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'''Kolchoz'''<ref>{{Treccani|kolchoz|v=1}}</ref> ({{russo|колхоз}} {{Link audio|ru-kolkhoz.ogg|<small>ascolta</small>}}, plur. ''kolchozy'', talvolta italianizzato in '''colcos'''<ref>{{cita web|url=http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/C/colcos.aspx?query=colcos|titolo=Dizionario Gabrielli}}</ref>) è l'abbreviazione di ''kollektivnoe chozjajstvo'' ({{russo|коллективное хозяйство}}), che significa "proprietà agricola collettiva" .
==Storia==
I contadini del kolchoz erano chiamati ''kolkhoznik'' (колхозник) o ''kolkhznitsa'' (колхозница) al femminile. I kolkhoznik erano pagati in parte della produzione del kolchoz e dei profitti fatti dal kolchoz proporzionalmente al numero di ore di lavoro; essi avevano inoltre a disposizione un appezzamento di terra ad uso privato (nell'ordine dei 4 000 m<sup>2</sup>) ed un po' di bestiame. Questi vantaggi in natura rendevano il kolchoz molto più attraente ai sovietici rispetto ai [[sovchoz]] nei quali i sovkhoznik erano [[salario|salariati]]. ▼
Nell'[[Unione Sovietica]] vi erano [[Società cooperativa|cooperative agricole]] nelle quali i contadini lavoravano collettivamente la terra, condividendo anche strumenti e [[Macchina agricola|macchinari agricoli]]. Furono costituite inizialmente già dal [[1918]], sostituendo gli ''[[artel']]'', ma fu in seguito alla [[collettivizzazione]] avvenuta nel [[1927]] che vennero ufficialmente istituite. A partire dal [[1929]] la partecipazione ad un ''kolchoz'' o ad un ''[[sovchoz]]'' fu resa obbligatoria da parte delle autorità sovietiche. In quell'anno si verificò l'ingresso nei ''kolchoz'' non più di singoli contadini, ma di villaggi e, a volte, di interi circondari. Questo significava l'adesione dei contadini medi alle cooperative agricole di produzione. Nelle intenzioni i kolchoz avrebbero dovuto essere dedicati all'[[agricoltura intensiva]] e i sovchoz a quella [[Agricoltura estensiva|estensiva]].
▲I contadini del ''kolchoz'' erano chiamati ''
Circa il 20% dei prodotti consumati nell'Unione Sovietica negli anni settanta provenivano da questi piccoli appezzamenti, che rappresentavano appena il 3% della terra coltivata. Questi vantaggi in natura rendevano il ''kolchoz'' molto più attraente ai sovietici rispetto al ''[[sovchoz]]'', nel quale i ''sovchozniki'' erano [[Salario|salariati]].
In seguito alla [[Destalinizzazione]], molti kolchoz si trasformarono in [[sovchoz]] al fine di migliorare la [[piano quinquennale|pianificazione]] agricola, cosicché dall'84% dell'area seminativa che occupavano nel 1950, nel 1970 essi non raggiungevano nemmeno la metà della superficie coltivata (48%). A partire dal 1992 in seguito alla caduta dell'[[Unione Sovietica]], i kolchoz sono stati privatizzati.▼
▲Il ''kolchoz'' divenne il perno della [[Collettivizzazione in Unione Sovietica|collettivizzazione agricola nell'Unione Sovietica]]. Lo Stato acquistava i prodotti a prezzi inferiori a quelli di mercato. In seguito alla [[
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Bart McDowell, ''Russia, l'Unione Sovietica oggi'', Giunti-Martello, 1979
== Voci correlate ==
* [[Sovchoz]]
* [[Azienda agricola statale]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Unione Sovietica}}
{{Controllo di autorità}}
▲{{portale|comunismo}}
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