Trovatore: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|l'opera di Giuseppe Verdi|
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Durante i secoli centrali del [[Basso Medioevo]] (1100–1230), il '''trovatore''' (o '''trovadore''' o '''trobadore''' - al femminile '''trovatrice''' o '''trovatora''' o '''trovadora''' - in occitano '''trobador''' <span style="font-size:10px">pronuncia occitana:</span> [[Alfabeto fonetico internazionale|[tɾuβaˈðuɾ]]], <span style="font-size:10px">originariamente</span> [[Alfabeto fonetico internazionale|[tɾoβaˈðoɾ]]] - al femminile '''trobairitz''' [[Alfabeto fonetico internazionale|[tɾuβajˈɾits]]]) era un compositore ed esecutore di [[poesia lirica]] [[occitano|occitana]] (ovvero di testi [[poesia|poetici]] e melodie) che utilizzava la [[lingua occitana|lingua d'oc]], parlata, in differenti varietà regionali, in quasi tutta la Francia a sud della [[Loira]].
I trovatori non utilizzavano il latino, lingua degli ecclesiastici, ma usavano nella scrittura l'[[Lingua occitana|occitano]]. Indubbiamente, l'innovazione di scrivere in [[volgare]] fu operata per la prima volta proprio dai trovatori, supposizione, questa, da inserire nell'ambiente di fervore indipendentistico locale e nazionalistico (vedi [[Comune medievale|età dei Comuni]], [[Nascita delle Università nel XII secolo|nascita delle Università]], [[Riforma spirituale medievale|eresie e autarchie cristiane]]).
== Introduzione ==
[[File:BernardDeVentadour.jpg|thumb|Bernart de Ventadorn, trovatore medievale, immagine di un manoscritto del XIII secolo]]
La scuola o tradizione trobadorica inizia nell'XI secolo in [[Occitania (regione storica)|Occitania]] (regione culturalmente autonoma rispetto a quella del nord dove invece si parlava la [[lingua d'oïl]], idioma da cui deriverà poi il [[Lingua francese|francese moderno]]) e continua nei [[XII secolo|secoli XII]] e [[XIII secolo|XIII]] nelle sue [[corte (seguito)|corti]] [[aristocrazia|aristocratiche]]. Successivamente, in seguito alla crociata contro gli Albigesi, i trobadori si spostarono in [[Italia settentrionale]], in Sicilia alla corte di Federico II, in Spagna (soprattutto in [[Catalogna]]) e perfino in [[Grecia]].
Il loro prestigio acquisito influenzerà tutte le principali tradizioni letterarie d'Europa: il [[Minnesang]] in [[Germania]], la cosiddetta [[scuola siciliana]], la [[Scuola toscana|poesia toscana]] delle origini, la poesia [[Lingua mozarabica|mozarabica]], il ''[[trovadorismo]]'' in [[Galizia (Spagna)|Galizia]] e [[Portogallo]] e quella dei [[trovieri]] nella [[Francia]] settentrionale. Questi ultimi si differenziavano dai trovatori per il fatto che erano attivi al nord della Francia e scrivevano in [[lingua d'oïl]].
Dopo il periodo "classico" intorno alla fine del XII secolo e una rinascita alla metà del secolo seguente, l'arte dei trovatori declina nel XIV secolo e alla fine si estingue in concomitanza con l'epidemia di [[peste nera]] (1348). Tuttavia, durante i secoli XIV e XV, i ''[[Jeux floraux]]'' organizzati dal [[Consistori del Gay Saber|Consistori di Tolosa]] tenteranno (con successo alquanto discutibile) di continuare la tradizione della poesia e della lingua dei trovatori. Le opere trobadoriche sono note principalmente attraverso le raccolte manoscritte che prendono il nome di ''[[Canzoniere|canzonieri]]''.
I componimenti delle canzoni trobadoriche erano monodici, ovvero a una sola voce, mentre i testi avevano per argomento principale i temi di [[cavalleria]] e dell'[[amor cortese]], in maggior parte metafisici, intellettuali e stereotipati. Molte sono satire comiche o volgari. I componimenti possono essere raggruppati in tre stili: il [[trobar leu]] (leggero), [[trobar ric]] (ricco) e il [[trobar clus]] (chiuso). Allo stesso modo, ci sono molti [[genere letterario|generi]], il più popolare dei quali è la ''[[canso]]'', ma ci sono anche ''[[sirventes]]'' e ''[[tenzone]]s'' in special modo popolari nel periodo post-classico, in Italia, e tra i trovatori donne, vale a dire le [[trobairitz]].
== Etimologia ==
[[File:Chateau Clavières-Ayrens statue troubadour 300x523.jpg|thumb|Statua di trovatore nel parco del castello di [[Ayrens]]]]
Discussa è l'origine<ref name="orgine">
; Origine latina
Il termine francese "troubadour" proviene dall'[[antico francese]] dalla parola occitana ''trobador'', il [[caso obliquo]] del [[nominativo]] ''trobaire'', un [[Sostantivo verbale|sostantivo]] del verbo ''trobar'', derivato dall'ipotetico [[tardo latino]] *''tropāre'', a sua volta da ''tropus'', che significa [[Tropo (liturgia)|tropo]], dal [[Lingua greca|greco]] ''τρόπος'' (tropos), vale a dire "cambiamento, maniera". Un'altra possibile radice latina è ''turbare'', capovolgere o rovesciare. ''Trobar'' è imparentato con il verbo ''trouver'' del [[Lingua francese|moderno francese]], che significa "trovare". Allorché il ''trouver'' francese diventa ''[[trouvère]]'', la forma nominativa, invece dell'obliquo ''trouveor'' o ''trouveur'', la lingua francese adotta il caso obliquo occitano e da qui entra nell'inglese. Il senso generale di "trobar" in occitano è "inventare" o "comporre" e questo è come viene comunemente tradotto. (In latino il verbo ''invenire'' significava precisamente "trovare"). Un trovatore o ''troubadour'' perciò compone i suoi lavori, laddove un ''[[Giullare|joglar]]'' (giullare o menestrello) esegue e interpreta i componimenti altrui. Questa [[etimologia]] è sostenuta dal dizionario francese dell'[[Académie Française]], dal [[Grand Larousse encyclopédique|Larousse]] e dal [[Petit Robert]].
Non sorprende che l'ipotesi greco → latino → occitano → francese → inglese sia stata ampiamente sostenuta da coloro che cercano le origini della poesia trobadorica nelle forme del latino classico o nelle liturgie latine medievali, come [[Peter Dronke]] e Reto Bezzola.
; Origine araba
C'è una seconda teoria, meno tradizionale e meno popolare, in merito all'etimologia della parola ''trobar'', sostenuta da alcuni, come [[María Rosa Menocal]], che cerca le origini dei trovatori nelle pratiche musicali arabe andaluse. Secondo costoro, la parola [[Lingua araba|araba]] ''tarab'', "suonare", è la radice di ''trobar''.
Alcuni proponenti di questa teoria argomentano, per ragioni culturali, che entrambe le etimologie possano essere corrette, e che possa esserci stato un consapevole sfruttamento poetico della coincidenza [[Fonologia|fonologica]] tra ''trobar'' e la radice trilettere araba TRB, nel momento in cui le forme musicale sacre [[Sufismo|islamiche dei Sufi]] con il tema amoroso venivano per la prima volta esportate da [[al-Andalus]] verso la Francia meridionale. È stato anche messo in rilievo che i concetti di "trovare", "musica", "amore", e "ardore" — il preciso campo semantico assegnato alla parola ''troubadour'' — sono affini in arabo sotto una singola radice (WJD) che svolge un ruolo maggiore nelle discussioni sufiche di musica, e che la parola ''troubadour'' possa in parte riflettere questo.
</ref> del nome occitano "trobador" e dei termini affini o del tutto simili in altre lingue: ''trov(i)èro'' e poi ''trovatore'' in [[lingua italiana|italiano]], ''trovador'' in [[lingua spagnola|spagnolo]] e [[lingua portoghese|portoghese]], ''trobador'' in [[lingua catalana|catalano]] e [[lingua galiziana|galiziano]].
La prima volta che si fa menzione della parola, nella forma ''trobadors'', è in un testo occitano del XII secolo di [[Peire d'Alvernhe]].<ref>{{cita web|url=http://www.cnrtl.fr/etymologie/troubadour | titolo=Centre National de Ressources Textuelles et Lexicales - Troubadour| lingua=fr| accesso=10 febbraio 2013}}</ref> Mentre il termine francese ''troubadour'' viene documentato per la prima volta nel 1575 in un contesto storico atto a individuare il “poeta di lingua d'oc operante nelle corti del XII-XIII secolo”.<ref>''Jean de Nostre Dame, Vies des anciens poetes provençaux'', p. 14 in Gdf. Compl.</ref>
In genere si accetta il fatto che "trovatore" tragga il suo significato dall'uso [[Lingua occitana|provenzale]] di ''trobar'': "poetare".
Corrisponde al [[lingua francese|francese]] ''trouvère'' (XII secolo), da cui l'[[lingua italiana|italiano]] ''trov(i)èro''.
"Trovare",
Sono state scritte molte pagine sull'origine dell'uso provenzale, ma le proposte maggiori possono ridursi a due:
* una, che faceva risalire formalmente "trovare" al latino ''turbare;''<ref name="orgine" />
* l'altra, che ricostruiva un ''tropare'' con significato prima di "trovare", poi di "comporre", quindi
Il verbo "trovare" veniva anche utilizzato dall'ambiente dei pescatori, usi a battere con strumenti diversi le acque per spaventare i pesci e poi catturarli (quindi cercarli per trovarli)<ref>come dal ''Romanische Etymologien II'' Wien, 1899, pp. 54-219) e poi più volte ribadito in ''ZrPh XXVI'' 1902:387-390; XXVII 1903:97-105; XXXI 1907:5-8)</ref>.
Alcuni studiosi obiettano che il significato di "battere" non è mai documentato per "turbare" e che, inoltre, lo sviluppo [[fonetica|fonetico]], almeno per il [[
G. Paris (in ''Romania VII'' 1878:418-419) aveva proposto
Con le ricostruzioni si è andato più in là attraverso i germanici ''dar tröv'' "emettere un suono" e ''dar triev'' "dare ascolto" (J. Jud in ''Vox Romanica XI'' 1950:252), a conferma dell'impiego musicale, allargatosi poi, col composto ''contropare'' "confrontare", "comparare", alla terminologia giuridica.
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Un sintetico quadro sulle denominazioni [[lingue romanze|romanze]] di ''trovare'' è abbozzato nel lavoro di C. Beyer, ''Die Verben des “Essens”, “Schickers”, “Kaufens” und “Findens” in ihrer Geschichte vom Latein bis in die romanischen Sprachen'', Leipzig-Paris [[1934]].
== Origini e tradizioni ==
I primi studi sui trovatori si focalizzano intensamente sulle loro origini, ma nessun consenso accademico è stato mai raggiunto in questo campo. Oggi, si possono distinguere almeno undici teorie concorrenti (gli aggettivi utilizzati di seguito sono una mescolanza proveniente dal dizionario inglese di musica [[Grove Dictionary of Music and Musicians|Grove]] e da "''Le origini e il significato dell'amor cortese''"<ref>{{cita libro| nome=Roger| cognome=Boase |url=http://books.google.it/books?id=IRC8AAAAIAAJ&printsec=frontcover&dq=Roger+Boase,+The+Origins+and+Meaning+of+Courtly+Love&hl=it&sa=X&ei=9W8XUcjTCMLWtAac4YCIAg&ved=0CC8Q6AEwAA| titolo=The Origins and Meaning of Courtly Love| anno=1977| editore=Manchester University press| città=Manchester | lingua=en|accesso=10 febbraio 2013}}''The Origins and Meaning of Courtly Love''</ref> di Roger Boase:
# '''Arabe''' (anche '''arabiche''' o '''ispano-arabiche''')<br />[[Ezra Pound]], nel suo ''Canto VIII'', splendidamente dichiara che Guglielmo d'Aquitania "aveva portato la canzone oltre la Spagna / con i cantori e le vielle..." facendo riferimento alla canzone trobadorica. Nel suo studio, Lévi-Provençal si dice che abbia trovato quattro stanze arabo-ispaniche quasi o completamente ricopiate nel manoscritto di Guglielmo. Secondo fonti storiche, [[Guglielmo VIII di Aquitania|Guglielmo VIII]], il padre di Guglielmo, aveva portato a Poitiers centinaia di prigionieri musulmani.<ref>M. Guettat (1980), ''La Musique classique du Maghreb'' (Paris: Sindbad).</ref> Trend ammette che i trovatori abbiano derivato il loro senso formale e anche la materia tematica della loro poesia dai musulmani andalusi.<ref>{{cita libro| nome=J. B. | cognome=Trend| anno=1965 | titolo=Music of Spanish History to 1600| url=https://archive.org/details/musicofspanishhi0000jbtr | città=New York |editore=Krause Reprint Corp.|lingua=en}}</ref> L'ipotesi che la tradizione trobadorica venisse a essere creata da Guglielmo (più o meno, dopo la sua esperienza delle arti [[mori (storia)|moresche]], mentre stava combattendo per la [[Reconquista]] in Spagna) viene anche sostenuta da [[Ramón Menéndez Pidal]] all'inizio del XX secolo, ma le sue origini risalgono al [[XVI secolo|Cinquecento]] e a [[Giammaria Barbieri]] (morto nel 1575) e a [[Juan Andrés]] (morto nel 1822). Meg Bogin, traduttore inglese delle trobairitz, si mantiene nel solco di questa ipotesi. Certamente "un corpo di canzone di pari intensità, profanità ed erotismo [esisteva] nell'arabo a cominciare dalla seconda metà del IX secolo."<ref>Grove, "Troubadour".</ref>
# '''Bernardino-marianiste''' o '''cristiane'''<br />Secondo questa teoria, è la teologia sposata da [[Bernardo di Chiaravalle]] e la [[mariologia]] sempre più in auge che più fortemente influenzeranno lo sviluppo del genere trobadorico. Specificamente, l'enfasi sull'amore spirituale e religioso, il disinteresse, il misticismo, e la devozione per Maria spiegherebbero l'"amor cortese". L'enfasi riformista di [[Roberto d'Arbrissel]] sul "matronato" per raggiungere i suoi fini può spiegare l'atteggiamento del trovatore verso le donne.<ref name="Origins ">{{cita libro|nome=Gerald A.| cognome= Bond| titolo=Origins | editore= F.R.P. Akehurst and Judith Davis| anno=1995 |pagine= 246 |lingua=en}}</ref> Cronologicamente, tuttavia, questa ipotesi è dura da sostenere (le forze ipotizzate come la causa dell'insorgere del fenomeno arriveranno più tardi). Ma l'influenza della teologia mariana e bernardina può essere presa in considerazione senza che venga a essere implicata la teoria delle origini. Questa teoria venne proposta per la prima volta da Eduard Wechssler e successivamente da Dmitri Scheludko (il quale mette in risalto la [[riforma cluniacense]]) e Guido Errante. Mario Casella e Leo Spitzer vi hanno aggiunto l'influenza "[[Agostino d'Ippona|agostiniana]]".
# '''Celtiche''' o '''cavalleresco-matriarcali'''<br />La sopravvivenza di ''usanze'' sessuali pre-cristiane e i codici guerrieri delle società [[società matriarcale|matriarcali]], [[celti]]che, [[popoli germanici|germaniche]] o [[pitti (popolo)|pittiche]], tra l'aristocrazia d'Europa, può avere inciso sull'idea (fusione) dell'"amor cortese". L'esistenza del matriarcato pre-cristiano è di solito stato trattato con scetticismo, dato che soltanto fino all'Europa dell'Alto Medioevo vi si può trovare la persistenza d'elementi culturali pagani in seno al suo tessuto sociale.
# '''Latino-classiche'''<br />La teoria del latino classico produce paralleli tra [[Ovidio]], specialmente i suoi ''[[Amores]]'' e ''[[Ars amatoria]]'', e la lirica dell'amor cortese. L{{'}}''[[aetas ovidiana]]'' che predomina nel XII secolo all'interno e nei dintorni di [[Orléans]], l'ideologia quasi-[[Cicerone|ciceroniana]] che prevale nella [[Sacro Romano Impero|corte imperiale]], e i frammenti di [[Platone]] allora a disposizione degli studiosi, sono stati tutti citati come influenze classiche sulla poesia trobadorica.<ref>G. A. Bond, ''Origins'', op. cit., p. 243.</ref>
# ('''Cripto-''')'''catare'''<br />Secondo questa tesi, la poesia trobadorica è un riflesso della dottrina religiosa [[catarismo|catara]]. Mentre la teoria viene sostenuta a tratti dal resoconto tradizionale e quasi-universale del declino dei trovatori in coincidenza con la soppressione del catarismo durante la [[crociata albigese]]<ref>Molti trovatori vennero in larga misura coinvolti nella [[crociata]] contro i catari della Linguadoca, in quanto i loro nobili protettori erano [[catari]], o almeno simpatizzavano per loro. Dopo questo periodo di splendore culturale inizia il declino, spesso attribuito alla Crociata albigese e all'Inquisizione che ne seguì.</ref> (prima metà del XIII secolo). Il significato esplicitamente cattolico di molti componimenti trobadorici arcaici non danno ugualmente sostegno alla teoria.
# '''Liturgiche'''<br />La lirica trobadorica potrebbe essersi sviluppata dalla [[liturgia]] e [[innodia]] cristiana, oltre che dall'influenza del [[Cantico dei cantici]]. Non vi è alcuna precedente [[poesia latina]] che somigli a quella dei trovatori. Su queste basi, nessuna teoria delle origini di quest'ultima dal latino classico o post-classico può essere costruita, ma ciò non ha scoraggiato alcuni nel credere che un corpus latino preesistente deve esserci stato, anche se è andato perduto.<ref>Warren, 4.</ref> Il fatto che molti trovatori avessero ricevuto la loro istruzione grammaticale in latino attraverso la Chiesa (dai ''clerici'', chierici) e che molti venivano formati musicalmente tramite la Chiesa è ben documentato. La scuola di musica di [[Abbaye Saint-Martial de Limoges|Saint-Martial]] a [[Limoges]] ne è un esempio.<ref>Warren, 7.</ref> I [[tropo (liturgia)|tropi]] "para-liturgici" già vi erano in uso nel periodo precedente alla comparsa dei trovatori.
# '''Feudali-sociali''' o '''-sociologiche'''<br />Questa teoria, o insieme di teorie correlate, ha guadagnato terreno nel XX secolo, come un approccio alla questione più metodologico che teorico, chiedendo non da dove provenga la forma o il contenuto della lirica, ma piuttosto quale situazione/circostanze la fecero sorgere.<ref name=menocal47>Menocal, 47.</ref> Sotto l'influenza [[marxismo|marxista]], [[Erich Köhler]], [[Marc Bloch]] e [[Georges Duby]] hanno suggerito che l'"egemonia essenziale" della moglie del signore nel castello durante la sua assenza fosse una forza trainante. L'uso della terminologia [[feudalesimo|feudale]] nelle poesie trobadoriche viene considerato probatorio. Questa teoria è stata sviluppata in direzione di una spiegazione [[psicologia|psicologica]] distante da una motivazione sociologica.
# '''Folcloristiche''' o '''ritualistiche popolari primaverili''' (''Spring Folk Ritual'')<br />Secondo [[María Rosa Menocal]], [[Alfred Jeanroy]] per primo suggerì nel 1883 che [[folclore]] e [[tradizione orale]] diedero origine alla poesia trobadorica. Secondo F. M. Warren, fu [[Gaston Paris]], il critico letterario di Jeanroy, nel 1891, che per primo individua le origini trobadoriche nelle danze festive delle donne che ascoltano la primavera nella [[Valle della Loira]]. Questa teoria da allora è stata ampiamente screditata, ma la scoperta delle ''[[jarcha]]s'' sollevano la questione dell'estensione della letteratura (orale o scritta) nell'XI secolo e ancor prima.<ref name=menocal47/>
# '''Latino-medievali''' o '''mediolatine''' ('''goliardiche''')<br />Hans Spanke analizza la connessione intertestuale tra [[latino medievale]] e [[latino volgare|volgare]] (come le canzoni [[Goliardismo|goliardiche]]). Questa teoria è sostenuta da Reto Bezzola, Peter Dronke e il musicologo J. Chailley. Secondo loro, ''trobar'' significa "inventare un tropo", essendo il tropo una poesia dove le parole vengono utilizzate con un significato diverso da quello che comunemente hanno, vale a dire [[metafora|metaforico]] e [[metonimia|metonimico]]. Questa poesia era originariamente inserita in una serie di modulazioni finali di una canzone liturgica. Poi il tropo diventa un pezzo autonomo organizzato in forma di stanza.<ref name="DITL">{{Fr}} [http://www.ditl.info/arttest/art4482.php Troubadour], ''Observatoire de terminologie littéraire'', [[Università di Limoges]], Francia.</ref> In questa connessione, Brinkmann sottolinea l'influenza dei poeti della "[[scuola della Loira]]" del tardo secolo XI, come [[Marbodo di Rennes|Marbodio di Rennes]] e [[Ildeberto di Lavardin]].<ref>G. A. Bond, ''Origins'', op. cit., p. 244.</ref>
# '''Neoplatoniche'''<br />Questa teoria è una delle più cervellotiche. Gli "effetti nobilitanti dell'amore" nello specifico sono stati identificati come [[neoplatonismo|neoplatonici]].<ref>Menocal, 46.</ref> Il fatto che questa teoria richieda una seconda teoria su come il neoplatonismo fosse stato trasmesso ai trovatori viene visto come una forza o una debolezza; forse può essere correlata con una delle altre storie delle origini o forse svolgere solo un ruolo marginale. Käte Axhausen ha "sfruttato" questa teoria e A. J. Denomy l'ha collegata con l'arabo (attraverso [[Avicenna]]) e il cataro (attraverso [[Giovanni Scoto Eriugena]]).<ref>Silverstein, 118.</ref>
== Storia ==
[[File:William IX of Aquitaine.jpg|thumb|left|La prima poesia composta dal ritorno dalla crociata del 1101 di [[Guglielmo IX d'Aquitania]], raffigurato nella miniatura del manoscritto come un cavaliere]]
=== Periodo antico ===
Il primo trovatore di cui sopravvive un qualche componimento è [[Guglielmo IX d'Aquitania|Guilhem de Peitieus]], ovvero Guglielmo IX d'Aquitania, (1071–1127). Peter Dronke, autore di ''La lirica medievale''<ref name="Dronke2" />, tuttavia, crede, come vari altri critici, che
{{Citazione|le [sue] canzoni rappresentano non gli inizi di una tradizione, ma il massimo del suo compimento.<ref name="Dronke2">{{cita libro| url=http://books.google.it/books?id=yQQwSjZE96MC&lpg=PP1&dq=Peter%20Dronke%2C%20The%20Medieval%20Lyric%2C%20Perennial%20Library&hl=it&pg=PR4#v=onepage&q&f=false| nome=Peter| cognome= Dronke| titolo=The Medieval Lyric | editore=Perennial Library | anno=1968 | pagine= 111 |lingua=en | accesso=10 febbraio 2013}}</ref>}}
Il suo nome si è conservato poiché egli era il [[Duca d'Aquitania]], ma la sua opera ha a che fare con strutture già pre-stabilite; [[Ebolo II di Ventadorn]] viene spesso accreditato come predecessore, sebbene nessuno dei suoi componimenti ci sia pervenuto. [[Orderico Vitale]] ci dice che Guglielmo compose le sue canzoni, riguardo alle sue esperienze avute, al ritorno dalla [[Crociata del 1101]] (1102 ca.). Questo può essere il primo riferimento alle liriche trobadoriche.
Orderico ci fornisce inoltre (1135) ciò che potrebbe essere la prima descrizione dell'esibizione del trovatore: un testimone oculare racconta di Guglielmo d'Aquitania.
{{Citazione|Allora il duca di Poitiers ... le miserie della sua prigionia... davanti a re, magnati e adunanze cristiane raccontava molte volte con stanze ritmiche e poesie briose.<ref>Traduzione in inglese basata su [[Marjorie Chibnall]], in Bond, p. 240.</ref>||''Picauensis uero dux ... miserias captiuitatis suae ... coram regibus et magnatis atque Christianis coetibus multotiens retulit rythmicis uersibus cum facetis modulationibus''. (X.21)|lingua=la}}
=== Estensione (''rayonnement'') ===
La prima metà del XII secolo vide documentati relativamente pochi trovatori. Soltanto negli ultimi decenni del secolo esplode l'attività del trovatore. Quasi la metà di tutte le opere trobadoriche del periodo 1180–1220 sopravvivono.<ref>Paden, 161.</ref>
In totale, ci sono oltre {{formatnum:2500}} liriche trobadoriche disponibili, come manufatti linguistici, per lo studio (Akehurst, 23).
La tradizione dei trovatori sembra abbia avuto inizio nell'Aquitania occidentale ([[Poitou]] e [[Saintonge]]) e [[Guascogna]], da lì espandendosi oltre all'interno dell'Aquitania orientale ([[Limosino]] e [[Alvernia]]) e [[Provenza]]. Al suo apogeo diventa popolare in [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]] e nelle regioni di [[Rouergue]], [[Tolosa]] e [[Quercy]] (1200 ca.). Infine, all'inizio del XIII secolo inizia a espandersi prima in Italia e poi [[Catalogna]], e da qui nel resto della Spagna, influenzando inoltre tutte le scuole letterarie d'Europa: la [[scuola siciliana]], [[Scuola toscana|toscana]], [[Minnesang|tedesca]], [[Mozarabo|mozaraba]] e portoghese. Questo sviluppo è stato chiamato il ''rayonnement des troubadours'' (l'irradiamento dei trovatori).<ref>Paden, 163.</ref>
=== Periodo classico ===
Il periodo classico dell'attività trobadorica dura grosso modo dal 1170 al 1220. I più famosi nomi tra le file dei trovatori appartengono a questo periodo, durante il quale l'arte lirica dei trovatori arriva al culmine della sua popolarità con il maggior numero di poesie sopravvissute. Distinta come genere diventa la ''[[canso]]'', o canzone d'amore, il cui maestro, e il trovatore che riassume il periodo classico, è [[Bernart de Ventadorn]], tenuto in gran considerazione dai suoi contemporanei, come lo era [[Giraut de Bornelh]], reputato dal suo biografo il più grande compositore di melodie che mai sia vissuto, e [[Bertran de Born]], il maestro del ''[[sirventes]]'', o canzone politica, che acquista in questa fase sempre più popolarità. [[Marcabruno]] è il trovatore più completo e rappresentativo della prima generazione dei trovatori.
Il periodo classico viene a essere visto dalle successive generazioni, specialmente durante il XIV e il XV secolo e fuori dall'Occitania, come il più alto punto toccato dalla poesia lirica e i suoi generi come modelli da emulare. La lingua dei poeti classici, insieme alla sua grammatica e vocabolario, allo stile e ai temi, erano l'ideale a cui aspiravano i poeti del risveglio trobadorico a Tolosa e i loro contemporanei catalani e castigliani. Durante il periodo classico le "regole" di composizione poetica furono per la prima volta standardizzate e scritte da [[Raimon Vidal]] e successivamente da [[Uc Faidit]].
== Chi erano ==
{{vedi anche|Lista di trovatori e trobairitz}}
I trovatori a noi noti provengono da esperienze diverse, conducendo la loro vita in una molteplicità di modi, vivendo e viaggiando in molti luoghi differenti, e attivi in molti tipi di contesti sociali. I trovatori non erano intrattenitori girovaghi e, in genere, restavano in un posto per un lungo periodo di tempo, sotto la protezione e il mecenatismo di un ricco nobile o una nobildonna. Tuttavia, molti viaggiavano in modo esteso, soggiornando da una corte all'altra.
==
Il loro status sociale era il più disparato, dall'alta nobiltà come lo era il Duca d'Aquitania e [[Jaufré Rudel]], della classe cavalleresca ([[Cercamon]] e [[Marcabru]]). Al più antico trovatore, il Duca d'Aquitania, proveniente dall'alta nobiltà, seguono immediatamente due membri della classe cavalleresca, [[Cercamon]] e [[Marcabru]], e un rappresentante della classe principesca, [[Jaufré Rudel]]. Dapprincipio, i trovatori erano sempre dei nobili, talvolta di alto e talvolta di basso rango. Molti trovatori vengono descritti nelle loro ''vidas'' come cavalieri poveri, tra cui: [[Berenguier de Palazol]], [[Gausbert Amiel]], [[Guilhem Ademar]], [[Guiraudo lo Ros]], [[Marcabru]], [[Peire de Maensac]], [[Peirol]], [[Raimon de Miraval]], [[Rigaut de Berbezilh]] e [[Uc de Pena]]. [[Albertet de Sestaro]] viene descritto come il figlio di un nobile menestrello, presumibilmente di un lignaggio nobile minore.
I successivi trovatori in special modo potevano appartenere alle classi inferiori, che vanno da quella media di mercanti e "burgers" (borghesi, persone stanziate in città) ai commercianti e ad altri che svolgevano lavori manuali. [[Salh d'Escola]] e [[Elias de Barjols]] erano descritti come figli mercanti ed [[Elias Fonsalada]] era il figlio di un "borghese" che svolgeva l'attività di menestrello. [[Perdigon]] era il figlio di un "povero pescatore" ed [[Elias Cairel]] di un maniscalco. Nella ''[[vida (biografia)|vida]]'' di [[Arnaut de Mareuil]] si specifica la sua provenienza da famiglia povera, ma non si sa se fosse povera secondo il modello standard di nobile o in senso generale.
Molti trovatori possedevano anche un'educazione clericale. Per alcuni questo rappresentava il trampolino di lancio per le loro composizioni, dato che l'istruzione clericale li equipaggiava di una conoscenza delle forme poetiche e musicali così come della formazione vocale. Le ''vidas'' dei successivi trovatori richiamano il loro status clericale: [[Aimeric de Belenoi]], [[Folquet de Marselha|Folchetto di Marsiglia]] (che diventa vescovo), [[Gui d'Ussel]], [[Guillem Ramon de Gironella]], [[Jofre de Foixà]] (che diventa abate), [[Peire de Bussignac]], [[Peire Rogier]], [[Raimon de Cornet]], [[Uc Brunet]] e [[Uc de Saint Circ]].
=== Trovatori, menestrelli e giullari ===
{{vedi anche|Menestrello|Giullare}}
I menestrelli e giullari (''joglars'') a differenza dei trovatori, non componevano, ma cantavano e recitavano opere altrui, ovvero dei trovatori. Non era raro all'apogeo della cultura trobadorica vedere un trovatore attaccare con disprezzo un menestrello onde ristabilire i rispettivi ruoli.<ref>[[Bertran de Born]] fa capire chiaramente che i ''joglars'' erano di solito esecutori e non compositori, che cantavano le canzoni dei trovatori, cantando, suonando strumenti, danzando e facendo inoltre acrobazie</ref> Un trovatore poteva dunque scrivere la sua composizione ed eseguirla lui stesso, oppure farla eseguire da un menestrello. Nonostante le distinzioni rilevate, molti trovatori erano anche noti come ''joglars'', prima o anche dopo che iniziassero a comporre, come [[Aimeric de Belenoi]], [[Uc Brunet]], [[Uc de Saint Circ]] e tanti altri.
I termini occitani ''trobador'' e ''trobaire'' sono relativamente rari se confrontati al verbo ''trobar'' (comporre, inventare), di solito applicato allo scrivere poesia, a significare che una poesia era originale per un autore (''trobador'') e non semplicemente cantata o suonata da qualcuno. Il termine, utilizzato in massima soltanto nei lavori più accurati, come le ''vidas'', non veniva in genere applicato alla composizione musicale o al canto, anche quando la stessa poesia trobadorica non era molto precisa. Tuttavia, a volte, nella metà del XII secolo, una distinzione veniva puntualmente fatta tra un inventore di una stanza originale e gli esecutori di quelle altrui. Questi ultimi venivano chiamati ''joglars'', dal latino ''ioculatores'', dando adito anche alla forma francese ''jongleur'', al castigliano ''juglar'' e all'inglese [[Giocoleria|juggler]] (giocoliere), riferito a un tipo più specifico di esecutore. Il ''jongleur/joglar'' medievale è in realtà un [[menestrello]].
Al culmine della poesia trobadorica (il periodo "classico"), si vedono i trovatori spesso attaccare i ''jongleurs'' e, per lo meno, due piccoli generi sorgono intorno al tema: l{{'}}''ensenhamen joglaresc'' e il ''sirventes joglaresc''. Questi termini sono messi comunque in discussione, poiché l'aggettivo ''joglaresc'' sembra implicare "la maniera dei ''jongleurs''". Inevitabilmente, i lavori di detto genere sono attacchi verbali ai ''jongleurs'', in generale e nello specifico, bollati come individui urlatori. È chiaro, per esempio, dalla poesia di [[Bertran de Born]], che i ''joglars'' fossero esecutori che non solevano comporre e che spesso eseguivano le canzoni dei trovatori, cantando, suonando strumenti, danzando e facendo inoltre acrobazie.<ref>Il riferimento più antico alla ''[[basse danse]]'' proviene da [[Raimon de Cornet]], il quale l'attribuisce ai ''joglars'' della metà del XIV secolo.</ref>
Nel tardo secolo XIII [[Guiraut Riquier]] lamentava le inesattezze dei suoi contemporanei scrivendo una lettera ad [[Alfonso X di Castiglia]], un illustre mecenate di letteratura e dell'erudizione di tutti i generi, onde fare chiarezza sull'appropriato utilizzo dei termini ''trobador'' e ''joglar''. Secondo Riquier, ogni vocazione merita un nome appropriato e l'utilizzo abborracciato di ''joglar'' copre una moltitudine di attività, ad alcune delle quali, senza alcun dubbio, Riquier non voleva essere associato. Alla fine Riquier argomenta — e Alfonso X sembra essere d'accordo, sebbene la sua "risposta" sembra essere stata scritta dallo stesso Riquier — che un ''joglar'' non era altro che un intrattenitore di corte (opposto al popolano o a un individuo di classe inferiore) e un trovatore, un poeta e compositore.
Nonostante le distinzioni rilevate, molti trovatori erano anche noti come joglars (giocolieri, giullari, menestrelli), prima o anche dopo che iniziassero a comporre. Erano di fatto joglars-trovatori: [[Aimeric de Belenoi]], [[Aimeric de Sarlat]], [[Albertet Cailla]], [[Arnaut de Mareuil]], [[Elias de Barjols]], [[Elias Fonsalada]], [[Falquet de Romans]], [[Guillem Magret]], [[Guiraut de Calanso]], [[Nicoletto da Torino]], [[Peire Raimon de Tolosa]], [[Peire Rogier]], [[Peire de Valeira]], [[Peirol]], [[Pistoleta]], [[Perdigon]], [[Salh d'Escola]], [[Uc de la Bacalaria]], [[Uc Brunet]], e [[Uc de Saint Circ]].
=== ''Vidas'' e ''razos'' ===
{{vedi anche|Vida (biografia)|Razo}}
Una ''[[Vida (biografia)|vida]]'' (che sta per "vita" in occitano) è una breve biografia in prosa di un trovatore, scritta in [[occitano]]. Nei [[canzoniere|canzonieri]] (vale a dire, le collezioni di manoscritti della poesia trobadorica medievale), le opere di un particolare autore sono spesso accompagnate da una breve biografia in prosa. Le ''vidas'' sono i primi lavori di una certa rilevanza di saggistica in prosa volgare. Ciò nondimeno, sembra che molti di essi derivino le loro notizie dalle letture (in senso letterale) delle stesse poesie a cui sono riferite, lasciando perciò in dubbio la loro affidabilità storica. La maggior parte delle ''vidas'' sono state composte in Italia nel 1220-1230, molte da [[Uc de Saint Circ]].
Il termine occitano ''[[Razó|razo]]'' ("ragione") è allo stesso modo un breve componimento in prosa scritto in lingua occitana che specifica le circostanze di una particolare composizione. Una ''razo'' normalmente introduce un componimento poetico, spiegato in essa, che può, tuttavia, condividere alcune delle caratteristiche di una ''vida''. Le ''razos'' peccano degli stessi difetti delle ''vidas'' in termini di affidabilità, molte delle quali sono parimenti dovute al lavoro di Uc de Saint Circ.
=== ''Podestà''-trovatori ===
[[File:Perceval Doria.jpg|thumb|right|Corsivo italiano del tardo XVI secolo su carta, che documenta una canzone di [[Percivalle Doria]]]]
Sorge in Italia un fenomeno, individuato all'inizio del XX secolo da [[Giulio Bertoni]], riguardo a uomini che svolgono in molte città l'attività ''[[podestà (medioevo)|podestarile]]'' a vantaggio di volta in volta del partito dei [[guelfi e ghibellini|guelfi o dei ghibellini]], che scrivono componimenti politici in rima in lingua occitana. Queste figure in genere provengono dalla classe media urbana, e aspirano a una cultura elevata, anche se, diversamente dalla nobiltà, non sono mecenati di letteratura, ma i suoi divulgatori e lettori.
Il primo ''podestà''-trovatore è [[Rambertino Buvalelli]], possibilmente il primo trovatore nato in Italia, ''podestà'' di [[Genova]] tra il 1218 e il 1221. Il guelfo Rambertino presta servizio di volta in volta come ''podestà'' di [[Brescia]], [[Milano]], [[Parma]], [[Mantova]] e [[Verona]]. È probabilmente durante la sua occupazione triennale che introduce la poesia lirica occitana in città che, successivamente, svilupperà una fiorente cultura letteraria occitana.
Tra i ''podestà''-trovatori successivi a Rambertino, quattro sono di Genova: i guelfi [[Luchetto Gattilusio]] (che svolge la sua attività a Milano, [[Cremona]] e [[Bologna]]), i ghibellini [[Percivalle Doria]] (attivi ad [[Arles]], [[Avignone]], [[Asti]] e [[Parma]]) e [[Simone Doria]] (già ''podestà'' di [[Savona]] e [[Albenga]]). Tra i ''podestà''-trovatori non genovesi c'è [[Alberico da Romano]], un nobile di alto rango, mecenate e compositore di poesia lirica occitana, che governa [[Vicenza]] e [[Treviso]], a volte come ghibellino e altre come guelfo.
Andrebbe fatta menzione del trovatore provenzale [[Isnart d'Entrevenas]], il quale fu ''podestà'' di Arles nel 1220, sebbene non si adatti al fenomeno che [[Giulio Bertoni]] aveva per primo identificato in Italia.
=== Alcuni trovatori ===
{{vedi anche|Lista di trovatori e trobairitz}}
* [[Alberto Malaspina]]
* [[Arnaut Daniel]], ricordato nel [[Purgatorio - Canto ventiseiesimo|XXVI canto del Purgatorio]]
* [[Bartolomeo Zorzi]]
* [[Bernard de Ventadorn]]
* [[Bertran de Born]], ricordato da [[Dante]] nel [[Inferno - Canto ventottesimo|XXVIII canto dell'Inferno]]
* [[Cercamon]]
* [[Marcabru]]
* [[Folchetto di Marsiglia]]
* [[Giacomo II di Aragona]]
* [[Giraut de Bornelh]]
* [[Granet]]
* [[Guglielmo IX d'Aquitania]]
* [[Jaufré Rudel]]
* [[Lanfranco Cigala]]
* [[Marcabruno]]
* [[Peire Vidal]]
* [[Pietro III di Aragona]]
* [[Raimbaut de Vaqueiras]]
* [[Raimbaut d'Aurenga]]
* [[Rambertino Buvalelli]]
* [[Riccardo Cuordileone]]
* [[Sordello da Goito]], personaggio di spicco nel [[Purgatorio - Canto sesto|VI canto del Purgatorio]]
Di alcuni di questi trovatori si possiedono [[vida (biografia)|vidas]] molto poco attendibili, le cui informazioni sono perlopiù desunte dai contenuti delle opere. Autore di molte ''vidas'' fu il trovatore [[Uc de Saint Circ]]
=== Trobairitz ===
Sia trovatori sia ''trobairitz'' scrissero del ''fin' amors'', o [[amor cortese]]. Le donne in genere erano il soggetto di cui scrivevano i trovatori, tuttavia: "nessun altro gruppo di poeti diede alle donne una così elevata definizione all'interno di un contesto così strettamente circoscritto di ''rimozione'' femminile".<ref>"Troubadours, trouvères"</ref> La tensione fra tale ''rimozione'' presente nella poesia dei trovatori e i temi consimili nella poesia delle ''trobairitz'' è la fonte principale di dibattito per i chiosatori moderni. Per tutto il XIII secolo, le donne della corte dovevano essere in grado di cantare, suonare strumenti, e scrivere ''jocs partis'', o [[partimen]] (un dialogo o dibattito in forma di poesia). La coltivazione di queste abilità femminili potrebbe aver condotto alle composizioni scritte delle ''trobairitz''.<ref name="Women in music, 500-1500">Judith Tick. "Women in music, 500–1500", ''Grove Music Online''.</ref>
Il fenomeno può avere avuto origine dal potere che le donne godevano nella Francia meridionale nel corso del XII-XIII secolo. Esse avevano maggiore controllo sui possedimenti terrieri nel contesto della società occitana, molto più propensa ad accettarle rispetto alle altre società del tempo. Durante le [[crociata|crociate]] molti uomini partivano per le terre d'Oriente, lasciando alle donne la responsabilità amministrativa e, dunque, il potere. Ciò nonostante, questa società non era né "femminista" ''ante litteram'', né di ''fin' amor'', allorché esaltava le donne e al contempo ne circoscriveva molti aspetti del loro comportamento e vita.<ref name="Bruckner article">Bruckner 1992</ref>
Le trobairitz scrissero ''[[canzone (metrica)|canso]]'' e ''[[tenzone]]''.<ref>[[Matilda Bruckner|Bruckner, Matilda Tomaryn]]; et al. (1995). Songs of the Women Troubadours, xii.</ref> Inoltre, composero ''[[sirventese|sirventes]]'' (tema politico), ''[[planh]]'' (lamento), ''salut d'amor'' (lettera d'amore in forma non strofica), ''[[Alba (componimento)|alba]]'' e ''[[dansa|balada]]''.<ref>Bruckner, Matilda Tomaryn; et al. (1995). Songs of the Women Troubadours, xxxix</ref> A giudicare da ciò che sopravvive oggi, le ''trobairitz'' non hanno scritto ''[[pastorela]]s'' o canzoni di ''malmariee'', diversamente dai trovatori.<ref name="Earnshaw" /> Inoltre, nel solco della tradizione trobadorica, le ''trobairitz'' legano strettamente l'azione del cantare all'azione di amare. La Contessa de Dia lo dimostra nella sua poesia ''Fin ioi me don'alegranssa,'' affermando che
{{Citazione|Fin gioia mi dà allegranza<br />per ch'io con gioia canto||Fin ioi me dona alegranssa<br />per qu'eu chan plus gaiamen<ref>Bruckner, Matilda Tomaryn; et al. (1995). Songs of the Women Troubadours, xv.</ref>|lingua=oc}}
La donna è sempre stata l'oggetto della ricerca amorosa in letteratura, e questo non cambia nella [[Provenza]] delle ''[[corti d'amore]]''.
Sebbene sia stato sostenuto che molti dei componimenti trasmessi dai canzonieri sotto il nome di alcune figure femminili storicamente determinabili siano in realtà opera di trovatori (è infatti diffusa la pratica di poetare "per voce" di una donna), è ipotizzabile che la cultura cortese abbia espresso anche delle ''trobairitz''<ref>''Le [[trobairitz|trovatore]], poetesse dell'amore cortese'' Maririì Martinengo, 1996</ref>, delle "trovatrici" o "trovatore". Il termine in [[lingua italiana|italiano]] corrispettivo non esiste.
Certo è che le donne esercitarono una vasta e decisiva autorità politica, oltre che culturale: [[Eleonora d'Aquitania]], le sue figlie [[Maria di Francia (1145-1198)|Maria di Champagne]] e [[Giovanna di Tolosa]], le nipoti [[Bianca di Castiglia]], {{senza fonte|Costanza e Isambour}}. Ma a parte questo, la donna trovatora era altamente considerata: nessun trobadore aveva il diritto di alzare la voce contro una trobairitz, altrimenti il disprezzo nei suoi confronti sarebbe stato assicurato<ref>''Femmes entre elles. Filles et épouses languedociennes (XIe et XIIe siècles)'' Claudie Duhamel-Amado, Bruxelles 1992</ref>.
<br />L'essere femminile è non più "moglie", ''mujer'', ma ''Dompna'', "Signora", non solo oggetto d'amore, ma protettrice dei cantori.
Tutto ha origine nel ''valor'' e nel ''pretz'', cioè nelle qualità della dama. L'amore, nel cuore del trovatore, nasce sì dalla contemplazione della bellezza della sua signora, ma anche dalla considerazione delle sue doti intellettuali e spirituali.<br />
Nello stesso tempo il poeta ha coscienza della sua inferiorità nei confronti della dama e, per avvicinarsi, si impegna in un ''melhorament'' che gradualmente otterrà.
Fondamentale nel concetto di [[amor cortese]], di "cortesia", è la ''mezura'', cioè la capacità di controllare gli impulsi, gli istinti. In amore la "misura" consiste nel provare alla Signora che ella non è solo oggetto di desiderio, e che l'amore è anche sentimento.<br />
In tal modo il poeta sarà ammesso all'intimità della ''Domina''.
L'amore trobadorico non si limita a dar forma al rapporto a due, ma intende educare la società alla ''convivencia'', l'arte di vivere insieme nel rispetto, nella ''caritat'' e nella ''largeusa'' (generosità): questo affinché l'amore elevi il tono dei rapporti interpersonali.
==== Cultura delle trobairitz ====
Sebbene i trovatori a volte potessero avere umili origini, la quasi totalità delle trobairitz invece apparteneva all'[[aristocrazia]]:
* [[Tibors]] era sorella o figlia di [[Raimbaut d'Aurenga|Raimbaut d'Orange]] (ma nei secoli [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo|XII]] i [[Raimbaut d'Orange]] furono molti);
* la [[Beatrice de Dia|Contessa di Dia]], che forse si chiamava ''Beatrice'', era probabilmente la moglie di un tale Guglielmo di Poitiers;
* [[Maria di Ventadorn]] era figlia di [[Raimondo II di Turenna|Raimondo II]] visconte di [[Turenna]], e sposò il [[visconte]] [[Bernard de Ventadorn]];
* [[Garsenda]] fu [[Governanti della Provenza|contessa di Provenza]];
* [[Isabella (trobairitz)|Isabella]] forse sorella di [[Bonifacio I del Monferrato|Bonifacio del Monferrato]], e così via.
Alcune incarnavano l'ideale della ''Domina'', altre erano amate o innamorate di trovatori. Sovente, nella ''vida'', si dice che la trovatora in questione fosse ''ben enseignada'', colta, e che sapeva ben ''trobear''. Nel [[Medioevo]] le fanciulle [[aristocrazia|aristocratiche]] venivano mandate nei [[monastero|monasteri]] per essere educate. Si presentano come maestre, fondatrici di cultura: nel monastero di [[Ratisbona]] dettavano norme di comportamento agli uomini che intendevano allacciare rapporti con loro.
Potevano anche ricevere educazione privata ed erano abili nell'intrattenimento, nella conversazione arguta e nell'ascolto sensibile; conoscevano le regole della musica, della danza, della poesia. Potevano aver letto gli autori classici.
==== Più in dettaglio ====
Le ''trobairitz'' – che componevano, scrivevano versi ed eseguivano le loro composizioni per le [[corte (storia)|corti]] occitane – sono qualcosa di eccezionale nella storia della musica in quanto rappresentano i primi compositori al femminile della musica [[musica profana|secolare]] occidentale; in precedenza tutte le compositrici famose scrivevano in modo esclusivo [[musica sacra]].<ref name=Kibler>{{cita libro|nome=William W. |cognome=Kibler | titolo=Medieval France: An Encyclopedia| anno=1995. |lingua=en}}</ref> La parola ''trobairitz'' viene per la prima volta usata nel ''[[Roman de Flamenca]]'' del XIII secolo e la sua etimologia è la stessa di quella di ''trobaire'', ma nella forma femminile. Il termine ''trobairitz'' era piuttosto raro nell'[[lingua occitana|occitano]] medievale, e pressoché assente nella poesia lirica, nei trattati grammaticali o nelle [[Vida (biografia)|biografie]] delle ''trobairitz'' o trovatori.<ref name=Paden>Paden</ref> Distinte nettamente dalle ''trobairitz'' per il loro rango sociale inferiore, erano le ''[[joglaresse|joglaresas]]'' (menestrelle)<ref name="Bruckner article"/>, ovvero le controparti femminili dei ''joglars''.
Esistono pochissime fonti documentali sulle singole ''trobairitz'', derivate quasi esclusivamente dalle loro ''[[Vida (biografia)|vidas]]'' e ''[[razó]]s'' (spiegazioni contestuali delle canzoni): brevi descrizioni assemblate nei cosiddetti ''[[canzoniere|canzonieri]]''. Del resto, le ''vidas'' sono notoriamente inaffidabili, dal momento che molto spesso erano costituite da estrapolazioni romanzate dalle poesie delle stesse trobairitz.<ref name=Stephens>Stephens</ref>
In proporzione al numero di trovatori, le ''trobairitz'' rappresentano circa il 5 per cento, mentre la quantità delle composizioni pervenuteci si aggira intorno all'uno per cento.<ref name=Kibler /> Su un totale di circa 450 trovatori e 2500 loro componimenti (tra i quali uno su dieci comprensivo di notazione musicale intatta<ref name=Stephens />), le trobairitz e il loro corpus poetico formano una minore ma interessante e istruttiva porzione, studiate in modo abbastanza esaustivo. Il numero delle trobairitz varia a seconda delle fonti: ci sono venti o ventuno elencate come trobairitz, più una poetessa aggiuntiva di cui è noto solo il nome, [[Domna H.]]. Molti testi anonimi vengono attribuiti a donne; il numero totale di testi di trobairitz varia: ventitré (Schultz-Gora), venticinque ([[Pierre Bec|Bec]]), trentasei (Bruckner, White e Shepard) e quarantasei (Rieger). Solo una melodia composta da una trobairitz (la [[Beatritz de Dia|Comtessa de Dia]]) ci è pervenuta. Bisogna inoltre considerare che i primi canzonieri non distinguevano le opere dei trovatori da quelle delle ''trobairitz'', distinzione che avvenne solo in seguito con i canzonieri italiani e [[Catalogna|catalani]]<ref>Bruckner 1995, ''xxxiii''</ref>
[[File:Azalaïs de Porcairagues - BN MS12473 1.jpg|thumb|left|Azalais de Porcairagues in un [[manoscritto]] [[miniatura|miniato]] di un antico [[canzoniere]]]]
È difficile attribuire alle ''trobairitz'' una capacità dilettantesca o professionale. La distinzione tra queste due categorie è ardua nell'età medievale, in quanto i professionisti provenivano in genere dalla classe di rango inferiore e i dilettanti, del resto, avevano altrettanto tempo quanto i primi da dedicare al loro lavoro. Le ''joglaresse'' erano comunque di classe inferiore e compositrici professioniste molto distanti dalle ''trobairitz''.<ref name="Bruckner article" />
Le trobairitz erano sotto molto aspetti come i loro colleghi, ad eccezione generalmente dello stile poetico e della provenienza. Scrivevano in prevalenza ''[[canso]]s'' e ''[[tenzone]]s''; soltanto un ''sirventes'' di una donna chiamata [[Gormonda de Monpeslier]] ci è pervenuto (sebbene due altri anonimi siano attribuiti a donne). Ci è rimasto un ''[[salut d'amor]]'', di una donna ([[Azalais d'Altier]]) a una donna ([[Clara d'Anduza]]), e un anonimo ''[[planh]]'' di solito assegnato a un autore femminile. Nel complesso le trobairitz scrivevano per lo più nello stile ''[[trobar leu]]''; soltanto due poesie, una di [[Lombarda (trobairitz)|Lombarda]] e un'altra di [[Alais, Yselda e Carenza]], vengono di solito considerate appartenenti al più impegnativo stile ''[[trobar clus]]''. Nessuna delle trobairitz è stata prolifica, oppure, se qualcuna di loro lo era, nessuno dei suoi lavori è comunque sopravvissuto. Soltanto due ci hanno lasciato più di un componimento: la Comtessa de Dia, quattro, e [[Castelloza]], tre o quattro. Una delle trobairitz note, [[Gaudairença]], scrisse una canzone intitolata ''Coblas e dansas'', che non ci è pervenuta, come del resto nessun altro suo componimento.
Le trobairitz provengono quasi tutte da varie regioni dell'[[Occitania (regione storica)|Occitania]]: [[Alvernia]], [[Provenza]], [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]], [[Delfinato]], [[Tolosa]]no e [[Limosino]]. Una trobairitz, [[Ysabella (trobairitz)|Ysabella]], potrebbe essere originaria del [[Périgord]], [[Italia settentrionale]], [[Impero Latino|Grecia]] o [[Regno di Gerusalemme|Palestina]]. Tutte le trobairitz le cui famiglie ci sono note erano di nobili natali; soltanto una, Lombarda, apparteneva probabilmente alla classe dei mercanti. Tutte le tobairitz conosciute per nome vissero intorno allo stesso periodo: tardo XII e inizio XIII secolo (1170 ca. – 1260 ca.) La prima fu probabilmente [[Tibors de Sarenom]], attiva nel 1150-1160 (la data del suo noto componimento ''Bels dous amics'' è incerta)<ref name=Earnshaw>Earnshaw, Doris (1988). ''The Female Voice in Medieval Romance Lyric''</ref> L'ultima fu [[Garsenda di Forcalquier]], morta nel 1242 (anche se il suo periodo di mecenatismo poetico e composizione probabilmente avvenne un quarto di secolo prima), oppure [[Guilleuma de Rosers]], che compose una ''tenso'' con [[Lanfranco Cigala]], conosciuto tra il 1235 e il 1257. Esistono brevi biografie in prosa — ''[[vida (biografia)|vidas]]'' — di otto trobairitz: [[Almucs de Castelnau]] (in effetti una ''[[razó]]''), [[Azalaïs de Porcairagues]], la Comtessa de Dia, Castelloza, [[Iseut de Capio]] (una ''razo''), Lombarda, [[Maria de Ventadorn]] e Tibors de Sarenom.
==== Attribuzione ====
Il numero di componimenti attribuiti alle ''trobairitz'' è stimato sulle 32 canzoni, su un campo di variabilità che tuttavia va da 23 a 46.<ref name=Kibler /> Esistono diverse ragioni in merito al fatto che non si conosca il numero esatto. Nella tradizione dell'amor cortese era molto comune scrivere poesie nell'ambito di uno scambio epistolare o nelle ''tensos''. Diverse di queste composizioni possono essere state scritte in origine da un solo poeta; tuttavia, alcune di esse inizialmente rappresentano un effettivo scambio di [[epistola|lettere]], raccolte successivamente in un manoscritto.<ref>Dronke</ref> Talune rappresentano una corrispondenza fra uomini, altre tra un uomo e una donna. Ci sono chiosatori moderni che le attribuiscono unicamente all'uomo che diede origine allo scambio, e qualcuna sia alla donna che all'uomo coinvolti. Vi è una lunga storia di attribuzione univoca all'uomo, anche quando l'evidenza indica nettamente il contrario.<ref name="Bruckner article" /><ref name=Dronke>Dronke, Peter. ''Women Writers of the Middle Ages'', Cambridge University Press (New York, 1984)</ref>
Considerato il fatto che la poesia trobadorica era altamente stilizzata, è difficile in base a ciò determinare quando un poeta che parla al femminile sia realmente una donna, oppure no. Questo viene ad aggiungersi alla difficoltà di attribuzione, specialmente per quanto concerne scrittori [[Anonimità|anonimi]]. Vi è qualche perplessità nel riconoscere se alcune poesie di ''trobairitz'' rappresentino veramente voci genuine femminili, in quanto si viene a operare all'interno di convenzioni molto circoscritte della poesia trobadorica.<ref name="Women in music, 500-1500" /> [[Matilda Bruckner]] suggerisce che le ''trobairitz'' "parlino con la loro propria voce come fosse canalizzata attraverso le voci di molti altri". Manipolando i costrutti rigidi della lirica trobadorica, le ''trobairitz'' furono in grado di creare le proprie "finzioni della voce femminile".<ref name="Bruckner article" />
C'è un caso degno di nota in cui ne viene data chiara attribuzione a una donna, [[Bieiris de Romans]] (anche data come Beatritz), ma il soggetto della poesia è un'altra donna, Na Maria, a cui Beatritz esprime i suoi sentimenti nella stile tradizionale del ''fin' amors'', sia in termini di desiderio fisico che di ammirazione cortese.<ref name=Dronke /> L'autorialità di tale poesia, se non chiaramente espressa da una donna, potrebbe essere riferibile a un uomo. Ci sono alcune diatribe che circondano le opere di Bieiris de Romans, rinfocolate dal suggerimento di alcuni studiosi che additano alla sua ''canso'' una manifestazione di "desiderio lesbico".<ref name=Paden /> Il trovatore in genere dovrebbe parlare alla ''domna''; il fatto che il dialogo lirico ha luogo in modo esclusivo tra due donne è di un'estrema rarità.<ref name=Rieger>Rieger, Angelica. ''Was Bieris de Romans Lesbian?, Women's Relations with Each Other in the World of the Troubadours: The Voice of the Trobairitz''</ref>
=== Le trobairitz e le loro opere ===
Le poesie note delle trobairitz non sono molte.
==== Anonima ====
* ''Bona domna, un conseill vos deman''
==== Attribuite ====
Le autrici di cui si possiedono dati biografici o notizie utili a situarle nel tempo e le loro pochissime opere sono le seguenti:
* [[Alais, Iselda e Carenza]]: ''Na Carenza al bel cors avinen''
* [[Alamanda de Castelnau]]
* [[Almucs de Castelnau]] e [[Iseut de Capio]]: ''Domna n'Almucs, si-us plages''
* [[Azalais d'Altier]]
* [[Azalaïs de Porcairagues]]
* [[Bianca di Castiglia]]<ref name="De Caria" />
* [[Blanceman]] o Blanchemain<ref name="Trobar">{{cita web| autore=Trobar| url=http://www.tempestsolutions.com/trobar/object.asp?obj=Trobairitz&mod=| titolo=Trobairitz| accesso=26 febbraio 2013| urlmorto=sì}}</ref>
* [[Contessa di Dia|Beatriz de Diá]]
* [[Castelloza]]
* [[Clara d'Anduza]]
* {{senza fonte|[[Costanza (trobairitz)|Costanza]]}}<ref>{{cita pubblicazione| nome=Mariateresa| cognome= Fumagalli Beonio Brocchieri| wkautore=Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri|titolo=Pensare il Medioevo|url=http://books.google.it/books?id=HIYEAQAAIAAJ&q=Costanza++trobairitz&dq=Costanza++trobairitz&hl=it&sa=X&ei=C5YXUd3OJtDmtQaKk4CgCQ&ved=0CEgQ6AEwBA|editore=Mondadori Università| anno= 2007|pagine|p=27| accesso=10 febbraio 2013}}
{{Citazione|I versi di Costanza sono pieni di riferimenti al mondo classico e ricchi di virtuosismi: Orazio e le sue eroine sono il modello}}<!-- CITAZIONE NON SUFFIENTE IN QUANTO NON LA IDENTIFICA CON CERTEZZA //--></ref>
* [[Bieiris de Romans|Beatritz de Romans]]: ''Na Maria, pretz e fina valors''
* [[Domna H.]]<ref name="Trobar" />
* [[Dona de Toloza]]<ref name="Trobar" />
* [[Dona de Vilanova]]<ref name="Trobar" />
* [[Eleonora d'Aquitania]]<ref name="De Caria">{{cita pubblicazione| nome=Francesco| cognome= De Caria| coautori=Donatella Taverna| url=http://books.google.it/books/about/Dame_draghi_e_cavalieri.html?id=lBApAAAAYAAJ&redir_esc=y| titolo=Dame, draghi e cavalieri: Medioevo al femminile : atti del Convegno internazionale : Casale Monferrato, Salone S. Bartolomeo, 4- 6 ottobre 1996|anno=1997| pagina=107| accesso=10 febbraio 2013}}
{{Citazione|Eleonora d'Aquitania (come più tardi Bianca di Castiglia, sua nuora) fu anche trobairitz e cercò di introdurre il movimento trovadorico anche in Inghilterra, ma con poco successo, data l'importanza nella vita quotidiana dei cantori e cantatrici}}</ref><ref>{{cita pubblicazione| nome=Patricia | cognome= Adkins Chiti| titolo=Donne in musica| url=http://books.google.it/books?id=yb4XAQAAIAAJ&q=inauthor:%22Patricia+Adkins+Chiti%22&dq=inauthor:%22Patricia+Adkins+Chiti%22&hl=it&sa=X&ei=kooXUYmMCYnIsgb1p4H4Bg&ved=0CDsQ6AEwAg |editore=Armando|anno=1996| p=37| accesso=10 febbraio 2013}} {{Citazione|Eleonora di Aquitania fu regina di Francia ed Inghilterra ed anche trobairitz [...] dimostrò grande talento musicale...}}</ref>
* [[Escaronha]]<ref name="Trobar" />
* [[Felipa]]<ref>{{cita pubblicazione|nome= Simon | cognome=Gaunt| coautori=Sarah Kay | url=http://books.google.it/books?id=Qd-wbGvEpSsC&pg=PA114&dq=Felipa+trobairitz&hl=it&sa=X&ei=890cUbiFHYSMtQa1vIHQBw&ved=0CDAQ6AEwAA#v=onepage&q=Felipa&f=false| titolo=The Troubadours: An Introduction| anno= 1999 | lingua=en| accesso=14 febbraio 2013}}</ref>
* [[Garsenda|Garsenda de Proença]]: ''Vos qe'm semblatz dels corals amadors''
* [[Gaudairença]]: ''Coblas e dansas'' (non pervenutaci)
* {{senza fonte|[[Giovanna di Tolosa]]}}
* [[Gormonda de Monpeslier]]
* [[Guilleuma de Rosers|Guillelma de Rosers]]
* [[Guillelma Monja]]<ref name="Trobar" />
* [[Guiscarda]]<ref name="Trobar" />
* [[Helis de Montfort]]<ref name="Trobar" />
* [[Isabella (trobairitz)|Ysabella]]
* {{senza fonte|[[Isambour]]}}
* [[Iseut de Capio]]
* [[Lisa de Londres]]<ref name="Trobar" />
* [[Lombarda (trobairitz)|Lombarda]]
* [[Maria de Ventadorn]]: ''Gui d'Uisel, be.m pesa de vos''
* {{senza fonte|[[Maria di Francia (1145-1198)|Maria di Champagne]]}}
* [[Tibors|Tibors de Sarenom]]
Per alcune si ha a disposizione la ''[[vida (biografia)|vida]]'', per altre abbiamo la ''[[razó]]'', che precede la poesia (cioè il motivo che ha dato origine all'afflato poetico), per altre ancora si può dedurne notizie dalla ''vida'' o dalla ''razo'' di trovatori con cui furono in corrispondenza. Per altre ancora si possono fare congetture. Con ampia probabilità, in ogni caso, le trobairitz furono quasi sicuramente molto più numerose.
== L'amor cortese ==
{{vedi anche|Amor cortese}}
[[File:Codex Manesse 071v Kristan von Hamle.jpg|thumb|upright|left|<!--Amor cortese viene nel basket//-->]]
La base della poesia trobadorica è dunque l'ideale dell'[[amor cortese]] («fin amor» in occitano), il cui concetto base è la ''mezura'', cioè la "misura", la distanza tra fuoco passionale e signorilità dei modi nel [[corteggiamento]], o tra carnalità e realtà dei fatti nel caso di un possibile [[adulterio]].
La pratica dell'amor cortese viene a svilupparsi nella [[cortigiano|vita di corte]] di quattro regioni: [[Aquitania]], [[Provenza]], [[Champagne (provincia)|Champagne]] e [[Ducato di Borgogna|Borgogna]], pressappoco al tempo della [[prima crociata]] (1099) dall'Aquitania, [[Eleonora d'Aquitania|Eleonora]] portò gli ideali dell'amor cortese prima alla corte di Francia, poi in Inghilterra, dove fu regina di due re. Sua figlia [[Maria di Francia (1145-1198)|Maria, contessa di Champagne]] portò il comportamento cortese alla corte del [[conte di Champagne]]. L'amor cortese trova la sua espressione nelle poesie liriche scritte dai [[trovatori]], come [[Guglielmo IX d'Aquitania|Guglielmo IX, duca d'Aquitania]] (1071–1126), uno dei primi poeti trovatori.
Questo nuovo tipo di amore vedeva la nobiltà non in base alla ricchezza e alla storia della famiglia, ma nel carattere e nelle azioni, e quindi faceva appello ai cavalieri più poveri che vedevano così una strada aperta per progredire. Poiché a quel tempo il matrimonio aveva poco a che fare con l'amore,<ref>{{cita web|url=http://www.middle-ages.org.uk/courtly-love.htm |titolo=Courtly Love |editore=Middle Ages.com |data=16 maggio 2007 |accesso=18 gennaio 2010|lingua=en}}</ref> l'amor cortese era anche un modo per i nobili di esprimere l'amore non trovato nel loro matrimonio.<ref>{{cita web|url=http://www.wsu.edu/~delahoyd/medieval/love.html |titolo=Courly Love and the origens of romance |editore=Wsu.edu |data= |accesso=18 gennaio 2010|lingua=en}}</ref> Gli "amanti" nel contesto dell'amor cortese non facevano riferimento al [[Sessualità|sesso]], ma piuttosto all'agire emotivo. Questi "amanti" avevano brevi appuntamenti in segreto, che si intensificavano mentalmente, ma mai fisicamente.<ref>{{cita web|url=http://employees.oneonta.edu/farberas/ARTH/arth214_folder/courtly_love_.html |titolo=A History of Women: Silences of the Middle Ages |editore=Employees.oneonta.edu |data= |accesso=18 gennaio 2010|lingua=en}}</ref>
Le regole dell'amor cortese vennero codificate in quell'opera altamente influente del tardo secolo XII che è il ''[[De amore]]'' di [[Andrea Cappellano]]<ref>{{cita web |url=http://www.astro.umd.edu/~marshall/chivalry.html |titolo=The Art of Courtly Love by Andreas Capellanus |editore=Astro.umd.edu |data= |accesso=18 gennaio 2010 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100123205411/http://www.astro.umd.edu/~marshall/chivalry.html |dataarchivio=23 gennaio 2010 }}</ref>.<ref>Si tratta quindi di una sorta di "feudalizzazione dell'amore", di un "amore - vassallaggio". La corte di Guglielmo IX d'Aquitania, iniziatore del movimento, è il modello di un ideale di vita cavalleresca in cui si celebrano il ''joi'' (la gioia che deriva dall'eleganza, dalla cortesia, dalla serena costumanza della musica e della danza), la giovinezza e la liberalità generosa, con al sommo la nuova concezione dell'amore. (Aldo Giudice, Giovanni Bruni, ''Problemi e scrittori della letteratura italiana'', ed. Paravia, Torino, 1977, vol. 1, pag. 66).</ref>
=== Provenza e Catarismo ===
{{vedi anche|Catarismo|Crociata albigese}}
Gli studiosi si sono dati battaglia sulla questione se o in che modo e in quale misura le [[catarismo|dottrine càtare]] abbiano potuto influenzare l'[[amor cortese]]. [[Denis de Rougemont]] fornisce un'ipotesi suggestivamente esoterica riguardo al fatto "che la poesia lirica cortese abbia potuto, se non altro, ispirarsi all'atmosfera religiosa del catarismo"<ref>{{cita libro| cognome = Marrou | nome = Henri-Irénée | titolo = I trovatori | url = http://books.google.it/books?id=xVYPDBjBNlQC&pg=PA145&dq=%22trovatori+e+Catari%22&hl=it&ei=F4MwTaWMLNPK4Ab8yqGmCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCgQ6AEwAA#v=onepage&q=%22trovatori%20e%20Catari%22&f=false }}</ref>. Altri trovano questa ipotesi inaccettabile (negando di fatto che la figura femminile possa esclusivamente rappresentare in qualche modo l'anima del poeta che anela a una vita spirituale superiore), in quanto, il ''tema'' principale della poesia trobadorica è sempre l'amore nelle sue diverse fasi (e soprattutto il "desiderio", anche carnale); mentre, per la filosofia dualistica dei càtari il corpo è solo un'espressione del male, e la via per vincere il male rimane il dispregio di ogni corporalità: nel [[catarismo]] è infatti predicata l'[[astinenza sessuale]], e il [[matrimonio]] rimane in secondo piano rispetto al [[celibato]].
Le due realtà, invero, hanno trovato ragion d'esistere nello stesso contesto storico-geografico e in qualche modo una certa interazione anche tra poesia e religione non poteva non verificarsi. Molti trovatori seguiranno i loro signori mecenati nella lotta contro la Chiesa, altri la difenderanno. La condanna di [[eresia]] della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] inflitta al catarismo e il conseguente ventennio (1209-1229) di lotte estenuanti per terre linguadociane, durante la [[crociata albigese|crociata]], finiranno per prostrare l'intero territorio occitano, portando la splendida cultura trobadorica inevitabilmente al declino. La crociata albigese segna così una forte cesura tra passato e futuro. Le corti meridionali occitane si impoveriscono, a causa di una ferrea politica filo-francese, e i trovatori non avranno più il loro ambiente propizio, da cui dipendevano materialmente, ma soprattutto non avranno più la possibilità di esercitare la loro arte. La cultura delle corti occitane ormai proseguirà il suo cammino, non più da protagonista, ma come fonte ispiratrice e modello da imitare.
== Poesia trobadorica ==
Primo trobadore pare sia stato [[Guglielmo IX d'Aquitania]] ([[1071]]-[[1127]]), ma la poesia trovadorica si sviluppò con delle regole precise, codificate alla corte di [[Eleonora d'Aquitania]].<br />
Difatti il ''movimento'' trovadorico era inizialmente composto per la maggior parte da signori e principi le cui corti divennero rapidamente dei veri centri di produzione letteraria.
Guglielmo fu un modello per generazioni di poeti provenzali, francesi e italiani, e per i ''Minnesänger'' (menestrello) in [[lingua tedesca|tedesco]]).
Al centro della poesia trobadorica, come si è detto, vi è l'ideale dell'[[amor cortese]] («fin'amor» in occitano), il cui concetto base è la ''mezura'', cioè la "misura", la distanza tra fuoco passionale e signorilità dei modi nel [[corteggiamento]], o tra carnalità e realtà dei fatti nel caso di un possibile [[adulterio]].
Le origini della poesia dei trovatori, pioniera nella produzione [[Poesia lirica|lirica]] in [[lingua volgare]], non sono state ancora identificate con precisione: tra le tesi sulla sua provenienza ne appare addirittura una sull'origine liturgica, sebbene la maggior parte della produzione trobadorica sia costituita da liriche d'amore.
I trovatori esercitarono un notevole influsso sulla poesia in [[lingua siciliana|siciliano]] e [[dialetto toscano|toscano]]. In particolare, la critica ha da tempo stabilito che [[:s:Poesie (Giacomo da Lentini)/Rime/Madonna, dir vo voglio|Madonna, dir vo' voglio]], la più famosa canzone di [[Giacomo da Lentini]], considerato il principale esponente della cosiddetta [[scuola siciliana]], posta in apertura della raccolta dell'autore nel principale canzoniere che la tramanda (il [[Canzoniere Vaticano latino 3793|Vaticano latino 3973]]), sia sostanzialmente una traduzione/imitazione di un componimento del trovatore Folquet de Marselha, intitolato ''A vos, midonç, voill retrair' en cantan''.
=== Scuole e stili ===
{{vedi anche|Consistori del Gay Saber|Consistori de Barcelona}}
I tre stili principali identificati nella poesia lirica occitana sono<ref>Le forme poetico-musicali, secondo il musicologo Friedrich Gennrich, si possono sintetizzare in:
* tipo ''litania'': ripetizione di una stessa cellula melodica, con possibile alternanza tra solo e coro (AAA...);
* tipo ''lai-sequenza'': ogni frase viene ripetuta due volte (AA BB CC...);
* tipo ''inno'': strofe aventi la stessa melodia e la stessa metrica;
* tipo ''rondeau'': il ritornello corale si contrappone a una o più strofe solistiche.</ref>:
* ''trobar plan'' o ''[[trobar leu]]'' (leggero): stile facile e immediato;
* ''[[trobar ric]]'' (ricco): con riferimenti allusivi e misteriosi e strutture sintatticamente più complesse;
* l ''[[trobar clus]]'' (chiuso, [[ermetismo (letteratura)|ermetico]]): caratterizzato dall'utilizzo di espressioni oscure e metaforiche (seguendo la passione medievale per gli indovinelli e gli enigmi).
Il primo è stato di gran lunga il più comune: l'enunciazione è lineare è relativamente semplice in confronto al ''ric'' e gli "espedienti" letterari sono meno comuni rispetto a quelli del ''clus''. Questo stile è il più accessibile ed è immensamente popolare. Il poeta più famoso del ''trobar leu'' è stato [[Bernart de Ventadorn]]. Lo stile più difficile d'altra parte è il ''trobar clus'', che regolarmente si sottrae alle interpretazioni degli studiosi moderni. Le parole vengono di solito usate in senso metaforico e simbolico e ciò che la poesia sembra essere esteriormente, raramente rappresenta ciò che era nelle intenzioni del poeta o nelle possibilità di comprensione del pubblico "colto". Lo stile ''clus'' venne inventato da [[Marcabruno]], ma sostenuto in seguito soltanto da pochi maestri. Il ''trobar ric'' non è così opaco come il ''clus'', ma impiega piuttosto un ricco vocabolario, usando molte parole, rare, inventate, insolite ed espressioni colorite.
Gli studiosi moderni riconoscono molte "scuole" nella tradizione trobadorica. Tra le prime vi è una scuola costituita da seguaci di [[Marcabruno]], talvolta chiamata "scuola marcabruniana": [[Bernart Marti]], [[Bernart de Venzac]], [[Gavaudan]] e [[Peire d'Alvernhe]]. Questi poeti favoriranno il ''trobar clus'' o ''ric'' oppure un ibrido fra i due stili. Spesso mostrava un tono moraleggiante e critico nei confronti della società cortigianesca contemporanea. Un'altra delle prime scuole, il cui stile sembra aver perso il favore, è la "scuola guascone" di [[Cercamon]], [[Peire de Valeira]] e [[Guiraut de Calanso]]. Cercamon, racconta il suo biografo, aveva composto nel "vecchio stile" (''la uzansa antiga'') e le canzoni di Guiraut erano ''d'aquella saison'' ("di quel tempo"). Questo stile di poesia sembra essere legato ai primi trovatori della [[Guascogna]] ed è caratterizzato da riferimenti alla natura: foglie, fiori, uccelli e loro canzoni. Questa "mania letteraria" guascone era impopolare in [[Provenza]] all'inizio del XIII secolo, nuocendo più che altro alla reputazione dei poeti ad essa associati.
Nel tardo secolo XIII sorse una scuola a [[Béziers]], una volta il centro della Linguadoca pre-albigese e dei signori di Trencavel, grosso modo tra il 1260 e il 1290. Alcuni poeti sono rappresentativi di questa "scuola": [[Bernart d'Auriac]], [[Joan Esteve]], [[Joan Miralhas]] e [[Raimon Gaucelm]]. Tutti nativi o cittadini di Béziers e membri della classe media urbana (e non cortigianesca): Miralhas era forse un vasaio e Bernart un ''mayestre'' (insegnante). Tutti costoro era sostenitori del [[Sovrani di Francia|re francese]] [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] e dell'aristocrazia francese contro la nativa nobiltà occitana, e vengono descritti pertanto come "gallicizzati". Raimon Gaucelm sostiene l'[[ottava crociata]] e scrive inoltre un ''planh'', unico nel suo genere, per un cittadino di Béziers. Sia Joan Esteve che Bernart compongono a sostegno del Francese nella [[crociata aragonese]]. Béziers è uno splendido esempio della trasformazione dell'Occitania dopo i postumi della [[crociata albigese]], ma rappresenta anche la capacità dei trovatori di sopravvivere ad essa.
=== Generi ===
<!--I generi più usati sono la [[canso|canzone]] e la [[tenso|tenzone]]. All'interno di ogni genere vengono adottate una grande varietà di strofe, versi e rime.
La versificazione in lingua provenzale non si basa sulla quantità, come nella poesia [[lingua latina|latina]], ma sul numero delle sillabe, e tiene conto della tonicità delle parole.<br />
Nelle canzoni come nelle tenzoni sono preferite le unisonanze (rima ''AABB'') per tutto il componimento. Nella ballata e nell'alba la musica ha grande incidenza.//--><!--Quindi il testo veniva letto, durante l'improvvisazione del [[musicista]]: si trattava quindi molto probabilmente di [[improvvisazione (musica)|improvvisazione musicale]], e dubbia è quindi l'[[esegesi]] melodica.}} Inoltre, numerosi sono gli errori di trascrizione dei copisti, poco attendibili.
//-->
I trovatori, se non altro, dopo il consolidamento del loro stile, seguiranno di solito un certo insieme di "regole", come per es. le ''[[Leys d'amors]]'' (compilate tra il 1328 e il 1337). Inizialmente tutti i componimenti trobadorici venivano chiamati semplicemente ''vers'', nome che presto verrà riservato soltanto alle canzoni d'amore e successivamente rimpiazzato dal termine ''canso'', sebbene il ''vers'' continuerà a vivere come antica espressione dei primi componimenti trobadorici e impiegato inoltre con un significato più tecnico dall'ultima generazione di trovatori (metà del XIV secolo), quando si pensava derivasse dalla parola latina ''verus'' (vero) e perciò utilizzato per descrivere composizioni didattiche o a scopo moralistico. I primi trovatori svilupperanno molti generi che prolifereranno solo allorquando le regole di composizione verranno ad essere messe per iscritto. I generi più conosciuti sono:
* ''[[Alba (componimento)|Alba]]'' (canzone del mattino) — la canzone di un amante all'approssimarsi dell'alba, spesso con l'inclusione della guardiana che avvisa allorquando pericolosamente il marito geloso della signora viene intravisto nelle vicinanze.
* ''[[Arlabecca]]''— una canzone definita dal metro poetico, ma forse una volta relazionata alla [[Ribeca]]
* ''[[Canso]]'' (il genere più usato), originariamente ''vers'', oltre che ''chanso'' o ''canço'' — cinque o sei [[stanza (poesia)|stanze]] con un [[envoi]] (invio), costruite sulle stesse rime, con una struttura che richiama quella degli ''inni''
* ''[[Cobla|Cobla esparsa]]''— un componimento costituito di una singola stanza
* ''[[Comiat]]''— una canzone di rinuncia di un amante
* [[Canzone di crociata]] (''canso de crozada'')— una canzone riguardante le [[crociata|crociate]], di solito per incoraggiarle
* ''[[Dansa]]'' o ''balada'' — una vivace canzone da ballo con [[ritornello]]
* ''[[Descort]]''— una canzone fortemente discordante nella forma strofica e/o nel sentimento
* ''[[Desdansa]]''— una danza dedicata a occasioni tristi
* ''[[Ensenhamen]]''— un lungo poema didattico, di solito non diviso in stanze, che insegna impartisce una lezione morale o pratica
* ''[[Enuig]]''— una poesia che esprime indignazione o sentimenti offensivi
* ''[[Escondig]]''— una giustificazione dell'amante
* ''[[Estampida]]'' (o la ''[[Danza medievale|ductia]]'') — una canzone da ballo del tardo XIII secolo
* ''[[Gap (canzone)|Gap]]''— una canzone vanagloriosa, di frequente presentata come una sfida, spesso simile ai moderni inni sportivi
* ''[[Maldit]]''— una canzone che si duole del comportamento e del carattere di una signora
* ''[[Partimen]]''— uno scambio poetico tra due o più poeti, dove uno presenta un dilemma a un altro e questi risponde a tema.
* ''[[Pastorela]]''— dialogo fittizio fra il [[cavalleria|cavaliere]] e una [[pastora|pastorella]] che ne respinge o ne accetta le proposte d'amore;
* ''[[Planh]]''— un lamento o canto funebre, in special modo in lode di una qualche figura importante
* ''[[Plazer]]''— una poesia che esprime piacere
* ''[[Salut d'amor]]''— una lettera d'amore indirizzata all'altro/altra, non sempre il suo amante
* ''[[Serena (canzone)|Serena]]''— la canzone di un amante che aspetta impazientemente la sera (per coronare il suo sogno amore)
* ''[[Sestina]]''— forma strofica estremamente strutturata
* ''[[Sirventes]]''— una componimento politico ([[satira]]) o morale, originariamente messo in bocca a un soldato pagato (''sirvens'')
* [[Sonetto|Sonnet]] (''sonetto'')— un genere italiano importato nella poesia occitana nel XIII secolo
* ''[[Tenzone]]''— un dibattito poetico su questioni d'amore, ma anche di politica, di morale, tra due poeti o anche immaginario
* ''[[Torneyamen]]''— un dibattito poetico fra tre o più persone, spesso con un giudice (come nel torneo)
* ''[[Viadeyra]]''— una lagnanza del viaggiatore
* ''[[Virelai]]''
Tutti questi generi erano altamente mutevoli. Un incrocio tra un ''sirventes'' e una ''canso'' diventava un ''meg-sirventes'' (mezzo-''sirventes'').<ref>Si usò anche qualche ''canso-sirventes'' o ''sirventes-canso''. [[Bertran de Born]] usava il termine ''miei sirventes''.</ref> Una ''tenso'' poteva essere "inventata", ovvero composta, da un singolo poeta; un<nowiki>'</nowiki>''alba'' o ''canso'' poteva essere scritta avendo in mente un significato religioso, dedicata a Dio o alla Vergine; e un ''sirventes'' poteva essere nientemeno che un attacco (satira) politico. Il ''maldit'' e il ''comiat'' erano spesso messi in connessione dando luogo al ''maldit-comiat'', usati possibilmente per attaccare e rinnegare una figura diversa dalla signora o dall'amante, come per es. un ufficiale al comando (quando venivano combinati, in un certo senso, con il ''sirventes'').
[[Peire Bremon Ricas Novas]] usa il termine ''mieja chanso'' (mezza canzone) e [[Cerverí de Girona]] usa una frase simile, ''miga canço'', entrambi riferiti a una breve ''canso'' e non a una mescolanza di generi come supposto talvolta. La ''mig'' (o ''meig'') di Cerverí', ''vers e miga canço'', è un ''vers'' nel nuovo senso (una canzone moralizzatrice) che è inoltre altamente critica e perciò combina la ''canso'' e il ''sirventes''. Tra gli oltre un centinaio di lavori di Cerverí de Girona, si trovano molte canzoni con etichette uniche, le quali possono corrispondere più a "titoli" che a "generi", ma ciò è discutibile: ''peguesca'' (nonsense), ''espingadura'' (canzone per [[zufolo]]), ''libel'' (petizione legale), ''esdemessa'' (balzo), ''somni'' (sogno), ''acuyndamen'' (sfida), ''desirança'' (nostalgia), ''aniversari'' (anniversario), ''serena'' (serena).<ref>Frank M. Chambers (1985), ''An Introduction to Old Provençal Versification'', (Darby, PA: Diane Publishing, ISBN 0-87169-167-1.), pp. 195–96.</ref>
La maggior parte delle "canzoni di crociata" vengono classificate come ''cansos'' o ''sirventes'', ma talvolta separatamente. Alcuni stili diventano popolari in altre lingue e in altre tradizioni letterarie o musicali. In [[letteratura francese|francese]], l{{'}}''alba'' diventa ''[[aubade]]'', la ''pastorela'' ''[[pastourelle]]'' e il ''partimen'' ''[[jeu parti]]''. La ''sestina'' diventa popolare nella [[letteratura italiana]]. I trovatori non erano contrari ai prestiti. Il ''planh'' si sviluppa dal latino ''[[planctus]]'' e il sonetto viene rubato alla [[scuola siciliana]]. Stranamente, la [[basse danse]] (''bassa dansa'') veniva per la prima volta menzionata nella tradizione trobadorica (1324 ca.), ma soltanto in quanto eseguita da ''joglars''.
[[File:Lo Monges de Montaudon.jpg|thumb|left|Il [[Monaco di Montaudon]] riceve uno [[sparviero]] come premio per la sua interpretazione in una ''concorso'' poetico]]
=== Esecuzioni ===
I trovatori, oltre a comporle, eseguivano anche le loro canzoni, mentre i ''joglars'' (esecutori) e ''cantaires'' (cantanti) eseguivano soltanto le canzoni dei trovatori, potendo attingere ai [[canzoniere|canzonieri]], molti dei quali sono arrivati a noi, o possibilmente da ''altri'' più rudimentali (e provvisori), nessuno dei quali è sopravvissuto, ammesso che fossero mai esistiti. Alcuni trovatori, come [[Arnaut de Maruelh]], avevano i loro propri ''joglars'', specializzati nel cantare le loro composizioni. Il ''joglar et cantaire'' di Arnaut era [[Pistoleta]], probabilmente sia cantante che messaggero, il quale portava le canzoni d'amore di Arnaut alla signora di questi. Il messaggero era un luogo comune nella poesia trobadorica, e molte canzoni fanno riferimento a un messaggero che consegna le composizioni al suo destinatario. Un trovatore spesso stava con un suo proprio mecenate nobile intrattenendo la corte con le sue canzoni, le quali potevano essere usate qui non solo come intrattenimento, ma anche come propaganda, elogiando il suo benefattore, biasimando i suoi nemici, incoraggiando le sue guerre, insegnando l'etica e l'etichetta, e mantenendo l'unità religiosa.
La corte non era il solo luogo in cui si esibiva il trovatore. Secondo la ''vida'' del [[Monaco di Montaudon]], egli ricevette uno [[sparviero]], un pregiato uccello da caccia, per la sua poesia, dalla ''[[Puy (società)|cour du Puy]]'', una sorta di società poetica associata alla corte di [[Alfonso II di Aragona]]. Le competizioni più famose si sono svolte al crepuscolo dell'epoca dei trovatori, nel XIV e XV secolo. I ''[[jocs florals]]'' organizzati dal [[Consistori del Gay Saber]] a [[Tolosa]], da [[Pietro IV d'Aragona]] a [[Lérida]], e il [[Consistori de Barcelona|Consistori de la Gaya Sciència]] a [[Barcellona]] ricompensavano con omaggi floreali la migliore poesia, secondo le varie categorie, giudicata in base alla sua aderenza a un codice chiamato ''[[Leys d'amors]]''.
Le canzoni trovadoriche sono tuttora, sebbene raramente, eseguite e registrate.
{{Multimedia|file=A Chantar2.ogg|titolo=A chantar m'er|descrizione=La sola canzone di una ''trobairitz'' sopravvissuta comprensiva di musica.|format=[[Ogg]]}}
=== Musica ===
Le canzoni trobadoriche erano di solito [[monofonia (musica)|monofoniche]]. Meno di 300 melodie su 2500 stimate si sono conservate,<ref>''The Grove Concise Dictionary of Music'' curato da Stanley Sadie. Macmillan Press Ltd., Londra.</ref> la maggior delle quali composte dai trovatori stessi. Alcune furono adattate a brani musicali preesistenti. [[Raimbaut de Vaqueyras]] scrisse la sua ''Kalenda maya'' ("le Calende di Maggio") con musica composta dai ''joglars'' del [[Monferrato]].
=== Grammatiche e dizionari ===
A cominciare dall'inizio del XIII secolo, l'estensione della poesia occitana richiedeva grammatiche e dizionari, specialmente per chi non fosse di lingua madre occitana, come i trovatori catalani e italiani e loro imitatori. La produzione di tali opere aumenta soltanto con l'accademizzazione della lirica trobadorica nel XIV secolo.
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
|-
!Titolo
!Traduzione del titolo
!Autore
!Data, luogo
!Carattere
|-
|''Razos de trobar''
|"Spiegazioni sulla composizione"
|[[Raimon Vidal]]
|1210 ca.
|[[File:Razos de Trobar.jpg|right|75px]] Manuale in prosa per la composizione poetica che difende la superiorità dell'occitano rispetto agli altri dialetti volgari. Dizionario occitano–italiano.
|-
|''Donatz proensals''
|"Provenzale Donato"
|[[Uc Faidit]]
|1243 ca.
|Un'imitazione occitana del [[Grammatica latina|grammatico latino]] [[Elio Donato]]. Un [[rimario]] e dizionario latino–occitano dedicato agli italiani.
|-
|''Doctrina de compondre dictats''
|"Dottrinale per la comprensione dei generi"
|Anonimo,<br />forse [[Raimon Vidal]]
|tardo secolo XIII
|Un catalogo e spiegazione dei diversi generi poetici, in special modo delle ''razos'' e potrebbe essere la sezione conclusiva delle ''Regles'' di Jaufre de Foixa.
|-
|''Lo breviari d'amors''
|"Breviario dell'amore"
|[[Matfre Ermengau]]
|iniziato nel 1288
|[[File:Ensenhamen.PNG|right|75px]] Un'[[enciclopedia]] a carattere religioso, la cui ultima sezione, "''Perilhos tractatz d'amor de donas, seguon qu'en han tractat li antic trobador en lurs cansos''", è una grammatica occitana.
|-
|''Doctrina d'acort''<ref>Talvolta ''Doctrina de cort'': "Dottrinale di corte".</ref>
|"Dottrinale della concordanza"
|[[Terramagnino da Pisa]]
|1282–1296, Sardegna
|Un adattamento poetico condensato delle ''razos'', scarsamente conservate nei manoscritti.
|-
|''Regles de trobar''<ref>Talvolta ''Vers e regles de trobar'': "Componimenti e regole della composizione".</ref>
|"Regole per la composizione"
|[[Jaufre de Foixa]]
|1289–1291, Sicilia
|[[File:Regles de Trobar.jpg|right|75px]] Contiene molti esempi di componimentio trobadorici, volti ad accrescere le ''Razos de trobar''.
|-
|''Mirall de trobar''
|"Specchio della composizione"
|[[Berenguer d'Anoia]]
|inizio XIV secolo
|[[File:Mirall de Trobar.jpg|right|75px]] Tratta principalmente retorica ed errori, con esempi di composizioni trobadoriche.
|-
|''[[Cançoneret de Ripoll]]''
|"Piccolo Canzoniere di Ripoll"
|Anonimo
|1346, Rossiglione o Cerdagna
|Un [[canzoniere]] che contiene una sola grammatica, comprensiva di un catalogo di generi poetici, ampliato dalla ''Doctrina de compondre dictats'' e dalle ''Leys d'amors''.
|-
|''[[Leys d'amors]]''<ref name=leys>Fully ''Las flors del Gay Saber, estiers dichas las leys d'amors'': "I fiori della Gaia Scienza, detti leggi dell'amore".</ref>
|"Leggi d'amore"
|[[Guilhem Molinier]]
|1328–1337, Tolosa
|[[File:Leys d'amor, initial.jpg|right|75px]] Commissionata per la prima volta nel 1323. Le regole in prosa che governano il [[Consistori del Gay Saber]] e il [[Consistori de Barcelona]].
|-
|''Leys d'amors''<ref name=leys/>
|"Leggi d'amore"
|Anonimo
|1337–1347, Tolosa
|Adattamento poetico delle ''Leys'' in prosa.
|-
|''Leys d'amors''<ref name=leys/>
|"Leggi d'amore"
|[[Joan de Castellnou]]
|1355, Tolosa
|Versione in prosa, finale, ampliata, delle precedenti ''Leys''.
|-
|''Doctrinal de trobar''
|"Dottrinale per la composizione"
|[[Raimon de Cornet]]
|1324 ca.<br />(prima del 1341)
|Dedicato a [[Pietro IV d'Aragona]], identico nella struttura alle ''Leys'' di Guilhem Molinier.
|-
|''Glosari''
|"Glossario"
|[[Joan de Castellnou]]
|1341
|Un commentario sul ''Doctrinal de trobar''.
|-
|''Compendi''<ref>Ovvero, ''Compendi de la conexença dels vicis que.s podon esdevenir en las dictats del Gay Saber'': "Compendiio della conoscenza dei vizi che possono essere espressi nella Gaia Scienza".</ref>
|"Compendio"
|[[Joan de Castellnou]]
|prima del 1341
|Un catalogo di tutti i "vizi" che si possono commettere trasgredendo le ''Leys'' ecc.
|-
|''Libre de concordances''<br />(o ''Diccionari de rims'')
|"Libro delle concordanze"<br />(o "Dizionario di rime")
|[[Jaume March II]]
|1371
|Un rimario occitano per catalani.
|-
|''Torcimany''
|"Traduzione"
|[[Luys d'Averçó]]
|tardo XIV secolo
|Un rimario e dizionario catalano–occitano.
|}
== Eredità ==
{{vedi anche|Letteratura occitana}}
=== Trasmissione e accoglienza critica ===
Si sono conservati quasi 2600 componimenti o frammenti di circa 450 trovatori identificabili, in massima parte in "libri di canzoni" detti ''[[canzoniere|canzonieri]]'', fatti per mecenati facoltosi.
Alle canzoni trobadoriche (come per quasi tutte le poesie, in effetti), si fa riferimento generalmente utilizzando gli [[incipit]], vale a dire il verso iniziale. Se questo è lungo, o è già stato menzionato, si può per convenzione usare un'abbreviazione dell'incipit. Alcune canzoni trobadoriche sono note con dei nomi che derivano di solito dall'argomento trattato, come per es. ''D'un sirventes far'' di [[Guilhem Figueira]] che comunemente viene chiamato ''Sirventes contra Roma''. Quando uno scrittore vuole evitare l'uso dell'occitano non chiosato, l'incipit della canzone può essere invece fornito nella traduzione, oppure può essere anche inventato un titolo che rifletta il tema dell'opera. Specialmente nelle traduzioni destinate al grande pubblico, come quelle di Ezra Pound, i titolo in inglese sono in genere inventati dal traduttore/curatore. Ci sono esempi, tuttavia, di canzoni trobadoriche fornite di titoli occitani nei manoscritti, come un'anonima ''pastorela'' che inizia ''Mentre per una ribeira'', intitolata ''Porquieira''.
=== Tavola dei canzonieri in pergamena ===
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
|-
!Immagine
!Sigla
!Provenienza (luogo di origine, data)
!Collocazione (biblioteca, città)
!Nome/numero del manoscritto
!Note
|-
|[[File:Perdigon's vida, miniature, and canso, MS A.jpg|75px]]
|A
|[[Lombardia]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca Vaticana]],<br />[[Roma]]
|Latino 5232
|
|-
|
|B
|[[Occitania (regione storica)|Occitania]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 1592
|
|-
|[[File:Chansonnier C.jpg|75px]]
|C
|[[Occitania (regione storica)|Occitania]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 856
|
|-
|[[File:Peire dela Cauarana and Peire de Gauaret.jpg|75px]]
|D
|[[Lombardia]],<br />12 agosto 1254
|[[Biblioteca Estense]],<br />[[Modena]]
|[http://bibliotecaestense.beniculturali.it/info/img/mss/i-mo-beu-alfa.r.4.4.html Estero 45 = α.R.4.4]
|"collectio, anno 1254 elucubrata, poetarum qui Provinciali, ut aiunt, lingua carmina panxerunt".
|-
|
|E
|[[Occitania (regione storica)|Occitania]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 1749
|
|-
|
|F
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca Vaticana]],<br />[[Roma]]
|Chigi L.IV.106
|
|-
|[[File:Chansonnier G.jpg|75px]]
|G
|[[Lombardia]] o [[Venezia (regione)|Venezia]],<br />tardo XIII secolo
|[[Biblioteca Ambrosiana]],<br />[[Milano]]
|R 71 sup.
|Contiene notazioni musicali.
|-
|
|H
|[[Lombardia]],<br />tardo XIII secolo
|[[Biblioteca Vaticana]],<br />[[Roma]]
|Latino 3207
|
|-
|[[File:Jaufre rudel.jpg|75px]]
|I
|[[Lombardia]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 854
|
|-
|
|J
|[[Occitania (regione storica)|Occitania]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze|Biblioteca Nazionale]],<br />[[Firenze]]
|Conventi Soppressi F.IV.776
|
|-
|[[File:Azalaïs de Porcairagues - BN MS12473 1.jpg|75px]]
|K
|[[Lombardia]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 12473
|
|-
|
|L
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca Vaticana]],<br />[[Roma]]
|Latino 3206
|
|-
|
|M
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 12474
|
|-
|
|N
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Pierpont Morgan Library|Pierpont Morgan]],<br />[[New York]]
|819
|Il [[manoscritto di Filippo]].
|-
|
|O
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca Vaticana]],<br />[[Roma]]
|Latino 3208
|
|-
|[[File:Raimon Guillem and Ferrarino da Ferrara.jpg|75px]]
|P
|[[Lombardia]],<br />1310
|[[Biblioteca Laurenziana]],<br />[[Firenze]]
|XLI.42
|
|-
|
|Q
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca Riccardiana]],<br />[[Firenze]]
|2909
|
|-
|[[File:Song of Guiraut Riquier.jpg|75px]]
|R
|[[Tolosa]]no o [[Rouergue]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 22543
|Contiene più notazioni musicali di ogni altro manoscritto. Forse prodotto per [[Enrico II di Rodez]].
|-
|[[File:Rambertino Buvalelli.jpg|75px]]
|S
|[[Lombardia]],<br />XIII secolo
|[[Bodleian Library]],<br />[[Oxford]]
|Douce 269
|
|-
|[[File:Initial M from Cançoner Gil.jpg|75px]]
|Sg
|[[Catalogna]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca de Catalunya]],<br />[[Barcellona]]
|146
|Il famoso [[Cançoner Gil]]. Siglato Z nella nomenclatura utilizzata da François Zufferey.
|-
|
|T
|[[Lombardia]],<br />tardo XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 15211
|
|-
|[[File:Tenso between Nicolet da Torino and Joan d'Albusson.jpg|75px]]
|U
|[[Lombardia]],<br />XIV secolo
|[[Biblioteca Laurenziana]],<br />[[Firenze]]
|XLI.43
|
|-
|
|V
|[[Catalogna]],<br />1268
|[[Biblioteca Marciana]],<br />[[Venezia]]
|fr. App. cod. XI
|
|-
|[[File:Chansonnier du Roi.jpg|75px]]
|W
|forse [[Artois]],<br />1254–c.1280
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 844
|Anche il manoscritto troviero M. Contiene il ''[[chansonnier du roi|Canzoniere del re]]'' di [[Teobaldo I di Navarra]]. Possibilmente prodotto per [[Carlo I di Napoli]]. Contiene notazioni musicali.
|-
|[[File:BnF ms. 20050 fol. 81v.jpg|75px]]
|X
|[[Ducato di Lorena|Lorena]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 20050
|[[Chansonnier de Saint-Germain-des-Prés]]. Contiene anche il manoscritto dalla lirica dei trovieri siglato U e quindi porta i segni dell'influenza francese. Contiene notazioni musicali. Di proprietà di [[Abbazia di Saint-Germain-des-Prés|Saint-Germain-des-Prés]] nel XVIII secolo.
|-
|
|Y
|[[Francia]]/[[Lombardia]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 795
|
|-
|
|Z
|[[Occitania (regione storica)|Occitania]],<br />XIII secolo
|[[Biblioteca nazionale di Francia]],<br />[[Parigi]]
|BN f.f. 1745
|
|}
== Oltre l'Occitania ==
=== I trovieri ===
{{vedi anche|Troviero}}
Nella Francia settentrionale abbiamo i [[trovieri]] che compongono in [[lingua d'oïl]], la cui cultura s'interseca con quella occitana dei trovatori. La personalità più importante di questo movimento culturale è senz'altro [[Chrétien de Troyes]].
=== La lirica trobadorica in Italia ===
Anche in [[Italia]], soprattutto nel [[Italia settentrionale|Settentrione]], l'influsso della cultura occitana fu decisivo. Tra i seguaci della poesia trobadorica, scritta in [[lingua occitana]], troviamo i nomi di [[Alberico da Romano]], [[Dante da Maiano]], [[Lanfranco Cigala]], [[Percivalle Doria]], [[Rambertino Buvalelli]], [[Sordello da Goito]] e tanti altri. La lirica occitana influenzò fortemente anche la [[scuola siciliana]] e quella [[scuola toscana|toscana]], che però utilizzano ormai i loro rispettivi volgari, il [[Aulico siciliano|siciliano aulico]] e il [[Dialetti toscani|toscano]], come ad esempio il poeta per antonomasia [[Dante]], che nel canto XXVI del Purgatorio metterà in bocca del suo tanto ammirato [[Arnaut Daniel]] versi nostalgici declamati in occitano.
::''Tan m'abellis vostre cortes deman,''
::''qu'ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.''
::'' Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan;''
::''consiros vei la passada folor,''
::''e vei jausen lo joi qu'esper, denan.''
::'' Ara vos prec, per aquella valor''
::''que vos guida al som de l'escalina,''
::''sovenha vos a temps de ma dolor!''
=== La lirica trobadorica nella penisola iberica ===
{{vedi anche|Lirica galiziano-portoghese}}
[[File:Symphonia Cantigas Sta María 160.jpg|thumb|right|Sinfonia di Cantiga dalle ''Cantigas de Santa Maria'']]
La penisola iberica, come altre regioni centro-europee e del Mediterraneo, subì il forte influsso della lirica trobadorica, che possiamo in sintesi riassumere in due modi diversi di concepirne l'arte: principalmente imitandone lo stile e scrivendone i testi in lingua occitana, come avvenne per i trovatori della Catalogna e del Valenzano. Nella regione della Galizia e del Portogallo settentrionale, invece, tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIV secolo]], si sviluppa un originale movimento, definito con il termine '''''trovadorismo''''' (in [[Portogallo]]) e '''''trobadorismo''''' (in [[Galizia (Spagna)|Galizia]]), che aveva la peculiarità di utilizzare (come successe per i trovieri della Francia settentrionale) la lingua locale, vale a dire il [[galiziano-portoghese]], la primitiva lingua da cui deriveranno poi il [[Lingua portoghese|portoghese]] e il [[Lingua galiziana|galiziano]] moderni. Inoltre, l'ispirazione dei poeti-cantori attingeva materia dalla tradizione ''in situ'', mentre l'influsso occitano si presentava piuttosto attenuato. Anche se la maggior parte dei poeti, dei quali si possiedono riferimenti, provenivano dalla [[Galizia (Spagna)|Galizia]] e dal [[Portogallo]] settentrionale, la lingua [[galiziano-portoghese]] [della poesia lirica] venne coltivata comunque da una moltitudine di poeti di altri luoghi della [[penisola iberica]] (l'esempio più notevole è rappresentato da [[Alfonso X il Saggio]], autore delle ''[[Cantigas de Santa Maria]]'', ugualmente in galiziano-portoghese), arrivando ad essere una lingua fondamentale nella lirica colta della Castiglia dei secoli XIII e XIV.
=== La lirica trobadorica in Germania ===
* {{vedi anche|Minnesänger}}
== Sviluppi successivi ==
=== I Consistori di Tolosa e Barcellona ===
{{vedi anche|Consistori del Gay Saber|Consistori de Barcelona}}
L'intenzione di proseguire nel solco della tradizione trobadorica, dopo la diaspora culturale occitana successiva alla [[crociata albigese]], si deve all'istituzione del [[Consistori del Gay Saber]] di [[Tolosa]] e al suo, in effetti nient'altro che clone, [[Consistori de Barcelona]]. Questi non fanno altro che regolamentare con norme (poetiche, stilistiche, morali, religiose) abbastanza rigide la lirica e gli stilemi di quel glorioso passato che fu la poesia trobadorica. In effetti, sebbene formalmente regolamentato e ispirato a quel periodo aureo, ai nuovi poeti partecipanti negli agoni poetici allestiti annualmente dal Consistori (i cosiddetti ''[[Jocs florals]]'') veniva proibito di cantare l'[[amor cortese]] adulterino dei bei tempi andati, travisandone, in questo modo, lo spirito, oltre al fatto che la situazione socio-culturale e politica, che alimentava il fuoco dell'arte occitana del XII-XIII secolo, era profondamente mutata.
=== Il neotrobadorismo ===
{{vedi anche|Neotrobadorismo}}
Nella penisola iberica, la tradizione dei trovatori sembra rifiorire nel XX secolo con la corrente culturale cosiddetta del '''neotrobadorismo''', un'[[musica d'avanguardia|avanguardia]] poetica sorta intorno al [[1930]], subito dopo la divulgazione in [[Galizia (Spagna)|Galizia]] della [[trobadorismo|lirica medievale galiziano-portoghese]], tramite l'edizione commentata di J. Joaquin Nunes<ref>''[[Cantigas de amigo]]'' (1926-1928) e ''[[Cantigas de amor]]'' (1932) dei trovadores galiziano-portoghesi</ref> (1928). La cultura trobadorica da cui attinge questo movimento, ovviamente, non è quella occitanica, ma dei trovatori [[lirica galiziano-portoghese|galiziano-portoghese]]. Il neotrobadorismo continuerà nel [[franchismo|dopoguerra]] fino ai nostri giorni.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''Canzoni anonime di trovatori e trobairitz'', edizione critica con commento e glossario, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2003.
* {{Cita libro|nome=Marcello|cognome=Schembri|titolo=I trovatori: musica e poesia i primi cantautori della storia|edizione=Prima edizione|data=2018|editore=Zecchini editore|ISBN=978-88-6540-198-9}}
* {{Cita libro|nome=Marcello|cognome=Schembri|titolo=Guida alla musica dei trovatori|edizione=Prima edizione|collana=Le guide Zecchini|data=2024|editore=Zecchini ed|ISBN=978-88-6540-424-9}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=F. R. P. Akehurst e Judith M. Davis|titolo=A handbook of the Troubadours|collana=Publications of the UCLA Center for Medieval and Renaissance Studies|data=1995|editore=University of California Press|ISBN=978-0-520-91300-4}}
* {{En}} Aubrey, Elizabeth (1989). "References to Music in Old Occitan Literature." ''Acta Musicologica'', '''61''':2 (May–August), pp. 110–149.
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Roger|cognome=Boase|titolo=The origin and meaning of courtly love: a critical study of European scholarship|anno=1977|url=https://archive.org/details/originmeaningofc0000boas|data=1977|editore=Manchester University Press ; Rowman and Littlefield|ISBN=978-0-87471-950-5}}
* {{En}} Chaytor, Henry John (1912). [http://www.fullbooks.com/The-Troubadours.html ''The Troubadours''.] Cambridge: Cambridge University Press.
* {{En}} Nuccio D'Anna, ''Il Segreto dei Trovatori'', Il Cerchio, Rimini, 2005.
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Simon|cognome=Gaunt|nome2=Sarah|cognome2=Kay|wkautore2=Sarah Kay|titolo=The troubadours: an introduction|data=1999|editore=Cambridge university press|ISBN=978-0-521-57473-0}}
* Jones, W. Powell (1931). "The Jongleur Troubadours of Provence." ''PMLA'', '''46''':2 (June), pp. 307–311.
* {{En}} [[María Rosa Menocal|Menocal, María Rosa]] (1981). [https://links.jstor.org/sici?sici=0018-2176%28198124%2949%3A1%3C43%3ACEIMPS%3E2.0.CO%3B2-D "Close Encounters in Medieval Provence: Spain's Role in the Birth of Troubadour Poetry."] ''Hispanic Review'', '''49''':1 (Williams Memorial Issue, Winter), pp. 43–64.
* {{En}} Paden, William D. (2005) "Troubadours and History" (pp. 157–182). ''The World of Eleanor of Aquitaine: Literature and Society in Southern France between the Eleventh and Twelfth Centuries'', edd. Marcus Bull and Catherine Léglu. Woodbridge: Boydell Press. ISBN 1-84383-114-7
* {{Es}} [[Martín de Riquer|Riquer, Martín de]]. ''Los trovadores: historia literaria y textos''. 3 vol. Barcelona: Planeta, 1975.
* {{En}} Silverstein, Theodore (1949). [https://links.jstor.org/sici?sici=0026-8232%28194911%2947%3A2%3C117%3AAPATAR%3E2.0.CO%3B2-B "Andreas, Plato, and the Arabs: Remarks on Some Recent Accounts of Courtly Love."] ''Modern Philology'', '''47''':2 (November), pp. 117–126.
* {{En}} Warren, F. M. (1912). [https://links.jstor.org/sici?sici=0026-8232%28191204%299%3A4%3C469%3ATT%22ALL%3E2.0.CO%3B2-Z "The Troubadour ''Canso'' and Latin Lyric Poetry."] ''Modern Philology'', '''9''':4 (April), pp. 469–487.
== Voci correlate ==
* ''[[Il trovatore]]'' di [[Giuseppe Verdi]]
* [[Lingua occitana]]
* [[Poesia trobadorica]]
* [[Ménéstrandise]]
* [[Troviero]]
* [[Lista di trovatori e trobairitz]]
* [[Lista di trovatori galiziano-portoghesi]]
* [[Trovatori italiani]]
* [[Novas]]
* [[Aetas ovidiana]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://letteraturaeuropea.let.uniroma1.it/?q=databases|Lirica Medievale Romanza}}
* {{cita web|https://parli.seai.uniroma1.it|Prosopographical Atlas of Romance Literature}}
* {{cita web|url=http://www.litencyc.com/php/stopics.php?rec=true&UID=1310|titolo=Literary Encyclopedia: Troubadour.|lingua=En}}
* {{En}} Said I. Abdelwahed. [http://www.arabworldbooks.com/Literature/troubadour_poetry.htm Troubadour Poetry: An Intercultural Experience.]
* {{cita web|url=http://letteraturaeuropea.let.uniroma1.it/?q=databases|titolo=Banca dati di tutti i trovatori e concordanza lessicale a cura di Rocco Distilo (Messina, 1999).}}
* [https://web.archive.org/web/20160305125634/http://trobvers.textus.org/TBVRicerca_f/Ricerca_Home.shtm TROBVERS. Lessico e concordanze della lirica trobadorica. Ricerca per forma e cooccorrenza]
{{Cultura medievale}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|letteratura|medioevo|musica}}
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[[Categoria:Musica medievale]]
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