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{{nota disambigua|il concetto informatico|Monade (informatica)}}
La parola '''Mònade''' deriva dal [[Lingua greca|greco]] μονάς (a sua volta derivante da μόνος, che significa ''uno'', ''singolo'', ''unico'') e ha assunto differenti [[significato|significati]] a seconda dei contesti in cui è stata utilizzata.▼
[[File:Monad.svg|thumb|Rappresentazione della monade pitagorica, assimilata ad un [[cerchio]] con nucleo centrale.<ref>Priya Hemenway, ''Divine Proportion: Phi In Art, Nature, and Science'', Sterling Publishing Company Inc., 2005, pag. 56 ISBN 1-4027-3522-7.</ref>]]
▲La parola '''
==Filosofia==
=== Filosofia classica e medievale ===
Il termine, nel senso di "ultima unità indivisibile", comparve molto presto nella storia della [[filosofia greca]].
* Nella dottrina di [[Pitagora]], si ricorreva a questo termine per indicare il principio (''arché'') da cui derivavano tutti i numeri, la molteplicità di entità monodimensionali e tridimensionali ed i [[quattro elementi]] ([[Aria (elemento)|Aria]], [[Terra (elemento)|Terra]], [[Fuoco (elemento)|Fuoco]] e [[Acqua (elemento)|Acqua]]) costituenti il mondo.
* Nei [[Dialoghi (Platone)|Dialoghi]] di [[Platone]] veniva usato al plurale (monadi) come sinonimo di [[Idea|Idee]].
* Nella [[Metafisica (Aristotele)|Metafisica]] di [[Aristotele]] si ripresentava come il principio (''arché'') del numero, esso stesso privo di quantità, indivisibile ed immutabile.
* La parola ''monade'' veniva usata anche dai [[Neoplatonismo|neoplatonici]] per indicare l'[[Uno (filosofia)|Uno]]. Nelle lettere del neoplatonico [[Cristianesimo|cristiano]] [[Sinesio di Cirene]], [[Dio]] veniva descritto come la "Monade delle Monadi".
* [[Alano di Lilla]] nel suo trattato ''Regulae caelestis iuris'' (chiamato anche ''Maximae theologiae''),<ref>tr. it. ''Le regole del diritto celeste'', Palermo, Officina di studi medievali, 2002.</ref> espone una sintesi del Cristianesimo e del pensiero di [[Platone]] filtrato da [[Boezio]]. Dio Padre è la Monade che in due tempi distinti genera il Figlio Dio e lo Spirito Santo Dio: la [[Trinità (cristianesimo)|Trinità]] è assimilata al Dio matematico dei pitagorici e all'[[Uno (filosofia)|Uno]] di [[Plotino]], come principio unitario dal quale ha origine tutto ciò che esiste di molteplice.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=SI7sgeYFi6IC&pg=PA12&lpg=PA12|pagina=12|titolo=Alano di Lilla: dalla metafisica alla prassi|autore=Carlo Chirico|editore=Vita e pensiero|anno=2005}}</ref> La Monade vive nel regno ultraceleste e produce la molteplicità di tutto l'essere e ciò che esiste di unitario nel regno celeste degli angeli e in quello terreno dei corpi.<ref>[[Étienne Gilson]], ''La filosofia nel Medioevo'', BUR; 2019, p. 356-357.</ref> Il volume cita il [[Liber de causis]] tratto dalle ''[[Enneadi]]'' di Plotino, e il ''Liber [[Ermete|Hermetis]]'' attribuito a [[Ermete Trismegisto]]. Ripropone il più antico disegno della Monade che tutto avvolge come una sfera, avendo ogni creatura al suo centro. Nella sfera si distinguono tre piani dell'[[ontologia|essere]]: sovraceleste (della Monade-Dio), celeste (degli angeli), subceleste (dell'uomo e degli altri corpi fisici).
* Il termine, già utilizzato dalla [[filosofia medievale]] come sinonimo di [[Atomismo|atomo]], venne poi impiegato da [[Giordano Bruno]], che parlava in maniera piuttosto indefinita dei minimi, le sostanze piccolissime che costituiscono la realtà.
=== Leibniz ===
{{vedi anche|Monadologia|Appercezione#Leibniz}}
Il termine "monade" è generalmente legato alla filosofia di [[Gottfried Leibniz]], nella quale la dottrina del monadismo occupa una posizione di primaria importanza. Per capire la sua dottrina relativa a questo argomento, è necessario ricordare che Leibniz era stato spinto a tentare di definire questa [[materia (filosofia)|materia]] da un duplice motivo: desiderava riconciliare la dottrina degli atomisti con la teoria [[scolastica (filosofia)|scolastica]] della materia e della forma ([[ilemorfismo]]), evitando
* sia il [[meccanicismo]] di [[René Descartes|Cartesio]], che pensava che tutta la materia fosse inerte,
* sia il [[monismo panteistico]] di [[Baruch Spinoza|Spinoza]], che insegnava che esisteva una sola sostanza: Dio.
Egli sperava di raggiungere questi obiettivi per il tramite della dottrina delle monadi, definendo la sostanza in termini di azione indipendente.
Le monadi sono, perciò, semplici sostanze puntiformi, se per sostanza intendiamo un centro di forza. Esse non possono avere inizio o fine se non tramite creazione o [[annichilazione]]. Hanno un'attività interna, ma non possono essere fisicamente influenzate da elementi esterni. In questo senso sono indipendenti. Inoltre, ogni monade è unica; ovvero, non ci sono due monadi uguali tra loro. Allo stesso tempo le monadi devono avere altre caratteristiche; "altrimenti", affermava Leibniz (Monadologia, n. 8), "non sarebbero anche delle entità". Ci deve, dunque, essere in ogni monade il potere di rappresentazione, attraverso il quale essa riflette ogni altra monade in maniera tale che un occhio possa, guardando in una monade, osservarvi l'universo intero lì rispecchiato. ▼
Gli [[atomismo|atomisti]], pur sostenendo l'esistenza di una molteplicità di sostanze minute, erano giunti ad un rifiuto [[Materialismo|materialistico]] dell'esistenza dello [[spirito (filosofia)|spirito]] e delle forze [[spiritualità|spirituali]]. Gli [[scolastica (filosofia)|scolastici]], al contrario, avevano rigettato questo materialismo atomistico, ma, così facendo, sembrava che essi rappresentassero il principale ostacolo al [[rivoluzione scientifica|pensiero scientifico moderno]]. Leibniz intendeva trovare un sistema per riconciliare gli atomisti con gli scolastici: per giungere a questa riconciliazione, sostenne che tutte le sostanze sono composte di particelle minute in parte materiali ed in parte immateriali. Così immaginava che il contrasto tra il materialismo atomistico e lo spiritualismo scolastico potesse risolversi riconoscendo la dottrina per cui tutte le differenze tra sostanze ed entità materiali sono semplici variazioni di grado di [[spiritualità]] (coscienza), che contribuiscono a comporre il quadro unitario di un'[[armonia prestabilita]].
Questo potere di rappresentazione è diverso in ogni monade. Nelle sostanze di grado più basso esso è inconscio, mentre in quelle di grado più alto esso è completamente consapevole. Possiamo, infatti, distinguere in ogni monade una zona di rappresentazione oscura ed una zona di rappresentazione chiara. Nella monade del granello di polvere, per esempio, la zona di rappresentazione chiara è molto limitata, non manifestando la monade altra attività che quella dell'attrazione e della repulsione. Nella monade dell'anima umana, invece, la regione di rappresentazione chiara è al suo massimo, essendo questo genere di monade, la "monade regina", caratterizzata dal potere di pensiero intellettuale. Tra questi due estremi, tutte le monadi, minerali, vegetali, ed animali, si differenziano dalla monade di genere inferiore per il possesso di una più grande area di rappresentazione chiara. Pertanto, in ogni monade è presente un elemento materiale (la regione di rappresentazione oscura) ed un elemento immateriale (l'area di rappresentazione chiara). ▼
Materie e corpi sono costellazioni di monadi, scomponibili all'infinito, e tali fenomeni fisici sono ben fondati, ma privi di una realtà propria. L'unica vera realtà è la monade spirituale.<ref>[[Battista Mondin]], ''Ontologia e metafisica '', ESD, 2022, p. 62.</ref>
Dai tempi di Leibniz il termine monade viene usato dai vari filosofi per designare centri di forza indivisibili, ma, come regola generale, queste unità non possiedono il potere di rappresentazione o percezione, che sono la caratteristica distintiva della monade di Leibniz. Comunque, si deve fare eccezione nel caso di [[Charles Renouvier|Renouvier]] che, nel suo ''"Nouvelle monadologie"'', insegnava che la monade non solo possiede attività interna ma anche il potere di percezione.▼
[[File:Hieroglyphic Monad.png|thumb|upright=1.1|Disegno di [[Athanasius Kircher]] che raffigura una monade come un [[microcosmo]] in minatura contenente in sé il [[macrocosmo]].]]
Le monadi sono, per Leibniz, sostanze puntiformi, se per "[[sostanza (filosofia)|sostanza]]" intendiamo un "centro di [[forza (filosofia)|forza]]", cioè un'[[energia]] o un'[[azione (filosofia)|attività]], connotata da una ''[[vis viva]]'' contrapposta alla morta [[inerzia]] del [[meccanicismo]] [[cartesio|cartesiano]]. Esse non possono avere inizio né fine nel tempo se non tramite [[creazione (teologia)|creazione]] o [[annichilazione]]. Hanno un dinamismo interno, ma non possono essere fisicamente influenzate da elementi esterni. In questo senso sono indipendenti.
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▲Questo potere di rappresentazione è diverso in ogni monade. Nelle sostanze di grado più basso esso è [[inconscio]], mentre in quelle di grado più alto esso è completamente consapevole. Possiamo, infatti, distinguere in ogni monade una zona di rappresentazione oscura ed una zona di rappresentazione chiara. Nella monade del granello di polvere, per esempio, la zona di rappresentazione chiara è molto limitata, non manifestando la monade altra attività che quella dell'attrazione e della repulsione. Nella monade dell'anima umana, invece, la regione di rappresentazione chiara è al suo massimo, essendo questo genere di monade, la "monade
▲Dai tempi di Leibniz il termine monade viene usato dai vari filosofi per designare centri di forza indivisibili, ma, come regola
==Gnosticismo==
In certe frange dello [[Gnosticismo]], specialmente quelle ispirate dal
In tali sistemi gnostici, Dio
[[Marcello di Ancira]] riteneva che Dio Padre fosse l'unica vera Monade e che il Figlio e lo Spirito Santo fossero il Suo dispiegamento nella storia. Prima della [[fine dei tempi]], le altre due persone della [[Trinità]] sarebbero state ricapitolate nel Padre. La sua condanna come [[eresia]] portò all'aggiunta delle parole ''e il suo regno non avrà fine'' (riferite a Gesù) nel [[Credo niceno]].
==Informatica==
In Informatica una [[Monade (informatica)|monade]] è una struttura dati con uno stato associato. Tipicamente è utilizzata per modellare un aspetto del mondo esterno al programma e permette ai linguaggi funzionali di rimanere puri, cioè senza effetti collaterali.
Le monadi sono state introdotte da [[Eugenio Moggi]] nel 1991.<ref>Eugenio Moggi, "Notions of Computation and Monads", ''Information and Computation'', 93, 1991, pp.55–92.</ref>
==Matematica==
In matematica una monade è un oggetto largamente utilizzato in [[teoria delle categorie]], definito come una terna composta da un endo-funtore e due trasformazioni naturali.
In [[analisi non standard]] con [[numero iperreale#Definizione|monade]] di un [[numero iperreale]] <math>a</math>, in simboli <math>\mu(a)</math>, si intende la classe di equivalenza della relazione <math>a \simeq b</math> se <math>a-b</math> è [[numero infinitesimo|infinitesimo]] o <math>0</math>. In parole povere designa l'intorno di numeri infinitesimi di un iperreale standard.
==Musica==
Nel contesto della [[musica]] la monade è una [[frequenza]] o [[classe di frequenze]] singola.
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* [[Catholic Encyclopedia]], "Monad", Volume X. [[New York]]
* Bianca Maria D'Ippolito, Aniello Montano, Francesco Piro (a cura di), ''Monadi e monadologie. Il mondo degli individui tra Bruno, Leibniz e Husserl'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005.
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