Italo de Feo: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Italo
|Cognome = de Feo
|PostCognomeVirgola = nome completo '''Italo Arturo Alfredo de Feo'''<ref>Cfr. il [http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Avellino/Stato+civile+italiano/Mirabella+Eclano/Nati/1912/1094/101879430_00061.jpg.html Registro dei Nati dell’anagrafe comunale di Mirabella Eclano].</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Mirabella Eclano
|GiornoMeseNascita = 30 aprile
|AnnoNascita = 1912
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 6 marzo
|AnnoMorte = 1985
|NoteMorte = <ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/03/07/morto-roma-italo-de-feo.html È morto a Roma Italo De Feo] Repubblica.it</ref>
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = critico letterario
|Attività3 = saggista
|AttivitàAltre =
|Nazionalità = italiano
|Immagine =
}}
Era padre della giornalista ed ex senatrice [[Diana de Feo]], nonché suocero dell'ex conduttore del [[TG1]] e del [[TG4]] [[Emilio Fede]].
== Biografia ==
Si era laureato a [[Napoli]] in [[giurisprudenza]], [[filosofia]] e [[lingue orientali]] ed era stato allievo di [[Adolfo Omodeo]], negli anni in cui tale storico teneva i suoi corsi sulla [[Restaurazione]] francese, e di [[Benedetto Croce]].
Ad interrompere la sua attività di insegnante, a causa delle sue idee giudicate non troppo ortodosse, fu il [[regime fascista]] nel 1933.
Arrestato e deferito al [[Tribunale Speciale|Tribunale speciale]], Italo de Feo trascorse una parte della sua esistenza a [[Cagli]], in [[provincia di Pesaro e Urbino]], dove giunse nell'autunno del 1933 per insegnare al ginnasio inferiore. Di quel periodo ebbe a conservare un particolare ricordo, come rammentano anche i suoi amici fraterni e del quale è una sua diretta testimonianza nell'articolo ''Ricordo di Cagli'', edito nell'agosto 1963 per un periodico locale.{{sf}} Il 20 novembre 2010, gli è stata conferita la cittadinanza onoraria alla memoria da parte del Comune di Cagli, con pubblica cerimonia alla presenza dei suoi figli.<ref>[http://www.spiritocagliese.it/notizie/attualita/news.asp?id=2078 Cittadinanza onoraria alla memoria di Italo De Feo]</ref>
=== Attività politica ===
Prende corpo così l'impegno politico di de Feo, che l'8 settembre 1943 è a [[Napoli]] da dove parte per ricoprire dapprima il ruolo di capo dell'ufficio stampa del [[Comitato di Liberazione Nazionale]] (CLN), che raggruppa i partiti [[antifascismo|antifascisti]], dai [[liberali]] ai [[comunisti]]. Diventa, inoltre, membro della Commissione nazionale della stampa, capo dell'ufficio radio della [[Presidenza del Consiglio]], fu dal 1944 fino al 1947 segretario e stretto collaboratore di [[Palmiro Togliatti]].
La conoscenza diretta di taluni eventi comportò tra la fine del 1946 e la primavera del 1947 la rottura con il [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Delle motivazioni di tale scelta, avvertita da de Feo come ineluttabile, sarà tempo dopo lo stesso de Feo a narrarne nel libro ''Tre anni con Togliatti''. Egli scrive:
{{quote|Avevo letto un rapporto sulla situazione dei nostri connazionali in [[Jugoslavia]], e l'indegno trattamento ch'era loro fatto non in quanto fascisti ma semplicemente perché italiani. E non avevo esitato, secondo il mio temperamento, a dirne quello che pensavo […] Avevo pure detto che simili metodi non mi sembravano comunisti, bensì fascisti, anzi nazisti. Era una bestemmia come mi disse una volta Giancarlo Pajetta.|I. De Feo, ''Tre anni con Togliatti'', Milano, 1971}}
Della sospensione da ogni attività di partito, scrive de Feo,
{{quote|<nowiki>[</nowiki>Togliatti<nowiki>]</nowiki> mi fece dire che considerava il provvedimento contro di me un grosso errore ma non si adoperò perché fosse revocato.}}
La volontà di non arrendersi porta de Feo nel [[Partito Socialista Democratico Italiano|partito socialriformista]] di [[Giuseppe Saragat]] (del quale fu amico e consigliere) nato dalla scissione maturata a [[palazzo Barberini]] con i [[Partito Socialista Italiano|socialisti]] di [[Pietro Nenni]] che avrebbero atteso i [[Rivoluzione ungherese del 1956|fatti del 1956]] dell'invasione [[URSS|sovietica]] dell'[[Ungheria]] per una loro decisa presa di posizione.
=== Attività culturale ===
Della [[Rai]], della quale era stato uno dei primi organizzatori, fu direttore per poi passare alla vicepresidenza. Incarico quest'ultimo che ricoprì per undici anni dal 1964. In seno alla Regione [[Lombardia]] svolse l'ufficio di consigliere per il [[Partito Socialista Democratico Italiano|partito socialdemocratico]].
Nel 1985, poche settimane prima di morire, aveva concordato la relazione che avrebbe tenuto quale presidente del [[Francesco Grisi (scrittore)#Sindacato Libero Scrittori Italiani (1970)|Sindacato Libero Scrittori Italiani]]. In questa, sostiene [[Francesco Grisi (scrittore)|Francesco Grisi]], vi è l'insegnamento di de Feo quando afferma
{{q|la meditazione sul passato non è un esercizio di memoria o una nostalgia ma una necessità per sperare senza cadere del dominio tecnologico. La storia insegna che i valori della persona umana prima o dopo prevarranno sempre sulla retorica e sugli acritici schematismi}}
Teneva in maniera particolare a tale Sindacato che aveva sostenuto e promosso fin dal 1971 (anno della sua costituzione) e del quale fu il massimo riferimento. Rammenta ancora [[Francesco Grisi (scrittore)|Francesco Grisi]] che quando nel febbraio di quell'anno si recò da Italo de Feo per sottoporgli l'iniziativa, lui senza esitazioni esclamò
{{q|non mi sono mai tirato indietro. L'iniziativa è doverosa. Dobbiamo formare un Sindacato libero da schemi ideologici e altamente qualificato}}
Il suo credo politico si sostanziava in idee circa una libertà che non può tramutarsi in deresponsabilizzazione a fini egoistici e che va conquistata e difesa specie dalla silenziosa erosione quotidiana. Egli andava affermando, infatti, che
{{q|accanto ai diritti della libertà, vi debbono essere i doveri della libertà, ed è con dolore che io intravedo i pericoli di una libertà che può degenerare in anarchia e in servitù}}
In un altro suo testo dal titolo ''Diario politico'' chiarisce che
{{q|la crisi dell'autorità è anche crisi della libertà e viceversa. L'intimo rapporto tra dispotismo e anarchia è così che va esaminato. Il dispostismo è orgoglio che calpesta la volontà dell'altro. E l'anarchia è orgoglio che adora la libertà propria. Vi è una sostanziale identità tra tirannide e licenza sotto qualsiasi forma si manifestino}}
Tali principi permeano tutta l'attività di de Feo scrittore, critico, saggista, pubblicista ma anche autore e promotore di numerose pubblicazioni, saggi, pellicole su personaggi storici e politici, su scrittori e letterati, sul giornalismo e sulla cultura in genere. In campo televisivo è stato autore di molti programmi e film per la televisione alcuni dei quali hanno conseguito un successo internazionale.{{Citazione necessaria}}
L'attività giornalistica lo portò a collaborare con ''[[Time]]'', ''[[Life (rivista)|Life]]'', ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Il Giornale d'Italia]]'', ''[[La Gazzetta del Popolo]]'', ''[[Il Resto del Carlino]]'', il ''[[Giornale di Brescia]]'' e ''[[La Nazione]]''.
Della sua produzione letteraria vanno anche ricordati ''Venti secoli di giornalismo'', ''L'Italia dei nostri nonni'', ''L'Italia di Giolitti'', ''Croce e il suo mondo'', ''L'ultima Italia'', ''Giovanna d'Angiò regina di Napoli'', ''Cavour l'uomo e l'opera''.
L'uomo, di corporatura minuta con occhi descritti{{sf}} come estremamente mobili e con lo sguardo pungente che seguiva attento l'interlocutore e sembrava anticipare la risposta prima che la domanda finisse, poco prima di terminare i suoi giorni, sul letto di morte, ebbe a dire "io non sono cristiano, ma mi sforzo di esserlo" richiamando così la famosa massima di Croce il quale per qualificare il suo liberismo asseriva "non possiamo non dirci cristiani".
== Opere ==
* ''Applicazioni dialettiche al concetto di Stato nell'opera del Montesquieu e del Rousseau'', Napoli, 1935
* ''Aspects de l'œuvre d'Anatole France'', Napoli, 1935
* ''Introduzione critica al Discorso sul metodo'', Napoli, 1936
* ''Materialismo storico e critica idealistica'', Napoli, Humus, 1944
* ''Antologia Marx-Engels'', Roma, Ed. Della Bussola, 1946
* ''L'Italia dei nostri nonni'', Roma, Canesi, 1962
* ''Venti secoli di giornalismo. Le grandi firme e i grandi reportages della storia'', Canesi, Roma, Canesi, 1962
* Luigi Preti e I. de Feo (a cura di), ''Giuseppe Saragat. Quaranta anni di lotta per la democrazia: scritti e discorsi 1925-1965'', Milano, Mursia, 1965
* ''Benedetto Croce e il suo mondo'', Torino, ERI, 1966
* ''L'Italia di Giolitti'', Torino, E.R.I., 1966
* ''L'ultima Italia'', Torino, ERI, 1967
* ''Giovanna D'Angio regina di Napoli'', Napoli, Fausto Fiorentino Editore, 1968
* ''Cavour. L'uomo e l'opera'', Mondadori, Milano, 1969
* ''Mito e storia nella poesia di Virgilio'', Mantova, 1984
* ''Il Maschio Angioino centro storico di Napoli'', Napoli, 1969
* ''Roma 1870. L'Italia dalla morte di Cavour a Porta Pia'', Milano, Mursia, 1970
* ''Tre anni con Togliatti'', Milano, Mursia, 1971
* ''Leopardi. L'uomo e l'opera'', Milano, Mondadori, 1972
* ''Diario politico. 1943-1948'', Milano, Rusconi, 1973
* ''Manzoni. L'uomo e l'opera'', II ed., Milano, Mondadori, 1973
* I. de Feo e Ugo Fasolo, ''Manzoni ieri Manzoni oggi'', Mantova, 1974
* ''Croce. L'uomo e l'opera'', Milano, Mondadori, 1975
* ''Umanesimo e computer nella cultura di domani'', Roma, 1985
* ''Sisto V. Un grande papa tra Rinascimento e barocco'', Milano, Mursia, 1987
== Onorificenze e riconoscimenti ==
{{Onorificenze
| immagine=Cordone di gran Croce OMRI BAR.svg
| nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
| collegamento_onorificenza=Ordine al Merito della Repubblica Italiana
| motivazione=
| luogo=3 giugno [[1966]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=33761 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.]</ref>
}}
*Cittadinanza onoraria alla memoria dalla città di [[Cagli]] (Consiglio comunale di Cagli, Delibera n. 52 del 29.09.2010).
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Giuseppe Galasso]], ''Italo de Feo: un uomo capace di lasciare il segno in tutti i campi'', in ''Italo de Feo. Scrittore, critico letterario, giornalista e uomo politico''. "Atti del seminario di studi eclanese nel centenario della nascita (1912-2012), 14 settembre 2012", Flumeri, 2013.
* Alberto Mazzacchera, ''Conferimento della Cittadinanza Onoraria alla memoria di Italo de Feo'', in ''Italo de Feo. Scrittore, critico letterario, giornalista e uomo politico'', "Atti del seminario di studi eclanese nel centenario della nascita (1912-2012), 14 settembre 2012", Flumeri 2013.
* [[Gaetano Quagliariello]], ''Italo de Feo: "Diario Politico 1943-1948" e "3 anni con Togliatti'', in ''Italo de Feo. Scrittore, critico letterario, giornalista e uomo politico''. "Atti del seminario di studi eclanese nel centenario della nascita (1912-2012),14 settembre 2012", Flumeri, 2013.
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
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