Pacific Trash Vortex: differenze tra le versioni
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[[File:North Pacific Gyre World Map.png|thumb|Dislocazione delle isole di immondizia negli oceani]]
Il '''''Pacific trash vortex'''''<ref group="nota">Letteralmente, in [[Lingua italiana|italiano]]: ''vortice di spazzatura dell'oceano Pacifico''.</ref>, noto anche come '''''great Pacific trash patch''''', in [[Lingua italiana|italiano]] '''grande chiazza di immondizia del Pacifico'''<ref name="Weisman09">{{cita libro|cognome=Weisman |nome=Alan|wkautore=Alan Weisman|titolo=[[Il mondo senza di noi]]|annooriginale=2007|anno=2008|editore=Einaudi|città=Torino|p=376 |capitolo=I polimeri sono per sempre}}</ref>, (o anche, del tutto impropriamente, '''isola di rifiuti plastici<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/ambiente/16_gennaio_20/plastica-oceano-peso-maggiore-pesci-2c73cafa-bf71-11e5-953f-faa14dcd94bb.shtml|titolo=Nel 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci|pubblicazione=corriere.it|data=20 gennaio 2016|accesso=19 giugno 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/03/17/plastic-paradise-film-tutto-orrore-dell-isola-spazzatura-nel-pacifico_4inlEWChQBbztGFJb2t5qO.html|titolo="Plastic Paradise", in un film tutto l'orrore dell'isola di spazzatura nel Pacifico|pubblicazione=adkronos|data=17 marzo 2015|accesso=19 giugno 2016}}</ref>''', o '''isola di plastica'''<ref>{{cita web|url=http://www.saperescienza.it/rubriche/geologia/l-isola-di-plastica-18-07-2014|titolo = L'isola di plastica |pubblicazione = saperescienza.it |data =10 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.greenandblue.it/2014/12/19/news/isole_di_plastica_il_mare_e_in_pericolo-267434180/|titolo=Isole di plastica, il mare è in pericolo|pubblicazione=stampa.it|data=20 dicembre 2014|accesso=19 giugno 2017/}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.huffingtonpost.it/alfredo-de-girolamo/isole-di-plastica-tra-30-anni-nuova-meta_b_9783794.html |titolo = Isole di plastica, tra 30 anni nuova meta vacanziera se continuiamo così |pubblicazione = Huffington post | data = 27 aprile 2016|accesso= 19 giugno 2016}}</ref>) è una regione di accumulo di [[Rifiuto|rifiuti]] (in particolare di [[Materie plastiche|materiali plastici]]) galleggianti situata nell'[[Oceano Pacifico]], approssimativamente fra il 135º e il 155º [[Meridiano (geografia)|meridiano]] [[Ovest]] e fra il 35º e il 42º [[Parallelo (geografia)|parallelo]] [[Nord]]<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Susan L. Dautel|titolo=Transoceanic Trash: International and United States Strategies for the Great Pacific Garbage Patch|rivista=Golden Gate University Environmental Law Journal|volume=3|numero=1|url=http://digitalcommons.law.ggu.edu/gguelj/vol3/iss1/8|formato=pdf|anno=2009|pp=181-208|accesso=22 maggio 2014}}</ref>.
==
Poiché non si tratta di un'isola, ma di una regione dove i rifiuti tendono ad accumularsi, l'estensione del Pacific Trash Vortex dipende dalle scelte di chi la misura<ref group=nota>In particolare, non esiste un criterio univoco per determinare una soglia fra livelli "normali" ed "elevati" di inquinanti; di conseguenza, i confini del Pacific Trash Vortex dipendono dalla soglia scelta: una soglia bassa implica un'estensione elevata, mentre una soglia alta implica un'estensione ristretta. Inoltre non esiste un criterio univoco per identificare i residui che fanno stabilmente parte della Chiazza.</ref>: le stime vanno da {{M|700000|ul=km²}} fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un'area più grande della [[Penisola iberica]] a un'area più estesa della superficie degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]), ovvero tra lo 0,4% e il 5,6% della superficie dell'[[Oceano Pacifico]].
Le valutazioni ottenute indipendentemente dall'Algalita Marine Research Foundation e dalla [[Marina degli Stati Uniti]] stimano l'ammontare complessivo dell'isola plastica dall'area in un totale di 3 milioni di tonnellate<ref name="Weisman09" />. L'oceanografo americano Charles Moore ritiene che l'area ''potrebbe'' contenere fino a 100 milioni di [[Tonnellata|tonnellate]] di detriti.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Kathy Marks|autore2=Daniel Howden|url=https://www.independent.co.uk/environment/the-worlds-rubbish-dump-a-garbage-tip-that-stretches-from-hawaii-to-japan-778016.html|titolo=The world's rubbish dump: a tip that stretches from Hawaii to Japan|pubblicazione=[[The Independent]]|data=5 febbraio 2008|accesso=22 maggio 2014}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Xavier La Canna|titolo=Floating rubbish dump 'bigger than US'|pubblicazione=News.com.au|url=https://www.news.com.au/story/0,23599,23156399-2,00.html|data=4 febbraio 2008|accesso=26 febbraio 2008|urlarchivio=https://archive.is/20120904231231/http://www.news.com.au/features/floating-rubbish-dump-bigger-than-us/story-e6frflor-1111115470848|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://motherboard.vice.com/blog/welcome-to-garbage-patch-state-where-plastic-rules |titolo=welcome-to-garbage-patch-state-where-plastic-rules |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419180439/http://motherboard.vice.com/blog/welcome-to-garbage-patch-state-where-plastic-rules }}</ref>.
Una chiazza di detriti galleggianti simile, con densità comparabili, è presente anche nell'[[Oceano Atlantico]] (è chiamata "[[Zona di immondizia del Nord Atlantico|''North Atlantic garbage patch'']]").<ref>{{Cita web|lingua=en|nome=Richard A.|cognome=Lovett|url=https://news.nationalgeographic.com/news/2010/03/100302-new-ocean-trash-garbage-patch/|titolo=Huge Garbage Patch Found in Atlantic Too|sito=National Geographic News|editore=[[National Geographic Society]]|data=2 marzo 2010|accesso=24 aprile 2015}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Victoria Gill|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/8534052.stm|titolo=Plastic rubbish blights Atlantic Ocean|pubblicazione=[[BBC News]]|data=24 febbraio 2010|accesso=24 aprile 2015}}</ref> Molti animali come [[tartarughe]] e [[uccelli]] muoiono a causa dell'inquinamento da plastica, soprattutto a causa della sua ingestione che può provocare occlusioni o perforamento dell'apparato digestivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.rinnovabili.it/ambiente/inquinamento-da-plastica-letale-tartarughe-a-rischio/|titolo=Inquinamento da plastica: tartarughe a rischio|accesso=23 marzo 2019}}</ref>
== Origine ==
{{senza fonte|L'accumulo si è formato a partire dagli [[Anni 1980|anni 80]], a causa dell'incessante inquinamento da parte dell'uomo e dall'azione della [[corrente oceanica]] chiamata [[Vortice subtropicale del Nord Pacifico]] (''North Pacific Subtropical Gyre''), dotata di un particolare movimento a [[spiraloide|spirale]] in [[senso orario]], il centro di tale vortice è una regione relativamente stazionaria dell'[[Oceano Pacifico]] (ci si riferisce spesso a quest'area come la ''latitudine dei cavalli''), che permette ai [[rifiuti]] galleggianti di aggregarsi fra di loro nei primi strati della superficie oceanica. Questo accumulo viene informalmente chiamato con diversi nomi, tra cui Isola orientale di Immondizia o Vortice di Pattume del Pacifico.}}
=== Container delle navi cargo ===
Occasionalmente, improvvise tempeste provocano la caduta di interi [[container]] trasportati da [[nave cargo|navi cargo]], il cui contenuto va non solo ad alimentare il North Pacific Gyre, ma va anche ad arenarsi su spiagge poste ai confini del PTV. La più famosa perdita di carico è avvenuta nel [[1990]], quando dalla nave [[Hansa Carrier]] sono caduti in mare ben {{formatnum:80000}} articoli, tra stivali e scarpe da ginnastica della [[Nike (azienda)|Nike]] che, nei tre anni successivi, si sono arenati nelle spiagge degli stati della [[Columbia Britannica|British Columbia]], [[Washington (stato)|Washington]], [[Oregon]] e [[Hawaii]]. Questo non è stato l'unico caso, nel [[1992]] sono caduti in mare decine di migliaia di giocattoli da vasca da bagno, mentre nel [[1994]] è stata la volta di attrezzature per [[hockey su ghiaccio]]. Questi eventi notevoli sono molto utili per determinare, da parte delle diverse istituzioni interessate, i flussi delle [[Corrente oceanica|correnti oceaniche]] su scala globale.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Simon de Bruxelles|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/article1996553.ece|titolo=Plastic Duck Armada is Heading for Britain after 15-year Global Voyage|pubblicazione=[[The Times]]|data=28 giugno 2007|accesso=29 ottobre 2007|dataarchivio=23 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110523162036/http://www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/article1996553.ece|urlmorto=sì}}<sup>registrazione richiesta</sup></ref>
===
[[File:Currents.svg|thumb|Una mappa delle correnti oceaniche]]
Il terremoto e maremoto del [[Tōhoku]] del 2011 ha colpito la costa orientale giapponese l'11 marzo 2011 ha provocato un enorme afflusso di detriti nell'oceano; questi galleggiando, spinti dalle correnti, si sono distribuiti nell'oceano Pacifico, raggiungendo anche la costa americana. Uno studio condotto nel luglio 2012 ha rivelato che parte dei detriti galleggianti si sono accumulati nel Pacific Trash Vortex accrescendolo fino ad una larghezza di {{formatnum:2000}} miglia; dei quali solo il 2% non è costituito da plastica<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.ocean-news.com/newsletter/2141-first-research-voyage-through-tsunami-waters-shows-great-pacific-garbage-patch-is-growing|titolo=First research voyage through tsunami waters shows great pacific garbage patch is growing|pubblicazione=ocean-news.com|data=|urlarchivio=https://archive.is/20130411142848/http://www.ocean-news.com/newsletter/2141-first-research-voyage-through-tsunami-waters-shows-great-pacific-garbage-patch-is-growing|urlmorto=sì}}</ref>.
== Scoperta ==
[[File:North Pacific Subtropical Convergence Zone.jpg|thumb|upright=1.4|La Grande chiazza di immondizia si è formata nella zona di convergenza del Vortice subtropicale del Nordpacifico]]
L'esistenza della Grande chiazza di immondizia del Pacifico fu preconizzata in un documento pubblicato nel 1988 dalla [[National Oceanic and Atmospheric Administration]] (NOAA) degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Le predizioni erano basate su risultati ottenuti da diversi ricercatori con base in Alaska che, fra il 1985 e il 1988, misurarono le aggregazioni di materiali plastici nel nord dell'[[Oceano Pacifico]].<ref>{{cita testo|lingua=en|autore=Day Robert H.|coautori=Shaw David G., Ignell Steven E.|anno=1988|mese=aprile|titolo=Quantitative distribution and characteristics of neustonic plastic in the North Pacific Ocean. Final Report to US Department of Commerce, National Marine Fisheries Service, Auke Bay Laboratory. Auke Bay, AK|pp=247-266|url=http://swfsc.noaa.gov/publications/TM/SWFSC/NOAA-TM-NMFS-SWFSC-154_P247.PDF|formato=pdf|accesso=24 aprile 2015}}</ref>
Queste indagini trovarono elevate concentrazioni di detriti marini accumulati nelle regioni dominate dalle correnti marine. Basandosi su ricerche effettuate nel [[Mar del Giappone]], i ricercatori ipotizzarono che condizioni similari dovessero verificarsi in altre porzioni dell'Oceano Pacifico, dove le correnti prevalenti favorivano lo sviluppo di masse d'acqua relativamente stabili. I ricercatori indicarono specificamente il Nord del Pacifico come zona di convergenza del Vortice subtropicale.
Per diversi anni alcuni ricercatori oceanici, tra cui Charles J. Moore,<ref name="natural history">{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Charles Moore|titolo=Across the Pacific Ocean, plastics, plastics, everywhere|rivista=Natural History|mese=novembre|anno=2003|volume=112|numero=9|url=http://www.mindfully.org/Plastic/Ocean/Moore-Trashed-PacificNov03.htm|accesso=26 aprile 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120513051543/http://www.mindfully.org/Plastic/Ocean/Moore-Trashed-PacificNov03.htm}}</ref> hanno investigato a fondo la diffusione e la concentrazione dei detriti plastici presenti nel Vortice subtropicale del Nord Pacifico; la concentrazione stimata della plastica è di {{M|3,34|e=6}} frammenti per km², con una media di {{tutto attaccato|5,1 kg/km²}} raccolti utilizzando una [[rete (pesca)|rete a strascico]] rettangolare delle dimensioni di 0,9×0,15 [[Metro|m]]. A 10 [[Metro|m]] di profondità è stata individuata una concentrazione pari a poco meno della metà di quella in superficie, con detriti che consistono principalmente di [[monofilamento|monofilamenti]], fibre di [[polimero|polimeri]] incrostati di [[plancton]] e [[diatomee]].<ref>{{Cita news|lingua=en|cognome=Berton|nome=Justin|titolo=Continent-size toxic stew of plastic trash fouling swath of Pacific Ocean|pubblicazione=San Francisco Chronicle|città=San Francisco|data=19 ottobre 2007|pp=W-8|url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/c/a/2007/10/19/SS6JS8RH0.DTL|accesso=26 aprile 2015}}</ref>
==
Mentre i rifiuti galleggianti di origine biologica sono spontaneamente sottoposti a [[biodegradazione]], in questa zona oceanica si sta accumulando un'enorme quantità di materiali non biodegradabili come [[plastica]] e rottami marini. Anziché biodegradarsi, la plastica si [[fotodegradazione|fotodegrada]], ovvero si disintegra in pezzi sempre più piccoli fino alle dimensioni dei [[polimeri]] che la compongono; nondimeno, questi ultimi restano plastica e la loro biodegradazione resta comunque molto difficile<ref>{{cita news|lingua=en|cognome=Moore|nome=Charles|url=http://www.mindfully.org/Plastic/Ocean/Pacific-Garbage-Patch27oct02.htm|titolo=Plastic Turning Vast Area of Ocean into Ecological Nightmare|pubblicazione=Santa Barbara News-Press|data=27 ottobre 2002|accesso=26 aprile 2015|dataarchivio=12 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150912023857/http://www.mindfully.org/Plastic/Ocean/Pacific-Garbage-Patch27oct02.htm|urlmorto=sì}}</ref>. La fotodegradazione della plastica può produrre [[inquinamento]] da [[Policlorobifenili|PCB]].
Il galleggiamento delle particelle plastiche, che hanno un comportamento idrostatico simile a quello del [[plancton]], ne induce l'ingestione da parte degli animali planctofagi, e ciò causa l'introduzione di plastica nella [[catena alimentare]]. In alcuni campioni di acqua marina prelevati nel [[2001]], il rapporto tra la quantità di plastica e quella dello [[zooplancton]], la vita animale dominante dell'area, era superiore a sei parti di plastica per ogni parte di zooplancton.
L'isola costituisce un nuovo ecosistema dove la plastica è colonizzata da circa mille tipi diversi di organismi eterotrofi, autotrofi, predatori e simbionti, tra cui [[diatomea|diatomee]] e batteri, alcuni dei quali apparentemente in grado di degradare la materia plastica e gli [[idrocarburi]]. In esso si trovano anche agenti potenzialmente patogeni, come batteri del genere [[vibrio]]. La plastica, a causa della sua superficie idrofobica, presenta una maggior resistenza alla degradazione e si presta a essere ricoperta da strati di colonie microbiche<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Erik R. Zettler|autore2=Tracy J. Mincer|autore3=Linda A. Amaral-Zettler|titolo=Life in the “Plastisphere” Microbial Communities on Plastic Marine Debris|rivista=Environ. Sci. Technol.|anno=2013|volume=47|numero=13|pp=7137-7146|doi=10.1021/es401288x|url=http://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/es401288x|accesso=26 aprile 2015}}</ref>.
{{Senza fonte|Gli effetti per l’ambiente non sono stati ancora studiati in maniera approfondita e appaiono di difficile valutazione data l’estensione del fenomeno e le scale temporali associate, ma sono probabilmente importanti. Si pensa soprattutto alle alte concentrazioni di PCB (molto tossici e probabilmente cancerogeni) che possono entrare nella catena alimentare visto che i filamenti plastici sono difficilmente distinguibili dal plancton e quindi ingeriti da organismi marini, ma anche alla capacità della microplastica di fornire un supporto alla proliferazione di colonie microbiche di patogeni. Più in generale, è preoccupante la presenza di rifiuti pervasivi e tossici, in un ecosistema fondamentale, durante periodi di decine o centinaia di anni.}}
== Azioni di sensibilizzazione ==
Nel [[2012]] lo studente di ingegneria [[Boyan Slat]] ha ideato un ''[[Concept (progettazione)|concept]]'' finalizzato alla pulitura degli oceani dalla plastica: [[The Ocean Cleanup]] che è cominciato nel 2018 <ref>{{cita web|url=https://www.unimondo.org/Notizie/Parte-Ocean-Cleanup-per-liberare-il-Pacifico-e-noi-ve-lo-avevamo-detto-177119|titolo=Parte Ocean Cleanup per liberare il Pacifico e noi ve lo avevamo detto...|data=5 settembre 2018}}</ref> . Secondo gli studi effettuati dal suo team il processo di pulitura sarebbe praticamente a costo zero, poiché realizzato sfruttando la luce solare, l'energia delle correnti marine e mediante il riciclo a terra dei materiali raccolti.
L'11 aprile [[2013]] l'artista [[Maria Cristina Finucci]] ha fondato il [[Lo stato del Garbage Patch|Garbage Patch State]] pronunciando il discorso di insediamento alla presenza della Direttrice Generale dell'[[UNESCO]] [[Irina Bokova]] <ref>{{cita web|url=http://www.unesco.org/new/en/venice/resources-services/multimedia/photo-stories/garbage-patch-state/|titolo=Garbage Patch State|lingua=en|sito=United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140408080754/http://www.unesco.org/new/en/venice/resources-services/multimedia/photo-stories/garbage-patch-state/}}</ref>.
== Altre isole oceaniche di rifiuti ==
A seguito di ricerche condotte con una serie ventennale di crociere scientifiche svolte fra il [[Golfo del Maine]] e il [[Mare Caraibico|Mar dei Caraibi]], la ricercatrice Kara Lavender Law ha riscontrato anche nell'[[oceano Atlantico]] un'elevata concentrazione di frammenti plastici in una zona compresa fra le latitudini di 22°N e 38°N, corrispondente all'incirca al [[Mar dei Sargassi]]. Simulazioni al computer hanno individuato due altre possibili zone di accumulo di rifiuti oceanici nell'emisfero meridionale: una nell'oceano Pacifico a Ovest delle coste del [[Cile]] e una seconda allungata tra l'[[Argentina]] e il [[Sudafrica]] attraverso l'Atlantico<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sid Perkins|data=27 marzo|anno=2007|titolo=Sea of plastics|rivista=[[Science News]]|città=Portland|volume=177|numero=7|lingua=inglese|accesso=24 settembre 2019|url=https://www.sciencenews.org/view/generic/id/56644/title/Sea_of_plastics|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121017040651/http://www.sciencenews.org/view/generic/id/56644/title/Sea_of_plastics|urlmorto=sì}} [https://www.sciencenews.org/view/issue/id/57211/title/March_27th%2C_2010%3B_Vol.177_%237] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130605121139/http://www.sciencenews.org/view/issue/id/57211/title/March_27th%2C_2010%3B_Vol.177_%237|data=5 giugno 2013}}</ref>.
Un sesto accumulo di rifiuti potrebbe essere in corso di formazione nel [[mare di Barents]], col rischio di un suo spostamento nel [[mar Artico]] <ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2015/10/23/rifiuti-di-plastica-nel-mare-artico-e-la-prima-volta_5a7b433c-aad3-4588-a083-f4434e0f9d43.html|titolo=Rifiuti di plastica nel mare artico, è la prima volta|sito=ANSA|data=23 ottobre 2015}}</ref>.
La prima mappatura delle isole di plastica negli oceani è di luglio 2014 ed è stato pubblicato su [[Proceedings of the National Academy of Sciences]]<ref>{{cita news |url = http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2014/07/17/news/mappa_estensione_plastica_oceani-2216804/ |titolo = La prima mappa della spazzatura oceanica |autore = Laura Parker |pubblicazione = |data = 17 luglio 2014 |accesso = 19 giugno 2016 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160619022214/http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2014/07/17/news/mappa_estensione_plastica_oceani-2216804/ |urlmorto = sì }}</ref>.
== Note ==
;Note
<references group="nota" />
;Fonti
<references/>
==
* {{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=C. J. Moore|autore2=S. L. Moore|autore3=M. K. Leecaster|autore4=S. B. Weisberg|data=dicembre 2001|titolo=A Comparison of Plastic and Plankton in the North Pacific Central Gyre|rivista=Marine Pollution Bulletin|volume=42|numero=12|pp=1297-1300}}
* {{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Oliver J. Dameron|autore2=Michael Parke|autore3=Mark A. Albins|autore4=Russell Brainard|data=aprile 2007|titolo=Marine debris accumulation in the Northwestern Hawaiian Islands: An examination of rates and processes|rivista=Marine Pollution Bulletin|volume=54|numero=4|pp=423-433}}
* {{cita libro|autore=Nicolò Carnimeo|titolo=Come è profondo il mare|editore=Chiarelettere|città=Milano|anno=2014|isbn=978-88-6190-178-0}}
== Voci correlate ==
* [[Biodegradabilità]]
* [[Friendly Floatees]]
* [[Microplastica]]
* [[Biomagnificazione]]
* [[Bando dei sacchetti in plastica]]
* [[Inquinamento marino causato dalla plastica]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|lingua=en|autore=Kenneth R. Weiss|autore2=Usha Lee McFarling|autore3=Rick Loomis|url=http://www.latimes.com/news/local/oceans/la-oceans-series,0,7842752.special|titolo=Altered Oceans|editore=[[Los Angeles Times]]|data=30 luglio-3 agosto 2006|accesso=22 maggio 2014|dataarchivio=10 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090510172130/http://www.latimes.com/news/local/oceans/la-oceans-series,0,7842752.special|urlmorto=sì}} ('''infografica interattiva''')
* {{Cita web|lingua=en|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=15713260|titolo=Navigating the Pacific's 'Garbage Patch'|editore=[[National Public Radio]]|data=28 ottobre 2007|accesso=22 maggio 2014}} ('''file audio''')
* {{Cita web|lingua=en|url=http://oceans.greenpeace.org/en/the-expedition/news/trashing-our-oceans/ocean_pollution_animation|titolo=Animated Pacific trash vortex showing drift of ocean pollution|editore=[[Greenpeace]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061202011304/http://oceans.greenpeace.org/en/the-expedition/news/trashing-our-oceans/ocean_pollution_animation|urlmorto=sì}} ('''animazione''')
* {{Cita web|lingua=en|url=http://www.algalita.org/newsletters.html|titolo=Algalita Marine Research Foundation accounts of the North Pacific Gyre|sito=algalita.org|urlarchivio=https://archive.is/20020802121522/http://www.algalita.org/newsletters.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|lingua=en|autore=Charles Moore|url=http://marine-litter.gpa.unep.org/documents/World%27s_largest_landfill.pdf|formato=pdf|titolo=Out in the Pacific plastic is getting drastic The World's Largest "Landfill" is in the middle of the ocean|editore=[[Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente|United Nations Environment Programme]]|accesso=22 maggio 2014|dataarchivio=13 maggio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513100648/http://marine-litter.gpa.unep.org/documents/World%27s_largest_landfill.pdf|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|lingua=en|url=http://www.acfnewsource.org/environment/plastic_plankton.html|titolo=Plastic in the Plankton|editore=American Communications Foundation|data=24 dicembre 2002|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030308200941/http://www.acfnewsource.org/environment/plastic_plankton.html|urlmorto=sì}}
;Articoli
* {{Cita news|lingua=en|autore=Deborah Zabarenko|url=http://today.reuters.co.uk/news/CrisesArticle.aspx?storyId=N05174536|titolo=Plastic trash vortex menaces Pacific sealife: study|pubblicazione=[[Reuters]]|città=Washington, D.C.|data=5 novembre 2006|urlarchivio=https://archive.is/20070323034533/http://today.reuters.co.uk/news/CrisesArticle.aspx?storyId=N05174536|urlmorto=sì}}
*{{Cita news|lingua=en|cognome=Berton|nome=Justin|titolo=Continent-size toxic stew of plastic trash fouling swath of Pacific Ocean|pubblicazione=San Francisco Chronicle|città=San Francisco|data=19 ottobre 2007|pp=W-8|url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/c/a/2007/10/19/SS6JS8RH0.DTL|accesso=22 maggio 2014}}
* {{cita news|lingua=en|cognome=Moore|nome=Charles|url=http://www.mindfully.org/Plastic/Ocean/Pacific-Garbage-Patch27oct02.htm|titolo=Plastic Turning Vast Area of Ocean into Ecological Nightmare|pubblicazione=Santa Barbara News-Press|data=27 ottobre 2002|accesso=22 maggio 2014|dataarchivio=12 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150912023857/http://www.mindfully.org/Plastic/Ocean/Pacific-Garbage-Patch27oct02.htm|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|lingua=en|autore=Marsha Walton|url=https://edition.cnn.com/2003/TECH/science/05/28/coolsc.oceansecrets/|titolo=How sneakers, toys and hockey gear help ocean science|pubblicazione=[[CNN]]|data=28 maggio 2003|accesso=22 maggio 2014}}
* {{Cita news|lingua=en|url=http://www.nrdc.org/news/newsDetails.asp?nID=2133|titolo=The Problem with Plastic: Waves of Junk Are Flowing Into Food Chain|pubblicazione=[[The Seattle Times]]|città=Seattle|data=28 aprile 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060830092617/http://www.nrdc.org/news/newsDetails.asp?nID=2133|urlmorto=sì}} Articolo riportato da Natural Resources Defense Council
*{{cita web|url=http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2014/07/17/news/mappa_estensione_plastica_oceani-2216804/?ref=fbng|titolo=La prima mappa della spazzatura oceanica, Espresso.it|accesso=20 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304083338/http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2014/07/17/news/mappa_estensione_plastica_oceani-2216804/?ref=fbng|urlmorto=sì}}
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