Rotari: differenze tra le versioni

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{{stubnota storiadisambigua}}
{{NN|storia medievale|dicembre 2008|arg2=sovrani}}
{{Monarca
|nome = Rotari
|immagine = The Lombard King Rothari (or Rotari) (died 652) of the manuscript (ms. 4) Codex Legum Longobardorum.png
|legenda = Rotari in una copia del ''Codex Legum Longobardorum'' dell'XI secolo
|titolo = [[Re dei Longobardi]]<br />[[Sovrani d'Italia#Re dei Longobardi (568–774)|Re d'Italia]]<ref name="titolo">Nel prologo del suo [[Editto di Rotari|Editto]] Rotari si qualificò come il 17º Re dei Longobardi (''septimodecimum rex gentis Langobardorum''). Il testo dell'Editto è consultabile qui: {{Cita web|url=https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000878_00125.html?sortIndex=020%3A010%3A0004%3A010%3A00%3A00|titolo=Leges Langobardorum|sito=[[Monumenta Germaniae Historica]]|p=1|accesso=2 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191102213356/https://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000878_00125.html%3FsortIndex%3D020:010:0004:010:00:00|dataarchivio=2 novembre 2019|urlmorto=sì}}</ref>
|stemma = Corona ferrea monza (heraldry).svg
|inizio regno = [[636]]
|fine regno = [[652]]
|predecessore = [[Arioaldo]]
|successore = [[Rodoaldo]]
|luogo di nascita = [[Brescia]]
|data di nascita = [[606]]
|data di morte = [[652]]
|figli = [[Rodoaldo]]
|coniuge 1 = [[Gundeperga]]
|casa reale = [[Arodingi]]
|religione = [[Arianesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Rotari
|Cognome =
|PreData = in [[Lingua latina|latino]] '''''Rothari''''', citato anche come '''''Chrotharius'''''<ref>{{Cita web|http://www.mgh.de/dmgh/resolving/MGH_SS_rer._Merov._2_S._156 |p= 156 |titolo= Fredegario, Chronicarum Libri, IV, 70|12 febbraio 2016}}</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Brescia
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 606
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 652
|Attività = re
|Nazionalità = Longobardo
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato [[re dei Longobardi]] e [[re d'Italia]] dal [[636]] al [[652]]
}}
 
La memoria di Rotari è legata soprattutto al celebre [[Editto di Rotari|editto]], promulgato nel [[Palazzo Reale (Pavia)|palazzo Reale]] di [[Pavia]]<ref name="DBI">{{Cita|Azzara}}.</ref> alla mezzanotte tra il 22 ed il 23 novembre [[643]], con il quale codificò il [[diritto longobardo]] rimasto fino ad allora legato alla trasmissione orale. L'editto apportò significative innovazioni, come la sostituzione dell'antica [[faida]] (vendetta privata) con il [[guidrigildo]] (risarcimento in denaro), e limitò fortemente il ricorso alla pena capitale.
'''Rotàri''', già duca di [[Brescia]], fu il settimo re [[Longobardi|longobardo]] in [[Italia]]. Regnò dal [[636]] al [[652]]. Il [[22 novembre]] [[643]] fu promulgato per opera sua il famoso [[Editto di Rotàri]].
 
==Biografia==
Rotari riprese inoltre con grande vigore la guerra contro i [[Bizantini]], invade la [[Liguria]], la [[Corsica]] e la [[Toscana]], prende [[Genoa]] (643) e [[Oderzo]]. Viene sepolto a [[Pavia]].
{{dx|[[File:Rotari's Italy-it.svg|thumb|left|I domini longobardi dopo le conquiste di Rotari|339x339px]]}}
Già [[duca di Brescia]], [[arianesimo|ariano]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Giovanni Polara]]|titolo=Letteratura latina tardoantica e altomedievale|editore=Jouvence|p=163|capitolo=L' "Età del ferro": il VII secolo- L'Italia|ISBN=88-7801-069-3}}</ref>, apparteneva alla stirpe degli [[Arodingi]], termine che potrebbe indicare la discendenza da una popolazione, gli [[Arudi]], anticamente stanziata nello [[Jutland]]. Ascese al trono nel [[636]] alla morte di [[Arioaldo]], del quale sposò la vedova [[Gundeperga]], [[chiesa cattolica|cattolica]] e portatrice del carisma dell'antica dinastia dei [[Letingi]] ereditato dalla madre [[Teodolinda]].
 
Secondo la tradizione, alla morte di Arioaldo i duchi longobardi avrebbero incaricato Gundeperga di scegliere il nuovo re e sposo, secondo una modalità già applicata dalla monarchia longobarda con [[Rosmunda]] (che scelse [[Elmichi]], peraltro rifiutato dalla maggioranza dei duchi) e Teodolinda (che scelse [[Agilulfo]], questa volta con largo consenso). Anche la scelta di Gundeperga - presumibilmente pilotata dai duchi - ebbe successo. Rotari rinnovò pertanto la formula di un re ariano affiancato da una regina cattolica, che, dai tempi di Teodolinda, assicurava un sostanziale equilibrio nel Regno e una politica di tolleranza.
== Il suo regno ==
 
Rotari condusse numerose campagne militari, che portarono quasi tutta l'[[Italia settentrionale]] sotto il dominio del [[regno longobardo]]. Ciò fu possibile in quanto l'Impero Bizantino attraversava una grave crisi interna, che lo distoglieva dall'Occidente. Rotari, pertanto, conquistò ([[642]]) la [[Liguria]] (compresi il capoluogo [[Genova]] e [[Luna (colonia romana)|Luni]]) e [[Oderzo]]. Tuttavia, neppure la schiacciante vittoria ottenuta sull'[[esarcato d'Italia|esarca]] [[impero bizantino|bizantino]] di [[Ravenna]], sconfitto e ucciso insieme a ottomila suoi uomini presso il fiume [[Panaro]], fu sufficiente a sottomettere l'Esarcato.
== Editto di Rotàri ==
 
Governò con energia e colpì con durezza i [[Duca (Longobardi)|duchi]] che gli si opponevano, facendone eliminare molti; questo tuttavia non gli alienò il sostegno e l'affetto del suo popolo, che in lui ammirava il legislatore e, soprattutto, il guerriero. Anche il [[Ducato di Benevento]], che durante il suo regno espanse a sua volta il suo dominio conquistando la [[Puglia]] e la città di [[Salerno]], riconobbe l'autorità del re; il duca [[Arechi I di Benevento|Arechi]] inviò alla corte di [[Milano]] il proprio figlio ed erede Aione.
 
Rotari morì nell'anno [[652]] e, secondo alcuni studi, venne sepolto a [[Monza]], accanto<ref>"Fu sepolto accanto alla basilica del beato Giovanni Battista [...]"</ref> alla [[basilica di San Giovanni Battista (Monza)|basilica di San Giovanni Battista]]<ref>L'identificazione della «basilica di San Giovanni Battista» ricordata da Paolo Diacono ([[s:la:Historia Langobardorum - Liber IV|IV, 47]]) è discussa: vi è chi la identifica con la chiesa omonima di [[Monza]] e chi, invece, pone la sepoltura a [[Pavia]], capitale del Regno, nella [[Basilica di San Giovanni Battista (Pavia)|basilica]] fondata dalla figlia di Agilulfo e Teodolinda e moglie di Rotari, [[Gundeperga]]. Cfr. Lida Capo, ''Commento'' a Paolo Diacono, ''Storia dei Longobardi'', p. 526.</ref>, sembra in un luogo diverso dalla moglie, mentre altre ricerche più recenti sostengono che il re venne tumulato nella [[chiesa di San Giovanni Domnarum]]<ref name="DBI"/><ref>{{Cita web|url=http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami2/35lusuardisiena.pdf|titolo=SEPOLTURE E LUOGHI DI CULTO IN ET¿LONGOBARDA: IL MODELLO REGIO|accesso=29 aprile 2021|dataarchivio=29 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210429150811/http://www.bibar.unisi.it/sites/www.bibar.unisi.it/files/testi/testisami/sami2/35lusuardisiena.pdf|urlmorto=sì}}</ref> (fondata dalla moglie [[Gundeperga]]) o nella [[chiesa di San Giovanni in Borgo]] a [[Pavia]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Paolo Diacono]]|curatore=Antonio Zanella|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|editore=BUR Rizzoli|città=Vignate (MI)|pp=399-401|capitolo=Libro IV, 47|ISBN=978-88-17-16824-3}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paolo de Vingo|titolo=Le forme di rappresentazione del potere e le ritualità funerarie aristocratiche nel regno longobardo in Italia settentrionale|rivista=Acta Archeologica Academiae Scientiarum Hungaricae, 2012|numero=63}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Majocchi|titolo=Piero Majocchi, Sviluppo e affermazione di una capitale altomedievale: Pavia in età gota e longobarda |anno= XI - 2010, 2|rivista=Reti Medievali|lingua=en|accesso=2019-05-04|url=https://www.academia.edu/958195/Piero_Majocchi_Sviluppo_e_affermazione_di_una_capitale_altomedievale_Pavia_in_et%C3%A0_gota_e_longobarda_Reti_Medievali_-_Rivista_XI_-_2010_2_url_http_www.rmojs.unina.it_index.php_rm_article_view_54_357_}}</ref>.
 
Poco dopo la sua morte la sua tomba venne aperta nottetempo e gli ''ornamenta'' furono rubati<ref>Paolo Diacono, Libro IV, 47 ''Essendo stato sepolto re Rotari presso la Basilica di San Giovanni un ignoto, per malvagia cupidigia, aprì la sua tomba di notte e lo spogliò di ogni ornamento che trovò sul cadavere.''</ref>.
Paolo Diacono narra anche della punizione sovrannaturale del ladro<ref>Ma appena commesso il gesto sacrilego, al ladro apparve la visione di Giovanni Battista che lo atterrì rimproverandolo di aver osato toccare il corpo di colui che, nonostante non credesse «in maniera giusta», gli si era voluto affidare in morte. Come castigo, s. Giovanni interdisse al profanatore ogni futura possibilità di ingresso nella sua chiesa; e, difatti, da quel giorno ogni qual volta l'uomo si provava a varcare la soglia della basilica, veniva prodigiosamente respinto all’indietro come se un pugile invisibile lo avesse colpito con un forte pugno al collo.</ref><ref>Nel 1989 sono state rinvenute nel Duomo di Monza tre tombe [[Alto medioevo|altomedievali]] con antichi motivi ornamentali, una delle quali è doppia. A differenza delle due trovate vuote (possibili tombe di Teodolinda, Agilulfo e Adaloaldo) la terza era ancora sigillata e conteneva uno scheletro privo di ornamenti. Si è ipotizzato trattarsi delle spoglie di Rotari, V.Maspero, ''Storia di Monza'',Vittone ed., 2007.</ref>.
 
{{Relongobardi|[[Ariovaldo]]|A Rotari succedette il figlio [[Rodoaldo]]}}.
 
==Note==
[[de:Rothari]]
<references />
[[en:Rothari]]
 
[[fr:Rothari]]
==Bibliografia==
[[nl:Rothari van de Langobarden]]
===Fonti primarie===
* [[Paolo Diacono]], ''[[Historia Langobardorum]]'' (''Storia dei Longobardi'', cura e commento di Lidia Capo, Lorenzo Valla/Mondadori, Milano [[1992]]), IV, 42-45.
* ''[[Origo Gentis Langobardorum]]'', VI.
* [[Fredegario]], ''Chronicarum Libri'', IV, 70.
 
===Letteratura storiografica===
* {{DBI|nome=ROTARI|nomeurl=rotari|autore=Claudio Azzara|anno=2017|volume=88|cid=Azzara}}
* Lidia Capo. ''Commento'' a {{cita libro|cognome= Paolo Diacono|nome= |wkautore= Paolo Diacono|curatore= Lidia Capo|titolo=[[Historia Langobardorum|Storia dei Longobardi]]|anno= 1992|editore= Lorenzo Valla/Mondadori|città= Milano|isbn= 88-04-33010-4}}
* Paolo Delogu,''Il Regno Longobardo'', in ''Storia d'Italia'', Torino 1980, vol. I, pp.&nbsp;54–55.
* {{Cita libro|autore=[[Jörg Jarnut]]|titolo=Storia dei Longobardi|traduttore=Paola Guglielmotti|città=Torino|editore=Einaudi|anno=1995|annooriginale=1982|isbn=88-06-13658-5}}
* Alberto Magnani, ''Gundeperga. Una regina longobarda a Pavia'', in "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria", 2004.
* {{cita libro| Sergio| Rovagnati| I Longobardi| 2003| Xenia| Milano|isbn= 88-7273-484-3}}
* {{Treccani|rotari-re-dei-longobardi|Ròtari re dei Longobardi}}
 
==Voci correlate==
* [[Diritto longobardo]]
==* [[Editto di Rotàri ==Rotari]]
* [[Longobardi]]
* [[Storia di Brescia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Sovrani longobardi|Re dei Longobardi]]|immagine=Corona ferrea.png|periodo = [[636]] – [[652]]|precedente = [[Arioaldo]]|successivo = [[Rodoaldo]]
}}
{{Re longobardi}}
{{Re d'Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Longobardi}}
 
[[Categoria:Re dei Longobardi]]
[[Categoria:Sovrani del VII secolo]]