Ferrovia Pontebbana: differenze tra le versioni
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{{Linea ferroviaria
|nome = Tarvisio-Udine<br
|inizio = [[Tarvisio]]
|fine = [[Udine]]
|apertura = dal [[1875]] al [[1879]]
|gestore = [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]
|gestore2 = [[Società per le Ferrovie dell'Alta Italia|SFAI]]<ref group="A">Tronco Udine-Pontebba (1879-1885)</ref><br />Kronprinz Rudolf Bahn<ref group="A">Tronco Pontafel-Tarvisio (1879-1884)</ref><br />[[Kaiserlich-königliche österreichische Staatsbahnen|kkStB]]<ref group="A">Tronco Pontafel-Tarvisio (1884-1919)</ref><br />[[Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali|S.F. Meridionali]]<ref group="A">Tronco Udine-Pontebba (1885-1905)</ref>
|lunghezza = 94
|nazioni = {{ITA}}
|scartamento = {{M|1435|ul=mm}}
|elettrificata = {{M|3000|ul=V}} [[Corrente continua|=]] (Udine-Tarvisio Boscoverde)<br />{{M|15000|ul=V}} [[Corrente alternata|~]] 16⅔ [[Hertz|Hz]] (Tarvisio Boscoverde-Confine di Stato)
}}
La '''ferrovia Pontebbana''' è una [[ferrovia|linea ferroviaria]] [[italia]]na che collega [[Udine]] a [[Tarvisio]]. Prende il nome dal paese di [[Pontebba]] nei pressi del quale era ubicato il vecchio confine tra Italia e [[Impero austro-ungarico]], nei primi trent'anni di esercizio.
== Storia ==
=== Prodromi ===
Negli [[anni 1850|anni cinquanta]] del [[XIX secolo]], nell'[[impero austriaco]] si studiò la possibilità di costruire una linea ferroviaria che da [[Bruck an der Mur]], posta sulla [[Ferrovia Meridionale]], passasse per [[Villaco]], [[Tarvisio]] e [[Udine]] allo scopo di agevolare i collegamenti fra [[Vienna]] e [[Venezia]]. La [[ferrovia Venezia-Udine|Venezia-Udine]], completata nel [[1860]], fu costruita anche seguendo quell'obiettivo.
Nel [[1864]], Villaco fu congiunta alla linea Meridionale tramite la [[ferrovia San Candido-Maribor|ferrovia per Marburgo]] (poi [[Maribor]]). Si prevedeva di proseguire quest'ultima linea per arrivare a [[Fortezza (Italia)|Fortezza]] sulla [[ferrovia del Brennero]], inoltre si pensava di congiungere la città carinziana a [[Leoben]] e da lì a Bruck an der Mur, tramite la progettanda [[ferrovia Rudolfiana|Rudolfiana]]. In questo contesto, si studiò quindi la possibilità di creare un collegamento fra Vienna e [[Trieste]] che fosse alternativo alla [[ferrovia Meridionale|linea del Semmering]] e che potesse essere impiegato anche per un tragitto fra [[Innsbruck]] e il [[porto di Trieste|porto triestino]]. Si presentarono due progetti:
* la ''linea di Udine'' (in tedesco, ''Udine-Bahn''), che avrebbe valicato lo spartiacque [[Alpi]]no presso la [[Sella di Camporosso]] per poi scendere a Udine e connettersi a [[Monfalcone]] grazie ad una nuova strada ferrata passante per [[Cervignano del Friuli|Cervignano]];
* la ''linea del Predil'' (in tedesco, ''Predil-Bahn''), che avrebbe valicato lo spartiacque presso il [[Passo del Predil]] e si sarebbe connessa alla [[ferrovia Udine-Trieste|Udine-Trieste]] all'altezza di [[Gorizia]].
Con il passaggio delle [[Veneto|province venete]] e di [[provincia di Udine|quella di Udine]] all'[[Italia]] dopo la [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], il progetto della Udine-Bahn fu momentaneamente accantonato a favore della Predil-Bahn<ref name="Udine-Bahn">{{Cita web |autore = Elmar Oberegger |data = 2006 |url = http://members.a1.net/elob/enzyklopaedie/udine.htm |titolo = Udine-Bahn |lingua=de |sito = Eisenbahnngeschichte Alpen-Donau-Adria |editore = Elmar Oberegger |accesso = 19 luglio 2009 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100418014216/http://members.a1.net/elob/enzyklopaedie/udine.htm }}</ref>.
=== La costruzione ===
{{Date fer
|tratti=
{{Date_fer_tratto
|nome=[[Udine]]-[[Gemona del Friuli]]
|data=15 novembre [[1875]]
}}
{{Date_fer_tratto
|nome=Gemona del Friuli-[[Carnia]]
|data=18 dicembre [[1876]]
}}
{{Date_fer_tratto
|nome=Carnia-[[Resiutta]]
|data=7 maggio [[1877]]
}}
{{Date_fer_tratto
|nome=Resiutta-[[Chiusaforte]]
|data=12 settembre 1878
}}
{{Date_fer_tratto
|nome=Chiusaforte-[[Pontebba]]
|data=25 luglio [[1879]]
}}
{{Date_fer_tratto
|nome=Pontebba-[[Tarvisio]]
|data=11 ottobre [[1879]]
}}
}}
Su impulso della [[Società per le Ferrovie dell'Alta Italia]] (SFAI), la quale apparteneva agli stessi azionisti della società ferroviaria [[Südbahn]] (esercente la [[ferrovia Meridionale|Meridionale]] e la parte austriaca della [[ferrovia Udine-Trieste|Udine-Trieste]]), l'Italia e l'[[Impero austro-ungarico]] si accordarono per la costruzione di una linea ferroviaria fra [[Udine]] e [[Tarvisio]]. Questa ferrovia avrebbe seguito il tracciato della Udine-Bahn, passando per [[Gemona del Friuli]] e [[Pontebba]] nei cui pressi si sarebbe situato il valico di confine<ref name="Udine-Bahn" />.
La costruzione della linea ferroviaria fu affidata alla SFAI nel tratto italiano e alla ''k.k.p. Kronprinz Rudolf Bahn'' (KRB), che già eserciva la [[ferrovia Rodolfiana|Rodolfiana]], in quello austriaco.
Il tracciato completo della linea ferroviaria fu inaugurato il 30 ottobre [[1879]]<ref>{{cita pubblicazione| rivista=L'illustrazione italiana| anno=1879| titolo=La ferrovia della Pontebba}}</ref>. Tra il [[1875]] e il 1879 furono aperti diversi tronchi in successione. Il 15 novembre del 1875 fu aperto il tratto tra Udine e Gemona del Friuli, mentre la [[stazione di Carnia|stazione per la Carnia]] fu raggiunta il 18 dicembre dell'anno successivo. Fu poi la volta di [[Resiutta]], raggiunta il 17 maggio [[1877]], e di [[Chiusaforte]], il 14 marzo dell'[[1878|anno successivo]]. Il 25 luglio 1879 fu aperto il tronco Chiusaforte Pontebba, mentre la sezione austriaca fu avviata all'esercizio l'11 ottobre dello stesso anno<ref name="trenidicarta.it">{{Cita web|autore=Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato |data = 1927 |url = http://www.trenidicarta.it/aperture.html |titolo = Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926 |sito= Trenidicarta.it |editore = Alessandro Tuzza |accesso =19 luglio 2009}}</ref>.
=== Primi anni d'esercizio ===
Nel [[1884]], lo [[Impero austro-ungarico|stato austro-ungarico]] nazionalizzò le linee della KRB per cui l'esercizio della parte austriaca della ferrovia passò alla [[Kaiserlich-königliche österreichische Staatsbahnen|ferrovie imperiali dello stato austriaco]] (KkStb).
L'anno successivo, a seguito della Convenzione ferroviaria del 1885<ref>Legge 27 aprile 1885, n. 3048 "per l'esercizio delle reti mediterranea, adriatica e sicula e per l'esercizio delle strade ferrate complementari".</ref>, la sezione italiana entrò a far parte della [[Rete Adriatica]], esercita dalla [[Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali]].
Nel [[1905]], l'esercizio della stessa fu rilevato dalle [[Ferrovie dello Stato]].
=== Il primo dopoguerra ===
Nel [[1919]], il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|trattato di Saint Germain]] stabiliva il confine fra [[Italia]] e [[Austria]] oltre lo spartiacque alpino, presso [[Tarvisio]]. La [[stazione di Tarvisio Centrale|stazione di questa località]], denominata inizialmente ''Tarvisio Sobborghi'' e poi ''Tarvisio Centrale'', divenne stazione internazionale e il tratto [[Stazione di Pontebba|Pontafel]]-Tarvisio passò alle [[Ferrovie dello Stato]]. Dopo l'8 settembre, la stazione di Confine fu abolita e a partire dal 1944 la linea sarà l'unico collegamento con la Germania e vedrà il passaggio di tutti i treni di prigionieri diretti ai campi di sterminio nonché i rifornimenti. Infatti a partire dal gennaio 1944 tutte le linee dirette ferroviarie verranno bombardate, tranne la Pontebbana, in quanto alcuni ponti chiave (Dogna e Muro) erano di difficile bersaglio.
=== Il secondo dopoguerra ===
Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo]] la linea fu interessata da lavori di potenziamento; in particolare vennero eretti i nuovi [[Fabbricato viaggiatori|fabbricati viaggiatori]] nelle stazioni di [[Stazione di Tarvisio Centrale|Tarvisio Centrale]] e [[Stazione di Pontebba|Pontebba]], e in quest'ultima il fascio merci venne ampliato fino a raddoppiarne la capacità. I nuovi impianti furono inaugurati nel novembre [[1969]]<ref>Giulio Roselli, ''Potenziamento della Pontebbana'', in ''[[Italmodel Ferrovie]]'' n. 152 (luglio-agosto 1970), pp. 5007-5012</ref>.
== Caratteristiche ==
La ferrovia è esercita da [[Rete Ferroviaria Italiana]] che la classifica come linea fondamentale<ref>{{cita web|url=http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/rete_esercizio.pdf|titolo=RFI - Rete in esercizio|formato=PDF|accesso=19 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120222043000/http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/rete_esercizio.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Tale importanza è dovuta al ruolo di collegamento fra Italia e [[Austria]], dato che a [[stazione di Tarvisio Boscoverde|Tarvisio Boscoverde]] si connette alla [[ferrovia Rodolfiana]] permettendo collegamenti verso [[Villaco]], [[Klagenfurt]], [[Vienna]] e [[Linz]].
La linea è a [[doppio binario]] dal [[Posto di Movimento Vat]] (P.M. Vat) a [[Stazione di Tarvisio Boscoverde|Tarvisio Boscoverde]], mentre è a semplice [[binario ferroviario|binario]] nel breve tratto iniziale. L'elettrificazione è a 3.000 [[volt]] a [[corrente continua]]. Lo scartamento adottato è quello ordinario da 1.435 [[millimetro|mm]].
La pendenza massima presente nel percorso Udine-Tarvisio Boscoverde è raggiunta nella galleria San Leopoldo ed è 14,73‰. Nella galleria Leila, che si trova al confine tra Austria e Italia viene raggiunta la pendenza massima dell'intero tracciato che è di 20,40‰.<ref>{{Cita|''Fascicolo Linee 62''|p. 67|RFI_FL_62}}.</ref>
A partire dal [[2000]] ha subito un profondo cambiamento grazie all'apertura della nuova tratta da [[Carnia]] a Tarvisio, di cui buona parte in galleria, che ha portato alla soppressione della vecchia linea, a semplice [[binario ferroviario|binario]] e dal percorso tortuoso, con tutte le sue stazioni. L'unico tracciato preservato dalla nuova linea è quello della stazione di Pontebba.
Il tronco PM Vat-Tarvisio Boscoverde, inoltre, è dotato di [[Sistema di Comando e Controllo|SCC]], per cui la circolazione è regolata dal [[Dirigente Centrale Operativo]] di [[stazione di Venezia Mestre|Venezia Mestre]]. Il tratto P.M. Vat-[[stazione di Udine|Udine]] è regolato dal [[Dirigente Centrale]], sempre di ''Venezia Mestre''.
La linea si congiunge con altre linee alle due estremità ([[Tarvisio]] e [[Udine]]), nonché a [[Gemona del Friuli]], da cui si dirama la [[Ferrovia Gemona del Friuli-Sacile|linea per Sacile]].
=== Percorso ===
{{Diagramma_fer
|percorso = {{Percorso_fer1|CONTg|||[[Ferrovia Rudolfiana|per Villach e Sankt Valentin]]}}
{{Percorso_fer3|GRZq|GRZq|O2=GRENZE|GRZq|{{BSkm|401+045|94+250}}||Confine di Stato {{AUT}} — {{ITA}}}}
{{Percorso_fer3|exSTRc2|eABZg3||||variante * 2000}}
{{Percorso_fer3|exSTR+1|tSTRa|O2=exSTRc4||93+167||galleria Leila|(3.269 m)}}
{{Percorso_fer3|exSTR|tSTRe||89+900}}
{{Percorso_fer3|exTUNNEL2|STR||||''galleria Coccau di sotto''|(140 m)}}
{{Percorso_fer3|exTUNNEL2|STR||||''galleria Coccau di sopra''|(517 m)}}
{{Percorso_fer3|exSTR|eABZg+l|exCONTfq|||''[[Ferrovia Tarvisio-Lubiana|per Jesenice e Ljubljana]]'' † 1967}}
{{Percorso_fer3|exSTR|BHF+GRZq||88+790|'''[[Stazione di Tarvisio Boscoverde|Tarvisio Boscoverde]]'''|* 2000 (cambio tensione)|744 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exBHF|O1=exGRZq|STR||(93+586)|''[[Stazione di Tarvisio Centrale|Tarvisio Centrale]]''|''(ex cambio tensione)''|732 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exABZgl+l|eABZgr|}}
{{Percorso_fer3|exSTR|eBHF|||''[[stazione di Tarvisio Vecchia|Tarvisio Vecchia]]''}}
{{Percorso_fer3|exSTR|tSTRa||88+152||galleria Tarvisio|(1.052 m)|}}
{{Percorso_fer3|exHST|tSTR||(91+672)|''[[Stazione di Tarvisio Città|Tarvisio Città]]''||743 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exSTR|tSTRe||87+100}}
{{Percorso_fer3|exSTR|tSTRa||86+804||galleria Camporosso|(6.934 m)}}
{{Percorso_fer3|exBHF|tSTR||(88+233)|''[[Stazione di Camporosso in Valcanale|Camporosso in Valcanale]]''|''(ex culmine)''|804 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exHST|tSTR||(85+059)|''[[Stazione di Valbruna-Lussari|Valbruna-Lussari]]''||786 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exSTR2|tSTRe|O2=exSTRc3||79+869}}
{{Percorso_fer3|exSTRc1|eABZg+4||}}
{{Percorso_fer3||BHF|lGIPr|79+249|[[Stazione di Ugovizza-Valbruna|Ugovizza-Valbruna]]|* 1999 (culmine)|777 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||eABZg2|exSTRc3|||variante * 1999}}
{{Percorso_fer3||tSTRa|O2=exSTRc1|exSTR+4|78+073||galleria Malborghetto|(8.067 m)}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(82+651)|''[[Stazione di Ugovizza|Ugovizza]]''||769 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exHST|(80+066)|''[[Stazione di Malborghetto|Malborghetto]]''||731 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTRe|exSTR|70+006}}
{{Percorso_fer3||eHST|exSTR|69+983|''[[Stazione di Bagni Santa Caterina|Bagni Santa Caterina]]''|* 1999 † 2003<ref>RFI - CC TS 7/2003</ref>}}
{{Percorso_fer3||tSTRa|exSTR|69+924||galleria San Leopoldo|(5.716 m)}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(76+146)|''[[Stazione di Bagni di Lusnizza|Bagni di Lusnizza]]''||657 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(71+935)|''[[Stazione di Laglesie San Leopoldo|Laglesie San Leopoldo]]''||603 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTRe|O2=exSTRc2|exSTR3|64+208}}
{{Percorso_fer3||eABZg+1|exSTRc4}}
{{Percorso_fer1|BHF|62+576 (69+127)|[[Stazione di Pontebba|Pontebba]]||568 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|WCONTfaq|O1=exGRZq|hKRZWae|O2=exGRZq|WCONTgeq|O22=exlZOLL|O3=exGRZq|||''confine {{AUT-HUN}} — {{ITA 1861-1946}}'' (1866-1919)<ref group="A">Sul torrente Pontebbana</ref>}}
{{Percorso_fer1|eDST|(68+243)|''Pontebba Scalo''}}
{{Percorso_fer3||eABZg2|exSTRc3|||variante * 1995}}
{{Percorso_fer3||tSTRa|O2=exSTRc1|exSTR+4|60+932||galleria Le Piche-San Rocco|(4.057 m)}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(65+661)|''[[Stazione di Pietratagliata|Pietratagliata]]''|* 1948<ref>Ordine di Servizio n. 99 del 1948</ref>|531 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTRe|exSTR|56+875}}
{{Percorso_fer3||tSTRa|exSTR|56+760||galleria Zuc Dal Bor|(9.222 m)}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(61+315)|''[[Stazione di Dogna (1879)|Dogna]]''|* 1879 † 1935|455 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exhKRZWae|||''ponte di Dogna''}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(60+610)|''[[Stazione di Dogna|Dogna]]''|* 1935 † 2000|455 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(56+146)|''[[Stazione di Chiusaforte|Chiusaforte]]''||390 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exDST|(51+570)|''[[Posto di Movimento Roveredo|PM Roveredo]]''|1955-56<ref>Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato, ''Relazione per l'anno finanziario 1955-56'', 1957.</ref>|}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(48+053)|''[[Stazione di Resiutta|Resiutta]]''||316 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTRe|exSTR|47+538}}
{{Percorso_fer3||ÜST|exSTR|47+506|PC Aupa|* 1995 † 2002 ** 2025<ref>RFI - CT TS 4/2025</ref>}}
{{Percorso_fer3||tSTRa|exSTR|47+244||galleria Campiolo-Monte Palis|(5.575 m)|}}
{{Percorso_fer3||tSTR|exBHF|(45+333)|''[[Stazione di Moggio (Italia)|Moggio]]''||296 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||tSTRe|O2=exSTRc2|exSTR3|41+669}}
{{Percorso_fer3||eABZg+1|exSTRc4}}
{{Percorso_fer3|exCONTgq|eABZg+r||||''[[Ferrovia Carnia-Tolmezzo-Villa Santina|per Villa Santina]]''}}
{{Percorso_fer1|BHF|39+669 (40+119)|[[Stazione di Carnia|Carnia]]||259 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exKRW+l|eKRWgr||||variante * 1992}}
{{Percorso_fer3|exSTRl|eKRZ|exSTR+r||}}
{{Percorso_fer3||HST|exBHF|34+895 (35+170)|[[Stazione di Venzone|Venzone]]|1992 / [[Stazione di Venzone (1876)|1876]]<ref name="vecchia Pontebbana"/>|230 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exSTR+l|eKRZ|exSTRr||}}
{{Percorso_fer3|exHST|TUNNEL1||(31+814)|''[[Stazione di Gemona-Ospedaletto|Gemona Ospedaletto]]''|* 1950<ref>Ordine di Servizio n. 31 del 1950</ref>, † 1962<ref>Ordine di Servizio n. 62 del 1962</ref>|212 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exKRWl|eKRWg+r|}}
{{Percorso_fer1|BHF|28+199 (28+477)|[[Stazione di Gemona del Friuli|Gemona del Friuli]]||193 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|CONTgq|ABZgr||||[[Ferrovia Gemona del Friuli-Sacile|per Sacile]] e ''[[Ferrovia Precenicco-Gemona del Friuli|per Precenicco (mai attivata)]]'' }}
{{Percorso_fer3|exKRW+l|eKRWgr||||variante * 1992}}
{{Percorso_fer3|exSTR|SKRZ-Bo||||Via Sottocastello<ref name="vecchia Pontebbana">[https://www.dlfudine.it/gruppi/articoli_tender/tender38.pdf ''La situazione della vecchia Pontebbana da Udine ad Arnoldstein''] settembre 2005</ref>}}
{{Percorso_fer3|exKRWl|eKRWg+r|}}
{{Percorso_fer1|HSTeBHF|22+147 (22+385)|[[Stazione di Artegna|Artegna]]||188 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exKRW+l|eKRWgr||||variante * 1987}}
{{Percorso_fer3|exSTR|SKRZ-Bo||||SP 20<ref name="vecchia Pontebbana"/>}}
{{Percorso_fer3|exKRWl|eKRWg+r|}}
{{Percorso_fer1|BHF|18+348 (18+923)|[[Stazione di Tarcento|Tarcento]]||208 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|uexCONTgq|emKRZu|uexCONTfq|||''[[tranvia Udine-Tarcento]]''}}
{{Percorso_fer3|exKRW+l|eKRWgr||||variante * 1985}}
{{Percorso_fer3|exBHF|STR||(14+431)|''[[Stazione di Tricesimo|Tricesimo]]''|† 1985|197 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3|exSTR|TUNNEL1|}}
{{Percorso_fer3|exKRWl|eKRWg+r|}}
{{Percorso_fer1|eHST|(12+046)|''[[Stazione di San Pelagio|San Pelagio]]''|† 1985|178 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|HST|11+975|[[Stazione di Tricesimo-San Pelagio|Tricesimo-San Pelagio]]}}
{{Percorso_fer1|HSTeBHF|O1 = exlHST|(9+051)|''[[Stazione di Reana del Rojale|Reana del Rojale]]''|† 1987|152 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer1|DST|4+493|[[Posto di Movimento Vat|PM Vat]]||termine doppio binario}}
{{Percorso_fer3||ABZgl|CONTfq|||[[linea di cintura (Udine)|linea di cintura per Trieste e Cervignano]]}}
{{Percorso_fer3|exCONTgq|eABZg+r||||''[[Ferrovia Udine-Majano|per Majano]]'' (non completata)}}
{{Percorso_fer5||d|ABZg+l|SPLaq|dvCONTfq|||[[Ferrovia Udine-Cividale|per Cividale]] / [[Ferrovia Udine-Trieste|per Trieste]]}}
{{Percorso_fer5|uexdCONTgq|uexKBHFeq|BHF||d|0+000|'''[[Stazione di Udine|Udine]]'''|''[[Tranvia Udine-San Daniele|tranvia per San Daniele]]'' † 1955|108 m s.l.m.}}
{{Percorso_fer3||ABZgl|CONTfq|||[[Ferrovia Udine-Cervignano|per Cervignano]]}}
{{Percorso_fer1|CONTf|||[[Ferrovia Venezia-Udine|per Venezia]]}}
}}
[[File:Malborghetto Santa Caterina Pontebbana 14072007 14.jpg|thumb|left|Un convoglio in transito a [[Stazione di Bagni Santa Caterina|Bagni Santa Caterina]] sulla nuova linea]]
[[File:Railroad bridge old Pontebbana across river Fella Chiusaforte 08092007 05.jpg|thumb|left|Ponte di Ponteperaria della vecchia ferrovia vicino a [[Chiusaforte]]]]
Da [[Udine]] a [[Carnia]] la [[ferrovia]] segue sostanzialmente lo stesso tracciato esistente fino al [[1995]], mentre da Carnia a [[Tarvisio]] esso è stato completamente modificato, coincidendo con quello vecchio presso la [[stazione di Pontebba]].
Nella prima di tali sezioni si registra la variante, realizzata nel [[1985]], nella zona di [[Tricesimo]], che ha portato all'abbandono della precedente omonima stazione in favore della più vicina fermata di [[Stazione di Tricesimo-San Pelagio|Tricesimo-San Pelagio]]. Il raddoppio del binario nel tratto a nord di tale variante comportò, fra l'altro, la demolizione dell'opera di sovrappasso della [[tranvia Udine-Tarcento|tranvia elettrica Udine-Tarcento]]. Tra [[Gemona del Friuli]] e Carnia fu realizzata una variante di tracciato nel [[1992]], che ha sostituito le fermate di [[Stazione di Gemona-Ospedaletto|Gemona-Ospedaletto]] (già dismessa nel 1962) e [[Stazione di Venzone (1876)|Venzone]] (sostituita dalla [[Stazione di Venzone|nuova]]).
Da Carnia la ferrovia percorre un breve [[viadotto]] rettilineo entrando successivamente nella galleria Campiolo-Palis, alla cui uscita segue un brevissimo viadotto e una seconda galleria, posizionata sotto il monte [[Zuc dal Bor]], il cui sbocco si trova nei pressi di Pontebba.
Presso lo scalo di [[Pontebba]] sono presenti i resti degli edifici della grande dogana merci, in uso fino all'entrata in vigore degli accordi europei entrati in vigore nel [[1993]]. Il piano del ferro è stato ridotto a quattro [[binario ferroviario|binari]], di cui tre riservati al servizio viaggiatori.
Da Pontebba il tracciato ritorna in galleria e sbuca presso il mai attivato [[Posto di Comunicazione]] di Bagni Santa Caterina, attivato solamente come fermata e dismessa dal [[2003]]. La ferrovia rientra di nuovo in galleria fino alla stazione di Ugovizza-Valbruna, la quale sostituisce le precedenti [[Ugovizza]] e [[Valbruna]], trovandosi però distante da entrambi i paesi. Il tracciato in galleria tra Pontebba e la fermata di Ugovizza-Valbruna segue una sorta di "M", uscendo allo scoperto solo sulla "metà" della M, presso Bagni S. Caterina.
Dopo Ugovizza-Valbruna, la linea entra di nuovo in galleria aggirando gli abitati di [[Camporosso]] e [[Tarvisio]] e sbuca nella nuova [[stazione di Tarvisio Boscoverde]]. Quest'impianto è attivo dal [[2000]] in sostituzione della precedente [[stazione di Tarvisio Centrale|Tarvisio Centrale]], situata parallelamente alla prima, a circa 500 metri di distanza in linea d'aria. La fermata di Tarvisio Città, che sorgeva in posizione più favorevole per servire l'abitato, non è stata ripristinata, dato che la ferrovia passa tutta in galleria nella zona di Tarvisio. Dopo Tarvisio Boscoverde, la linea si immette sulla [[ferrovia Rudolfiana|Rudolfiana]] per valicare il confine con l'[[Austria]] e dirigersi verso [[Villaco]].
La vecchia linea seguiva, invece, il corso del fiume [[Fella]]. Era dotata di molti viadotti e ponti di notevole interesse paesaggistico e costeggiava tutti i paesi lungo il corso del fiume. È stata smantellata perché soggetta a frane, allagamenti e alluvioni e perché essendo a binario unico, non era più sufficiente al traffico merci che si era andato sviluppando.
Al [[2009]] è rimasto solo un breve tratto a binario unico, tra la [[stazione di Udine]] e il [[stazione di Vat|PM Vat]], lungo circa due chilometri; da quest'ultimo si dirama in direzione sud la [[linea di cintura (Udine)|linea di circonvallazione di Udine]], che consente il transito dei treni merci verso le linee di [[ferrovia Udine-Cervignano|Cervignano]] e [[ferrovia Udine-Trieste|Gorizia]], senza entrare nella stazione viaggiatori di [[Udine]].
=== Infrastrutture delle tratte dismesse ===
* ''Ponte in pietra dei Rivoli Bianchi'': situato tra Venzone e Gemona del Friuli e parzialmente in curva, è composto da numerose arcate ed è il più lungo ponte in pietra della tratta dismessa.
* ''Galleria artificiale di Moggio'': posta tra Moggio e Carnia e parzialmente in curva, {{Senza fonte|è la più lunga delle gallerie artificiali di tutta la linea}}, era stata costruita per proteggere la linea in un punto particolarmente soggetto a frane e accumuli di neve.
* ''Ponte in ferro di Ponteperaria'': situato tra Resiutta e Chiusaforte, è composto da cinque campate in ferro ed è lungo circa 375 metri.
* ''Colonne idriche di rifornimento per le locomotive a vapore'': situate presso la [[stazione di Chiusaforte]] e costruite nel [[1915]], servivano per il rifornimento delle [[locomotiva a vapore|locomotive a vapore]].
* ''Ponte in ferro di Chiusaforte'': situata tra Chiusaforte e Dogna, {{Senza fonte|è composto da due campate in ferro per una lunghezza di circa 150 m}}.
* ''Ponte in cemento di Dogna'': situato tra Dogna e Pietratagliata, è composto da cinque campate in cemento ed è lungo circa 400 metri. Costruito nei primi anni settanta (inaugurato il 27 maggio 1975), in sostituzione di quello in ferro, crollato in seguito a un'alluvione il 15 settembre 1968, il pilone crollato (in cemento) venne sostituito 68 giorni dopo, da una struttura in ferro a cura del I Battaglione Genio Ferrovieri di stanza a Castelmaggiore (BO). Sino al 27 maggio 1975 i treni percorsero il vecchio ponte a velocità fortemente ridotta.
* ''Ponte in ferro di Muro'' o ''Ponte di Muro'': situato tra Dogna e Pietratagliata, è composto da una campata in ferro ad arco rovesciato, lunga circa 72 m, e da due coppie di arcate in pietra alle estremità, di lunghezza pari a quarantadue metri; merita ricordare che, all'inaugurazione del tratto di ferrovia comprendente questo ponte, la campata centrale metallica non era ancora ultimata e i treni lo attraversavano a velocità ridotta fruendo di un'impalcatura provvisoria in legno: la campata metallica fu quindi ultimata successivamente all'inaugurazione del tronco Chiusaforte-Pontebba, con la ferrovia già in esercizio; {{Senza fonte|risulta essere il ponte dalla quota altimetrica più elevata tra le tratte dismesse}}.
* ''Galleria San Rocco'': situata tra Pietratagliata e Pontebba, con 629 metri è la seconda più lunga della tratta dismessa (la più lunga, Cinque Rivi, di 943 m. si trova fra le stazioni di Moggio e Resiutta). Dal lato di Pontebba è sovrastata dallo stemma in pietra della casata dei Savoia, alto oltre due metri.
* ''Galleria Coccau grande'': situata tra Tarvisio Centrale e il confine Italia - Austria è lunga 517 metri e risulta essera la terza per lunghezza della tratta dismessa, ma siccome questo tratto nasce come "ferrovia del principe Rodolfo" Amstetten-Tarvisio-Lubiana era la più lunga di questa linea.
{{clear}}
== Traffico ==
=== Merci ===
Il traffico merci è intenso; in particolare, i treni provenienti dall'Austria proseguono verso il porto di Trieste oppure in direzione Venezia.
=== Passeggeri ===
Il servizio regionale è coperto da alcune corse [[Trenitalia]] tra [[stazione di Tarvisio Boscoverde|Tarvisio Boscoverde]] e [[stazione di Udine|Udine]] nonché da due coppie di corse della relazione transfrontaliera Udine – [[Villaco|Villach Hauptbahnhof]], espletate da una collaborazione tra la [[Società Ferrovie Udine-Cividale|FUC]], che fornisce il materiale di trazione, e la [[Österreichische Bundesbahnen|ÖBB]] che provvede a quello passeggeri, nell'ambito del [[Micotra|Servizio Micotra]].<ref>{{cita web| titolo=Progetto MI.CO.TRA - Miglioramento dei Collegamenti transfrontalieri di Trasporto pubblico| url=http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/infrastrutture-lavori-pubblici/infrastrutture-trasporto-logistica/FOGLIA21/| sito=Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia| data=29 maggio 2012| accesso=17 luglio 2012| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121217072511/http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/infrastrutture-lavori-pubblici/infrastrutture-trasporto-logistica/FOGLIA21/}}</ref>.
Sono inoltre presenti vari collegamenti internazionali (effettuati da ÖBB con l'impiego di proprio materiale rotabile, mentre il personale di condotta e trazione sul territorio italiano è di Trenord per i treni EC/EN e Trenitalia per i treni EN 234/235<ref name="FOL_Foltran_2013" /><ref name="OBB_2013" /><ref>{{cita web| autore=OBB Italia| url=http://www.obb-italia.com/it/Viaggi_dall_Italia/Treni_notturni_OBB/index.jsp| titolo=Ferrovie austriache: Treni notturni ÖBB| accesso=25 dicembre 2013| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131225185009/http://www.obb-italia.com/it/Viaggi_dall_Italia/Treni_notturni_OBB/index.jsp| urlmorto=sì}}</ref>):
* due coppie di Eurocity effettuati con materiale [[railjet]] (131-130 e 133-132) tra [[stazione di Venezia Santa Lucia|Venezia Santa Lucia]] e [[Stazione di Wien Hauptbahnhof|Wien Hauptbahnhof]], che non effettuano servizio viaggiatori all'interno del territorio italiano ma solo da/per l'Austria;
* una coppia di Euronight (236/237) tra [[stazione di Venezia Santa Lucia|Venezia Santa Lucia]] e Wien Hauptbahnhof;
* una coppia di Euronight tra [[stazione di Livorno Centrale|Livorno Centrale]]/[[stazione di Firenze Santa Maria Novella|Firenze Santa Maria Novella]] e Wien Hauptbahnhof, con prosecuzione per [[Stazione di München Hauptbahnhof|München Hauptbahnhof]];
* una coppia di Euronight (234/235) tra [[stazione di Roma Termini|Roma Termini]]/[[stazione di Milano Centrale|Milano Centrale]] e Wien Hauptbahnhof.
Inoltre le ÖBB mantengono anche un autoservizio, denominato Intercitybus, che collega la [[stazione di Venezia Mestre]] e quella di [[stazione di Udine|Udine]] a Klagenfurt Hauptbahnhof e a Villach Hauptbahnhof. Presso quest'ultima città il servizio è in coincidenza con i treni aventi destinazione [[Salisburgo]] e Vienna<ref>{{cita web| autore=ÖBB-Italia| url=http://www.obb-italia.com/it/Viaggi_dall_Italia/OeBB_Intercitybus/index.jsp| titolo=Ferrovie austriache: ÖBB Intercitybus| accesso=25 dicembre 2013| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131225185118/http://www.obb-italia.com/it/Viaggi_dall_Italia/OeBB_Intercitybus/index.jsp| urlmorto=sì}}</ref>.
In precedenza il numero di collegamenti internazionali era maggiore: infatti nel 2009 fu soppresso l'[[Eurocity]] Allegro [[Johann Strauss (padre)|Johann Strauss]], che collegava [[stazione di Venezia Santa Lucia|Venezia Santa Lucia]] a [[Vienna]] Südbahnhof, il quale era l'ultimo collegamento diurno fra Italia e Austria che utilizzava la Pontebbana<ref name="Canton_2009_sopp">{{cita pubblicazione| autore=Claudio Canton| titolo=Considerazioni sul nuovo orario| rivista=Il Tender| volume=55| data=dicembre 2009| p=4}}</ref>. Allo scopo di ripristinare una relazione diurna tra il [[Friuli-Venezia Giulia]] e la [[Carinzia]], le due amministrazioni locali attivarono [[2012|tre anni dopo]] un servizio sperimentale fra la [[stazione di Udine]] e quella di [[Villaco|Villach Hauptbahnhof]] denominato "[[Micotra|Miglioramento dei collegamenti transfrontalieri di trasporto pubblico]]" (Mi.Co.Tra.)<ref>{{cita news| autore=Giancarlo Scolari| url=http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/timdettvp.php?id=2896| titolo=Tra Udine e Villach con Micotra| data=2 giugno 2012| pubblicazione=Ferrovie On Line| accesso=10 giugno 2012}}</ref><ref>{{cita news| autore=Alessandra Ceschia| titolo=Il treno avvicina Udine e Austria| url=http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/06/10/news/il-treno-avvicina-udine-e-austria-1.5227958| data=10 giugno 2012| pubblicazione=Messaggero Veneto| accesso=10 giugno 2012| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120615230610/http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/06/10/news/il-treno-avvicina-udine-e-austria-1.5227958| urlmorto=sì}}</ref>. Poi, con il cambio orario del 15 dicembre 2013, venne ripristinata da ÖBB la coppia diurna di EuroCity sulla relazione Venezia Santa Lucia-Vienna<ref name="FOL_Foltran_2013">{{cita news| autore=Renato Foltran| url=http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/timdettvp.php?id=3299| titolo=Ritorna l'EC Venezia - Vienna| data=23 dicembre 2013| pubblicazione=FOL News| accesso=24 dicembre 2013}}</ref><ref name="OBB_2013">{{cita web| autore=OBB Italia| url=http://www.obb-italia.com/it/Viaggi_dall_Italia/OeBB_InterCity/index.jsp| titolo=Ferrovie austriache: ÖBB InterCity| accesso=24 dicembre 2013| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131224225006/http://www.obb-italia.com/it/Viaggi_dall_Italia/OeBB_InterCity/index.jsp}}</ref>. A partire dal cambio orario del 10 dicembre 2017 è stata reintrodotta la seconda coppia di EuroCity tra Venezia e Vienna.
== Note ==
=== Fonti ===
<references/>
=== Annotazioni ===
<references group = "A"/>
== Bibliografia ==
* ''Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia. Eisenbahnatlas Italien und Slowenien''. [[Colonia (Germania)|Köln]]: Schweers + Wall, 2010. ISBN 978-3-89494-129-1
Ulteriori approfondimenti (non utilizzati nella stesura della voce):
* {{cita pubblicazione|autore=Camillo Lacchè|anno=1976|mese=ottobre|titolo=La Ferrovia Pontebbana|rivista=[[Ingegneria Ferroviaria (rivista)|Ingegneria Ferroviaria]]|editore=[[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani]]|città=Roma|volume=31º|numero=n. 10/1976|pp= 51-55|cid=IF76-10}}
* {{cita libro| autore=Anna Zanier| coautori=Mauro Bigot; Claudio Canton; Roberto Carollo | titolo=La strada ferrata della Pontebba| editore=Senaus| città=Udine |anno=2006|isbn=88-901571-5-1}}
* Davide Raseni, ''La nuova Pontebbana'', in "[[I Treni]]" n. 223 (febbraio 2001), pp. 8–15.
== Voci correlate ==
* [[Ciclovia Alpe Adria]]
* [[Storia delle ferrovie in Italia]]
* [[Sella di Camporosso]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione = sulla}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url = https://normativaesercizio.rfi.it/NormativaEsercizio/|titolo = Fascicolo Linee 62|autore = Rete Ferroviaria Italiana - Direzione Circolazione|wkautore = Rete Ferroviaria Italiana|editore = Direzione Operativa Infrastrutture Territoriale di Trieste|edizione = ed. dicembre 2003|cid = RFI_FL_62|accesso = 21 gennaio 2023}}
{{Ferrovie in Italia}}
{{portale|Friuli-Venezia Giulia|trasporti}}
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