Isola Tiberina: differenze tra le versioni
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[[File:Piranesi-4016.jpg|thumb|Mappa del 1756.]]
[[File:Isola Tiberina - Acquerello XIX secolo.jpg|thumb|Acquerello dell'800 raffigurante l'Isola Tiberina]]
[[File:Isola Tiberina nel III secolo a.c. con il tempio di Esculapio. .jpg|miniatura|Isola Tiberina nel III secolo a.C. con il tempio di Esculapio. Ricostruzione artistica dell'archeologo Giuseppe Gatteschi (1866-1935)]]
[[File:Internet Archive - Isola Tiberina.jpg|thumb|Da una pubblicazione del 1913.]]
[[File:Isola Tiberina San Bartolomeo all Isola Roma HDR 2013 03 b.jpg|thumb|Vista del lato sud-ovest.]]
[[File:Ripa - piazza san bartolomeo all isola 051208-02.JPG|thumb|Il ''lazzaretto brutto'', e sullo sfondo, la [[Torre Caetani]].]]
[[File:Roma la barca dell isola 020112 1.jpg|thumb|Tracce della barca di pietra sull'isola.]]
[[File:Roma - san giovanni calibita2.JPG|thumb|[[Chiesa di San Giovanni Calibita]].]]
L{{'}}'''Isola Tiberina''' (nota anche come ''Insula Tiberina, Insula Tiberis, Insula Aesculapi, Isola dei Due Ponti, Licaonia, Isola di San Bartolomeo'', o semplicemente ''Insula'') è un'[[isola fluviale]] nonché l'unica isola urbana del [[Tevere]], nel centro di [[Roma]]. Nella ''[[Forma Urbis Severiana|Forma Urbis]]'' di età severiana viene riportato con la definizione di "inter duos pontes"<ref>{{cita web|url=https://formaurbis.stanford.edu/fragment.php?record=155|titolo=Frammento della Forma Urbis relativo all'Isola Tiberina|accesso=13 giugno 2017}}</ref>: è infatti collegata alle due rive del Tevere dal [[Ponte Cestio]] e dal [[Ponte Fabricio]].
== Storia ==
La leggenda vuole che l'isola si sia formata nel [[510 a.C.]] dai [[Covone|covoni]] del grano mietuto a [[Campo Marzio]], di proprietà del re [[Tarquinio il Superbo]], gettati nel Tevere al momento della rivolta che ne causò la cacciata. Alcuni studi moderni, però, proverebbero che l'isola ha origini molto anteriori all'evento. Poco coinvolta nelle vicissitudini della città, per questa ragione ospitò il [[tempio di Esculapio]], dio della medicina, il cui culto fu introdotto nel [[292 a.C.]] in seguito ad una pestilenza.
Nella prima metà del [[I secolo a.C.]] venne monumentalizzata in [[opera quadrata]], parallelamente alla costruzione dei [[ponte Fabricio|ponti Fabricio]] e [[Ponte Cestio|Cestio]], e del ''[[Vicus Censorius]]'' che li collegava al suo interno, dando all'isola la forma di una nave (di cui oggi è ancora visibile la prua), con blocchi di [[travertino]] che rivestono l'interno in peperino, e alcune decorazioni raffiguranti [[Esculapio]] con il suo serpente e una testa di toro, forse utile per gli ormeggi.
Al centro vi era un [[obelisco]], a raffigurare un albero maestro simbolico, ricordo della nave romana che nel [[292 a.C.]] da [[Epidauro]] portò a Roma il simbolo del dio [[Esculapio]]. Due anni prima, infatti, alcuni funzionari romani si erano recati nella città greca per visitarne il tempio e consultare la divinità a seguito di una grave pestilenza scoppiata a Roma. Il mito vuole che un [[serpente]] - simbolo del dio - si allontanò dal tempio e salì sulla nave romana. Quando la nave tornò a Roma, il rettile scese sull'isola stabilendovisi. Si racconta che la peste svanì miracolosamente dopo la costruzione del tempio dedicato al dio.
== Monumenti ==
=== Templi ===
Il ''[[Tempio di Esculapio]]'' venne inaugurato nel [[289 a.C.]] e sorgeva nella parte meridionale dell'isola, nel luogo oggi occupato dalla [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|chiesa di San Bartolomeo]]: al suo interno un pozzo prenderebbe la posizione di una fonte collegata al santuario. Ai lati del tempio si trovava un portico per l'accoglienza dei pellegrini e soprattutto dei malati. Nella parte settentrionale si trovavano alcuni piccoli santuari legati a culti particolari, ora situati fra le fondamenta dell'[[Fatebenefratelli San Giovanni Calibita|Ospedale Fatebenefratelli]]. Questi erano: due templi dedicati nel [[194 a.C.]] [[Tempio di Fauno|a Fauno]] e [[Veiove]]; un sacello per ''Iuppiter Iuralius'' (ossia "garante dei giuramenti"), oggi sostituito dalla [[chiesa di San Giovanni Calibita]], ma in cui un [[pavimento musivo]] mostra una dedica al dio; un altare dedicato al dio ''[[Sanco|Semo Sancus]]'', di origine sabina. Altri culti attestati sull'isola erano rivolti a [[Tiberino]] e [[Gea|Gaia]], e a [[Bellona (divinità)|Bellona]] (detta ''Insulensis'').
Al posto dell'obelisco, dopo la sua scomparsa, venne eretta una colonna (poi trasferita nel portico della [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|chiesa di San Bartolomeo]]) dove il 24 agosto di ogni anno si affiggeva l'elenco di chi non aveva seguito il precetto [[pasqua]]le; la colonna si frantumò nel [[1867]] a causa dell'urto di un carro. Si racconta che nel [[1834]] [[Bartolomeo Pinelli]], presente nella lista, si lamentò ufficialmente in sacrestia per essere stato inserito come miniatore, anziché incisore. Oggi sul luogo centrale si trova una piccola edicola reggicroce fatta costruire da [[papa Pio IX]] nel [[1869]] da parte di [[Ignazio Jacometti]], che nelle quattro nicchie raffigurò i santi collegati all'isola: [[san Bartolomeo]], [[Paolino di Nola|san Paolino da Nola]], [[san Francesco d'Assisi]], e [[san Giovanni di Dio]]. Nella stessa data del 24 agosto ricorreva la festa dei [[anguria|cocomeri]], in cui numerosi venditori esponevano la propria merce sull'isola; nel frattempo alcuni praticavano una gara di nuoto, dal [[ponte Fabricio]] a [[ponte Rotto]] per afferrare i cocomeri: i giochi sono stati proibiti nel [[1870]] a seguito degli incidenti dovuti alla corrente del fiume.
=== Basilica di San Bartolomeo ===
{{vedi anche|Basilica di San Bartolomeo all'Isola}}
Sopra le rovine del [[tempio di Esculapio]] l'imperatore [[Ottone III]] volle costruire nel [[X secolo]] una chiesa dedicata ai [[sant'Adalberto di Praga|santi Adalberto]] (suo amico, vescovo di [[Praga]] e martirizzato nel [[997]]), [[Paolino di Nola|Paolino]] e [[san Bartolomeo|Bartolomeo]], e che dopo il restauro di [[papa Alessandro III]] nel [[1180]] mantenne la dedica solamente per l'ultimo santo (allo stesso evento risale un frammento di mosaico oggi presente sulla facciata); in precedenza, nel [[1113]], era stato aggiunto un campanile da parte di [[papa Pasquale II]]. All'interno si trova un antico pozzo con un bassorilievo raffigurante i tre santi (o forse il [[Gesù Cristo|Salvatore]], [[sant'Adalberto di Praga|sant'Adalberto]], [[san Bartolomeo]] e [[Ottone III]]), realizzato con il rocchio di un'antica colonna da [[Nicola d'Angelo]] o da [[Pietro Vassalletto]] nel [[XIII secolo]]: i romani credevano che l'acqua fosse miracolosa, essendovisi trovate le ossa dei martiri romani [[Esuperanzio]] e [[Marcello]], e un'iscrizione infatti riporta ''"Os putei Sci'' sancti ''circumdant orbe rotanti"''; nel secolo scorso il pozzo è stato chiuso a causa della malsanità dell'acqua.
Nella chiesa, nella prima cappella a destra, è conservata l'immagine della ''Madonna della Lampada'', legata all'inondazione del [[1557]] e alla tradizione del prodigio. L'immagine è una [[Madonna con Bambino]] affrescata nella seconda metà del [[XIII secolo]], e posta sopra una mole, per cui era conosciuta anche come ''Madonna delle Mole''. La tradizione vuole che in seguito ad una piena l'immagine fu sovrastata dalle acque, ma una lampada posta lì di fronte si mantenne accesa, e così rimase fino al termine dell'evento. Nella ''Cappella del Sacramento'' si trova invece una palla di cannone, di quattordici centimetri di diametro, sparata durante l'[[assedio di Roma (1849)|assedio di Roma del 1849]]: le persone che all'interno rimasero incredibilmente illese lasciarono l'oggetto sul luogo a ricordo dell'avvenimento.
Nel [[XVII secolo]] nacque la tradizione di una cerimonia in suffragio delle vittime del [[Tevere]]: ogni 2 novembre, giorno della [[commemorazione dei defunti]], al tramonto dalla chiesa di San Bartolomeo una processione della Confraternita dei Sacconi Rossi di Santa Maria dell'Orto - noti semplicemente come ''[[Sacconi Rossi]]'' - si recava con alcune torce accese fino alla riva, dove benedicevano le acque e lanciavano una corona di fiori. Dopo anni d'interruzione, la cerimonia è stata ripresa dal [[1984]] dalla Confraternita dei Sacconi Scuri. Un'altra tradizione vuole che un frate lombardo, un certo Fra Giambattista Orsenigo, fosse un validissimo cavadenti, e che fra il [[1867]] e il [[1903]] ebbe come pazienti numerosissime personalità, fra cui il [[papa Leone XIII]].
Nell'anno 1999 Giovanni Paolo II decise, in preparazione del Giubileo dell'anno 2000, di istituire una commissione "Nuovi Martiri", che avrebbe dovuto indagare sui martiri cristiani del Ventesimo secolo. La commissione ha lavorato due anni nei locali della Basilica di San Bartolomeo, raccogliendo circa 12.000 dossier di martiri e testimoni della fede giunti da diocesi di tutto il mondo.
Passato il Giubileo, Giovanni Paolo II volle che questa memoria dei testimoni della fede del Novecento potesse divenire qualcosa di visibile nella Basilica di San Bartolomeo. Nell'ottobre del 2002, con una solenne celebrazione ecumenica alla presenza dei cardinali [[Camillo Ruini]], [[Walter Kasper]] e [[Francis Eugene George]], e del patriarca romeno ortodosso [[Teoctist Arăpaşu|Teoctist]], è stata posta sull'altare maggiore una grande icona dedicata ai martiri del Novecento. L'icona rappresenta, con una simbologia presa dall'[[Apocalisse]], le vicende dei martirii di cui si è venuti a conoscenza attraverso i lavori della commissione. Altre memorie di martiri sono collocate nelle cappelline laterali, ognuna dedicata ad una situazione storica particolare.
=== Ospedale Fatebenefratelli ===
L'[[Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli|ospedale Fatebenefratelli]], posto di fronte alla [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|basilica di San Bartolomeo]], venne fondato dai seguaci di [[san Giovanni di Dio]] nel [[1583]], e rimodernato in seguito da [[Cesare Bazzani]] fra il [[1930]] ed il [[1934]]. Sulla destra si trova la [[chiesa di San Giovanni Calibita]], edificata sui resti del tempio di ''Iuppiter Iurarius'', e dedicata intorno all'[[870]]: la facciata è opera nel [[1640]] di [[Luigi Barattoni]], completata poi da [[Romano Carapecchia]] nel [[1711]].
=== OspedaIe Israelitico ===
Oltre al già citato Fatebenefratelli, sull'Isola Tiberina è presente anche una delle tre sedi romane dell'Ospedale Israelitico<ref>{{cita web |url=http://www.ospedaleisraelitico.it/sedi_isola.aspx |titolo=Copia archiviata |accesso=2 giugno 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140203194032/http://www.ospedaleisraelitico.it/sedi_isola.aspx }}
</ref>. La sede è operante e si trova a fianco della [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|basilica di San Bartolomeo]].<ref>{{Cita web|url = http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/01/31/news/caso_mastropasqua_la_regione_denuncia_spariti_i_documenti_sull_ospedale_israelitico-77418938/|titolo = Caso Mastrapasqua, la Regione denuncia "Spariti i documenti sull'ospedale israelitico"|accesso=30 ottobre 2015|editore = https://plus.google.com/+repubblica/|sito = Repubblica.it}}</ref><ref>{{Cita web|url = https://roma.repubblica.it/cronaca/2015/10/23/news/iraelitico_dopo_l_arresto_si_dimette_mastrapasqua-125734284/|titolo = Truffa all'ospedale Israelitico, dopo l'arresto si dimette Mastrapasqua|accesso=30 ottobre 2015|editore = https://plus.google.com/+repubblica/|sito = Repubblica.it}}</ref><ref>{{Cita web|url = https://roma.repubblica.it/cronaca/2015/10/21/news/roma_truffa_alla_sanita_ai_domiciliari_medici_e_dirigenti-125556024/|titolo = Roma, truffa alla sanità: visite e cartelle cliniche false. Ai domiciliari medici e dirigenti dell'ospedale Israelitico|accesso=30 ottobre 2015|editore = https://plus.google.com/+repubblica/|sito = Repubblica.it}}</ref>
<big>'''L'installazione "Le Georgiche"'''</big>
Nella parte Nord dell'Isola, dal 21 aprile 2022, è stata installata - in forma permanente - una serie di stele dedicate a ''Le Georgiche'' di Virgilio.
Ideate e realizzate dall'artista Corrado Veneziano, patrocinate dalla Presidenza della Regione Lazio d'intesa con la associazione D.d'Arte, a cura di Francesca Barbi Marinetti e Raffaella Salato, le stele hanno ripreso, ripristinato e dato forma artistica a tredici vecchi totem (in cemento, ferro e plexiglas) abbandonati da tempo sull'Isola. Ogni stele dipinta da Corrado Veneziano riprende motivi figurativi tipici delle ''Georgiche'' (le api, l'ulivo, i chicchi dell'uva, i semi...), legandoli ai versi del poema: tutti tesi al rispetto e alla tutela del territorio, delle sue infinite diversità.
== Celebrazioni ed eventi ==
=== L'Isola del Cinema ===
{{C|Toni da [[fanzine]]|cinema|luglio 2021}}
[[File:Cinema ile Tiberine Rome.jpg|thumb|''L'Isola del Cinema'' 2009]]
L'Isola del Cinema è la manifestazione che porta, dal [[1995]], al centro della Capitale il grande cinema italiano e internazionale, eventi culturali e manifestazioni solidali ospitati nello scenario affascinante dell'Isola Tiberina. Un Salotto Internazionale di Cinema e Cultura sul fiume Tevere: nell'Arena, che ospita un maxischermo, è possibile seguire anteprime e pellicole inedite prestigiose, incontrare registi e attori italiani e internazionali e vedere alcuni tra i più bei film di qualità dell'ultima stagione, mentre nel Cinelab si svolgono rassegne di film d'autore, cortometraggi, rassegne dedicate alla cinematografia internazionale, il Nuovo Cinema Italiano, i migliori film della precedente stagione.<ref>[https://www.isoladelcinema.com/ L'Isola del Cinema]</ref>
==Note==
<references />
== Bibliografia ==
* Romolo A. Staccioli, ''Guida Insolita ai Luoghi, ai Monumenti e alle Curiosità di Roma Antica'', Newton & Compton, Roma 2000, pp. 197–198
* Willy Pocino, ''Le Curiosità di Roma'', Newton & Compton, Roma 2004, pp. 180–185
* Carmelo Calci, ''Roma Archeologica'', AdnKronos Libri, Roma 2005, pp. 297–298
* [[Giovanni Battista Piranesi]], ''[[Le antichità romane]]'', Paris, 1835. Tomo IV, [[s:Le antichità Romane (Piranesi)/4-XIV|tav. XIV]]-[[s:Le antichità Romane (Piranesi)/4-XV|tav. XV]]
== Voci correlate ==
[[File:Roma-san bartolomeo all'isola.jpg|thumb|[[Basilica di San Bartolomeo all'Isola]].]]
* [[Tempio di Esculapio]]
* [[Tempio di Fauno]]
* [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola]]
* [[Chiesa di San Giovanni Calibita]]
* [[Torre Caetani]]
* [[Ponte Rotto]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Regio XIV Transtiberim}}
{{Isole del Lazio}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|archeologia|isole|mitologia|Roma}}
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[[Categoria:Isole
[[Categoria:Isole della città metropolitana di Roma Capitale]]
[[Categoria:Tevere]]
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