Francio: differenze tra le versioni
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{{F|chimica|gennaio 2020}}
{{elemento chimico
|Nome = francio
|Serie_chimica = [[metalli alcalini]]
|Nucleoni =
|Precedente = [[radon]]
|Successivo = [[Radio (elemento chimico)|radio]]
|Simbolo = Fr
|Numero_atomico = 87
|Gruppo = [[Metalli alcalini|1 (IA)]]
|Periodo = [[elementi del periodo 7|7]]
|Blocco = [[Elementi del blocco s|s]]
|Densità = 1 870 kg/m³
|Durezza =
|Aspetto =
|Didascalia = metallico
|Spettro =
|Massa_atomica = {{M|223,02|ul=u}}
|Raggio_atomico =
|Raggio_covalente = {{M|260|ul=pm}}
|Raggio_di_van_der_Waals = 348 pm
|Configurazione_elettronica = <nowiki>[</nowiki>[[Radon|Rn]]<nowiki>]</nowiki>7s<sup>1</sup>
|Termine_spettroscopico = <sup>2</sup>S<sub>1/2</sub>
|Elettroni = 2, 8, 18, 32, 18, 8, 1
|Numero_di_ossidazione = +1 (fortemente [[base (chimica)|basico]])
|Struttura_cristallina = [[Reticolo cubico a corpo centrato|cubica a corpo centrato]]
|
|Fusione = ? {{Converti|300|K|lk=on}}
|Ebollizione = ? {{Converti|950|K}}
|Punto_critico =
|Punto_triplo =
|Volume_molare =
|Calore_di_evaporazione =
|Calore_di_fusione =
|Tensione_di_vapore =
|Velocità_del_suono =
|Numero_CAS = 7440-73-5
|Elettronegatività = 0,7 ([[scala di Pauling]])
|Calore_specifico =
|Conducibilità_elettrica = {{M|3|e=6}}/m·[[Ohm|Ω]]
|Conducibilità_termica = 15 [[Conducibilità termica#Unità di misura|W/(m·K)]]
|Energia_1a_ionizzazione = 393 kJ/mol
|Isotopo_1 = <sup>221</sup>Fr
|NA_1 = sintetico
|TD_1 = 4,8 minuti
|DM_1 = [[decadimento alfa|α]]
|DE_1 = 6,457
|DP_1 = [[astato|<sup>217</sup>At]]
|Isotopo_2 = <sup>222</sup>Fr
|NA_2 = sintetico
|TD_2 = 14,2 minuti
|DM_2 = [[decadimento beta|β<sup>−</sup>]]
|DE_2 = 2,033
|DP_2 = [[Radio (elemento chimico)|<sup>222</sup>Ra]]
|Isotopo_3 = <sup>223</sup>Fr
|NA_3 = '''100%'''
|TD_3 = 22 minuti
|DM_3 = [[decadimento beta|β<sup>−</sup>]]<br />[[decadimento alfa|α]]
|DE_3 = 1,149<br />5,430
|DP_3 = [[Radio (elemento chimico)|<sup>223</sup>Ra]]<br />[[astato|<sup>219</sup>At]]
}}
Il '''francio''' è l'[[
È un [[metalli alcalini|metallo alcalino]] che può trovarsi nei minerali dell'[[uranio]] e del [[torio]]. Si stima che il suo punto di fusione sia lievemente superiore alla [[temperatura ambiente]].<ref>In genere come "[[temperatura ambiente]]" si assumono la temperatura di 25 °C (ovvero 298 K), per cui gli unici elementi che abbiano una temperatura di fusione minore di questa sono [[bromo]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 265,95 K)}} e [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 234,32 K),}} ma siccome nella sua accezione più generale la temperatura ambiente può essere qualsiasi temperatura compatibile con le condizioni meteorologiche, si può dire che anche gli elementi metallici [[Cesio (elemento chimico)|cesio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 301,59 K),}} [[Gallio (elemento chimico)|gallio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 302,91 K),}} francio {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 300,15 K)}} e [[rubidio]] {{tutto attaccato|(T<sub>fus</sub> = 312,46 K)}} sono liquidi a temperature "prossime" a quella ambiente.</ref>
Prima della sua scoperta, era indicato come eka-cesio. È estremamente radioattivo; il suo isotopo più stabile, il francio-223 (originariamente chiamato attinio K per la [[catena di decadimento]] naturale in cui compare), ha un'emivita di soli 22 minuti. È l'elemento meno [[elettronegativo]] ed è il primo elemento naturale più instabile ed il più raro. Gli isotopi del francio decadono rapidamente in [[astato]], [[Radio (elemento chimico)|radio]] e [[radon]].
A causa dell'aspetto generale degli altri elementi nella colonna della sua tavola periodica, si presume che il francio apparirebbe come un metallo altamente reattivo, se ne potesse essere raccolto abbastanza per essere visto come un solido o liquido. L'ottenimento di un tale campione è altamente improbabile, poiché il calore estremo di decadimento causato dalla sua breve emivita vaporizzerebbe immediatamente qualsiasi quantità visibile dell'elemento.
Il francio è stato scoperto da [[Marguerite Perey]] in Francia (da cui prende il nome l'elemento) nel 1939.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Perey |nome=M. |data=1º ottobre 1939 |titolo=L'élément 87 : AcK, dérivé de l'actinium |rivista=Journal de Physique et le Radium |lingua=fr |volume=10 |numero=10 |pp=435-438 |doi=10.1051/jphysrad:019390010010043500 |issn=0368-3842 |url=https://hal.archives-ouvertes.fr/jpa-00233698/document }}</ref> È stato l'ultimo elemento scoperto per la prima volta in natura, piuttosto che per sintesi. Fuori dal laboratorio, il francio è estremamente raro, di cui si trovano tracce nei minerali di [[uranio]] e [[torio]], dove l'[[isotopo]] francio-223 si forma e decade continuamente. Gli altri isotopi (eccetto il francio-221) sono interamente sintetici. La quantità maggiore prodotta in laboratorio era un cluster di oltre {{formatnum:300000}} atomi.<ref name=chemnews>{{cita pubblicazione|url=http://pubs.acs.org/cen/80th/francium.html|titolo=Francium|rivista=Chemical and Engineering News|data=2003|nome=Luis A. |cognome=Orozco |volume=81|numero=36|p=159|doi=10.1021/cen-v081n036.p159}}</ref>
== Caratteristiche ==
Il francio è il più pesante dei metalli alcalini; è il prodotto del [[decadimento alfa]] dell'[[attinio]] e può essere prodotto artificialmente per bombardamento del [[torio]] con [[protone|protoni]]. È il meno stabile di tutti gli elementi naturali.
Sono noti 41 isotopi del francio, di cui il più stabile, con un'[[Emivita (fisica)|emivita]] di 22 minuti, è <sup>223</sup>Fr, prodotto dal decadimento di [[attinio|<sup>227</sup>
Il francio è l'elemento
== Applicazioni ==
Data la sua
== Storia ==
Il francio (l
== Disponibilità ==
Il francio è presente in piccole tracce nella [[crosta terrestre]] sotto forma dell'[[isotopo]] 223 detto anche ''attinio-K'' in quanto si forma per [[decadimento alfa]] del [[attinio|<sup>227</sup>
Proprio a causa della sua rarità le sue proprietà chimiche e fisiche non sono ancora state definite completamente;
è stato studiato per mezzo di tecniche radiochimiche, le quali hanno evidenziato che il suo ione più stabile è lo ione Fr<sup>+</sup>.
Gli altri isotopi, che si formano per decadimento dell'isotopo [[Uranio-235|<sup>235</sup>U]] o per bombardamento del [[torio]], hanno emivite ancora più brevi per cui non si trovano in natura.
== Francio prodotto artificialmente ==
Gli isotopi da 208 a 211 possono essere prodotti tramite reazione nucleare di fusione-evaporazione tra un fascio di <sup>18</sup>[[ossigeno|O]] e un bersaglio di <sup>197</sup>[[oro|Au]]; questa tecnica, sviluppata dai ricercatori di [[Stony Brook]], viene
Dal [[2012]] all'esperimento CRIS (Collinear Resonant Ionization Spectroscopy) del laboratorio [[ISOLDE]] del [[CERN]] di [[Ginevra]], vengono studiati gli isotopi del francio, in particolare sono stati misurati per la prima volta il [[momento magnetico]] e il [[raggio di carica]] degli [[isotopo|isotopi]] <sup>202–206,218,219,229,231</sup>Fr.<ref>{{Cita web|http://www.nupecc.org/npn/npn232.pdf|CRIS: A New Sensitive Device for Laser Spectroscopy of Exotic Nuclei|lingua=en|formato=PDF|autore=Kieran Flanagan}} ({{M|4,4|ul=MB}}) In: {{Cita pubblicazione|titolo=Nuclear Physics News|volume=23|numero=2|anno=2013, S. 24–26|doi=10.1080/10619127.2013.793094}}.</ref>
==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro | nome= Francesco | cognome= Borgese | titolo= Gli elementi della tavola periodica. Rinvenimento, proprietà, usi. Prontuario chimico, fisico, geologico | editore= CISU | città= Roma | anno= 1993 | isbn= 88-7975-077-1 | url= http://books.google.it/books?id=9uNyAAAACAAJ}}
* {{cita libro | autore= R. Barbucci | autore2= A. Sabatini | autore3= P. Dapporto | titolo= Tavola periodica e proprietà degli elementi | editore= Edizioni V. Morelli | città= Firenze | anno= 1998 | cid= Tavola periodica e proprietà degli elementi | url= http://www.idelsongnocchi.it/online/vmchk/chimica/tavola-periodica-degli-elementi-iupac.html | urlmorto= sì | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20101022060832/http://www.idelsongnocchi.it/online/vmchk/chimica/tavola-periodica-degli-elementi-iupac.html | dataarchivio= 22 ottobre 2010 }}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=francio|wikt_etichetta=francio}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|http://www.lnl.infn.it/|Laboratori Nazionali di Legnaro}}
* {{Cita web|1=http://periodic.lanl.gov/elements/87.html|2=Francium|lingua=en|editore=[[Los Alamos National Laboratory]]|accesso=12 maggio 2005|dataarchivio=23 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101123174904/http://periodic.lanl.gov/elements/87.html|urlmorto=sì}}
* {{Cita web|http://www.webelements.com/webelements/elements/text/Fr/index.html|Francium|lingua=en|sito=WebElements.com}}
* {{Cita web|http://www.andyscouse.com/pages/francium.htm|Chemical information for Francium|lingua=en}}
* {{Cita web|http://environmentalchemistry.com/yogi/periodic/Fr.html|Francium|lingua=en|sito=EnvironmentalChemistry.com}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|chimica}}
[[Categoria:Elementi chimici]]
[[Categoria:Metalli]]
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