Charles Messier: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Charles
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|GiornoMeseMorte = 12 aprile
|AnnoMorte = 1817
|Epoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Attività = astronomo
|Nazionalità = francese
|Immagine = Charles Messier.jpg
}}
È famoso per aver compilato un
Il suo scopo nel creare il catalogo era di aiutare i cacciatori di [[cometa|comete]] (come Messier stesso), e altri osservatori del cielo, a distinguere gli oggetti dall'apparenza diffusa ma fissi nel cielo, che potevano essere scambiati per comete. L'osservazione di queste ultime era infatti molto importante al tempo di Messier, mentre le nebulose dai contorni poco definiti visibili in posizioni fisse del cielo erano per lo più inspiegate ed ignorate, anche per la mancanza di mezzi tecnici (come [[telescopio|telescopi]] sufficientemente potenti) che permettessero di studiarle in dettaglio. Ironia della sorte, Messier diventerà famoso per aver catalogato gli oggetti che ''non'' voleva vedere.
== Vita e
[[File:Messierbadon.JPG|thumb|Placca commemorativa sulla sua casa natale.]]
Nato il
Charles Messier, decimo di dodici fratelli, rimase orfano di padre quando non aveva ancora Arrivato a [[Parigi]], Messier venne assunto dall'astronomo [[Joseph Nicolas Delisle]] (Parigi [[1688]]-[[1768]]) possessore di un osservatorio privato, presso l'[[Hôtel de Cluny]]. Messier fu incaricato di tenere i registri delle osservazioni, ma, innanzi tutto, di copiare una mappa della [[Grande muraglia cinese]] e una pianta di [[Pechino]]. Lavorando presso questo osservatorio, Messier si ricordò del piacere che aveva provato nell'osservare la cometa del [[1744]], una delle più curiose tra quelle
In suo onore sono stati chiamati l'[[asteroide]] [[7359 Messier]]<ref>[http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=7359+Messier 7359 Messier (1996 BH)] JPL Small-Body Database Browser</ref> e il [[cratere Messier]] sulla Luna.<ref>{{Cita libro |cognome=Schmadel |nome=Lutz D.|wkautore=Lutz D. Schmadel|autore2=International Astronomical Union |titolo=Dictionary of minor planet names |anno=2003 |editore=Springer-Verlag |città=Berlin; New York |pagine=592–593|url=http://books.google.com/books?id=KWrB1jPCa8AC&pg=PA592|accesso=9 settembre 2011|isbn=978-3-540-00238-3}}</ref><ref>[http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/search/feature/?feature=Messier&sort= Messier] Apollo Image Atlas</ref>
=== Alla ricerca della Cometa di Halley ===
[[File:Comet Halley.jpg|thumb|La cometa di Halley]]
Sin dalla fine del [[1753]], scrive Messier nelle proprie memorie: "''iniziai ad essere ben esercitato in quel genere di lavori che più mi si confacevano''", e ai quali avrebbe poi dedicato l'intera vita. In quel periodo l'attenzione degli astronomi era puntata sul primo ritorno di una [[cometa]] previsto da [[Edmond Halley|Halley]] per il [[1758]]. Nelle ''Memorie della società astronomica di Francia'' del [[1760]], vi è un passo in cui Delisle, parlando a nome di Messier, racconta i preparativi fatti per individuare la cometa prima degli altri astronomi, vantandosi del successo. Nel [[1531]] la cometa era stata avvistata 18 giorni prima del [[perielio]], nel [[1607]] si vide 33 giorni prima e, nel [[1682]], 24 giorni prima. In queste tre apparizioni della cometa nessuno la cercava e la si scoprì quando essa era già molto luminosa e appariscente. Delisle ipotizzò che con il telescopio si sarebbe potuta vedere almeno un mese prima del perielio. Per facilitare la ricerca egli calcolò, sulla base degli elementi orbitali determinati da [[Alexandre-Gui Pingré|Pingré]], il percorso che avrebbe seguito in cielo. Messier realizzò una [[carta celeste]] in cui riportò i due percorsi estremi previsti per la cometa e con tale schema a disposizione avrebbe potuto scoprirla per primo.
[[Jean Sylvain Bailly]], nella sua ''[[Storia dell'astronomia moderna (1782)|Storia dell'astronomia moderna]]'' (Parigi [[1782]]) descrisse così gli eventi di quegli anni di febbrile attesa:
{{Citazione|Ne apparve una nel [[1747]] e due nel [[1748]]: si avvicinava l'epoca in cui l'ingegnoso Halley aveva annunciato che sarebbe riapparsa la cometa del 1682, dopo un periodo di 76 anni; se questo periodo è realmente quello della cometa, non v'è dubbio che dovremo rivedere questo astro verso il [[1758]]. Nel mese di settembre del [[1757]], apparve in effetti una cometa che risvegliò l'attenzione degli astronomi, ma dopo che Pingré ne calcolò l'[[orbita]] si riconobbe che questa apparizione non era quella desiderata. La cometa era assolutamente nuova e non assomigliava per nessun carattere all'altra del [[1682]]. Il ritorno di questo astro divenne un avvenimento importante per la conoscenza del sistema del mondo, per la dimostrazione dei principi di [[Isaac Newton|Newton]], infine per stabilire una grande verità, quella dell'uguaglianza tra comete e [[pianeti]] che, le une come gli altri descrivono delle curve chiuse, delle [[ellisse|ellissi]], e sono assoggettate a dei ritorni regolari e periodici; con la sola differenza che le une si allontanano infinitamente di più degli altri, ritornando e riavvicinandosi più tardi e meno frequentemente. Ma come se il cielo avesse voluto burlare gli astronomi e prendersi gioco della loro impazienza, l'anno [[1758]] vide apparire due comete che non erano affatto quella attesa. Infine questo astro così interessante fu visto a Parigi il 21 gennaio [[1759]]: Messier lo scoprì per primo in Francia; Messier destinato a scoprire moltissime comete, e che ha meritato i favori del cielo grazie ad uno zelo infaticabile, oggi, nel [[1781]], ne ha osservate 19 di cui ne ha scoperte 16.|Bailly, ''[[Storia dell'astronomia moderna (1782)|Storia dell'astronomia moderna]]''}}
Messier mostrò in quella occasione una grande volontà, trascorrendo le notti di quasi 18 mesi nell'alto della torre dell'osservatorio in cerca della cometa in una zona di cielo in cui la stessa non poteva esserci (la sua carta era semplicemente sbagliata). Messier, nelle memorie del [[1760]], continua così:
{{Citazione|[…]dopo la fatica [di tracciare la carta] e la ricerca io fui ben ricompensato, avendo avuto la possibilità di scoprire questa cometa […] cinquanta giorni prima del perielio.}}
Egli non dice che senza la minima fatica un contadino Sassone di nome Palitzsch, nella notte di Natale del [[1758]], quasi un mese prima di lui, vide casualmente ad occhio nudo la cometa e che alcuni giorni dopo la si osservò anche in [[Germania]]. Solo per un insieme di circostanze, e per fortuna di Messier, la notizia non arrivò sino in [[Francia]]. Nonostante la scoperta, come ricordava il pronipote dell'astronomo, Delisle per una sua bizzarra forma di gelosia impedì all'allievo di divulgare la notizia del ritorno di un [[Astro (astronomia)|astro]] così importante, atteso con trepidazione da tutta la comunità scientifica. Messier successivamente scrisse:
{{
Cosa incomprensibile, dato che [[Nicolas Louis
Fu [[Johann Tobias Mayer]] ([[Marbech]], [[
{{
=== L'inizio del catalogo e la caccia alle comete ===
La cometa del [[1758]] è importante per un fatto curioso che sarà determinante per la successiva attività astronomica di Messier e per la sua fama futura. La notte del
{{
Messier scoprì quella notte la [[nebulosa del Granchio]] che sarà poi catalogata come [[Nebulosa del Granchio|M1]], ossia, il 12 settembre dello stesso anno, diverrà il primo oggetto del catalogo di oggetti non stellari a cui il francese deve la sua fama tra i posteri.
In quegli anni, possiamo dire per fortuna, l'ormai vecchio Delisle decise di rinunciare alla carriera di astronomo del collegio reale, per dedicarsi interamente ad attività caritatevoli. Non si deve infatti credere che Delisle sia stato un individuo avaro e individualista il cui unico interesse fosse ammassare libri e raccogliere testi e osservazioni più per il gusto della rarità che per il loro valore scientifico. Nell'arco della sua vita ebbe modo di svolgere una grossa mole di lavori e di essere maestro tra gli altri, niente meno che di Lalande il quale, sebbene probabilmente esagerando, parla così dell'insegnante:
{{
Probabilmente a causa di alcuni approfittatori che abusarono della sua bontà, Delisle finì la propria vita in miseria tanto che quando morì l'
Alcune scoperte furono propiziate dal caso come avvenne per le comete del [[1766]]. In ''Connaissance des Temps'' scrive:
{{
Ma questi colpi di fortuna non potevano certamente essere la norma! Messier scrutava il cielo tutte le notti serene, sistematicamente e con competenza. Non dimentichiamo infatti che Messier non era all'epoca l'unico astronomo in attività e anche altri studiosi sorvegliavano attentamente il cielo da ogni parte del mondo, cercando a loro volta di scoprire per primi le comete. Le continue scoperte di Messier ci fanno capire quanto assiduamente e con quale abilità egli doveva osservare. A proposito della cometa scoperta nel [[1769]] scrive:
{{
[[Alexandre-Gui Pingré|Pingré]] che era sul mare, tra [[Tenerife]] e [[Cadice]], trovò l'11 settembre 90°, ma così debole alla sua estremità che il sorgere di [[Venere (astronomia)|Venere]] fu sufficiente per farne sparire parecchi gradi [
Alle volte però, la dea bendata era capace di giocargli brutti scherzi. Scrive Messier a proposito della cometa del [[1787]]:
{{
Il sistematico lavoro di osservazione seguito da Messier, già di per
Scrive ancora:
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Nel suo diario personale egli ricorda ancora che l'inverno del [[1788]]-[[1789]] fu terribilmente rigido, la Senna gelò ed:
{{
=== Arrivano i riconoscimenti ===
Nonostante i disagi Messier osservava costantemente anche durante questi periodi di freddo intenso e le scoperte gli permisero di ottenere rapidamente fama ed onori in ogni parte del mondo. Egli abitualmente riportava il percorso dell'astro su opportune mappe celesti realizzate con estrema cura e precisione, mentre per il calcolo dell'orbita egli aveva creato una specie di società con il presidente dell'Accademia delle scienze [[Bochart de Saron]] (1730-1794), suo amico. Uomo di profonda cultura, il Saron si era specializzato nel calcolo delle orbite cometarie; Messier dunque passava al collega le osservazioni dell'astro appena scoperto ed egli molto rapidamente ne determinava gli elementi orbitali, informando l'astronomo del cammino seguito dalla cometa dopo il ritorno dall'immersione nei raggi solari, agevolando in tal modo il riavvistamento. La Harpe ci informa del fatto che [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] chiamava Messier "''il furetto delle comete''" per la sua innata abilità nello scoprirle.
{{
L'invio della mappa di una delle tante comete da lui scoperte al [[re di
dell'[[Accademia delle Scienze di Berlino|Accademia di Berlino]]. La raccomandazione di La Harpe in Russia ebbe lo stesso successo e Messier divenne membro dell'[[Accademia di Pietroburgo]], mentre già dal [[1758]] era membro della [[Royal Society|Società Reale di Londra]]. L'aumento di notorietà portò a Messier anche maggior agiatezza dal punto di vista economico dato che venne nominato astronomo della marina. Quasi ogni nuova scoperta gli valeva l'ammissione ad una Accademia straniera mentre in patria le cose non andavano così bene. La nomina a membro dell'accademia delle scienze di Parigi non gli veniva affatto concessa. Gli si rimproverava di essersi dedicato troppo esclusivamente all'osservazione, trascurando completamente la teoria. Nel resto d'Europa non lo si giudicava così severamente e dopo la morte di [[Nicolas Louis de Lacaille|La Caille]], Messier divenne per tutti il primo astronomo di Francia. Il tempo gli rese comunque giustizia e a
poco a poco gli accademici, abituatisi all'idea di conferire il titolo ad un semplice osservatore, si convinsero ammettendolo infine tra loro nel [[1770]]. D'altro canto, egli aveva fatto tutto ciò che umanamente gli era possibile con i modesti mezzi di cui disponeva. Una buona vista, un eccellente telescopio, un [[orologio a pendolo]] e poco altro. Ebbene, osservò tutte le comete, le [[eclisse|eclissi]], i passaggi sul disco del sole di [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]] e Venere, e li osservò bene!
Il primo lavoro che egli presentò agli accademici di Francia, inserito nel volume delle Memorie dell'Accademia Reale delle scienze del [[1771]], è dedicato proprio al catalogo intitolato: ''Catalogo di Nebulose e ammassi di stelle che si sono scoperti tra le stelle fisse sull'orizzonte di Parigi''. Lo presentò così:
{{
Questa prima versione del catalogo conteneva 45 oggetti di cui gli ultimi due, il presepio ([[Ammasso del Presepe|M44]]) e le Pleiadi ([[Pleiadi (astronomia)|M45]]), essendo già ben noti, furono probabilmente inseriti per arrivare ad un numero tondo.
Messier seguì con attenzione anche i pianeti esterni e quando venne informato da [[Nevil Maskelyne|Maskelyne]] della scoperta di [[Urano (astronomia)|Urano]], avvenuta il 13 marzo 1781 da parte di [[William Herschel|Herschel]] (Hannover 1738, Slough Buckinghamshire 1822), ne osservò attentamente il cammino tra le stelle comunicando tempestivamente le posizioni a Saron. Fu quest'ultimo che fece la grande scoperta. Non si trattava di una cometa come si era creduto in un primo momento, bensì di un nuovo pianeta, più distante di tutti quelli sino allora conosciuti. Grande merito ad Herschel ma certamente anche ai due francesi. L'osservazione del nuovo pianeta lo tenne occupato per quasi un anno sino a quando non gli accadde un grave incidente. Era il 6 novembre 1781. Recatosi ai giardini di Monceaux con il presidente Saron e figli, Messier entrò in una [[grotta]] che casualmente aveva attirato la sua attenzione. All'interno di questa, nell'oscurità, distrattamente varcò una porta che apparentemente doveva portarlo in un'altra grotta: era una [[ghiacciaia]]. L'astronomo cadde da un'altezza di circa 8 metri su un blocco di ghiaccio. Nell'urto si spezzò entrambe le braccia, un femore, due costole e si ferì alla testa. Malgrado l'abilità del [[chirurgo]] suo collega all'accademia che lo curò, la guarigione fu lenta. Tutti gli accademici, di ogni grado, presero parte al suo dolore preoccupandosi di non fargli mancare nulla; successivamente gli fecero anche avere una pensione di mille livree e una gratificazione di 2400. Un anno e tre mesi dopo la caduta, Messier poté rimettere piede sulla torre dell'osservatorio per osservare il [[Transito di Mercurio dalla Terra|passaggio di Mercurio]] sul disco solare del 12 novembre 1782.
=== Gli anni della
Arrivò la [[Rivoluzione francese|rivoluzione]], Parigi era in subbuglio e i soldi per mantenere gli accademici e i ricercatori in genere sembravano mal spesi. L'Accademia delle Scienze venne soppressa nel [[1793]] su decreto della [[Convenzione nazionale|Convenzione]]. I "moderni ciarlatani" - così gli accademici venivano definiti in uno scritto di [[Jean-Paul Marat|Marat]] - venivano privati dei loro privilegi. Agli occhi dei giacobini l'Accademia era solo un centro di corruzione e parassitismo, di intrighi e [[servilismo]] verso l'[[Ancien Régime]].
Messier nel giro di pochi giorni si vide togliere la pensione e lo stipendio che riceveva dall'osservatorio della marina che, al tempo stesso, smise di pagare l'affitto del palazzo sede dell'osservatorio dell'[[Hôtel de Cluny]]. Messier perse anche l'importante opportunità di essere incaricato di far parte dell'équipe, presieduta da [[Giuseppe Luigi Lagrange]], che doveva uniformare e razionalizzare il sistema di pesi e misure. Il ministro [[Anne Robert Jacques Turgot|Turgot]] pensò infatti di sostituire le vecchie unità di lunghezza con una nuova: l'unità di lunghezza doveva essere quella del [[pendolo]] il cui periodo di oscillazione è di un secondo esatto. Questa unità ha il vantaggio di poter essere determinato con l'esperimento piuttosto che per confronto con un campione prestabilito, evitando i fastidiosi spostamenti necessari per recarsi ove il campione stesso è conservato. L'idea di Turgot era quella di incaricare Messier per questo importante lavoro ma sfortunatamente, il materiale necessario per gli esperimenti non era pronto e quando lo fu, Turgot non era più ministro.
Per nulla turbato dalla gravosa situazione economica, Messier decise di non cambiare nessuna delle sue abitudini, malgrado l'imbarazzo della posizione in cui si venne a trovare. Furono anni difficili per Messier e per la scienza francese in genere. Ciò nonostante, l'astronomo mise mano ai propri risparmi nella certezza che le pur modeste risorse gli sarebbero bastate per sopravvivere, grazie anche alla parsimonia di cui era capace. Certamente dovette attraversare momenti duri e molte volte fu costretto a chiedere aiuto all'amico Lalande, anche solo per rifornire di olio la lampada che usava la notte per le osservazioni. Nel settembre [[1793]] Messier scoprì una nuova cometa in [[Ofiuco|Ophiuco]]. Gli astronomi parigini erano dispersi, rimaneva solo Saron, ma in prigione. Messier riuscì ugualmente a far pervenire le osservazioni al collega il quale, pochi giorni prima di essere ghigliottinato dai rivoluzionari, riuscì a calcolare l'orbita della nuova cometa.
Ricordiamo che la rivoluzione costò la vita ad altri cinque accademici: [[Lavoisier]], [[Jean Sylvain Bailly|Bailly]], [[Guillaume-Chrétien de Lamoignon de Malesherbes|Malesherbes]], il duca di Rochefoucauld e [[Jean-Antoine Caritat, marchese di Condorcet|Condorcet]]. Più tardi Lagrange scriverà a proposito della decapitazione di Lavoisier:
{{Citazione|c'è voluto un attimo per togliergli la testa, ma non basterà un secolo per averne una simile.}}
=== Gli ultimi anni ===
Passata la bufera rivoluzionaria fortunatamente arrivarono giorni migliori. L'Istituto, il [[Bureau des longitudes|Bureau delle Longitudini]] e la [[Legion d'Onore]], di cui venne successivamente membro, ripararono con abbondanza alle perdite subite e Messier poté usufruire di una serie di agevolazioni che sfruttò per far del bene alla propria famiglia. Dal matrimonio non aveva avuto figli e la moglie era scomparsa ormai molti anni prima, morirono anche il fratello e la sorella che aveva chiamato a vivere con sé; gli rimaneva soltanto una nipote, madame Bertrand. Fu lei che lo assistette negli ultimi diciannove anni della sua lunga vita.
Messier continuò ad osservare senza soste sino all'età di 82 anni, dopo di che la vista gli si abbassò considerevolmente rendendogli impossibile l'osservazione. Gli divenne difficile anche leggere e scrivere in pieno giorno e fu questo fatto che probabilmente gli impedì di riordinare le proprie memorie. Colpito da [[idropisia]], morì nella notte dell'11 aprile 1817, all'età di ottantasei anni.
Gli è stato dedicato un [[asteroide]], [[7359 Messier]]<ref>{{en}} [http://www.minorplanetcenter.net/iau/ECS/MPCArchive/1997/MPC_19970422.pdf M.P.C. 29672 del 22 aprile 1997]</ref>.
== Il Catalogo di stelle e nebulose ==
{{vedi anche|Catalogo di Messier}}
di modeste dimensioni che, con i piccoli telescopi da lui usati, apparivano del tutto uguali ad una cometa, perché:
{{Citazione|niente assomiglia tanto ad una stella nebulosa, quanto una cometa che comincia ad essere visibile agli strumenti.}}
È possibile che riportasse su una lista tutti gli oggetti che potevano sembrare delle comete in modo da non essere più tratto in inganno.
Tuttavia nel presentare il catalogo agli accademici egli espressamente dice:
{{Citazione|Ho intrapreso questo lavoro nel [[1764]], sia osservando {le nebulose} già conosciute, sia cercandone delle altre […]: lavoro che è stato lungo e faticoso […], lavoro che ancora mancava all'astronomia.}}
Messier presenta dunque all'accademia un lavoro che era bene si facesse, a prescindere da un eventuale uso legato alla ricerca delle comete.
Nelle ''Memorie dell'Accademia Reale delle Scienze'' egli descrive un fatto, parlando della cometa da lui scoperta nel marzo del [[1766]], che è molto significativo:
{{
avevo scoperto in molti anni, ne trovai una indicata a poca distanza [
Qui Messier cerca ugualmente l'improbabile nuova cometa, anche se la posizione suggerisce fortemente che l'oggetto osservato sia una nebulosa già nota. Almeno in questo caso particolare è palese che egli è talmente ossessionato dal desiderio di scoprire nuove comete che non si fida del catalogo, vuole comunque sincerarsi della vera natura dell'oggetto osservato. Inoltre, citando sé stesso, egli dice: "''ho lavorato alla ricerca delle stelle nebulose''", indicando chiaramente che almeno negli anni a cavallo del [[1764]] egli ha volutamente cercato le "stelle nebulose".
Il catalogo di Messier non è il primo catalogo di oggetti non stellari che sia stato stilato, ma è per la sua ottima fattura che esso è stato tramandato sino a noi. Per esempio, [[William Herschel]], che operò pochi anni dopo Messier e che catalogò da solo migliaia di oggetti, evitò attentamente di dare un nome e nuova catalogazione
agli oggetti contenuti nel catalogo di Messier, a riprova della stima e della considerazione che aveva per l'astronomo francese.
==
In totale gli viene attribuita la scoperta (o co-scoperta) di 13 comete:<ref>[https://web.archive.org/web/20080716110006/http://www.comethunter.de/cat2002/com_disc.txt Maik Meyer. Catalog of comet discoveries]</ref>
* C/1760 B1 (Messier)
* C/1763 S1 (Messier)
* C/1764 A1 (Messier)
* C/1766 E1 (Messier)
* C/1769 P1 (Messier)
* [[D/1770 L1]] ([[Anders Johan Lexell|Lexell]])
* C/1771 G1 (Messier)
* C/1773 T1 (Messier)
* C/1780 U2 (Messier)
* C/1788 W1 (Messier)
* C/1793 S2 (Messier)
* C/1798 G1 (Messier)
* C/1785 A1 (Messier-[[Pierre Méchain|Mechain]])
== Note ==
== Voci correlate ==
* [[Catalogo di Messier]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://messier.seds.org/xtra/history/CMessier.html|- il Catalogo di Messier|lingua=en}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|astronomia|biografie|fisica}}
[[Categoria:Decorati con la Legion d'onore]]
[[Categoria:Membri della Royal Society]]
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