Lancia Augusta: differenze tra le versioni
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|immagine=Lancia Augusta.JPG
|didascalia=Lancia Augusta del 1934
|bandiera
|costruttore=Lancia (azienda){{!}}Lancia▼
▲|costruttore=Lancia
|tipo=Berlina
|inizio_produzione=1933
|antenata=Lancia Lambda
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|erede=Lancia Aprilia
|esemplari=14.108<ref>Quattroruote - Un secolo di auto italiana - Lancia Tutti i modelli del Novecento (Vol. 1) pagina 70</ref>
<!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|lunghezza=3.814 / 3.846
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==Il contesto==
La data di giovedì
Una vettura erede della Lambda ma chiusa come i nuovi tempi dell'utilizzo quotidiano richiedevano. In Lancia l'erede tecnologica della Lambda si sarebbe voluta sicuramente più grande di motore (una 2 litri probabilmente) e dimensioni (4 metri e mezzo come la Lambda), ma una vettura di questo genere poteva essere pensata solo per l'estero esattamente come lo era stata la Lambda. In Italia ci si doveva rivolgere alla borghesia italiana che tirava la cinghia e girava il tessuto del cappotto della domenica per risparmiare. Una vettura quindi che pur restando rivoluzionaria doveva essere piccola, leggera, economica e di conseguenza costare relativamente poco rispetto alle Lancia prodotte sino a quel giorno. Una vettura di questo genere sarebbe stata sicuramente maneggevole, però doveva far accomodare in modo confortevole una famiglia intera ed andare alla stessa velocità di tutte le altre Lancia. Non era facile ripensare a tutto quello che era stato fatto sino a quel momento e cercare di inventare qualcosa di nuovo, nessuno intendeva dedicarlo alla produzione di massa, tuttavia questo nuovo modello di limitate dimensioni doveva essere una sorta di [[utilitaria]] (secondo i canoni del tempo) sia pure d'élite.
Ed ecco che sbocciarono idee come le porte ad armadio per un'aumentata accessibilità all'abitacolo, praticamente quasi tutto il fianco vettura si apriva, l'[[passo (veicoli)|interasse]] si allungava eliminando ogni deriva anteriore e posteriore, le masse, dal motore agli occupanti, erano tutte "centrali" rispetto agli assi delle ruote, la [[cuoio|pelle]] diventava [[acciaio]] e nasceva la prima scocca indeformabile che permetteva di stare su poco più di 800
La vettura è stretta, la si vuole stretta per gli stretti vicoli medievali delle città italiane, dentro con lo sviluppo verticale e con una grande vetratura deve sembrare grande, spaziosa, non deve opprimere i passeggeri posteriori intenti a conversare né deve dare una sensazione di insicurezza a chi guida o a chi sta accanto al conducente.
Deve essere silenziosa, non deve vibrare, il motore quasi non si deve sentire quando si viaggia in 4° a velocità di crociera sugli 80
Insomma si cercavano qualità antitetiche, un progetto del tutto nuovo e pieno di incognite in un periodo difficile e critico. Su una sola cosa però non si voleva scommettere, ma muoversi coi piedi di piombo, sulla linea che doveva essere piacevole, classica, snella, slanciata, leggera, ma del tutto convenzionale, accessibile a tutti
==Il progetto==
Nei primi mesi del [[1930]] nell'effetto profondo che la crisi azionaria di Wall Street sta dando sul mondo intero e sulle sue abitudini, all'ufficio tecnico Lancia iniziano gli studi, secondo una impostazione generale che sarà del tutto nuova ed innovativa rispetto alle Lancia prodotte sino a quell'epoca. Il mercato estero si intuisce che si chiuderà con sempre più fitte barriere doganali (fine del liberismo economico degli anni
Un bel rebus da risolvere, che viene affrontato nel modo più radicale che si può: con un progetto rivoluzionario "la prima [[berlina]](o vettura chiusa) a scocca portante costruita al mondo".
Forse se non ci fosse stata la "Grande Crisi" l'Augusta sarebbe stata più grande sia di misure che di [[cilindrata]], qualcosa che si avvicinava alle dimensioni e cilindrata dell'[[Lancia Artena|Artena]] (vicina a quelli che sono sempre stati gli elementi dell'"archetipo" ideale d'automobile secondo [[Vincenzo Lancia]] e cioè circa 2 litri di cilindrata, 5 posti comodi, circa 4,5 metri di lunghezza per un peso sotto la tonnellata, cioè le prime serie Lambda), ma le nuove condizioni economiche non lo consentivano più.
La scocca portante era stata abbandonata dopo il progetto Lambda che comunque continuava ad evolversi di serie in serie crescendo di cilindrata e dimensioni.
La [[Lancia Dilambda|Dilambda]] (del 1930) progetto irrealizzato di vettura per il mercato [[Stati Uniti d'America|U.S.A.]] e le successive più piccole ed europee [[Lancia Artena|Artena]] ed [[Lancia Astura|Astura]] (del 1932), e soprattutto meno costose per la Lancia in termini di industrializzazione della produzione, erano state sicuramente un passo indietro rispetto alla Lambda, quanto a innovazione ed anticonformismo "tecnologico".
==La produzione==
La produzione dell'Augusta una volta avviata incontrò subito il favore del pubblico italiano che si innamorò rapidamente della "Vettura Leggera" (nome pubblicitario dell'Augusta che era stato in precedenza della Lambda) e le vendite andarono a gonfie vele, tanto che l'Augusta rese moltissimo alla Lancia in termini di guadagno, fu il primo vero grande "affare" economico della casa, ancor più della Lambda. E fu anche la prima Lancia costruita in [[catena di montaggio]] con proprie macchine utensili e attrezzature specifiche per il modello. Con l'Augusta la Lancia si trovò ai vertici della produzione nazionale quanto a [[tecnologia]] non solo del prodotto, ma anche delle modalità produttive e dell'industrializzazione.
Sotto
Anche da questi dati emerge come la "piccola" Augusta fu un prodigio forse mai più ripetuto (forse solo i dati dell'Aprilia si avvicinano a quelli dell'Augusta, ma la Lancia "soffriva" degli enormi costi di [[Bolzano]] ed i tempi non erano più
Anche in precedenza, salvo la storia particolare della Lambda che, oltre ai guadagni economici, pose la Lancia tra gli "Immortali" dell'[[Olimpo]] della [[Storia dell'automobile]], la Dilambda costò molto e rese assai poco, ed anche le Astura, Artena non brillarono quanto a resa in termini economici. L'esperienza estera in terra di [[Francia]] (Belna e Ardennes) poi fu un disastro secco e senza appello. Al contrario nei [[Lancia Veicoli Industriali|veicoli industriali]] i buoni guadagni e le buone fortune della serie Jota furono ripetuti con il Ro e poi il 3Ro.
Ci fu un momento nel 1935 che il 90% dell'attività industriale della Lancia era assorbito dall'Augusta, con risultati eccellenti. Si poteva dire in quel momento che l'Augusta era per la Lancia come il [[Ford Modello T|modello T]] e poi [[Ford Model A (1927)|A]] per la [[Ford]]. Il modello unico.
[[File:Lancia Augusta.jpg|thumb|L'''Augusta'' del 1934 in perfetta conservazione]]
Per certi versi si può dire che l'Augusta salvò economicamente la Lancia negli anni più bui della crisi dopo il 1929 in cui molte industrie italiane scomparvero e si proiettò sul futuro con le sue eredi progettuali Aprilia e [[Lancia Ardea|Ardea]] superando la guerra e arrivando in tal modo negli [[anni 1950|anni
==La storia e le caratteristiche==
La prima uscita di questo nuovo modello avviene
Quando però la vettura viene presentata al Salone di [[Milano]] dell'aprile 1933, per il lancio effettivo, il nome ufficiale sarà quello, decisamente più importante e "littorio" di Augusta.
Anche per l'Augusta insorsero problemi legali con l'importante fabbrica americana di carrozzerie [[ferrovia]]rie Budd, che deteneva
Del resto conflitti con la Budd c'erano già stati nel periodo di produzione della Lambda negli anni
La struttura della vettura era costituita da un pianale piattaforma d'[[acciaio]] con scatolati laterali (rinforzato mediante una crociera a
Per questo motivo l'Augusta risulta essere anche la prima vera scocca portante modernamente concepita non solo al mondo, ma anche in casa Lancia poiché la Lambda pur essendo la prima vettura di serie al mondo con struttura autoportante, non si può definire con scocca portante poiché fu costruita con una struttura stampata e saldata (sottostante) con fori di alleggerimento e di rinforzo e su questa fu applicata "la pelle" cioè il rivestimento di lamiera esterna tramite microscopici rivetti aeronautici.
L'Augusta invece fu costruita stampando le varie lamiere esterne e dopo averle messe in dima saldandole assieme in unica struttura indeformabile esattamente come si fa oggi. L'Augusta fu anche la prima vettura costruita in catena di montaggio della Lancia.
[[
Naturalmente la nuova Lancia non si distingueva solo per la struttura a scocca portante ma per molte altre sue caratteristiche innovative o poco usuali nella contemporanea produzione [[Europa|europea]]: il [[motore]] con [[motore a V|cilindri a V]] stretto, la [[sospensione (meccanica)|sospensione]] anteriore a [[ruota|ruote]] indipendenti con molloni elicoidali racchiusi in foderi verticali e con [[ammortizzatore|ammortizzatori]] idraulici incorporati, le sospensioni posteriori che non necessitano di frequenti lubrificazioni, la ruota libera inseribile o disinseribile dal posto di guida, la [[Trasmissione (meccanica)|trasmissione]] con albero e giunti flessibili Hardy in luogo del [[giunto cardanico|cardano]].
Nonostante una serie di difficoltà riscontrate nei collaudi, per l'[[freno|impianto frenante]] dell'Augusta venne adottato il sistema a comando idraulico
[[File:Lancia Augusta, sedili retro.jpg|thumb|Abitabilità posteriore della ''Augusta'']]
Anche il bagagliaio strutturale alla scocca è una novità assoluta.
Anche se di secondaria importanza, merita una citazione il sistema di trasporto bagagli previsto.
La stampa dell'epoca si esprime così: ''viene adottato un bagagliaio esterno, chiuso da un coperchio (il [[cofano]] posteriore)incernierato in basso; attaccata al coperchio c'è la ruota di scorta; per abbassare/alzare il coperchio c'è l'apposita maniglia centrale. Per facilitare al massimo l'operazione di apertura/chiusura,
[[
Molto completo
La gamma colori prevista è: il nero (cod.1025), il beige (cod.1175), il verde (cod.1171), il blu Lancia (cod.1054), l'amaranto (cod.1185) ed il marron (cod.1176) (
▲Molto completo – dati gli standard dell'epoca – risulta il [[cruscotto]], che comprende: [[contachilometri]], [[tachimetro|indicatore di velocità]], [[manometro]] pressione olio, indicatore livello carburante, [[orologio]], comando a tiretto del rubinetto benzina (con dispositivo di riserva), comando per inserimento/disinserimento ruota libera, commutatore accensione/illuminazione, acceleratore a mano, arricchitore di carburazione, [[indicatore di direzione|indicatori di direzione]] (e spia relativa), spia [[dinamo]], e comando illuminazione cruscotto. Il comando avviamento è a pedale.
[[File:Lancia Augusta, 1935.JPG|thumb|Augusta del 1935]]
▲La gamma colori prevista è: il nero (cod.1025), il beige (cod.1175), il verde (cod.1171), il blu Lancia (cod.1054), l'amaranto (cod.1185) ed il marron (cod.1176) (**codici Lechleroid).
L'Augusta 231 è stata
La storiella sulla quale molti hanno scritto negli [[anni 1960|anni
▲==Il falso mistero delle tre serie dell’Augusta==
▲[[Immagine:Lancia Augusta, 1935.JPG|thumb|right|250px|Augusta del 1935]]
▲L'Augusta 231 è stata prodotta in una sola serie dall' [[8 febbraio]] [[1933]] (numero costruzione 1) al [[14 dicembre]] [[1936]] (n.c.14101). La berlina fu contraddistinta con la sigla tipologica 231 mentre lo chassis per carrozzieri fu denominato 234. La produzione francese della Belna era rispettivamente F231 ed F234 .
Ma in realtà sia dai manuali d'uso/manutenzione e parti di ricambio che dai Registri di Produzione si evince chiaramente che l'Augusta fu prodotta in una sola serie perché montò sempre
▲La storiella sulla quale molti hanno scritto negli [[anni 1960|anni '60]] e [[anni 1970|'70]] (ed anche più tardi) che l'Augusta è stata prodotta in 3 serie risponde ad errori marchiani che a forza d'esser ripetuti sembrano diventati verità.
Le piccole differenze estetiche che furono introdotte nel tempo sono ben definite nei Registri di Produzione dove la produzione che fu definita di tipo ''"Standard"'' inizia l'
▲Ma in realtà sia dai manuali d'uso/manutenzione e parti di ricambio che dai Registri di Produzione si evince chiaramente che l'Augusta fu prodotta in una sola serie perché montò sempre le stesso motore e non furono fatte variazioni sullo chassis (misure del passo o altro). Non furono introdotti in pratica quelle variazioni che imposero in altri casi di dividere la produzione in serie come avvenne per la Lambda, per lo Jota, per la Dilambda, Astura, Artena e Aprilia.
▲Le piccole differenze estetiche che furono introdotte nel tempo sono ben definite nei Registri di Produzione dove la produzione che fu definita di tipo ''"Standard"'' inizia l' 8 febbraio 1933 (n.costruzione 1 e chassis n.231-1005) e finisce il [[20 novembre]] [[1934]] con la vettura n.costr.7000 e chassis n.231-1004 costruita per il Sig. Alghisi assieme ad altre 3 destinate rispettivamente all'Ing.Falchetto (n.c.6997), ad Arturo Lancia (n.c.6998) ed al Museo aziendale la n.c.6999, per un totale di 5.517 vetture montate.
A questo tipo Standard si affiancò dal 14.2.1934 il tipo ''"Lusso"'' (vettura n.costr.3469 e chassis n.231-4431) che fu prodotto fino al
Nel mese di dicembre 1934 si decise di interrompere la produzione delle due tipologie diverse per continuare con un solo tipo che fu chiamato ''"unificato"''. Il numero complessivo raggiunto delle
Questo passaggio è chiaramente definito nel Registro di Produzione poiché sta letteralmente scritto in alto alla pagina: "Dal N.7005 (vendita 8005) BERLINE 231 TIPO UNIFICATO" ed una grossa riga nera orizzontale sta a significare la volontà di distinguere nettamente le due produzioni (le due precedenti da quella successiva).
Il tipo Unificato riprendeva in sostanza molti elementi della "Lusso" pur riadattandoli e correggendoli. Questa tipologia che arrivò fino alla fine produzione del 5 dicembre 1936 fu continuata per
==La concorrenza con la Balilla==
Nel 1933, l'Augusta appare sul mercato italiano, oggi qualcuno può pensare ad una possibile rivalità con la quasi contemporanea [[Fiat 508 Balilla|Balilla]] della [[Fiat]] (nata un anno prima,
Il [[motore a V|motore V4]] a valvole in testa da 35
D'altra parte non potevano e non volevano considerarsi direttamente concorrenti, volendosi l'Augusta rivolgere al ceto medio-alto, alla media borghesia benestante e la Balilla cercava invece di arrivare ai molti italiani che avevano al massimo un [[motociclo]].
==Il telaio, le fuoriserie e la cabriolet==
Dopo un anno dal lancio della berlina, nell'aprile 1934, al Salone dell'automobile di Milano, viene presentato l'autotelaio pianale portante scatolato per uso dei [[carrozzeria|carrozzieri]].
Definito come tipo 234 su di esso vengono allestite le carrozzerie [[fuoriserie]]. L'autotelaio
Sull'autotelaio 234 la Lancia realizzò nel 1934 una propria versione "trasformabile" cioè un [[cabriolet]] "Stabilimenti Lancia" che poi fu riaggiornato e prodotto sino al 1936.
Sia i Carrozzieri italiani che quelli esteri utilizzarono molto il pianale Augusta per le loro creazioni. Furono realizzate berline, cabriolet, [[coupé]], [[
Per cui si può dire tranquillamente che ogni carrozziere ha fatto moltissime versioni diverse nel corso dei 3 anni di produzione. Difatti le creazioni "alla moda" su Augusta sono moltissime ed è difficilissimo catalogarle ed in certi casi distinguerle tra loro.
[[
Pregevole, tra le tante, la [[berlinetta]] semi-aerodinamica 4 porte della [[Carrozzeria Touring|Touring]] e la versione cabriolet della [[Carrozzeria Garavini|Garavini]], carrozzeria torinese. All'estero il carrozziere francese Marcel Pourtout di Bougival sottoscrisse nel 1934 un contratto commerciale con la Lancia Automobiles di [[Bonneuil-sur-Marne]] per la produzione di 326 veicoli fuoriserie su pianale F234 realizzati dal dicembre 1934 all'aprile 1937, dei quali 117 erano coupé e 209 cabriolet 4 posti, 2 posti, [[roadster]] ed Eclipse. Altre fuoriserie furono realizzate da [[Paul
In [[Gran Bretagna]] si segnala la versione Sport Tourer di stile tipicamente inglese elaborata dalla Kevill-Davies & March, [[concessionaria d'auto|concessionaria]] Lancia a [[Londra]], che poteva essere munita, su richiesta, di un
Versioni spinte ed elaborate parteciparono a gare nel Circuito di Brooklands nel 1935 (si favoleggiava di un modello che raggiungeva le 100 miglia orarie cioè 160
==L'Augusta tipo
Dalla primavera del 1934 (al Salone di Milano di aprile) la Lancia rende disponibile, oltre alla berlina Standard (che tutto sommato risulta assai
Ma l'elemento più appariscente della Lusso rispetto alla Standard è la [[Calandra (veicoli)|calandra]] stretta, lunga e inclinata che allunga il cofano motore essendo posta diversi centimetri davanti al radiatore (che sembra fu disegnata da [[Pininfarina|Pinin Farina]] su richiesta dello stesso Vincenzo Lancia). Anche i parafanghi anteriori cambiano diventando più avvolgenti.
Questi ultimi cambiamenti passano pari pari nella versione Unificata del 1935 e 1936 che nel complesso si rivela assai simile al precedente tipo Lusso (ma senza i deflettori e con le ruote Fergat a razze stampate chiamate "Littoria" del tipo con bulloni)
==La Belna F231==
[[
Dal 1934 al [[1937]], con la denominazione "'''Belna'''", il modello Augusta viene costruito anche in Francia, negli stabilimenti di [[Bonneuil-sur-Marne]] (non distante da Parigi) fatti edificare su di un terreno di circa 20.000
==Nuvolari e Varzi==
Tra coloro che apprezzarono
Tazio Nuvolari in particolare adorò l'Augusta e si fece ritrarre spesso accanto ad essa e ne vendette moltissime presso la sua concessionaria Lancia a [[Mantova]], che gestiva grazie ad un prestanome per motivi contrattuali (essendo sotto il vincolo con altre case costruttrici).
Riga 148:
==Prove su strada==
Secondo i rilevamenti effettuati da un tester della rivista ''The Autocar'' (e pubblicati nell'aprile del 1934) l'Augusta berlina (che costa in Gran Bretagna 390 [[Sterlina inglese|Sterline]]) sottoposta a test, ha raggiunto una velocità massima di 65,22 [[miglio (unità di misura)|miglia]] orarie (quindi
Tornando al
==La ruota libera==
Il funzionamento è lo stesso che si ha nelle [[bicicletta|biciclette]]: come in queste si può smettere di pedalare e il veicolo continua la sua corsa senza più alcun rapporto con il pedale, allo stesso modo
Per esempio in discesa o nel traffico per non abusare dei freni era più appropriato (e consigliabile) l'uso del cosiddetto freno-motore e quindi non utilizzare la ruota libera.
==L'Augusta e le corse==
Anche se di carattere brillante,
La prima affermazione
La prestazione di maggior rilievo si ha invece alla [[Targa Florio]] svoltasi il
Alla [[Mille Miglia]] dell'aprile 1937 però la Fiat si prende la rivincita e, grazie anche ad una netta superiorità numerica (20 Fiat al via, contro 5 Lancia), vince la classe da 1101 a 1500
Anche nei primi anni del dopoguerra, qualche Augusta è apparsa in corsa.
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{| class="wikitable" style="font-size:90%; border:1"
|-
|colspan=11 align=center|'''<
|-
!Data||Naz.||Nome della corsa||Tipo gara||Risultato di classe||Posiz. assoluta||Pilota od equipaggio||Percorso (
|-
|3-mar|| I || Atrani-Ravello || salita || N.D. ||11°ass.||Gambardella || 6,200 ||
|-
|13-ott|| I || Nave-Colle S.Eusebio ||salita || 4
|-
|5-nov|| I || Coppa Scandone || salita || 6° cat. Turismo || 20° ass.|| BarbatoA. || 5,400||
|-
|colspan=11 align=center|'''<
|-
!Data||Naz.||Nome della corsa||Tipo gara||Risultato di classe||Posiz. assoluta||Pilota od equipaggio||Percorso (
|-
|31-ago|| I || Fasano-Selva di Fasano || salita || 8
|-
|colspan=11 align=center|'''<
|-
!Data||Naz.||Nome della corsa||Tipo gara||Risultato di classe||Posiz. assoluta||Pilota od equipaggio||Percorso (
|-
|18-set|| I || Bologna-Raticosa || salita ||---|| N.D.||Vivaldi ||32,800||
|-
|30-ott|| I || Salita di
|-
|}
==Caratteristiche tecniche==
===Berlina (mod. 231)===
'''Periodo di produzione''': dal 1
|-
|width=20%|Tipo|| berlina 4 porte
Riga 216 ⟶ 213:
|Unità prodotte|| 13.671
|-
|[[Motore]]||'''Tipo
|-
|Numero e posizione cilindri|| 4 a V (18°
|-
|[[Cilindrata]]||
|-
|[[Distribuzione (meccanica)|Distribuzione]]||valvole in testa, verticali e parallele, comandate da
|-
|[[Rapporto di compressione]]|| 5,45:1
|-
|[[Potenza (fisica)|Potenza]] max|| 35
|-
|Lubrificazione||forzata, con pompa ad ingranaggi e filtro a lamelle
|-
|Raffreddamento||[[raffreddamento a liquido|ad acqua]], a circolazione forzata con pompa centrifuga; dispositivo di [[parzializzazione]] dell'aria ad alette sul radiatore, comandato automaticamente da [[termostato]] a cera; capacità circuito (radiatore e motore) litri 7,6
|-
|Accensione||a [[spinterogeno]] (anticipo fisso 8°, anticipo automatico 30°); ordine
|-
|Alimentazione|| a caduta dal serbatoio posto sul [[parafiamma]]; [[carburatore]] orizzontale Zenith 30 VEH a monocorpo, con dispositivo arricchitore
|-
|Impianto elettrico||a 6 [[Volt]] (Bosch), [[batteria (chimica)|batteria]] da 60[[
|-
|[[Trasmissione (meccanica)|Trasmissione]]||trazione sulle ruote posteriori; albero di trasmissione unico, tubolare, provvisto di giunti flessibili Hardy alle estremità; dispositivo di
|-
|[[Frizione (meccanica)|Frizione]]||monodisco a secco; corsa a vuoto del pedale da 15 a 20
|-
|[[Cambio (meccanica)|Cambio]]||cambio
|-
|Rapporto al ponte|| Differenziale tipo 174 rapporto finale di riduzione, con coppia a dentatura Gleason Hypoid: 9/43 (4,778:1)
|-
|Scocca|| struttura monoscocca costituita da piattaforma
|-
|[[Sospensione (meccanica)|Sospensioni]] ant.|| a ruote indipendenti del tipo a cannocchiale (sistema Lancia) con ammortizzatori idraulici e molle elicoidali.
|-
|Sospensioni post.||ad assale rigido, con balestre longitudinali semiellittiche (estremità anteriori balestre montate su
|-
|Impianto [[Freno|frenante]]|| freni idraulici
|-
|Sterzo||a vite senza fine e ruota elicoidale; guida a destra
|-
|Ruote|| a disco stampato con fissaggio a bulloni; durante la produzione del tipo Lusso veniva consegnata con ruote a raggi e attacco tipo Rudge-Whitworth con galletto centrale tipo corsa (come sugli chassis 234); successivamente nella versione
|-
|[[Pneumatico|Pneumatici]]||misure 140 x 40 Michelin Supercomfort a bassissima pressione
|-
|Passo||cm 265,0
Riga 264 ⟶ 261:
|Altezza minima da terra|| cm 17,0
|-
|Carreggiate anter-poster||anteriormente e posteriormente cm 122,3 (cm 123,6 nella versione Lusso)
|-
|Lunghezza x larghezza x altezza|| vettura (berlina) cm
|-
|Carrozzeria|| berlina 4 porte, 4 posti
|-
|Peso a vuoto|| berlina
|-
|Serbatoio carburante|| capacità litri 42,0
|-
|[[Velocità]] massima||superiore a 105
|-
|Pendenza massima superabile|| in prima marcia, a pieno carico: 21 %
|-
|Consumo||medio, circa 10 litri ogni 100
|-
|Tassa di circolazione||[[potenza fiscale]] in Italia
|-
|Prezzo in Italia|| nel 1933, al debutto, la berlina costa 19.500 Lire;<
nel 1936, la berlina
|-
|}
===Autotelaio e cabriolet (mod. 234)===
'''Periodo di produzione''': dall'aprile del 1934 alla fine del 1936
|-
|width=20%|Tipo|| autotelaio e [[cabriolet]] 2 porte
Riga 304 ⟶ 299:
|Unità prodotte|| 3.110
|-
|[[Motore]]||'''Tipo
|-
|Numero e posizione cilindri|| 4 a V (18°
|-
|[[Cilindrata]]||cmc 1195,58 (alesaggio mm 69,85
|-
|[[Distribuzione (meccanica)|Distribuzione]]||valvole in testa, verticali, comandate da
|-
|[[Rapporto di compressione]]|| 5,45:1
|-
|[[Potenza (fisica)|Potenza]] max|| 35
|-
|Lubrificazione||forzata, con pompa ad ingranaggi e filtro
|-
|Raffreddamento||ad acqua, a circolazione forzata con pompa centrifuga; dispositivo ad alette sul radiatore, comandato automaticamente da
|-
|Accensione||a spinterogeno (anticipo fisso 8°, anticipo automatico 30°); ordine
|-
|Alimentazione|| carburatore orizzontale Zenith 30 VEH a monocorpo, con dispositivo
|-
|Impianto elettrico||a 6 Volt (Bosch), batteria da 60Ah, dinamo a tensione costante
|-
|[[Trasmissione (meccanica)|Trasmissione]]||trazione sulle ruote posteriori; albero di trasmissione unico, tubolare, provvisto di giunti flessibili a disco alle estremità; dispositivo di
|-
|[[Frizione (meccanica)|Frizione]]||monodisco a secco; corsa a vuoto del pedale da 15 a 20
|-
|[[Cambio (meccanica)|Cambio]]||cambio in blocco col motore, a 4 rapporti + retromarcia; III e IV in presa diretta, silenziose; comando a lunga leva centrale;
|-
|Rapporto al ponte||rapporto finale di riduzione, con coppia a dentatura Gleason Hyfald: 9/43 (4,778:1)
|-
|Scocca|| autotelaio realizzato con longheroni aventi sezione a scatola, leggero, molto abbassato e munito di pavimento e tunnel per la trasmissione
|-
|[[Sospensione (meccanica)|Sospensioni]] ant.|| a ruote indipendenti con ammortizzatori idraulici del tipo a cannocchiale (sistema Lancia)
|-
|Sospensioni post.||ad assale rigido, con balestre longitudinali semiellittiche (estremità anteriori balestre montate su
|-
|Impianto [[Freno|frenante]]|| freni idraulici
|-
|Sterzo||a vite senza fine e ruota elicoidale; guida a destra
|-
|Ruote|| raggi tipo Rudge-Whitworth
|-
|[[Pneumatico|Pneumatici]]||misure 140 x 40, a bassissima pressione
|-
|Passo||cm 265,0
Riga 354 ⟶ 349:
|Carreggiate anter-poster||anteriormente e posteriormente cm 123,6
|-
|Lunghezza x larghezza|| autotelaio cm
|-
|Carrozzeria|| autotelaio, oppure cabriolet 4 porte/4 posti
|-
|Peso a vuoto|| autotelaio
|-
|Serbatoio carburante|| capacità litri 42,0, posizionato posteriormente
|-
|[[Velocità]] massima||circa 102
|-
|Pendenza massima superabile|| in prima marcia, a pieno carico: 21 %
|-
|Consumo||medio, circa 10 litri ogni 100
|-
|Tassa di circolazione||potenza fiscale in Italia
|-
|Prezzo in Italia||
|-
|}
==Dati produttivi==
{|
|colspan="2" bgcolor="#CCCCCC" align="center" | <
|-
|-bgcolor="#CCCCCC"
! Anno || Esemplari
|-
|align="center" |1933 || align="right" | 2.950
Riga 392 ⟶ 387:
|align="center" |1936 ||align="right" | 2.744
|-
|bgcolor="#CCCCCC" align="center" | <
|}
{|
|-
|colspan="2" bgcolor="#CCCCCC" align="center" | <
|- bgcolor="#CCCCCC"
! Modello || Esemplari
|-
|231, berlina (1933/36)|| align="right" | 14.107
Riga 404 ⟶ 399:
|234, autotelaio e cabriolet (1934/36)|| align="right" | 3.110
|-
|bgcolor="#CCCCCC" align="center" | <
|}
Note:<br />
1. secondo alcune fonti il totale di Augusta berlina prodotte sarebbe di 14.108 unità anziché 14.107, ed il totale generale Augusta sarebbe di 17.218 anziché 17.217;
2. la tabella di cui sopra non include le vetture costruite in Francia sotto il nome di "Belna", il cui totale
==Note
<references/>
▲1. secondo alcune fonti il totale di Augusta berlina prodotte sarebbe di 14.108 unità anziché 14.107, ed il totale generale Augusta sarebbe di 17.218 anziché 17.217; alcuni danno inoltre una produzione per l'anno 1936 di 2.738 unità, sostenendo che 6 vetture sono state costruite due anni dopo, nel 1938</br>
▲2. la tabella di cui sopra non include le vetture costruite in Francia sotto il nome di "Belna", il cui totale é di circa 3.000 unità (di cui 2.500 berline e 500 autotelai) nel quadriennio 1934/1938
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==Collegamenti esterni==
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{{Lancia}}
{{Portale|automobili}}
[[Categoria:Automobili Lancia|Augusta]]
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