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{{F|centri abitati della Campania|agosto 2018}}
{{Comune
{{Divisione amministrativa
|nomeComune = Ascea
|linkStemmaNome = <!-- Ascea-Stemma.png -->
|Panorama = Velia2-enhanced.jpg
|siglaRegione = CAM
|Didascalia = La torre di Velia
|siglaProvincia = SA
|Bandiera = Ascea-Gonfalone.png
|latitudineGradi = 40
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|Voce stemma =
|longitudineGradi = 15
|Stato = ITA
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|Grado amministrativo = 3
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|Divisione amm grado 1 = Campania
|mappaX = 210
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|mappaY = 229
|Amministratore locale = Stefano Sansone
|altitudine = 225
|Partito = [[lista civica]]
|superficie = 37
|Data elezione = 9-6-2024
|abitanti = 5.576
|Data istituzione =
|anno = 31-12-04
|densitaAltitudine = 144293
|frazioniSottodivisioni = Baronia, Catona, [[Mandia]], Baronia-Stampella, Marina di Ascea, Salice, Stampella, [[Terradura]], [[Elea-Velia(Ascea)|VeliaTerradura]]
|comuniLimitrofiDivisioni confinanti = [[Casal Velino]], [[Castelnuovo Cilento]], [[Ceraso (Italia)|Ceraso]], [[Pisciotta]], [[San Mauro laLa Bruca]]
|Zona sismica = 3
|cap = 84046
|Gradi giorno = 1338
|prefisso = 0974
|Nome abitanti = asceoti
|istat = 065009
|Patrono = [[san Nicola di Bari]]
|fiscale = A460
|Festivo = 6 dicembre
|nomeAbitanti = asceoti
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|patrono = [[San Nicola]]
|PIL procapite =
|festivo = [[6 dicembre]]
|Mappa = Map of Ascea (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|sito = http://www.comune.ascea.sa.it/
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Ascea all'interno della provincia di Salerno
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
}}
'''Ascea''' (''A'scìa'' in [[Dialetto cilentano|cilentano]] e derivante dalla negazione in latino A-Scia, ovvero senza scia, senza nube) è un comune di 5.341 abitanti della [[provincia di Salerno]], sito nel [[Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].</br>
Dal [[2003]] il toponimo comunale è mutato in '''Ascea-Velia''', nome che, tuttavia, non ha ancora un riconoscimento ufficiale.
 
'''Ascea''' (''Ascìa'' in [[dialetto cilentano]]<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=43 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/43 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Salerno]] in [[Campania]].
==Il paese==
Risalgono agli inizi del 1800 le prime notizie sul Comune di Ascea così come lo si conosce oggi, ma la storia che lo caratterizza comincia con l’inizio della civiltà moderna, per mano di coloro che hanno creato i pilastri del vivere moderno con la loro voglia di conoscere, indagare, confrontarsi, riflettere sul mondo e sull’uomo.
Quando i Focei, popolazione greca dell’Asia Minore (VI sec. a.C.), furono costretti da Arpago a scegliere se combattere una guerra che avrebbero sicuramente perso o arrendersi senza combattere, essi scelsero di abbandonare la propria patria per trovare posti più tranquilli dove esercitare la loro professione di mercanti ed esploratori.
Provetti navigatori, attraversarono il Mediterraneo approdando sulle coste di Alalia (Corsica), dove furono impegnati in una dolorosa battaglia navale contro i Cartaginesi. La battaglia fu vinta ma la flotta fu più che decimata, il che li convinse ad abbandonare Alalia alla volta delle coste italiche. Qui fondarono la colonia di Reghion in Calabria (oggi Reggio Calabria), e, da qui, si spostarono a nord acquisendo per sé una città in terra Enotria a pochi passi da Paestum. Auro Gellio dà notizia della fondazione della città nel seicentesimo anno dalla venuta in Italia di Enea, sotto il regno di Servio Tullio.
La convivenza con le popolazioni indigene fu pacifica e regolata da leggi ispirate dai principali pensatori del mondo antico, tra cui Parmenide, che, oltre ad essere legislatore e reggitore di popoli, fu filosofo metafisico, metodologo, naturalista e medico, il che vale ad identificarlo come maggiore rappresentante della Scuola Eleatica, dove nacque (come afferma Russel) il pensiero filosofico occidentale.
Il nome origina dalla radice mediterranea vel-, per alcuni legato a “sorgente” per altri a “altura”, la quale in greco, per mancanza del suono v- diventa el-. In epoca Romana il nome riprende la radice originaria diventando Velia.
Durante le guerre dei Romani contro i Sanniti e i Lucani, Velia è alleata di Roma e cementa questa alleanza durante la seconda guerra punica, negando ogni tipo di aiuto ad Annibale.
A seguito della Lex Iulia dell’88 a.C. diviene municipio romano, ma già da tempo è meta di pellegrinaggio per le cure mediche: Orazio è suo ospite per curare la gotta, Virgilio per affezioni agli occhi.
Bruto vi passò prima di andare incontro al suo destino a Filippi, mentre sembra che Catone l’Uticense avesse nella città una delle sue amene ville lucane. Da lui sembra derivare il nome della attuale frazione Catona, che sarebbe sorta proprio attorno alla sua villa.
Il sito era diventato uno dei presidi più importanti del Mediterraneo, essendo centro delle rotte di navigazione e porto da cui partivano le merci per l’interno (ancora oggi ci sono tracce della via del Sale che da Velia portava fino in Puglia). Anche nell’Eneide, Virgilio ricorda come le coste di Velia erano tappa obbligata per le navi (… portusque require velinos …).
Nel Medioevo divenne avamposto strategico per la protezione delle coste, divenendo parte di un sistema di controllo ottenuto attraverso la creazione di diverse torrette di avvistamento che si guardavano l’un l’altra dalla Calabria fino a Napoli.
L’insabbiamento dei porti, unito alle sempre più frequenti scorribande piratesche, favorì il trasferimento della popolazione verso l’interno, con la nascita di diverse comunità collinari, fra cui Ascea.
Sul significato del nome diverse sono le ipotesi.
Chi propende per A-skià (alfa privativo greco + skià = ombre) intende rimarcare la felice posizione sempre baciata dal sole, chi fa discendere il nome da ascesa (morfologicamente la –s– debole fra due vocali tende a cadere per formare la parola ascea) basa tale derivazione dal fatto che Ascea nasce su un lieve pendio dal quale si può ammirare tutto quello che oggi è detto Golfo di Palinuro.
Il manto di olive di cultivar pisciottana che rende di un verde uniforme il territorio comunale è una magnifica cornice di borghi che non hanno mai perso il fascino di cui godevano quando furono creati.
Il Comune si estende su 35 kmq, con una morfologia che dolcemente porta dalle magnifiche coste agli oltre 500 metri della parte più alta del territorio comunale.
La Marina, meta agognata di turisti di tutto il mondo, presenta 6 km di costa di cui la maggior parte caratterizzata caratterizzate da rena bianca a grana fine (insignita dell’onorificenza della Bandiera Blu da parte della FEE, oltre che da Tre Vele di Legambiente). Gli oltre 2 km di lungomare, costeggiati da una pista ciclabile in tutta la loro lunghezza, consentono attività sportive amatoriali a stretto contatto con le aree attrezzate a monte, la spiaggia e il mare dall’altro lato. Al centro del lungomare è sita la piazza Teatro, sede della maggior parte degli eventi promossi dall’Amministrazione Comunale, da altri Enti e da associazioni private nel corso dell’anno.
Il ricordo della tradizione marinaresca del posto trova il culmine nella suggestiva processione in barca in onore della Madonna di Portosalvo, che vede, il 27 agosto di ogni anno, la statua della Madonna attraversare in barca tutta la costa.
Il centro della Marina è attraversato in tutta la sua lunghezza da un corso sul quale affacciano numerose attività commerciali meta dell’assalto dei turisti alla ricerca di souvenir e buoni affari. Il lungomare termina nella zona sicuramente più affascinante del Comune: la Scogliera. È questo il posto dove tutti i turisti hanno lasciato un pezzo del proprio cuore, favorendo con la sua suggestione la nascita di tutti gli amori estivi degli asceoti e degli ospiti, ma è anche il luogo dove si può ammirare, intatto ed unico al mondo, il Giglio Marino e la Fenosa tipica della flora mediterranea.
Piccoli anfratti, meravigliosi antri ricavati nella costa che si rispecchiano nel blu del mare, raggiungibili soltanto con piccoli gozzi, occupano la parte di costa che lega Ascea con Pisciotta.
La stazione ferroviaria, fermata di numerosi treni che percorrono la linea Napoli - Reggio Calabria, situata a pochi passi dal centro della Marina, favorisce lo spostamento in treno dei turisti.
Al turista, che, invece, arrivi in macchina, il benvenuto viene affidato all’area archeologica di Elea – Velia, in cui ancora si respira l’aria che ha ispirato i fondatori della città. È questo uno dei siti archeologici più vasti nel Meridione e conserva ancora i resti sia della civiltà greca che romana, nonché dell’epoca medievale. Al suo interno si possono ammirare le costruzioni tipiche greche e romane e i monumenti che ancora restano a loro ricordo: le terme con il loro sistema di canalizzazione delle acque e i mosaici, il castello medievale con la basilica Palatina (attualmente sede di una mostra con i reperti più significativi ritrovati durante gli scavi), ma soprattutto la Porta Rosa, unico arco a tutto sesto di fattura greca ritrovato nel mondo, riportato alla luce dalle investigazioni archeologiche del prof. Mario Napoli, a cui oggi il Comune ha dedicato una Fondazione culturale il cui obiettivo sarà quello di promuovere la storia e la cultura eleatica.
Il sito è stato inserito tra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.
Man mano che ci si sposta verso l’interno il paesaggio marino lascia il passo alle colline ammantate del verde delle olive (Ascea Capoluogo, Terradura), per poi mutare in un paesaggio più prettamente montano, caratterizzato soprattutto da folti boschi di castani.
Ascea Capoluogo, sede della Casa Comunale, si presenta con un nucleo di costruzioni storiche attorno alle quali è stato poi costruito il paese. I vicoletti del centro storico serpeggiano fra “vasci” e portoni in cui ancora oggi si sente l’eco dei racconti e delle fatiche dei vecchi contadini che li vivevano. Il belvedere dello Sporgente è una terrazza sul mare da cui ammirare tutto il golfo da Punta Licosa a Capo Palinuro. La popolazione coltiva ancora con passione le tradizioni dei propri avi, che trovano il culmine nella processione di S. Antonio che si tiene nel primo martedì di agosto, in ricordo dell’intervento del Santo di Padova per placare una epidemia di peste. La statua del Santo, realizzata oltre un secolo fa, attraversa, preceduta da una miriade di “cinte” votive portate in testa dalle fedeli, tutte le vie del paese che si ripopola anche dei propri figli emigrati lontano. Durante l’anno la statua del Santo resta nella sua cappella che domina il Comune dall’alto del paese.
Le frazioni di Terradura, Catona e Mandia sono dei piccoli borghi che ancora mantengono intatte le originarie fattezze. I vicoli che li attraversano presentano un mix di colori, odori, voci che trasportano il visitatore in un mondo quasi “surreale”. Le coltivazioni di fico bianco del Cilento, castagne, fagioli, la presenza di esemplari selezionati di maiali neri del Cilento rappresentano le principali fonti di reddito della popolazione residente e sono oggetto di studi da parte dell’Amministrazione Comunale per il miglioramento della loro qualità e della commercializzazione.
La sommità più alta del Comune ospita il Santuario della Madonna del Carmelo, una delle Sette Chiese Sorelle (delle quali anche altre due si trovano nel territorio asceoto) che si “guardano” tra loro nella vallata che dal Monte Gelbison porta al mare. Il sagrato del santuario è costituito da un belvedere che presenta un panorama che non è possibile raccontare, ma si deve assolutamente ammirare di persona.
 
== Geografia fisica ==
==Frazioni==
=== Territorio ===
Ascea sorge su una collina a ridosso della propria "Marina", a circa 235 [[Livello del mare|m s.l.m.]] Il paese è diviso dal comune di [[Pisciotta]], tramite un fiordo percorso dalla [[Strada statale 447 di Palinuro|SS 447]]. Tale fiordo, dal cui lato "asceoto" sorge una torre borbonica, dista circa 2&nbsp;km dall'abitato. È situato nel [[parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
 
=== Clima ===
La [[stazione meteorologica]] più vicina è quella di [[Stazione meteorologica di Casal Velino|Casal Velino]]. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], si attesta a +8,7&nbsp;°C; quella del mese più caldo, [[agosto]], è di +25,7&nbsp;°C<ref>{{Meteo DBT|518%20%5BCasal%20Velino%5D%20Casal%20Velino.Txt}}</ref>.
 
==Storia==
Probabilmente nata intorno all'anno 1000, la popolazione crebbe per il trasferimento degli abitanti dell'insediamento medioevale di [[Castellammare della Bruca]] (antica Velia) causa il diffondersi della malaria per l'impaludamento della piana dell'Alento. Feudo della [[Sanseverino (famiglia)|famiglia Sanseverino]], ne seguì le sorti fino al passaggio alla famiglia Maresca, feudatari a seguito della "fellonia" di Tommaso Sanseverino ([[congiura dei Baroni]] del 1450 circa).
 
Ascea partecipò ai moti cilentani del 1828, a seguito dei quali fu processato e giustiziato il notabile locale Teodosio De Dominicis.
 
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del [[Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie#Circondari|circondario]] di Pisciotta, appartenente al [[distretto di Vallo]] del [[Regno delle Due Sicilie]].
 
Dal 1860 al 1927, durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] ha fatto parte del [[mandamento (diritto)|mandamento]] di Pisciotta, appartenente al [[circondario di Vallo della Lucania]].
 
=== Simboli ===
Lo stemma del comune di Ascea è stato riconosciuto con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] del 14 settembre 1928.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1015 |titolo= Ascea, decreto 1928-09-14 DCG, riconoscimento di stemma |accesso= 3 ottobre 2021 }}</ref>
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Velia===
{{vedi anche|Elea-Velia}}
=====Storia della città di Elea-Velia=====
Lo storico e geografo greco [[Strabone]] narra della città di '''Elea''' nella sua opera ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'' (VI, 252), specificando però che i fondatori, i [[Focei]], la chiamarono inizialmente '''Hyele''', [[Nome (diritto)|nome]] che poi viene cambiato in '''Ele''' per finire con '''Elea'''.</br>
C'è però da tenere conto che i fondatori usavano un alfabeto greco più arcaico rispetto a quello di Strabone (come testimoniano le monete più antiche), ed usavano quindi il "[[digamma]]", una delle lettere perse di quell'alfabeto. Il digamma, che graficamente è simile ad una F, si pronuncia come la ''v'' italiana, dando quindi al nome della città il suono di "Vele". Nella trascrizione, però, già molti Focei non usavano più il digamma, trascrivendo quindi la lettera F con Ύ e trasformando "Vele" in "Hyele" (Ύέλην).</br>
Neanche [[Antioco di Siracusa]], la fonte a cui si rifà Strabone, aveva a disposizione il digamma, scegliendo però di ignorare la lettera e trascrivendo semplicemente "Ele" (Έλην).</br>
Per quel che riguarda la scrittura "Elea" (Ελέαν), si tratta di una deformazione attica che non si riscontra prima di [[Platone]], nel [[IV secolo a.C.]]: due secoli, cioè, dopo la fondazione della città.</br>
I [[Romani]], dal [[535 a.C.]] circa, la chiamarono '''Velia'''.</br>
 
C'è però da tenere conto che i fondatori usavano un [[alfabeto greco]] più arcaico rispetto a quello di Strabone (come testimoniano le monete più antiche), e usavano quindi il "[[digamma]]", una delle lettere perse di quell'alfabeto. Il digamma, che graficamente è simile a una F, si pronuncia come la ''v'' italiana, dando quindi al nome della città il suono di ''Vele''. Nella trascrizione, però, già molti Focei non usavano più il digamma, trascrivendo quindi la lettera F con Ύ e trasformando "Vele" in ''Hyele'' ({{lang-grc|Ύέλην}}).
Il 18 maggio 1703 il re di Napoli Carlo III nomina marchese il generale Bartolomeo Alfredo dei Borboni detto il Terradura, dando così inizio al glorioso casato Terradura d'Ascea a cui viene assegnata la marca di confine che si estendeva nei territori di Ascea, Velia, Mandia e Catona.
La fortezza era situata nella collina Terradura che ancora oggi ne porta il nome.
Il marchese Bartolomeo Alfredo Terradura d'Ascea deteneva un esercito di 1500 uomini e 12 navi leggere a protezione della costa e del territorio.
Nel 1852 dopo il matrimonio tra Caterina di Savoia e Angelo Terradura d'Ascea, la famiglia dei marchesi si alleò con il re Vittorio Emanuele II; nel 1860 afffiancando il prorpio esercito a quello garibaldino combatté per l'unione del regno d'Italia.
 
Neanche [[Antioco di Siracusa]], la fonte a cui si rifà Strabone, aveva a disposizione il digamma, scegliendo però di ignorare la lettera e trascrivendo semplicemente ''Ele'' ({{lang-grc|Έλην}}).
=====Geografia della città di Elea-Velia=====
[[immagine:Elea (Velia) - theatre.jpg|thumb|right|500px|Resti di un teatro greco nel sito archeologico di Ascea-Velia]]
[[immagine:Olea europaea (Cilento).JPG|thumb|right|250px|Un secolare albero d'[[Olea europaea|Olivo]] nel centro di Ascea]]
Città della [[Magna Grecia]], sita sulla costa occidentale dell'[[Italia]] meridionale, viene fondata dai [[Focei]], arrivati dalla [[Ionia]] in fuga dall'occupazione [[Persiani|persiana]].</br>
All'inizio la città sorge su due porti, uno a [[Nord]] ed uno a [[Sud]]: i [[Focei]], utilizzano il porto a Sud, mentre i [[Sibrari|Sibariti]], la popolazione autoctona, utilizza quello a Nord, chiamato "le case della notte" perché sembre in ombra. I due porti sono uniti da una via chiamata "la via del Nume", che a sua volta è divisa in due parti: "la via della notte" è chiamato il tratto a Nord, e quindi in ombra, "la via del giorno" è chiamato il tratto a Sud.</br>
I rapporti fra le due popolazioni si inaspriscono quando i Sibariti, gli autoctoni, rifiutano l'amicizia con la città di [[Crotone]], amicizia che invece viene stretta dai Focei: questi ultimi dividono con una porta le due parti della città quando i Sibariti decidono di attuare una secessione.</br>
Ma la minaccia di invasione da parte dei Siracusani fa sì che i Sibariti premano per riunire la città in un'unica grande forza da opporre al nemico. Malgrado ci siano molte pressioni per mantenere la divisione, prevale la spinta unitaria e così viene incaricato il saggio [[Parmenide]] (conosciuto in seguito come [[Filosofia|filosofo]] [[Presocratici|presocratico]]) di occuparsi delle trattative. Riunite le due fazioni, per suggellare l'unità di Vele Parmenide decide di attraversare la "via del Nume" su un cocchio trainato da cavalle.</br>
Dopo l'impresa, Parmenide diviene legislatore e primo cittadino di Vele, e la governa fino alla morte. Mette per iscritto le sue gesta componendo un poema che inizia proprio con la traversata della "via del Nume", alla fine della quale la dea Giustizia gli detta personalmente le leggi da applicare alla città.
 
Per quel che riguarda la scrittura ''Elea'' ({{lang-grc|Ελέαν}}), si tratta di una deformazione attica che non si riscontra prima di [[Platone]], nel [[IV secolo a.C.]]: due secoli, cioè, dopo la fondazione della città.
===Marina di Ascea===
'''Marina di Ascea''' è un'importante località balneare, sita a circa 4 km da Ascea. La località da alcuni anni consegue il premio [[Bandiera Blu]] delle spiagge. A Marina si trova inoltre la [[stazione ferroviaria]] di Ascea, importante e molto trafficata d'[[estate]], sulla linea [[Roma]]-[[Napoli]]-[[Reggio Calabria]].
Il 27 Agosto di ogni anno si festeggia la Madonna di Portosalvo.
 
I [[Civiltà romana|Romani]], dal [[535 a.C.]] circa, la chiamarono ''Velia''.
===Altre frazioni===
Le altre frazioni asceote sono '''[[Terradura]]''', '''Mandia''' e '''Catona''', site lungo la strada provinciale che da Ascea porta a [[Ceraso]] e Vallo della Lucania. </br>
Le altre piccole frazioni sono '''Baronia''', '''Santa Maria''', '''Salice''' e '''Stampella'''.
 
====Geografia della città di Elea-Velia====
== Evoluzione demografica ==
Città della [[Magna Grecia]], sita sulla costa occidentale dell'[[Italia meridionale]], viene fondata dai [[Focei]], arrivati dalla [[Ionia]] in fuga dall'occupazione [[Persiani|persiana]].
 
All'inizio la città sorge su due porti, uno a [[nord]] e uno a [[sud]]: i [[Focei]], utilizzano il porto a sud, mentre i Sibariti, la popolazione autoctona, utilizza quello a nord, chiamato "le case della notte" perché sempre in ombra. I due porti sono uniti da una via chiamata "la via del Nume", che a sua volta è divisa in due parti: "la via della notte" è chiamato il tratto a nord, e quindi in ombra, "la via del giorno" è chiamato il tratto a sud.
 
I rapporti fra le due popolazioni si inaspriscono quando i Sibariti, gli autoctoni, rifiutano l'amicizia con la città di [[Crotone]], amicizia che invece viene stretta dai Focei: questi ultimi dividono con una porta le due parti della città quando i Sibariti decidono di attuare una secessione.
 
Ma la minaccia di invasione da parte dei Siracusani fa sì che i Sibariti premano per riunire la città in un'unica grande forza da opporre al nemico. Malgrado ci siano molte pressioni per mantenere la divisione, prevale la spinta unitaria e così viene incaricato il saggio [[Parmenide]] (conosciuto in seguito come [[Filosofia|filosofo]] [[Presocratici|presocratico]]) di occuparsi delle trattative. Riunite le due fazioni, per suggellare l'unità di Vele Parmenide decide di attraversare la "via del Nume" su un cocchio trainato da cavalle.
 
Dopo l'impresa, Parmenide diviene legislatore e primo cittadino di Vele, e la governa fino alla morte. Mette per iscritto le sue gesta componendo un poema che inizia proprio con la traversata della "via del Nume", alla fine della quale la dea Giustizia gli detta personalmente le leggi da applicare alla città.
[[File:AsceaVelia 05.jpg|thumb|upright|La Torre di Velia]]
 
==Società==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Ascea}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2007 ad Ascea risultano residenti 204 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2007/|titolo=Dati Istat|accesso=25 ottobre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111224190554/http://www.demo.istat.it/str2007/|urlmorto=sì}}</ref>
 
{{Colonne}}
{| class="wikitable"
|-
! Paese di nascita !! Popolazione (2007)
|-
| {{bandiera|POL}} [[Polonia]] || 62
|-
| {{bandiera|ROU}} [[Romania]] || 41
|-
| {{bandiera|MAR}} [[Marocco]] || 33
|-
| {{bandiera|UKR}} [[Ucraina]] || 16
|-
| {{bandiera|DEU}} [[Germania]] || 15
|}
{{Colonne fine}}
 
=== Religione ===
La maggioranza della popolazione è di religione [[Cristianesimo|cristiana]] appartenenti principalmente alla [[Chiesa cattolica]]<ref>{{cita testo|url=http://www.diocesivallodellalucania.it/diocesi/index.php?option=com_content&task=view&id=60&Itemid=110|titolo=Diocesi di Vallo della Lucania - Le Parrocchie<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>; il comune appartiene alla [[diocesi di Vallo della Lucania]], e ha sei parrocchie:
* San Nicola di Bari
* [[File:Elea-velia-durchgang.JPG|thumb|upright=0.8|Elea-Velia]] Santa Maria di Portosalvo
* Santa Barbara
* San Giovanni Battista
* San Michele Arcangelo
 
L'altra confessione cristiana presente è quella [[Evangelicalismo|evangelica]] con una missione della Chiesa evangelica pentecostale [[Assemblee di Dio in Italia|ADI]]<ref>{{cita testo|url=http://www.assembleedidio.org/Elenco_chiese.php?regione=Campania&provincia=&zona=&pagina=17|titolo=ADI - Chiese Cristiane Evangeliche - Assemblee di Dio in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131110061548/http://www.assembleedidio.org/Elenco_chiese.php?regione=Campania&provincia=&zona=&pagina=17 }}</ref>.
 
==Cultura==
[[File:Complesso Alario.jpg|miniatura|Complesso Alario]][[File:Marina de Ascea - Italy.JPG|miniatura|Marina di Ascea]]
[[File:Torre del telegrafo, sentiero degli innamorati, Ascea.jpg|miniatura|La Torre del Telegrafo, Marina di Ascea]]
 
=== Museo del paradosso ===
Il museo del paradosso si trova a circa due chilometri dall'area archeologica di Elea-Velia. Voluto dalla fondazione Alario<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionealario.it/|titolo=Fondazione Alario}}</ref> e inaugurato l'11 settembre 2015, il museo è ospitato dal palazzo Alario e nasce con l'intento di raccogliere opere di artisti minorenni, che si ispirano al tema del [[paradosso]] e della paradossalità in generale. All'origine del museo c'è il concorso "Pensare per paradossi", promosso dalla fondazione Alario e da Diogene Multimedia. Il concorso è stato lanciato a partire dal 2013. L'idea ispiratrice è infatti di premiare la creatività delle giovani generazioni e raccordarla alla figura di [[Zenone di Elea]].
 
==Geografia antropica==
=== Frazioni ===
In base allo statuto comunale di Ascea<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.comune.ascea.sa.it/allegati/182.pdf |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, le frazioni sono:
* Catona: 206 abitanti 595 {{m s.l.m.}}, situata lungo la SP 269
* [[Mandia]]: 281 abitanti 504 {{m s.l.m.}}, situata lungo la SP 269
* Marina di Ascea (o Ascea Marina): 2&nbsp;410 abitanti 13 {{m s.l.m.}}, situata lungo la SP 90, è un'importante località balneare, sita a circa 4&nbsp;km da Ascea. La località da alcuni anni consegue il premio [[bandiera blu]] delle spiagge. A Marina si trova inoltre la [[stazione ferroviaria]] di Ascea, importante e molto trafficata d'[[estate]], sulla linea [[Roma]]-[[Napoli]]-[[Reggio Calabria]].
* [[Terradura (Ascea)|Terradura]]: 150 abitanti 205 {{m s.l.m.}}, situata lungo la SP 269
 
Altre località abitate sono: Baia Tirrena, Bosco, Casaline, Enotria, Pennino, Piano della Torre, Piolo, Salice, Santa Maria, Santa Sofia, Scifro, Stampella (318 abitanti 19 {{m s.l.m.}}<ref>{{Cita web |url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000 |titolo=Dati Istat - Popolazione residente all'1/4/2009 |accesso=25 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120212205623/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000 |urlmorto=sì }}</ref>), Vreccia.
 
==Economia==
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
===Strade===
 
*[[Strada statale 447 di Palinuro|Strada regionale 447/a]] ''Innesto SR 447(Casalvelino scalo)-Innesto SP 161-Innesto SP 90-Innesto SP 269(Ascea)''.
*[[Strada statale 447 di Palinuro|Strada regionale 447/b]] ''Ascea-bivio Rodio-Pisciotta-stazione S. Mauro La Bruca--Foria''.
[[File:Bay of Ascea.jpg|miniatura|La spiaggia di Marina di Ascea]]
Strada provinciale 87 ''Innesto SS 18-Ceraso-Innesto SR 447''.
*Strada provinciale 90/a ''Innesto SR 447-Marina di Ascea''.
*Strada provinciale 90/b ''Innesto SP 90-Raccordo per la stazione FS di Ascea''.
*Strada provinciale 161 ''Innesto SR 267-Innesto SR 447 (Ascea Marina)''.
*Strada provinciale 269 ''Innesto SR 447(Ascea)-Catona-Mandia-S.Barbara-Ceraso-Innesto SS 18''.
 
[[File:Italië treinstilstand.jpg|miniatura|Stazione di Ascea, Marina di Ascea]]
 
===Mobilità urbana===
La mobilità è affidata, per i trasporti urbani, alla società ''RIAG'' aderente alla [[Società Consortile Salernitana Trasporti]].
 
==Amministrazione==
 
=== Gemellaggi ===
 
* {{Bandiera|TUR}} [[Foça|Focea]], [[Turchia]], dal 2023
 
===Sindaci===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|23 aprile 1995|12 giugno 2004|Emilio Puglia|[[centro-sinistra]]|Sindaco|<ref name=interno>{{cita web|url= https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/index.html|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali|accesso=13 maggio 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|13 giugno 2004|23 gennaio 2014|Mario Rizzo|[[lista civica]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|23 gennaio 2014|26 maggio 2014|Rosa La Ragione|-|[[Commissario straordinario]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio 2014|27 maggio 2019|Pietro D'Angiolillo|[[lista civica]] Cambiamo Ascea|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|27 maggio 2019|9 giugno 2024|Pietro D'Angiolillo|[[lista civica]] Insieme per Ascea|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|9 giugno 2024|''in carica''|Stefano Sansone|[[lista civica]] Ascea futura|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Toponimo===
Nel 2003 il consiglio comunale ha deliberato il cambio di denominazione in ''Ascea-Velia'', senza indire un referendum consultivo. La [[Regione Campania]] ha promulgato la relativa legge. La Corte costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità<ref>{{cita pronuncia costituzionale|tipo=sentenza|numero=237|anno=2004|nolink=si}}</ref> della legge regionale in carenza del prescritto referendum. La denominazione ufficiale del comune resta dunque quella di ''Ascea''.
[[File:Strand von Ascea Bild6.JPG|miniatura|Scogliera, Marina di Ascea]]
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino regionale Sinistra Sele]].
 
[[File:Olea europaea (Cilento).JPG|thumb|Un secolare albero d'[[Olea europaea]] tipica specie di Olivo del Cilento]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Elea-Velia]]
* [[Castellammare della Bruca]]
* [[Torre del Telegrafo (Ascea)]]
* [[Genista cilentina]]
* [[Cilento]]
* [[Costiera cilentana]]
* [[Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]]
* [[Bandiera Blu]]
* [[Stazione di Ascea]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{ip|commons=Category:Ascea}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.comune.ascea.sa.it/ Comune di Ascea]
* [http://www.issirfa.cnr.it/1734,1457.html?PHPSESSID=b16519afeddca7c42c9704ff06853f3e La questione sulla denominazione Ascea-Velia]
{{Comuni del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano}}
{{Provincia di Salerno}}
 
{{Comuni del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano}}
{{Comuni della provincia di Salerno}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Campania|Cilento}}
 
[[Categoria:ComuniAscea| della provincia di Salerno]]
[[Categoria:ComuniCostiera della Campaniacilentana]]
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
[[en:Ascea]]
[[eo:Ascea]]
[[fr:Ascea]]
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