Campobasso: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 82.59.131.63 (discussione), riportata alla versione precedente di Egidio24
Etichette: Rollback Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata
 
Riga 1:
{{nd|l'accademico italiano|Gian Franco Campobasso}}
{{Comune
{{Divisione amministrativa
|nomeComune = Campobasso
|Nome = Campobasso
|linkStemma =Stemma_campobasso.png
|Panorama = Vista su Campobasso dal Castello Monforte.jpg
|siglaRegione = MOL
|Didascalia = Panorama della città dal [[Castello Monforte]]
|siglaProvincia = CB
|Voce bandiera =
|latitudineGradi = 41
|Voce stemma =
|latitudineMinuti = 34
|Stato = ITA
|latitudineSecondi = 0
|Grado amministrativo = 3
|longitudineGradi = 14
|Divisione amm grado 1 = Molise
|longitudineMinuti = 40
|Divisione amm grado 2 = Campobasso
|longitudineSecondi = 0
|Amministratore locale = [[Marialuisa Forte]]
|mappaX = 198
|Partito = [[Indipendente (politica)|indipendente]] di [[centro-sinistra]]
|mappaY = 183
|Data elezione = 25-6-2024
|altitudine = 785
|Data istituzione =
|superficie = 55
|Sottodivisioni = [[Santo Stefano (Campobasso)|Santo Stefano]]
|abitanti = 51.220 <ref>Fonte ISTAT, maggio 2007.</ref>
|Divisioni confinanti = [[Busso]], [[Campodipietra]], [[Castropignano]], [[Ferrazzano]], [[Matrice (Italia)|Matrice]], [[Mirabello Sannitico]], [[Oratino]], [[Ripalimosani]], [[San Giovanni in Galdo]], [[Vinchiaturo]]
|anno = 31-05-07
|densitaZona sismica = 9302
|Gradi giorno = 2346
|contrade = [[C.da Tappino ]], [[C.da Coste Oratino]] , [[C.da Mascione]] , [[C.da Colle Calcare ]], [[C.da Calvario]] , [[C.da Feudo]] , [[C.da Cese ]],[[C.da Conocchiole ]]
|Nome abitanti = campobassani
|frazioni = Santo Stefano
|Patrono = [[san Giorgio]]
||comuniLimitrofi = [[Busso]], [[Campodipietra]], [[Castropignano]], [[Ferrazzano]], [[Matrice (CB)|Matrice]], [[Mirabello Sannitico]], [[Oratino]], [[Ripalimosani]], [[San Giovanni in Galdo]], [[Vinchiaturo]]
|Festivo = 23 aprile
|cap = 86100
|PIL = {{formatnum:944.9}} [[Milione|mln]] [[Euro|€]]<ref name="PIL">{{Cita news|url=https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/05/27/lajatico-comune-piu-ricco-ditalia-la-mappa-dei-redditi-degli-italiani-pre-pandemia/|titolo=Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|data=27 maggio 2021}}</ref>
|prefisso = 0874
|PIL procapite = {{formatnum:19550}} [[Euro|€]]<ref name="PIL" />
|istat = 070006
|Mappa = Map of comune of Campobasso (province of Campobasso, region Molise, Italy).svg
|fiscale = B519
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Campobasso nell'omonima provincia
|nomeAbitanti = campobassani
}}
|patrono = [[San Giorgio]]
'''Campobasso''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/kampoˈbasso/}}<ref>{{dipi|Campobasso}}</ref>, {{link audio|It-Campobasso.ogg|<small>ascolta</small>}}; ''Campuascio'', ''Campuasce'' in [[dialetto molisano|molisano]]<ref>{{Cita libro|nome=Vincenzo Eduardo|cognome=Gasdía|titolo=Storia di Campobasso|url=https://books.google.it/books?id=gSkaAAAAIAAJ&q=%22campuasce%22&dq=%22campuasce%22|accesso=2022-06-06|data=1960|p=309|editore=Ghidini & Fiorini|lingua=it}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, [[capoluogo]] dell'[[provincia di Campobasso|omonima provincia]] e della regione [[Molise]].
|diocesi = Campobasso-Bojano
|vescovo = S.E. mons. Armando Dini (vescovo metropolita)
|festivo = [[23 aprile]]
|sito = http://www.comune.campobasso.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
{{quote|Le montagne intorno fino all' eccelsa Majella ordinavansi in file; e le loro cime, toccantisi in apparenza e per dubbie liste distinte appena, la immensità de' bacini accennavano del Biferno del Trigno e del Sangro, ne' quali tante altre minori valli convengono. Numerose borgate, quale in iscorcio e quale in prospetto, ad animar questa scena, coronavano Campobasso,se non che tolti dalla neve gli oscuri così de' boschi come de' tetti.|Dall' opera "La Pace" di Michelangelo Ziccardi<ref>Michelangelo Ziccardi, ''La Pace'', Campobasso 1841.</ref> , XIX sec.}}
 
La [[Città d'Italia#Molise|città]], di probabile origine [[Longobardi|longobarda]], si trova nella zona compresa tra i fiumi [[Biferno]] e [[Fortore]]. Il centro storico raccoglie numerose testimonianze delle diverse epoche della città, dalla [[XIII secolo|duecentesca]] [[Chiesa di San Leonardo (Campobasso)|chiesa di San Leonardo]], al [[XV secolo|quattrocentesco]] [[castello Monforte]], e alla [[Neoclassicismo|neoclassica]] [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|cattedrale della Santissima Trinità]]. Nel 2018 Campobasso è stata insignita dal [[Ministero per i beni e le attività culturali|Ministero dei Beni Culturali]] del titolo di borgo di notevole interesse storico<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/09/03/18A05721/sg%20;jsessionid=FGRkgeN83oAUqO4Ge9OLdQ__.ntc-as2-guri2b|titolo=Gazzetta Ufficiale|accesso=7 settembre 2018}}, riconoscimento sancito nei decreti 23 e 24/2018</ref>.
 
La città è sede dell'[[Università degli Studi del Molise]], dell'[[Arcidiocesi di Campobasso-Boiano|Arcidiocesi Metropolitana di Campobasso-Boiano]], di [[Corte d'appello di Campobasso|Corte d'appello]], di una [[Scuola allievi agenti]] della [[Polizia di Stato]] e di una [[Scuola allievi carabinieri]].
'''Campobasso''', m. 785 s.l.m., ab. 51.220 è il capoluogo della Regione [[Molise]] e della [[provincia di Campobasso|provincia omonima]]. La città è sede arcivescovile ([[arcidiocesi di Campobasso-Boiano]]) e dell'[[Università degli studi del Molise]].
{{TOClimit|3}}
==Onorificenze ==
Il Comune è stato insignito della [[Città decorate al merito civile |Medaglia di bronzo al merito civile]] per per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Campobasso è una città formata da una parte antica assai caratteristica e pittoresca di origine medioevale, non priva di valori ambientali e artistici, sul pendio di un colle dominato dal magnifico Castello Monforte, e da una parte più moderna ed elegante di origine ottocentesca che si sviluppa sul piano ai piedi del centro più antico.
{{Citazione|Le montagne intorno fino all'eccelsa [[Maiella]] ordinavansi in file; e le loro cime, toccantisi in apparenza e per dubbie liste distinte appena, la immensità de' bacini accennavano del Biferno del Trigno e del Sangro, ne' quali tante altre minori valli convengono. Numerose borgate, quale in iscorcio e quale in prospetto, ad animar questa scena, coronavano Campobasso, se non che tolti dalla neve gli oscuri così de' boschi come de' tetti.|Dall'opera "La Pace" di [[Michelangelo Ziccardi]]<ref>Michelangelo Ziccardi, ''La Pace'', Campobasso 1841.</ref>, XIX secolo.}}
Ai piedi del castello che domina la città si sviluppa il borgo medioevale, costituito da vicoli e lunghe e tortuose scalinate, ai lati delle quali sorgono case in pietra con ameni cortiletti interni. Interessantissimi sono i portali delle case più antiche realizzate anch'esse in pietra locale ricche di decorazioni, stemmi di famiglie nobili ed elementi allegorici.
Prima città della regione per popolazione, sorge a {{M|701|ul=m slm}}<ref>{{Cita web |url=https://www.tuttitalia.it/capoluoghi/altitudine/|titolo=Comuni capoluogo di provincia - elenco per altitudine|sito=TuttItalia.it|accesso=23 agosto 2020}}</ref> (a {{M|792|u=m}} il [[castello Monforte]]).
La città ottocentesca, denominata centro storico murattiano, si estende in piano e presenta le caratteristiche tipiche dello sviluppo urbanistico di quel periodo storico. Progettato secondo l'ideale della città giardino, presenta molti spazi verdi ricche di essenze arboree rare e pregiate ([[sequoia|sequoie]], [[cedro del Libano|cedri del Libano]], [[ginkgo biloba]], [[abete rosso|abeti rossi]], [[leccio|lecci]], ecc.), piazze, nonché fontane e fontanelle dalla quale sgorgano tutt'ora acque fresche e pure.
Ottime le specialità culinarie del luogo, famoso anche per le vecchie officine in cui si forgiano i coltelli.
 
Campobasso è una città formata da una parte antica di origine [[medioevo|medievale]], ricca di valori storici e artistici, posta sul pendio di un colle dominato dal castello Monforte, e da una parte più moderna ed elegante originaria del [[XIX secolo]], situata nella pianura ai piedi del centro antico.
==Clima==
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Campobasso}}
 
Intorno al [[castello]] che domina la città si sviluppa a ventaglio il centro storico, costituito da vicoli e scalinate lunghe e tortuose, ai lati delle quali sorgono case ed edifici in pietra, spesso aventi caratteristici cortiletti interni. Numerosi sono i portali ricchi di decorazioni, stemmi di famiglie nobili e figure allegoriche.
[[Immagine:Campobasso panorama.jpg|left|thumb|300px|Campobasso, panorama]]
 
La città [[ottocento|ottocentesca]], denominata ''centro murattiano'', si estende in piano e presenta le caratteristiche tipiche dello sviluppo urbanistico di tale periodo storico. Progettato secondo l'ideale della [[città giardino]], presenta molti spazi verdi e fontanelle.
==Origine del nome==
Sull’origine del nome Campobasso ci sono molte ipotesi e poche certezze; tanti sono stati coloro che con i loro studi e ricerche hanno cercato di trovarne il significato.
Lo [[Ziccardi]], sulla base di alcune indicazioni storiche di [[Tito Livio]], farebbe risalire il nome della città al fatto che un certo console romano Bassi abbia costruito un campo militare da cui Campus Bassi poi trasformatosi con il tempo in Campobasso.
Il [[Galanti]] <ref>Giuseppe Maria Galanti, ''Descrizione del Contado di Molise'',società letteraria e tipografica, Napoli 1781.</ref>, asserisce che in origine l’abitato fosse diviso in due borghi, uno chiamato Campus de Prata e l’altro Campus Bassus. Il primo insediamento, posto ad una quota più alta, sarebbe andato distrutto e gli abitanti si sarebbero trasferiti nell’altro che avrebbe così dato il nome alla futura cittadina.
Secondo il [[Masciotta]]<ref>Giambattista Masciotta, ''Il Molise, dalle origini ai nostri giorni'', tipolitografia Pierro, Napoli 1915.</ref>, il nome della città deriverebbe da Campus Vassorum, cioè campo dei vassalli. Nel X e XI secolo i vassalli erano coloro che abitavano, essendone soggetti, gli spazi circostanti i castelli del feudatario.
Il [[Gasdia]]<ref>Vincenzo Eduardo Gasdia, ''Storia di Campobasso'', Linotipia veronese Ghidini e Fiorini, Verona 1960.</ref>, ritiene più semplicemente che il nome Campobasso sia in rapporto con la sua posizione topografica. Nella sua “Storia di Campobasso” egli afferma: ''“Chi primo s’affacciò alla conquista di questa regione, dopo l’affaticato salire e discendere e risalire del cammino montuoso, respirò discendendo verso questo minuscolo altipiano prativo. O fossero Bulgari guidati da [[Alzecone]], o [[Longobardi]] spoletini o beneventani, o conquistatori della normanna nobiltà, o pacifici monaci di [[San Benedetto da Norcia]] che, armati della Regula, del salterio e dei sacri arnesi agricoli risalissero da Santa Sofia di [[Benevento]] a ridar vita a questa regione…dissero: ecco il Campo Basso, ecco la località bassa dove pianteremo il bivacco, la dimora, la badia”''.
 
==Storia= Clima ===
Il [[clima]] della città è di tipo appenninico. D'[[inverno]], durante le irruzioni gelide dai [[Penisola balcanica|Balcani]], si verificano [[neve|nevicate]] causate dallo [[sollevamento orografico|stau]] adriatico indotto dall'[[Appennino meridionale]] [[Appennino sannita|sannita]] che talvolta favoriscono significativi accumuli nevosi.
===Epoca Sannitico-Romana===
 
L'[[estate]] è mediamente piuttosto fresca e, essendo una città di media altura, l'umidità spesso è relativamente bassa; non mancano però occasionali fasi di calura.
Le origini di Campobasso come centro abitato sono incerte.
Sull’altura che domina l’odierna città era presente un insediamento di controllo dei [[Sanniti]], di cui ancora oggi si conservano le tracce, posto a controllo del [[tratturo]]. Lo scopo difensivo del sito è confermato dal ritrovamento, nei pressi del castello Monforte, di resti di mura osco-sannite e dal rinvenimento, tra le rovine della Chiesa di San Mercurio nel [[1930]], di un’iscrizione osca portante il nome di “VALVENNIUS”.
Tale insediamento gravitava probabilmente intorno ad un centro più importante che alcuni storici identificano con Aquilonia situato su Monte Vairano (nei pressi del Centro di Ricerca dell’[[Università Cattolica del Sacro Cuore]]) del quale sono riaffiorate, dopo attente campagne di scavi archeologici, numerose tracce.
A pochi chilometri da Campobasso poi, in località [[Sepino]], è presente un altro importante sito archeologico a testimoniare l’importanza che questo territorio ha avuto in epoca sannita prima e romana poi. Si tratta infatti delle antiche vestigia della Saipins sannitica e della successiva Saepinum romana di cui si conservano molto bene le ampie strade, le mura, gli archi, le porte, le terme, il foro e il suggestivo teatro.
La storia del territorio di Campobasso è quindi indissolubilmente legata a quella dell’antico Sannio-Pentro e a [[Roma]].
 
L'[[autunno]] è fresco e piovoso, con una media di {{M|81|u=mm}} nel mese di novembre. La città presenta discreti accumuli pluviometrici.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Campobasso|titolo=Clima Campobasso - Medie climatiche » ILMETEO.it|sito=www.ilmeteo.it|lingua=it|accesso=2023-12-17}}</ref>
===Medioevo===
 
{{ClimaAnnuale
[[Immagine:Campobasso castello.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, Castello Monforte]]
| nome = Campobasso
[[Immagine:borgo medioevale.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, Scorcio nel Borgo medioevale]]
| tempmax01 = 7.1
| tempmax02 = 7.2
| tempmax03 = 10.3
| tempmax04 = 14.0
| tempmax05 = 21.2
| tempmax06 = 27.0
| tempmax07 = 29.2
| tempmax08 = 28.3
| tempmax09 = 24.2
| tempmax10 = 19.2
| tempmax11 = 16.2
| tempmax12 = 8.1
| tempmin01 = 1.2
| tempmin02 = 1.3
| tempmin03 = 3.2
| tempmin04 = 6.4
| tempmin05 = 13.2
| tempmin06 = 16.2
| tempmin07 = 20.0
| tempmin08 = 17.0
| tempmin09 = 13.0
| tempmin10 = 11.2
| tempmin11 = 7.2
| tempmin12 = 3.1
| pioggia01 = 55
| pioggia02 = 60
| pioggia03 = 50
| pioggia04 = 51
| pioggia05 = 47
| pioggia06 = 35
| pioggia07 = 20
| pioggia08 = 18
| pioggia09 = 45
| pioggia10 = 58
| pioggia11 = 81
| pioggia12 = 63
| giornigelo01 = 12
| giornigelo02 = 11
| giornigelo03 = 7
| giornigelo04 = 1
| giornigelo05 = 0
| giornigelo06 = 0
| giornigelo07 = 0
| giornigelo08 = 0
| giornigelo09 = 0
| giornigelo10 = 0
| giornigelo11 = 2
| giornigelo12 = 8
}}
 
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Campobasso Monforte}}
Le fonti storiche datano l’atto di nascita di Campobasso all’epoca della dominazione Longobarda in Italia.
[[File:Campobasso panorama.jpg|thumb|Panorama della città e sullo sfondo il Matese.|alt=]]
Risale infatti all’anno [[878]] un documento stilato da un monaco della badia benedettina di Santa Sofia in Benevento in cui si fa menzione di Campobasso (Campibassi). Questo documento, reperibile come Codice Vaticano Latino 4939, è il “Chronicon Sancte Sophie” ed è stato redatto al tempo in cui [[Adelchi]] era principe di Benevento.
Nel periodo longobardo e successivamente durante l’egemonia normanna, Campobasso assume un’importanza economica sempre crescente riuscendo a diventare la “capitale” della Contea sotto la signoria dei [[De Molisio]].
Il fiorire dei commerci e l’aumentata importanza amministrativa comportano l’ ampliamento dell’antico borgo che si espande soprattutto intorno alla chiese di San Bartolomeo e di San Mercurio.
Diverse sono le connotazioni che il borgo assume nel tempo: CIVITAS, CASTRUM e UNIVERSITAS HOMINUM.
Tra i documenti storici del periodo compreso tra l’anno [[1000]] e il [[1300]] spicca la “PANCARTA CAMPOBASSANA” del [[1277]] in cui trentadue campobassani denunciarono a [[Carlo I d'Angiò]] le angherie e i soprusi del feudatario Roberto di Molise.
La Pancarta testimonia la notevole combattività e la tenacia degli abitanti di Campobasso.
Il quattrocento è per Campobasso un’età d’oro grazie all’intraprendenza dei Monforte, divenuti i feudatari del borgo. Secondo alcuni storici i Monforte sarebbero i discendenti dei Monfort di Francia e d’Inghilterra, scesi in [[Italia]] al seguito di [[Carlo D’Angiò]]. Campobasso e i Monforte costituiscono un binomio inscindibile nella storia della città.
Il personaggio di spicco dei Monforte fu il [[Conte Cola]] detto anche il “Campobasso” di cui parla anche [[Benedetto Croce]]<ref>Benedetto Croce, ''Il Conte di Campobasso in vite di avventure,di fede e di passione'', edizione Laterza, Bari 1953.</ref> . Egli si distinse per le sue virtù militari durante la lotta di successione al Regno di Napoli tra [[Angioini]] e [[Aragonesi]]. Cola batté moneta e provvide ad ampliare il castello dotando la città di forti mura perimetrali lungo le quali edificò le porte di San Leonardo e di Santa Cristina.
Alla fine del quattrocento, con la sconfitta degli Angioini, che i Monforte avevano appoggiato, Campobasso passa agli Aragonesi ed in seguito ai De Capoa.
Ferdinando I d’Aragona concede ai campobassani la possibilità di costruire le abitazioni addossandole alle mura perimetrali lungo le gine:Campobasso crociati.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, rievocazione storica]]
[[Immagine:Campobasso villa comunale.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, Scorcio nel Parco della Villa de Capoa]]
 
== Origini del nome ==
===Cinquecento e Seicento===
Il toponimo ''Campobasso'' ha un etimo non chiaro, però gli studiosi ritengono che debba essere avvicinato a ''Campus Bassi'' ‘campo di Basso’, da un nome personale latino ''Bassus'' o ''Bassius''<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Alessio|wkautore=Giovanni Alessio|titolo=Toponomastica storica dell'Abruzzo e del Molise|città=Napoli|editore=Liguori|anno=1963|p=51}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Marcello De Giovanni|titolo=Studi linguistici|città=Verona-Pescara|editore=Anteditore-Istituto di studi abruzzesi|anno=1974|p=51|SBN=SBL0587527}}</ref>. Non è plausibile<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=145|isbn=88-02-07228-0}}</ref> l'ipotesi che derivi da ''campus vassorum'', cioè campo dei [[vassallo|vassalli]]: nel [[X secolo|X]] e [[XI secolo]] i vassalli erano coloro che abitavano, essendone soggetti, gli spazi circostanti i castelli del feudatario<ref>{{cita libro|Giambattista Masciotta|titolo=Il Molise, dalle origini ai nostri giorni|editore=tipolitografia Pierro|città=Napoli|anno=1915}}</ref>.
 
Un'ipotesi storica è quella del Galanti, che asseriva che in origine l'abitato fosse diviso in due borghi, uno chiamato ''Campus de Prata'' e l'altro ''Campus Bassus'' di cui primo insediamento, posto a una quota più alta, sarebbe andato distrutto e gli abitanti si sarebbero trasferiti nell'altro che avrebbe così dato il nome alla futura cittadina<ref>{{cita libro|Giuseppe Maria Galanti|titolo=Descrizione del Contado di Molise|editore=Società letteraria e tipografica|città=Napoli|anno=1781}}</ref>. Simile è la proposta del Gasdia che riteneva che il nome ''Campobasso'' fosse in rapporto con la sua posizione topografica; egli afferma<ref>{{cita libro|autore=Vincenzo Eduardo Gasdia|titolo=Storia di Campobasso|editore=Linotipia veronese Ghidini e Fiorini|città=Verona|anno=1960}}</ref>:
Agli inizi del cinquecento i De Capoa sono feudatari in Campobasso.
{{citazione|Chi primo s'affacciò alla conquista di questa regione, dopo l'affaticato salire e discendere e risalire del cammino montuoso, respirò discendendo verso questo minuscolo altipiano prativo. O fossero [[Bulgari]] guidati da [[Alcek|Alzecone]], o [[Longobardi]] [[Ducato di Spoleto|spoletini]] o [[Ducato di Benevento|beneventani]], o [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|conquistatori della normanna nobiltà]], o pacifici monaci di [[Benedetto da Norcia|San Benedetto da Norcia]] che, armati della Regula, del [[salterio (liturgia)|salterio]] e dei sacri arnesi agricoli risalissero da [[Complesso monumentale di Santa Sofia|Santa Sofia di Benevento]] a ridar vita a questa regione…dissero: ecco il Campo Basso, ecco la località bassa dove pianteremo il bivacco, la dimora, la badia.|Gasdia, ''Storia di Campobasso''}}
La città, grazie alla felice posizione geografica, vive di un florido commercio; infatti l’area al di fuori dalle antiche mura, con le chiese di Santa Maria Maddalena e della SS. Trinità, è contraddistinta da una notevole vivacità di scambi nei vari settori dell’artigianato.
Nel [[1530]] diventano signori di Campobasso i [[Gonzaga]] che ne aumentano il prestigio. A loro si deve la riorganizzazione urbana della cittadina; in ogni rione le singole strade sono indicate con il nome dell’attività lavorativa prevalente come ad esempio scarparìe, ferrarìe, oreficerìe (l’attuale Via degli Orefici, ricca ancor oggi di botteghe e negozi di orafi).
Signori della città, dopo i Gonzaga, sono i [[Vitagliano]] nel [[1638]] e successivamente i Carafa.
La vita cittadina è animata da confraternite due delle quali, quella dei Crociati e dei Trinitari, in forte contrasto fra loro. Le rivalità nascevano dalla volontà di affermare la supremazia di una classe sociale sull’altra.
Diversi e violenti furono gli scontri fra queste fazioni che insanguinarono, per buona parte del secolo, le strade della città. Le due confraternite posero fine alle lotte fratricide solo nel [[1587]], con la mediazione di [[Fra Geronimo da Sorbo]].
In queste drammatiche vicende si inserisce la tragica storia d’amore tra [[Delicata Civerra]]<ref>Pasquale Albino, ''Delicata Civerra,racconto storico'', edizione Colitti, Campobasso 1870.</ref> crociata e Fonzo Mastrangelo trinitario. Il loro matrimonio, come nel famoso “Romeo e Giulietta” di [[William Shakespeare]], viene impedito dalle rispettive famiglie. Fonzo fugge e si arruola nella milizia. Delicata Civerra per il dolore si ammala e muore proprio nel giorno in cui le parti avverse fanno pace. Il Mastrangelo, ricevuta la triste notizia della morte dell’amata, abbandona tutto ed entra nell’ordine francescano.
Ancora oggi, nell’atmosfera suggestiva del centro cittadino, un sontuoso corteo con i costumi dell’epoca, rievoca la pace fra Crociati e Trinitari.
Nel corso del Seicento Campobasso ha un ulteriore sviluppo grazie anche alla vicinanza dei tratturi che favoriscono le comunicazioni con altri centri e l’arrivo di commercianti forestieri.
 
== Storia ==
===Settecento e Ottocento===
=== Età antica ===
Secondo le ipotesi più accreditate, il territorio di Campobasso nell'antichità era punteggiato da una serie di piccoli insediamenti agricoli sannitici, che poi con la dominazione romana diedero vita a diverse ville rustiche.
 
Sull'altura che domina l'odierna città era presente un insediamento di controllo dei [[Sanniti]], di cui ancora oggi si conservano le tracce, posto a controllo del braccio tratturale "Cortile - Matese". Lo scopo difensivo del sito è confermato dal ritrovamento, nei pressi del castello Monforte, di resti di mura sannitiche e dal rinvenimento, tra le rovine della Chiesa di San Mercurio nel [[1930]], di un'iscrizione in lingua osca. Tale insediamento gravitava intorno ad un centro sannitico più importante, ossia l'area corrispondente all'attuale centro di Ferrazzano.
[[Immagine:Campobasso Piazza Prefettura.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, Piazza Prefettura]]
 
La storia del territorio di Campobasso è quindi indissolubilmente legata a quella dell'antico [[Sannio|Sannio-Pentro]] e a [[Impero romano|Roma]].
[[Immagine:Campobasso Palazzo.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, un palazzo del Centro Murattiano]]
 
=== Medioevo ===
Il settecento è attraversato da idee nuove e la struttura feudale della società viene vista come un intralcio alle iniziative della nuova classe emergente: la borghesia.
[[File:Campobasso Borgo Medievale.jpg|thumb|Scorcio nel Borgo medioevale]]
Questa ventata di novità arriva anche a Campobasso. Ci sono uomini che, come [[Francesco de Attelis]], [[Anselmo Chiarizia]] e [[Giovan Matteo Japoce]], si prodigano in cause contro i feudatari.
{{C|Nella sezione Origini del nome si asserisce che il nome non deriva da Campus Vassorum, invece qui sotto viene asserito che è citato proprio come Campus Vassorum|storia|luglio 2020}}
Molti intellettuali come Giuseppe Zurlo, Giuseppe Maria Galanti, Francesco Longano, Paolo Nicola Giampaolo, sostengono la necessità di superare l’immobilismo economico-sociale provocato dal feudalesimo.
Le fonti storiche datano l'atto di nascita di Campobasso all'epoca della [[Langobardia Minor]] e più precisamente nel periodo del [[Ducato di Benevento]], essendo toponomizzata come ''Campus Vassorum''. Risale infatti all'anno [[878]] un documento stilato da un monaco dell'[[chiesa di Santa Sofia (Benevento)|abbazia benedettina di Santa Sofia]] di [[Benevento]], in cui si fa menzione di Campobasso come ''finibus Campibassi''. Questo documento, reperibile come Codice Vaticano Latino 4939, è il ''Chronicon Sancte Sophie'' ed è stato redatto al tempo in cui [[Adelchi di Benevento|Adelchi]] era quindi principe di Benevento.
Campobasso diviene il cuore pulsante della cultura molisana, in cui trovano rifugio molti intellettuali del tempo come [[Gabriele Pepe]] e [[Vincenzo Cuoco]].
Alla morte del duca Carafa, Campobasso chiede di riscattare il feudo.
Nel periodo che va dal [[1728]] al [[1735]] membri della borghesia capeggiano la rivolta. Scoppiano numerosi e cruenti tumulti per sottrarre la città ai feudatari ma solo nel [[1742]] i campobassani, al prezzo di ingenti sacrifici, riscattano il feudo.
Questo atto è cruciale nella storia della città perché rappresenta l’affrancamento dalla servitù feudale e la fine di un lungo “medioevo”.
Nel [[1755]] [[Carlo di Borbone re di Napoli]] concede a Campobasso il rango di città modello.
Agli inizi dell’ottocento, in piena età napoleonica, viene istituita la Provincia di Molise e Campobasso, come capoluogo, diviene sede di numerosi uffici amministrativi.
La popolazione, nonostante le gravi perdite umane e materiali provocate dal terremoto del [[1805]], si moltiplica e di conseguenza anche la città si espande. Si rende necessario realizzare un piano urbanistico per soddisfare nuove e molteplici esigenze. Vengono presi in considerazione due progetti, quello del [[Musenga]] e quello di [[Vincenzo Wan Rescant]].
Il Musenga immagina l’edificazione di un intero quartiere a schema ortogonale, invece Wan Rescant prevede l’espansione del tessuto urbano intorno ad una sola grande piazza con al centro l‘edificio sede dell’amministrazione civica. Al sistema radiale del Wan Rescant è preferito quello del Musenga.
La parte nuova della città si sviluppa in luogo pianeggiante, sulle “campère”, così chiamato perché un tempo era occupato dai campi coltivati e dai boschi.
Campobasso doveva essere “monumentale, funzionale, unitaria e moderna, destinata ad una borghesia ormai disposta ad abbandonare la città feudale, ritenuta poco rappresentativa socialmente per uno Stato che, attraverso i palazzi pubblici, vuole creare l’immagine fisica dell’autorità, come prima lo era il castello sui monti”.
Le piazze alberate, che ricordano le squares londinesi, i viali e le aiuole fanno guadagnare a Campobasso l’appellativo di “città giardino”.
 
Successivamente durante l'[[conquista normanna dell'Italia meridionale|egemonia normanna]], Campobasso assume un'importanza economica sempre crescente riuscendo a diventare la “capitale” della Contea sotto la signoria dei De Moulins. Il fiorire dei commerci e l'aumentata importanza amministrativa comportano l'ampliamento dell'antico borgo che si espande soprattutto intorno alla chiese di San Bartolomeo e di San Mercurio. Diverse sono le connotazioni che il borgo assume nel tempo: ''Civitas'', ''Castrum'', ''Universitas Hominum''.
===Novecento===
 
Tra i documenti storici del periodo compreso tra l'anno [[1000]] e il Trecento spicca la ''Pancarta Campobassana'' del [[1277]] in cui trentadue campobassani denunciarono a [[Carlo I d'Angiò]] le angherie e i soprusi del [[feudatario]] Roberto di Molise, dimostrando quindi di patteggiare per i francesi Angioini.
[[Immagine:Campobasso municipio.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, palazzo municipale]]
[[Immagine:Campobasso centro.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, Villa dei Cannoni]]
 
Il [[XV secolo|Quattrocento]] è per Campobasso un'età d'oro grazie all'intraprendenza dei Monforte-Gambatesa, divenuti i feudatari del borgo. Secondo alcuni storici i Monforte sarebbero i discendenti dei Monfort di [[Francia]] e d'[[Inghilterra]], scesi in Italia al seguito di [[Carlo I d'Angiò|Carlo D'Angiò]]. Il personaggio di spicco dei Monforte fu il conte [[Cola di Monforte|Cola]] detto anche il "Campobasso", di cui parla anche [[Benedetto Croce]]<ref>Benedetto Croce, ''Il Conte di Campobasso in vite di avventure, di fede e di passione'', edizione Laterza, Bari 1953.</ref>. Si distinse per le sue virtù militari durante la lotta di successione al [[Regno di Napoli]] tra [[Angioini]] e [[Corona d'Aragona|Aragonesi]]. Cola batté moneta e provvide ad ampliare il castello dotando la città di forti mura perimetrali lungo le quali edificò le porte di San Leonardo e di Santa Cristina.
In Italia i primi decenni del novecento furono caratterizzati da una situazione politica precaria dovuta a molteplici fattori: l’assassinio del re [[Umberto I]], l’inizio della campagna coloniale, lo scoppio del primo conflitto mondiale e l’avvento della dittatura fascista.
Campobasso visse con partecipazione questi eventi anche se era in un periodo di grandi trasformazioni e cominciava a godere di alcuni importanti benefici.
Nel [[1910]], infatti, entrò nelle case l’energia elettrica e, a partire dagli anni venti-trenta, vennero realizzate importanti costruzioni: gli edifici per la scuola elementare “D’Ovidio”, la Banca d’Italia e il Teatro Sociale (poi Teatro Savoia), il palazzo delle Poste e Telegrafi, la Camera di Commercio, il Palazzo della G.I.L., il Palazzo di Giustizia, l’Istituto per gli orfani di guerra (attuale sede del Conservatorio musicale) e l’Istituto Tecnico “L.Pilla”.
Parallelamente a questa attività edilizia furono tracciate nuove strade e lastricate piazze, costruiti marciapiedi, piantati alberi, innalzati monumenti e fontane.
Anche l’iniziativa privata diede il suo valido contributo edificando eleganti palazzi e dotando la città di alberghi, ristoranti, bar, negozi e cinema.
Nel [[1927]] la sede vescovile, con bolla pontificia, venne trasferita da Bojano a Campobasso.
La tragedia della seconda guerra mondiale risparmiò Campobasso dalle distruzioni provocate dai bombardamenti alleati.
Nei primi anni del secondo dopoguerra la città conobbe una discreta ed armoniosa espansione ma è con l’istituzione della Regione [[Molise]] nel [[1963]] che Campobasso vive una vera e propria rivoluzione.
Divenuta capoluogo di regione infatti conosce un notevole incremento demografico ed un conseguente sviluppo edilizio, essendo sede di importanti uffici regionali e di numerose filiali e agenzie di banche e di assicurazioni.
Come era avvenuto agli inizi dell’ottocento la città rinasce grazie alla sua importanza amministrativa.
Dal [[1982]] è sede dell’Università degli Studi del Molise la quale in pochi anni, con le sue facoltà e i suoi numerosi corsi di laurea, è diventata uno dei centri universitari più dinamici del centro-sud Italia.
Con la recente apertura del Centro di Ricerca e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Campobasso è una città all’avanguardia internazionale nei settori di diagnosi e di cura di varie branche della medicina come l’oncologia, i trapianti, le patologie cardiache e la medicina ultraspecialistica.
 
Nel [[1442]], con la sconfitta degli Angioini, che i Monforte avevano appoggiato, Campobasso passa agli Aragonesi e in seguito ai De Capua.
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Campobasso}}
 
[[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I di Aragona]] concesse ai campobassani la possibilità di costruire le abitazioni addossandole alle mura perimetrali.
 
=== TrasportiCinquecento e viabilità Seicento ===
Agli inizi del [[XVI secolo|Cinquecento]] i De Capua sono feudatari in Campobasso. La città, grazie alla felice posizione geografica, vive di un florido [[commercio]]; infatti l'area al di fuori dalle antiche mura, con le chiese di Santa Maria Maddalena e della [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Santissima Trinità]] (che tra l'altro è stata fondata proprio nel 1504), è contraddistinta da una notevole vivacità di scambi nei vari settori dell'[[artigianato]].
 
Nel [[1530]] diventano signori di Campobasso i [[Gonzaga]] che ne aumentano il prestigio. A loro si deve la riorganizzazione urbana della città; in ogni rione le singole strade sono indicate con il nome dell'attività lavorativa prevalente come ad esempio calzolai, ferrerìe (l'attuale via de' Ferrari), oreficerìe (l'attuale via Orefici, ricca ancora oggi di botteghe e negozi di orafi).
I collegamenti ferroviari sono assicurati dalla [[stazione di Campobasso|stazione]] posta sulla [[ferrovia Benevento-Campobasso]], mentre i collegamenti stradali sono assicurati dalla [[Strada Statale 87 Sannitica|SS Sannitica]] e dalla [[Strada Statale 645 di Fondo Valle del Tappino|SS 645 del Tappino]], dalla [[Strada Statale 647 di Fondo Valle del Biferno]] (tramite la diramazione B, dove nel 1998 è stato abbattuto per ragioni di sicurezza un ponte, mai più ricostruito).
 
Signori della città, dopo i Gonzaga, sono i Vitagliano nel [[1638]] e successivamente i [[Carafa (famiglia)|Carafa]].
==Monumenti==
 
Nel corso del [[XVII secolo|Seicento]] Campobasso ha un ulteriore sviluppo grazie anche alla vicinanza dei tratturi che favoriscono le comunicazioni con altri centri e l'arrivo di commercianti forestieri.
===Castello Monforte===
 
=== Settecento e Ottocento ===
Monumento nazionale domina, a circa 800 m s.l.m., la città di Campobasso. Il castello Monforte fu costruito nel [[1459]] ad opera del conte Cola, sembra su una preesistente struttura di origine normanna o longobarda. Avvalorano questa tesi le mura di cinta, le torri di scolta, la mole e la forma stessa del castello.
[[File:Campobasso Piazza Prefettura.jpg|thumb|Centro Murattiano. Piazza Gabriele Pepe|alt=]]
Le linee non lievi, tipiche delle dimore cinquecentesche, e lo stesso colore grigio scuro del calcare conferiscono al maniero l’aspetto di fortilizio più che di dimora signorile. Posto sulla cima del monte che sovrasta Campobasso l’edificio si presenta infatti come un massiccio quadrilatero con ingresso principale, ora non più utilizzato, rivolto verso la città sottostante.
[[File:Campobasso Palazzo.jpg|thumb|Un palazzo in Piazza Vincenzo Cuoco|alt=]]
Ci sono tracce del ponte levatoio e delle torri laterali poste a difesa.
Le finestre, poche e quadrate, sono piccole tanto che si confondono con le feritoie. Svetta in alto una grande torre rettangolare che attualmente ospita la stazione meteorologica dell’aeronautica militare.
Alla sommità delle mura vi è una lunga sequenza di merli guelfi. Al di sopra dell’attuale ingresso, prospiciente un ampio piazzale, vi è lo stemma dei Monforte composto da una croce contornata da quattro rose.
L’interno del castello è molto scarno; salendo la spoglia gradinata si arriva sulla terrazza dalla quale si ammira un panorama ampio e suggestivo: si vedono i resti delle mura osco-sannite, la struttura a ventaglio del borgo antico, la città di Campobasso e i tanti paesini intorno. Lo sguardo spazia dalle valli dei fiumi [[Biferno]], [[Trigno]] e [[Fortore]], ai monti dell’[[Abruzzo]], con la splendida [[Majella]], dalle verdi montagne dell’Alto Molise fino alle gialle colline della [[Puglia]].
 
Il [[XVIII secolo|Settecento]] è attraversato da idee nuove e la struttura feudale della società viene vista come un intralcio alle iniziative della nuova classe emergente: la [[borghesia]]. Questa ventata di novità arriva anche a Campobasso. Ci sono uomini che nonostante appartengano a famiglie di antica nobiltà, come Francesco de Attelis, Anselmo Chiarizia e Giovan Matteo Japoce, si prodigano in cause contro i feudatari. Molti intellettuali come [[Giuseppe Zurlo]], [[Giuseppe Maria Galanti]], [[Francesco Longano]], Paolo Nicola Giampaolo, sostengono la necessità di superare l'immobilismo economico-sociale provocato dal [[feudalesimo]]. Campobasso diviene il cuore pulsante della cultura molisana, in cui trovano rifugio molti intellettuali del tempo come [[Gabriele Pepe]] e [[Vincenzo Cuoco]].
===La cattedrale===
 
A causa dei debiti del duca di Jelsi Mario Carafa, alla sua morte, avvenuta nel 1727 la sua eredità viene accettata con beneficio di inventario dagli eredi di questi, il nipote Alessandro Milano duca di San Paolo e il cugino Marcello Carafa. Tale situazione consente a Campobasso di rientrare nel patrimonio del fisco regio che la sottopone ad un apprezzo nel 1732 per future vendite. In tale contesto si apre la possibilità per l'[[universitas]] di Campobasso di riscattarsi dalla servitù feudale mediante il pagamento di un importo alla Regia Camera, che le avrebbe consentito di rientrare nel demanio regio in una condizione di relativa autonomia. Nel periodo che va dal [[1728]] al [[1735]] numerosi membri della borghesia locale appoggiano l'iniziativa "demanista" in chiave antibaronale. Nel frattempo Marcello Carafa aveva presentato istanza alla Regia Camera per vedersi confermato quel erede di Mario Carafa ed acquisire la titolarità del feudo, ottenendo tale riconoscimento nel 1735 mediante il pagamento di {{formatnum:10000}} ducati al fisco e impegnandosi a pagare i creditori. Difficoltà insorte nel soddisfare tale obbligazione forniscono ai "demanisti" la possibilità di presentare nel 1738 alla Regia Camera la relativa istanza di ricompra della città, che si concretizza infine il 4 marzo 1742 dopo il deposito di una somma pari a {{formatnum:102841}} ducati.
Nel [[1504]], per volere del feudatario Andrea de Capoa, fu edificata al di fuori della cerchia muraria feudale la chiesa della SS. Trinità.
In essa ebbe sede la confraternita della Trinità, soppressa nel [[1809]], divenuta celebre nel XVI secolo per le lotte con quella dei Crociati.
Distrutta dal terremoto del 1805, fu ricostruita su progetto dell’architetto Berardino Musenga.
Fu riaperta al culto nel [[1829]] diventando parrocchia e sede del Capitolo Collegiale.
Nel [[1860]] fu chiusa al culto e utilizzata dalle truppe regolari quale caserma. Nel [[1900]] fu riaperta ai fedeli, diventando sede cattedrale nel 1927.
Oggi è la chiesa più rappresentativa della città.
La facciata ricalca lo stile neoclassico con pronao esastilo e frontone triangolare campeggiante nella parte superiore. L’interno è diviso in tre ampie navate: in quelle laterali si aprono due grandi cappelle mentre nella centrale è possibile ammirare, sovrastante l’altare maggiore, un elegante baldacchino sostenuto da capitelli corinzi. Nella navata di sinistra è situato il fonte battesimale di granito a forma di vasca quadrata risalente al [[1745]].
Dietro l’altare sono situati il coro, realizzato in noce, e il magnifico organo.
Le vetrate policrome rappresentano i santi difensori del dogma della Trinità: Sant'Agostino, Sant’Ilario, Sant’Anastasio e San Nicola.
 
Nel [[1755]] [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone re di Napoli]] concede a Campobasso il rango di città modello. Agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]], in piena [[età napoleonica]], viene istituita la [[Contado di Molise|Provincia di Molise]]; Campobasso, come [[Distretto di Campobasso|capoluogo]], diviene sede di numerosi uffici amministrativi. La popolazione, nonostante le gravi perdite umane e materiali provocate dal [[terremoto del 1805]], si moltiplica e di conseguenza anche la città si espande. Si rende necessario realizzare un piano urbanistico per soddisfare nuove e molteplici esigenze. Vengono presi in considerazione due progetti, quello di [[Bernardino Musenga]] e quello di Vincenzo Wan Rescant.
===Convitto Mario Pagano===
 
Il Musenga immagina l'edificazione di un intero quartiere a schema ortogonale, invece Wan Rescant prevede l'espansione del tessuto urbano intorno a una sola grande piazza con al centro l'edificio sede dell'amministrazione civica. Al sistema radiale del Wan Rescant è preferito quello del Musenga. La parte nuova della città si sviluppa in luogo pianeggiante, sulle “campère”, così chiamato perché un tempo era occupato dai campi coltivati e dai boschi.
Il Convitto Mario Pagano cominciò ad essere edificato nel [[1879]] sull’area dell’ex convento di San Francesco della Scarpa e venne completato nel 1900.
L’edificio, di mole imponente, si sviluppa su tre piani nel corpo centrale e su due nelle sezioni laterali. La facciata presenta al piano terra un ampio portale centrale e una serie di finestre leggermente arcuate.
All’interno vi sono ambienti spaziosi, lunghi corridoi e una magnifica aula magna arricchita da quadri dei pittori Romeo Musa e Marcello Scarano, riproducenti usi e costumi della Regione.
Nell’oratorio è possibile apprezzare un dipinto rappresentante la Natività proveniente dalla Galleria Pitti di [[Firenze]].
L’edificio si affaccia su un giardino, impiantato alla fine dell’ottocento, che è un vero tesoro botanico grazie alla presenza di specie pregiate e rare. Tra gli alberi primeggia la [[sequoia]] gigante che ben si è adattata al clima della città raggiungendo un’altezza imponente.
Altra vera rarità è il Ginkgo biloba originario della Cina noto per la forma a ventaglio delle sue foglie e per il colore: verde intenso in primavera e un acceso giallo oro in autunno. Il cedro del Libano crea infine un angolo caratteristico con i lunghi rami che si sporgono oltre l’inferriata.
 
Campobasso doveva essere “monumentale, funzionale, unitaria e moderna, destinata a una borghesia ormai disposta ad abbandonare la città feudale, ritenuta poco rappresentativa socialmente per uno Stato che, attraverso i palazzi pubblici, vuole creare l'immagine fisica dell'autorità, come prima lo era il castello sui monti”. L'impostazione data da Musenga, incentrata su piazze alberate, i viali e le aiuole, fu tale che in seguito si parlò di Campobasso come una vera e propria "[[città giardino]]".<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.campobasso.it/campobasso2/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20247|titolo=La storia|sito=Città di Campobasso {{!}} Sito Istituzionale|accesso=2025-06-14}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://molisecittaideale.org/la-rinascita-di-campobasso|titolo=La rinascita di Campobasso {{!}} Molisecittaideale|sito=molisecittaideale.org|accesso=2025-06-14}}</ref>
===Municipio===
=== Novecento ===
[[File:Campobasso centro.jpg|thumb|Piazza Bernardino Musenga (Villa dei Cannoni)]]
[[File:Campobasso vista.jpg|thumb|Veduta del castello Monforte da Piazza della Vittoria|alt=]]
 
Nel [[1910]] entrò nelle case l'[[energia elettrica]] e, a partire dagli anni venti-trenta, vennero realizzate importanti costruzioni: gli edifici della Casa della Scuola, della [[Banca d'Italia]] e il Teatro Sociale nel medesimo luogo occupato in precedenza dal Teatro Margherita (poi [[Teatro Savoia]]), il palazzo delle Poste e Telegrafi, la Camera di Commercio, il Palazzo della G.I.L., il Palazzo di Giustizia, l'Istituto per gli orfani di guerra (attuale sede del [[Conservatorio statale di musica Lorenzo Perosi|Conservatorio musicale Lorenzo Perosi]]) e l'Istituto Tecnico “L. Pilla” (che ebbe l'onore di essere inaugurato da re [[Vittorio Emanuele III]]).
Nel [[1874]]-[[1976|76]], sulle rovine di un antico convento dei Celestini del [[1200]] andato distrutto in seguito al tremendo terremoto del [[1805]], fu costruito l’edificio che è l'attuale sede del municipio.
Il palazzo presenta un ampio porticato che fa da atrio e un’elegante facciata a tre piani, sormontata da un quadrante d’orologio.
Nell’androne si erge un’imponente statua equestre di San Giorgio, patrono della città.
Nell’ala destra del palazzo pubblico è presente una piccola cappella dedicata a Santa Maria della Libera, unica parte dell’originaria struttura monastica che miracolosamente non andò perduta con il rovinoso sisma.
 
Parallelamente a questa attività edilizia furono tracciate nuove strade e lastricate piazze, costruiti marciapiedi, piantati alberi, innalzati monumenti e fontane. Anche l'iniziativa privata diede il suo valido contributo edificando eleganti palazzi e dotando la città di alberghi, ristoranti, bar, negozi e cinema.
===Banca d'Italia===
 
Nel [[1927]] la [[Arcidiocesi di Campobasso-Boiano|sede vescovile]], con [[bolla pontificia]], venne trasferita da [[Bojano]] a Campobasso.
L’edificio della Banca d’Italia venne inaugurato nel [[1925]]; la sua costruzione comportò l’abbattimento di molte case, compresa quella del Vecchio Dazio.
L’elegante palazzo è a tre piani. La facciata laterale offre una visione architettonica più scenografica: infatti, essendo leggermente arcuata, sembra quasi voler accogliere l’austero monumento a [[Gabriele Pepe]].
All’interno sono conservati preziosi dipinti di artisti molisani tra cui Nicola Biondi, Arnaldo De Lisio e Francesco Paolo Diodati.
I quadri rappresentano gli episodi più importanti della storia molisana: l’ingresso di [[Ferrante I° Gonzaga]] in Campobasso, la visita di [[Papa Alessandro III]]
a [[Termoli]] e di Papa [[Celestino V]] ad [[Isernia]], il riscatto di Campobasso dal dominio feudale, la morte di [[Amedeo VI di Savoia ]] detto il Conte Verde, la pace fra Crociati e Trinitari, l’arrivo del re [[Vittorio Emanuele II]] a [[Venafro]].
 
La tragedia della [[seconda guerra mondiale]] non risparmiò neanche Campobasso. Qui fu combattuta la "Battaglia di Campobasso" tra l'ottobre e il novembre del [[1943]], in cui si fronteggiarono le truppe canadesi e tedesche per il possesso della città; ciò causò la distruzione di molti edifici pubblici, tra cui il municipio e gli archivi in esso contenuti. Cinquanta civili furono uccisi in azione, tra cui il vescovo della diocesi, monsignor [[Secondo Bologna]], insieme a un numero imprecisato di persone che vi rimasero ferite nel bombardamento intensivo. L'occupazione della città da parte dei [[canadesi]], che la resero un importante centro di smistamento, amministrativo e di svago per le truppe alleate, ebbe un tale impatto sulla città che questa venne ribattezzata "''Canada Town''", cioè "Città del Canada", e anche "''Maple Leaf City''", "Città della foglia d'acero", simbolo nazionale del paese nordamericano, per la notevole presenza di questo tipo di albero sul suo territorio. In tale circostanza alcune strade e piazze vennero persino rinominate con denominazioni anglosassoni come ''Hyde Park'' per l'attuale Villa Berardino Musenga, ''Piccadilly Circus'' per l'attuale zona di Piazza Gabriele Pepe e ''Scarth Street'' per la zona della stessa piazza situata tra il Palazzo del Governo e il Teatro Savoia, comunemente detta Piazza Prefettura; oggi l'unica testimonianza che resta è la scritta ''Scarth St'' che i canadesi impressero su un palazzo in piazza Gabriele Pepe e che è stata oggetto di recupero con l'applicazione di una lastra di plexiglas a protezione e una didascalia che descrive brevemente la storia di questo unico reperto.
===Sant' Antonio Abate===
 
Nei primi anni del secondo dopoguerra la città conobbe una discreta e armoniosa espansione, ma è con l'istituzione della Regione [[Molise]] nel [[1963]] che Campobasso poté crescere. Divenuta capoluogo di regione, infatti, ebbe un notevole incremento demografico e un conseguente sviluppo edilizio (che porta alla nascita del quartiere CEP nella zona nord della città), essendo sede di importanti uffici regionali e di numerose filiali e agenzie di banche e di assicurazioni. Come era avvenuto agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la città rinasce grazie alla sua importanza amministrativa.
La chiesa di Sant’Antonio Abate fu edificata nel [[1572]], sopra i resti di una preesistente chiesa di modeste dimensioni.
È il monumento più rappresentativo dell’arte barocca a Campobasso.
L’interno è ad una navata con un magnifico altare maggiore realizzato in marmo nel [[1748]]. Sulle pareti laterali vi sono quattro altari intagliati in legno e rivestiti di oro zecchino.
Nella chiesa sono presenti pregevoli dipinti di Guarino da Solofra; sua è la tela di San Benedetto del [[1643]] e alcune altre, di piccolo formato, che si trovano sull’altare dedicato a Sant’Antonio Abate.
Numerosi i dipinti sulle pareti del presbiterio di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo.
Sul lato sinistro è situato un notevole organo del [[1696]], impreziosito dalla fine decorazione ad intaglio e dal ricco rivestimento in [[foglia d'oro]]. Caratteristica è la statua lignea di San Francesco realizzata dallo scultore campobassano [[Paolo Saverio Di Zinno]].
 
Dal [[1982]] è sede dell'[[Università degli Studi del Molise]] la quale in pochi anni ha incrementato notevolmente l'offerta formativa ed ha riscontrato un rapido aumento della popolazione studentesca.
===San Bartolomeo===
 
Dal [[2002]] è inoltre attiva la [[Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II]], istituita per volere dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]], che si è rapidamente imposta come centro d'eccellenza nazionale nei settori di [[diagnosi]] e [[terapia]] di varie branche della [[medicina]] come l'[[oncologia]], i trapianti, le patologie cardiache e la medicina ultraspecialistica.
La chiesa dedicata a San Bartolomeo sorge su una terrazza naturale che si affaccia sul borgo antico.
Ubicata all’interno delle antiche mura perimetrali del castello, in prossimità della torre “Terzano”, fu costruita nello stesso periodo della chiesa di San Giorgio e affidata ai monaci Basiliani che successivamente la cedettero ai [[Cavalieri di Malta]].
La facciata è più ricca rispetto a quelle delle chiese vicine. Il portale, del XIII secolo, è formato da un arco che poggia su colonne cilindriche con capitelli e foglie bizantine.
La lunetta sottostante l’arco del portale è divisa in due sezioni: nella prima è raffigurato un Cristo Redentore benedicente alla greca, nella seconda sono riprodotti i simboli dei quattro evangelisti e di altre otto figure che dovrebbero rappresentare i dottori della chiesa sulle cui teste campeggia una mano espressione dell’onnipotenza divina.
Lateralmente al portale sono presenti due arcate cieche sorrette da lesene.
L’interno, recentemente restaurato, è formato da tre navate con archi a tutto sesto. Alla destra dell’abside è conservata una targa capovolta che risale al I° secolo dell’impero romano probabilmente di origine funeraria.
Il campanile, ricostruito nel [[1874]] dopo che il terremoto del 1805 lo aveva fatto crollare, conserva ampi finestroni di stile rinascimentale.
 
===San GiorgioSimboli ===
[[File:Campobasso-Gonfalone.png|thumb|upright=0.5|Il gonfalone]]
 
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 25 maggio 1942.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1199 |titolo= Campobasso, decreto 1942-05-25 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato }}</ref>
La chiesa di San Giorgio, edificio di stile romanico in pietra viva, sorge ai piedi del castello Monforte.
{{citazione|Di rosso, a sei [[Torre (araldica)|torri]] merlate d'argento, disposte tre e tre, accompagnate in capo dalla corona comitale d'oro<ref>Nelle figurazioni più antiche la corona nel capo dello scudo è di rango comitale, mentre nel gonfalone cittadino è ducale. Cfr {{cita web|url= http://www.araldicacivica.it/comune/Campobasso/ |titolo= Campobasso }}</ref>, lo scudo timbrato da una corona di principe.}}
Alcune fonti storiche ne testimoniano l’esistenza fin dall’anno [[1099]], essendo stata costruita sui resti di un antico tempio dedicato ad Ercole.
Lo [[stemma]] riporta un ovale con fondo rosso al cui interno sono rappresentate sei torri merlate di cui una è sormontata da una corona marchesale che ne indica l'origine feudale. Le sei torri raffigurano le torri principali che erano poste a guardia degli ingressi dell'antico borgo medioevale: porta Sant'Antonio Abate, porta San Nicola, porta Santa Maria della Croce, porta San Leonardo, porta Mancina e porta San Paolo.
Alcuni atti di donazione di terreni comprovano che nel XII secolo fu il centro della vita religiosa e civile dell’antico borgo.
Lo sviluppo urbanistico del borgo verso la piana sottostante determina la perdita del primato della chiesa di San Giorgio a favore di quella di San Leonardo; nel [[1338]], infatti, il fonte battesimale e l’archivio parrocchiale vengono trasferiti in quest’ultima chiesa.
Nel [[1326]], grazie alla donazione del nobile Nicola de Ferraguto venne edificata una cappella Bizantina, con cupola cieca, della quale si conservano ancora le tracce negli affreschi rappresentanti scene dell’antico testamento mentre nella volta a crociera si possono scorgere le icone degli evangelisti e di alcuni dottori della chiesa.
Originariamente ad una sola navata, nel [[1428]] vi furono aggiunte due navate laterali con cappelle gentilizie.
Durante il [[1700]] successive trasformazioni portarono alla decorazione degli interni con stucchi dorati.
La semplicità e la nudità della facciata è ciò che colpisce maggiormente il visitatore.
Sopra il portale una lunetta, formata da un grosso blocco calcareo e divisa in due zone semicircolari, reca un agnello crocifero decorato con foglie.
Sui muri perimetrali spiccano vari conci recuperati e inseriti in archetti rappresentanti un pellicano sul fianco destro e una testa d’asino a sinistra. Un terzo concio riproduce una personificazione del sole.
[[San Giorgio]] è venerato come patrono della città di Campobasso e viene festeggiato il 23 aprile. La tradizione narra come, in occasione di una battaglia svoltasi nel 1200 nei pressi del capoluogo, San Giorgio operò un miracolo salvando la città.
Nella cattedrale di Campobasso è conservata una lapide che così descrive il prodigioso evento: ''"Nella guerra civile del MCC San Giorgio martire con forte esercito appare, le quattro campane della sua chiesa non tocche suonano da per se stesse a tremendo stormo, un cupo fragore di armi si ode, il nemico fugge, i campobassani son salvi"''.
 
Il [[gonfalone]], in cui campeggia lo stemma, è [[Partito (araldica)|partito]] su due colori, il rosso e l'azzurro che rappresentano quelli delle due antiche confraternite che nel Cinquecento gestivano il potere politico e la vita religiosa della città: il rosso per i Crociati mentre l'azzurro per i Trinitari.
===San Leonardo===
 
=== Onorificenze ===
La chiesa di San Leonardo, oggi sede dell’omonima parrocchia, è stata dal 1300 al [[1500]] il centro della vita religiosa e civile per gli abitanti del borgo.
{{Onorificenze
Il terremoto del [[1456]] fece crollare parte dell’edificio che in seguito venne ricostruito ed ampliato
|immagine=Corona di Città Italiana.svg
La chiesa si segnala per la sua aggraziata facciata: presenta infatti un interessante composizione che fonde lo stile romanico con il gotico del XIV secolo.
|nome_onorificenza=Titolo di Città
Il portale ha scarsa strombatura; una lieve gradazione di piano fa acquistare rilievo alle decorazioni nei capitelli. Gli archi a spirale della modanatura centrale salgono fino a racchiudere il bassorilievo dell’agnello crocifero, posto nella lunetta centrale.
|collegamento_onorificenza=Titolo di città
Di particolare interesse è la monofora laterale romanica, decorata con motivi vegetali, che riporta alla tradizione delle scuole pugliesi.
|motivazione =
Oggi, dopo un’ulteriore restauro, la chiesa di San Leonardo ha acquisito una nuova ed accogliente luminosità.
}}
 
{{Onorificenze
===Santa Maria della Croce===
|immagine = Merito civile bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia di bronzo al Merito Civile
|collegamento_onorificenza = Merito_civile
|motivazione = Nell'immediato dopoguerra offriva un cospicuo contributo all'opera di bonifica del territorio organizzando gruppi di rastrellatori civili di mine che, con la loro opera e l'inevitabile costo di vite umane, consentirono la prima fase della ricostruzione e della ripresa del Paese.
|luogo = Campobasso, 1944-1948
}}
 
{{Onorificenze
La chiesa di Santa Maria della Croce, situata nella omonima e angusta via, venne fondata in epoca normanna da fedeli che si congregarono nella confraternita dei Crociati riconosciuta con vari diplomi pontifici del [[1073]],del [[1130]] e del [[1143]].
|immagine = Medcad.svg
Distrutta dal terremoto del 1805, fu ricostruita interamente nel [[1930]]-[[1936|36]].
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa al valore morale alle famiglie che hanno subito la perdita di tre o più congiunti caduti in occasione del Primo conflitto mondiale
Unica in Campobasso presenta la cupola al centro dell’edificio.
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa al valore morale alle famiglie che hanno subito la perdita di tre o più congiunti caduti in occasione del Primo conflitto mondiale
L’interno è diviso in tre navate. Vi si possono ammirare due pregevoli statue in legno raffiguranti san [[Nicola da Tolentino]] e la Madonna della Consolazione. Artisticamente pregevole è anche la statua dell’Addolorata portata in processione il Venerdì Santo.
|luogo = Campobasso, 2013<ref>https://www.primopianomolise.it/citta/campobasso/132409/campobasso-la-medaglia-nascosta-nicola-felice-scrive-al-sindaco-i-caduti-del-tiro-a-segno-meritano-rispetto/</ref>
|motivazione = in quanto Comune di residenza della famiglia di Alberto Pistilli e di Giovanna Sipio, che perse i figli: Angiolo, Carlo e Silvio, nel corso del Primo conflitto mondiale
}}
 
{{Onorificenze
===Santa Maria Maggiore===
|immagine = Nastrino_Medaglia_di_Benemerenza_d'Oro_dell'Ordine_Costantiniano_di_San_Giorgio.jpg
|nome_onorificenza = Medaglia di Benemerenza d'Oro dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio (Napoli)
|collegamento_onorificenza = Medaglia di Benemerenza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
|luogo = Campobasso, 23 aprile 2019<ref>https://www.ilgiornaledelmolise.it/2019/04/23/campobasso-festeggia-il-patrono-san-giorgio/</ref>
|motivazione =
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
La chiesa di Santa Maria Maggiore, prospiciente il castello Monforte, è l’antica Santa Maria del Monte. La prima notizia sicura della sua esistenza risale al [[1354]]. Era sorta infatti come semplice cappella gentilizia dedicata alla Vergine e, nel tempo, adibita anche a luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie.
=== Architetture civili ===
Nel [[1905]] la chiesa venne affidata ai Padri Cappuccini che ancora oggi la custodiscono.
[[File:Via-Pizzoferrato -Campobasso.jpg|miniatura|verticale|Via G. Pizzoferrato, Campobasso, centro storico]]
L’intero edificio di culto è stato restaurato; la facciata ha un paramento murario in pietre di Vinchiaturo con bugne scabre collocate irregolarmente. All’interno ha un pregevole altare in marmi policromi. Particolarmente interessante è la statua della SS.Vergine del [[1334]], devotamente venerata. Notevoli per la loro sensibilità stilistica sono gli affreschi di [[Amedeo Trivisonno]] e di Leo Paglione. Sulla destra dell’ingresso è una cappellina dedicata a [[Padre Pio da Pietrelcina|San Pio da Pietrelcina]], nella quale sono custoditi gli oggetti appartenuti al santo durante la sua permanenza nel convento attiguo alla chiesa negli anni 1905 e [[1909]].
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag (29).jpg|thumb|Via Chiarizia: salita verso il castello; a sinistra la chiesa di San Leonardo.|alt=]]
[[File:Campobasso municipio.jpg|thumb|[[Palazzo San Giorgio (Campobasso)|Palazzo San Giorgio]]]]
* ''[[Palazzo San Giorgio (Campobasso)|Palazzo San Giorgio]]'': palazzo del Municipio, costruito nel [[1879]] sulla chiesa medievale di Santa Maria della Libera. Il palazzo presenta un ampio porticato con archi a tutto sesto e grandi pilastri quadrati. L'elegante facciata è suddivisa in tre piani ed è sormontata da un quadrante d'orologio alla cui base è riportata la scritta "MUNICIPIO". Al centro del primo piano è posto un balconcino a colonnine di marmo sorretto da due colonne dal fusto liscio e dal capitello ionico. Le finestre del primo piano si possono dividere in due gruppi: su quindici totali, cinque di esse presentano un arco a tutto sesto alla sommità, e le restanti dieci sono sormontate da un tamburo a forma triangolare; mentre al secondo piano tutte le quindici finestre non presentano tamburo ma un semplice ordine orizzontale. Particolari le paraste che al secondo piano separano le finestre e si raddoppiano in alcuni punti sezionando la facciata in cinque parti verticali, quasi volessero evidenziare anche la divisione interna della struttura.
* ''[[Palazzo Magno]]'': Il palazzo prende il nome da Mercurio Magno, che ottenne la proprietà dalla famiglia napoletana dei De Tilla, i quali utilizzavano l'immobile come residenza privata estiva. Il Magno ne rimase proprietario fino al [[1936]], quando la Provincia lo acquistò per stabilirvi la propria sede. Durante la [[seconda guerra mondiale]], la città di Campobasso dovette subire la requisizione di diversi edifici, e tra questi vi fu anche Palazzo Magno. Dai locali del palazzo furono ricavati un ospedale ed un obitorio da parte dei [[Polacchi]]; con lo spostarsi del fronte al di là della [[linea Gustav]], il [[Genio militare italiano]] ottenne il permesso di insediare nel complesso il Comando Zona Bonifica Campi Minati del Molise, organizzando così già nel [[1944]] il primo corso per rastrellatori di mine. Fu solo nel [[1946]] infine che l'edificio fu restituito alla Provincia e da allora ne funge ancora da sede.
* ''[[Convitto nazionale Mario Pagano]]'': In origine fu denominato "Collegio Sannitico", per decreto del 12 marzo [[1816]] con sede presso il monastero degli Antoniani poiché non idoneo ad edificio scolastico. Compiuti i necessari lavori di adattamento del locale, il collegio venne inaugurato il 16 novembre [[1817]], assumendo il prefisso ''Real'' con un altro regio decreto del 25 gennaio [[1854]]. La direzione del Real Collegio Sannitico fu affidata ai Padri Barnabiti che portarono avanti un progetto per la costruzione di un nuovo edificio per le scuole e per il convitto. Ottenute le nuove strutture, chiesero ed ottennero di lasciare la gestione dell'Istituto. Il collegio rimase chiuso fino al principio dell'anno [[1857]], quando venne chiamato a dirigerlo il canonico Berardo Palombieri, sotto la cui amministrazione in quell'anno stesso il collegio venne elevato a Liceo. Il 4 marzo [[1865]], sotto proposta del [[Ministero della pubblica istruzione]], con decreto firmato a [[Milano]] dal re [[Vittorio Emanuele II]], il collegio prese l'attuale denominazione di convitto nazionale "Mario Pagano", in onore del [[giurista]], [[politico]] e patriota italiano [[Mario Pagano]]. Curiosità: il pregevole giardino del Convitto ricalca l'area in cui si estendeva il braccio tratturale "Cortile - Matese".
* ''[[Palazzo della Banca d'Italia (Campobasso)|Palazzo della Banca d'Italia]]'': L'edificio della Banca d'Italia venne inaugurato nel [[1925]]; la sua costruzione comportò l'abbattimento di molte case, compresa quella del Vecchio Dazio. L'elegante palazzo è a tre piani. La facciata laterale offre una visione architettonica più scenografica: infatti, essendo leggermente arcuata, sembra quasi voler accogliere l'austero monumento a [[Gabriele Pepe]].
* ''[[Palazzo Mazzarotta]]'': Il palazzo risale al [[XVI secolo]] come sede di una confraternita religiosa e solo nel [[XVIII secolo]] diviene residenza della famiglia nobiliare napoletana dei Mazzarotta, le cui origini risalgono all'epoca aragonese. Un ramo di tale famiglia si trasferì infatti a Campobasso e si stabilì nel palazzo, dove è ancora visibile lo stemma con il delfino sul mare ondoso, variante dell'originale in cui era presente un serpente. La parte interna ospita il [[Museo sannitico di Campobasso|Museo sannitico]].
[[File:Campobasso Palazzo mazzarotta.jpg|thumb|Palazzo Mazzarotta, sede del Museo Sannitico, visto da vico Pizzoferrato|alt=]]
* ''[[Palazzo Cannavina]]'': La sua edificazione va collocata tra il XVII e il XVIII secolo<ref name="amicomol">{{Cita web|url = http://www.amicomol.com/PalazzidelMolise.html|titolo = I Palazzi della Provincia di Campobasso|autore = Franco Nicola|accesso = 9 settembre 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150909124435/http://www.amicomol.com/PalazzidelMolise.html|dataarchivio = 9 settembre 2015|urlmorto = sì}}</ref>, fu poi ampiamente rimaneggiato nel corso del XIX secolo. Lo stabile appartenne prima ai [[Carafa]], duchi di Jelsi e feudatari di Campobasso, poi, non avendo questi eredi<ref name="amicomol"/>, passò ai baroni di Campobasso che lo tennero in proprietà fino al 1742<ref name="amicomol"/>. Fu bene demaniale fino al 1783<ref name="amicomol"/>, quando venne acquistato dalla famiglia Salottolo<ref name="amicomol"/>; passò infine alla famiglia Cannavina, il cui nome è rimasto all'edificio<ref name="amicomol"/>. Nel 2011 gli arredamenti e il palazzo sono stati messi in vendita dagli eredi.
* ''[[Palazzo dell'ex GIL (Campobasso)|Palazzo dell'ex GIL]]'': Il Palazzo ex GIL fu costruito fra il [[1936]] e il [[1938]] su progetto dell'architetto napoletano [[Domenico Filippone]] (1903-1970), «un'architettura che ricevette unanime apprezzamento per la chiarezza distributiva e per l'attenzione con cui il progettista aveva risposto all'effettiva consistenza dell'ambiente paesistico e architettonico circostante, evitando risoluzioni auliche e altisonanti».<ref>{{DBI|nome = Domenico Filippone|nomeurl = domenico-filippone|autore = Maristella Casciato|anno = 1997|pagine = |volume = 47|accesso = 25 dicembre 2015}}</ref> Dopo essere stato sede delle attività della locale [[Gioventù italiana del littorio]], poi dei sindacati e alla fine di una scuola superiore, nel 1975 le competenze sull'edificio passarono dallo Stato alla Regione Molise che però la abbandonò all'incuria e al degrado finché, nel settembre 1989, il palazzo fu riconosciuto di interesse storico artistico e sottoposto a vincolo della Soprintendenza. La Regione Molise, intenzionata a demolire la costruzione, si rivolse allora al [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo|Ministero per i beni culturali e ambientali]] ottenendo la revoca del vincolo. I contrasti continuarono e, nonostante il ripristino del vincolo nel 1992, in quegli anni le due ali dell'edificio furono demolite.<ref>[http://www.fondazionecultura.it/?q=node/235 Fondazione Molise Cultura - La sede] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201127140108/http://www.fondazionecultura.it/?q=node%2F235 |data=27 novembre 2020 }}.</ref>
* ''Casa della Scuola'': edificio scolastico costruito nel XX secolo, in stile neoclassico oggi sede della BiblioMediaTeca Comunale e della Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea.
* ''[[Palazzo delle Poste (Campobasso)|Palazzo delle Poste e Telegrafi]]'': venne costruito tra il [[1923]] e il [[1927]]. Progettato dall'ing. Giambattista de Capoa esso si sviluppa su un pian terreno e due piani più un altro sovrapposto successivamente. Le tre porte d'ingresso principali sono abbellite da robuste inferriate su cui sono presenti, in quella a sinistra, lo stemma della Città di Campobasso e, in quella a destra, lo stemma della Provincia di Campobasso. Nella porta laterale di sinistra, sotto la scritta "Direzione", è presente un bassorilievo in bronzo raffigurante Mercurio che tiene nella mano destra le saette, simbolo della velocità, e nella sinistra il caduceo (bastone con due serpenti attorcigliati).
* ''[[Palazzo di Giustizia (Campobasso)|Palazzo di Giustizia]]'': fu costruito su progetto dell'ing. Silverio Pappalardo tra il 1930 e il 1936 in uno stile che risente dell'austerità dello stile dorico a significare la serietà della legge per la difesa del cittadino.
* ''[[Palazzo del Governo (Campobasso)|Palazzo del Governo]]'': nacque nel tardo Medioevo come convento di suore clarisse, che poi venne chiuso ai primi del XVIII secolo. Su quei ruderi, per volere del ricco commerciante Agostino Santellis, fu edificato un altro convento per le suore carmelitane. Anche questa nuova fase costruttiva ebbe vita breve e, nel tempo, fu destinato a diversi altri usi. Nel 1810 divenne sede carceraria, fino al 1862 quando i detenuti vennero trasferiti nella nuova costruzione che tuttora funge da carcere cittadina. In seguito, nel 1856 il Consiglio della Provincia di Molise affidò all'architetto Oscar Capocci l'incarico di presentare un progetto di ristrutturazione al fine di destinarlo a palazzo degli uffici. Esso fu consegnato nel 1861 e lo completò, con modifiche, nel 1862.
* ''[[Palazzo Japoce|Palazzo Iapoce]]'': Costruito nel XVIII secolo dalla [http://www.molise.beniculturali.it/index.php/la-sede famiglia Iapoce], probabilmente su preesistenti costruzioni trecentesche e quattrocentesche, è stato tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo oggetto di notevoli opere di ristrutturazione e consolidamento. È sede della Soprintendenza Regionale ai Beni Culturali del Molise.
 
=== Architetture militari ===
===Teatro Savoia===
[[File:Campobasso castello.jpg|thumb|[[Castello Monforte]], ponte levatoio.|alt=]]
[[File:Torre Terzano, Campobasso.JPG|thumb|upright|Torre Terzano]]
[[File:Campobasso porta SantAntonio.jpg|thumb|Incisione del 1898 della porta Sant'Antonio]]
* ''[[Castello Monforte]]'': Un'antica pergamena risalente al [[1375]] conferma l'esistenza di un castello nella città già in tale data, ed è la testimonianza più antica al riguardo. Domina la città a circa {{M|790|u=m slm}}, quasi cento in più dell'altezza media del comune. L'area circostante è occupata dal parco della Via Matris, un percorso naturalistico che snodandosi lungo il pendio della collina ripercorre le tappe della [[Via Crucis]]. Il castello è inciso su una moneta d'argento da cinque euro coniata dalla [[Zecca dello Stato]] nel [[2012]] per la serie "Italia delle Arti" dedicata alla città di Campobasso<ref>{{Cita web|url=http://www.iltempo.it/molise/2012/08/21/1358708-campobasso_entra_nell_italia_delle_arti.shtml?refresh_ce|titolo=Campobasso entra nell'Italia delle Arti|sito=IL TEMPO.it - Molise|data=21 agosto 2012|accesso=18 marzo 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413044657/http://www.iltempo.it/2.643/2012/08/22/campobasso-entra-nell-italia-delle-arti-1.11360|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
 
:Il castello ha pianta quadrangolare, con quattro torri angolari circolari mozze, e una torre maggiore all'interno del corpo. Essendo una struttura rimasta fedele al compito di sorveglianza, anche nei secoli XVIII e XIX, il castello ha mantenuto, sia all'esterno che all'interno, un aspetto piuttosto austero, conservando la struttura originale.
Sull’area dove precedentemente era stato eretto il Teatro Margherita venne costruito, negli anni venti, il corpo edilizio che comprende l’attuale Teatro Savoia, chiamato in un primo tempo “Teatro Sociale”.
L’inaugurazione avvenne nel [[1926]] con la rappresentazione dell’opera lirica “Tosca” di [[Giacomo Puccini]].
Sulla platea, a forma di ferro di cavallo, si affacciano quattro ordini di palchi, raggiungibili mediante due scalinate che si diramano dal foyer.
Il palcoscenico, separato dalla platea dal golfo mistico, ha una capienza per quaranta orchestrali.
All’interno del teatro si possono ammirare gli affreschi realizzati da Arnaldo De Lisio che rappresentano scene di vita quotidiana e luoghi caratteristici di Campobasso e del Molise. Di notevole suggestione è l’affresco “il Trionfo dei Sanniti” che copre l’intera volta della platea. Interessanti sono anche le opere in ferro battuto realizzate dall’artista campobassano Giuseppe Tucci. Nel 2002, con un’esemplare opera di restauro, il teatro è stato restituito alla città tornando ad essere uno dei centri di aggregazione culturale più amati.
 
*''Mura medievali di fortificazione'': sono le mura medievali costruite nel [[XIII secolo]], danneggiate nel terremoto del [[1456]], e smantellate dopo il grave terremoto del 1805. Di esse rimangono tuttavia le linee di confine del borgo medievale e numerose torri di avvistamento, e porte urbiche di accesso alla città vecchia. Tra le torri vi sono:
===Villa de Capoa===
*''Torre Terzano'':
Si trova presso la chiesa di [[San Bartolomeo]], nella parte più alta del borgo. Famosa perché, secondo la leggenda, nel [[XVI secolo]] v'erano due famiglie in guerra: la Confraternita dei Crociati (composta da artigiani) e quella dei Trinitari (il nuovo ceto commerciale emergente). I loro figli Fonzo Mastrangelo e Delicata Civerra, osteggiati dalle rispettive famiglie nel loro amore, non poterono coronare il loro sogno, perché il padre di Delicata rinchiuse la figlia dentro la torre, murandola. Fonzo, disperato, si arruolò nell'esercito per dimenticare, e Delicata morì di crepacuore, e dopo alcuni anni Fonzo, scoperta la tragedia, decise di espiare le sue colpe facendosi frate. La torre ha pianta circolare in pietra trezza semplice, con alcune feritoie.
*''Torre San Mercurio (o Torre di vico Carnaio)'':
torre fortificata, restaurata nel XV secolo, posta presso l'ex chiesa di [[San Mercurio]]. Torre cilindrica a tre piani, con tre finestre, oggi divenuta abitazione. Ha la sommità coperta da tegole.
*''Porta Santa Cristina (Porta Mancina')''
: porta del XV secolo, modificata nei secoli successivi. Ha alla base due grandi bastioni che fortificano l'arco urbico, e al fianco una torre semicircolare, a tre livelli. Oggi essa è diventata residenza civile, ma ha mantenuto il suo aspetto originario.
*''Torre dei Petitti e Torre dei Presutti''
: costruite nel 1456 per volere di [[Cola di Monforte]]. Oggi sono residenze civili, ma hanno conservato la loro struttura originale a base a scarpa, con pianta circolare, suddivisa in massimo tre settori.
*''Porta Sant'Antonio (Porta della chiaia) e Torre Pettini''
: sono un complesso fortificato, eretto nel 1456. La porta è un semplice arco a tutto sesto, situata presso la chiesa di [[Sant'Antonio Abate]]. Più a destra vi è la torre, collegata ad una residenza civile, un tempo parte delle mura fortificate. La Torre ha pianta circolare con base a scarpa.
*''Porta San Paolo (Porta di Rosa) e Torre dei Ferrante''
: costituiscono un unico complesso difensivo, vicino all'accesso del castello. La porta è un rozzo arco a tutto sesto che tuttavia presenta ancora un importantissimo stemma medioevale e a fianco vi è la torre di guardia di origine rinascimentale, anch'essa oggi residenza civile, ma che ha pressoché mantenuto il suo antico aspetto. Ha pianta circolare con base a scarpa.
*''Porta Santa Maria della Croce'' - non più esistente; costruita nel XIV secolo da Nicola Monforte
*''Porta San Nicola (Porta Nuova)''
:porta costruita nel 1456 per volere di [[Cola di Monforte]]. Ha aspetto di un arco cittadino con cornice in pietra, e archivolto con stemma della famiglia nobile della città.
*''Torre dell'abate Ginetti''
:ha struttura di conci irregolari con base a scarpa. Fu costruita nel 1456 per volere di [[Cola di Monforte]], e si trova in via San Lorenzo.
*''Porta San Leonardo (Porta della piazza - Porta del borgo)'' - non più esistente
 
=== Architetture religiose ===
La settecentesca villa comunale “De Capoa”, recentemente recuperata con un accurato progetto, è uno dei luoghi più suggestivi della città.
[[File:Cattedrale_campobasso.jpg|thumb|upright=0.9|Cattedrale della Santissima Trinità]]
L’ingresso principale, con il pregiato cancello in ferro battuto, si affaccia su piazza Savoia. Il parco è di stile classico con viali grandi e piccoli, bordati da curate siepi di sempreverdi, che si intersecano.
[[File:San_Bartolomeo_Campobasso.JPG|thumb|[[Chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|Chiesa di San Bartolomeo]]]]
La presenza di statue, di sedili marmorei, dell’elegante balaustra conferiscono all’ambiente armonia e bellezza creando angoli incantevoli per il riposo e la meditazione nel cuore stesso della città.
[[File:Cbmadonnamonti.jpg|thumb|Interno della [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]]]]
Le specie vegetali presenti sono varie e degne di attenzione: alte sequoie, possenti cedri del Libano, eleganti [[cipresso|cipressi]], abeti rossi, profumati [[tiglio|tigli]] continuano ad avere una funzione non solo ornamentale: sono la testimonianza della cultura, del gusto e dell’arte di coloro che tanti anni fa hanno realizzato questo gioiello.
* ''[[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Cattedrale della Santissima Trinità]]'': Nel [[1504]], su incoraggiamento del feudatario [[Andrea di Capua]], fu edificata al di fuori della cinta muraria la chiesa della Santissima Trinità. Fin da subito in questa chiesa ebbe sede la grande confraternita della Trinità, soppressa solo con le leggi napoleoniche nel [[1809]] e divenuta celebre per le sanguinose lotte con quella dei Crociati per l'egemonia sulla città. Distrutta dal terremoto del [[1805]], fu ricostruita su progetto dell'architetto [[Bernardino Musenga]]. Fu riaperta al culto nel [[1829]] diventando parrocchia e sede del capitolo collegiale. Nel [[1860]] fu chiusa al culto e utilizzata dalle truppe regolari quale caserma. Nel [[1900]] fu riaperta ai fedeli, diventando cattedrale nel [[1927]]. Con lo spostamento della sede vescovile da Bojano a Campobasso l'edificio fu oggetto di ulteriori lavori. Su progetto dell'architetto [[Tullio Passarelli]] e dell'ingegnere Vittorio Tiberio si provvide, tra il [[1927]] e il [[1933]], all'innalzamento della navata centrale e alla costruzione dell'abside, quest'ultima contenente un affresco di buon livello di Romeo Musa raffigurante la Pentecoste e altri ad opera di Amedeo Trivisonno. Recentemente però, una ricerca pubblicata da due giovani studiosi ha ricostruito l'aspetto baroccamente sfarzoso della chiesa ante 1805 e, inoltre, ha portato alla ribalta il fatto che dal 1573 nella chiesa aveva sede un'altra grande confraternita cittadina: quella del Santissimo Rosario<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Libero Cutrone, Gioele Di Renzo|anno=2020|titolo=CAMPOBASSO 1573: La nuova confraternita del Santissimo Rosario|rivista=|volume=|numero=|url=https://www.academia.edu/42654748/CAMPOBASSO_1573_La_nuova_confraternita_del_Santissimo_Rosario}}</ref>.
* ''[[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Campobasso)|Chiesa di Sant'Antonio Abate]]'': La chiesa di Sant'Antonio Abate fu edificata nel [[1572]] sopra i resti di una preesistente chiesa di modeste dimensioni. È il monumento più rappresentativo dell'arte [[barocco|barocca]] a Campobasso. L'interno è ad una navata con un magnifico altare maggiore realizzato in marmo nel [[1748]]. Sulle pareti laterali vi sono quattro altari intagliati in legno e rivestiti di oro zecchino. Nella chiesa sono presenti pregevoli dipinti di Guarino da Solofra come la tela di [[san Benedetto]] del [[1643]] e alcune altre opere di piccolo formato che si trovano sull'altare dedicato a [[sant'Antonio Abate]]. Numerosi i dipinti sulle pareti del presbiterio di scuola napoletana del XVII e XVIII secolo, tra cui quelli del pittore molisano [[Michele Scaroina]].
* ''Chiesa di Sant'Antonio di Padova'': chiesa moderna degli anni '60. Ha struttura che rispetta abbastanza i canoni classici di una chiesa: pianta rettangolare a navata unica, e campanile turrito. La facciata è scandita da due ordini di sette finestre snelle rettangolari, con al centro di essa un rilievo di Sant'Antonio. L'accesso ha un portico. L'interno ha due colonnati laterali e un'abside semicircolare, con raggi sulla sommità.
[[File:Campobasso Campanile S. Bartolomeo.jpg|thumb|Scorcio del campanile di San Bartolomeo e della Torre Terzano (a sinistra).|alt=]]
* ''[[Chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|Chiesa di San Bartolomeo]]'': La chiesa risale alla metà del [[XIII secolo|XIII sec.]] e presenta una facciata a coronamento orizzontale, la cui parte centrale è rialzata rispetto a quelle laterali. Lo pseudo-protiro che adorna il portale è l'elemento più evidente della facciata e presenta due arcate cieche divise da due colonne addossate alla parete. Di ispirazione pugliese, il [[protiro]] è molto schiacciato, quasi fosse non più che un altorilievo; all'interno del protiro è presente una lunetta suddivisa in due sezioni: la prima raffigura il [[Cristo]] Redentore benedicente "alla greca", l'altra è a sua volta divisa in otto figure trapezoidali che circondano i simboli dei [[quattro evangelisti]] e su ognuno dei quali vi è un [[dottore della Chiesa]] d'Oriente e Occidente contrapposti a due a due. Particolare è la mano rappresentata sulle teste di tali dottori a rappresentare l'[[Onnipotente]]. L'interno della chiesa, come lascia intuire la stessa facciata, è diviso in tre [[navata|navate]] da file di colonne prive di base e con capitelli geometrici unite tra loro da [[arco a tutto sesto|archi a tutto sesto]].
* ''[[Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (Campobasso)|Chiesa del Sacro Cuore di Gesù]]'': ricostruita del tutto dopo un incendio divampato nel 1922, è edificata praticamente sull'antica chiesa della Pace, dedicata all'Annunziata e costruita a fine Cinquecento come segno tangibile della riappacificazione fra le due confraternite nemiche della città, ossia i Crociati e i Trinitari. Possiede un busto settecentesco di Sant'Anna, unica statua che fu salvata dall'incendio del 1922.
* ''[[Chiesa di San Giorgio (Campobasso)|Chiesa di San Giorgio]]'': La chiesa risale al Medioevo. La facciata è a capanna e si nota un tentativo di distinzione tra la navata centrale e quelle laterali attraverso due pilastri con capitello. Sul portale è presente una lunetta che propone il tema dell'agnello crucifero decorato da ornamenti floreali. Perpendicolarmente alla lunetta, posto più in alto è presente anche un piccolo rosone dalla forma a imbuto.
* ''[[Chiesa di San Giovannello (Campobasso)|Chiesa di San Giovannello]]'': L'unica informazione circa la datazione della chiesa è fornita dall'architrave che sovrasta il portale d'accesso, che riporta la data 1551, una croce e due figure in adorazione. Testimonianze antiche ci informano che nel 1764 la collina fu adibita a luogo di sepoltura, in vista di una possibile epidemia all'interno della città. Nel passare dei secoli la chiesa è stata sottoposta a più dipendenze: sull'architrave della facciata vi è inserito il simbolo della chiesa di Santa Maria della Croce datato 1846; successivamente fece parte della parrocchia della chiesa di San Leonardo e di San Giorgio
* ''[[Chiesa di San Giuseppe Artigiano (Campobasso)|Chiesa di San Giuseppe Artigiano]]'': La parrocchia fu istituita l'8 dicembre 1969 per decreto di mons. Alberto Carinci, vescovo di Campobasso. Progettata dall'ingegner Enrico Mandolesi fu iniziata nel 1972 e terminata nel 1974. L'ingresso ha una scala in travertino di Tivoli e le porte d'ingresso in vetro sono protette da cancellate in ferro composte da robusti chiodi piramidali a ricordo dei chiodi della crocifissione di Cristo.
* ''[[Chiesa di San Leonardo (Campobasso)|Chiesa di San Leonardo]]'': Le componenti strutturali della chiesa sono della fine del sec. XIV: il portale, di ispirazione gotica, ha scarsa strombatura e si compone di stipiti, pilastri e colonnine lisce: gli archi, con modanatura centrale a spirale, racchiudono nella lunetta l'agnello crucifero. Romanica è la monofora, sulla sinistra del portale, delineata da intrecci di rami e motivi floreali.
* ''[[Chiesa di Santa Maria della Croce (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria della Croce]]'': Sorta nel periodo normanno ad opera dei fedeli che costituirono la confraternita dei "Crociati", ha subito trasformazioni a seguito di terremoti che ne hanno modificato l'aspetto originario. Presenta un impianto quattrocentesco con una pianta longitudinale a croce latina a tre navate illuminata da una cupola classicheggiante. La facciata evidenzia, con i suoi tre portali, la divisione basilicale dell'interno. Ai lati dell'altare sono presenti la Cappella dell'Addolorata e quella del Sacro Cuore, nelle quali sono conservate la statua lignea ottocentesca dell'Addolorata, di scuola napoletana, e quella del Cristo morto ricostruita in gesso nel 1954.
* ''[[Chiesa di Santa Maria De Foras|Chiesa di Santa Maria de Foras]]'': Abbiamo notizie della chiesa e del convento nel XIV secolo a proposito del terremoto del 1348 e degli spostamenti di alcuni abati. La chiesa attuale, rifatta completamente negli anni 1969-1970, è delle stesse proporzioni di quella antecedente, stessa anche la campana fusa ad Agnone nel 1822. Internamente sono visibili le statue dell'Assunta e di San Rocco entrambe opere di Paolo Saverio Di Zinno ed il San Cristoforo di Emilio Labbate del 1890.
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag (22).jpg|thumb|Chiesa di San Giorgio|alt=]]
[[File:Old Town, 86100 Campobasso, Italy - panoramio - trolvag (30).jpg|thumb|Chiesa di San Leonardo]]
* ''[[Chiesa di Santa Maria della Libera (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria della Libera]]'': La chiesa fu inglobata nel [[Palazzo San Giorgio (Campobasso)|Palazzo San Giorgio]], purtroppo resta priva di qualunque segno nella facciata esterna che richiami ad un luogo sacro. La tradizione vuole che il monastero originario fosse stato costruito sul sito dallo stesso [[san Pietro Celestino]] nel [[1290]]; in seguito sarebbe stato ampliato dal discepolo del santo, il beato [[Roberto da Salle]]. La chiesa, la cui facciata fu edificata nel [[1320]], fu gravemente colpita dal terremoto del [[1805]]; tra tante rovine rimase illeso soltanto il muro in cui era la nicchia della statuetta della Vergine: una antichissima statua lignea, piuttosto piccola (cm 109 di altezza), dal corpo snello, dal collo lungo, dal viso ovale, dal sorriso dolce appena accennato.
* ''[[Chiesa di Santa Maria di Loreto (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria di Loreto]]'': si trova in contrada Santo Stefano: L'attuale chiesa di S. Maria di Loreto fu costruita nel 1890 e completata nel 1922. Andava a sostituire la precedente, costruita nel XVIII secolo e distrutta a seguito della frana del 1902. In essa sono contenuti un quadro di autore ignoto raffigurante la Vergine Addolorata e le statue della Madonna Addolorata, di S. Stefano e di S. Lucia più un crocifisso del XV secolo.
* ''[[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Campobasso)|Chiesa di Santa Maria Maggiore]] - Santa Maria del Monte'': si trova presso il Castello Monforte. La chiesa di Santa Maria Maggiore, prospiciente il castello Monforte, è l'antica Santa Maria del Monte. La prima notizia sicura della sua esistenza risale al 1354. Era sorta infatti come semplice cappella gentilizia dedicata alla Vergine e, nel tempo, adibita anche a luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie. Nel 1905 la chiesa venne affidata ai Padri Cappuccini che ancora oggi la custodiscono. L'intero edificio di culto è stato restaurato; la facciata ha un paramento murario in pietre di Vinchiaturo con bugne scabre collocate irregolarmente. All'interno ha un pregevole altare in marmi policromi. Particolarmente interessante è la statua della SS. Vergine del 1334, devotamente venerata.
* ''[[Chiesa di Maria Mater Ecclesiae]]'': Il fabbricato per l'abitazione dei religiosi e per le opere sociali ebbe inizio nel 1975. La cura venne affidata ai Padri Marianisti che avevano avuto l'incarico, già dal 1965, di interessarsi del rione Vazzieri nel quale non vi era nessun edificio di culto. Il luogo di culto ha forma semicircolare ed ha al centro il fonte battesimale.
* ''[[Chiesa di San Paolo (Campobasso)|Chiesa di San Paolo]]'': La prima chiesa di san Paolo, ancor oggi esistente, risale al XVII secolo ed è situata alla fine di viale del Castello. Costruito in una sola navata servì, inizialmente, ad officiarvi messa per quegli abitanti che si erano stabiliti appena fuori dal borgo o che vivevano nella zona detta, appunto, di san Paolo e che non volevano, specialmente durante il periodo invernale, correre il rischio di ruzzoloni sulle strade di accesso alle altre chiese poste più in alto dell'abitato
* ''Chiesa di San Pietro'': chiesa moderna degli anni '60, con struttura rettangolare, dal cui estremo lato destro sorge la chiesa vera e propria, innalzandosi con cupola trapezoidale scandita da costoloni e da cui sorge un piccolo campanile.
* ''[[Chiesa e convento di San Giovanni del Gelsi]]'': chiesa del XII secolo, restaurata nel 1415, che venne data in affidamento al Beato Giovanni da Stroncone, divenendo uno dei centri conventuali più noti del Molise. Dopo la chiusura per volere di Murat, venne restituito alla comunità dei frati nel 1892, a poi chiuso nuovamente. Nel '900 è stato riaperto e restaurato. Ha facciata barocca con architrave classica, ed edificio rettangolare del convento, con portico e chiostro interno. All'interno della chiesa lo stile liberty è molto forte, poiché è stata restaurata nel primo '900, essendo in cattivo stato di conservazione.
* ''Ex chiesa di San Mercurio'': chiesetta sconsacrata di notevole interesse, risalente almeno all'XI secolo. Ha pianta a navata unica, con facciata in pietra a capanna, decorata da un portale sormontato da una lunetta monolitica e un rosone centrale. L'interno è perfettamente conservato nella forma romanica, anche se la parete del presbiterio è frutto di numerosi e del tutto disomogenei restauri.
 
==Note= bibliograficheSotterranei ===
Gli [[ipogeo|ipogei]], ricavati nei secoli dall'opera dell'uomo, rappresentano una realtà nascosta del borgo antico. Gran parte della pietra fu estratta per poter costruire i palazzi per cui si possono immaginare i volumi esistenti nel sottosuolo. A seguito del catastrofico [[terremoto del 1456]], il conte [[Cola di Monforte]] progettò la nuova città, con un assetto difensivo, dotandola di doppia [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]], interrotta dalle porte che davano accesso al borgo. Utilizzò i vuoti esistenti collegandoli tra loro e rendendoli funzionali a una logica militare. Una ragnatela di cunicoli, una sorta di “rete” in tempi medievali che consentiva la comunicazione rapida da più punti. Tra i sotterranei fotografati, ci sono alcuni tratti dell'antico camminamento che permetteva alle guarnigioni di spostarsi velocemente da una torre all'altra e dalle mura di cinta alla parte alta del colle. Su questa attendibile ipotesi l'Associazione "Centro Storico" orienta le ricerche con l'obiettivo di ripercorrere il leggendario passaggio che permetteva l'estrema fuga in caso di prolungati assedi.
<div class="references-small" >
<references/>
</div>
 
Nel corso dei secoli i sotterranei hanno subito diverse destinazioni: verso la fine del [[XV secolo]], con l'ampliamento del borgo e l'istituzione della dogana per l'editto di Ferrante d'Aragona, furono aperti i [[fondaco|fondaci]] della farina, del sale, delle carni.
==Eventi==
[[Immagine:misteri.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, La famosa sfilata dei Misteri. L'Assunta]]
[[Immagine:cbmadonnamonti.jpg|down|thumb|210px|Campobasso, La chiesa della Madonna dei Monti]]
[[Immagine:lamadonnamonti.jpg|left|thumb|210px|Campobasso, La processione della Madonna dei Monti]]
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] furono utilizzati dalla popolazione come rifugi antiaerei.
Incantevoli e coinvolgenti sono le manifestazioni che si svolgono durante l’anno in città.
La processione del Venerdì Santo è tra gli appuntamenti più importanti e sentiti della tradizione campobassana. Vi partecipa un maestoso coro di circa ottocento cantori che, intonando il “Teco vorrei” (un testo musicale che riprende dei versi di [[Pietro Metastasio]]), fa rivivere all’immensa folla di fedeli, raccolta lungo le vie principali della città, gli avvenimenti della Passione di [[Gesù]].
Poco sentita invece la festività patronale, [[San Giorgio]].
Il [[31 maggio]], in occasione della festività della Madonna dei Monti, si realizza, lungo le strette vie del borgo antico, una suggestiva infiorata con la quale si illustrano scene sacre e simboliche.
La manifestazione più coinvolgente, che richiama una moltitudine di persone da ogni parte d’Italia in occasione della festività di Corpus Domini, è la [[sagra dei Misteri]]. La Sagra, che è la più importante manifestazione della cultura popolare e religiosa molisana, consiste in una sfilata di tredici “Misteri” o “macchine” o “ingegni” ideati dall’artista Paolo Saverio di Zinno nel [[1748]]. Le strutture, poggianti su basi di legno, sono state realizzate in una lega d’acciaio molto flessibile. Esse sono portate a spalla da gruppi di portatori che avanzano al ritmo scandito dal capo mistero e cadenzato dalla banda musicale.
I “Misteri” rappresentano “quadri del Vecchio e Nuovo Testamento”.
A Campobasso i “Misteri” sono viventi: bambini, anziani e adulti, si trasformano in santi, angeli e demoni; ancorati alle strutture in acciaio e legno appositamente rivestite, offrono una visione surreale e generano l’impressione che i personaggi aleggino veramente nell’aria.
Ogni anno si svolge anche un corteo in costumi d’epoca per rievocare un importante evento storico del cinquecento: la pace fra Crociati e Trinitari, ideata dal cittadino campobassano d'adozione, ma larinese di nascita, l'avv. [[Corrado Caluori]] che ha anche fondato una associazione, la "Pro Crociati e Trinitari" che dal [[1997]], anno della sua morte, si preoccupa di portare avanti la manifestazione. La sfilata, che si snoda per le strade del centro cittadino, fa rivivere l’atmosfera affascinante del tempo passato.
Campobasso, inoltre, dal [[2002]], ospita un Festival Internazionale del cinema, ideato dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune a dal [[Cineclub Kimera]] [http://www.kimeracine.it] di [[Termoli]], dal nome di "'''Kimera Film Festival'''" ''ex "La Notte dei Corti Viventi"''.
Il Festival è l'unico evento internazionale legato al cinema che la regione possa vantare, oltre ad essere la manifestazione cinematografica con la massima anzianità regionale e con la migliore continuità. L'edizione 2008 si terrà dal 28 al 31 maggio.
Nel 2007 è tornata '''Moliseinfiera''', la maggiore rassegna espositiva della regione.
 
Negli anni Sessanta alcuni furono adibiti a discoteche e luoghi di incontro per giovani, grazie all'ampiezza degli spazi e al loro naturale isolamento acustico.
==Cultura e sviluppo==
 
Successivamente furono del tutto abbandonati e non più utilizzati, diventando in molti casi autentiche discariche di materiale edile a seguito delle ristrutturazioni degli edifici della superficie. Attualmente sono molto ricercati per renderli fruibili come pub e ristoranti.
[[Immagine:Campobasso s.bartolomeo.jpg|right|thumb|210px|Campobasso, S. Bartolomeo]]
Campobasso è considerata una tra le città universitarie più importanti del Sud Italia.
La presenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore con il Centro di Ricerca e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche, insieme alle numerose facoltà che l'[[Università degli studi del Molise]] offre all'utenza (giurisprudenza, economia, medicina e chirurgia, agraria, scienze umane e sociali, scienze del benessere, ingegneria), e alla presenza di una sede distaccata della [[Sapienza]], contribuiscono allo sviluppo sociale e culturale che la città sta vivendo in questi anni.
Inoltre, grazie alla vicinanza di importanti siti di età sannitica e romana (Saipins, Saepinum, Monte Vairano, [[Pietrabbondante]]), nel capoluogo del Molise è presente nel centro storico il Museo Sannitico che raccoglie interessanti e preziosi reperti archeologici delle popolazioni italiche che abitavano questi territori.
Di rilievo culturale è il Teatro Savoia che oltre ad essere uno dei monumenti più significativi della città offre ogni anno importanti rassegne teatrali di interesse nazionale ed internazionale.
 
=== Aree naturali ===
==Festività del Corpus Domini==
Queste sono le principali aree verdi della città:
Ogni anno, nella domenica del Corpus Domini, nelle vie della città sfilano i misteri, strutture in una lega ferrea flessibile e resistente. Misteri si presentano come dei carri allegorici su cui sono esposti i misteri della bibbia. I personaggi sono reali, e per ragioni di peso la maggior parte dei personaggi sono bambini, specie coloro che sono eretti e posti in alto. La sfilata si così compone: S.Isidoro, La Maddalena, S. Rocco, S. Antonio Abate, S. Michele Arcangelo, SS. Cuore di Gesù, La Concezione, S.Crispino, S. Leonardo, S. Gennaro, Abramo, L'Assunta, S. Nicola. Alla fine della manifestazione, dal palazzo comunale l'arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano impartisce la Benedizione ai Misteri.
 
* Bosco Faiete
* Giardino del [[convitto nazionale Mario Pagano]]
* Piazza Bernardino Musenga (Villa dei Cannoni)
* Parco Alessandro Manzoni
* Parco Eduardo De Filippo
* Parco Giuseppe Ungaretti
* Parco della Memoria
* Parco della Musica Giuseppe Manente
* Parco della Via Matris
* Parco del torrente Scarafone
* Pineta di San Giovannello
 
==== Villa De Capoa ====
È sede del [[LUG]] [http://www.cblug.org Campobasso Linux User Group] che si impegna a promuovere la libera diffusione di informazioni e a partecipare e/o organizzare manifestazioni di carattere culturale a Campobasso e non solo.
[[File:Campobasso villa comunale.jpg|thumb|Scorcio a Villa de Capoa]]
[[File:Villa de Capoa, Campobasso.JPG|left|thumb|Sentieri a Villa de Capoa]]
 
La settecentesca "[[Villa De Capoa]]", recuperata con un accurato progetto, è uno dei luoghi più suggestivi della città.
==Amministrazione comunale==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=Giuseppe Di Fabio
|DataElezione=14/06/2004
|partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|TelefonoComune=0874 4051
|EmailComune=urp@comune.campobasso.it
}}
 
Il parco, adiacente all'ex convento di Santa Maria delle Grazie, fu fatto costruire nel Cinquecento da [[Andrea di Capua]]. Svolse per circa due secoli la funzione di riserva delle erbe che i monaci del convento utilizzavano per la creazione di medicinali naturali. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] fu acquistato da privati e riorganizzato in parco vero e proprio. Infine nell'[[XIX secolo|Ottocento]] la contessa Marianna de Capoa lo donò alla città.
== Personalità legate a Campobasso==
Tra le cittadine e i cittadini campobassani (ed originari di Campobasso) illustri si ricordano:
* Paolo Saverio Di Zinno ([[1718]]-[[1781]]), scultore, autore degli "ingegni" che formano la sfilata dei "Misteri" il giorno del Corpus Domini.
* [[Achille Sannia]] ([[1823]]-[[1892]]), matematico.
* [[Erennio Gammieri]] ([[1836]]-[[1916]]), musicista.
* [[Enrico D'Ovidio]] ([[1843]]-[[1933]]), matematico.
* [[Francesco D'Ovidio]] ([[1849]]-[[1925]]), linguista.
* [[Giuseppe Altobello]] ([[1869]]-[[1931]]), linguista e poeta dialettale.
* [[Marcello Scarano]] ([[1901]]-[[1962]]), pittore.
* [[Giuseppe Eliseo]] (1903-[[1979]]), pittore.
* [[Ugo Tiberio]] ([[1904]]-[[1980]]), ingegnere e scienziato, universalmente noto come il "padre del [[radar]] italiano".
* [[Amedeo Trivisonno]] (1904-[[1996]]), pittore.
* [[Alberto Bonucci]] ([[1918]]-[[1969]]), attore e doppiatore.
* [[Nina Guerrizio]] ([[1919]]-[[1990]]), poetessa dialettale.
* [[Fred Bongusto]] ([[1935]]), cantante.
* [[Tony Dallara]] (1936), cantante.
* [[Gaetano Scardocchia]] ([[1937]]-[[1993]]), giornalista.
* [[Roberto Antonelli]] ([[1938]]), attore.
* [[Giuseppe Pistilli]] ([[1939]]), giornalista.
* [[Sergio Castellitto]] ([[1953]]), attore e regista.
* [[Stefano Caldoro]] ([[1960]]), giornalista e politico.
* [[Pasquale Gravina]] ([[1970]]), pallavolista.
* [[Andrea Jelardi]] ([[1974]]), scrittore e giornalista
 
Il giardino è all'italiana, ricopre un'area di quasi {{M|16000|u=m²}}. Il viale principale, va dall'ingresso a una piazza; in essa sono collocate una fontana e una piattaforma circolare, usata per allestire spettacoli. In altre zone del giardino vi sono un labirinto di siepi e una rotonda delimitata da quattro aiuole, in cui, nel [[1929]], sono state impiantate delle sequoie. Ad arricchire i suggestivi sentieri vi sono sculture mitologiche, archi di pietra o di siepi, un sarcofago di fine Quattrocento, un pozzo, panchine in pietra e una grotta. L'ingresso principale, con il pregiato cancello in ferro battuto di stile liberty, si affaccia su piazza Savoia.
==Economia==
L'economia della città è principalmente basata sul commercio e sulla lavorazione dei prodotti agricoli (oleifici, distillerie, pastifici) e sul pubblico impiego che è legato alla sua funzione di capoluogo regionale. Sono da ricordare alcune lavorazioni di prodotti artigianali come la produzione di [[coltelli]] e [[forbici]], attività che si svolgeva sin dall'epoca medievale, durante la quale le officine di Campobasso erano considerate tra le più importanti d'Europa.
 
Le specie vegetali presenti sono varie e degne di attenzione: alte sequoie, possenti cedri del Libano, eleganti [[Cupressus|cipressi]], abeti rossi, profumati [[tilia|tigli]] continuano ad avere una funzione non solo ornamentale: sono la testimonianza della cultura, del gusto e dell'arte di coloro che tanti anni fa hanno realizzato questo gioiello.
==Galleria fotografica==
{{cassetto
|larghezza=99%
|colore=dodgerblue
|titolo=<span style="color:white">Le foto della città</span>
|testo=
<center><gallery>Immagine:Campobasso Palazzo mazzarotta.jpg|Palazzo Mazzarotta
Immagine:Campobasso Campanile S. Bartolomeo.jpg|Campanile di San Bartolomeo
Immagine:Campobasso C.so Bucci.jpg|Palazzi nel centro murattiano
Immagine:Campobasso Corso neve.jpg|Corso Vittorio Emanuele
Immagine:Campobasso-Villa de Capoa statua.jpg|Statua in Villa de Capoa
Immagine:Nuovo Romagnoli di Campobasso.jpg|Stadio "Giovanni Romagnoli"
</gallery></center>
}}
 
All'interno del parco è presente un complesso sportivo per praticare tennis, con diversi campi coperti e scoperti, in cui dal 2002 al 2012, ogni anno, veniva organizzato il torneo internazionale femminile di tennis del circuito ITF Women's Tour nominato "Regione Molise" il cui premio in palio è oscillato tra i {{formatnum:10000}} e i {{M|25000|u=$}}; nel 2011 fu vinto dall'italiana [[Karin Knapp]].
==Turismo==
Il territorio del capoluogo del Molise offre al visitatore scenari storici ed ambientali di prima qualità.
Da Campobasso possono essere facilmente raggiunte le più importanti stazione sciistiche dell' Appennino: [[Campitello Matese]], [[Capracotta]], [[Roccaraso]].
Per chi ama la natura importanti sono l'Oasi del WWF di Monte Mutria,l'Oasi della LIPU di [[Casacalenda]], il massiccio del Matese, la riserva di Collemeluccio con le sue estensioni di boschi di abete bianco, la riserva di Montedimezzo ed il [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] ricchissimo sia dal punto di vista floreale e soprattutto faunistico per la presenza dell'orso bruno, del camoscio, del lupo, del cervo e della lince.
Per gli amanti della storia da non perdere l'area archeologica di Saepinum con i suoi monumenti e quella di Pietrabbondante con il suo teatro sannitico.
Per quanto riguarda il turismo religioso da non perdere sono la chiesa di Santa Maria della strada in agro di [[Matrice]] a pochi chilometri dal capoluogo, la chiesa di Santa Maria del canneto sulle sponde del fiume Trigno, il Santuario dell'Addolorata, patrona del Molise, a [[Castelpetroso]] e l'Abbazia di [[San Vincenzo al Volturno]].
 
== Collegamenti esterniSocietà ==
=== Evoluzione demografica ===
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Molise/Provincia_di_Campobasso/Localit%c3%a0/Campobasso/}}
{{Demografia/Campobasso}}
* [http://www.comune.campobasso.it/ Comune di Campobasso]
* [http://www.paesionline.it/cartografie_comuni/campobasso/campobasso_mappa.gif Territorio comunale di Campobasso]
* [http://www.imisteri.it/ I Misteri]
* [http://www.cb.unicatt.it/ Università Cattolica del Sacro Cuore-sede di Campobasso]
* [http://www.unimol.it/ Università del Molise]
* [http://maps.google.it/maps?hl=it&ie=UTF8&ll=41.561582,14.667692&spn=0.016537,0.039911&t=k&z=15&om=1 Campobasso dal satellite]
* [http://www.provincia.campobasso.it/savoia/ Teatro Savoia]
* [http://www.kimeracine.it Kimera Film Festival]
* [http://www.at-news.it AT-News.it - Quotidiano di Informazione Online]
 
==Gemellaggi==
Campobasso è gemellata con:
* {{Bandiera|Canada}} [[Ottawa]], [[Canada]]
 
==Sport==
===[[Calcio (sport)|Calcio]]===
L'impianto sportivo principale della città è lo [[stadio "Nuovo Romagnoli" di Campobasso|stadio "Nuovo Romagnoli"]], con una capienza di circa 25000 spettatori, che ospitò la nazionale di calcio maschile il 3 giugno [[2003]] in un incontro amichevole contro la squadra nazionale dell'[[Irlanda del Nord]]. La partita terminò con la vittoria dell'Italia per 2 reti a 0.
* [[Femminile Campobasso]] - stagione [[2007]]/[[2008]] Campionato Nazionale di Serie B Girone E femminile.
* [[Pol. Nuovo Campobasso Calcio]] - stagione 2007/2008 Campionato Nazionale di Serie D Girone F maschile.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
===[[Calcio a 5]]===
Gli stranieri residenti a Campobasso al 31 dicembre 2023 erano 2197, pari al 4,63% della popolazione.
* [[Planet Campobasso]] - Stagione 2007/2008 Campionato Nazionale di Serie B Girone D maschile.
Le nazionalità più numerose erano:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=24 luglio 2025}}</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
===[[Ciclismo]]===
! Nazionalità !! al 31.12.[[2019]]<ref>{{Cita web|url=http://demo.istat.it/str2018/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R14&Pro=P070&Com=6&paese=A9999&submit=Tavola|titolo=Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2018 - Campobasso|accesso=10 aprile 2020}}</ref> !! al 31.12.[[2023]]<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=24 luglio 2025}}</ref>
La città è stata 12 volte sede di arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]] maschile. In tabella sono riportati i dati salienti.
{| {{tablabonita}} <!-- width="100%" -->
| bgcolor="#CCCCCC" |'''Anno'''
| bgcolor="#CCCCCC" |'''Tappa'''
| bgcolor="#CCCCCC" |'''Partenza'''
| bgcolor="#CCCCCC" align="center" |'''Km'''
| bgcolor="#CCCCCC" align="center" |'''Vincitore tappa'''
| bgcolor="#CCCCCC" align="center" |'''Nazionalità'''
|-
| [[Romania]] || 630 || 447
| [[1913]] || 6ª || [[Bari]]|| align="center" | 256 || align="center" | [[Costante Girardengo]]|| {{ITA}}
|-
| [[Ucraina]] || 138 || 163
| 1927 || 9ª || Bari|| align="center" | 243 || align="center" | [[Alfredo Binda]]|| {{ITA}}
|-
| [[Nigeria]] || 135 || 159
| [[1934]] || 8ª || Bari|| align="center" | 245 || align="center" | [[Félicien Vervaecke]]|| {{BEL}}
|-
| [[Marocco]] || 92 || 98
| 1936 || 8ª || Bari|| align="center" | 243 || align="center" | [[Olimpio Bizzi]]|| {{ITA}}
|-
| [[Pakistan]] || 97 || 117
| 1937 || 11ªb || [[San Severo]]|| align="center" | 105 || align="center" | [[Cesare Del Cancia]]|| {{ITA}}
|-
| [[Bangladesh]] || || 194
| [[1950]] || 16ª || [[L'Aquila]]|| align="center" | 203 || align="center" | [[Fiorenzo Magni]]|| {{ITA}}
|-
| [[Venezuela]] || || 69
| [[1956]] || 9ª || [[Pescara]]|| align="center" | 205 || align="center" | [[Charly Gaul]]|| {{LUX}}
|-
| [[Cina]] || || 61
| 1960 || 3ª || [[Sorrento]]|| align="center" | 186 || align="center" | [[Miguel Poblet Orriols]]|| {{ESP}}
|-
| [[Albania]] || || 54
| [[1963]] || 3ª || Bari|| align="center" | 252 || align="center" | [[Jaime Alomar Florit]]|| {{ESP}}
|-
| [[1966]] || 9ª || [[Napoli]]|| align="center" | 210 || align="center" | [[Vinson Denson]]|| {{GBR}}
|-
| [[1975]] || 4ª || [[Teramo]]|| align="center" | 258 || align="center" | [[Roger De Vlaeminck]]|| {{BEL}}
|-
| [[1989]] || 6ª || [[Potenza]]|| align="center" | 223 || align="center" | [[Stephan Joho]]|| {{SUI}}
|-
| [[Tunisia]] || || 53
|}
 
===[[Pallacanestro]] Qualità della vita ===
Il rapporto di [[ecosistema urbano]] di [[Legambiente]] relativo all'anno 2018 colloca il comune al 77º posto tra le 104 città italiane capoluogo di provincia<ref>{{cita web|url=https://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecosistema-urbano-2018-il-rapporto-di-legambiente-sulle-performance-ambientali-|titolo=Ecosistema urbano 2018|sito=Legambiente|accesso=23 gennaio 2019}}</ref>.
* [[Molisana Basket]] - stagione 2007/2008 Campionato Nazionale di Serie C Girone G maschile.
* [[Pholgas Olimpia Campobasso]] - stagione 2007/2008 Campionato Nazionale di Serie C Girone H maschile
 
===[[Tennis]]= Cultura ==
=== Biblioteche ===
Dal 2002 nel mese di giugno la città ospita il Torneo "Regione Molise" di tennis. Esso è su terra battuta e fa parte dell'[[Federazione Internazionale Tennis|ITF]] Women's Circuit. É passato nel tempo da 10.000 $ a 25.000 $. Nella tabella di seguito è riportato l'albo d'oro.
* Biblioteca Provinciale Pasquale Albino (temporaneamente chiusa)<ref>{{cita web|url=http://www2.provincia.campobasso.it/biblioteca/|titolo=Biblioteca Provinciale Pasquale Albino|sito=Provincia di Campobasso|accesso=15 agosto 2016|dataarchivio=13 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160813095343/http://www2.provincia.campobasso.it/biblioteca/|urlmorto=sì}}</ref>
{| {{tablabonita}} <!-- width="100%" -->
* Biblioteca dell'Archivio di Stato di Campobasso<ref>{{Cita web|url=http://www.ascampobasso.beniculturali.it/|titolo=Home - Archivio di Stato di Campobasso|accesso=6 marzo 2017}}</ref>
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Anno'''
* BiblioMediaTeca comunale
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Vincitore'''
* Biblioteca comunale Giovanni Antonio Colozza
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Nazionalità'''
* Biblioteca comunale Sacro Cuore di Gesù
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Finalista'''
* Biblioteca comunale Campobasso Nord
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Nazionalità'''
* Biblioteca del [[Conservatorio statale di musica Lorenzo Perosi]]
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Risultato'''
* [[Università degli Studi del Molise]]
| bgcolor="#CCCCCC" | '''Montepremi'''
** Biblioteca centrale d'Ateneo
|-
** [[Centro di documentazione europea]]
| 2007 || [[Kyra Nagy]] || {{HUN}} || [[Christina Wheeler]] || {{AUS}} || 6-2, 6-0 || align="center" | 25.000$
** Centro di cultura del Molise
|-
| 2006 || [[Alisa Kleybanova]] || {{RUS}} || [[Mandy Minella]] || {{LUX}} || 2-6, 6-3, 6-3 || align="center" | 25.000$
|-
| [[2005]] || [[Mariya Koryttseva]] || {{UKR}} || [[Zuzana Kucova]] || {{SVK}} || 5-7, 6-1, 7-5 || align="center" | 25.000$
|-
| [[2004]] || [[Sania Mirza]] || {{IND}} || [[Magda Mihalache]] || {{ROU}} || 6-3, 6-4 || align="center" | 10.000$
|-
| 2003 || [[Catalina Castano]] || {{COL}} || [[Nina Bratchikova]] || {{RUS}} || 6-2, 6-2 || align="center" | 10.000$
|-
| 2002 || [[Natalia Gussoni]] || {{ARG}} || [[Rita Degli Esposti]] || {{ITA}} || 6-1, 6-1 || align="center" | 10.000$
|-
 
=== Scuole ===
{{interprogetto|commons=Campobasso}}
Nel comune sono presenti istituzioni prescolastiche, scolastiche di primo grado e di secondo grado, inferiore e superiore. Quelle di secondo grado superiore comprendono un istituto professionale per i servizi commerciali e turistici, un professionale per l'industria e l'artigianato, un professionale per l'agricoltura e l'ambiente, un tecnico commerciale e per geometri, un tecnico industriale, un tecnico per le attività sociali, un liceo classico, due licei scientifici, due licei linguistici, un liceo delle scienze umane, un liceo artistico, un liceo musicale.
{{Provincia di Campobasso}}
 
=== Università ===
* [[Università degli Studi del Molise]]
* International Studies College SSML
* [[Conservatorio Lorenzo Perosi]]
 
=== Formazione militare ===
* [[Arma dei Carabinieri]]
** [[Scuola allievi carabinieri]]
* [[Polizia di Stato]]
** Scuola allievi agenti Giulio Rivera
 
=== Musei ===
* [[Museo sannitico]]
* [[Museo dei misteri]]
* [[Museo internazionale del presepio in miniatura Guido Colitti]]
* [[Museo Palazzo Pistilli]]<ref>{{cita web|url=http://www.musei.molise.beniculturali.it/musei?mid=5212&nome=palazzo-pistilli|titolo=Polo museale del Molise – Musei: Palazzo Pistilli|accesso=18 aprile 2018}}</ref>
* Museo della scuola e dell'educazione popolare<ref>{{cita web|url=https://www.unimol.it/ricerca/centri/ce-s-i-s/museo-della-scuola/|titolo=Museo della scuola e dell'educazione popolare|accesso=18 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180419120731/https://www.unimol.it/ricerca/centri/ce-s-i-s/museo-della-scuola/|dataarchivio=19 aprile 2018|urlmorto=sì}}</ref>
* ARATRO Centro di arte contemporanea<ref>{{cita web|url=http://dipscienzeumanistiche.unimol.it/aratro/|titolo=ARATRO Centro di arte contemporanea|accesso=18 aprile 2018}}</ref>
*Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea<ref>{{Cita web|url=https://quotidianomolise.com/inaugurata-alla-casa-della-scuola-la-galleria-civica-con-le-opere-di-antonio-pettinicchi/|titolo=Inaugurata alla Casa della Scuola la Galleria Civica con le opere di Antonio Pettinicchi|sito=quotidianomolise.com|data=2019-05-21|lingua=it-IT|accesso=2020-03-20}}</ref>
*Museo delle Vestimenta<ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianomolise.com/articolo/nasce-a-campobasso-il-museo-delle-vestimenta-un-viaggio-nellidentit-del-molise|titolo=Nasce a Campobasso il Museo delle Vestimenta: un viaggio nell’identità del Molise}}</ref>
*Museo erbario del Molise<ref>{{Cita web|url=https://dipbioter.unimol.it/ricerca/musei-e-collezioni/museo-dellerbario/|titolo=Museo dell'erbario}}</ref>
*Museo e collezione didattica di Zoologia<ref>{{Cita web|url=https://dipbioter.unimol.it/ricerca/musei-e-collezioni/museo-e-collezione-didattica-di-zoologia/|titolo=Museo e collezione didattica di Zoologia}}</ref>
*Museo delle Scienze Naturali del Molise
*Museo Didattico delle Scienze Agrarie<ref>{{Cita web|url=http://www.sipse.eu/2018/05/21/unimol-presentazione-del-progetto-museunimol-campobasso/|titolo=Unimol: presentazione del progetto Museunimol a Campobasso}}</ref>
 
=== Centri culturali ===
 
* [[Palazzo dell'ex GIL (Campobasso)|Palazzo dell'ex GIL]]
** Palazzo ex [[ONMI]], diventato ''Sala Alphaville''
 
=== Media ===
 
==== Stampa ====
* Il Quotidiano del Molise (online)
* Primo Piano Molise (unica testata cartacea quotidiana molisana)
* Il Bene Comune
* [[Agenzia giornalistica Italia|AGI]]
 
==== Radio ====
* Radio Orizzonte Molise
* Radio Hollywood
* [[Radio Luna Network]]
* Radio Valentina
* Radio Tau, antesignana di [[Padre Pio TV]].
 
==== Televisione ====
* [[Rai]] (Sede regionale per il [[Molise]])
* [[Telemolise]]
* [[Teleregione Molise]]
* [[TVI Molise]]
* [[TLT Molise]]
* [[TRSP]]
 
=== Teatri ===
* [[Teatro Savoia]]
 
=== Tradizioni e folclore ===
{{C|Sezione priva di fonti, contiene descrizioni dettagliate di manifestazioni ed eventi minori di dubbia enciclopedicità. Le tradizioni sarebbero da collocare nella sezione [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Tradizioni e folclore|"Tradizioni e folclore"]] sostenute da fonti terze autorevoli. Da rivedere come richiesto da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]].|Eventi|aprile 2018}}
[[File:Campobasso Sfilata dei Misteri.jpg|thumb|upright|I Misteri, L'Assunta]]
[[File:Campobasso - Processione della Madonna dei Monti.jpg|thumb|upright|La processione della Madonna dei Monti]]
 
==== Sfilata dei Misteri ====
Ogni anno, nella domenica del [[Corpus Domini]], nelle vie della città sfilano i ''"Misteri"'', strutture in una lega ferrea flessibile e resistente create dal campobassano [[Paolo Saverio di Zinno]] nel [[XVIII secolo]]. Si presentano come dei carri allegorici su cui sono esposti i misteri della [[Bibbia]]. I "Misteri" sono anche nominati quadri viventi, infatti bambini, anziani e adulti, si trasformano in santi, angeli e demoni ancorati alle strutture in acciaio e legno appositamente rivestite offrendo una visione surreale e generando l'impressione che i personaggi aleggino nell'aria. Le strutture sono portate a spalla da gruppi di portatori che avanzano al ritmo scandito dal ''capo mistero'' e cadenzato dalla banda musicale che propone una marcia tratta dal Mosè di Rossini. La sfilata è composta, nell'ordine, dalle seguenti raffigurazioni:
* ''[[Isidoro l'Agricoltore|Sant'Isidoro]];''
* ''[[Crispino e Crispiniano|San Crispino]];''
* ''[[San Gennaro]];''
* ''[[Abramo]];''
* ''[[Maria Maddalena]];''
* ''[[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]];''
* ''[[Immacolata Concezione]];''
* ''San Leonardo;''
* ''[[San Rocco]];''
* ''[[Assunzione di Maria|L'Assunta]];''
* ''[[Arcangelo Michele|San Michele]];''
* ''[[San Nicola di Bari|San Nicola]];''
* ''[[Sacro Cuore di Gesù|Santissimo Cuore di Gesù]].''
Alla fine della manifestazione, dal palazzo comunale l'arcivescovo metropolita di [[Arcidiocesi di Campobasso-Boiano|Campobasso-Bojano]] impartisce la Benedizione ai Misteri. Nel febbraio del 1997 nasce l'Associazione "Misteri e Tradizioni", supportata una forte richiesta dei cittadini, per tutelare il patrimonio storico culturale dei Misteri, con successiva realizzazione del [[museo dei Misteri]] e del sito ufficiale della manifestazione.
 
Nel Medioevo i Misteri si allestivano e si disfacevano anno per anno, variando di forme e di costumi, con il patrocinio di congregazioni religiose laiche che sostenevano le spese di allestimento.
Le rappresentazioni avvenivano su palchi fissi o mobili con scenografie elementari, i copioni erano in linguaggio popolare e gli argomenti rispettavano la vita e la fantasia delle platee di fedeli a cui si rivolgevano.
In quelle forme di rappresentazioni possiamo trovare forme di teatro greco o romano e nel Quattrocento si cerca di canonizzare le rappresentazioni dei Misteri creando regole per non cadere nel goffo e nel profano.
La trasformazione di quadri viventi in quadri stabili non indecorosi o goffi, lontani da forme di irreligiosità, si verifica a Campobasso negli anni 1766-68, quando la borghesia locale suggella la sua ascesa con l'affrancamento dal servaggio feudale.
In origine i Misteri erano ventiquattro conservati nelle tre chiese che provvedevano all'organizzazione della processione del Corpus Domini. Sei di essi non ressero alla prova che il Di Zinno, autore degli stessi, fece con i modelli di cera da lui creati prima di poggiarci le persone, altri sei invece furono distrutti dal [[terremoto del Molise del 1805|terremoto del 26 luglio 1805]], mentre il Santissimo Cuore di Gesù fu realizzato nel 1959 sulla base di un bozzetto del Di Zinno.
 
==== Il Venerdì Santo ====
L'origine della processione del venerdì Santo a Campobasso risale probabilmente alle sacre rappresentazioni del [[XIII secolo]]. La notizia storica più sicura risale al [[1626]] quando in un "istrumento di concordia tra i Crociati e i Trinitari" si accenna a tale manifestazione.
 
Nella chiesa di Santa Maria della Croce vengono custodite le statue dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] e del Cristo morto. Tutta la cittadinanza si ritrova in questa chiesa nelle sere del [[settenario]], raccolta in silenzio mentre viene cantato l'inno che viene chiamato dai campobassani "''lo zuchetezù''", una specie di "botta e risposta", che il suo compositore chiamò: "''Oh di Gerico beata''".
 
La processione del venerdì Santo si colloca all'interno delle manifestazioni processionali legate alla passione.
Il corteo solitamente inizia alle ore 17 del [[Venerdì Santo]] da Santa Maria della Croce e vede la partecipazione della quasi totalità della città che segue mestamente il Cristo morto. La statua dell'Addolorata viene posta tradizionalmente dietro il Cristo e viene accompagnata da donne vestite di nero che reggono nastri che partono dalla statua. Il coro che accompagna la processione del venerdì Santo era inizialmente formato da un centinaio di cantori e dalla banda musicale, mentre in epoca contemporaneea sono oltre settecento persone quelle che vi partecipano.
 
==== Crociati e Trinitari ====
La vita cittadina del XVI - XVII è animata da lotta fra due grandi confraternite, quella dei Crociati e quella dei Trinitari. Probabilmente le rivalità nascevano dalla volontà di conquistare la supremazia sulla città da parte di un gruppo sociale sull'altro. Diversi e violenti furono gli scontri fra queste fazioni che insanguinarono le strade della città. Le due confraternite posero fine alle lotte fratricide durante la Quaresima dell'anno 1587, con la mediazione del frate predicatore cappuccino Geronimo da Sorbo. In queste drammatiche vicende, stando alla leggenda, si inserisce una tragica storia d'amore fra la trinitaria Delicata Civerra e il crociato Fonzo (o Alfonso) Mastrangelo, una sorta di [[Romeo e Giulietta|Giulietta e Romeo]] campobassani. Il loro matrimonio, come nella famosa opera di [[William Shakespeare]], viene proibito dalle rispettive famiglie per la rivalità tra le due confraternite a cui appartenevano. Fonzo fugge e si arruola come soldato. Delicata, invece, per il dolore si ammala mentre si trova nella Torre Terzano dove è stata imprigionata e addirittura muore, proprio nel giorno in cui le parti avverse fanno pace. Il suo amato Fonzo, ricevuta la triste notizia della morte della giovane, abbandona tutto e diventa frate francescano.
 
==== Altri eventi ====
* Il 31 maggio, in occasione della ''Festività della Madonna dei Monti'', si realizza, lungo le strette vie del borgo antico, un'[[infiorata]] con la quale si illustrano scene sacre e simboliche.
* [[Crociati e Trinitari]]. Ogni anno si svolge un corteo in costumi d'epoca per rievocare l'importante evento storico del 1587 ossia la pace fra i Crociati e i Trinitari, che dal [[1997]], anno della morte del suo ideatore [[Corrado Caluori]] detto Corradino, viene portato avanti dall'associazione da lui fondata, la "[[Pro Crociati e Trinitari]]". Di solito viene effettuata in concomitanza dei grandi festeggiamenti estivi del ''Corpus Domini''.
* Dal [[1996]] il capoluogo molisano ospita la Mostra d'Arte Contemporanea internazionale "Fuoriluogo", promossa dall'[[Provincia di Campobasso|Amministrazione Provinciale di Campobasso]] e dall'Associazione Culturale Limiti-Inchiusi Arte Contemporanea.
* Dal [[2002]] la città ospita un Festival Internazionale del cinema, ideato dal comune e dal [[Cineclub Kimera]] di [[Termoli]], dal nome di "''Kimera Film Festival''" ex ''"La Notte dei Corti Viventi"''. Il Festival è l'unico evento internazionale legato al cinema che la regione possa vantare, oltre ad essere la manifestazione cinematografica con la massima anzianità regionale e con la migliore continuità.
* Nel [[2007]] è stata realizzata dopo anni di assenza ''Moliseinfiera'', la maggiore rassegna espositiva della regione e nel [[2008]] è stata presentata la prima edizione di ''Piacere Molise'', la prima fiera enogastronomica della regione.
* [[Antonio abate|Sant'Antonio abate]]. Il 17 gennaio comincia ufficialmente il Carnevale. La festa ha il suo scenario obbligato nella chiesa e sul sagrato dedicata a Sant'Antonio abate. È qui che c'è la benedizione degli animali, ed è qui che si ammassano i ciocchi di legna che arderanno fino a ora tarda.
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
Pur non rivestendo il ruolo di enti amministrativi locali propriamente detti, sono nate delle associazioni di quartiere su tutto il territorio comunale. Tali associazioni, nate da aggregazioni di cittadini, si pongono a servizio dei quartieri da esse definiti come mediatori tra il cittadino e l'amministrazione comunale. Il territorio dunque risulta diviso nei seguenti quartieri: Centro Storico, Centro Murattiano, Campobasso Nord, San Giovanni, Vazzieri, Colle dell'Orso, Sant'Antonio Abate, Tappino. Le principali zone moderne e storiche all'interno del Comune sono:
[[File:Campobasso (23913124930).jpg|thumb|upright=1.5|Veduta del centro storico]]
*'''Centro storico''': il centro di Campobasso si divide in due nuclei storici: quello medievale che si arrampica sul monte del castello, e il nuovo centro di [[Gioacchino Murat]] fatto costruire dopo il 1805, detto appunto "Centro Murattiano", alle porte del borgo vecchio, le cui arterie principali sono corso Vittorio Emanuele II, viale Regina Elena, corso Francesco Bucci, corso Giuseppe Mazzini e le piazze Gabriele Pepe, Vittorio Emanuele II, Francesco d'Ovidio, della Vittoria e Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (già Savoia).<br>In cima alla montagnola si erge il quattrocentesco [[castello Monforte]] con il santuario della Madonna del Monte (o Santa Maria Maggiore, frequentata anche da [[Padre Pio]]), e dalla fortezza partiva la cinta muraria, rifatta nella seconda metà del XV secolo voluta da Nicola dei Monforte, che abbracciava tutto il nucleo medievale, demolita dal [[terremoto del Molise del 1805|sisma del 1805]] e inglobata nelle case, dove è ancora è possibile vedere alcune porte di ingresso allineate con le torri (Porta Sant'Antonio a ovest, Porta San Nicola a sud-ovest, Porta Mancina a sud-est e Porta San Paolo a est). Dopo il [[terremoto del 1456]] il centro nevralgico della vita cittadina è divenuta la piazzetta con la [[chiesa di San Leonardo (Campobasso)|chiesa di San Leonardo]], a differenza della parte di sopra con la [[chiesa di San Bartolomeo (Campobasso)|chiesa di San Bartolomeo]] e l'ancora più periferica [[chiesa di San Giorgio (Campobasso)|chiesa romanica di San Giorgio]], usata come sepolcro dei cittadini e delle famiglie illustri. Diversi sono i palazzi rinascimentali e settecenteschi, come il [[Palazzo Japoce]], il Palazzo Angioino, il Palazzo Mazzarotta sede del [[museo sannitico di Campobasso]]. Scendendo sempre più in basso, in Piazza Gabriele Pepe, ingresso al cosiddetto "Centro Murattiano", si trovano il Teatro Savoia accanto l'ottocentesca [[Cattedrale della Santissima Trinità (Campobasso)|Cattedrale della Santissima Trinità]] e il Palazzo Magno. In Piazza Vittorio Emanuele si trovano diversi edifici progettati insieme ai principali decumani della città a scacchiera (Corso Vittorio Emanuele II, Corso Mazzini, Piazza Musenga, Corso Francesco Bucci, Piazza Pepe, via Vittorio Veneto e viale Garibaldi. In Piazza Vittorio Emanuele si affacciano il Palazzo San Giorgio (sede del Comune, ricavato dall'ex monastero dei Celestini), il Palazzo della Banca d'Italia, il Banco di Napoli e il Convitto Nazionale "Mario Pagano", mentre il corso Mazzini conduce alla strada antica per il cimitero, dove si trova la chiesa monastero di San Giovanni del Jelsi, e poi la parrocchia del Sacro Cuore, ricavata dal convento dei Cappuccini.
[[File:Campobasso Corso neve.jpg|thumb|Corso Vittorio Emanuele]]
*'''Sant'Antonio Abate''': piccolo sobborgo del centro storico, situato alla periferia ovest, alle pendici del monte del Castello, delimitato da via Sant'Antonio Abate e via Paolo Saverio di Zinno. Anticamente era la periferia occidentale di Campobasso, con la porta omonima di accesso alle mura, e la chiesetta di Sant'Antonio. Nell'Ottocento si sono costruite nuove case, che delimitano le attuali via Monforte e via Firenze, che tornando verso est, si ricollegano al centro Murattiano mediante il sagrato della Cattedrale.
*'''Vazzieri''': è un quartiere di recente costruzione, pensato in occasione dell'istituzione dell'[[Università degli Studi del Molise]], che vede il suo principale campus insistere nel quartiere. Sorge a sud, oltre la Tangenziale Est, con casello omonimo di uscita, è delimitato da viale Principe di Piemonte, viale Manzoni, via Pascoli e via Leopardi. Le parrocchie sono quelle di Sant'Antonio di Padova e di Santa Maria Mater Ecclesiae, erette tra gli anni '70 e '90, e in sostanza il quartiere è una piccola città a sé per le esigenze degli universitari.
* '''Campobasso Nord''': nato tra la fine degli anni sessanta e l'inizio dei settanta con il progetto di Enrico Mandolesi per la nascita di una zona residenziale a nord della città, che verrà conosciuta come quartiere CEP. Si tratta di uno dei quartieri più popolosi della città, ricco di servizi e sede di diversi uffici amministrativi, tra i quali il consiglio regionale. Architettonicamente è rilevante l'area già menzionata del quartiere CEP, esempio all'avanguardia dell'edilizia popolare del tempo, caratterizzato dalla costruzione con faccia a vista, tipica dell'architettura del Mandolesi. Negli anni l'espansione è proseguita verso nord, ed oggi ingloba anche la zona commerciale e industriale a condivisa e al confine col comune di Ripalimosani, per cui ricadono a Campobasso Nord anche i centri commerciali, alcuni nuclei produttivi, e servizi.
*'''San Giovanni''': confinante ad ovest con Vazzieri, deve il nome alla chiesa di San Giovanni dei Gelsi, che sorge all'ingresso del grandecimitero comunale. L'area sino agli anni '70 è rimasta inedificata e il quartiere che vi sorge, raggiungibile facilmente dalla strada statale con omonimo casello, non ha una conformazione urbanistica ben precisa, ma si sviluppa a nord dell'antico convento e intorno alle arterie principali di via San Giovanni e via Puglia. Il quartiere è ospita diversi uffici amministrativi, tra i quali il Centro per l'Impiego, il Tribunale Amministrativo Regionale, il Centro smistamento di [[Poste italiane|Poste Italiane]], campi sportivi e palestre oltre il Terminal Bus di Piazza San Pio da Pietrelcina.
*'''San Nicola delle Fratte''': sorge a nord del monte del castello, confinante con la zona di Campobasso Nord. La parrocchia è la Chiesa Cristiana Battista, non si rilevano interessanti forme architettoniche dato che è un quartiere ancora in via di espansione, solitamente residenziale.
*'''Nuova Comunità''': attraversato dalla Strada provinciale 57 di Mirabello Sannitico, e dalla Provinciale per Ferrazzano, il quartiere è di recente fondazione, costruito negli anni '90. Sorge a sud di Vazzieri, ed è provvisto di moderne infrastrutture come palestre e plessi scolastici oltre a parchi pubblici, come il "Giuseppe Ungaretti" e l'"Alessandro Manzoni".
 
=== Frazioni ===
L'unica frazione della città è [[Santo Stefano (Campobasso)|Santo Stefano]], [[exclave]] circondata da [[Ripalimosani]] (di cui faceva parte in passato), [[Castropignano]] e [[Oratino]].
 
== Economia ==
L'economia della città si basa principalmente sul commercio e sulla lavorazione dei prodotti alimentari (oleifici, distillerie, pastifici); nel territorio comunale ha sede l'industria alimentare [[La Molisana]]. Altrettanto sviluppato è il settore del pubblico impiego, legato principalmente alla sua funzione di capoluogo regionale. Sono da ricordare inoltre alcune lavorazioni di prodotti artigianali come la produzione di [[coltello|coltelli]] e [[forbici]], attività presenti sin dall'epoca medievale, durante la quale le officine di Campobasso erano considerate tra le più importanti d'Europa. Anche le lavorazioni dell'[[argilla]], finalizzate alla produzione di oggetti per uso domestico, oltreché quelle del [[cuoio]], del [[ferro battuto]] e del [[legno]] non sono del tutto scomparse.<ref>{{Cita web | url =http://www.unplimolise.it/turismo/artigianato/artigianato.htm | titolo= Nel Molise l’artigianato è ancora molto vitale - nel sito UNPLI MOlise | accesso=7 aprile 2016}}</ref> Erano anche rinomate le produzioni di [[ceramiche]] e di [[terrecotte]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
 
I collegamenti stradali extraurbani sono caratterizzati dalle seguenti [[Strade statali in Italia|strade statali]]:
* [[Strada statale 87 Sannitica|SS 87 Sannitica]] (verso [[Isernia]], [[Roma]], [[Napoli]] e [[Benevento]]);
* [[Strada statale 645 Fondo Valle del Tappino|SS 645 Fondovalle del Tappino]] (verso [[Foggia]]);
* [[Strada statale 647 Fondo Valle del Biferno|SS 647 Fondovalle del Biferno dir/B]] (dalla zona industriale alla SS647 verso [[Termoli]] e il Nord Italia).
 
La città è servita da una [[tangenziale]] divisa in:
* [[Strada statale 710 Tangenziale Est di Campobasso|SS 710 Tangenziale Est di Campobasso]], conosciuta anche come ''Variante alla SS 87'' che taglia la città a sud-est attraversandola tramite dei viadotti e una galleria (''Vazzieri-San Vito'') partendo dalla località San Vito e giungendo all'innesto col raccordo ''Ingotte'' passando per i quartieri Vazzieri, San Giovanni, Colle dell'Orso, Campobasso Nord e la Zona Industriale.
* [[Strada statale 711 Tangenziale Ovest di Campobasso|SS 711 Tangenziale Ovest di Campobasso]], che parte dalla località San Vito con i raccordi per la Tangenziale Est e la SS 645, per collegarsi alla [[Strada statale 751 Fondo Valle del Rivolo|SS 751 Fondo Valle del Rivolo]], inaugurata il 29 marzo [[2014]], che si innesta sulla SS 647 Bifernina.
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Campobasso]] è situata nel centro della città, in piazza [[Vincenzo Cuoco]]<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.lestradeferrate.it/mono21/21campobasso.htm|titolo=Lestradeferrate.it - Stazione di Campobasso (CB)|sito=www.lestradeferrate.it|accesso=2024-05-18|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191230174400/http://www.lestradeferrate.it/mono21/21campobasso.htm}}</ref> ed è gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]], società del gruppo [[Ferrovie dello Stato Italiane]]. La stazione è capolinea delle linee [[Ferrovia Termoli-Venafro|Termoli-Venafro]] e [[Ferrovia Benevento-Campobasso|Benevento-Campobasso]]<ref name=":0" />.
 
L'esercizio commerciale è operato da [[Trenitalia]] con [[Treno regionale (Italia)|treni regionali]] da e per [[Caserta]], [[Isernia]], [[Napoli]], [[Roma]] e [[Stazione di Termoli|Termoli]]; a seguito della sospensione del servizio ferroviario sulla linea Benevento-[[Stazione di Bosco Redole|Bosco Redole]] nel [[2013]], i servizi lungo tale direttrice sono effettuati da autobus sostitutivi. In città sono presenti anche le fermate [[Stazione di San Michele (Campobasso)|San Michele]] e [[Stazione di Duca d'Aosta|Duca d'Aosta]], costruite nell'ambito del progetto noto come "''[[metropolitana leggera Matrice-Campobasso-Bojano]]"''<ref>{{Cita web |url=http://www.trail.unioncamere.it/scheda_intervento.asp?id=113 |titolo=TRAIL - Portale nazionale delle infrastrutture di trasporto e logistica del sistema camerale<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 febbraio 2014 |dataarchivio=5 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140305070707/http://www.trail.unioncamere.it/scheda_intervento.asp?id=113 |urlmorto=sì }}</ref>, la cui attivazione non è ancora stata effettuata data la concomitanza dei lavori di elettrificazione in corso sulla tratta Campobasso - [[Stazione di Roccaravindola|Roccaravindola]]. Nel territorio comunale è presente inoltre la [[stazione di Ripalimosani]], soppressa nel [[2001]]<ref>''Impianti FS'', in "I Treni" n. 234 (febbraio 2002), p. 5-6.</ref>, lungo la linea [[Ferrovia Termoli-Campobasso|Campobasso-Termoli]].
 
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Campobasso vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da SATI (che dal 21 luglio 2024 ha sostituto la [[SEAC]] come gestore del servizio urbano) e [[Azienda Trasporti Molisana|ATM]].
 
== Amministrazione ==
{{per approfondire|Sindaci di Campobasso}}
 
=== Consolati ===
* Consolato Onorario di [[El Salvador]]
 
=== Gemellaggi ===
Campobasso è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Russia|Vladimir (Oblast' di Vladimir)}}<ref>[http://www.vladimir-russia.info/city_info/sister_cities.htm Città gemelle di Vladimir] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090105224213/http://www.vladimir-russia.info/city_info/sister_cities.htm |data=5 gennaio 2009 }}</ref>
*{{Bandiera|CAN}} [[Ottawa]]<ref>{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/campobasso/|titolo=Città di Campobasso (CB)|accesso=13 agosto 2018|dataarchivio=13 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180813182611/http://www.araldicacivica.it/stemmi/comune/campobasso/|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Gemellaggio|Bosnia Erzegovina|Banja Luka}}<ref>{{cita web|url=http://www.banjaluka.rs.ba/front/category/64/|titolo=città gemellate dal sito di Banja Luka|accesso=10 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110917132032/http://www.banjaluka.rs.ba/front/category/64/|dataarchivio=17 settembre 2011}}</ref>
* {{gemellaggio|Italia|Viterbo}}
* {{gemellaggio|Italia|Vastogirardi}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.vastogirardi.is.it/file_caricati/n._5-2011_gemellaggio_CB.pdf|titolo=gemellaggio istituzionale dal sito del comune di Vastogirardi (IS)|accesso=11 luglio 2012|dataarchivio=20 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150320200608/http://www.comune.vastogirardi.is.it/file_caricati/n._5-2011_gemellaggio_CB.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
* {{gemellaggio|Albania|Alessio (Albania)}}
* {{gemellaggio|Brasile|Itatiba}}<ref>{{cita web|url=https://www.molisenetwork.net/2025/05/22/gemellaggio-campobasso-itatiba/|titolo=Gemellaggio tra la città di Campobasso e quella brasiliana di Itatiba: un ponte tra culture e tradizioni che hanno radici comuni}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.quotidianomolise.com/articolo/campobasso-e-itatiba-gemellaggio-che-unisce-cuori-storie-e-futuro-tra-molise-e-brasile|titolo=Campobasso e Itatiba, gemellaggio che unisce cuori, storie e futuro tra Molise e Brasile}}</ref>
 
== Sport ==
{{C|Sezione povera di fonti e ricca di informazioni non enciclopediche o non previste da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Sport]].|Sport|marzo 2015}}
 
=== Principali Impianti sportivi pubblici ===
* [[Stadio Antonio Molinari]]
* Stadio Vecchio Romagnoli
* Antistadio Selvapiana Toti - Rauso
* Nuovo Antistadio Selvapiana
* Campo di [[atletica leggera]] Nicola Palladino
* Campo da [[Calcio (sport)|calcio]] [[Luigi Sturzo|Don Luigi Sturzo]]
* La Molisana Arena
* PalaVazzieri
* Palaunimol
* Piscina Comunale
* Impianti [[tennis]]tici di Villa De Capoa
 
=== Pallavolo ===
* ''Nuova Pallavolo Campobasso''
* ''Free Volley Campobasso''
 
=== Atletica ===
* ''Gruppo Sportivo Virtus''
* ''Atletica Molise Amatori''
* ''Polisportiva Molise Campobasso''
* ''CUS Molise''
* ''Podistica Avis Campobasso''
* ''SC Promosport''
*
 
==== Atletica leggera ====
Ogni anno si svolge la [[mezza maratona]] ''[[Tappino-Altilia]]'', che parte dalla località Tappino, a Campobasso, e si conclude nel comune di [[Sepino]] presso il sito archeologico sannita-romano di [[Saepinum]], alle propaggini del Massiccio del [[Matese]]. Dal 2002, in considerazione delle sue caratteristiche peculiari, la ''Tappino-Altilia'' è stata inserita dal [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]] tra le manifestazioni delle Giornate Europee del Patrimonio dedicate al tema ''Lo sport nell'Italia antica''.
 
=== Calcio ===
 
'''Calcio a 11'''
 
* [[Campobasso Football Club]] - Stagione 2024/2025 campionato italiano di [[Serie C]].
* Chaminade Campobasso - Stagione 2024/2025 campionato regionale di [[Promozione (calcio)|Promozione]].
* Campobasso Calcio - Stagione 2024/2025 campionato regionale di [[Prima Categoria]].
 
'''Calcio a 5'''
* ''Planet Campobasso'' - Stagione 2007/2008 Campionato Nazionale maschile di Serie B girone D.
* ''Five Campobasso'' - Stagione 2011/2012 Campionato Nazionale maschile di Serie B girone D.
* ''Polisportiva Chaminade 1999'' - Prima Squadra (C1 regionale) - Under 21 Nazionale - Juniores Regionale - Allievi regionali - Giovanissimi regionali - Pulcini.
* ''Circolo la Nebbia Cus Molise'' - Stagione 2019/2020 Campionato Nazionale Serie A2 girone C
 
=== Ciclismo ===
Per 12 volte Campobasso è stata sede di arrivo di una tappa del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1913]], l'ultima nel [[1989]].
 
* [[Giro d'Italia 1913|1913]] 6ª tappa [[Bari]]-Campobasso, vinta da [[Costante Girardengo]]
* [[Giro d'Italia 1927|1927]] 9ª tappa [[Bari]]-Campobasso, vinta da [[Alfredo Binda]]
* [[Giro d'Italia 1934|1934]] 8ª tappa [[Bari]]-Campobasso, vinta da [[Félicien Vervaecke]]
* [[Giro d'Italia 1936|1936]] 8ª tappa [[Bari]]-Campobasso, vinta da [[Olimpio Bizzi]]
* [[Giro d'Italia 1937|1937]] 11ªb tappa [[San Severo]]-Campobasso, vinta da [[Cesare Del Cancia]]
* [[Giro d'Italia 1950|1950]] 16ª tappa [[L'Aquila]]-Campobasso, vinta da [[Fiorenzo Magni]]
* [[Giro d'Italia 1956|1956]] 9ª tappa [[Pescara]]-Campobasso, vinta da [[Charly Gaul]]
* [[Giro d'Italia 1960|1960]] 3ª tappa [[Sorrento]]-Campobasso, vinta da [[Miguel Poblet]]
* [[Giro d'Italia 1963|1963]] 3ª tappa [[Bari]]-Campobasso, vinta da [[Jaime Alomar]]
* [[Giro d'Italia 1966|1966]] 9ª tappa [[Napoli]]-Campobasso, vinta da [[Vincent Denson]]
* [[Giro d'Italia 1975|1975]] 4ª tappa [[Teramo]]-Campobasso, vinta da [[Roger De Vlaeminck]]
* [[Giro d'Italia 1989|1989]] 6ª tappa [[Potenza (Italia)|Potenza]]-Campobasso, vinta da [[Stefan Joho]]
 
=== Pallacanestro ===
* ''[[Magnolia Basket Campobasso]]'' - stagione 2023/2024 Campionato Nazionale di Serie A1 femminile.
 
=== Rugby ===
* ''Hammers Rugby Campobasso'', dall'autunno 2017 unica squadra ovale del capoluogo, è attiva in vari settori - stagione 2021/2022 campionato di Serie C1 rugby maschile
 
=== Tennis ===
Dal [[2002]] al [[2012]] nel mese di giugno la città ha ospitato il Torneo Internazionale Regione Molise di tennis, su terra battuta e facente parte dell'[[Federazione Internazionale Tennis|ITF]] Women's Circuit:
 
* 2012 - Vincitore [[Federica Di Sarra]]
* 2011 - Vincitore [[Karin Knapp]]
* 2010 - Vincitore [[María Irigoyen]]
* 2009 - Vincitore [[Iryna Burjačok]]
* 2008 - Vincitore [[Maša Zec Peškirič]]
* 2007 - Vincitore Kyra Nagy
* 2006 - Vincitore [[Alisa Klejbanova]]
* 2005 - Vincitore [[Marija Korytceva]]
* 2004 - Vincitore [[Sania Mirza]]
* 2003 - Vincitore [[Catalina Castaño]]
* 2002 - Vincitore Natalia Gussoni
 
=== Scherma ===
* ''A.P.D Galassport Campobasso'' ([[Spada (sport)|spada]], [[Sciabola (sport)|sciabola]] e [[fioretto]])
 
=== Campionati Nazionali Universitari 2010 ===
Campobasso, insieme alle altre due sedi dell'[[Università del Molise]], [[Isernia]] e [[Termoli]], ha ospitato i Campionati Nazionali Universitari 2010, tra il 21 e il 29 maggio.
Questi i numeri dell'evento:
* [[Centro Universitario Sportivo Italiano|CUS]] aderenti: 49;
* Partecipanti: circa {{formatnum:6000}} (atleti, tecnici, accompagnatori, ecc.);
* Discipline sportive: 20-22;
* Trasporti: circa {{formatnum:1000}} transfer (con 4 bus da 50 posti, 20 minibus, 30 autovetture e 30 scooter);
* Copertura sanitaria: 20 medici sui diversi campi di gara distribuiti nelle tre sedi;
* Premiazioni: 300 coppe, oltre 500 medaglie d'oro e d'argento, oltre 700 medaglie di bronzo;
* Operatori: circa 500 persone.
 
In occasione dello svolgersi di tale manifestazione, è stato inaugurato nel campus di Vazzieri il Palaunimol, adiacente al palazzo della Biblioteca Centrale d'Ateneo.
 
=== Automobilismo ===
La città ospita dal 1994 la gara di slalom "Città di Campobasso", che è stata fino al 2020 la competizione da più tempo presente nel [[Campionato Italiano Slalom]]. Esso è stato vinto in cinque occasioni dal campobassano originario di [[Cercemaggiore]] Fabio Emanuele, a sua volta vincitore per sei volte del CIS.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
[[Categoria:{{Comuni della provincia di Campobasso]]}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
[[Categoria:Comuni del Molise]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
{{Portale|Molise}}
 
[[Categoria:Campobasso| ]]
[[ar:كامبوباسو]]
[[br:Campobasso]]
[[bs:Campobasso]]
[[ca:Campobasso]]
[[cs:Campobasso]]
[[de:Campobasso]]
[[en:Campobasso]]
[[eo:Campobasso]]
[[es:Campobasso]]
[[eu:Campobasso]]
[[fi:Campobasso]]
[[fr:Campobasso]]
[[ga:Campobasso]]
[[hu:Campobasso]]
[[id:Campobasso]]
[[ja:カンポバッソ]]
[[la:Campus Bassus]]
[[lij:Campôbasso]]
[[nap:Campobasso]]
[[nl:Campobasso (stad)]]
[[nn:Campobasso]]
[[oc:Campobasso]]
[[pl:Campobasso]]
[[pms:Campobass]]
[[pt:Campobasso]]
[[ro:Campobasso]]
[[ru:Кампобассо]]
[[scn:Campubbassu]]
[[sv:Campobasso]]
[[vec:Canpobaso]]
[[vo:Campobasso]]