Duelli nell'Iliade: differenze tra le versioni

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[[File:Akhilleus Penthesileia Staatliche Antikensammlungen 1502.jpg|upright=1.2|thumb|Duello a cavallo tra Achille e [[Pentesilea]].]]
{{E|incomprensibile|letteratura|giugno 2008|[[Utente:Fradeve11|Fradeve11]]}}
 
Nella società guerriera aristocratica rappresentata nell'''[[Iliade]] il ''', i [[duelloDuello|duelli]]''' tra gli eroi antagonisti rappresentarappresentano un nucleo fondamentale., che si propongono secondo uno schema prefissato.
 
==La "singolar tenzone"==
==Duelli in terra e in cielo==
[[File:Iliad41.jpg|thumb|[[Achille]] fa strage tra i compagni di [[Asteropeo]] sulle rive del fiume [[Scamandro]] (la divinità del fiume è sdraiata, al centro: a destra il cadavere di Asteropeo sparisce tra i flutti). [[Miniatura]] del XVIII secolo, opera di Johann Balthasar Probst.]]
Tutta la storia dell'[[assedio]] alla città di [[Troia]] ruota attorno ad una serie di duelli <ref>«Poi il poeta dà inizio a una fitta successione di duelli individuali, costruendo uno sfondo che durerà per l'intero poema» «Ed ecco il duello: esso racchiude fasi e dettagli che riconosceremo come ricorrenti in questi scontri individuali...Il colpo mortale è descritto con precisione... Riprende subito dopo la cadenza degli scontri individuali». «L'Iliade è un tetragono inno alla lotta eroica» cfr.''Letteratura greca'', Mondadori, 1989, vol. I, pag. 104-107)</ref> ed anzi nel poema epico il poeta rappresenta lo scontro tra i due eserciti opposti risolvibile una volta per tutte "in una singolar tenzone" <ref>«il tentativo di risolvere tutto il conflitto in una singolar tenzone» in Albin Lesky, ''Storia della letteratura greca'', vol. I, pag.59-60</ref>
 
Tutta la storia dell'[[assedio]] alla città di [[Troia]] ruota attorno ad una serie di duelli<ref>«Poi il poeta dà inizio a una fitta successione di duelli individuali, costruendo uno sfondo che durerà per l'intero poema» «Ed ecco il duello: esso racchiude fasi e dettagli che riconosceremo come ricorrenti in questi scontri individuali ... Il colpo mortale è descritto con precisione ... Riprende subito dopo la cadenza degli scontri individuali». «L'Iliade è un tetragono inno alla lotta eroica» cfr.''Letteratura greca'', Mondadori, 2007, vol. I, pag. 104-107). Così anche Angelo Brelich: «A nessuno sfugge che le guerre epiche si risolvono per buona parte in una serie di ''monomachie''; la guerra tra le masse contrapposte è del tutto in secondo piano». (in ''Gli eroi greci'', Ateneo, Roma, 1978, pag. 92) e [[Raffaele Cantarella]]: «Omero ... fu primo e solo a creare, con la lotta fra Achille ed Ettore, il vero interesse umano e poetico dell'Iliade». (in ''Storia della letteratura greca'', Accademia, Milano, 1962, pag. 95)</ref> ed anzi nel poema epico passano in secondo piano lo scontro tra gli eserciti contrapposti che il poeta rappresenta come risolvibile una volta per tutte "in una singolar tenzone".<ref>«il tentativo di risolvere tutto il conflitto in una singolar tenzone» in Albin Lesky, ''Storia della letteratura greca'', vol. I, pag.59-60</ref>
Il duello sulla terra rispecchia il conflitto stesso fra gli Dei che partecipano alla contesa. In cielo e in terra si combatte il duello.
 
Il motivo dello scontro cruento personale tra i due eroi protagonisti, capi dei campi avversi, diverrà elemento centrale in tutta la letteratura epica cavalleresca seguente, dai poemi della ''[[Chanson de geste]]'' a quelli dei [[paladino|paladini]] dell'[[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e del [[Torquato Tasso|Tasso]].
Nell'Iliade il primo duello importante è quello tra Alessandro e [[Menelao]] (libro III). Nel libro V ci sono una serie di duelli minori: Pàndaro contro [[Diomede]]; [[Enea]] e Pandaro contro Diomede; Diomede con [[Atena]] contro il dio [[Ares]].</br>
Vi è poi il primo grande duello: [[Ettore]] contro [[Aiace]]. Nel libro XI ci sono i duelli di [[Agamennone]]. Nel XII libro i duelli sotto le mura di Troia. Nel XIII libro i duelli presso le navi. Nel XVI altri duelli presso le navi. Nel XVI libro i duelli di Enea e la morte di [[Patroclo]]. Nel XVII i duelli intorno al corpo di Patroclo. Nel XXI [[Achille]] massacra i Troiani in una serie di scontri individuali. Nel XXII il duello conclusivo di Achille e Ettore.
 
La stessa [[pittura]] dedicata all'''Iliade'' ha percepito come la rappresentazione simbolica dell'intero poema potesse essere raffigurata nei celebri duelli tra gli eroi che ne punteggiano l'intero racconto epico. Per es. [[Jacopo Amigoni]] (1724-26), ne il ''Combattimento tra Ettore e Achille'', oppure [[Felice Giani]] (1802-1805), ''Il corpo di Ettore lungo le mura di Troia'', ecc.
Il motivo dello scontro cruento personale tra i due eroi protagonisti, capi dei campi avversi, diverrà elemento centrale in tutta la letteratura epica cavalleresca seguente, dai poemi della [[Chanson de geste|Canzone di gesta]] a quelli dei [[paladino|paladini]] dell'[[Ariosto]] e del [[Tasso]].
 
==Duelli in terra e in cielo==
La stessa pittura dedicata all'Iliade ha sentito come la rappresentazione simbolica dell'intero poema poteva essere raffigurata nei celebri duelli tra gli eroi che ne punteggiano l'intero racconto epico. Per es. [[Jacopo Amigoni]] (1724-26), ne il ''Combattimento tra Ettore e Achille'', oppure [[Felice Giani]] (1802-1805), ''Il corpo di Ettore lungo le mura di Troia'', ecc.
Il duello sulla terra rispecchia il conflitto stesso fra gli dei che partecipano alla contesa.
 
Nell'''Iliade'' il primo duello importante è quello tra [[Paride]] e [[Menelao]] ([[Trama dell'Iliade#Libro terzo|libro III]]). Nel [[Trama dell'Iliade#Libro quinto|libro V]] ci sono una serie di duelli minori: [[Pandaro]] contro [[Diomede]]; [[Enea]] contro Diomede; Diomede con [[Atena]] contro il dio [[Ares]]. Vi è poi un grande duello: [[Ettore (mitologia)|Ettore]] contro [[Aiace Telamonio|Aiace]], con ambedue gli eroi che sopravvivono. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro undicesimo|libro XI]] ci sono i duelli di [[Agamennone]], nel [[Trama dell'Iliade#Libro dodicesimo|XII]] duelli sotto le mura di Troia, dal [[Trama dell'Iliade#Libro tredicesimo|XIII]] al [[Trama dell'Iliade#Libro quindicesimo|XV]] i duelli presso le navi, nel [[Trama dell'Iliade#Libro sedicesimo|XVI]] i duelli di Enea e quelli di [[Patroclo]], nel [[Trama dell'Iliade#Libro diciassettesimo|XVII]] i duelli intorno al corpo di Patroclo. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventunesimo|XX]] [[Achille]] duella con [[Enea]], che rischia di rimanere ucciso ma è salvato dall'intervento divino di Poseidone. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventunesimo|XXI]] [[Achille]] massacra i [[Peoni]] in una serie di scontri individuali: il primo, quello che lo vede opposto ad [[Asteropeo]], è noto perché per la prima e unica volta nel poema l'eroe acheo rimane ferito. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventiduesimo|XXII]] si ha il duello conclusivo, quello di Achille e Ettore.
 
==Il duello come onore==
Nell'antico eroe greco convivevano il sentimento dell'ordine stabilito dalla ragione e quello dell'[[Hybris|''hýbris'']], di quella violenza e potenza dell'uomo che alterando l'ordine scatena l'ira e la vendetta degli dei. I duelli dell'''Iliade'' sono il risultato di un'armonia raggiunta in nome dell'onore guerriero tra questi due sentimenti contrapposti che fa sì che il combattimento acre e violento tra gli eroi si mantenga nel limite, non assuma il senso di un volgare e cruento assassinio del nemico.<ref>cfr. [[Massimo Cacciari]],''Geo-filosofia dell’Europadell'Europa'',(cap.''Il duello'') Adelphi 2003</ref>
 
==Lo schema del duello==
Nell'Iliade il duello quindi esprime la suprema virtù aristocratica quella dell'[[onore]] (''aristia'') ed è espresso secondo una [[procedura]] fissata:
[[File:Plate Euphorbos BM GR1860.4-4.1.jpg|thumb|upright=1.4|Il combattimento di Ettore e Menelao sul cadavere di [[Euforbo]] nell'elaborata composizione decorativa di un piatto [[rodi]]o ([[600 a.C.]] ca.), Londra, [[British Museum]] GR 1860.4-4.1 (A 749).]]
*la vestizione delle armi
Nell'''Iliade'' il duello quindi esprime la suprema virtù aristocratica quella dell'[[onore]] (''aristia'') ed è espresso secondo una procedura fissata:
*uno o più duelli
* la vestizione delle armi
*il ferimento dell’eroe
* duello verbale tra gli eroi
*il compimento di altre gesta che culminano con lo scontro con l’avversario più potente.
* uno o più duelli
*l'uccisione dell'eroe nemico comporta poi una contesa per conquistare le armi e l’[[armatura]] dell’eroe sconfitto.
* il ferimento dell'eroe
* il compimento di altre gesta che culminano con lo scontro con l'avversario più potente.
* l'eventuale uccisione dell'eroe nemico comporta poi una contesa per conquistare le armi e la [[corazza]] dell'eroe sconfitto.
 
A sua volta il duello viene descritto attraverso degli elementi anch'essi predeterminati che si ripetono nel corso del racconto epico:
 
*L’avversario l'avversario rivolge talvolta all’antagonistaall'antagonista una allocuzione offensiva.: ad Eses. stolto (gr. ''áfron''), pazzo, misero (gr. ''deilós''), cane (gr. ''kúon'').
* non pochi colpi vanno a vuoto. In genere è usata sempre una stessa formula:<br /> ad es. Alessandro, «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'', III, 360.</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di Achille: «ma vedendosela davanti la schivò Ettore luminoso»<ref>''Iliade'', VII, 254.</ref>. Anche se non raggiungono l'eroe antagonista, questi colpiscono talvolta gli scudi. Ad es. nel duello tra Paride e Menelao «e per primo Alessandro scagliò l'asta ... e colpì lo scudo dell'Atride»<ref>''Iliade'', III, 345-346.</ref>.
* Vi può essere la presenza di un dio che aiuta l'eroe (dirige o para il colpo; oppure salva il suo protetto portandolo via). Ad es.: «Ma lo (Alessandro) sottrasse Afrodite ... e lo nascose in una fitta nebbia»<ref>''Iliade'', III, 380-381.</ref>.
* Spesso viene invocato un dio da uno dei duellanti. Ad es. Menelao dice: «Zeus signore ... uccidilo per mano mia»<ref>''Iliade'', III, citazione estratta da parti dei versi 351 e 353.</ref>.
* Descrizione dettagliata del colpo inferto.
* Entra in campo un dio intervenendo in maniera risolutivo ma può anche non esserci.
* L'eroe colpito rivolge talvolta una preghiera all'altro eroe (salvare qualcuno o onorare il suo corpo dopo la morte), oppure predice il futuro della prossima morte dell'eroe che lo ha sconfitto. Ad es. «Anche tu non andrai molto lontano, ma ecco ti si avvicina la morte».<ref>''Iliade'', XVI, 852-3.</ref>. Ettore implora Achille: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno»<ref>''Iliade'', XXII, 338-341.</ref>; e poco dopo dice anche ad Achille: «quel giorno che Paride e Febo Apollo insieme a lui ti uccideranno»<ref>''Iliade'', XXII, 359-60.</ref>.
* Colui il quale sta avendo la meglio nel duello schernisce l'avversario. Ad es. Ettore dice a Patroclo «Qui gli avvoltoi ti mangeranno»<ref>''Iliade'', XVI, 836.</ref>.
* La vita (gr. ''psyké''), che è soffio, respiro, esce dalla ferita. L'ombra del vinto va nell'Ade: «La morte lo (= Patroclo) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade»<ref>''Iliade'', XVI, 855-856.</ref>. «La morte lo (= Ettore) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade»<ref>''Iliade'', XXII, 361-362.</ref>.
* Lo scontro ha come conclusione quasi sempre la morte di uno degli eroi.
 
L'onore si può avere in entrambi i casi, sia che si vinca sia che si muoia. È il duello stesso, che condotto secondo lealtà e coraggio, conferisce l'onore ai duellanti.
*Spesso i colpi vanno a vuoto.</br>
L'importante è che il guerriero non venga meno all'onore. «Non senza lottare, non senza gloria morirò»<ref>''Iliade'', XXII, 304.</ref>. Nel combattimento si è valorosi o perdenti.
In genere è usata sempre una stessa formula:</br>
Es. Alessandro «chinandosi, sfuggì alla nera Moira» <ref>''Iliade'' III, 360</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di Menelao: «chinandosi, sfuggì alla nera Moira» <ref>''Iliade'' VII, 254</ref>, oppure vengono descritti i colpi che non raggiungono l'eroe antagonista e che colpiscono invece gli scudi. Es.nel duello tra Paride e Menelao «e per primo Alessandro scagliò l'asta ... e colpì lo scudo dell'Atride» <ref>''Iliade'' III, 345-6</ref>.
 
==La Moira==
*Vi può essere la presenza di un Dio che aiuta l’eroe (dirige o para il colpo o lo salva il suo protetto portandolo via). Es. «Ma lo (Alessandro) sottrasse Afrodite ... e lo nascose in una fitta nebbia» <ref>''Iliade'' III,380-1</ref>.
Ma talvolta essere stati sconfitti può essere considerato di per sé un disonore, una vigliaccheria. Non basta essere coraggiosi, ma bisogna che gli altri siano consapevoli della potenza dell'eroe e la riconoscano come tale anche nella distribuzione del bottino di guerra. L'avidità e l'aggressività sono simboli dell'onore guerriero.
 
L'onore è una caratteristica essenziale a cui l'eroe non può rinunciare neppure in minima parte. Qualunque sia il motivo, se un eroe viene offeso nell'onore, le sue ragioni o azioni sono considerate di per sé giuste.
*Spesso viene invocato il Dio da uno dei duellanti. Es. Menelao: «Zeus signore ... uccidilo per mano mia» <ref>''Iliade'' III, 351-23</ref>.
 
Infine al di sopra di tutti, eroi e dei, vi è la ''moira'', il [[destino]] a cui tutti si devono piegare. Il destino è la ''parte assegnata'' di vita che spetta ad ogni individuo. Niente, né valore, né lealtà, potrà mutare il corso degli eventi. Esso interverrà a colpire i giusti e i malvagi indifferentemente.
*Descrizione dettagliata del colpo inferto.
 
==Gli elementi del duello==
*Entra in campo il Dio intervenendo in maniera risolutivo ma può anche non esserci.
[[File:Death Sarpedon MNA Policoro.jpg|upright=1.4|thumb|Patroclo (nudo, sulla destra) uccide [[Sarpedonte (figlio di Laodamia)|Sarpedonte]] con la sua lancia, mentre [[Glauco (figlio di Ippoloco)|Glauco]] viene in aiuto di quest'ultimo.]]
 
Gli elementi costitutivi e ripetitivi succitati del duello nell'''Iliade'' trovano riscontro nelle descrizioni ad esempio del combattimento tra Ettore e Patroclo:
*L’eroe colpito rivolge talvolta una preghiera all’altro eroe (salvare qualcuno o onorare il suo corpo dopo la morte), oppure predice il futuro della prossima morte dell’eroe che lo ha sconfitto.</br>
«Febo gli (= Patroclo) mosse incontro nella mischia selvaggia...dietro gli si fermò, colpì la schiena [...] Allora Zeus lo (= Patroclo) donò a Ettore» che gli dice «vantandosi»: «qui gli avvoltoi ti mangeranno». E Patroclo: «Sì, Ettore, adesso vantati» ma «anche tu non andrai molto lontano, ecco ti si avvicina la morte e il destino invincibile...E la morte lo (= Patroclo) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade».<ref>''Iliade'', XVI, 788-856.</ref>:
Es. «Anche tu non andrai molto lontano, ma ecco ti si avvicina la morte». <ref>''Iliade'' XVI, 852-3</ref>.</br>
Ettore ad Achille: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno» <ref>''Iliade'',XXII, v.338-341</ref>.</br>
Ettore ad Achille: «quel giorno che Paride e Febo Apollo insieme a lui ti uccideranno» <ref>''Iliade'', XXII, 359-60</ref>.
 
Lo stesso schema è seguito nel duello centrale del poema, quello tra Achille ed Ettore:<br />
*Colui il quale sta avendo la meglio nel duello schernisce l’avversario. </br>
Ettore: «Non fuggo più davanti a te ... adesso il cuore mi spinge a starti di fronte, debba io vincere o essere vinto. ora invochiamo gli dèi ... testimoni saranno e custodi dei patti [...] se Zeus mi darà la forza di strapparti la vita, dopo averti spogliato delle armi, renderò il corpo agli Achei; e anche tu fai in questo modo»<br />
Es. Ettore a Patroclo «Qui gli avvoltoi ti mangeranno» <ref>''Iliade'', XVI, 836</ref>.
Achille: «Non mi parlare di patti, maledetto ... fra di noi non ci saranno patti, se prima uno, crollato in terra, non sazierà con il suo sangue Ares».<br />
 
Achille scaglia l'asta ma Ettore la riesce a evitare. <br />
*La vita (gr. ''psyké''), che è soffio, respiro, esce dalla ferita. L’ombra del vinto va nell’Ade:</br>
«La morte lo (= Patroclo) lo avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade» <ref>''Iliade XVI, 855-6</ref>.</br>
«La morte lo (= Ettore) lo avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade» <ref>''Iliade'' XXII, 361-2</ref>.
 
*Lo scontro ha come conclusione la morte di uno degli eroi.
 
L'onore si può avere in entrambi i casi: vincere e morire. É il duello stesso, che condotto secondo lealtà e coraggio, conferisce l'onore ai duellanti.
L’importante è che il guerriero non venga meno all’onore. «Non senza lottare, non senza gloria morirò» <ref>''Iliade'' XXII, 304</ref>. Nel combattimento si è valorosi o perdenti.
 
Ma talvolta essere stati sconfitti può essere considerato di per sè un disonore, una vigliaccheria. Non basta essere coraggiosi, ma bisogna che gli altri siano consapevoli della potenza dell’eroe e la riconoscano come tale anche nella distribuzione del bottino di guerra. L’avidità e l'aggressività sono simboli dell'onore guerriero.
 
L’onore è una caratteristica essenziale a cui l'eroe non può rinunciare neppure in minima parte. Qualunque sia il motivo, se un eroe viene offeso nell’onore, le sue ragioni o azioni sono considerate di per sè giuste.
 
*Infine al di sopra di tutti, eroi e dei, vi è la ''moira'', il [[destino]] a cui tutti si devono piegare. Il destino è la ''parte assegnata'' di vita che spetta ad ogni individuo. Niente, nè valore, nè lealtà, potrà mutare il corso degli eventi. Esso interverrà a colpire i giusti e i malvagi indifferentemente.
 
Gli elementi costitutivi e ripetitivi succitati del duello nell'Iliade trovano riscontro nelle descrizioni ad esempio del combattimento tra Ettore e Patroclo:
«Febo gli (= Patroclo) mosse incontro nella mischia selvaggia...dietro gli si fermò, colpì la schiena [...] Allora Zeus lo (= Patroclo) donò a Ettore» che gli dice «vantandosi»: «qui gli avvoltoi ti mangeranno». E Patroclo: «Sì, Ettore, adesso vantati» ma «anche tu non andrai molto lontano, ecco ti si avvicina la morte e il destino invincibile...E la morte lo (= Ettore) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade».<ref>''Iliade'', XVI vv.788-856 </ref>:
 
Lo stesso schema è seguito nel duello centrale del poema, quello tra Achille ed Ettore:</br>
Ettore: «Non fuggo più davanti a te ... adesso il cuore mi spinge a starti di fronte, debba io vincere o essere vinto. ora invochiamo gli dèi ... testimoni saranno e custodi dei patti [...] se Zeus mi darà la forza di strapparti la vita, dopo averti spogliato delle armi, renderò il corpo agli Achei; e anche tu fai in questo modo»</br>
Achille: «Non mi parlare di patti, maledetto ... fra di noi non ci saranno patti, se prima uno, crollato in terra, non sazierà con il suo sangue Ares».</br>
Achille scaglia l'asta ma Ettore la riesce a evitare. </br>
Ettore: «Hai fallito» e scaglia a sua volta l'asta che coglie «nel mezzo lo scudo di Achille».
Intervengono gli dei:</br />
Ettore: «Atena mi ha teso un inganno [...] ma ormai mi ha raggiunto la Moira [[...]] non senza lottare, non senza gloria morirò».</br />
Achille lo colpisce nel collo e mentre Ettore stramazza nella polvere lo deride: «Credesti forse, mentre ti impadronivi delle spoglie di Patroclo, di rimanere impunito?». Ed Ettore: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno» i miei genitori». Achille, irridendolo, e non riconoscendo il valore e l'onore dell'eroe sconfitto gli dice: «i cani e gli uccelli ti sbraneranno»<ref>''Iliade'', XXII, vv.252-354.</ref>
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
==Bibliografia==
* [[Raffaele Cantarella]], ''Storia della letteratura greca'', Accademia, Milano, 1962.
*Victor G.Kiernan, ''Il duello. Onore e. aristocrazia. nella storia. europea'', Marsilio 1991.
* F. Codino, ''La nascita del sentimento privato'', in ''Introduzione a Omero'', Torino, Einaudi, 1965.
*[[Jean Paul Vernant]], ''La morte negli occhi'', Bologna, 1987.
* F. Ferrucci, ''L'assedio e il ritorno. Omero e gli archetipi della narrazione'', Milano, Bompiani, 1974.
*L. Storoni Mazzolani, ''Profili omerici'', Pavia, Editoriale Viscontea, 1988.
* Angelo Brelich, ''Gli eroi greci'', Ateneo, Roma, 1978.
*F. Codino, ''La nascita del sentimento privato'',in ''Introduzione a Omero'' ,Torino, Einaudi, 1965.
* [[Jean-Pierre Vernant]], ''La morte negli occhi'', Bologna, 1987.
*F. Ferrucci, ''L’assedio e il ritorno. Omero e gli archetipi della narrazione'', Milano, Bompiani, 1974.
* L. Storoni Mazzolani, ''Profili omerici'', Pavia, Editoriale Viscontea, 1988.
*Letteratura greca, Mondadori, 1989
* Victor G.Kiernan, ''Il duello. Onore e aristocrazia nella storia europea'', Marsilio 1991.
*[[Massimo Cacciari]],Geo-filosofia dell’Europa,(cap.Il duello) Adelphi 2003
* [[Massimo Cacciari]], ''Geo-filosofia dell'Europa'' (cap. su ''Il duello''), Adelphi 2003.
* [[Albin Lesky]], ''Storia della letteratura greca'', 3 volumi. Saggiatore - Collana: La cultura. 2003.
* Letteratura greca, ''Da Omero alla commedia'', Mondadori, 2007.
 
==Voci correlate==
* [[IliadeTrama (trama)dell'Iliade]]
* [[IliadeTraduzioni (traduzioni)dell'Iliade]]
* [[Ciclo Troiano]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=Iliade|s_lingua=italiano|s_oggetto=la traduzione completa|s_preposizione=dell'|s2=el:Ιλιάδα|s2_lingua=greco antico|s2_oggetto=il testo completo|s2_preposizione=dell'|q=Iliade}}
 
==Collegamenti esterni==
*[http://wiredforbooks.org/iliad/ Testo integrale del libro I recitato in greco] in formato Real Player
 
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[[Categoria:Iliade| ]]
 
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