el|autore=902.gr|url=https://www.902.gr/eidisi/istoria/380315/i-diahroniki-fake-propaganda-gia-ton-limo-stin-oykrania|titolo=Η διαχρονική ... fake προπαγάνδα για τον λιμό στην Ουκρανία|sito=902.gr|data=2024-11-27|accesso=2025-03-20}}</ref> Stalin reagì ordinando l'arresto degli oppositori, che venivano condannati, a seconda della gravità dei loro atti, dai 5 ai 10 anni di internamento nei ''[[gulag]]''<ref>{{Cita web|url=https://ru.wikisource.org/wiki/%D0%9F%D0%BE%D1%81%D1%82%D0%B0%D0%BD%D0%BE%D0%B2%D0%BB%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D0%B5_%D0%A6%D0%98%D0%9A_%D0%B8_%D0%A1%D0%9D%D0%9A_%D0%A1%D0%A1%D0%A1%D0%A0_%D0%BE%D1%82_7.08.1932_%D0%BE%D0%B1_%D0%BE%D1%85%D1%80%D0%B0%D0%BD%D0%B5_%D0%B8%D0%BC%D1%83%D1%89%D0%B5%D1%81%D1%82%D0%B2%D0%B0_%D0%B3%D0%BE%D1%81%D1%83%D0%B4%D0%B0%D1%80%D1%81%D1%82%D0%B2%D0%B5%D0%BD%D0%BD%D1%8B%D1%85_%D0%BF%D1%80%D0%B5%D0%B4%D0%BF%D1%80%D0%B8%D1%8F%D1%82%D0%B8%D0%B9,_%D0%BA%D0%BE%D0%BB%D1%85%D0%BE%D0%B7%D0%BE%D0%B2_%D0%B8_%D0%BA%D0%BE%D0%BE%D0%BF%D0%B5%D1%80%D0%B0%D1%86%D0%B8%D0%B8|titolo=Decreto del CEC e SNK dell'URSS dell'08/07/1932 relativo alla protezione della proprietà delle imprese statali, delle aziende agricole collettive e della cooperazione.|sito=ru.wikisource.org|accesso=2020-04-24}}</ref>. Secondo gli archivi ufficiali i ''kulaki'' internati totali nei ''gulag'' furono circa 2,5 milioni di persone<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Victor Nikolaevich Zemskov|titolo=Sulla scala della repressione in URSS|rivista=Ecsocman|volume=|numero=|url=http://ecsocman.hse.ru/socis/msg/272402.html}}</ref>, dei quali perirono in 600.000, la maggior parte tra il 1930 e il 1933.
Nel 1927, in occasione di una crisi agricola egli ripristinò le misure sulla requisizione di cereali tipiche del comunismo di guerra, ed inoltre intraprese una dura campagna propagandistica contro i kulaki.
Abbandonate totalmente le tesi di Bucharin, anzi entrato in contrasto con lui, Stalin introdusse una pianificazione integrale dell'economia. Questo portò alla collettivizzazione forzata delle terre, utilizzata come metodo per trasferire ricchezza dall'agricoltura all'industria:
le terre vennero unificate in cooperative agricole (''[[Kolchoz]]'') o in aziende di stato (''[[Sovchoz]]''), che avevano l'obbligo di consegnare i prodotti al prezzo fissato dallo stato.
 
:"''{{citazione|Per eliminare i kulaki come classe non è sufficiente la politica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di kulaki [...] è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla delle fonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo''". (Josif|Iosif Stalin)<ref>JI. Stalin, ''Questioni di leninismo'', Roma, 1945.</ref>}}
I contadini, compresi i kulaki, si opposero fermamente alla collettivizzazione, imboscando le derrate alimentari, macellando il bestiame ed anche utilizzando le armi. Stalin reagì ordinando eliminazioni fisiche e deportazioni di massa nei campi di lavoro; questi provvedimenti colpirono milioni di contadini in maggioranza kulaki.
 
:"''Per eliminare i kulaki come classe non è sufficiente la politica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di kulaki [...] è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla delle fonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo''". (Josif Stalin)<ref>J.Stalin, ''Questioni di leninismo'', Roma, 1945.</ref>
 
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