Futurismo: differenze tra le versioni

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{{Artestoria contemporanea}}
{{NN|arte|maggio 2018|}}
{{quote|Per chi pattina sul ghiaccio sottile, la sicurezza è nella velocità.|dai ''Saggi'' di [[Ralph Waldo Emerson]]}}
Il '''Futurismo''' è un movimento letterario, [[cultura]]le, [[Movimento artistico|artistico]], cinematografico, gastronomico e [[musica]]le italiano dell'inizio del [[XX secolo]]<ref name="Treccani">{{Treccani|futurismo|Futurismo|accesso=14 novembre 2014}}</ref>, nonché una delle prime [[avanguardie]] europee. Ebbe influenza su movimenti affini che si svilupparono in altri paesi dell'[[Europa]], in [[Impero russo|Russia]], in [[Francia]], negli [[Stati Uniti d'America]] e in [[Asia]]. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione: la [[pittura]], la [[scultura]], la [[letteratura futurista|letteratura]] ([[poesia]]), il [[teatro]], la [[musica]], l'[[architettura]], la [[danza]], la [[fotografia]], il [[cinema]] e persino la [[gastronomia]]. La nascita e fondazione del movimento si devono al poeta italiano [[Filippo Tommaso Marinetti]] che ne espose il ''[[Manifesto del Futurismo|Manifesto]]'' nell'anno 1909.<ref name="Treccani"/>
Il '''Futurismo''' è stata una [[arte|corrente artistica]] italiana del [[XX secolo]]. Nello stesso periodo, movimenti artistici influenzati dal futurismo si svilupparono in altri Paesi, soprattutto in [[Russia]].
[[File:Umberto Boccioni 001.jpg|miniatura|[[Umberto Boccioni]]<br />''[[La città che sale]]'', bozzetto, [[1910]]<br />[[Museum of Modern Art]], [[New York]]]]
 
== Le origini ==
I futuristi esplorarono ogni forma artistica, dalla [[pittura]] alla [[scultura]], in [[letteratura]] riguardo alla [[poesia]] e al [[teatro]], ma non trascurarono neppure la [[musica]], l'[[architettura]], la [[danza]], la [[fotografia]], il nascente [[cinema]] e persino la [[gastronomia]].
[[File:Manifestofuturismo.jpg|miniatura|Il manifesto del Futurismo pubblicato su ''Le Figaro'' del 20 febbraio 1909 (qui evidenziato in giallo)]]
 
Il Futurismo nasce in Italia, in un periodo di notevole fase evolutiva dove tutto il mondo dell'[[arte]] e della [[cultura]] era stimolato da numerosi fattori determinanti: le [[guerra|guerre]], la trasformazione [[società (sociologia)|sociale]] dei [[popolo|popoli]], i grandi cambiamenti [[politica|politici]] e le nuove scoperte [[tecnologia|tecnologiche]] e di [[comunicazione]], come il [[Telegrafo#La telegrafia senza fili|telegrafo senza fili]], la [[Radio (elettronica)|radio]], gli [[aeroplano|aeroplani]] e le prime [[cinepresa|cineprese]]; tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, "avvicinando" fra loro i [[continente|continenti, creando nuove connessioni]].
Anche se si possono osservare segnali di una imminente rivoluzione artistica nei primissimi anni del secolo - tra cui nel [[1907]] il saggio ''Entwurf einer neuen Ästhetik der Tonkunst'' (''Abbozzo di una nuova estetica della musica'') del compositore italiano [[Ferruccio Busoni]] - la nascita ufficiale del movimento, e la stessa nascita della parola "futurismo", fu opera del poeta italiano [[Filippo Tommaso Marinetti]] che ne codificò la [[filosofia]] pubblicando il ''[[Manifesto del futurismo]]'' ([[1909]]), rilasciato inizialmente a [[Milano]] e successivamente sul quotidiano francese ''[[Le Figaro]]'' il [[20 febbraio]].
 
Il XX secolo era quindi invaso da un nuovo vento, che portava una nuova realtà: la [[velocità]]. I futuristi intendevano idealmente "bruciare i musei e le biblioteche" in modo da non avere più rapporti con il passato per concentrarsi così sul dinamico presente; tutto questo, come è ovvio, in senso ideologico. Le [[Produzione industriale|catene di montaggio]] abbattevano i tempi di produzione, le [[automobile|automobili]] aumentavano ogni giorno, le strade iniziarono a riempirsi di luci artificiali, si avvertiva questa nuova sensazione di [[futuro]]<ref name="Treccani" /> e velocità sia nel tempo impiegato per produrre o arrivare a una destinazione, sia nei nuovi spazi che potevano essere percorsi, sia nelle nuove possibilità di comunicazione.<ref>Già [[Hegel]] nei ''[[Lineamenti di filosofia del diritto]]'' aveva definito la guerra "un antidoto contro l'infiacchimento dei popoli". Va poi rilevato che il pensiero futurista si richiama evidentemente a varie ideologie dell'azione e della violenza: il "vitalismo" del "superuomo" ([[oltreuomo]]) di [[Friedrich Nietzsche]], l'anarchismo di [[Max Stirner]], la "violenza" di [[Georges Sorel]] (''Considerazioni sulla violenza''), lo [[slancio vitale]] di [[Henri Bergson]] (cfr. "Futurismo" nell'Enciclopedia "Il Sapere", De Agostini editore).</ref>
Il futurismo si colloca sull'onda della rivoluzione tecnologica dei primi anni del '900 (la [[Belle époque]]), esaltandone la fiducia illimitata nel progresso e decretando violentemente la fine delle vecchie ideologie (il passatismo). Per esempio, Marinetti esalta il dinamismo, la velocità, l'industria, perfino la guerra intesa come "igiene del mondo", identificando nel ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'' wagneriano (che proprio in quegli anni cominciava ad essere rappresentato nei teatri d'Europa) il simbolo artistico del passatismo e della decadenza.
 
[[Gino Severini]] racconta che quando venne in contatto con [[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]] per decidere se aderire o meno al Futurismo parlò anche con [[Amedeo Modigliani]], che egli avrebbe voluto nel gruppo, ma il pittore declinò l'offerta perché come scrisse: {{Citazione|Queste manifestazioni non gli andavano, il complementarismo congenito lo fece ridere, e con ragione, perciò invece di aderire mi sconsigliò di mettermi in quelle storie; ma io avevo troppa affezione fraterna per Boccioni, inoltre ero, e sono sempre stato pronto ad accettare l'avventura […]|Gino Severini, ''Vita di un pittore''}}
==Letteratura==
[[Immagine:Manifestofuturismo.jpg|thumb|Prima pagina di ''Le Figaro'' del 20 febbraio 1909 con il ''Manifesto del Futurismo'' (evidenziato in giallo)]]
{{vedi anche|Futurismo (letteratura)}}
{{...}}
 
=== Primo Futurismo ===
==Pittura==
{{citazione|Compagni! Noi vi dichiariamo che il trionfante progresso delle scienze ha determinato nell'umanità mutamenti tanto profondi, da scavare un abisso fra i docili schiavi del passato e noi liberi, noi sicuri della radiosa magnificenza del futuro…|dal ''Manifesto dei pittori futuristi'', febbraio [[1910]]}}
Il '''Futurismo''' diede il meglio di sé nelle espressioni artistiche legate alla [[pittura]] e alla [[scultura]], mentre le opere [[Letteratura|letterarie]] e [[Teatro|teatrali]], ma anche [[Architettura|architettoniche]] non ebbero la stessa capacità espressiva.
 
{{Approfondimento|contenuto = A seguito di una serie di articoli critici di [[Ardengo Soffici]] su ''[[La Voce (rivista)|La Voce]]'' vi fu una reazione violenta dei futuristi: Marinetti, Boccioni e Carrà raggiunsero Soffici a Firenze e lo aggredirono mentre sedeva al [[Caffè Le Giubbe Rosse|caffè delle "Giubbe Rosse"]] in compagnia dell'amico [[Medardo Rosso]]. Ne nacque una grande pubblicità e un grande tumulto rinnovatosi alla sera, alla [[stazione di Santa Maria Novella]], quando Soffici, accompagnato dagli amici [[Giuseppe Prezzolini]], [[Scipio Slataper]] e [[Alberto Spaini]], volle rendere la contropartita.
Le radici del fermento che porterà alla declinazione del '''futurismo nell'arte''' si possono riconoscere, artisticamente parlando, già nella [[Scapigliatura]] (corrente tipicamente milanese e borghese della seconda metà dell'ottocento) laddove il futurismo, anch'esso nato a [[Milano]], distoglie con disprezzo l'attenzione dalla raffinata borghesia per concentrarsi sulla [[rivoluzione industriale]], sulle fabbriche. Dal punto di vista stilistico il Futurismo (in particolare quello boccioniano) si basa sui concetti del [[Divisionismo (pittura)|divisionismo]] che però riesce ad adattarlo per esprimere al meglio gli amati concetti di velocità e di simultaneità: è grazie ad artisti come [[Giovanni Segantini]] e [[Pellizza da Volpedo]] che, pochi anni dopo, il futurista [[Umberto Boccioni]] potrà realizzare dipinti come ''[[La città che sale]]''.
{{citazione|Fu una vera spedizione punitiva, che mi fu raccontata da Boccioni e, più tardi, da Soffici. I futuristi appena arrivati a Firenze vanno al ''Caffè delle Giubbe Rosse'', dove sapevano di trovare Soffici, Papini, Prezzolini, Slataper, e tutti redattori della ''Voce''. Boccioni domanda ad un cameriere: «Chi è Soffici?»; sull'indicazione ottenuta si avvicina Soffici e senza spiegazioni gli appioppa un paio di schiaffoni; Soffici per niente smontato si alza risponde con una scarica di pugni. Parapiglia generale, tavole seggiole per terra, bicchieri rotti e questurini che portano tutti al commissariato. Per fortuna caddero in un commissario intelligente che capisce con chi aveva a che fare; visto che Soffici e quelli della Voce non volevano far querela d'aggressione, li rimandò tutti fuori come se niente fosse stato.
I futuristi, vendicate le ingiurie, andarono alla stazione dove un treno, pressappoco a quell'ora, doveva riportarli a Milano. Ma quelli della ''Voce'', malgrado si fossero ben difesi, non erano contenti affatto, perciò si recarono in fretta anch'essi alla stazione. Mentre il treno stava per arrivare ebbe luogo un altro incontro, e un altro violento pugilato, che, per poco, faceva restare a piedi futuristi. Ma fecero in tempo a prendere il treno, un po' ammaccati, ma soddisfatti.|[[Gino Severini]], ''Vita di un pittore''}}|titolo = Una scazzottata futurista}}
 
Nel ''[[Manifesto del Futurismo|Manifesto Futurista]]'' (1909), pubblicato inizialmente in vari giornali italiani (la ''Tavola Rotonda'' di Napoli, la ''[[Gazzetta dell'Emilia]]'' di Bologna, la ''[[Gazzetta di Mantova]] e'' ''[[L'Arena (quotidiano)|L'Arena]]'' di Verona) e, definitivamente, due settimane dopo sul quotidiano francese ''[[Le Figaro]]'' il 20 febbraio [[1909]]<ref>{{Cita web|url=http://www.arengario.it/futurismo/_pdf/specimen-2011-tonini-manifesti.pdf|titolo=}}</ref>, [[Filippo Tommaso Marinetti]] espose i principi base del movimento. Poco tempo dopo a [[Milano]] nel febbraio [[1910]] i pittori [[Umberto Boccioni]], [[Carlo Carrà]], [[Giacomo Balla]], [[Gino Severini]] e [[Luigi Russolo]] firmarono il ''[[Manifesto dei pittori futuristi]]'' e nell'aprile dello stesso anno il ''Manifesto tecnico della pittura futurista''<ref>In'' Archivi del futurismo'' regesti raccolti e ordinati da {{cita|Maria Drudi Gambillo e Teresa Fiori, Roma 1958|p. 63}}.</ref>.
Naturalmente dal punto di vista concettuale il futurismo non ignora i [[Cubismo|principi cubisti]] di scomposizione della forma secondo piani visivi e rappresentazione di essi sulla tela. Cubista è senz'altro la tecnica che prevede di suddividere la superficie pittorica in tanti tasselli che registrino ognuno una diversa prospettiva spaziale. Tuttavia mentre per il cubismo la scomposizione rende possibile una visione del soggetto fermo lungo una quarta dimensione esclusivamente spaziale (il pittore ruota intorno al soggetto fermo cogliendone ogni aspetto), il futurismo utilizza la scomposizione per rendere la dimensione temporale, il movimento.
In questi si esaltava la [[tecnica]] e si dichiarava una fiducia illimitata nel [[progresso scientifico|progresso]], si decretava la fine delle vecchie [[ideologia|ideologie]] (bollate con l'etichetta di "[[passatismo]]", tra cui figura anche il ''[[Parsifal (opera)|Parsifal]]'' di [[Richard Wagner|Wagner]], che a partire dal 1914 cominciò a essere rappresentato nei teatri d'Europa). Si esaltavano inoltre il dinamismo, la [[velocità]], l'[[industria]], il [[militarismo]], il [[nazionalismo]] e la [[guerra]], che veniva definita come "sola igiene del mondo".
 
[[File:Futuristi, Russolo Carrà Marinetti Boccioni Severini.jpg|miniatura|sinistra|Russolo, Carrà, Marinetti, Boccioni e Severini a Parigi per l'inaugurazione della prima mostra del 1912]]
Altrettanto interessanti sono i rapporti stilistici tra il futurismo boccioniano e il [[Cubismo orfico]] di [[Robert Delaunay|Delaunay]].
La prima importante esposizione futurista si tenne a [[Parigi]] presso la galleria Bernheim-Jeune dal 5 al 24 febbraio [[1912]]. All'inaugurazione della mostra erano presenti Marinetti, Boccioni, Carrà, Severini e Russolo. L'accoglienza iniziale fu fredda, ma nelle settimane successive il movimento suscitò un certo interesse divenendo presto oggetto di attenzioni internazionali tanto da favorire la riproposizione della mostra anche in altre città europee come [[Berlino]]<ref>{{cita web |url = http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/pagine/mostre/pagina_822.html |titolo = Il Futurismo: le Edizioni Elettriche |sito = InternetCulturale.it |accesso = 14 novembre 2014}}</ref>.
 
La riconciliazione con i futuristi avvenne in seguito, grazie alla mediazione dell'amico [[Aldo Palazzeschi]]. Nel [[1913]] infatti, Soffici e Papini uscendo da ''La Voce'' decisero di fondare la rivista ''[[Lacerba]]'' appoggiando così il movimento futurista<ref>{{Cita web|url=https://elapsuswebzine.blogspot.it/2011/03/gino-severini-frammenti-di-vita-parigina.html|titolo=Elapsus - Gino Severini, frammenti di vita parigina|autore=Davide Mauro|sito=elapsus.it|accesso=10 gennaio 2017}}</ref>.
Per quanto riguarda i movimenti italiani va valutato il rapporto del futurismo con la quasi contemporanea [[pittura metafisica]] di [[Giorgio De Chirico]]. È stato teorizzato che esse siano espressione della stessa inquietudine novecentesca per il movimento: il futurismo sceglie di rappresentarlo e concentrarsi interamente su di esso; la metafisica lo esclude, creando angosciosi paesaggi in cui tutto è immobile.
 
Alla morte di Umberto Boccioni nel [[1916]], Carrà e Severini si ritrovarono in una fase di evoluzione verso la [[Cubismo|pittura cubista]], di conseguenza il gruppo milanese si sciolse spostando la sede del movimento da Milano a [[Roma]], con la conseguente nascita del "secondo Futurismo".
Infine, equiparare la ricerca futurista dell'attimo con quella impressionista, come è stato fatto in passato, è ormai considerato profondamente errato. Se è vero infatti che gli [[impressionisti]] fecero dell' "attimalità" il nucleo della loro ricerca, loro scopo era fermare sulla tela un istante luminoso, unico e irripetibile. La ricerca futurista si muove in senso quasi opposto: suo scopo è rappresentare sulla tela non un istante di movimento ma il movimento stesso, nel suo svolgersi nello spazio e nel suo impatto emozionale.
 
=== Secondo Futurismo ===
Come conseguenza dell'"estetica della velocità", nelle opere futuriste a prevalere è l'elemento dinamico, il movimento coinvolge infatti l'oggetto e lo spazio in cui esso si muove. Il dinamismo dei treni, degli aeroplani, delle masse multicolori e polifoniche e delle azioni quotidiane (del cane che scodinzola andando a spasso con la padrona, della bimba che corre sul terrazzo, delle ballerine) è sottolineato da colori e pennellate che mettano in evidenza le spinte propulsive delle forme. La costruzione può essere composta da linee spezzate, spigolose e veloci, ma anche da pennellate lineari, intense e fluide se il moto è più armonioso.
[[File:Futuristi con panciotti futuristi.jpg|miniatura|In prima fila [[Fortunato Depero|Depero]], [[Filippo Tommaso Marinetti|Marinetti]] e [[Francesco Cangiullo|Cangiullo]] nel 1924 con panciotti "futuristi"]]
Il secondo Futurismo fu sostanzialmente diviso in due fasi. La prima andava dal [[1918]], due anni dopo la morte di Umberto Boccioni, al [[1928]] e fu caratterizzata da un forte legame con la cultura post-[[cubismo|cubista]] e [[costruttivismo (arte)|costruttivista]]; la seconda invece, dal [[1929]] al [[1939]], fu molto più legata alle idee del [[surrealismo]].
Di questa corrente - che si concluse attraverso il cosiddetto "terzo Futurismo", portando anche all'epilogo del Futurismo stesso - fecero parte molti pittori fra cui [[Fillia|Fillia (Luigi Colombo)]], [[Enrico Prampolini]], [[Filiberto Sbardella]]<ref>{{Cita web|url=https://www.forlipedia.it/tullo-morgagni/|titolo=TULLO MORGAGNI|autore=di Forlipedia|sito=Forlipedia|data=2021-04-11|lingua=it-IT|accesso=2021-09-12}}</ref>, [[Nicolay Diulgheroff]], [[Wladimiro Tulli]] ma anche [[Mario Sironi]], [[Ardengo Soffici]], [[Ottone Rosai]], [[Carlo Vittorio Testi]] e la moglie [[Fides Stagni]].<ref>{{cita web|url=http://www.windoweb.it/guida/arte/correnti_artistiche_futuristi.htm|titolo=Futuristi|accesso=26 novembre 2010}}</ref>
 
Se la prima fase del Futurismo fu caratterizzata da un'ideologia guerrafondaia e fanatica (in pieno contrasto con altre [[Avanguardia (arte)|avanguardie]]) ma spesso anche [[anarchismo|anarchica]], la seconda stagione ebbe un effettivo legame con il [[Fascismo|regime fascista]], nel senso che abbracciò gli stilemi della comunicazione governativa dell'epoca e si valse di speciali favori.
Tra gli epigoni più interessanti del futurismo, l'avanguardia russa del [[raggismo]] e del [[costruttivismo]]. Tutte le idee futuriste in fatto di pittura sono state riassunte nei due manifesti sulla pittura dei primi mesi del [[1912]].
 
I [[futuristi di sinistra]], generalmente meno noti nel panorama culturale italiano dell'epoca, comunque, costituirono quella parte del Futurismo collocata politicamente su posizioni vicine all'[[anarchismo]] e al [[bolscevismo]] anche quando il movimento con i suoi fondatori e personaggi ritenuti principali fu fagocitato dal fascismo.
Due esponenti del movimento pittorico sono [[Umberto Boccioni]] e [[Giacomo Balla]], questi ultimi presenti anche in scultura. La pittura di Boccioni è stata definita "simbolica": il dipinto ''La città che sale'' ([[1910]]), per esempio, è una chiara metafora del progresso, dettato dal titolo e dalle scene di cantiere edile sullo sfondo, esemplificate nella loro vorticosa crescita dalla potenza del cavallo imbizzarrito, un vortice di materia. Se Boccioni è simbolico, Balla è fotografico e analitico. Ancora legato a principi cubisti, non è raro che realizzi sequenze [[fotogrammetria|fotogrammetriche]] di una scena, per rendere il movimento, piuttosto che affidarsi a impetuosi vortici di pittura: è il caso del posato ''Ragazza che corre al balcone'' ([[1912]]).
 
Anche se la gerarchia fascista riservò ai futuristi coevi una sottovalutazione talvolta sprezzante, l'osservazione dei principi [[autoritarismo|autoritaristici]] e la poetica [[interventismo|interventista]] del Futurismo furono quasi sempre presenti negli artisti del gruppo, fino a che alcuni di questi non abbracciarono altri movimenti e presero le distanze dall'ideologia fascista (Carlo Carrà, ad esempio, abbracciò la [[Pittura metafisica|metafisica]]). Altri ancora, come il giovane pittore maceratese [[Wladimiro Tulli]], mantennero costantemente un approccio giocoso e libertario, che poco aveva a che fare con l'estetica fascista, anche nelle successive esperienze di pittura informale.<ref>Christopher Adams, Historiographical perspectives on 1940s Futurism, Journal of Modern Italian Studies, Vol.18, 2013, Issue 4: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1354571X.2013.810801</ref>
== Scultura ==
{{S sezione}}
[[Immagine:'Unique Forms of Continuity in Space', 1913 bronze by Umberto Boccioni.jpg|thumb|left|200px|Umberto Boccioni, ''[[Forme uniche della continuità nello spazio]]'' (1913)]]Il futurista più attivo nel campo della scultura è [[Umberto Boccioni]], la cui ricerca pittorica corre sempre parallela a quella plastica. Nel [[1912]], lo stesso Boccioni pubblica il ''Manifesto tecnico della scultura futurista''. Punto di arrivo di questa ricerca può essere considerato ''Forme uniche nella continuità dello spazio'', del [[1913]]: l'immagine, applicando le dichiarazioni poetiche di Boccioni stesso, è tutt'uno con lo spazio circostante, dilatandosi, contraendosi, frammentandosi e accogliendolo in sé stessa. Anche in ''L'Antigrazioso'' o ''La madre'', immediatamente precedente, sono presenti parametri scultorei simili a ''Forme uniche nella continuità dello spazio'', ma con ancora non risolti alcuni problemi di plasticità derivanti da influssi naturalistici.
 
=== ArchitetturaFuturismo russo ===
[[File:Natalia Goncharova, 1913, The Cyclist, oil on canvas, 78 x 105 cm, The Russian Museum, St.Petersburg.jpg|miniatura|[[Natal'ja Sergeevna Gončarova|Natal'ja Gončarova]]<br />''[[Il ciclista]], ''[[1913]]<br />[[Museo russo]], San Pietroburgo]]
 
Il ''Manifesto futurista'' di Marinetti era stato pubblicato a [[San Pietroburgo]] appena un mese dopo l'uscita su ''[[Le Figaro]]'', e già negli anni [[1911]] e [[1912]] [[Natal'ja Sergeevna Gončarova]] e [[Michail Fëdorovič Larionov]], che in patria verrà definito il "padre del Futurismo russo", furono i concreti iniziatori del movimento in [[Russia]].
Al centro dell'attenzione degli architetti futuristi c'è la [[città]], vista come simbolo della dinamicità e della modernità. All'inizio del [[1914]] [[Antonio Sant'Elia]], il principale architetto, pubblica il ''Manifesto dell'architettura futurista'', nel quale espone i principi di questa corrente.
 
Nel [[1913]] il pittore [[Kazimir Severinovič Malevič]], il compositore [[Michail Vasil'evič Matjušin|Michail Matjušin]] e lo scrittore [[Aleksej Eliseevič Kručënych]] redassero il manifesto del ''Primo congresso Futurista'' russo. Al movimento, conosciuto anche come Cubofuturismo o [[Raggismo]], aderirono personalità come il poeta e drammaturgo [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij]].
Tutti i progetti creati da questi si riferiscono a città del futuro, con particolare attenzione alle innovazioni. In contrapposizione all'architettura classica, vista come statica e monumentale, le città idealizzate dagli architetti futuristi hanno come caratteristica fondamentale il movimento e i trasporti.
 
Nel gennaio 1914 Marinetti stesso si recò a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Dal movimento d'avanguardia futurista nacquero negli anni immediatamente precedenti la [[Rivoluzione russa|rivoluzione del 1917]] due importanti avanguardie artistiche, il [[Costruttivismo (arte)|Costruttivismo]] e il [[Suprematismo]]. L'attenzione che i giornali e il pubblico dedicarono a Marinetti fu enorme, ma non ci fu la stessa attenzione da parte dei futuristi russi, alcuni dei quali tentarono anche di ostacolare la visita di Marinetti. Altri invece, come Sersenevič, furono più ospitali e cordiali. Il temperamento e le declamazioni di Marinetti riscossero successo ovunque; {{Senza fonte|ma Marinetti tentò invano di chiamare i futuristi russi ad unire le forze con i futuristi italiani, perché i maggiori poeti russi, Chlebnikov, Livsič, Majakovskij e anche il regista Larionov criticarono Marinetti.}} L'ultima "mostra futurista" si tenne nel [[1915]] a [[San Pietroburgo|Pietrogrado]].
I futuristi, infatti, compresero immediatamente il ruolo centrale che i trasporti avrebbero assunto successivamente nella vita delle città. Nei progetti di questo periodo si cercano sviluppi e scopi di questa novità. L'[[utopia]] futurista è una città in perenne mutamento, agile e mobile in ogni sua parte, un continuo cantiere in costruzione, e la casa futurista allo stesso modo è impregnata di dinamicità.
 
In Russia il movimento non fu caratterizzato dal [[bellicismo]] come quello dei futuristi italiani, criticato da Majakovskij, ma fu accompagnato da un'[[utopia|utopica]] idea di [[pace]] e [[libertà]], sia individuale (dell'artista), sia collettiva (del mondo), che si sarebbe concluso con l'adesione di una parte del gruppo al [[bolscevismo]]. Dopo la [[rivoluzione d'ottobre]] molti futuristi confluirono nel [[cubismo]] e nell'[[astrattismo]].
Anche l'utilizzo di linee ellittiche e oblique simboleggia questo rifiuto della staticità per una maggior dinamicità dei progetti futuristi, privi di una simmetria classicamente intesa.
Il Futurismo anticipa i grandi temi e le visioni dell'architettura e della città che saranno poprie del [[Movimento Moderno]], anche se il [[Razionalismo italiano]] si perderà un po' tra la diatriba del ''[[neoclassicismo]] semplificato'' di [[Marcello Piacentini]] e la purezza di un [[Giuseppe Terragni]] e non riuscirà ad avere il medesimo slancio innovatore.
 
=== MusicaFuturismo francese ===
In [[Francia]] il Futurismo non si organizzò mai come movimento, ma ebbe almeno tre nomi degni di nota: [[Guillaume Apollinaire]], [[Valentine de Saint-Point]] e [[Iliazd]], quest'ultimo di origine [[georgia]]na.
In campo musicale gli unici rappresentanti di rilievo furono [[Francesco Balilla Pratella]] e [[Luigi Russolo]], pittore oltre che musicista.
A Russolo in particolare si deve l'invenzione dell'[[Intonarumori]], uno strumento che usava per mettere in pratica la sua teoria del [[rumorismo]], ovvero di una musica nella quale ai suoni dovevano essere sostituiti i rumori.
 
Apollinaire scrisse il manifesto ''L'antitradition futuriste'' (29 giugno 1913), pubblicato su ''Lacerba'' solo il 25 settembre dopo le aggiunte e le correzioni di Marinetti. I successivi ''Calligrammes'' (1918) rivelano la chiara influenza del paroliberismo futurista sul poeta francese.
== Teatro ==
{{Vedi anche|Futurismo (teatro)}}
I futuristi perseguono la rifondazione del concetto stesso di comunicazione teatrale. Essi focalizzano la loro attenzione sulla relazione essenziale che si sviluppa fra testo, [[attore (spettacolo)|attori]] e [[spettatore|pubblico]], per recuperare non soltanto i valori di ogni singola componente, bensì anche il senso globale dall'interrelazione fra gli elementi.
 
Valentine de Saint Point, nipote di [[Alphonse de Lamartine|Lamartine]], scrisse il ''Manifesto della donna futurista'', (1912) con il sottotitolo “Risposta a F. T. Marinetti”, in un volantino pubblicato simultaneamente a Parigi e a Milano. Del 1913 è il ''Manifesto futurista della lussuria''.
== Gastronomia ==
{{vedi anche|cucina futurista}}
Grazie alla completezza di questo movimento, viene influnenzata anche la [[gastronomia]].
Nel [[1914]] il cuoco francese [[Jules Maincave]] aderì al futurismo, proponendo quindi l'accostamente di nuovi sapori ed elementi fino ad allora "separati senza serio fondamento". Questo comprendeva accostamenti come filetto di montone e salsa di gamberi, noce di vitello e assenzio, banana e groviera, aringa e gelatina di fragola.
 
== Orientamenti artistici ==
Il [[20 gennaio]] [[1931]] Marinetti pubblicò il ''Manifesto della cucina futurista'', sulla rivista «Comoedia». Secondo Marinetti bisognava eliminare la pastasciutta, così come forchetta e coltello e condimenti tradizionali, e incoraggiare l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi.
[[Francesco Filippini]] rappresenta un riferimento formativo decisivo per la prima fase pittorica di [[Umberto Boccioni]]. Il suo trattamento del [[paesaggio agricolo]] [[Lombardia|lombardo]] — caratterizzato da una [[composizione (arti visive)|struttura orizzontale]] marcata, dalla presenza della [[figura femminile]] in contesti [[rurale|rurali]] e da un uso della [[luce (arte)|luce atmosferica]] — fornì a Boccioni un [[modello figurativo]] e poetico fondamentale nei suoi anni di [[formazione artistica|formazione]].<ref>V. Terraroli (a cura di), ''Francesco Filippini. Catalogo generale delle opere'', Skira, Milano, 1999, pp. 112–115.</ref><ref>M. Carrà, ''La pittura moderna in Italia'', Treves, Milano, 1919, pp. 34–38.</ref> Tra il [[1903]] e il [[1908]], prima dell’adesione al [[futurismo]], Boccioni elabora una [[visione figurativa]] fortemente debitrice del [[naturalismo (arte)|naturalismo]] [[post-scapigliato]], di cui Filippini fu uno degli interpreti primari.
 
Come afferma [[Enrico Crispolti]], il [[paesaggio agricolo]] di Francesco Filippini fu il modello implicito della prima stagione di Boccioni.<ref>Enrico Crispolti, ''Boccioni. Catalogo generale'', Electa, Milano, 1971, vol. I, p. 42.</ref>
== Futuristi italiani ==
*[[Filippo Tommaso Marinetti]]
*[[Fedele Azari]]
*[[Leandra Angelucci Cominazzini]]
*[[Francesco Cangiullo]]
*[[Adone Asinari]]
*[[Giacomo Balla]]
*[[Pietro Belli]]
*[[Umberto Boccioni]]
*[[Oswaldo Bot]], pseudonimo di '''Osvaldo Barbieri'''
*[[Anton Giulio Bragaglia]]
*[[Mario Carli]]
*[[Carlo Carrà]]
*[[Primo Conti]]
*[[Tullio Crali]]
*[[Giulio D'Anna]]
*[[Mino Delle Site]]
*[[Fortunato Depero]]
*[[Nicolay Diugheroff ]]
*[[Gerardo Dottori]]
*[[Farfa]], pseudonimo di '''Vittorio Osvaldo Tommasini'''
*[[Fillia]], pseudonimo di '''Luigi Enrico Colombo'''
*[[Luciano Folgore]]
*[[Ivanhoe Gambini]]
*[[Corrado Govoni]]
*[[Gian Pietro Lucini]]
*[[Antonio Marasco]]
*[[Virgilio Marchi]]
*[[Sante Monachesi]]
*[[Novo]], pseudonimo di '''Nello Voltolina'''
*[[Pippo Oriani]]
*[[Cesare Augusto Poggi]]
*[[Ugo Pozzo]]
*[[Enrico Prampolini]]
*[[Ram]], pseudonimo di '''Ruggero Michaelles'''
*[[Pippo Rizzo]]
*[[Luigi Russolo]]
*Tato, pseudonimo di '''Guglielmo Sansoni'''
*[[Thayaht]], pseudonimo di '''Ernesto Michaelles'''
*[[Antonio Sant'Elia]]
*[[Gino Severini]]
*[[Ardengo Soffici]]
 
Questa continuità tra il naturalismo lombardo di fine [[XIX secolo|Ottocento]] e le prime ricerche visive di Boccioni evidenzia il ruolo storico-artistico di Francesco Filippini come [[precursore]] figurativo del futurismo.<ref>V. Terraroli (a cura di), ''Francesco Filippini. Catalogo generale delle opere'', Skira, Milano, 1999.</ref><ref>F. Russoli, ''Arte e società in Italia'', Garzanti, Milano, 1964, p. 201.</ref>
== Opere principali ==
 
=== Pittura ===
Nelle opere futuriste è quasi sempre costante la ricerca del dinamismo; cioè il soggetto non appare mai fermo, ma in movimento: ad esempio, per loro un cavallo in movimento non ha quattro gambe, ne ha venti.
* [[Umberto Boccioni]], ''Tre donne'' ([[1909]]-[[1910]]);
Così la simultaneità della visione diventa il tratto principale dei quadri futuristi; lo spettatore non guarda passivamente l'oggetto statico, ma ne è come avvolto, testimone di un'azione rappresentata durante il suo svolgimento.
* [[Umberto Boccioni]], ''[[La città che sale]]'' ([[1910]]-[[1911]]);
 
* [[Carlo Carrà]], ''Notturno a Piazza Beccaria'' ([[1910]]);
Per rendere l'idea del moto nelle [[arti visive]] tradizionali, immobili per costituzione, il Futurismo si serve, nella [[pittura]] e nella [[scultura]], principalmente delle “linee-forza”; poiché la linea agisce psicologicamente sull'osservatore con significato direzionale, essa, collocandosi in varie posizioni, supera la sua essenza di semplice segmento e diventa “forza” centrifuga e centripeta, mentre oggetti, colori e piani si sospingono in una catena di “contrasti simultanei”, determinando la resa del “dinamismo universale”.
* [[Umberto Boccioni]], ''La risata'' ([[1911]]);
 
* [[Umberto Boccioni]], ''Stati d'animo, gli addii'' ([[1911]]);
=== Pittura ===
* [[Carlo Carrà]], ''I funerali dell'anarchico Galli'' ([[1911]]);
[[File:Joseph Stella, 1913–14, Battle of Lights, Coney Island, Mardi Gras, oil on canvas, 195.6 × 215.3 cm, Yale University Art Gallery.tif|miniatura|[[Joseph Stella]]<br />''Battle of Lights, Coney Island, Mardi Gras'', 1913-14<br />[[Yale University Art Gallery]]]]
* [[Umberto Boccioni]], ''Materia'' ([[1912]]);
Nel 1910 a [[Milano]] i ''giovani artisti d'Italia'' avevano pubblicato i manifesti sulla pittura futurista. Boccioni si occupò principalmente del dinamismo plastico e sintetico e del superamento del [[cubismo]], mentre Balla passò dallo studio delle vibrazioni luminose ([[divisionismo]]) alla rappresentazione sintetica del moto<ref>{{cita|Giulio Carlo Argan 1970|p. 382}}.</ref>. Nel [[1912]] Boccioni, Carrà e Russolo esposero a Milano le prime opere futuriste alla "Mostra d'arte libera" nella fabbrica [[Casa Ricordi|Ricordi]].
* [[Giacomo Balla]], ''Ragazza che corre al balcone'' ([[1912]]);
 
* [[Giacomo Balla]], ''Dinamismo di un cane al guinzaglio'' ([[1912]]);
Il Futurismo diede il meglio di sé nelle espressioni artistiche legate alla pittura, al [[mosaico]] e alla scultura, mentre le opere [[Letteratura|letterarie]] e [[Teatro|teatrali]], ma anche [[Architettura|architettoniche]], non ebbero la stessa immediata capacità espressiva.
* [[Umberto Boccioni]], ''Elasticità'' ([[1912]]);
 
* [[Gino Severini]], ''La chahuteause'' ([[1912]]);
Le radici del fermento che portò alla declinazione del Futurismo nell'arte si possono riconoscere, artisticamente parlando, già nella [[Scapigliatura]] - corrente tipicamente milanese e [[borghesia|borghese]] della seconda metà dell'Ottocento - laddove il Futurismo distoglie con disprezzo l'attenzione dalla raffinata borghesia per concentrarsi sulla [[rivoluzione industriale]], sulle fabbriche.
* [[Luigi Russolo]], ''Dinamismo di un'automobile'' ([[1912]]-[[1913]]);
 
* [[Carlo Carrà]], ''Cavaliere rosso'' ([[1913]]);
Dal punto di vista stilistico il Futurismo - in particolare quello boccioniano - si basa sui concetti del [[divisionismo]] che però riesce ad adattare per esprimere al meglio gli amati concetti di velocità e di simultaneità: è grazie ad artisti come [[Giovanni Segantini]] e [[Giuseppe Pellizza da Volpedo|Pellizza da Volpedo]] che, pochi anni dopo, il futurista [[Umberto Boccioni]] poté realizzare dipinti come ''[[La città che sale]]''.
 
Dal punto di vista concettuale, il Futurismo naturalmente non ignora i [[Cubismo|principi cubisti]] di scomposizione della forma secondo piani visivi e rappresentazione di essi sulla tela. Cubista è senz'altro la tecnica che prevede di suddividere la superficie pittorica in tanti piani che registrino ognuno una diversa prospettiva spaziale. Tuttavia, mentre per il cubismo la scomposizione rende possibile una visione del soggetto fermo lungo una quarta dimensione esclusivamente spaziale (il pittore ruota intorno al soggetto fermo cogliendone ogni aspetto), il Futurismo utilizza la scomposizione per rendere la dimensione temporale, il movimento.
 
Altrettanto interessanti sono i rapporti stilistici tra il Futurismo boccioniano e il [[cubismo orfico]] di [[Robert Delaunay]].
 
Non mancarono relazioni complesse tra i futuristi italiani e i più importanti esponenti delle avanguardie russe e tedesche.<ref name="www.electaweb.it">{{Cita web | titolo=www.electaweb.it |sito= Futurismo italiano a confronto con artisti tedeschi e russi | url=http://www.electaweb.it/mostre/scheda/futurismo100-illuminazioni-avanguardie-a-confronto-italia-germania-russia-mart-rovereto/it}}
</ref>
 
Equiparare, infine, la ricerca futurista dell'attimo con quella impressionista, come è stato fatto in passato, è ormai considerato profondamente errato. Se è vero infatti che gli [[impressionisti]] fecero dell'"attimalità" il nucleo della loro ricerca - loro scopo era fermare sulla tela un istante luminoso, unico e irripetibile - la ricerca futurista si muoveva in senso quasi opposto: suo scopo era rappresentare sulla tela non un istante di movimento ma il movimento stesso, nel suo svolgersi nello spazio e nel suo impatto emozionale.
 
Come conseguenza dell'"estetica della velocità", nelle opere futuriste a prevalere è l'elemento dinamico: il movimento coinvolge infatti l'oggetto e lo spazio in cui esso si muove. Il dinamismo dei treni, degli aeroplani ([[Aeropittura]]), delle masse multicolori e polifoniche e delle azioni quotidiane (del cane che scodinzola andando a spasso con la padrona, della bimba che corre sul terrazzo, delle ballerine) è sottolineato da colori e pennellate che mettano in evidenza le spinte propulsive delle forme. La costruzione può essere composta da linee spezzate, spigolose e veloci, ma anche da pennellate lineari, intense e fluide se il moto è più armonioso.
 
Tra gli epigoni più interessanti del Futurismo, l'avanguardia russa del [[raggismo]] e del [[costruttivismo (arte)|costruttivismo]]. Le tecniche pittoriche futuriste sono state riassunte nei due manifesti sulla pittura dei primi mesi del [[1912]].
 
Due tra i principali esponenti del movimento pittorico, [[Umberto Boccioni]] e [[Giacomo Balla]], furono presenti anche nella scultura. La pittura di Boccioni è stata definita "simbolica": il dipinto ''La città che sale'' ([[1910]]), per esempio, è una chiara metafora del progresso, dettato dal titolo e dalle scene di cantiere edile sullo sfondo, esemplificate nella loro vorticosa crescita dalla potenza del cavallo imbizzarrito, un vortice di materia che si scompone per piani. Se Boccioni è simbolico, Balla è fotografico e analitico. Ancora legato a principi cubisti, non è raro che realizzi sequenze [[fotogrammetria|fotogrammetriche]] di una scena, per rendere il movimento, piuttosto che affidarsi a impetuosi vortici di pittura: è il caso del posato ''Bambina che corre al balcone'' ([[1912]]).
 
=== Scultura ===
[[File:'Unique Forms of Continuity in Space', 1913 bronze by Umberto Boccioni.jpg|miniatura|Umberto Boccioni<br />''[[Forme uniche della continuità nello spazio]]'', [[1913]]<br />New York, [[Museum of Modern Art]]]]
 
L'artista futurista più attivo nel campo della scultura è [[Umberto Boccioni]], la cui ricerca pittorica corre sempre parallela a quella plastica.
 
Nel [[1912]], lo stesso Boccioni pubblica il ''Manifesto tecnico della scultura futurista''. Punto di arrivo di questa ricerca può essere considerato ''[[Forme uniche della continuità nello spazio]]'', del [[1913]]: l'immagine, applicando le dichiarazioni poetiche di Boccioni stesso, è tutt'uno con lo spazio circostante, dilatandosi, contraendosi, frammentandosi e accogliendolo in sé stessa.
 
Anche in ''L'Antigrazioso'' o ''La madre'', immediatamente precedente, sono presenti parametri scultorei simili a ''Forme uniche nella continuità dello spazio'', ma con ancora non risolti alcuni problemi di [[Plasticità (arte)|plasticità]] derivanti da influssi naturalistici.
 
=== Mosaico ===
La tecnica del [[mosaico]], basata sull'utilizzo di tessere ceramiche e vitree, si è prestata molto bene a esprimere i modi e il dinamismo intesi dall'arte futurista.
 
[[Enrico Prampolini]] e [[Fillia]] eseguono l'importante mosaico dedicato al tema delle ''Comunicazioni'' all'interno della torre del [[Palazzo delle Poste (La Spezia)|Palazzo delle Poste]] di [[La Spezia]] ([[1933]]).
 
Alcuni anni più tardi [[Gino Severini]] esegue altri mosaici per le Poste di [[Alessandria]].
La tradizione musiva di [[Ravenna]] continua con mosaici futuristi di autori vari (Palazzo del Mutilato, primi [[Anni 1940|anni quaranta]]).
 
=== Architettura ===
{{vedi anche|Architettura futurista}}
{{citazione|Il problema dell'[[architettura moderna]] non è un problema di rimaneggiamento lineare. Non si tratta di dover trovare nuove sagome, nuove marginature di finestre e di porte, di sostituire colonne, pilastri, mensole con cariatidi, mosconi, rane (…): ma di creare di sana pianta la [[casa]] nuova, costruita tesoreggiando ogni risorsa della scienza e della tecnica…|[[Antonio Sant'Elia]], dal ''Messaggio'' posto a prefazione della mostra del gruppo ''Nuove Tendenze'' del [[1914]]}}
[[File:Casa Sant'Elia.jpg|miniatura|upright=0.7|Antonio Sant'Elia, una veduta prospettica della ''Città Nuova''. [[1914]]]]
[[File:Santelia02.jpg|miniatura|upright=0.7|Sant'Elia, ''Casa a Gradinate'' la ''Città Nuova''. [[1914]]]]
[[File:Arnaldo Dell'Ira (1903-1943), lampada a grattacielo, 1929.jpg|miniatura|[[Arnaldo Dell'Ira]]<br />lampada "a grattacielo", 1929]]
[[File:Fiat tagliero, 04.JPG|miniatura|[[Giuseppe Pettazzi]] <br>[[Stazione di servizio]] "[[Fiat Tagliero]]", [[1938]]<br />[[Asmara]]]]
Nel [[1912]] [[Antonio Sant'Elia]], che divenne l'[[architetto]] più rappresentativo del movimento, era ancora distante dai futuristi ed era piuttosto legato nel movimento del cosiddetto [[Architettura modernista|Stile floreale]]. In quegli stessi anni a [[Milano]] era attivo [[Giuseppe Sommaruga]] e questi sembra che avesse esercitato una grande influenza sulla formazione del Sant'Elia, infatti, per esempio, molti elementi dinamici del futurista furono anticipati nel [[Grand Hotel Campo dei Fiori]] di [[Varese]]<ref>{{cita|Kenneth Frampton 1982|pp. 91-92}}.</ref>.
 
All'inizio del [[1914]] Sant'Elia pubblicò il ''[[Manifesto dell'Architettura futurista]]'', dove esponeva i principi di questa corrente. Al centro dell'attenzione c'è la [[città]], vista come simbolo della dinamicità e della modernità. Tutti i progetti creati da Sant'Elia si riferiscono a città del [[futuro]]: in contrapposizione all'architettura tradizionale, vista come inadeguata, le [[città ideale|città idealizzate]] dagli architetti futuristi hanno come caratteristica fondamentale il movimento, i [[trasporti]] e le grandi strutture.
I futuristi, infatti, compresero immediatamente il ruolo centrale che i trasporti avrebbero assunto successivamente nella vita delle città. Nei progetti di questo periodo si cercavano sviluppi e scopi di questa novità. L'[[utopia]] futurista è una città in perenne mutamento, agile e mobile in ogni sua parte, un continuo [[cantiere]] in costruzione, e la [[casa]] futurista allo stesso modo è impregnata di dinamicità.
 
Anche l'utilizzo di linee [[ellisse|ellittiche]] e oblique simboleggia questo rifiuto della staticità per una maggior dinamicità dei progetti futuristi, privi di una [[simmetria]] classicamente intesa.
 
Le teorie futuriste sull'architettura erano principalmente ideologiche ed erano espressione di un atteggiamento intellettualistico ma senza riferimenti a metodi formali e tecnici, tuttavia anticiparono i grandi temi e le visioni dell'architettura e della città che saranno proprie del [[Movimento Moderno]]<ref>{{cita|Reyner Banham 1970|p. 105}}.</ref>.
 
A causa della guerra e dopo la morte di Boccioni e Sant'Elia il movimento futurista in [[Italia]] perse il suo slancio. Dopo il [[1919]] l'originaria proposta futurista dei primi tempi fu raccolta piuttosto dai [[Costruttivismo (arte)|costruttivisti]] russi. Il [[Razionalismo italiano|movimento razionalista italiano]] cercherà di proporre gli scenari della Città Nuova delle utopie futuriste ma il [[regime fascista]] smorzerà questi tentativi privilegiando un [[monumentalismo]] legato alla tradizione classicista. Lo stesso avvenne in [[Unione Sovietica]] con il sopravvento del [[totalitarismo|regime totalitario]].
 
Tra i grandi esponenti dell'architettura da ricordare [[Mario Chiattone]], che visse con Sant'Elia a Milano, condividendone le linee teoriche e sviluppando straordinarie visioni di città del futuro, prima di trasferirsi in [[Svizzera]] e abbandonare la militanza. E infine [[Virgilio Marchi]], che operò anche come [[scenografo]].
 
Al Secondo Futurismo appartengono le architetture di [[Angiolo Mazzoni]], autore di notevoli edifici postali e ferroviari, ancora oggi validamente in funzione in diverse città italiane.
 
=== Ceramica ===
Per le sue possibilità espressive, anche la ceramica interessa il movimento futurista. In particolare i ceramisti dell'[[ISIA (Monza)|ISIA]] espressero lavori in sintonia con il nuovo movimento. Il 7 settembre [[1938]] sulla [[Gazzetta del Popolo]] a firma [[Filippo Tommaso Marinetti]] e di [[Tullio d'Albisola]] viene pubblicato il [[Manifesto futurista della Ceramica e Aereoceramica]]. Fin dal 1925 il centro propulsore della ceramica futurista italiana fu [[Albissola Marina]].
 
=== Musica ===
In campo [[musica]]le gli unici rappresentanti di rilievo furono [[Francesco Balilla Pratella]] e [[Luigi Russolo]], pittore, musicista e scrittore, autore del saggio ''[[L'arte dei rumori]]'' pubblicato nel 1916. ''L'arte dei rumori'' è considerata da alcuni autori uno dei testi più importanti e influenti nell'estetica musicale del [[XX secolo]].<ref name="WC10">{{Cita|Warner|Cox, 2004, p.10}}.</ref> A Russolo si deve l'invenzione dell'[[Intonarumori]], uno strumento che usava per mettere in pratica la sua teoria del [[rumorismo]], ovvero di una musica nella quale ai suoni dovevano essere sostituiti i rumori. Essi erano formati da generatori di suoni acustici che permettevano di controllare la dinamica e il volume.
 
=== Letteratura ===
[[File:Aldo Palazzeschi, Carlo Carrà, Giovanni Papini, Umberto Boccioni, Filippo Tommaso Marinetti, 1914.jpg|miniatura|Da sinistra: [[Aldo Palazzeschi]], [[Carlo Carrà]], [[Giovanni Papini]], [[Umberto Boccioni]], [[Filippo Tommaso Marinetti]], 1914]]
{{vedi anche|Letteratura futurista|Filippo Tommaso Marinetti}}
A fine gennaio 1909 [[Filippo Tommaso Marinetti]] inviava il [[Manifesto del futurismo|Manifesto del Futurismo]] ai principali giornali italiani, ma è la pubblicazione su [[Le Figaro]] il 20 febbraio [[1909]] a garantirgli risonanza europea. Nel [[1912]], sulla rivista fiorentina "''[[Lacerba]]''", comparve il "''Manifesto tecnico della letteratura futurista''"<ref>[https://web.archive.org/web/20100613135527/http://sites.google.com/site/futurismoitaliano/letteratura letteratura (Futurismo Italiano)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Del [[1914]] è il volume [[Zang Tumb Tumb]], miglior esempio delle futuriste [[Parole in libertà (futurismo)|Parole in libertà]].
 
==== Poesia ====
I poeti futuristi si riuniranno attorno alla rivista [[Poesia (periodico 1905)|Poesia]] fondata da Marinetti qualche anno prima. Nei componimenti si trova generalmente l'esaltazione del futuro e delle sensazioni forti associate alla velocità e alla guerra. Gli esponenti più noti, oltre al Marinetti, sono: [[Aldo Palazzeschi]], autore della raccolta poetica ''L'incendiario''<ref>A. Palazzeschi, ''L'incendiario'' (Milano, Edizioni Futuriste di Poesia, 1910)</ref> (che include "La fontana malata", "[[E lasciatemi divertire (Palazzeschi)|E lasciatemi divertire]]''"'' e "[[La passeggiata (Palazzeschi)|La passeggiata]]"); [[Ardengo Soffici]], autore di ''Bif& ZF + 18 = Simultaneità – Chimismi lirici''; [[Paolo Buzzi]], autore di ''Aeroplani. Canti alati''. Anche [[Salvatore Quasimodo]] aderì, in gioventù, al Futurismo (ricordiamo la sua poesia "Sera d'estate")<ref>pubblicata nel 1917 sulla rivista fiorentina "Italia Futurista")</ref>. A un successivo momento del Futurismo marinettiano appartiene l'[[Aeropoesia]].
 
=== Teatro ===
{{Vedi anche|Teatro futurista}}
I futuristi perseguirono la rifondazione del concetto stesso di comunicazione teatrale. Promossero un teatro «sintetico, atecnico, dinamico, simultaneo, autonomo, alogico e irreale», dove « è stupido» non ribellarsi al pregiudizio della teatralità, soddisfare la primitività delle folle, curarsi della verosimiglianza, voler spiegare con una logica minuziosa tutto ciò che si rappresenta, sottostare alle imposizioni del crescendo, della preparazione e del massimo effetto alla fine, lasciare imporre alla propria genialità il peso di una tecnica che tutti possono acquisire, rinunciare «al dinamico salto nel vuoto della creazione totale».
 
I futuristi, infatti, possedettero una «invincibile ripugnanza» per il lavoro studiato a tavolino, a priori, sostenendo l'improvvisazione, il teatro come «serbatoio inesauribile di ispirazioni».
 
{{citazione|Tutto è teatrale quando ha valore|''Il teatro futurista sintetico'' di Marinetti, Settimelli e Corra<ref>{{Cita web|autore = Marinetti, Settimelli, Corra|url = http://www.futurismo.altervista.org/manifesti/teatroSintetico.htm|titolo = Il teatro futurista sintetico|accesso = |data = }}</ref>}}
Il teatro futurista promosse anche la [[commedia]] e la [[Farsa (genere teatrale)|farsa]], anziché la [[tragedia]], o il [[dramma]] borghese. Tuttavia, nelle serate futuriste, non era inusuale vedere il pubblico adirato a causa di spettacoli fatti di azioni deliranti. Le cronache dell'epoca riportano notizie relative agli attori futuristi che sfuggono all'ira degli spettatori, spesso provocata ad arte secondo gli intenti espressi nel ''Manifesto futurista del [[teatro di varietà]]''.
 
=== Cinema ===
{{vedi anche|Cinema futurista}}
Nel [[1916]] venne pubblicato il ''Manifesto della Cinematografia futurista'', firmato da [[Filippo Marinetti]], [[Bruno Corra]], [[Arnaldo Ginna]], [[Giacomo Balla]], [[Remo Chiti]] ed [[Emilio Settimelli]], che sosteneva come il cinema fosse "per natura" arte futurista, grazie alla mancanza di un passato e di tradizioni. Essi non apprezzavano il [[origini del cinema narrativo|cinema narrativo]] "passatissimo", cercando invece un cinema fatto di "viaggi, cacce e guerre", all'insegna di uno spettacolo "antigrazioso, deformatore, impressionista, sintetico, dinamico, parolibero". Nelle loro parole c'è tutto un entusiasmo verso la ricerca di un linguaggio nuovo slegato dall'[[estetica]] tradizionale, che era percepita come un retaggio vecchio.
 
I futuristi, per allontanare il cinema dal passato, ripudiavano tutto ciò che era convenzionalmente accettato come affascinante e bellissimo dalla borghesia, usando quindi come soggetti figure distorte (che verranno riprese anche dall'espressionismo tedesco come manifestazione della perdita di speranza della popolazione dopo la [[prima guerra mondiale]]), colori forti ecc. Molte opere cinematografiche futuriste sono andate perdute durante la guerra, tra cui ''Vita futurista'', pellicola nella quale alcuni uomini disturbavano e poi scappavano velocemente alcuni turisti nei bar di [[Firenze]].
 
Tra le opere rinvenute di questo movimento, ci è pervenuta la tragedia ''[[Tahïs]]'' del 1916 di Bargaglia e la romantica ''[[Amor pedestre]]'' del 1914 del comico [[Marcel Fabre]], nel quale viene proposta una relazione non corrisposta tutta raccontata inquadrando i protagonisti dal ginocchio in giù (cortometraggi rintracciabili su YouTube).
 
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina futurista}}
Grazie alla completezza di questo movimento, ne venne influenzata anche la [[gastronomia]].
Nel [[1914]] il cuoco francese [[Jules Maincave]] aderì al Futurismo, proponendo quindi l'accostamento di nuovi sapori ed elementi fino ad allora "separati senza serio fondamento". Questo comprendeva accostamenti come [[Filetto (taglio di carne)|filetto]] di [[Carne ovina|montone]] e salsa di [[gamberi]], noce di [[Carne bovina|vitello]] e [[assenzio]], [[banana]] e [[groviera]], [[aringa]] e [[gelatina (dolce)|gelatina]] di [[fragola]].
 
Il 20 gennaio [[1931]] Marinetti pubblicò il ''Manifesto della cucina futurista'' sulla rivista ''Comoedia''. Secondo Marinetti bisognava eliminare la [[pastasciutta]], così come [[forchetta]] e coltello e condimenti tradizionali, e incoraggiare l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi.
 
Scrive Marinetti:
{{citazione|(...) vi annuncio il prossimo lanciamento della cucina futurista per il rinnovamento totale del sistema alimentare italiano, da rendere al più presto adatto alle necessità dei nuovi sforzi eroici e dinamici imposti dalla razza. La cucina futurista sarà liberata dalla vecchia ossessione del volume e del peso e avrà, per uno dei suoi principi, l'abolizione della pastasciutta. La pastasciutta, per quanto gradita al palato, è una vivanda passatista perché appesantisce, abbrutisce, illude sulla sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti, pessimisti. È d'altra parte patriottico favorire in sostituzione il [[Oryza sativa|riso]].}}
 
== Nel suo tempo ==
È normale che il Futurismo, nascendo in un'epoca di transizione, abbia avuto molteplici contraddizioni. All'immobilismo scolastico e accademico ereditato dalle "tre corone" della poesia [[decadentismo|decadente]] ([[Giosuè Carducci|Carducci]], [[Giovanni Pascoli|Pascoli]] e [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]) i futuristi oppongono la dinamicità, la demolizione all'armonia, e alla raffinatezza contrappongono il disordine delle parole. Gli elementi suddetti richiamano alle caratteristiche del Futurismo più importanti<ref>{{Cita web|autore = Marco Napolitano|url = http://marconeapolitanews.altervista.org/blog/le-caratteristiche-del-movimento-futurista-al-guggenheim/?doing_wp_cron=1426018741.3502368927001953125000|titolo = Le caratteristiche del movimento futurista al Guggenheim|accesso = 10 marzo 2015|data = 10 marzo 2015}}</ref>: esse rientrano appieno nello spirito culturale della belle époque che precedette lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
 
Secondo i futuristi, questi poeti devono essere completamente rinnegati perché incarnano esattamente i quattro ingredienti intellettuali che il Futurismo vuole abolire:
 
* la poesia morbosa e nostalgica;
* il [[sentimentalismo|sentimento romantico]];
* l'ossessione della [[lussuria]];
* la passione per il [[passato]].
 
In contraddizione con il Futurismo è stata anche la corrente crepuscolare.
Infatti il [[crepuscolarismo]], nonostante condivida con il Futurismo l'idea di interartisticità, ha però una concezione della vita completamente diversa:
* i futuristi inneggiano alle innovazioni, i crepuscolari sono avversi a una modernità che aliena l'individuo
* i futuristi sono prepotenti, dinamici, chiassosi, i crepuscolari assumono toni dimessi, pacifici e malinconici
* i futuristi esaltano il caos e le attività delle grandi città, i crepuscolari amano l'intimità, le "piccole cose di pessimo gusto", gli affetti familiari e una vita tranquilla
* i futuristi sono sempre protesi verso un "domani" esaltante, i crepuscolari guardano al passato e alle piccole cose quotidiane.
[[File:Scultura futurista a Milano.JPG|miniatura|Scultura futurista <br>esposta a Milano in Piazzetta Reale per il centenario del movimento]]
 
Nelle [[arti figurative]] invece si presenta il confronto con le altre avanguardie, [[Cubismo]], [[Astrattismo]], [[Dadaismo|Dada]], [[Surrealismo]], [[Pittura metafisica|Metafisica]], ognuna delle quali caratterizzata da propri temi e propri linguaggi espressivi. L'opera futurista è in evidente contrasto per alcuni temi con molte delle altre avanguardie sebbene condividano tutte l'intuizione di trasmettere attraverso l'arte un impulso di trasformazione della società e di rinnovamento. Aspetto specifico del Futurismo è quello di non limitare la propria azione alle espressioni artistiche (come il Cubismo o la Metafisica), ma di prospettare la re-invenzione dell'intera vita, in ogni suo aspetto (e uno dei manifesti maggiormente rilevanti fu infatti "Ricostruzione futurista dell'universo" di Balla e [[Fortunato Depero|Depero]]).
 
Tra i contemporanei dei futuristi che criticarono il movimento ricordiamo [[Giandante X]], che nel 1929, a Milano, all'apertura dei festeggiamenti per il ventennale del Futurismo, contestò apertamente Filippo Tommaso Marinetti, sostenendo che "l’uomo si deve affrancare dalla macchina ed è un errore lasciare sussistere lo scombinato movimento artistico"<ref>{{Cita web|url=http://www.iridenews.it/articolo.php?id=640|titolo=L'Iride News|accesso=2020-10-07}}</ref>.
 
=== Nella critica del dopoguerra ===
Il Futurismo ha influenzato tutta l'arte d'avanguardia del Novecento. Gli artisti futuristi che sopravvissero alla morte di Marinetti (21 dicembre del 1944) e alla [[seconda guerra mondiale]] caddero in disgrazia come tutto il Futurismo, con l'accusa di aver fiancheggiato il [[fascismo]].
 
Nel secondo Novecento nuovi studi di [[Luciano De Maria]], [[Mario Verdone]], [[Enrico Crispolti]], [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]], [[Claudia Salaris]], [[Antonino Reitano]], [[Giordano Bruno Guerri]] hanno parzialmente corretto l'accusa di collusione fascista, rilanciando l'interesse artistico-sociale verso il futurismo. Studi sul futurismo di sinistra (i contatti con gli ambienti anarchici, e persino comunisti) mostravano contemporaneamente che l'avanguardia futurista italiana era stata troppo sommariamente giudicata.
 
Nel corso del tempo diverse sono state le esposizioni riguardanti il Futurismo. Di indubbia rilevanza è stata quella del [[2009]] presso il Palazzo Reale di Milano per il centenario del movimento. La mostra si intitolava ''Futurismo 1909-2009 Velocità+Arte+Azione''<ref>{{Cita web|url=https://elapsuswebzine.blogspot.it/2009/04/futurismo-velocitaarteazione.html#more|titolo=Futurismo = Velocità+Arte+Azione|sito=elapsuswebzine.blogspot.it|accesso=14 febbraio 2017}}</ref>. Nel 2014, il Futurismo italiano, con una grande esposizione retrospettiva fino al 1944 al [[Solomon R. Guggenheim Museum|Guggenheim Museum]] di [[New York]] a cura di Vivien Greene<ref>{{cita|Vivien Greene}}, [http://www.artribune.com/2014/04/il-futurismo-italiano-a-new-york-intervista-a-vivien-greene/]</ref>, è tornato alla ribalta internazionale. Il centenario del Futurismo ha anche contribuito al rilancio internazionale degli studi sulle artiste del Futurismo e sulla visione della donna nel Movimento.
 
Nel [[2018]] è stato pubblicato il Manifesto del Fumetto Futurista redatto da Massimo Bonura e uno dei primi (se non il primo) fumetti futuristi programmatici, cioè seguendo esplicitamente uno schema scritto e definito, dal titolo "Il brutto anatroccolo. Ma che Wow!!" di Claudio S. Gnoffo, a significare l'importanza che il movimento futurista ha avuto come influenza nel delineare nuovi stili d'arte di rottura e sperimentali<ref>{{Cita libro|titolo=Massimo Bonura, Il fumetto come Arte e altri saggi, Palermo, Edizioni Ex Libris, 2018.
Per il Manifesto del Fumetto Futurista si vedano le pp. 68-69, per le tavole del Fumetto Futurista di Claudio S. Gnoffo si vedano le pp. 70-71}}</ref>.
 
== Principali esponenti del futurismo ==
{{div col|cols=1}}
=== Futuristi italiani ===
* [[Filippo Tommaso Marinetti]]
* [[Enrico Allimandi]]
* [[Adone Asinari]]
* [[Franco Asinari]]
* [[Antonio Asturi]]
* [[Fedele Azari]]
* [[Roberto Iras Baldessari]]
* [[Giacomo Balla]]
* [[Enzo Benedetto]]
* [[Umberto Boccioni]]
* [[Vittorio Bodini]]
* [[Uberto Bonetti]]
* [[BOT (pittore)|Oswaldo Bot]], pseudonimo di ''Osvaldo Barbieri''
* [[Anton Giulio Bragaglia]]
* [[Alessandro Bruschetti]]
* [[Paolo Buzzi]]
* [[Francesco Cangiullo]]
* [[Benedetta Cappa]]
* [[Mario Carli]]
* [[Enrico Carmassi]]
* [[Sebastiano Carta]]
* [[Carlo Carrà]]
* [[Gianni Carramusa]]
* [[Giuseppe Caselli]]
* [[Riccardo Castagnedi]]
* [[Enrico Cavacchioli]]
* [[Arturo Ciacelli]]
* [[Remo Chiti]]
* [[Primo Conti]]
* [[Vittorio Corona (pittore)|Vittorio Corona]]
* [[Bruno Corra]], pseudonimo di Bruno Ginanni Corradini
* [[Tullio Crali]]
* [[Auro D'Alba]], pseudonimo di Umberto Bottone
* [[Giulio D'Anna]]
* [[Luigi De Giudici]]
* [[Mino Delle Site]]
* [[Fortunato Depero]]
* [[Gerardo Dottori]]
* [[Leonardo Dudreville]]
* [[Carlo Erba (pittore)|Carlo Erba]]
* [[Julius Evola]]
* [[Vittorio Osvaldo Tommasini|Farfa]], pseudonimo di Vittorio Osvaldo Tommasini
* [[Fillia]], pseudonimo di Luigi Enrico Colombo
* [[Luciano Folgore]]
* [[Gesualdo Manzella Frontini]]
* [[Achille Funi]]
* [[Ivanhoe Gambini]]
* [[Alf Gaudenzi]], pseudonimo di Alfredo Gaudenzi
* [[Giacomo Giardina]]
* [[Arnaldo Ginna]], pseudonimo di Arnaldo Ginanni Corradini
* [[Giovanni Governato]]
* [[Corrado Govoni]]
* [[Guglielmo Jannelli]]
* [[Giovanni Korompay]]
* [[Krimer]]
* [[Mimì Maria Lazzaro]]
* [[Escodamè]], pseudonimo di Michele Leskovic
* [[Osvaldo Licini]]
* [[Gian Pietro Lucini]]
* [[Alberto Magnelli]]
* [[Vincenzo Mai]]
* [[Enzo Mainardi]]
* [[Giorgio Michetti]]
* [[Antonio Marasco (pittore)|Antonio Marasco]]
* [[Oreste Marchesi]]
* [[Emma Marpillero]]
* [[Pino Masnata]]
* [[Silvio Mix]]
* [[Sante Monachesi]]
* [[Marisa Mori]]
* [[Bruno Munari]]
* [[Benito Mussolini]]
* [[Marco Muti]], pseudonimo di Claudio Maria Valcanale
* [[Emilio Notte]]
* [[Renzo Novatore]], pseudonimo di Abele Ricieri Ferrari
* [[Nello Voltolina]]
* [[Pippo Oriani]]
* [[Nino Oxilia]]
* [[Ivo Pannaggi]]
* [[Giovanni Papini]]
* [[Luigi Pepe Diaz]]
* [[Osvaldo Peruzzi]]
* [[Vittorio Piscopo]]
* [[Enrico Prampolini]]
* [[Francesco Balilla Pratella]]
* [[Giuseppe Preziosi]]
* [[Salvatore Quasimodo]]
* [[Renato Righetti]]
* [[Romolo Romani]]
* [[Ottone Rosai]]
* [[Pippo Rizzo]]
* [[Angelo Rognoni]]
* [[Umberto Luigi Ronco]]
* [[Mino Rosso]]
* [[Luigi Russolo]]
* [[Bruno Giordano Sanzin]]
* [[Alberto Sartoris]]
* [[Antonio Sant'Elia]]
* [[Filiberto Sbardella]]
* [[Gino Severini]]
* [[Ardengo Soffici]]
* [[Fides Stagni]]
* [[Tato (artista)|Tato]], pseudonimo di Guglielmo Sansoni
* [[Mario Sironi]]
* [[Fides Stagni]]
* [[Joseph Stella]]
* [[Mario Sturani]]
* [[Italo Tavolato]]
* [[Geppo Tedeschi]]
* [[Thayaht]], pseudonimo di Ernesto Michahelles
* [[Wladimiro Tulli]]
* [[Giuseppe Ungaretti]]
* [[Vann'Antò]]
* [[Ruggero Vasari]]
* [[Lucio Venna]], pseudonimo di Giuseppe Landsmann
* [[Mario Mirko Vucetich]]
* [[Gino Soggetti]]
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=== Futuristi russi ===
* [[David Nikolaj Vladimir Burljuk]]
* [[Jakov Georgievič Černichov|Jakov Černichov]]
* [[Velimir Chlebnikov]]
* [[Natal'ja Sergeevna Gončarova]]
* [[Michail Larionov]]
* [[Vladimir Majakovskij]]
* [[Kazimir Severinovič Malevič]]
* [[Aleksandr Rodčenko]]
* [[Aleksej Eliseevič Kručënych|Aleksej Kručënych]]
* [[Giovanni Chetofi]] pseudonimo di Ivan Konstantinovič Krejnart - Ivan Ketov
 
=== Futuristi francesi ===
* [[Robert Delaunay]]
* [[Marcel Duchamp]]
* [[Paul Fort]]
* [[Fernand Léger]]
* [[Jules Maincave]]
* [[Georges Bernanos]]
* [[Guillaume Apollinaire]]
 
=== Futuristi cechi ===
* [[Růžena Zátková]]
* [[Jiří Kroha]]
 
=== Futuristi ungheresi ===
* [[Béla Kádár]]
* [[Lajos Kassák]]
* [[Hugó Scheiber]]
 
=== Futuristi portoghesi ===
* [[Fernando Pessoa]], divulgò aspetti del movimento attraverso le riviste [[Orpheu]] (1915) e [[Portugal Futurista]] (1917)
* [[Guilherme de Santa-Rita]], pittore, ideatore della rivista [[Portugal Futurista]] (1917)
 
=== Futuristi catalani ===
* [[Joan Salvat-Papasseit]]
 
=== Futuristi brasiliani ===
* [[Oswald de Andrade]]
 
=== Futuristi argentini ===
* [[Emilio Pettoruti]]
 
=== Futuristi peruviani ===
* [[Alberto Hidalgo]]
 
=== Futuristi belgi ===
* [[Jules Schmalzigaug]]
 
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== Principali manifesti ==
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* ''[[Manifesto del futurismo]]'', (Pubblicato da "Le Figaro" il 20 febbraio [[1909]]), Marinetti
* ''Uccidiamo il Chiaro di luna'', (aprile [[1909]]), Marinetti
* ''Manifesto dei Pittori futuristi'', (11 febbraio [[1910]]), Boccioni, Carrà, [[Luigi Russolo|Russolo]], Balla e Severini
* ''La pittura futurista - Manifesto tecnico'', (11 aprile [[1910]]), Boccioni, Carrà, [[Luigi Russolo|Russolo]], Balla e Severini
* ''[[Contro Venezia passatista]]'', (27 aprile [[1910]]), Marinetti, Boccioni, Carrà, [[Luigi Russolo|Russolo]]
* ''Manifesto dei drammaturghi futuristi'', (11 gennaio [[1911]]), Marinetti
* ''Manifesto dei Musicisti futuristi'', (11 gennaio [[1911]]), Pratella
* ''La musica futurista-Manifesto tecnico'', (29 marzo [[1911]]), Pratella
* ''Manifesto della Donna futurista'', (25 marzo [[1912]]), Valentine de Saint-Point
* ''Manifesto della Scultura futurista'', (11 aprile [[1912]]), Boccioni
* ''Manifesto tecnico della letteratura futurista'', (11 maggio [[1912]]), Marinetti
* ''L'arte dei Rumori'', (11 marzo [[1913]]), [[Luigi Russolo|Russolo]]
* ''Distruzione della sintassi. L'immaginazione senza fili e le Parole in libertà'', (11 maggio [[1913]]), Marinetti
* ''L'Antitradizione futurista'', (29 giugno [[1913]]), [[Guillaume Apollinaire]]
* ''La pittura dei suoni, rumori e odori'', (11 agosto [[1913]]), Carrà
* ''Il Teatro di Varietà'', (1º ottobre [[1913]]), Marinetti
* ''Il controdolore'', (29 dicembre [[1913]]), Palazzeschi
* ''Pittura e scultura futuriste'', ([[1914]]), Boccioni
* ''[[Manifesto dell'Architettura futurista]]'', ([[1914]]), Sant'Elia
* ''Il teatro futurista sintetico'', ([[1915]]), Corra, Settimelli, Marinetti
* ''La ricostruzione futurista dell'universo'', ([[1915]]), Balla, Depero
* ''La Scenografia futurista'', ([[1915]]), Prampolini
* ''Manifesto del cinema futurista'', ([[1916]]), Marinetti, [[Bruno Corra|Corra]], Settimelli
* ''Manifesto della danza futurista'', ([[1917]]), Marinetti
* ''Manifesto dell'[[Aeropittura]]'' futurista, ([[1929]])
* ''Manifesto della Fotografia futurista'', (16 aprile 1930), Tato (pseudonimo di Guglielmo Sansoni), Filippo Tommaso Marinetti
* ''Manifesto della cucina futurista'', ([[1931]]), Marinetti.
* ''[[Manifesto futurista della Ceramica e Aereoceramica]]'' ([[1938]]), [[Filippo Tommaso Marinetti]] e [[Tullio d'Albisola]]
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== Opere principali ==
=== Pittura ===
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* [[Umberto Boccioni]], ''Tre donne'' ([[1909]]-[[1910]]);
* [[Umberto Boccioni]], ''[[La città che sale]]'' ([[1910]]-[[1911]]);
* [[Carlo Carrà]], ''Notturno a Piazza Beccaria'' ([[1910]]);
* [[Umberto Boccioni]], ''La risata'' ([[1911]]);
* [[Umberto Boccioni]], ''[[Stati d'animo (Boccioni)|Stati d'animo]]'' ([[1911]]);
* [[Carlo Carrà]], ''I funerali dell'anarchico Galli'' ([[1911]]);
* [[Umberto Boccioni]], ''Materia'' ([[1912]]);
* [[Giacomo Balla]], ''Ragazza che corre al balcone'' ([[1912]]);
* [[Giacomo Balla]], ''[[Dinamismo di un cane al guinzaglio]]'' ([[1912]]);
* [[Giacomo Balla]], ''Lampada ad arco'' ([[1911]]);
* [[Umberto Boccioni]], ''Elasticità'' ([[1912]]);
* [[Gino Severini]], ''La chahuteause'' ([[1912]]);
* [[Luigi Russolo]], ''Dinamismo di un'automobile'' ([[1912]]-[[1913]]);
* [[Carlo Carrà]], ''Cavaliere rosso'' ([[1913]]);
* [[Giacomo Balla]], ''Automobile + velocità + luce'' ([[1913]]).
* [[Gino Severini]], ''Ballerina in blu'' ([[1913]]);
* [[Fortunato Depero]], ''I Cavalieri''.
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=== SculturaNote ===
<references/>
* [[Umberto Boccioni]], ''Forme uniche della continuità nello spazio'' ([[1913]]);
[Giacomo Balla] "Il pugno di Boccioni"
 
== Bibliografia ==
{{organizzare|si tratta delle fonti usate per la stesura della voce o (come sembra) di un elenco di pubblicazioni sul futurismo? Con che criterio i titoli vengono continuamente aggiunti, tolti e modificati dalla sezione bibliografica? Separare fonti da approfondimenti (e in questi ultimi tenere solo le poche pietre miliari) per [[Wikipedia:Bibliografia]]|arte|ottobre 2014}}
*''I poeti futuristi'', a c. di M. Albertazzi, con i saggi di G. Wallace e M. Pieri, Trento, [[La Finestra editrice]], [[2004]]. L'opera contiene in appendice i manifesti futuristi.
 
*Giovanni Antonucci. ''Storia del teatro futurista''. Roma, [[Edizioni Studium]], [[2005]]
=== Fonti ===
*Lia Lapini. ''Il teatro futurista italiano''. Milano, Mursia, 1977. ISBN 8842513539
* {{Cita libro |autore = [[Giulio Carlo Argan]] |titolo = L'arte moderna 1770/1970 |città = Firenze |editore = Sansoni |anno = 1970 |sbn = RLZ0058303 |cid = Giulio Carlo Argan 1970}}
*''Il dizionario del futurismo'', a c. di E. Godoli, 2 tomi, Firenze, Vallecchi-MART, 2001.
* {{Cita libro |autore = |curatore = Giovanni Lista |curatore2 = Ada Masoero |titolo = Futurismo 1909-2009. Velocità+Arte+Azione (Milano, [[Palazzo Reale di Milano|Palazzo Reale]], 5 febbraio – 7 giugno 2009) |città = Milano |editore = [[Skira]] |anno = 2009 |isbn = 978-88-572-0039-2}}
* Cammarota, Domenico. ''Filippo Tommaso Marinetti. Bibliografia'', Milano, Skira («Documento del MART» 5), 2002.
* {{Cita libro|autore = Gino Severini|titolo = Vita di un pittore|anno = 2008|editore = Abscondita|città = |ISBN = 978-88-8416-189-5}}
* Id. ''Futurismo. Bibliografia di 500 scrittori italiani'', Milano, Skira («Documenti del MART» 10), 2006.
* Luciano De Maria, Laura Donati, ''Marinetti e i futuristi'', Garzanti, 1994, ISBN 8811472369
* ''Futurismo & Futurismi'', a c. di P. Hulten, Milano, Bompiani, 1986.
* {{Cita libro |lingua = en |autore = |curatore = Vivien Greene |titolo = Italian Futurism, 1909-1944: Reconstructing the Universe |città = New York |editore = [[Solomon R. Guggenheim Museum]] |anno = 2014 |isbn = 978-0-89207-499-0 |cid = Vivien Greene}}
* ''Futurismo 1909-1944'', a c. di E. Crispolti, Milano, Mazzotta, 2001.
* {{Cita libro |autore = [[Kenneth Frampton]] |titolo = Storia dell'architettura moderna |traduttore = Mara De Benedetti e Raffaella Poletti |città = Bologna |editore = Zanichelli |anno = 1982 |sbn = RAV0137585 |cid = Kenneth Frampton 1982}}
* ''Futurismo. Velocità e dinamismo espressivo'', a c. di G. Lista, Santarcangelo di Romagna, KeyBook/Rusconi libri srl, 2002.
* {{en}} [[Reyner Banham]], ''Theory and Design in the First Machine Age'', New York, 1960; trad. it. {{Cita libro |autore = |titolo = Architettura della prima età della macchina |altri = di Enrica Labò |città = Bologna |editore = |anno = 1970 |sbn = SBL0360948 |cid = Reyner Banham 1970}}
* ''Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri'', a c. di E. Crispolti, Venezia, Marsilio Editori, 1986.
 
* ''Futurismo & Sport Design'', a c. di M. Mancin, Montebelluna-Cornuda, Antiga Edizioni, 2006.
=== Approfondimenti ===
* AA.VV., ''Futurismo e futurismi'', Supplemento ad «[[Alfabeta]]» nº 84, 1986 [Speciale in collaborazione tra «Alfabeta» e «[[La Quinzaine littéraire]]»].
* {{Cita libro |autore = AA.VV. |titolo = Divenire 3 Futurismo |curatore = R. Campa |città = Bergamo |editore = Sestante Edizioni |anno = 2009 |isbn = 978-88-95184-55-5}}
* {{Cita libro |autore = |curatore = Walter Pedullà |titolo = Il Futurismo nelle avanguardie. Atti del convegno internazionale in occasione del centenario della nascita del Futurismo (Milano, Palazzo Reale, 4-6 febbraio 2010) |città = Roma |editore = Editrice Ponte Sisto |anno = 2010 |isbn = 978-88-95884-31-8}}
* {{Cita libro |autore = |curatore = Marco Albertazzi |titolo = I poeti futuristi |altri = con i saggi di George Wallace e Marzio Pieri |città = Trento |editore = La Finestra editrice |annooriginale = Milano, 1912 |anno = 2004 |isbn = 88-88097-82-1}} L'opera contiene in appendice alcuni manifesti futuristi.
* {{Cita libro |autore = Giovanni Antonucci |titolo = Storia del teatro futurista |città = Roma |editore = Edizioni Studium |anno = 2005 |isbn = 88-382-3980-0}}
* {{Cita libro |autore = Guido Bartorelli |titolo = Numeri innamorati. Sintesi e dinamiche del secondo futurismo |città = Torino |editore = Testo & Immagine |anno = 2001 |isbn = 88-8382-024-X}}
* Mirella Bentivoglio, Franca Zoccoli, ''Le futuriste italiane nelle arti visive'', De Luca Editori d'Arte, 2008.
* [[Antonino Reitano]], ''L’onore, la patria e la fede nell’ultimo Marinetti'', Angelo Parisi Editore, 2006.
* {{Cita libro |autore = Stefano Bianchi |titolo = La musica futurista. Ricerche e documenti |città = Lucca |editore = Libreria Musicale Italiana Editrice |anno = 1995 |isbn = 88-7096-115-X}}
* {{Cita libro |autore = [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]] |titolo = Il Futurismo |città = Milano |editore = Fabbri |anno = 1970 |sbn = RLZ0162061}}
* {{Cita libro |autore = Maurizio Calvesi |titolo = Il Futurismo. La fusione della vita nell'arte |edizione = Nuova ed. |città = Milano |editore = Fabbri |anno = 1975 |sbn = LIA0177705}}
* [[Luciano Caruso]] e Stelio Maria Martini (a cura di), ''Scrittura visuale e poesia sonora futurista'', Palazzo Medici Riccardi, Firenze 1977 (catalogo).
* [[Luciano Caruso]] e Stelio Maria Martini (a cura di), ''Tavole parolibere futuriste. 1912 – 1944'', 2 volumi, Napoli, Liguori, 1977.
* [[Luciano Caruso]], ''Francesco Cangiullo e il Futurismo a Napoli'', Firenze, Spes – Salimbeni, 1979.
* [[Luciano Caruso]] (a cura di), ''Il colpo di glottide. La poesia come fisicità e materia'', Firenze, Vallecchi, 1980 (catalogo).
* [[Luciano Caruso]] (a cura di), ''Manifesti, proclami, interventi e documenti teorici del futurismo, 1909 – 1944'', Firenze, Spes – Salimbeni, 1980.
* {{Cita libro |autore = Simona Cigliana |titolo = Futurismo esoterico |altri = prefazione di Walter Pedullà |città = Roma |editore = La Fenice |anno = 1996 |isbn = 88-86171-29-3}} - {{Cita libro |autore = |titolo = |edizione = 2 |città = Napoli |editore = Liguori |anno = 2002 |isbn = 88-207-3295-5}}
* Domenico Cammarota, ''Filippo Tommaso Marinetti. Bibliografia'', Milano, Skira («Documento del MART» 5), 2002.
* Domenico Cammarota, ''Futurismo. Bibliografia di 500 scrittori italiani'', Milano, Skira («Documenti del MART» 10), 2006.
* [[Gabriella Chioma]], ''Ala d'AreoDonna. Futuriste nel Golfo 1932 -1933'', Treviso, Edizioni del Tridente, 2009.
* [[Enrico Crispolti]], ''Il mito della macchina ed altri temi del Futurismo'', Trapani, Celebes, 1969.
* Enrico Crispolti (a cura di), ''Il Futurismo e la moda. Balla e gli altri'', Venezia, Marsilio Editori, 1986.
* Enrico Crispolti, ''Futurismo 1909-1944'', Milano, Mazzotta, 2001.
* Matteo D'Ambrosio, ''Futurismo e altre avanguardie'', Napoli, Liguori Editore, 1999;
* [[Luciano De Maria]] (a cura di), ''Marinetti e il Futurismo'', Mondadori, Milano 1973.
* [[Fortunato Depero]], ''Prose futuriste'', Trento, V.D.T.T., 1973;
* Angelo D'Orsi, ''Il Futurismo tra cultura e politica. Reazione o rivoluzione?'', Roma, Editore Salerno, 2009.
* E. David, ''Futurismo, Dadaismo e Avanguardia Romena: contaminazioni fra culture europee (1909- 1930)'', Torino, L'Harmattan Italia, 2006.
* [[Arnaldo Di Benedetto]], ''Tre poeti e il futurismo: Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale (con un cenno su Saba)'', in «Italica», LXXXVIII (2011), pp.&nbsp;198–218.
* {{Cita libro |autore = |curatore = Maria Drudi Gambillo |curatore2 = Teresa Fiori |titolo = Archivi del Futurismo |volume = 2 volumi |altri = prefazione di [[Giulio Carlo Argan]] |città = Roma |editore = De Luca |anno = 1958 |sbn = RMS0230103 |cid = Maria Drudi Gambillo e Teresa Fiori, Roma 1958}}
* {{Cita libro |autore = |curatore = Maria Drudi Gambillo |curatore2 = Teresa Fiori |titolo = Archivi del Futurismo |volume = 2 volumi |edizione = 2 |città = Milano |editore = Arnoldo Mondadori Editore |anno = 1986 |sbn = TO01041302}}
* [[Giovanni Fontana (poeta)|Giovanni Fontana]], ''Anton Giulio Bragaglia: La scena dello spazio e lo spazio della scena'', in “Territori”, nº 11, Frosinone, aprile 2001.
* Giovanni Fontana, ''La voce in movimento. Vocalità, scritture e strutture intermediali nella sperimentazione poetico-sonora'', con CD, Monza, Ed. Harta Performing & Momo, 2003.
* Giovanni Fontana, ''Anton Giulio Bragaglia e la sintesi del movimento. Il diritto all'identità fotodinamica'', in “Avanguardia”, Anno IX, nº 27, Roma 2004.
* {{fr}} Giovanni Fontana, ''Le futurisme a 100 ans. Dans sa révolution poétique, le germe de la poésie performative contemporaine'', in “Inter. Art Actuel”, nº 103, autunno 2009, Québec.
* Giovanni Fontana, ''Testo, gesto, voce. La performance futurista'', in “Luci e ombre del futurismo. Atti del Convegno internazionale”, a cura di Antonio Gasbarrini e Novella Novelli, Quaderni di Bérénice 13, L'Aquila, Angelus Novus Edizioni, dicembre 2010.
* Giovanni Fontana, ''Hermes Intermedia e l'eredità fotodinamica'', in “Aparte. Periodico culturale e organizzativo dell'associazione Pecci Arte”, nº 13, Prato, dicembre 2011.
* {{Cita libro |autore = |curatore = Ezio Godoli |titolo = Il dizionario del Futurismo |volume = 2 tomi |città = Firenze |editore = Vallecchi-MART |anno = 2001 |isbn = 88-8427-006-5}}
* {{Cita libro |autore = |curatore = [[Francesco Grisi (scrittore)|Francesco Grisi]] |titolo = I Futuristi |città = Roma |editore = Newton & Compton |anno = 1994 |isbn = 88-7983-454-1}}
* {{Cita libro |autore = |curatore = [[Pontus Hultén]] |titolo = Futurismo & Futurismi (Catalogo della Mostra tenuta a Palazzo Grassi di Venezia nel 1986) |città = Milano |editore = Bompiani |anno = 1986 |sbn = CFI0054137}}
* {{Cita libro |autore = Lia Lapini |titolo = Il teatro futurista italiano |città = Milano |editore = Mursia |anno = 1977 |isbn = 88-425-1353-9}}
* [[Giovanni Lista]], ''Le livre futuriste, de la libération du mot au poème tactile'', Modena, Editioni Panini, 1984.
* Giovanni Lista, ''Futurismo. Velocità e dinamismo espressivo'', Santarcangelo di Romagna, KeyBook/Rusconi libri srl, 2002.
* [[Daniele Lombardi]], ''Il suono veloce. Futurismo e Futurismi in musica'', Milano – Lucca, Ricordi – LIM, 1996.
* [[Arrigo Lora Totino]] (a cura di), ''Futura'', Milano, Cramps, 1978 [con 7LP33].
* [[Filippo Tommaso Marinetti]], ''Teoria e invenzione futurista'', Milano, Mondadori, 1968.
* {{Cita libro |autore = |curatore = Alessandro Masi |titolo = Zig Zag. Il romanzo futurista |città = Milano |editore = il Saggiatore |annooriginale = 1995 |anno = 2009 |isbn = 978-88-428-1600-3}}
* {{Cita libro |autore = Marco Mancin |autore2 = Valentina Durante |titolo = Futurismo & Sport Design |città = Montebelluna-Cornuda |editore = Antiga Edizioni |anno = 2006 |isbn = 88-88997-29-6}}
* {{Cita libro |autore = Fernando Maramai |titolo = F.T. Marinetti. Teatro e azione futurista |città = Udine |editore = Campanotto |anno = 2009 |isbn = 88-456-1060-8}}
* {{Cita libro |autore = Stelio Maria Martini |titolo = Breve storia dell’avanguardia |città = Marano (NA) |editore = Nuove Edizioni |anno = 1988 |sbn = CFI0141701}}
* {{Cita pubblicazione |lingua = en |autore = [[Pino Masnata]] |titolo = Radia: A Gloss of the 1933 Futurist Radio Manifesto |url = http://www.ezrapoundmusic.com/page3.html |editore = Second Evening Art Pub. |città = Emeryville (California) |accesso = 14 novembre 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141101153147/http://ezrapoundmusic.com/page3.html |dataarchivio = 1º novembre 2014 |urlmorto = sì }}
* {{Cita libro |autore = [[Virgilio Marchi]] |titolo = Architettura Futurista |città = Torino |editore = Einaudi |annooriginale = 1924 |anno = 1976 |sbn = MIL0237942}}
* {{Cita libro |autore = [[Giacomo Properzj]] |titolo = Breve storia del Futurismo |città = Milano |editore = Mursia |anno = 2009 |isbn = 978-88-425-4158-5}}
* {{Cita libro |autore = Ilaria Riccioni |titolo = Futurismo, logica del postmoderno |città = Imola |editore = La Mandragora |anno = 2003 |isbn = 88-88108-74-2}}
* {{Cita libro |autore = Ilaria Riccioni |titolo = Arte d'avanguardia e società |città = Roma |editore = L'Albatros |anno = 2006 |isbn = 88-89820-03-9}}
* {{Cita libro |autore = Ilaria Riccioni |titolo = Depero. La reinvenzione della realtà |città = Chieti |editore = Solfanelli |anno = 2006 |isbn = 88-89756-03-9}}
* {{Cita libro |autore = [[Claudia Salaris]] |titolo = Bibliografia del Futurismo. 1909 – 1944 |città = Roma |editore = Biblioteca del Vascello / Stampa Alternativa |anno = 1988 |sbn = PAL0063694}}
* {{Cita libro |autore = Claudia Salaris |titolo = Filippo Tommaso Marinetti |città = Scandicci (FI) |editore = La Nuova Italia |anno = 1988 |isbn = 88-221-0650-4}}
* {{Cita libro |autore = Claudia Salaris |titolo = Storia del futurismo. Libri giornali manifesti |edizione = 2 |città = Roma |editore = Editori Riuniti |anno = 1992 |isbn = 88-359-3654-3}}
* {{Cita libro |autore = Claudia Salaris |titolo = Marinetti. Arte e vita futurista |città = Roma |editore = Editori Riuniti |anno = 1997 |isbn = 88-359-4360-4}}
* {{Cita libro |autore = Leonardo Tondelli |titolo = Futurista senza futuro. Marinetti ultimo mitografo |città = Firenze |editore = Le Lettere |anno = 2009 |isbn = 88-6087-287-1}}
* {{Cita libro |autore = [[Adriano Spatola]] |titolo = Il Futurismo |città = Milano |editore = Elle Emme, s.d. |anno = 1980 |sbn = LO11322699}}
* {{Cita libro |autore = Luigi Tallarico |titolo = Futurismo nel suo centenario, la continuità |città = Galatina |editore = Congedo |anno = 2009 |isbn = 978-88-8086-840-8}}
* {{Cita libro |autore = Giovanni Tuzet |titolo = A regola d'arte |città = Ferrara |editore = Este Edition |anno = 2007 |isbn = 978-88-89537-50-3}}
* {{Cita libro |autore = [[Mario Verdone]] |titolo = Teatro del tempo futurista |città = Roma |editore = Lerici |anno = 1969 |sbn = SBL0352972}}
* {{Cita libro |autore = Mario Verdone |titolo = Che cos’è il Futurismo |città = Roma |editore = Casa Ed. Astrolabio – Ubaldini Editore |anno = 1970 }}
* {{Cita libro |autore = |curatore = [[Glauco Viazzi]] |titolo = I poeti del Futurismo (1909 – 1944) |città = Milano |editore = Longanesi & C. |anno = 1978 |sbn = SBL0241201}}
* {{Cita libro |autore = Walter Pedullà |titolo = Per esempio il Novecento. Dal futurismo ai giorni nostri |città = Milano |editore = Rizzoli |anno = 2008 |isbn = 978-88-17-02749-6}}
* {{Cita pubblicazione |autore = Winfried Wehle |titolo = Sconfinamento nel trasumano. Vuoto mitico e affollamento mediale nell'arte futurista |rivista = «Studi Italiani» |numero = 11 |anno = 2009 |pp = 25-46 |issn = 1724-1596 |url = http://edoc.ku-eichstaett.de/4313/1/Sconfinamento.pdf |tipo = [[PDF]]}}
* [[Giovanni Lista]], ''Photographie Futuriste Italienne'', 1981, Catalogo della Mostra al MAMVP, Parigi.
* Claudio S. Gnoffo, ''Tavole del Fumetto Futurista Il brutto anatroccolo ma che Wow!!'', in M. Bonura, ''Il fumetto come Arte e altri saggi'', Palermo, Edizioni Ex Libris, 2018, pp.&nbsp;70–71.
* Massimo Bonura, ''Per un Manifesto del Fumetto Futurista: relazioni con il Manifesto del Cinema, della Pittura e della Cucina futurista'', in M. Bonura, ''Il fumetto come Arte e altri saggi'', Palermo, Edizioni Ex Libris, 2018, pp.&nbsp;65–67.
* {{cita libro|||Pittura e scultura futuriste|2006| Abscondita|curatore=Zeno Birolli|ISBN=88-8416-141-X}}
* {{Cita libro | cognome = Warner | nome = Daniel | cognome2 = Cox | nome2 = CChristoph | titolo = Audio Culture: Readings in Modern Music | editore = Continiuum International Publishing Group LTD | anno = 2004 | città = Londra | pp = 10-14 | url = | doi = | id = | isbn = 0-8264-1615-2 | cid = Warner }}
*Didier Ottinger , ''Le futurisme a Paris , une avant-garde explosive'' , Editions Centre Pompidou , (2008) , Parigi , (Catalogo della Mostra al [[Centre Pompidou]] (ott.2008-gen.2009) ISBN 978-2-84426-359-9
*Barbara Meazzi, ''[https://www.lcdpu.fr/livre/?GCOI=27000100197250 Il fantasma del romanzo. Le futurisme italien et l'écriture romanesque (1909-1929)]'', Chambéry, Presses universitaires Savoie Mont Blanc, 2021, 430 pp., ISBN 9782377410590
 
== Voci correlate ==
* [[Avanguardia (arte)|Avanguardia]]
* [[Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti]]
*[[Connettivismo]]
* [[III Biennale di Monza]]
*[[Daniel Schinasi]]
* [[La Spezia]]
*[[Riviste letterarie del Novecento]]
* [[L'Eroica (rivistaperiodico)|L'Eroica]]
* [[Parole in libertà (futurismo)]]
* [[Partito Politico Futurista]]
* [[Riviste letterarie italiane del XX secolo]]
* [[Vorticismo]]
* [[Zaum]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonsq|q_preposizione=Category:Futurism (art)sul|commons_preposizione=sul|wikt=futurismo|wikt_etichetta=futurismo|s=:Categoria:Futurismo|s_oggetto=una categoria|s_etichetta=Futurismo|n=Taormina mostra Futurismo in Sicilia (1914-1935) 2005}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.paginadelleidee.net/5_futurismo/futurismo2.htm Il "Discorso contro i Veneziani" di Marinetti]
* [https://archive.org/details/mart-archivio-del-900?query=futurismo&sort=-addeddate Centinaia di libri, periodici e manifesti futuristi in versione digitale su Internet Archive], a cura dell'Archivio del '900 del Mart.
* [http://www.rebel.net/~futurist/ L'Architettura Futurista in Italia 1909/1944 ]
* [https://archive.org/details/claudia-salaris-lavanguardia-futurista-e-il-fascismo-il-dibattito-intorno-l-arte Audio della conferenza di Claudia Salaris tenutasi all'Archivio di Nuova Scrittura di Milano il 27 gennaio 1993], in versione digitale su Internet Archive, a cura dell'[[Archivio del '900]] del Mart.
* [http://www.montebellunadistrict.com/notizie_MS/futurismo/ L'influenza del Futurismo sul design sportivo]
* [https://www.futurismo.org/ Il portale sul Futurismo], futurismo.org
* [https://francescopaolofrontini.blogspot.com/2010/08/la-vera-storia-del-futurismo-la-parola.html LA VERA STORIA DEL FUTURISMO], la parola a [[Gesualdo Manzella Frontini]]
* {{cita web |1=http://www.paginadelleidee.net/5_futurismo/futurismo2.htm |2=Il "Discorso contro i Veneziani" di Marinetti |urlmorto=sì |accesso=8 aprile 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071007041822/http://www.paginadelleidee.net/5_futurismo/futurismo2.htm |dataarchivio=7 ottobre 2007 }}
* {{cita web | 1 = http://www.cerchionapoli.it/ | 2 = Il Cerchio: Rivista di Cultura con particolari approfondimenti sul Futurismo | accesso = 1 marzo 2012 | dataarchivio = 27 marzo 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120327050207/http://www.cerchionapoli.it/ | urlmorto = sì }}
* [https://web.archive.org/web/20101116142401/http://www.sentireascoltare.com/articolo/835/Luigi-Russolo-frammenti-Di-Un-Discorso-Rumoroso:-L.html "Luigi Russolo: Frammenti di un discorso rumoroso - La rivoluzione musicale futurista"]: monografia sul sito Sentireascoltare
* Recensioni delle mostre del centenario futurista [http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=552&lang=it a Roma] e [http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=522&lang=it a Milano]
* {{cita web|http://chimera.roma1.infn.it/GIORGIO/futurismo/russia.html|avanguardie russe}}
* {{cita web|http://kulturserver-nrw.de/home/futurismus|Viva il Futurismo! Iniziativa culturale e artistica per il centenario del Futurismo}}
* {{cita web|https://manentscripta.wordpress.com/2011/03/18/principi-e-filosofia-del-futurismo-in-arte-poesia-e-politica/|Principi e filosofia del Futurismo in arte, poesia e politica}}
* {{cita web | 1 = http://www.architetturafuturista.it/ | 2 = Architettura Futurista Italiana 1909-1944 | accesso = 22 dicembre 2011 | dataarchivio = 22 maggio 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200522154303/http://www.architetturafuturista.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.arte.rai.it/articoli/il-futurismo-e-le-arti-applicate/16003/default.aspx|Il futurismo e le arti applicate, sul portale RAI Arte}}
 
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