Cosenza: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
[[Immagine:COSENZA CENTRO DI NOTTE 3.JPG|700px|center|Una veduta notturna della città di Cosenza]]
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo = 3
|Nome = Cosenza
|Stato = ITA
|Bandiera = Cosenza-Gonfalone.png
|Voce stemma =
|Superficie = 37.81
|Panorama = Cosenza-panorama-da-portapiana-al-tramonto.jpg
|Didascalia = Vista della città moderna dal centro storico
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Cosenza
|Amministratore locale = [[Franz Caruso]]
|Partito = [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]]
|Data elezione = 23-10-2021
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Borgo Partenope]], [[Donnici]], [[Sant'Ippolito (Cosenza)|Sant'Ippolito]]
|Divisioni confinanti = [[Aprigliano]], [[Casali del Manco]], [[Castrolibero]], [[Dipignano]], [[Mendicino]], [[Paterno Calabro]], [[Piane Crati]], [[Pietrafitta]], [[Rende]], [[Rovito]], [[Zumpano]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 1317
|Nome abitanti = cosentini (''cusintini'' in [[dialetto cosentino]])
|Patrono = [[Madonna del Pilerio]]
|Festivo = 12 febbraio
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome = La ''città dei Bruzi''<br />''Atene della Calabria''<ref name="ReferenceC">{{Cita libro |autore=Carlo Carlino |titolo=Cosenza. Storia, arte, cultura |editore=Meridiana Libri |città=Pomezia (Roma) |anno=1998 |isbn=88-86175-41-8 |sbn=BVE0171192}}</ref><ref name=Patari>{{Cita libro |autore=Giovanni Patari |titolo=Cosenza, l'Atene della Calabria |editore=Sonzogno |città=Milano |anno=1928 |sbn=UBO1705359}}</ref><ref name=Barrio>{{Cita libro |autore=[[Gabriele Barrio]] |titolo=De antiquitate et situ Calabriae |città=Roma |anno=1737 |sbn=CFIE011754}}</ref><ref name=Galasso>{{Cita libro |autore=[[Giuseppe Galasso]] |titolo=Alla periferia dell'impero. Il Regno di Napoli nel periodo spagnolo (secoli XVI, XVII) |editore=Einaudi |città=Torino |anno=1994 |sbn=RAV0235216}}</ref>
|Mappa = Map of comune of Cosenza (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cosenza all'interno dell'omonima provincia
}}
'''Cosenza''' ({{Link audio|It-Cosenza.ogg|<small>ascolta</small>}}, [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[koˈzɛnʦa]}},<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=22 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181009051700/http://www.dipionline.it/dizionario/}}</ref> ''Cusenza'' {{IPA|[kuˈsɛnʣa]}} in [[dialetto cosentino]])<ref>{{Cita web|url=http://www.inviatodanessuno.it/?p=381|titolo=Cosa significa “Cusenza”|autore=Amministratore|accesso=10 luglio 2021}}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> capoluogo dell'[[provincia di Cosenza|omonima provincia]] in [[Calabria]].
 
Le origini della città risalgono almeno all'[[VIII secolo a.C.]], quando sul suo territorio sorgeva il villaggio italico di ''Kos''.<ref>{{Cita web|url=http://www.rai.it/ufficiostampa/articoli/2021/02/Storia-delle-nostre-citta-Cosenza-b3b49486-0040-42ea-acfd-a7f9477cddc9.html|titolo=Storia delle nostre città: Cosenza|sito=RAI Ufficio Stampa|accesso=2021-04-09}}</ref> Nel [[IV secolo a.C.]] assunse il ruolo di capitale dei [[Bruzi]],<ref>F. Lenormant ''La Magna Grecia'' Vol. III. Il riferimento originale è da intendersi quello dello storico romano Tito Livio che parlando di alcuni insediamenti bretti scrive “''Consentia Aufugum Bergae Baesidiae Ocriculum Lymphaeum Argentanum Clampetia multique alii ignobiles populi''”, indicando che questi nel 204 a.C. passarono dalla parte del console Gn. Servilio, incaricato della guerra contro Annibale, ed il quale “''in Bruttis erat''”. Solo alcuni di questi centri sono identificabili, mentre per alcuni di essi non esiste alcuna ipotesi di ubicazione concreta</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Loredana Cappelletti|data=|anno=1997|titolo=La lega dei Brettii secondo gli autori antichi. Una questione di definizioni.|rivista=|volume=|numero=|lingua=it|url=https://digilib.phil.muni.cz/bitstream/handle/11222.digilib/114021/N_GraecoLatina_02-1997-1_5.pdf?sequence=1}}</ref> ed esercitò un ruolo egemonico nella regione sino alla conquista da parte dei [[civiltà romana|romani]]. Dal [[XVI secolo]] assunse il ruolo di capoluogo della [[Calabria Citeriore]].
{{Comune
|nomeComune = Cosenza
|panorama = Centro-storico cosenza5.jpg
|linkStemma = Cosenza-Stemma.png
|siglaRegione = CAL
|siglaProvincia = CS
|latitudineGradi = 39
|latitudineMinuti = 18
|latitudineSecondi = 0
|longitudineGradi = 16
|longitudineMinuti = 15
|longitudineSecondi = 0
|mappaX = 236
|mappaY = 256
|altitudine = 238
|superficie = 37,24
|abitanti = 69.868(Municipio)
|anno = 12-2007
|ab. area urbana = 257.249
|anno =(2007)
|densita = 1873,71
|frazioni = [[Borgo Partenope]], [[Donnici]], [[Sant'Ippolito (CS)|Sant'Ippolito]]
|comuniLimitrofi = [[Aprigliano]], [[Casole Bruzio]], [[Castrolibero]], [[Dipignano]], [[Mendicino]], [[Paterno Calabro]], [[Pedace]], [[Piane Crati]], [[Pietrafitta]], [[Rende]], [[Rovito]], [[Trenta (CS)|Trenta]], [[Zumpano]]
|cap = 87100
|prefisso = 0984
|istat = 078045
|fiscale = D086
|nomeAbitanti = cosentini<br /><small>(in [[dialetto cosentino|cosentino]]: '''cusentini'')<br />
|patrono = [[Madonna del Pilerio]]
|festivo = [[12 febbraio]]
|sito = http://www.comune.cosenza.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
{{quote|''Consentia urbs magna Bruttiorum.''|[[Appio Claudio Cieco]]}}
 
Cosenza è urbanisticamente divisa in due parti:<ref>{{Cita web|url=https://www.calabriacontatto.it/cosenza/#:~:text=Cosenza%20si%20estende%20su%20un,due%20aree%20di%20insediamento%20urbano.|titolo=Cosenza - Calabria Contatto}}</ref> la città moderna e il centro storico, noto anche come ''Cosenza vecchia''. Quest'ultimo è il nucleo più antico e si sviluppa sul lato alto della città fino al colle Pancrazio, mentre la città moderna si sviluppa lungo la riva sinistra del fiume [[Crati]], ed è fulcro di un [[Agglomerazione|agglomerato urbano]]<ref name="istat.it">{{Cita libro|autore=[[Istituto nazionale di statistica]]|titolo=Forme, livelli e dinamiche dell’urbanizzazione in Italia|url=https://www.istat.it/it/files/2017/05/Urbanizzazione.pdf|collana=Letture statistiche – Territorio|anno=2017|p=37|ISBN=978-88-458-1916-2}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=urb_lpop1&lang=en|titolo=Eurostat}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.oecd.org/cfe/regionaldevelopment/Italy.pdf|titolo=Ocse}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf|titolo=Metropilitan Areas in Spain and Italy|accesso=16 aprile 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110221025324/http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf|}}</ref> comprendente il comune di [[Rende]], dove ha sede il campus dell'[[Università della Calabria]].<ref name="unical.it">{{cita web |url=https://www.unical.it/contents/news/view/9437-lunical-apre-un-corso-di-laurea-nel-centro-storico-di-cosenza/?fbclid=IwAR3jNbmNMBomEOoUvN-5GjdlouCJCXZuJ1prjFZHZ-XmBLEOsJl6j2MeX8A |titolo=L'Unical apre un corso di laurea nel centro storico di Cosenza |accesso=29 settembre 2023}}</ref>
{{quote|La città è costruita su un ripido pendio, sopra il punto dove due fiumi, provenienti dalle due opposte valli, confluiscono sotto un unico nome, quello del Crati… Cosenza ha interessi e meraviglie che danno la tentazione di girarla tutto il giorno. È inadeguato chiamarla pittoresca; a ogni passo, dall'inizio della strada principale al piede della collina fino al severo castello medievale che ne corona la sommità, c'è da stupirsi e da ammirare.|[[George Gissing]], 1897}}
 
== Geografia fisica ==
{{quote|La mia diletta città potrebbe benissimo fare a meno di me, ma sono io che non posso fare a meno di essa. Essa che mi scorre nelle vene e che amo.|[[Bernardino Telesio]]}}
=== Territorio ===
Cosenza, il capoluogo di provincia più a nord della [[Calabria]], sorge sul colle Pancrazio, nella [[Valle del Crati|valle del fiume Crati]], alla confluenza di quest'ultimo con il [[Busento]]. Tale confluenza consente di distinguere l'area dell'insediamento primigenio, posta in alto fino al colle Pancrazio, e la città moderna sviluppatasi lungo la riva sinistra del [[Crati]]. Il nucleo storico, meglio conosciuto come ''Cosenza vecchia'', rispecchia la comune facies degli antichi insediamenti collinari, dominata da vicoli erti, stretti e tortuosi lungo i quali si erge un'edificazione fatta da fabbricati minuti e palazzi signorili, arroccati sul colle Pancrazio, successivamente sui colli Guarassano e Torrevetere, a sinistra del Crati, mentre sono assai rare le abitazioni su i restanti colli circostanti, Gramazio, Triglio, Mussano e Venneri. La zona a sud è bagnata anche dai fiumi Cardone e Iassa, mentre la zona nord-ovest del perimetro comunale è attraversata dal torrente Campagnano che rappresenta il punto di contatto con i comuni dell'area urbana di [[Castrolibero]] e [[Rende]].
 
L'intera area di insediamento è protetta a ovest dalla [[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]] meridionale (lungo la quale svetta [[Monte Cocuzzo]] di formazione dolomitico-calcarea e che molti ritengono invece erroneamente un vulcano spento) che separa la città dal [[Mar Tirreno]], e a est dalla [[Sila]], l'altipiano boscoso in cui vive ancora il [[Canis lupus|lupo]], animale totemico della città stessa e simbolo della locale [[Cosenza Calcio|squadra di calcio]].
'''Cosenza''' [co-sèn-za] {{IPA|/koˈsɛːntsa/}} ('''''Cusenza''''' {{IPA|/kuˈsɛːntsa/}} in [[dialetto cosentino|dialetto locale]]) detta anche "città dei [[Bruzi]]" è una città [[Calabria|calabrese]] di circa 70.000 abitanti, capoluogo dell'[[Provincia di Cosenza|omonima provincia]].
È una delle città più antiche della [[regione]] e sede dell'arcidiocesi di (Cosenza-[[Bisignano]]).
Cosenza, che attualmente è l'[[Comuni italiani con più di 50.000 abitanti|ottantaduesimo]] comune italiano per numero di abitanti, era detta anche l'Atene della Calabria per via del suo passato culturale; l'[[Accademia Cosentina]], ad esempio, è la seconda del [[Regno di Napoli]] ([[1470]]-[[1650]]) e una delle primissime accademie fondate in [[Europa]]<ref>Luigi Caruso. STORIA DI COSENZA-Edizioni di Storia Patria, 1970</ref>. Ancora oggi Cosenza resta una città in cui arte e cultura affondano bene le proprie radici, lo testimoniano i vari musei, gli innumerevoli eventi tematici, le tante biblioteche tra cui la [[Biblioteca Nazionale di Cosenza|Biblioteca nazionale]].
Storicamente svolse il ruolo di Capitale dei [[Bruzi]] (o Bretti) ed in seguito della [[Calabria Citeriore]] (o Calabria latina). La sua collocazione geografica rende Cosenza una città strategica, fra il mar [[Tirreno]] e l'arco appenninico della [[Sila]].
==Area Urbana==
[[Immagine:PIAZZA EUROPA COSENZA.JPG|thumb|right|290px|Piazza Europa]]
L'[[area urbana]] cosentina menzionata nel Piano strategico Cosenza-Rende e area urbana [[2008]]-[[2020]]<ref>Piano Strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020[http://www.pianostrategicocosenzarende.it/index.php?option=com_content&task=view&id=23&Itemid=44]</ref>, nei documenti regionali relativi alla Programmazione Comunitaria [[2007]]-[[2013]] e in molti documenti locali rappresenta una realtà vissuta quotidianamente da migliaia di cittadini che si muovono con disinvoltura in un ambito territoriale molto più vasto dei confini comunali, ma non costituisce ancora un ente giuridico-amministrativo unitario. Essa è il risultato di un graduale processo di [[conurbazione]] iniziato negli anni [[anni 1970|'70]] che ha dato origine all'attuale città policentrica che si estende senza soluzione di continuità nei comuni di Cosenza-[[Rende]] rispettivamente capoluogo di [[provincia]] e sede dell'[[Università della Calabria]] che ne costituiscono l'asse principale, e in altri comuni dell' hinterland cosentino legati da un elevato grado di interdipendenza come [[Castrolibero]] e [[Montalto Uffugo]]<ref> Rete aree urbane calabresi [http://www.postit.anci.it/admin/prodotti/rad91731tmp.pdf]</ref>. <!--L'esatta popolazione del sistema urbano di Cosenza (Daily Urban System) perimetrato sui flussi di mobilità intercomunale per motivi di studio o lavoro rilevati dal censimento istat del [[2001]] a cui è stato applicato un algoritmo di contenimento è di 257.249 abitanti (53 comuni sui 155 totali della provincia cosentina)<ref> Giuseppe Boatti, "L'Italia dei sistemi urbani", Electa 2008]</ref> , il più popoloso della [[Calabria]]-->.
 
La città si estende su una superficie di {{M|37,81|u=km²}}, a un'altitudine sul livello del mare pari a 238 metri (quota riferita a piazza Bilotti). Il municipio (Palazzo dei Bruzi, sito in piazza dei Bruzi), è posto a 233 metri sul livello del mare. Il dislivello altimetrico del territorio comunale è di 402 metri, con il punto più alto situato a SE (c.da Destra di Tornaturo a quota 589) e il più basso a N (via Popilia, località Torrevecchia a quota 187).
==="Patto per l'area urbana di Cosenza"===
[[Immagine:VIALE PARCO 3 COSENZA.JPG|thumb|right|290px|Un tratto di Viale Parco, l'arteria che unirà Cosenza a Rende e Montalto]]
 
=== Clima ===
Il 25 luglio 2008 è stato sottoscritto presso il palazzo municipale della città dei [[Bruzi]] dai sindaci di Cosenza, [[Rende]], [[Castrolibero]] e [[Montalto Uffugo]] il " Patto per l'area urbana di Cosenza " <ref> ASCA (agenzia stampa quotidiana nazionale) [http://www.asca.it/moddettregione.php?id=304920&img=calabria.jpg&idregione=4&nome=Calabria&articolo=COSENZA:%20SINDACI%20FIRMANO%20PATTO%20PER%20AREA%20URBANA]</ref>, un documento ufficiale in cui i quattro sindaci operano la scelta politica di guardare in maniera strategica ad un'area che compone un ambito territoriale vasto ed omogeneo per cultura, base economica e produttiva, condizioni geografiche, dinamiche demografiche, posizione rispetto alle direttrici di trasporto ect, venendo incontro alle esigenze dei cittadini che chiedono di dare consistenza amministrativa ad una realtà già esistente in cui la mobilità sul territorio e la fruizione dei servizi sono comportamenti posti in essere con naturalezza che non trovano ostacoli nei confini comunali. I quattro comuni (135.000 abitanti circa secondo i dati ISTAT) attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico formato da 12 saggi (3 per ogni comune) mirano ad avviare un percorso di condivisione delle scelte in modo da esprimere una maggiore e condivisa capacità progettuale, realizzare una maggiore economia nei costi, garantire servizi sempre più adeguati ed efficenti per i cittadini, acquisire una maggiore capacità di incidere nei processi di distribuzione delle risorse per lo sviluppo dei territori dei Comuni dell'Area Urbana e sviluppare buone pratiche amministrative. Il percorso prevede l'individuazione di servizi essenziali e funzioni comuni (rifiuti e tutela dell'ambiente, energia, trasporti, viabilità, servizio idrico) per poi arrivare gradualmente alle attività di programmazione sui fondi europei, alle grandi opere infrastrutturali e in generale ad uno sviluppo sostenibile ed integrato del territorio attraverso piani strategici e piani strutturali associati. Il documento sottoscritto rappresenta un' altro passo importante verso la realizzazione della "Grande Cosenza", il progetto del compianto [[Giacomo Mancini]] che attraverso la coesione amministrativa cercherà di valorizzare e coaugulare i punti di eccellenza del capoluogo e della sua area urbana.
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Cosenza}}L'ubicazione della città, in una vallata interamente circondata dai rilievi della [[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]], della [[Sila]] e del [[Massiccio del Pollino|Pollino]], incide sul locale microclima. La scarsa presenza di venti dovuta alle caratteristiche orografiche del territorio favorisce il fenomeno dell'[[inversione termica]], con accentuata escursione termica e frequente formazione di foschie o banchi di nebbia.<ref>{{Cita testo |url=https://www.climieviaggi.it/clima/italia/cosenza |voce=Cosenza |sito=Climi e Viaggi - Guida ai climi nel mondo |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
 
D'inverno le temperature minime sono di norma più basse di quanto altitudine e latitudine lascino prevedere, e oscillano tipicamente tra i 3-4 gradi notturni e i 10-13 diurni, con frequenti [[brina]]te; nonostante la modesta altitudine, in condizioni particolari gli accumuli di neve possono raggiungere anche i 50–{{M|60|u=cm}}. In estate, specie in condizioni di calma di vento, le temperature diurne sono molto elevate e si accompagnano a valori di umidità molto bassi, ma non è infrequente che nelle ore centrali della giornata la calura generi nubi cumuliformi e temporali.<ref>{{cita testo|url=http://www.cosenzameteo.it/?page_id=126|titolo=Cosenza Meteo - Il portale meteo di Cosenza e provincia}}</ref><ref>{{cita testo|url=https://it.weatherspark.com/y/80470/Condizioni-meteorologiche-medie-a-Cosenza-Italia-tutto-l'anno|titolo=Condizioni climatiche e meteo medie tutto l'anno a Cosenza}}</ref>
===Sistema urbano di Cosenza===
L'esatta popolazione del sistema urbano di Cosenza inteso come insieme urbano pluricomunale irrelato (Daily Urban System), perimetrato sui flussi di mobilità intercomunale per motivi di studio o lavoro rilevati dal censimento istat del [[2001]] a cui è stato applicato un algoritmo di contenimento è di 257.249 abitanti (53 comuni sui 155 totali della provincia cosentina)<ref> Giuseppe Boatti, "L'Italia dei sistemi urbani", Electa 2008 [http://www.hoepli.it/libro.asp?ib=9788837061081&pc=000011004001000]</ref> , il più popoloso della [[Calabria]].
 
==Geografia Storia ==
{{vedi anche|Storia di Cosenza}}
[[Immagine:Cosenza_mappa.png|thumb|right|350px|
Non esistono certezze sulla data della sua fondazione, ma la sua corrispondenza con l'antico villaggio italico di Kos (o Kossa) la datano almeno all'VIII secolo a.C.; fu poi conquistata dai [[Bretti]], che ne fecero la loro capitale "{{lang|grc|ΜΕΤΡΟΠΟΛΙΣ ΤΩΝ ΒΡΕΤΤΙΩΝ}}" (''Metrópolis tōn Bréttion'') nel IV secolo a.C., ed esercitò un ruolo egemonico nell'area brettia della regione sino alla conquista da parte dei [[Civiltà romana|romani]].
Cosenza e la sua provincia]]
[[Immagine:Cosenza-Crati e Busento.jpg|thumb|left|290px|Confluenza del Busento nel Crati]]
 
=== Età antica ===
Cosenza, il capoluogo di provincia più a nord della Calabria, sorge sui sette colli nella valle del [[Crati]], alla confluenza di quest'ultimo con il [[Busento]], che ha visto lo sviluppo della parte moderna lungo la sua riva sinistra. La città antica invece, pittoresca e tornata a nuova vivacità negli ultimi anni, è caratterizzata da vicoli erti, stretti e tortuosi con edifici posti sui colli [[Pancrazio (colle)|Pancrazio]], [[Guarassano]] e [[Torrevetere]], a sinistra del Crati, mentre sono rare le abitazioni sul [[Gramazio]], [[Triglio]], [[Mussano]] e [[Veneri]]. È inoltre contornata dalla Catena Costiera meridionale (da dove svetta [[Monte Cocuzzo]] di formazione dolomitica calcarea e che molti ritengono invece erroneamente un vulcano spento) a ovest e che la divide dal mar [[Tirreno]], e dalla [[Sila]] a est, l'altipiano boscoso in cui vive ancora il [[lupo]], animale totemico della città stessa e simbolo della locale squadra di calcio.
{{Citazione|Cosenza, dice Strabone, fu la città più importante dei Bruzi|[[Gabriele Barrio]]<ref>{{Cita testo |autore=Gabriele Barrio |titolo=De antiquitate et situ Calabriae |volume=2 |città=Roma |anno=1737 |p=186}}</ref>|''Fuit Consentia, ait Strabo, Bruttiorum Metropolis''|lingua=la}}
La città si estende su una superficie di 37,2 km², ad un'altezza dal livello del mare pari a 238 m.
[[File:Polla via popilia da reggio a capua.jpg|miniatura|''Cosentia'' è menzionata nel [[Cippo di Polla]], epigrafe romana di età repubblicana]]
La sua è una posizione strategica: si trova a circa 30 km di distanza dal mare ed a circa 30 km dai monti più alti della calabria.
 
Le origini della città risalgono almeno all'VIII secolo a.C., quando sul suo territorio sorgeva il villaggio italico di Kos ("Kossa" nell'elenco delle città situate in Calabria compilato nel V secolo a.C. dallo storico greco [[Ecateo di Mileto]]; ''Ecat. [[FGrHist]]'' 1 FF 64-71), le cui monete, risalenti al 420 a.C., sono custodite presso il [[British Museum]] di [[Londra]]<ref name="britishmuseum.org">{{Cita web |url=https://www.britishmuseum.org/collection/search?keyword=Consentia&object=coin |titolo=Collection search: Consentia |sito=www.britishmuseum.org |accesso=27 maggio 2024}}</ref>; nel IV secolo a.C. fu probabilmente conquistata dal [[Bruzi|popolo bruzio]], parte meridionale del macro-gruppo sabellico insieme ai [[Siculi]] della [[Locride (Italia)|Locride]], che fece la propria capitale di ''Cossa'' (o ''Cosa'') nella [[Valle del Crati]], poiché ritenuta strategica per il controllo dell'area. Il primo toponimo, Kos/Kosa, forse richiama l'otre di pelle (dal greco ''kuus'', "tagliato"/"giuntato") con cui probabilmente gli abitanti prendevano l'acqua nei due fiumi della città o si riparavano dalle intemperie {senza fonte e paretimologico}; successivamente, con i Bruzi Cosa o Cossa passa a rappresentare un esito sabellico di una base indoeuropea per 'caverna' o 'grotta' (città di 'grotte' costruita nel tufo), mentre i [[Civiltà romana|Romani]], dopo la sconfitta patita per mano degli alleati bruzi di [[Annibale]] (circa il 201 a.C.) cambiano il nome in Co[n]sentia per deviare l'attenzione dalla sconfitta e per ricordare' il "consenso" dei due fiumi (Livio: «''ubi consentiunt flumina''»), cioè il loro congiungersi. La città si sviluppò rapidamente e giunse a esercitare il proprio controllo anche sulla [[Lucania]] e su quasi tutte le città della [[Magna Grecia]] calabra, che caddero una dopo l'altra sotto i continui attacchi dei Bruzi.
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Cosenza}}
Il clima della Valle del Crati è di tipo mesomediterraneo, tuttavia presenta aspetti di moderata continentalità, che risultano evidenti se si fa il confronto con le condizioni climatiche tipiche di altri territori della Calabria settentrionale, caratteri distintivi del clima di Cosenza sono la presenza di accentuate escursioni termiche giornaliere e di significativi fenomeni di inversione termica nei mesi invernali. L'inverno a Cosenza è relativamente freddo ed è caratterizzato da periodi piovosi alternati a periodi anticiclonici. Gli apporti precipitativi maggiori avvengono con correnti atlantiche. Non sono rare le nevicate, in media si ha un evento nevoso ogni anno; possibili anche nevicate copiose (vedi 8/3/05 32cm e 16/12/07 36cm). Le nevicate avvengono o con fredde correnti dalla Valle del Rodano oppure con richiami da S a seguito di ondate fredde da E, capaci di formare un buon cuscinetto freddo. Cmq se ci si sveglia con la città imbiancata, raramente si arriva all'ora di pranzo con la neve che non è già sciolta. In condizioni anticicloniche, con cielo sereno e assenza di vento l'irraggiamento permette minime basse, anche sotto lo zero, con valori fino -4/-5°C; in tali condizioni sono frequenti foschie o nebbie. La primavera è caratterizzata da clima mite: sono possibili ancora periodi freddi (vedi Aprile 2003 con neve in pianura il 7) che poi lasciano spazio alle prime giornate di caldo. L'estate è calda con massime che raggiungono spesso i 35°C ma la notte o grazie all'irraggiamento o grazie alla brezza è relativamente fresca. L'umidità di giorno è bassa rendendo il caldo più sopportabile; valori di umidità relativa sono invece maggiori in città. Scarsi sono gli apporti precipitativi limitati a temporali intensi ma di breve durata. L'autunno è caratterizzato da cielo coperto con piogge abbondanti e frequenti foschie o nebbie. In alcuni anni inizia a farsi sentire il freddo, specie in novembre (vedi nevicata del 22/11/98). Gli estremi termici sono: -10°C (42') e 45°C (75'). In media si hanno 21 giorni di gelo ogni anno. <ref> Cosenza Meteo - Il portale meteo di Cosenza e provincia [http://www.cosenzameteo.altervista.org/] </ref>{{ClimaAnnuale
| nome = COSENZA
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 11.5
| tempmax02 = 12.4
| tempmax03 = 15.0
| tempmax04 = 18.9
| tempmax05 = 24.0
| tempmax06 = 28.4
| tempmax07 = 32.5
| tempmax08 = 32.6
| tempmax09 = 28.4
| tempmax10 = 22.7
| tempmax11 = 16.9
| tempmax12 = 12.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 3.2
| tempmin02 = 3.4
| tempmin03 = 5.0
| tempmin04 = 7.5
| tempmin05 = 11.2
| tempmin06 = 14.7
| tempmin07 = 17.2
| tempmin08 = 17.1
| tempmin09 = 14.3
| tempmin10 = 10.8
| tempmin11 = 7.1
| tempmin12 = 4.3
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 142.4
| pioggia02 = 116.8
| pioggia03 = 99.0
| pioggia04 = 73.6
| pioggia05 = 41.7
| pioggia06 = 25.6
| pioggia07 = 13.3
| pioggia08 = 23.6
| pioggia09 = 39.8
| pioggia10 = 95.3
| pioggia11 = 136.3
| pioggia12 = 143.9
}}<div style="border:1px solid #999999; width:53% align:center">
:'''[[Classificazione climatica]]''': zona C
</div>
 
Quando il territorio venne sottomesso dai romani, Cosentia divenne un'importante ''statio'' lungo la [[Via Capua-Rhegium]]. Sotto l'impero di [[Augusto]] assunse le caratteristiche di città commerciale che mantenne sino all'età tardo-imperiale. Il 're dei [[Visigoti]]', generale dell'esercito romano, [[Alarico I|Alarico]], dopo il [[sacco di Roma (410)|sacco di Roma del 410]], muore a Cosenza per malattia, venendo sepolto vicino al fiume Busento.
==Storia==
=== Toponimo ===
 
=== Medioevo ed età moderna ===
Il primo nome della città bruzia fu ''Consentia'', nome che diedero i Bretti alla loro capitale nel [[356 a.C.]]. Consentia deriva dal "consenso" espresso dalle altre città del Bruzio affinché diventasse la loro capitale e dai [[Lucani]] , dai quali i Bretti si erano ribellati e liberati a seguito di una guerra.
[[File:COSENZA XV SECOLO.jpg|miniatura|Cosenza in una copia della celebre stampa dell'Abate [[Giovan Battista Pacichelli]]]]
==== Nomi storici di Cosenza ====
*''Consentia'' epoca [[Bruzia]]
*''Cosentia'' fine epoca [[Romana]]
*''Constantia'' epoca [[Bizantina]]
 
Trasformata in ducato nel 568, dall'VIII al IX secolo la città fu sotto al dominio [[Impero bizantino|bizantino]] e assunse il nome di ''Constantia''. La città, violentemente contesa da saraceni e longobardi, fu quasi distrutta e riedificata nel 988. Oppostasi senza troppo successo all'occupazione [[Normanni|normanna]] dell'XI secolo, successivamente divenne ducato degli [[Hohenstaufen|Svevi]], tra le città predilette da [[Federico II di Svevia|Federico II]]. In età angioina, sebbene mantenesse una certa autonomia, la città attraversò un periodo buio, attanagliata dalla miseria e dal brigantaggio. Solo nel XV secolo fu prescelta da [[Luigi III d'Angiò]] come luogo di residenza: in quegli anni Cosenza poté assurgere a fulcro del [[ducato di Calabria]].
=== Origini ed epoca Bruzia ===
{{vedi anche|Bruzi}}
 
Nel [[Aragona|periodo aragonese]] la città divenne capoluogo della [[Calabria Citeriore]], che comprendeva grosso modo la provincia cosentina. In questo periodo nacque l'[[Accademia Cosentina]] che, soprattutto sotto la guida di [[Bernardino Telesio]], divenne una delle principali istituzioni culturali dell'Italia Meridionale. In riferimento alla tradizione culturale acquisita tra XV e XVI secolo è identificata come "Atene della Calabria".<ref name="ReferenceC"/><ref name=Patari/><ref name=Barrio/><ref name=Galasso/>
Le origini della città risalgono al [[IV secolo a.C.]], momento in cui il luogo era divenuto di importanza strategica per i [[Bruzi]]. Questi ne fecero la propria capitale, da quello che si evince nel testo 3 - Strabone, Geografia, VI, 1, 4: l'origine del popolo dei Brettii ( F. Lassère, Strabon. Géographie, Tome III (Livres V et VI), [[Paris]] [[1967]]),
dandole, nel [[356 a.C.]], il nome di "Consentia", a cui aderirono tutti le altre città e villaggi bruzi, oltre ad essere riconosciuta anche dai Lucani, costretti a firmare un trattato di pace detto di "donna Brettia", che in futuro divenne una vera alleanza fra i due popoli.</Br>
Consentia, dunque si presentava, durante la massima espansione dei Bretti, come una città fortificata e temuta, capitale di un vasto territorio che si espandeva a nord fino all'entroterra delle attuali [[Basilicata]] e [[Puglia]] ed a sud, fino all'aspromonte. controllando sia la costa ionica che tirrenica centro settentrionale dell'attuale Calabria e quasi tutte le città della [[Magna Grecia]] calabra, che una dopo l'altra caddero sotto i continui attacchi dei Bruzi. Infatti a nulla valsero gli aiuti di [[Dionisio]] prima e successivamente di [[Alessandro I d'Epiro|Alessandro I d'Epiro detto il Molosso]] zio di [[Alessandro Magno]], che morì in battaglia nel [[331 a.C.]], nelle immediate vicinanze di Consentia, a [[Pandosia Bruzia|Pandosia]].</Br>
Consentia cade per la prima volta nel [[275 a.C.]], quando la confederazione Bruzia si alleò con [[Pirro]] re d'[[Epiro]] nella guerra contro Roma, Ma fu risparmiata e addirittura nominata città della [[Repubblica Romana]] lasciando intatto il suo ruolo di capitale bruzia.<Br>
La voglia di libertà, di autonomia, la fierezza e l'attitudine alla guerra dei bretti porto, però, a numerose rivolte contro Roma, tra cui sino di rilevante importanza quelle del [[218 a.C.]], quando si allearono con [[Annibale]] durante la seconda [[guerre Puniche]], e quella dal [[73 a.C.]] al [[71 a.C.]], allorquando i bretti si unirono alla rivolta degli schiavi guidata da [[Spartaco]], che nella zona di Cosenza, raccolse in breve tempo ingenti truppe.
A seguito di questi accadimenti [[Roma]] tolse a Consentia lo stato di città della repubblica romana, sciolse la lega dei Bruzi, levandole dunque lo stato di capitale, e ne espropriò le terre, facendola diventare semplicemente colonia romana.
 
=== EpocaEtà romanacontemporanea ===
[[File:Morte dei fratelli Bandiera.jpg|miniatura|Fucilazione dei [[Fratelli Bandiera]] nel Vallone di Rovito]]
{{nota
|titolo = La tomba nel Busento
|larghezza = 380px
|contenuto =
</Br>
[[Immagine:Death of Alaric.jpg|thumb|right|Morte di [[Alarico I]], seppellito nel letto del fiume Busento]]
Cupi a notte canti suonano Da Cosenza su 'l Busento, Cupo il fiume gli rimormora Dal suo gorgo sonnolento. Su e giù pe 'l fiume passano E ripassano ombre lente: Alarico i Goti piangono Il gran morto di lor gente. Ah si' presto e da la patria Cosi'lungi avrà riposo, Mentre ancor bionda per gli omeri Va la chioma al poderoso! Dal Busento ecco si schierano Su le sponde i Goti a pruova, E dal corso usato il piegano Dischiudendo una via nuova. Dove l'onde pria muggivano , Cavan, cavano la terra; E profondo il corpo calano, A cavallo, armato in guerra. Lui di terra anche ricoprono E gli arnesi d'or lucenti; De l'eroe crescan su l'umida Fossa l'erbe dei torrenti! Poi, ridotto ai noti tramiti, Il Busento lasciò l'onde Per l'antico letto valide Spumeggiar tra le due sponde. Cantò allora un coro d'uomini: Dormi, o re, nella tua gloria! Man romano mai non violi La tua tomba e la memoria! Cantò, e lungo il canto udivasi Per le schiere gote errare: Recal tu, Busento rapido, Recal tu da mare a mare.</Br>
(''<small>[[August Graf von Platen]]</small>'')</Br>
(tradotta in italiano da ''<small>[[Giosuè Carducci]]</small>'')
}}
Sotto la dominazione romana, Cosenza divenne una stazione della via ''ab Regio ad Capuam'', meglio nota come [[via Popilia]] (o via Annia). Durante la guerra civile tra [[Pompeo]] e [[Cesare]], Cosenza si schierò con la fazione di Cesare, e quindi fu assediata per ordine di Pompeo dai soldati arrivati dalla Sicilia. [[Appiano Alessandrino]] delineò gli avvenimenti che si compirono a Cosenza in quel periodo: <ref> D. ANDREOTTI, Storia dei Cosentini, I, p. 238 </ref>
 
Durante l'[[età napoleonica]] la città fu contrassegnata da un orientamento anticlericale e libertario, di matrice fortemente antiborbonica. Con la [[Restaurazione]] non mancarono le iniziative liberali e patriottiche che culminarono con la rivolta del 15 marzo 1844, durante la quale vi fu uno scontro a fuoco nel Largo dell'Intendenza tra i soldati borbonici e 21 patrioti poi condannati a morte.<ref>{{cita libro|Istituto di storia del Risorgimento italiano| Comitato cosentino | I martiri cosentini del 15 marzo 1844 : celebrazione ad iniziativa della consulta del comitato cosentino del Regio Istituto di storia del Risorgimento italiano: 15 marzo 1937 | 1937 | SCAT | Cosenza}}</ref> A quella rivolta il successivo 25 luglio si ispirarono i [[Fratelli Bandiera]] che, a capo di un gruppo di repubblicani veneziani, cercarono di aiutare i "fratelli calabresi" a emanciparsi dal giogo borbonico.<ref>{{cita libro|Felice | Venosta | I fratelli Bandiera e loro compagni martiri a Cosenza : notizie storiche | 1863 | C. Barbini | Milano}}</ref>
{{quote|Occupata Cosenza, Pompeo vi lasciò Servilio con milleduecento cavalieri, il quale patteggiò la resa con Agrippa, a condizione che egli e i suoi passassero nelle fila di Ottaviano. Di questo tradimento, consumato da Servilio a danno di Antonio e di Pompeo, piansero la pena i Cosentini, che all'entrata di Agrippa in città, ebbero a sperimentare tutto il furore di un partito che vince|}}.
 
Interessata in [[Fascismo|epoca fascista]] da un ampio processo di riqualificazione ed espansione urbana, la città patì i ripetuti bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]]. Quando gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] liberarono Cosenza, avvenne una [[Rivolta di Cosenza|rivolta popolare da parte della popolazione cosentina]], adirata poiché il prefetto fascista era rimasto al potere. L'incontrollata espansione edilizia connotò anche il [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], egemonizzato da classi dirigenti [[Democrazia Cristiana|democristiane]] cui si affiancarono in un secondo tempo i [[Partito Socialista Italiano|socialisti]].
Nel [[29 a.C.]] Consentia diventa colonia sotto [[Augusto]], il quale le concesse nuovamente la cittadinanza romana dopo essersi assicurato delle totale resa dei Bretti e ne delimitò i confini con l'assegnazione del suo agro in duecento iugeri. Nel [[Liber Coloniarum]] di [[Frontino]] si attesta: <ref> Vincenzo Napolillo, STORIA DI COSENZA da luogo fatale a città d'arte, Falco Editore </ref>
 
La seconda metà del [[XX secolo]] vide tre figure politiche apicali: [[Giacomo Mancini]], leader del PSI e ministro dei [[Opere pubbliche|lavori pubblici]] (grazie a lui fu realizzata l'autostrada [[Autostrada A2 (Italia)|Salerno-Reggio Calabria]]), l'esponente della sinistra DC [[Riccardo Misasi]], ministro della [[pubblica Istruzione]], e il più volte Ministro e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri [[Dario Antoniozzi]], questi ultimi artefici, tra l’altro, della nascita ed insediamento nell’area cosentina dell'[[Università della Calabria|Unical]], uno fra i più rinomati atenei del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. Grazie a questi tre importanti esponenti politici la città di Cosenza crebbe in termini [[Economia|socio-economici]], culturali ed [[infrastruttura]]li.
{{quote|Ager Consentinus ab Imperatore Augusto assignatur limitibus Gracchanis in jugera CC. Cardo in Orientem, Decimanus in Meridianum|}}.
 
Nel 1971 la popolazione residente superò i {{formatnum:100000}} abitanti, contro gli appena 57.000 di venti anni prima: furono quelli gli anni di abbandono del centro storico cittadino in favore di periferie urbane, spesso prive di servizi. Negli anni successivi Cosenza ha visto un repentino calo della popolazione, a vantaggio dei comuni della cintura urbana.
Da quel momento Consentia cambia connotazione, e da bellica e fortificata si trasforma in una fiorente città a connotazione commerciale e culturale. Nel [[304]], [[Massimiano]], imperatore romano, si stabilisce a Consentia per far fronte ad una rivolta di ordine religioso. Con l'eliminazione di [[Bulla]], iniziò il martirio dei [[cristiani]] nel capoluogo bruzio, che vide numerosi suoi figli martiri tra cui [[San Dionigi]] e [[San Callisto]]. Nel [[313]] con l'[[editto di Milano]] il [[cristianesimo]] esce dalla clandestinità. Per un secolo Consentia vive nel benessere, nella pace e nello splendore, finche' [[Alarico I|Alarico]] re dei [[Visigoti]] non la invade subito dopo aver perpetrato il [[Sacco di Roma (410)|Sacco di Roma]] del [[24 agosto]] [[410]]. Durante l'invasione, nei pressi della città nel 410, Alarico muore di [[malaria]] e, secondo la leggenda, fu seppellito in armatura dal suo esercito, con una parte del bottino di Roma ed il suo cavallo nel letto del fiume [[Busento]], il quale venne momentaneamente deviato per poi essere reindirizzato nel letto naturale facendo perdere per sempre il punto preciso della sepoltura.
 
=== MedioevoSimboli ===
[[File:Cosenza-Stemma.svg|sinistra|131x131px|Lo stemma della città dei [[Bruzi]]]]
==== Dai Bizantini ai Longobardi ====
Lo stemma di Cosenza riconosciuto con decreto del Capo del Governo n. 3061-6 promulgato il 24 aprile 1941, ''Di verde al monte all'italiana di sette cime d'oro'', raffigura i sette colli d'oro sentinelle dell'indipendenza della città, in campo verde.
Nel [[554]] l'esercito di [[Giustiniano]] sconfisse gli [[Ostrogoti]]; [[Narsete]] entrò a Consentia e con l'era [[bizantina]] la città riacquistò nuovamente il titolo capitale delle terre meridionali liberate dai bizantini. Nell'anno [[568]], [[Giustino II di Bisanzio|Giustino il Giovane]], nipote di Giustiniano, divenne Imperatore e Consentia venne trasformata in ducato. In questo periodo il capoluogo bruzio divenne culla di letterati, si formarono le nuove classi dirigenti e vi nacque la prima scuola musicale.
Nei secoli VIII e IX fu dominio prima [[Longobardi|longobardo]], durante il quale divenne sede di [[Gastaldato]] del [[Principato di Salerno]], e poi [[Impero bizantino|bizantino]], conosciuta col nome di ''Constantia''. Violentemente contesa da saraceni e longobardi, la città fu quasi distrutta e riedificata nel [[988]].
 
{{Citazione|''Consentia Calabriae Citerioris caput, ostendas in signis septem collium, quod in totidem videbatur locata, cum oppidorum corona, quod veluti luxu naturae Romam parvulam effingere connitentis''|Cesare Recupito, ''Roma'', 1670<ref>{{Cita libro |autore=Pasquale Manfredi |capitolo=Saggio su la topografia antica su gli antichi abitatori su le vicende e stato attuale della città di Cosenza |curatore=Filippo Barberio |titolo=Divote petizioni per implorare il patrocinio di Maria Santissima del Pilerio |città=Cosenza |editore=Giuseppe Migliaccio |anno=1844 |p=38 |sbn=SBL0715540}}</ref>}}
==== Periodo Normanno Svevo ====
[[Immagine:Castello svevo cosenza.jpg|thumb|right|290px|Castello Svevo]]
Nel [[1057]] [[Roberto il Guiscardo]] diede inizio all’occupazione [[Normanni|normanna]] della Calabria. Constantia fu ostile a questa nuova dominazione, tanto che in città si scatenò una ribellione che però fu presto sedata. In questo periodo divenne capitale e sede del [[giustizierato]] Val di Crati e residenza di [[Ruggero II]], Duca di Calabria.
Alla conquista normanna segui quella [[Sveva]].
Sotto [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]] che considerava Cosenza la sua sede preferita dopo [[Palermo]] e [[Napoli]] tanto da regalare alla città un periodo prosperoso culturalmente ed economicamente grazie anche all’istituzione di un’importante fiera annuale: ([[La fiera della Maddalena]]), venne completato e consacrato il Duomo, nel quale fu fatto seppellire il figlio primogenito [[Enrico VII di Germania|Enrico VII]], nato dal matrimonio con [[Costanza d'Aragona]], morto suicida e in contrasto con il padre, che lo aveva condannato prima a morte, poi al carcere a vita.
 
Il bozzetto che accompagna il decreto di concessione del 1941 presenta i sette colli [[al naturale]], fondati su una [[Campagna (araldica)|campagna]] di verde.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/53c44e1c-1c3b-45a6-8731-87b7db41c7a7/681-cosenza|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Cosenza|accesso=11 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
==== Periodo Angioino ====
Dopo la morte di Federico II il passaggio dall’età Normanno - Sveva al periodo [[Angioino|angioini]] non fu facile.
La città, attanagliata dal [[brigantaggio]] e dalla miseria, attese un secolo prima di ritrovare la tranquillità, quando, accolse [[Luigi III d'Angiò]] che, dal [[1432]] insieme alla moglie, [[Margherita di Savoia]], risedette nel castello dando il titolo alla città di centro del [[ducato di Calabria]]. Luigi III d'Angiò venne colpito dalla [[malaria]], morì il [[12 novembre]] [[1434]] e fu seppellito nel Duomo.
 
== Onorificenze ==
=== Dalla fine del medioevo al XIX secolo ===
{{Onorificenze
[[Immagine:Fratelli Bandiera.jpg|thumb|Esecuzione dei fratelli Bandiera]]
|immagine = BenemerenzaSiculo1908.png
|nome_onorificenza = Grande medaglia d'argento di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)
|collegamento_onorificenza = Medaglie per il terremoto calabro-siculo
|motivazione = Alla Città di Cosenza
|data = Regio Decreto 5 giugno 1910 <ref>Regio decreto del 5 giugno 1910 ''che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908'', pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia [https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario1/1/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19100605&numeroGazzetta=131&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&edizione=0&elenco30giorni=&home=&numPagina=1 n. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910]</ref>
}}
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
In seguito a lunghe e cruente guerre di successione gli Angioini furono sostituiti dagli [[Aragonesi]]. Il periodo [[aragonese]] consacrò Cosenza la più importante città del reame nel campo del diritto([[1494]]-[[1557]]). Dopo [[Napoli]] diventa la seconda citta' ad avere una [[cartografia]] e nel [[1511]] nasce l'[[Accademia Cosentina]]. In seguito viene conquistata dagli [[Spagnoli]] e diviene uno dei centri più vivi della cultura meridionale.
=== Architetture religiose ===
Il XVI secolo vide un impressionante fioritura umanistica e segnò per Cosenza una rinascita intellettuale, tanto che venne definita l’Atene della Calabria.
{{vedi anche|Chiese di Cosenza}}
Dopo duecento anni di dominio spagnolo seguì nel [[1707]] quello degli [[Austriaci]] ed in seguito quello [[Francese]].
[[File:Cosenza, duomo, esterno, facciata del xiii secolo, 01.jpg|thumb|Il [[Duomo di Cosenza]]]]
Durante l'occupazione [[Napoleone I|napoleonica]] la città fu posta sotto assedio, la famiglia [[Zupi]] si schierò dalla parte dell'imperatore tradendo i [[Borbone di Napoli|Borboni]] regnanti. Seguì uno scontro di un anno nel quale il generale dell'esercito francese [[Daniele Zupi Marino]] si nascose nelle cantine della sua villa per non essere trovato. Celebre fu il massacro dei [[Brazzalotto]] perpetrato dai francesi verso l'omonima famiglia accusata di tradimento essendo rimasti fedeli ai Borbone . Nel [[1815]], con il ritorno dei Borboni, Daniele Zupi Marino fu infine scovato e messo al rogo.
[[File:Chiesa di San Domenico - Cosenza.jpeg|thumb|Chiesa di San Domenico]]
Nel [[1844]], presso il [[Vallone di Rovito]], furono fucilati insieme ad altri 9 ufficiali, i [[Fratelli Bandiera]].
[[File:Chiesa di San Francesco di Paola - Cosenza.jpeg|thumb|Chiesa di San Francesco di Paola]]
[[File:Chiesa del Santissimo Salvatore - Cosenza.jpeg|thumb|Chiesa del Santissimo Salvatore (nota come “chiesa greca”)]]
Ricco di testimonianze religiose è il centro antico sede delle chiese più pregevoli, in primis del [[Duomo di Cosenza|Duomo]] opera del XII secolo, realizzato dall'allora arcivescovo [[Luca Campano]], autore della prima platea del nuovo arcivescovato (sotto i Bizantini solo semplice vescovato). L'edificio religioso più antico è San Giovanni Battista del X secolo mentre del XIII secolo è la [[chiesa, convento e chiostro di San Francesco d'Assisi]]; la chiesa fa parte di un complesso monastico fondato nel 1217 ed è stata oggetto di modifiche e cambiamenti in epoche successive. Le principali costruzioni religiose sono del XV secolo, fra queste troviamo la [[chiesa e complesso monumentale di Sant'Agostino]] e la [[chiesa, convento e chiostro di S. Francesco di Paola]] che venne costruito nel 1444 da san Francesco di Paola divenendo la sua dimora abituale.
Del secolo successivo sono invece la [[Santuario del Santissimo Crocifisso (Cosenza)|chiesa e convento del Santissimo Crocifisso (o della Riforma)]], la [[Chiesa della Madonna del Carmine (Cosenza)|chiesa della Madonna del Carmine]], la [[Chiesa di San Domenico (Cosenza)|chiesa di San Domenico]], la [[chiesa e convento delle Cappuccinelle]], il [[convento di Santa Maria delle Vergini]] e la [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Cosenza)|chiesa bizantina italo greco albanese Santissimo Salvatore]]. La chiesa della Madonna del Carmine, situata in piazza Venti Settembre, di fronte al Palazzo del Municipio, fu di proprietà dei Carmelitani dell'Antica Osservanza in seguito alla donazione da parte di Bernardino Mollica, come si ricava da una [[bolla pontficia|bolla]] di [[papa Pio V]] del 1567. Dopo il terremoto e la distruzione del 1635, per volontà dei frati venne ricostruita in grande stile e completata nel 1696. Risale al 1756 un'altra opera di restyling con la quale si realizzò l'altare maggiore impreziosito dal dipinto di Santa Maria della Bruna. I terremoti del 1783 con conseguente abbandono dei frati, e del 1854 misero a dura prova la struttura che venne ricostruita in maniera definitiva conservando l'aspetto odierno caratterizzato dallo stile neoclassico. Menzione particolare merita la [[Chiesa di San Domenico (Cosenza)|chiesa di San Domenico]] considerata la più pregevole chiesa dopo il Duomo. Del XVII secolo è il [[Convento di Santa Teresa d'Ávila|convento dei Carmelitani Scalzi]] mentre altre chiese di rilievo sono la [[Chiesa di San Nicola (Cosenza)|chiesa di San Nicola]] che racchiude preziose opere d'arte, il [[Palazzo Arcivescovile (Cosenza)|palazzo arcivescovile]] e il [[convento delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo]] in cui operò la Beata suor [[Elena Aiello]], nota come ''a monaca santa''. Un'altra architettura religiosa di pregio è la Chiesa di Santa Teresa che fu progettata nel 1927 in stile neogotico dall’ingegnere Bernardino Caputo. I lavori furono sospesi nel 1932 e ripresero nel 1954 con un nuovo progetto redatto dall’architetto Mario Ferrari in cui lo stile gotico di derivazione del Centro-Nord Italia proposto dal progetto del 1927 fu sostituito da un gotico d’oltralpe a doppia torre, stilizzato e reinterpretato in chiave moderna. Venne completata nel 1978 con il rivestimento esterno in ceramica.
 
=== PeriodoArchitetture fascistacivili edel dopoguerracentro storico ===
{{Citazione|Cosenza ha interessi e meraviglie che danno la tentazione di girarla tutto il giorno. È inadeguato chiamarla pittoresca; a ogni passo, dall'inizio della strada principale al piede della collina fino al severo castello medievale che ne corona la sommità, c'è da stupirsi e da ammirare.|[[George Gissing]], ''[[Sulla riva dello Jonio]]'', 1897}}
Il propagandismo [[fascismo|fascista]] a Cosenza si intensificò solo sul finire degli anni '30, fino ad allora il capoluogo bruzio si era mostrato ad esso ostile. Essenzialmente i fascisti fecero si che i più giovani fossero educati alla cultura del regime e allontanati dalla Chiesa oppositrice. Tutto ciò portò ad una nuova mentalità cittadina che la vide appoggiare il [[Benito Mussolini|Duce]] nella sua idea di partecipare alla [[seconda Guerra mondiale]], lasciatisi abbagliare dalle mire del colonialismo fascista. Mussolini arrivò in città nel [[1939]]. La visita venne pubblicizzata e presentata in pompa magna, attirando migliaia di persone dalla provincia e dalla Calabria intera, ma che non lasciò nulla di concreto per Cosenza che non ne trasse alcun vantaggio. La visata in effetti fu, per certi versi, controproducente. Infatti nell'immediato allargò la popolarità degli oppositori che si fecero sentire su argomenti quali l'alleanza con la Germania o l'entrata in guerra dell'[[Italia]] al loro fianco. Durante la guerra Cosenza fu bombardata massicciamente solo nel [[1943]] dagli anglo-americano. Quell'anno Cosenza subì nuove incursioni che causarono 136 vittime, mentre la situazione socio-economica portò la città verso una catastrofica paralisi. La fine della guera lasciò la città priva di un ordine amministrativo e politico che colmarono gli [[inglesi]] designando [[Prefetto]] [[Pietro Mancini]], il quale diede la carica di Primo Cittadino al compagno di partito [[Francesco Vaccaro]]. Come per il resto della nazione, nelle elezioni del [[1946]], la città elesse a sindaco il [[Democrazia Cristiana|democristiano]] [[Maurizio Quintieri]]. La città, però, continuava a vivere una situazione economica disastrata, tanto che nel [[1950]] le famiglie senza tetto erano 1307 e 436 quelle che vivevano in baracche.
Il centro storico di Cosenza che oggi è suddiviso in 13 quartieri e popolato da circa {{formatnum:5000}} abitanti, incarna nelle sue forme architettoniche l'apice dell'espansione e della cultura dei [[Bruzi]] e rappresenta il giacimento culturale della città. Elementi caratteristici della parte antica della città di estensione ragguardevole, nella comparazione con le altre città del Mezzogiorno, sono la concentrazione di edifici monumentali, i numerosi palazzi padronali e di pregio, il disegno urbano, caratterizzato da un dedalo di strette strade che si snodano attorno agli antichi edifici, chiese, conventi, gallerie d'arte, botteghe antiche, case fortezze, slarghi e piazze. Lo spazio urbano è inserito tra i fiumi [[Crati]] e [[Busento]].<ref>{{Cita testo|autore=Peppe Aquaro|url=https://www.corriere.it/bello-italia/notizie/centro-storico-cosenza-giacimento-culturale-riscoprire-475de488-1dc6-11ef-89aa-a9d13f0f349b.shtml|titolo=Il centro storico di Cosenza? Un giacimento culturale da riscoprire|editore=Corriere della Sera |data=30 maggio 2024 |accesso=13 settembre 2024}}</ref>
 
Sul colle Triglio, dal latino ''Tribulum'', la mola dell'antico mulino in cui si macinava, in campagna, il grano per nutrire la città, si trova palazzo Arnone, ex sede del tribunale e del carcere, poi trasformato in sede della [[Galleria nazionale (Cosenza)|galleria nazionale]]. Piazza XV Marzo, la piazza più importante della città antica ospita il [[Teatro Alfonso Rendano]],<ref name="Sito Mibact">{{Cita web |url=http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/link-musica/150-teatri-di-tradizione |titolo=Teatri di tradizione: Teatro Comunale Alfonso Rendano di Cosenza |editore=[[Ministero dei beni e delle attività culturali]] |accesso=23 agosto 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170621015741/http://www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/index.php/link-musica/150-teatri-di-tradizione }}</ref> la storica [[Accademia Cosentina]] che risale al 1511, la [[Villa Vecchia]] e il [[Palazzo del Governo (Cosenza)|Palazzo del Governo]]. In piazza Antonio Toscano, che ospita i ruderi archeologici di epoca bruzia e romana, è ubicata la [[Biblioteca nazionale di Cosenza|biblioteca nazionale]] mentre su Corso Telesio sorge la Casa delle Culture, oggi struttura polifunzionale, ospitata nel vecchio Palazzo di città costruito agli inizi del ‘600.
=== Dal dopo guerra al XX secolo ===
==== Cosenza durante il boom economico italiano ====
Dal [[1951]] al [[1961]], grazie al boom economico che investì l'intera [[Italia|penisola]], Cosenza iniziò una veloce risalita economico-finanziaria. Non solo, furono anche anni di espansione edilizia, purtroppo senza però che fosse seguito un piano regolatore sufficentemente funzionale. In questo clima la speculazione edilizia richiamò in città grossi e piccoli proprietari terrieri che, intuendo il grosso guadagno, utilizzarono i propri terreni per la costruzione della città nuova, facendo così quasi scomparire l'attività agricola cittadina. Politicamente la città era governata, quasi senza una opposizione dalla Dc. l'opposizione, di sinistra, era guidata da [[Giacomo Mancini]], figlio di Pietro, Prefetto designato nell'immediato dopo guerra dagli inglesi. Giacomo Mancini, sotto lo pseudonimo di ''Gino Verità'' iniziò a scrivere una serie di articoli contro l'allora attuale potere politico di palazzo dei Bruzi, suscitarono velenose polemiche nella Dc cosentina. Nel [[1958]] le elezioni politiche videro vincitore , [[Riccardo Misasi]], forte anche dell'appoggio clericale cittadino.
 
[[File:Teatro Rendano visto dal Palazzo di Provincia.JPG|miniatura|Teatro di Tradizione Alfonso Rendano]]Diversi anche gli edifici e architetture pubbliche di particolare pregio architettonico e storico.<ref>{{Cita libro |autore=Enzo Stancati |autore2=Gino Urso |titolo=Cosenza. Toponomastica e monumenti |città=Cosenza |editore=Brenner |anno=1979 |sbn=CSA0005209}}</ref><ref>{{Cita libro |autore=Cesare Minicucci |titolo=Cosenza Sacra |città=Cosenza |editore=Domenico Chiappetta |anno=1932 |sbn=PAL0174279}}</ref>
==== Urbanizzazione, Grandi infrastrutture viarie, e università della Calabria ====
* Casa delle Culture (XVII secolo), Corso Telesio
[[Immagine:SEDE RAI REGIONALE.JPG|thumb|right||290px|Sede [[RAI]] regionale]]
* [[Palazzo del Governo (Cosenza)|Palazzo del Governo]] (XVII secolo), Piazza XV Marzo
* Ponte ferrovie mediterranee - calabrolucane - 1895
* [[Teatro di tradizione Alfonso Rendano]] (XIX secolo), centro storico
* [[Galleria nazionale (Cosenza)|Palazzo Arnone]] (XVI secolo);
* Palazzo Compagna, piazza Duomo centro storico - 1700
* Palazzo Cavalcanti, Calata della Corda, XVII secolo<ref name="Luca Irwin Fragale 2016">{{Cita libro|titolo=Luca Irwin Fragale, Microstoria e Araldica di Calabria Citeriore e di Cosenza. Da fonti documentarie inedite|editore=Banca Ca.Ri.Me.|città=Milano|anno=2016|ISBN=8899627118}}</ref>
* Palazzo Monaco, già De Martino (detto Orsomarsi), via Padolisi centro storico - XVII secolo<ref name="Luca Irwin Fragale 2016"/>
* Palazzo Monaco, Calata della Corda - XVI secolo<ref name="Luca Irwin Fragale 2016"/>
* Palazzo Monaco, via Spirito Santo - XVII secolo<ref name="Luca Irwin Fragale 2016"/>
* Palazzo Bombini, centro storico - XVII secolo
* Palazzo Giannuzzi-Savelli, piazza Duomo centro storico - XV secolo
* Palazzo Archi di Vaccaro- XV secolo
* Palazzo Grisolia
* Palazzo Persiani, via [[Gian Vincenzo Gravina]] - 1500
* Palazzo De Martino, poi Collice, via Tommaso Cornelio<ref name="Luca Irwin Fragale 2016"/>
* Palazzo Magliocchi
* Palazzo Gervasi
* Palazzo Maria Greco
* Palazzo Vercillo
* Palazzo Vitari, Via Gaeta
* Palazzo Caselli
* Palazzo Cicala - 1400
* Palazzo Falvo - 1400
* Palazzo Sersale - 1592
* Palazzo di Città, ex sede del Decurionato Cittadino e sede municipale fino al 1969 - centro storico 1600
* Palazzo del Contestabile Ciaccio poi Sedile dei Nobili e infine Palazzo di Giustizia sino alla metà del XVI secolo, centro storico
* Villa Salfi: realizzata nella seconda metà dell'Ottocento sorge al limite nord del quartiere delle Paparelle.<ref name="Luca Irwin Fragale 2016"/> La facciata è di stile neoclassico con influsso napoletano, in particolare dello stile pompeiano. L'atrio è decorato da due colonne in stile dorico, mentre il resto della facciata è caratterizzata da balconi con stipiti modanati, [[bugnato]] piatto regolare, mensole di arcotrave, fascia marcapiano con la cornice e la trabeazione con fregio, [[bugnato]] piatto regolare e [[Triglifo|triglifi]] e [[Metopa|metope]]. Enrico Salfi curò i dipinti e gli interni della propria villa.<ref name="terzi">{{Cita libro |autore=Fulvio Terzi |titolo=La città ripensata. Urbanistica e architettura a Cosenza tra le due guerre |città=Cosenza |editore=Progetto 2000 |anno=2010 |edizione=1 |isbn= 978-88-8276-343-5}}</ref>
* Villa Rendano: sorge al limite sud del quartiere Paparelle<ref name="Luca Irwin Fragale 2016"/> e viene completata nel 1891. Si sviluppa su tre piani con volume rettangolare fasciato con disegni a [[Lesena|lesene]]. Il prospetto decorativo della facciata si presenta abbastanza ricco e ornato, i balconi sono caratterizzati da balaustra in ghisa, e timpani superiori triangolari e arcuati. Si nota inoltre nella facciata una ricca balaustra con cimase d'angolo su cui si erge una vela scenografica ornata in muratura. Anche l'interno si presenta elegante e ornato con pitture, soffitti dipinti, pannelli decorativi e stucchi della tradizione napoletana dell'Ottocento.<ref name="terzi"/>
* Teatro Morelli: Noto come Politeama negli anni ‘30, il teatro fu semidistrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi riaperto nel dopoguerra. Chiuso a metà degli anni novanta insieme al Consorzio teatrale che vi aveva avviato il suo laboratorio, è stato poi ristrutturato e riaperto nel 2008 con una capienza di 626 spettatori.<ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_100_9242_629.html |titolo=Inaugurato il Teatro Morelli: domani primo spettacolo con Lucio Dalla |editore=Comune di Cosenza |data=5 novembre 2008 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>.
* Cinema Teatro "Aroldo Tieri": Il Cinema Teatro “Aroldo Tieri” (già Cinema Italia), uno dei più importanti cinema storici della città, fu sede dell'Opera Nazionale Balilla e poi Gioventù Italiana Littorio e presenta una sala con 289 posti in platea e 194 in galleria. La struttura che lo ospita venne progettata nel 1933-34 dall’ingegnere Giuseppe Belardi come espressione dell’architettura futurista: il prospetto centrale composto da parete curva e arretrata, si affaccia sul Piazzale delle Colonie e raccorda i due corpi di fabbrica laterali composti da volumi più semplici. Durante gli anni ottanta fu occupato dai Centri Sociali Autogestiti, poi ristrutturato nel 2001 e ripresentato ai cittadini con il concerto di Ornella Vanoni. La struttura è caratterizzata da ampi spazi in cui ospita rassegne, festival e cineforum e offre il proprio palcoscenico alle più diverse rappresentazioni, quale importante vetrina per le compagnie di teatro amatoriale del territorio, per le scuole e per le associazioni.
 
=== Architetture civili del Novecento<ref name="terzi"/> ===
Nel [[1971]] la popolazione superò i 100.000 abitanti, moltissimi se si pensa che la città verso nord non era ancora stata sviluppata del tutto. Come per il resto d'Italia, nacque una giunta comunale Dc-[[Psi]].
[[File:BANCA D'ITALIA COSENZA1.JPG|miniatura|Edificio ex Banca d'Italia di Cosenza]]
Cosenza, che già aveva subito una cementificazione selvaggia, quasi del tutto non regolata, vide crescere enormi quartieri staccati dal centro urbano, quasi tutti di carattere popolare e senza preoccuparsi troppo di integrarli con strade e infrastrutture. La nuova urbanizzazione cosentina portò ad una divisione classista, la quale si avverte anche nella città vecchia, in cui la storica cittadinanza si riversò nella città nuova, vendendo o affittando le veccie dimore alle famiglie di immigrati. Si può affermare che, pur avendo risolto il problema per la quasi totalità delle famiglie senza tetto, si creo altresì, una situazione di emarginazione sociale che venne risolto, anche se non del tutto, solo 25 anni dopo, durante l'ultima amministrazione Mancini.</br> Come duemila anni prima, sotto i romani, Cosenza torna ad essere una importante stazione di una grande infrastruttura viaria del sud Italia: la [[A3|Salerno-Reggio Calabria]], fatta passare nei pressi della città grazie anche al contributo dell'allora [[Ministero dei Trasporti|Ministro ai Lavori Pubblici]] [[Giacomo Mancini]] ([[1964]]). Importante fu anche la scelta di dotare la città di importanti assi viarie, urbane ed extraurbane. Il collegamento tra lo svincolo autostradale e la superstrada [[E846|Crotone-Paola]]; il ponte Mancini, che collegava la città nuova alla vecchia; la nuova ferrovia [[Ferrovia Paola-Cosenza|Cosenza-Paola]] e il progetto della nuova stazione ferroviaria (Vaglio lise).</br> Durante questo periodo di sconvolgimento urbano, nasceva l'idea di far sorgere un' università a Cosenza. L'idea era quella di impostarla sulla residenzialità di docenti e allievi e che agevolasse l'ingresso agli studenti più meritevoli ed ai meno abbienti, su una aggregazione dipartimentale della ricerca e della didattica, la prima del tipo in Italia, con corsi di laurea innovativi e legati alla realtà territoriale. Le principali idee di luogo di edificazione erano due e provenivano entrambe dallo stesso partito, quello socialista. La prima corrente era quella di [[Francesco Principe]] e dell'allora [[Ministero della Pubblica Istruzione|Ministro alla Pubblica Istruzione]] Misasi , che volevano edificarla a nord del capoluogo, indirizzando così anche lo sviluppo urbano verso la cittadina di [[Rende]] nella quale venne materialmente costruita l'[[unical|Università]]. Rende dunque iniziò ad espandersi verso Sud, trasformando le due distinte città, in un'unica area urbana senza alcuna zona di discontinuità e che oggi sta aprendo ad una lenta ma inesorabile corsa verso il comune unico. La seconda corrente, quella di Mancini, proponeva una collocazione a sud della città nella valle del [[Savuto]]. Ciò avrebbe probabilmente consentito l'accentramento della città vecchia e la sua rinascita .
[[File:BANCO DI NAPOLI COSENZA.JPG|miniatura|Edificio Banco di Napoli]]
[[File:Edificio ex Banca Popolare Cosentina COSENZA.JPG|miniatura|Edificio ex Banca Popolare Cosentina]]
[[File:Palazzo Cassa di Risparmio - Cosenza.jpg|miniatura|Palazzo Cassa di Risparmio]]
[[File:Ex ad ore (2303683061).jpg|miniatura|Hotel Excelsior vista da Piazza Matteotti]]
[[File:Palazzo dei bruzi.jpg|miniatura|Palazzo dei Bruzi, sede del municipio di Cosenza]]
A Cosenza l'architettura pubblica e privata nel primo novecento fu caratterizzata da una separazione netta tra le rivisitazioni classiche dell'Ottocento in cui coesistevano le visioni neogotiche e neorinascimentali, e le proiezioni moderne e futuriste. L'architettura dell'espansione urbana dal 1904 al 1934 circa fu quindi segnata dal cosiddetto "eclettismo umbertino" connesso a decorazioni e impianti formali di rivisitazione classica, dal 1935 in poi e nel dopoguerra fu invece contraddistinta da innovazioni formali e da un salto di visione funzionale a un rinnovamento delle proposte architettoniche in ottica moderna e di qualità. Si raggiunsero dei buoni risultati anche grazie all'apporto di maestranze, professionisti e architetti esterni che indirizzarono il percorso futuro dell'edilizia cittadina e agli interventi a diretta partecipazione dello Stato. Tra le architetture del Novecento inserite nel contesto urbano sono degne di menzione le seguenti:
 
* Palazzo della Cassa di Risparmio, Corso [[Telesio]] - 1910
==Demografia==
Venne realizzato su Corso Telesio su progetto redatto nel 1904, completato nel 1909 e inaugurato nel 1910. L'edificio di notevoli dimensioni si presenta con un portale di ispirazione classica e una struttura architettonica segnata dal [[bugnato]] liscio e [[Lesena|lesene]] di prospetto. L'atrio interno presenta delle colonne marmoree e una bella scalinata principale inserita nel contesto.
===Evoluzione demografica===
* Edificio ex Banca di Calabria, via Trento - 1912
{{Demografia/Cosenza}}
Edificio che richiama lo stile sobrio di ispirazione coloniale, che emerge anche nella struttura del giardino perimetrale.
La città di Cosenza ha raggiunto una soglia massima di circa 107.000 abitanti nel censimento del 1981, nel corso degli ultimi due decenni ha subito il fenomeno della [[deurbanizzazione]] a vantaggio dei comuni limitrofi come [[Rende]], [[Castrolibero]], [[Mendicino]], [[Montalto Uffugo]] ect, perdendo nel giro di 25 anni quasi 40.000 abitanti. Tale processo insieme allo sviluppo urbanistico dell'[[hinterland]] ha favorito la creazione di un'[[area urbana]] integrata, una forma policentrica di agglomerazione in cui sono riscontrabili elementi di continuità fisica, urbanistica, culturale e sociale.
* Banca d'Italia, Corso Umberto - 1916
L'edificio richiama lo stile di ispirazione coloniale sia nella facciata esterna che nel giardino che impegna tutto il perimetro. È caratterizzato da un'impronta neoclassica riconoscibile dall'accentuazione delle cornici orizzontali di piano e dai terrazzi laterali che ne equilibrano il prospetto. L'insieme è completato da un ampio spazio verde attrezzato a giardino.
* Ferrovie dello Stato edificio della sezione Lavori, Via Piave - 1926
La facciata dell'edificio propone un prospetto caratterizzato da [[Lesena|lesene]] segnate da bugne emergenti che si estendono fino al portale d'accesso. Il disegno complessivo è segnato dalle aperture che si alternano in un rapporto di vuoto e pieno.
* Edificio ex Banca Popolare Cosentina, Piazza dei Valdesi - 1926
L'edificio opera dell'architetto [[Giovanni Battista Milani]] presenta espressioni di recupero rinascimentale e di ispirazione barocca tipiche di fine Ottocento. Il prospetto mostra il portale segnato da due colonne con accenni di timpano curvo, e imponenti decorazioni come l'arco del piano superiore con fregio scultoreo e il [[bugnato]] di base. Il salone e l'atrio sono decorati con stucco, ferro lavorato e lavori artigiani che richiamano lo stile classico.
* Edificio Regie Poste e Telegrafi, Via Rivocati - 1927
È uno degli edifici più imponenti di Cosenza che per la centralità e il servizio pubblico segnava un punto di incontro tra la città vecchia e la nuova. A pianta trapezoidale, è caratterizzato da elementi architettonici di ispirazione classica. Il salone interno di forma ovale presenta decori e cornici di ispirazione neoclassica e rinascimentale e [[Lesena|lesene]] scanalate.
* Hotel Excelsior - 1927
Venne costruito dopo la stazione ferroviaria e presenta un ampio prospetto su Viale Trieste ben curato e caratterizzato da richiami neorinascimentali. La facciata del prospetto principale con relativo decoro superiore di facciata e gli arredi interni sono invece ornati con decori tardo-[[Art Nouveau|liberty]].
* Acquedotto del Merone - 1932
Fu progettato dall'ingegner Tommaso Gualano ed edificato a 330 metri sul livello del mare, su una collina che domina la città nuova ispirando il richiamo al castello con due torri, con il fine di esaltare il ruolo di rilevante importanza nei servizi urbani di Cosenza. Il prospetto richiama lo stile neogotico e neorinascimentale; l'area annessa fu completata con il verde del Parco delle Rimembranze.
* Istituto Tecnico Commerciale Nitti (Ex Casa Littoria Michele Bianchi), Piazza Cappello - 1934
La Casa Littoria ripropone il recupero di elementi rinascimentali tipici del tardo Ottocento. Il prospetto principale evidenzia le [[Bugnato|bugne]] e [[Lesena|lesene]] a fascia orizzontale, nei piani superiori si ricorre alle finestre con aggetti a timpani triangolari e cornici orizzontali. Nelle sezioni murarie esterne spicca l'apparato decorativo.
* Villino Castiglione, Rione Bianchi - 1930
Il Villino interpreta lo sviluppo di temi eclettici di quel periodo storico a Cosenza con il recupero formale di stile romanico e rinascimentale soprattutto nell'attuazione esteriore; il taglio grafico infatti è di derivazione romanica mentre i decori e i dettagli di qualità richiamano lo stile rinascimentale.
* Edificio Unione Agricoltura, Via Piave
Il fabbricato manifesta uno stile del tardo periodo [[Art Nouveau|liberty]] attraverso la facciata esaltata con fascia di sommità ornata di medaglioni senza il ricorso a richiami decorativi. Sulla faccia prospettica di colmo campeggia la denominazione di fabbrica inserita in una vela con sagoma curva, adorna di ghirlande stilizzate.
* Villa Valentini, Via Alimena - 1935
La villa esprime il ritorno agli assunti di matrice classica anche se senza l'apporto di elementi decorativi. L'impostazione risente ancora dell'articolazione dei volumi nella ricerca di spazi introversi.
* Palazzo della Camera di Commercio, Industria e Agricoltura - 1935
Rappresenta l'edificio più interessante dell'architettura del Novecento a Cosenza e tra i più significativi dell'architettura contemporanea italiana. La totalità del prospetto centrale su Via Alimena è contraddistinta da una parete curva è raccordata al volume della sala delle adunate con piani orizzontali che ne suddividono le funzioni. La base del corpo di fabbrica a sezione di circonferenza è rivestita con lastre in pietra, mentre l'esposizione seriale delle aperture superiori evidenzia delle griglie riquadrate con cornice a doppia altezza in posizione trasversale all'ingresso. Nella pianta del piano terra risaltano il grande atrio centrale collegato allo scalone a cui fanno da sfondo i pilastri dell'ampia vetrata curva, la sala convegni e il vestibolo di ingresso in cui sono collocati gli uffici amministrativi e il Salone del Consiglio illuminato dalla griglia centrale di prospetto. Gli interni evidenziano degli eleganti pilastri rivestiti in lastre di marmo, si armonizzano con i pavimenti chiari e il flusso di luce immesso dalla vetrata in vetro cemento; l'arredo interno è complessivamente contraddistinto da un'architettura di qualità mediante l'uso di materiali durevoli.
* Istituto Magistrale statale "Lucrezia Della Valle" - 1936
Progettato dall'ingegnere Gualano nel 1936, i lavori vennero parzialmente conclusi nel 1941 e completati nel dopoguerra. Il progetto prevedeva su una superficie di {{M|1900|u=m²}} 18 aule con servizi complementari, palestra coperta di {{M|240|u=m²}} e aree scoperte. Il prospetto è segnato dal "gigantismo" della facciata che si esprime attraverso i grossi pilastri che solcano la facciata di entrata. L'impianto venne raccordato alle strade di piano, Via Somalia, Via Asmara, Via Balilla e l'ingresso su piazza delle Colonie.
* Palazzo degli Uffici Finanziari, Piazza XI Settembre - 1936
Progettato nel 1929 dall'ingegnere Bonetti in stile neo-rinascimentale, fu ridisegnato dall'architetto Camillo Autore e completato nel 1936. Il prospetto principale è segnato dal riquadro verticale a rilievo dei pilastri per tutta la sua altezza, con un'ampia corte centrale con volume monolitico su cui si apre il sistema delle aperture in modo indistinto. Un'ampia gradinata su Corso Mazzini enfatizza il ruolo istituzionale e monumentale della struttura, mentre all'interno è caratterizzato da un vasto atrio di ingresso a cui fa seguito una scala semicircolare. Gli ambienti vengono collegati da un ampio corridoio centrale con il cortile aperto.
* Edificio INPS, Via Isonzo - 1938
La facciata ripropone lo schema del portale su pilastri e della planimetria regolare del tipo a blocco su ampia base di [[travertino]] e il sistema originale dei balconi d'angolo curvo fino al terzo livello della facciata. La disposizione simmetrica prevede al centro la scala al servizio degli alloggi superiori.
* Edificio INAIL, Via Montegrappa - 1939
L'edificio che risale al 1939 presenta l'ingresso su un portico pilastrato in [[travertino]] che si stacca dalla facciata dell'edificio stesso. Il prospetto principale invece corre parallelo al marciapiede su via Montegrappa e mostra la qualità innovativa del progetto, attraverso una composizione architettonica che evidenzia il rapporto con il contesto urbano attraverso un uso adeguato dei rapporti spaziali. Sul lato opposto si trovano gli ingressi degli alloggi su via Sabotino.
* Palazzo Banco di Napoli, Corso Umberto - 1941
L'edificio venne progettato e poi approvato il 4 luglio 1938 dall'ufficio tecnico del Banco di Napoli - Direzione generale e poi completato nel 1941. Il prospetto principale in cui viene utilizzato sia il travertino che il laterizio, presenta una variante al sistema dei pilastri della facciata, che evidenzia una piccola accentuazione del prospetto nella parte centrale, e la riduzione in altezza dei pilastri in corrispondenza dei vari ingressi. La funzione principale delle attività bancarie viene svolta nel salone centrale arredato da eleganti pilastri in marmo verde, su cui sono posti a filo per tre lati i banconi degli sportelli e i banchi riservati al pubblico realizzati in marmo verde venato; i due piani superiori sono destinati rispettivamente a uffici della direzione e ad alloggi. L'architettura complessiva dell'edificio richiama l'[[eclettismo]] di maniera, per l'utilizzo dei materiali e lo stile proporzionato e misurato nelle linee.
* Casa Principe - Carino - 1945
Venne progettata dall'architetto Salvatore Giuliani nel 1945 nel centro della città. Alcuni elementi quali oblò e finestre, balconata continua e telaio di sommità appartengono all'architettura modernista, altri quali le lastre trasversali in pietra, il gronde con le verande e lo spazio in arretramento, sono elementi di peculiarità e diversità dalla norma. Innovativo è anche l'utilizzo della pietra non lavorata per i muri trasversali e il contenimento del terreno.
* Palazzo Rizzo, Piazza XI Settembre - 1947
Si contrappone visivamente al Palazzo degli Uffici Finanziari in Piazza XI Settembre e ripropone il tema del monumentalismo classico che risalta dall'avanzamento del fronte centrale, dalle lastre in pietra chiara del basamento e dai contorni di aperture e balconate.
* Ponte [[Mario Martire (pilota)|Mario Martire]] 1947 (ex ponte San Domenico 1914)
* Ponte Alarico 1948 (ex ponte vecchio in ferro 1878)
* Edificio ex INAM, Viale degli Alimena - 1949
L'edificio pubblico evidenzia l'espressività modernista del periodo in cui venne realizzato. La facciata in lastre di [[travertino]] propone delle finestre seriale su due ordini e una parete curva che corre lungo l'andamento della strada esaltandone il percorso. Il prospetto a valle invece è segnato da una griglia vetrata trasparente lungo lo scalone interno e sul lato est dove si trova l'atrio.
* Edificio ex ONMI (Opera Nazionale Maternità Infanzia), Piazza Amendola - 1950
Venne progettato dall'ingegnere Francesco Longobardi e dall'architetto Giuseppe Berardi e venne completato nel 1950. Il prospetto sud-est è caratterizzato da un impianto a sagoma mistilinea e dal raccordo ad angolo curvo con la veranda d'angolo. Nel prospetto centrale è compresa un'ampia balconata sorretta da un sistema di pilastri che consente di evidenziare il ritmo delle aperture di facciata. L'impostazione planimetrica ha consentito un largo uso degli spazi esterni, e una suddivisione dei vari ambienti in base alla funzione e alla destinazione d'uso.
* Palazzo dei [[Bruzi]], Piazza dei Bruzi - 1959
Anche il nuovo Palazzo del Comune, progettato dall'architetto cosentino Salvatore Giuliani, è frutto della concezione modernista del tardo periodo [[razionalismo|razionalista]]. L'edificio a pianta quadrangolare con la base in marmo scuro, presenta il prospetto principale sul fronte della piazza in cui emerge il porticato, l'apertura delle finestre del corpo superiore e una raffinata ricerca della tessitura dei materiali e dei piani visivi. Lo stile nel complesso è frutto del rapporto prevalente della proporzione e della progettazione degli spazi di qualità tipiche dell'architettura razionalista.
 
===Etnie Architetture militari ===
{{Vedi anche|Castello normanno-svevo (Cosenza)}}
Alla data del 31 dicembre 2006 secondo i dati [[Istat]] nel comune di Cosenza risultano residenti 1051 cittadini stranieri, così suddivisi per nazionalità: <ref> Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2006 e popolazione residente al 31 dicembre - Tutti i paesi di cittadinanza. Comune: Cosenza [http://demo.istat.it/str2006/]</ref>
[[File:Wlm2017castello-5814.jpg|thumb|[[Castello normanno-svevo (Cosenza)|Castello Normanno-Svevo]]]]
All'origine, prima della [[Guerra annibalica]], Cosenza, allora Cossa, fondata sul colle Pancrazio e capitale della confederazione delle città bruzie, era caratterizzata dell'assenza di mura difensive e opere di fortificazioni; la sicurezza e la protezione della città era garantita dai borghi della alta [[Valle del Crati]] che successivamente verranno chiamati Casali cosentini, disposti a forma di corona sui rilievi della pre-[[Sila]] in maniera tale da costituire una fortezza naturale. Il rapporto città-campagna era tale da assicurare a Cosenza tutti gli attributi della sovranità, a partire da quella alimentare ed energetica. Sui 383 metri del colle Pancrazio, in fondo all'omonima via, il [[Castello normanno-svevo (Cosenza)|Castello Normanno-Svevo]] domina il capoluogo bruzio; imponente fortezza millenaria che fu roccaforte dell'imperatore [[Federico II di Svevia]] e venne innalzato forse su rovine della Rocca Bretica dopo il 1000 d.C.<ref>Enzo Stancati, ''Cosenza. Toponomastica e monumenti'', Cosenza, Brenner, 1979.</ref>
 
=== Siti archeologici ===
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[[File:Il Tragitto.jpg|thumb|L'area archeologica di P.tta Antonio Toscano a ridosso dell'abside del [[Duomo di Cosenza]]]]
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* {{Bandiera|Filippine}} [[Filippine]] - 258
* {{Bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]] - 162
* {{Bandiera|Repubblica Popolare Cinese}} [[Repubblica Popolare Cinese|Cina]] - 107
* {{Bandiera|Polonia}} [[Polonia]] - 79
* {{Bandiera|Albania}} [[Albania]] - 73
* {{Bandiera|Marocco}} [[Marocco]] - 41
* {{Bandiera|Romania}} [[Romania]] - 37
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* {{Bandiera|Moldova}} [[Moldova]] - 26
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==== Piazzetta Toscano ====
=== Qualità della vita secondo le più importanti ricerche statistiche ===
La più grande area archeologica cittadina per estensione e complessità stratigrafica è rappresentata dai resti archeologici di Piazzetta Antonio Toscano<ref>Sul patriota calabrese di famiglia cosentina Antonio Toscano (22 gennaio 1777 - 13 giugno 1799) si veda: {{Treccani|antonio-toscano|Toscano, Antonio|accesso=1º novembre 2018}} {{cita testo |url=https://www.coriglianocal.it/personaggi/antonio-toscano/|titolo=Antonio Toscano |editore=Comune di Corigliano Calabro |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> nel centro storico alle spalle del [[Duomo di Cosenza]], quasi a ridosso dell'abside, fra la stessa Cattedrale e la Piazza Parrasio antistante la Curia, venuti alla luce dopo i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. Al periodo del IV-III secolo a.C., periodo ellenistico in cui Cosenza era capitale dei [[Bruzi]] risale un edificio in blocchi parallelepipedi di calcarenite insieme ai resti di strutture abitative utilizzate probabilmente fino al I secolo a.C. Risale al periodo romano la fase più importante della piazza che ne conserva i suoi mosaici; è del periodo imperiale romano infatti la presenza di una articolata ''domus'' (casa ricca romana) con tracce significative di eleganti pavimenti in mosaico, pareti decorate da intonaci policromi nei vani più lussuosi, e altri vani probabilmente utilizzati come magazzini dell'abitazione almeno fino al II-III secolo a.C. Alla fine degli anni 90 avviene il tanto criticato intervento di restyling urbanistico della piazza dell'architetto Marcello Guido;<ref>{{Cita testo |autore=Marcello Guido |url=https://marcelloguido.wordpress.com/2010/07/02/piazza-antonio-toscano-cosenza-1999-2001/ |titolo=Piazza Antonio Toscano (1997), 1999-2001 |data=2 luglio 2010 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> i vetri che pavimentano la piazza consentono di guardare sotto i piedi e ammirare i ruderi di epoca romana e pre-romana.
 
==== Scavi di San Tommaso ====
<center>
Il Palazzo di via San Tommaso nel centro storico risalente al XV secolo come si evince dall'architettura dei portali di ingresso e degli archi ribassati di stile catalano-durazzesco e sede del settore cultura del comune di Cosenza, è stato oggetto da parte della Sovrintendenza archeologica della Calabria di alcuni scavi al piano terra che hanno evidenziato un ''opus reticolatum'', un troncone di muro romano in opera reticolata che delimitava un grosso edificio romano su cui si è poggiato il palazzo. Oltre a un grande vano centrale in ''opus signinum'', sono stati recuperati limbi di intonaci dipinti, frammenti di ampolle di vetro e ceramica databili tra il I sec. A.C. al IV sec. D.C. che testimoniano la continuità storica a Cosenza dal 356 A.C. dell'epoca bruzia, ellenistica e romana.
{| {{Prettytable}}
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| [[2003]]
| 86° posizione
| 73° posizione
| 70° posizione
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| [[2004]]
| 91° posizione (-5)
| 57° posizione (+16)
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</center>
 
==== Scavi biblioteca nazionale ====
In seguito agli scavi svolti nella [[Biblioteca nazionale di Cosenza|biblioteca nazionale]] dalla soprintendenza archeologica della Calabria sono emersi sotto i basamenti dell'ex edificio vescovile resti della città dei [[Bruzi]] (o Bretti) risalenti al IV secolo a.C. e della successiva cultura romana, ospitati nei sotterranei della biblioteca stessa. Le sale che ospitano i reperti archeologici sono state restaurate e aperte al pubblico negli anni 1990.
 
==== Tombe romane su Via Popilia ====
===Popolazione e lingua===
Nel 2022 sull'attuale Via Popilia, arteria della città che prende il nome dall'antica strada romana [[Via Capua-Regium]] che attraversava Cosenza dal 132 a.C., a seguito di alcuni scavi preventivi da parte dell’Enel sotto la guida della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Cosenza sono state rinvenute sei [[Tomba alla cappuccina|tombe alla cappuccina]] di epoca romana. All'interno delle tombe databili intorno al II secolo a.C. sono state recuperate delle ampolle insieme ad altri oggetti a corredo di complementi funerari.<ref>{{Cita testo |url=https://culture.globalist.it/arti/2022/09/23/a-cosenza-scoperte-sei-tombe-di-epoca-romana/ |titolo=A Cosenza scoperte sei tombe di epoca romana |sito=Globalist Culture |città=Siena |data=23 settembre 2022 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.ansa.it/calabria/notizie/2022/09/21/archeologia-scoperte-a-cosenza-sei-tombe-di-epoca-romana_0542731b-f8f8-4103-905d-6649ce2a7cbc.html |titolo=Archeologia, scoperte a Cosenza sei tombe di epoca romana |sito=ANSA |data=21 settembre 2022 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
{{vedi anche|Dialetto cosentino}}
{{nota
|titolo = U Cusintinu
|larghezza = 300px
|contenuto =
U Cusintinu è nu cristianu stranu,
tena ra vucca granni eppuru parra stranu
Dicia ri parole stritti dintra i dianti
Si fida cchiù di stranii ca di parianti
Si senta nu Rodolfo i numi Valentinu
Eppuru è assai paisanu e pocu cittadinu
Si minta ra cravatta, adopera ru picu
Ancora va trovannu u tesoro i Re Alaricu
U juarnu va ara scola a sira a Piazza Scura
Si jura sup'a mamma e ti duna ra fricatura
Si senta superiore ppi via i l'antichi avi
Eppuru ci hannu scrittu ca sunnu muntanari.
Però 'unn'è correttu a nni parrà sgarbatu
Picchi sù gent'i core e l'hannu dimostratu,
E' vero ca s'atteggia a dottu e malandrinu
Però chi bella cosa...ad essa cusintinu!
}}
Il [[dialetto cosentino]] (''u dialettu cusintinu''), come per tutta la Calabria del nord (corrisponde approssimativamente alla storica divisione amministrativa "[[Calabria Citeriore]]"), è di tipo [[Lingua napoletana|napoletano]]. Il "cosentino" è fortemente influenzato sia dal [[lingua greca|greco]] che dal [[lingua latina|latino]], ma grazie anche alle tante dominazioni storiche, dallo [[lingua spagnola|spagnolo]] e dal [[lingua francese|francese]]. Si differenzia molto dal resto dei dialetti calabresi per sintassi, per forme verbali (non è infatti presente la forma verbale del passato remoto derivante dal perfetto latino) e per pronuncia. Il vero dialetto cosentino, ha ormai quasi completamente lasciato il posto ad una sua "italianizzazione" e viene parlato soprattutto nei quartieri storici e dalle persone più anziane e da qualche cultore del vernacolare. Il dialetto cosentino consta di una dialettica con parole spesso mozzate ed in alcuni casi appena accennate. Fortemente caratterizzato dalla pronuncia lunga e dilatata delle vocali e dalle variazioni dell'intonazione (uniche nella regione), questo dialetto si differenzia moltissimo dal resto della sua provincia; è infatti noto che già il dialetto dei paesi limitrofi alla città, pur non avendo quasi differenze nei termini, cambia moltissimo proprio nella pronuncia.
 
=== Vie principali ===
== Trasporti e mobilità urbana ==
;Corso Giuseppe Mazzini: Caratterizzato da edifici in stile [[Liberty]] e contraddistinto da una spiccata vivacità commerciale, è il cuore della città moderna il cui tracciato è stato definito negli anni Venti con l'avvento del fascismo. [[Isola pedonale]] più estesa in [[Calabria]], è sede del [[Museo all'aperto Bilotti]] che si estende su tutto il corso, da Piazza Bilotti a Piazza dei Bruzi. Tra le numerose traverse che lo intersecano, la gradinata di Via Arabia adorna delle fontane artistiche con giochi di acqua e di luce.<ref name="ViaArabiaComuneCosenza">{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_13045.html |titolo=Una nuova suggestiva prospettiva nel centro urbano: inaugurate le fontane artistiche di via Arabia |editore=Comune di Cosenza |data=23 dicembre 2012 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
[[Immagine:Mappa autostrada A3 Italia.svg|thumb|right|300px|L'[[Autostrada A3]]]]
;Corso Telesio: Tortuoso e in pendenza, è tra le strade più suggestive del centro storico, che attraversa interamente. Fino al 1898 la prima parte di questa strada, fino alla Piazza Piccola, era nota come strada dei mercanti e degli orefici, per la presenza di numerose botteghe artigiane e del piccolo commercio.
;Via Giostra Vecchia: Rappresenta l'anima della Cosenza del Rinascimento. Gli scavi effettuati nella zona nel corso del XIX secolo, la collocano nell'ambito urbano della vecchia città romana e del più antico impianto bruzio. Il sito doveva essere il fulcro delle attività del tempo libero, sfruttando la favorevole posizione pianeggiante, nel periodo successivo divenne sede di uffici pubblici e di palazzi signorili.
;Viale Giacomo Mancini: Realizzato sulla base del progetto di Piano Regolatore prodotto dal Vittorini sul finire degli anni Settanta del XX secolo, viale Giacomo Mancini è la più grande rivoluzione urbanistica dell'area urbana cosentina dell'inizio del nuovo secolo. Il progetto che vide definitivamente la luce risale alla metà degli anni novanta, a cura dell'ingegnere Vito Avino e dall'architetto Riccardo Wallach<ref>{{Cita news|url=https://www.paesaggiourbano.org/wp-content/uploads/2019/09/2003_6_Paesaggio-Urbano_xs.pdf |titolo=Il Viale Parco Giacomo Mancini a Cosenza {{!}} Progetto e realizzazione di una grande trasformazione urbana |rivista=Paesaggio Urbano |pp=46-53 |data=novembre-dicembre 2003 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.archilovers.com/projects/64920/viale-parco-a-cosenza.html#info |titolo=Viale Parco a Cosenza |data=9 luglio 2012 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref><ref name="Progetti architetti romani">{{Cita testo |url=http://www.architettiroma.it/progetti/p00458.aspx |titolo=Progetti architetti romani |editore=Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia |urlmorto=sì |accesso=26 ottobre 2011 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20120519210238/http://www.architettiroma.it/progetti/p00458.aspx }}</ref> (docente di Urbanistica presso l'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma La Sapienza]]), che permise la realizzazione di viale Parco (ora viale [[Giacomo Mancini]], nel tratto cosentino inaugurato nel 2011,<ref>{{Cita web |url=https://www.newz.it/2011/03/26/cosenza-viale-mancini-corre-fino-al-campagnano/91818 |titolo=Cosenza. Viale Mancini corre fino al Campagnano |sito=Newz.it |data=26 marzo 2011 |accesso=21 marzo 2023}}</ref> e "Viale Francesco e Carolina Principe" nel tratto [[rende]]se inaugurato nel 2009).<ref name="Nuova Cosenza.com">{{Cita web |url=http://www.nuovacosenza.com/cs/09/ottobre/parcorende.html |titolo=Inaugurato il viale Parco di Rende. Un assaggio di città metropolitana |sito=Nuova Cosenza |data=31 ottobre 2009 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> L'opera, con caratteristiche di [[boulevard]], è stata facilitata da un territorio che si espande completamente in pianura in tutta l'area urbana, e si sviluppa sul tracciato dell'ex rilevato ferroviario per una lunghezza di circa {{M|6|u=km}} e una larghezza variabile tra i 40 e i 70 metri nel tratto cosentino. È caratterizzata da due carreggiate per i due sensi di marcia, separata al centro da una fascia di verde attrezzato con pista ciclabile, attrezzi ginnici, panchine, aiuole e impianti di illuminazione, e ha permesso un collegamento diretto longitudinale tra la parte storica della città e il resto del territorio urbanizzato del comune. Il viale dovrebbe diventare l'asse strutturante della parte di più recente costruzione di Cosenza, con un'edificazione che comprenda oltre a nuove costruzioni residenziali, anche attrezzature pubbliche e collettive per servizi, per la cultura e per il tempo libero. Nei giorni antecedenti al 19 marzo, festa di San Giuseppe, si tiene proprio in viale Mancini l'omonima fiera.
 
=== Arterie stradali principaliPiazze ===
[[File:PIAZZA DEL DUOMO COSENZA.jpg|miniatura|Piazza del Duomo (centro storico) in una foto d'epoca]]
Le due Principali arterie che attraversano Cosenza sono:
[[File:PIAZZA PARRASIO COSENZA.jpg|miniatura|Piazza Parrasio (centro storico) in una foto d'epoca]]
* ''[[Autostrada A3]]'' ("[[Salerno]] ↔ [[Reggio Calabria]]") tramite gli svincoli RENDE-COSENZA NORD, COSENZA e i futuri svincoli COSENZA SUD e SETTIMO <ref> Comunicazione istituzionale della Provincia di Cosenza [http://www.provincia.cosenza.it/provincia/Comunica.nsf/0/CDE213F1A7F520A1C125740D00581F55]</ref>. Questo tratto di A3 compresi gli svincoli di ROGLIANO a sud del capoluogo e quello di MONTALTO UFFUGO a nord fungerà da [[tangenziale]] ovest dell'area urbana cosentina. ''[[Strada Europea E45|E45]]'' ("[[Karesuando]] ↔ [[Gela]]")
;Piazza Bilotti: Nota come Piazza Luigi Fera fino all'inizio del nuovo millennio, è stata intitolata al mecenate Bilotti che ha donato alla città una serie di opere realizzate da artisti di fama internazionale ed esposte nel [[Museo all'aperto Bilotti]] sull'isola pedonale di Corso Mazzini. È posta a 238 metri sul livello del mare la nuova piazza inaugurata il 16 dicembre 2016<ref name="ReferenceB">{{Cita testo |url=http://www.ansa.it/calabria/notizie/2016/12/17/cosenza-inaugurata-nuova-piazza-bilotti_3fed1379-6606-4162-9fb7-b7f08e0c561c.html |titolo=Cosenza, inaugurata nuova piazza Bilotti |sito=ANSA |data=17 dicembre 2016 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> è un luogo cardine della vita culturale cittadina, patrimonio di tutti i soggetti che operano nel territorio nell’ambito della cultura e della creatività e nello stesso tempo è funzionale alle esigenze di accessibilità e di mobilità sostenibile per l’intera area urbana. L'articolazione dell'opera dal punto di vista funzionale e architettonico è la seguente:
* ''SS107 o [[E846]]'' ([[Paola]] ↔ Cosenza ↔ [[Crotone]]);
* A livello strada una piazza che si inserisce in maniera coerente nel museo all’aperto, esaltandone i contenuti con nuove opere d’arte.
* Il primo livello sottostrada ospita laboratori artistici e spazi espositivi e in parte parcheggi.
* Il secondo livello sottostrada è adibito a parcheggio sotterraneo con trecentosei posti auto.
;Piazza del Duomo: Nota anche come piazza Grande, piazza del Seggio (per la sua vicinanza con il [[Sedile (architettura)|Sedile]]) e infine dal XVI secolo piazza degli aromatici e degli speziali, perché vi si svolgeva la vendita dei farmaci, nell'Ottocento era il fulcro della città e resta tra gli luoghi più suggestivi grazie alla presenza del [[Duomo di Cosenza|duomo]] del 1200, dichiarato dall'UNESCO "Testimone di Cultura e di Pace". Circolare e intervallata da scalinate, su di essa si affacciano diversi palazzi signorili, le botteghe degli artisti e l'importante Museo Diocesano.
;Piazza Parrasio: Posta a breve distanza da piazza del Duomo, al termine della via un tempo nota come "strada degli orefici", è dedicata all'umanista cosentino [[Aulo Giano Parrasio]]. Vi si affaccia il palazzo arcivescovile che appartenne alla famiglia Cicala che lo alienò in favore dell'arcivescovo di Cosenza nel 1523 e in cui i francesi vi posero l'Intendenza della provincia nel 1811. Con la Restaurazione borbonica, nel 1819, venne spostata nella struttura dell'ex monastero della Madonna di Costantinopoli; il seminario fu fatto costruire a partire dal 1892 dal rettore del tempo Francesco Parise. Passando sotto un imponente portale al cui centro è posto uno stemma nobiliare, si accede agli uffici della Curia. Sulla piazza dove per anni ebbe luogo la vendita di attrezzi agricoli e opere in ferro battuto si affaccia anche Palazzo Spada.
;Piazza Tommaso Ortale: Piazza antistante chiesa di san Gaetano, poco sopra piazza Arenella. Tommaso Ortale Avvocato del Foro di Cosenza, scelto come avvocato di ufficio nel processo ai fratelli Bandiera divenne un punto di riferimento dei carbonari, chiamato a presiedere il Circolo Nazionale sorto dopo i disordini del 1848.
[[File:Piazza XV marzo.jpg|miniatura|Piazza XV Marzo nel centro storico]]
;Piazza XV Marzo: Tra le più rappresentative del centro storico, ricorda nel nome i moti insurrezionali del 15 marzo 1844 quando molti cosentini morirono nel tentato assalto al Palazzo dell'Intendenza Borbonica. Nella piazza ha sede la [[biblioteca civica di Cosenza|biblioteca civica]], strettamente legata alla storica [[Accademia cosentina]] che la istituì nel 1871, il [[teatro di tradizione Alfonso Rendano]], lo storico [[Palazzo del Governo (Cosenza)|palazzo del Governo]], sede della [[Provincia di Cosenza|Provincia]], nonché la [[Villa Vecchia]] e il monumento dedicato a [[Bernardino Telesio]].
;Piazza Archi di Ciaccio: Identificata nel Cinquecento come "Capopiazza", è nota per le quattrocentesche arcate a sesto ribassato della facciata del palazzo del Contestabile Ciaccio.
[[File:PORTALE VIA GAETANO ARGENTO COSENZA.jpg|miniatura|Uno scorcio di Portale Via [[Gaetano Argento]] nel centro storico, meglio noto come "Archi di Ciaccio"]]
;Piazza Arenella: Piazza degna di menzione per la sua importanza storico-culturale, dalla quale è possibile ammirare un suggestivo panorama del centro storico cosentino. In passato era uno spazio importante in cui si svolgeva il mercato, dal 1998 ospita il festival musicale "San Giuseppe Rock" durante il periodo della Fiera di San Giuseppe che si svolge a marzo nel capoluogo bruzio senza soluzione di continuità dal 1200. La kermesse negli anni ha ospitato artisti di levatura internazionale quali [[Subsonica]], [[Quintorigo]], [[Banda Bassotti (gruppo musicale)|Banda Bassotti]] e [[Marlene Kuntz]].
;Piazza Spirito Santo: Il quartiere in cui è ubicata nel Cinquecento era il più popoloso di Cosenza e veniva identificato come quartiere delle Concerie per la presenza di numerosi artigiani e conciatori. Si affaccia su numerosi palazzi signorili del centro storico e sulla chiesa dello Spirito Santo appartenuta dal 1513 al ministero delle Suore Domenicali. Al centro della piazza che ha dato il nome all'intero quartiere sorge una moderna fontana circolare, insieme a una scuola di epoca fascista intitolata a Carmela Borrelli.
;Piazza Piccola (o piazza dei Pesci): Circondata da scalinate e palazzi e sormontata da una balconata con ringhiera in ferro battuto un tempo deputata alla vendita del pesce, era chiamata "piccola" per distinguerla dalla "grande", ma si chiamò anche dei "mercanti" o delle "chianche", termine che deriva dalle panche sulle quali i macellai lavoravano e vendevano le carni. Alla fine del Cinquecento, come si evince da un disegno rinvenuto alla Biblioteca Angelica di Roma, a fianco delle "chianche", v'era una fontana pubblica detta "dello Mastro Andrea" e nel 1799 vi venne piantato uno degli alberi della libertà.
;Piazza dei Valdesi: Ricorda la [[strage dei Valdesi di Calabria]] consumata ai danni dei [[Valdismo|valdesi]] che professavano una fede in contrasto con i canoni del [[Concilio di Trento]]. Alla fine di giugno del 1561 erano rinchiusi nelle carceri del castello di [[Montalto Uffugo]] quasi 1.400 valdesi,<ref>Il numero di 1.374 persone, delle quali 539 donne, cinquanta ragazzi e 465 bambini, è in L. Amabile, cit., I, p. 254.</ref> mentre proseguiva la caccia agli sbandati. Un altro centinaio di valdesi, rinchiusi nei sotterranei del [[Castello normanno-svevo (Cosenza)|Castello normanno-svevo]], erano in attesa del processo. In quella che è piazza Valdesi, il 27 giugno quattro o cinque furono bruciati dopo essere stati unti di resina, affinché «soffrano di più per correzione della loro empietà», e per il 28 giugno era previsto il rogo di cinque donne.<ref>Lettera di Luigi d'Appiano, 27 giugno 1561, in L. Amabile, cit., I, pp. 249-250. Luigi d'Appiano era forse il segretario dell'arcivescovo Del Fosso.</ref> Morì sul rogo il predicatore [[Bernardino Conte]], mentre il vecchio barba Stefano Negrin, destinato a essere mandato di fronte all'Inquisizione di Roma, morì invece di stenti in carcere.<ref>E. Stancati, op. cit., pag. 222.</ref>
;Piazza dei Follari: Fu realizzata nel 1840 con l'eliminazione del giardino del monastero delle Vergini nel cuore della città vecchia. Le sue origini sono da ricercare nel fatto che in quest'area si vendevano i "follari" o "cuculli", nomi popolari dei bozzoli del baco da seta.
[[File:PIAZZA LORETO COSENZA.JPG|miniatura|Piazza Loreto e sullo sfondo l'omonima chiesa nel centro della città di Cosenza]]
[[File:PIAZZA EUROPA COSENZA.JPG|miniatura|Piazza Europa]]
;Piazza Tommaso Campanella: Costituisce la linea di demarcazione tra il centro storico e la nuova Cosenza in quanto fa da collante tra Corso Mazzini e il cuore della città antica. È dominata dalla chiesa di San Domenico la cui consacrazione risale al 1468 con la sua cupola barocca rivestita di rame dopo l'ultimo conflitto mondiale ed è porta di ingresso anche del Chiostro medioevale di San Domenico e del Bocs Art Museum. Con i lavori di riqualificazione del 2019 si è proceduto a realizzare una pavimentazione in linea con il contesto storico con relativa scalinata di collegamento alla soprastante Via Sertorio Quattromani, con nuovi arredi urbani, illuminazione e sistemazione del verde che hanno valorizzato l'intero complesso monumentale.<ref>{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_18428.html |titolo=Il 9 aprile l'inaugurazione della nuova piazza Tommaso Campanella, un'opera di valorizzazione per l'intero complesso di San Domenico |editore=Comune di Cosenza |data=7 aprile 2019 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
;Piazza dei Bruzi: Prende il nome da palazzo dei Bruzi, il municipio costruito verso la metà degli anni sessanta del novecento. Vi è posta una scultura realizzata da Palladino che raffigura un elmo di bronzo posto su una vasca piena di acqua che rievoca la leggenda di Alarico e la sua sepoltura nel letto del fiume [[Busento]]. È posta a 233 metri sul livello del mare.
;Piazza XI Settembre: Già Piazza Duca D'Aosta, si trova al centro della grande isola pedonale di Corso Mazzini ed è stata rinominata in seguito ai tragici eventi delle Torri Gemelle avvenuti l'undici settembre 2001. Si presenta con un moderno impianto di illuminazione, immersa nel verde di numerosi alberi e con numerose sedute per il tempo libero. Sulla piazza troneggia Palazzo degli Uffici risalente al 1936 e Palazzo Rizzo del 1947 e vi si trovano, oltre a diverse attività commerciali, alcune opere di artisti internazionali che fanno parte del Museo all'aperto Bilotti.
;Piazza Riforma: La piazza che prende il nome dal vicino Complesso monumentale dei Frati Riformati, rappresenta uno spazio che nella storia della città era un luogo di incontro e di riferimento per le relazioni socio‐economiche dei cittadini che arrivavano dalla periferia, che collegava la campagna con l'antico quartiere dei Rivocati in cui durante la dominazione sveva si rifugiavano i fuoriusciti dalla città che venivano "revocati", cioè chiamati due volte; è il punto nevralgico di tutto il comparto urbano del quartiere e spazio pubblico di particolare importanza sotto l'aspetto delle connessioni stradali, come snodo logistico di arrivi e partenze per i centri dell'hinterland. Dopo il restyling del 2017 con la realizzazione di un'area pedonale omogenea, attrezzata con arredi urbani moderni e caratterizzata da un incremento del verde esistente e una maggiore fruibilità dell'area da parte dei pedoni, la piazza è coinvolta nella vita cittadina come fulcro di attività commerciali con utenze quotidiane puntuali e numerose.
;Piazza XXV Luglio: La piazza nel cuore della città è stata oggetto nel 2017 da alcuni lavori di ammodernamento che hanno riguardato il recupero dell’area che è stata adibita all'uso esclusivo dei pedoni, nel rispetto della distribuzione degli spazi originari, nella cornice rappresentata dall’edilizia popolare di gran pregio degli anni Venti e Trenta. Lo spazio dotato di un moderno impianto di illuminazione e adornato da aiuole con diverse specie arboree, ospita il monumento dedicato al poeta [[Michele De Marco]], detto "Ciardullo", installato su un basamento di granito.
;Piazza Cappello: La piazza situata nella città moderna era originariamente dedicata all'esponente di primo piano del regime fascista, il primo segretario del partito [[Michele Bianchi]], e dopo la caduta del regime venne intitolata a Paolo Cappello. Si presenta con una struttura moderna adorna di diverse specie arboree e arredi urbani ed è dominata da un maestoso palazzo in stile rinascimentale del tardo Ottocento realizzato nel 1934 da [[Tommaso Arnoni]] su progetto dell'ingegnere Gualano. L'edificio, adibito a istituto scolastico, evidenzia nel prospetto principale le bugne e lesene a fascia orizzontale, nei piani superiori ricorre alle finestre con aggetti a timpani triangolari e cornici orizzontali, mentre nelle sezioni murarie esterne spicca l'apparato decorativo fiorentino.
;Piazza Europa: Rappresenta una delle piazze più importanti della città nuova è rappresentata da uno spazio ovale che comprende due fontane con giochi di acqua e di luce e, nei Giardini [[Dario Antoniozzi]], diverse specie arboree e del verde attrezzato con una scalinata che funge da attraversamento pedonale. È uno dei punti nevralgici del traffico cittadino, in quanto unisce diversi quartieri cittadini ed è caratterizzata da una spiccata vivacità commerciale.
;Piazza Kennedy: Lungo l'isola pedonale di corso Mazzini, all'occorrenza viene impiegata per gli eventi pubblici della città.
;Piazza Loreto: È la piazza antistante la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto costruita nel 1959 nel cuore della città moderna. La piazza adorna di numerosi alberi e arredi urbani tra cui due fontane luminose, ha subito nei primi anni del 2000 un'opera di restyling strutturale.
 
=== Trasporto su ferroPonti ===
[[File:San Francesco di Paola Bridge 2.jpg|thumb|[[Ponte San Francesco di Paola]]]]
* ''Vaglio Lise'', Piazza della Sila ([[Ferrovie dello Stato]]) (Ferrovie della Calabria)
Il nucleo storico di Cosenza nato lungo le sponde dei fiumi [[Crati]] e [[Busento]] ha avuto bisogno nel corso dei secoli di dotarsi di diversi ponti in grado di collegare i punti strategici della città e programmare il suo sviluppo oltre il centro antico e il colle Pancrazio. Una delle fonti storiche più autorevoli è il disegno della Cosenza di fine 500 conservato presso la [[biblioteca Angelica]] di Roma, un documento che ci tramanda la configurazione dei ponti cosentini del periodo menzionato.
* Cosenza ''Centrale'', Piazza Matteotti(Ferrovie della Calabria)
 
Il ponte sul [[Busento]] noto come Ponte [[Mario Martire (pilota)|Mario Martire]] secondo le fonti storiche dell'epoca venne realizzato nel 1222 in occasione dell'arrivo in città dell’imperatore [[Federico II di Svevia]]. Il ponte strutturato su tre arcate collegava la zona di Rivocati con l’area della piazza Valdesi, venne riedificato nel 500 e poi nel 900 fino all'ultimo rifacimento post seconda guerra mondiale quando fu bombardato dagli alleati per rallentare la ritirata dei tedeschi, e intitolato all’aviatore [[Mario Martire (pilota)|Mario Martire]]. Tra i ponti sul fiume [[Crati]] vanno menzionati il ponte di Santa Maria, Ponte Galeazzo di Tarsia o di San Francesco che collegava corso Telesio in zona piazza Piccola con l’inizio di corso Plebiscito, il Ponte dei Pignatari, nella zona del centro storico identificata come Massa e l'imponente Ponte Alarico alla confluenza dei due fiumi con prospettiva sul centro storico. Per quanto riguarda i ponti realizzati nell'era moderna, particolare importanza strategica ha avuto il Ponte Pietro Mancini realizzato dall'allora Ministro ai Lavori Pubblici [[Giacomo Mancini]] per collegare la zona antica di Portapiana con la città moderna negli anni 60, il Ponte Europa in zona Gergeri e nel 2018 il [[ponte San Francesco di Paola]], il ponte strallato più alto d'Europa<ref name="IlSole24Ore">{{Cita testo |autore=Massimo Frontera |url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-01-18/pronto-cosenza-ponte-calatrava-piu-alto-d-europa-130543.shtml?uuid=AEM53ukD |titolo=Pronto a Cosenza il ponte di Calatrava più alto d'Europa |giornale=[[Il Sole 24 Ore]] |data=18 gennaio 2018 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> realizzato dall'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]].
=== Trasporto aereo ===
Il più vicino aeroporto è quello di [[Lamezia Terme]] ([[Provincia di Catanzaro|Cz]]). Dista da Cosenza circa 71km ed è ben collegato grazie alla [[Autostrada A3]].
 
===Trasporti pubbliciFontane urbani===
[[File:Fontana Venere - Villa Vecchia Cosenza.jpg|thumb|Fontana della Venere nella [[Villa Vecchia]]]]
[[Immagine:AUTOSTAZIONE COSENZA.JPG|thumb|right|290px|Il terminale dei bus nel centro di Cosenza]]
A Cosenza si contano diverse fontane, alcune contemporanee e altre più antiche situate nelle corti dei palazzi del centro storico o nei vari quartieri della città.
Il trasporto urbano cosentino si basa sulla rete [[Binbus]], nata con la convenzione firmata da Amaco, Consorzio Autolinee, Ferrovie della Calabria, [[Trenitalia]] e Costabile Bus, e consistente in un sistema di integrazione tariffaria in funzione delle esigenze dei cittadini residenti in città ma anche dei viaggiatori che quotidianamente giungono a Cosenza dalla provincia in treno o in autobus e che poi hanno bisogno di spostarsi nell'area urbana. Sostanzialmente il Binbus permette di utilizzare un unico biglietto a tempo, che può essere usato su tutti i mezzi delle cinque aziende su citate all'interno dell'area urbana (denominata Zona Gialla) <ref> Sito ufficiale delle Ferrovie della Calabria [http://www.ferroviedellacalabria.com/binbus.htm]</ref>.
 
* La Fontana di Giugno, attualmente ubicata sull'isola pedonale di corso Mazzini, è stata realizzata dell’artista francese [[Mathurin Moreau]] e inaugurata nel 1855 nella piazza dei Pesci nel centro storico dal prosindaco Gaetano Clausi. L'opera con una statua in ghisa è una fontana monumentale del [[Risorgimento]] di ispirazione neoclassica.<ref>{{Cita testo |autore=Daniela Santelli |url=https://cosenza.italiani.it/scopricitta/la-fontana-di-giugno-la-piu-amata-dai-cosentini/ |titolo=La Fontana di Giugno, la più amata dai cosentini |data=27 luglio 2020 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
====Trasporto urbano su gomme====
* La Fontana del Balilla di piazza Crispi venne inaugurata nel 1934 dal podestà di Cosenza [[Tommaso Arnoni]]. Il monumento si configura come una nave strutturata da tre vasche trapezoidali a gradoni che culmina con un’esedra ed è preceduta da un alto basamento che sorregge la statua dell’atleta Balilla. Al centro dell'esedra emerge la statua di un cavallo alato dalla cui bocca esce un getto di acqua che va a sommarsi agli zampilli di ogni vasca.
* La rete di trasporti pubblici nell'area urbana cosentina è gestita da
* La Fontana dei 13 Canali nel centro storico, dalla quale sgorga l'acqua proveniente dall'acquedotto dello Zumpo in [[Sila]], si compone di una base calpestabile e da una vasca con una profondità di {{M|70|u=cm}} di forma rettangolare; al centro del prospetto vi è il simbolo della città in ceramica invetriata insieme a tredici cannelle in metallo in elementi lapidei circolari. Fu inaugurata il 14 marzo 1899, giorno del compleanno del re [[Umberto I]], in concomitanza con l'inaugurazione dell'[[acquedotto dello Zumpo]] del [[Crati]].
** '''Amaco Spa''' che gestisce l'intera città di Cosenza e parte di [[Rende]] e [[Castrolibero]]; Gli autobus in servizio sono caratterizzati dal color "Rosso Londra", molti dei quali alimentati a [[metano]]
* All'interno della [[Villa Vecchia]] del 1800 è collocata, tra altre fontane monumentali, la Fontana della Venere, inaugurata all'inizio del Novecento.
** '''Consorzio Autolinee''' che gestisce l'intera città di Rende e parte di Cosenza e Castrolibero
* Le fontane artistiche di piazza Europa, in stile neo-rinascimentale, vennero progettate dall'ingegner Bonetti nel 1929 e rivisitate dall'architetto Camillo nel 1936; sono inserite nei rigogliosi Giardini [[Dario Antoniozzi]] nel centro della città.
* Tra le fontane contemporanee di rilievo risale al 2012 l'inaugurazione delle fontane artistiche musicali di via Arabia con giochi di acqua e di luce.<ref name="ViaArabiaComuneCosenza"/>
 
=== Statue e monumenti commemorativi ===
====Trasporto urbano su ferro====
;Monumento di Re Alarico: Il 5 novembre 2016 è stata inaugurata la statua del re dei Goti dell'artista Paolo Grassino posizionandola alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, ovvero nel luogo in cui secondo gli storici fu sepolto [[Alarico I]] e il suo ingente tesoro. La superficie della scultura è rivestita da una pelle di linee in rilievo che rende omogenei i tre elementi cardini dell’opera: il cavallo, il re e la struttura che li sorregge, sono legati insieme da una buccia di onde che ridisegnano le forme e coprono i dettagli della figurazione.
* Le due stazioni ferroviarie cittadine sono collegare fra loro con un servizio di trenini gestito dalle Ferrovie della Calabria.
;Monumento ai Caduti in guerra: Progettato dall'architetto Nino Bagalà e realizzato dallo scultore [[Clemente Spampinato]], fu inaugurato il 9 maggio 1936 da [[Vittorio Emanuele III]] per commemorare i militari morti durante la [[prima guerra mondiale]]. Sorge in piazza della Vittoria, nella Villa Nuova, e si compone di un basamento circolare a gradoni in granito della [[Sila]] sul quale si innestano tre imponenti parallelepipedi rivestiti di [[travertino]] bianco. Le gradinate di raccordo fra i parallelepipedi sono pure in pietra bianca.
* Attualmente è in via di progettazione la Metropolitana Leggera di superficie<ref>Programma operativo Regione Calabria FESR 2007-2013 [http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/news/fesr_22_11_07/por_calabria_fesr_2007-2013_grandi_progetti.pdf]</ref>, che attraverserà la città, per poi arrivare alla cittadella universitaria, secondo il progetto dovrebbe attraversare anche i comuni di [[Castiglione Cosentino]], Rende e Settimo di [[Montalto Uffugo]], con una probabile linea secondaria che toccherà C.da Andreotta di [[Castrolibero]].
;Statua di Bernardino Telesio: La statua è ubicata nel cuore del centro storico, in piazza XV Marzo e fu realizzata da [[Achille Orsi]] nel 1914. La statua bronzea ritrae il [[Bernardino Telesio|filosofo cosentino]] mentre regge un libro e una penna, attributi della sua attività di studioso. Sul piedistallo in granito della [[Sila]] sono applicati dei bassorilievi che riportano alcune fasi della vita di Telesio, in particolare l'arresto patito in giovane età e l'insegnamento della filosofia.
;Ara dei Fratelli Bandiera: Fu eretta nel 1937 per ricordare i veneziani [[Fratelli Bandiera|Attilio ed Emilio Bandiera]] e sette loro compagni<ref>[[Giovanni Venerucci]], [[Anacarsi Nardi]], [[Nicola Ricciotti]], Giacomo Rocca romagnolo di Lugo di Ravenna, Domenico Moro, Francesco Berti romagnolo di Bagnacavallo e [[Domenico Lupatelli]]. Si veda {{cita libro|Felice|Venosta|I fratelli Bandiera e loro compagni martiri a Cosenza: notizie storiche|1863|C. Barbini|Milano}}</ref> fucilati il 25 luglio 1844 presso il [[vallone di Rovito]] dopo essere giunti in Calabria per dare manforte ai patrioti cosentini già giustiziati il precedente 15 marzo.<ref>{{Cita libro |autore=Comitato cosentino del Regio Istituto di storia del Risorgimento italiano |titolo=I martiri cosentini del 15 marzo 1844 |anno=1937 |editore=SCAT |città=Cosenza}}</ref>
[[File:Monumento ai fratelli Bandiera, eretto a Cosenza.jpg|miniatura|destra|Monumento ai fratelli [[Fratelli Bandiera|Attilio ed Emilio Bandiera]]]]
;Monumento ai martiri: Fu eretto in piazza XV Marzo nel 1878 in onore dei protagonisti dei moti risorgimentali del 1844, per volontà dello scultore [[Giuseppe Pacchioni]], uno dei superstiti del gruppo dei Bandiera. La statua di marmo bianco stringe con il braccio sinistro la bandiera raccolta e con la mano destra (mutila) e ha il capo cinto da una corona di alloro che simboleggia l'Italia libera. La lapide sul piedistallo riporta un'iscrizione di [[Giosuè Carducci]] e i nomi dei patrioti del 14 marzo e del 25 luglio 1844.
;Monumento a Michele De Marco: Il busto bronzeo sito in piazza XXV Luglio e alto {{M|320|u=cm}}, è installato su un basamento di granito circondato da una piccola aiuola circolare lastricata in pietra e ritrae il poeta satirico cosentino [[Michele De Marco]] detto ''Ciardullo''.
;Monumento ai caduti del lavoro: Inaugurata nel 1974 in piazza Bonaventura Zumbini, raffigura un operaio mutilato che sorregge un compagno esanime. L'opera, in ferro e bronzo, fu realizzata da Cesare Baccelli ed è circondata da un'aiuola con alcune specie arboree.
;Monumento alla Pace: Collocata originariamente in piazza Kennedy e poi spostata in viale Mancini, l'opera di Cesare Baccelli e Benito De Luca, anch'essa risalente al 1974, è composta da lamine metalliche saldate tra loro che rappresentano due colombe con le ali spiegate.
 
====Autolinee= Aree a verde pubblico ===
[[File:Viale Mancini Cosenza 2020 3.jpg|thumb|upright|Un tratto del Parco del Benessere [[Jole Santelli]]]]
* Nella città è presente una importante stazione degli Autobus che viene utilizzata da quasi tutte le aziende che collegano Cosenza con la provincia e la regione, effettuando corse urbane, provinciali, regionali, nazionali, ed internazionali.
In un territorio ampiamente urbanizzato non mancano diverse aree verdi distribuite sul territorio comunale.
 
La [[Villa Vecchia]], nel centro antico, venne realizzata nel XVIII secolo su un precedente giardino seicentesco per volontà dell'allora sindaco Davide Andreotti e si estende su circa {{M|30000|u=m²}} del centro storico sviluppandosi su più livelli. Gli altri spazi verdi nel perimetro del centro storico includono il Parco Collinare Pendici del Castello Svevo-Normanno, il Parco Acquatico del Crati-Centro Sportivo, il Parco Lungo Crati de Seta, l'Area della Confluenza Crati-Busento, il Parco Fluviale del Busento. Nel 1999 fu inaugurato il Parco Fluviale del centro storico, che costeggia il fiume [[Crati]] per quasi due chilometri tra il quartiere Spirito Santo e contrada Guarassano. Nella parte moderna della città la Villa Nuova fu realizzata nel 1932 parallela a corso Umberto e viale Trieste e ospita il monumento ai caduti della prima guerra mondiale. A essa coevo è il Parco delle Rimembranze, realizzato nell'area annessa all'acquedotto del Merone.
====Trasporto alternativo====
* '''Scale Mobili'''. Il centro storico è dotato di una serie di scale mobili e tapis-roulant che collegano il quartiere dello Spirito Santo a piazza XV Marzo
 
Agli anni settanta e ottanta risalgono il centrale parco Morrone, che sorge su Via Misasi già Via Roma dove un tempo aveva sede l'impianto sportivo "Emilio Morrone" che funse da stadio cittadino fino al 1963, il parco Corrado Alvaro di via Aldo Moro, il parco Grazia Deledda ed il parco adiacente la scuola media "Zumbini" di Via Misasi. Il parco Nicholas Green (già parco degli Ulivi) nato nel 1994, è stato interessato nel 2024 da un'opera di mobilità sostenibile ed integrazione ciclo-pedonale che lo ha unito con l'adiacente parco Robinson di Rende grazie alla riqualificazione di uno storico ponte ferroviario sul torrente Campagnano e la conseguente realizzazione di un unico polmone verde.<ref>{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_21499.html|titolo=Inaugurato il ponte ciclopedonale che unisce Cosenza e Rende. Il Sindaco Franz Caruso: "in un momento difficile per il mondo dobbiamo costruire tanti ponti per unire e non dividere"|editore=Comune di Cosenza |data=22 marzo 2024 |accesso=12 giugno 2024}}</ref>
====Azienda per i trasporti nella provincia di Cosenza (ATPC)====
Nel mese di agosto 2008 [[Ferrovie della Calabria]] e [[Amaco]], l'azienda dei trasporti del Comune di Cosenza, hanno costituito una società a responsabilità limitata denominata “Azienda per i Trasporti nella Provincia di Cosenza” (ATPC). L'obbiettivo della società è il trasporto di persone o cose con qualsiasi modalità su tutto il territorio dell'Unione Europea. La gestione unitaria del servizio di trasporto pubblico locale rappresenta un operazione innovativa nel contesto regionale, che comporterà numerosi vantaggi per quanto riguarda la qualità dei servizi offerti agli utenti della provincia e dell'area urbana cosentina, oltre a realizzare economie di scala in un contesto aziendale capace di affrontare le nuove sfide di mercato in maniera competitiva. La nuova società ha sede legale nel capoluogo bruzio.
 
Nella zona di Gergeri è nato il Parco del Crati e Parco delle Scienze (confluenza-Ponte San Francesco di Paola - Planetario). Viale Giacomo Mancini (già viale Parco), risalente al 2001, è una fascia di verde attrezzato estesa per circa {{M|6|u=km}} e dotata di pista ciclabile, percorso pedonale e area fitness. Nel 2016 è nato il primo Parco inclusivo della città, il "Parco Piero Romeo" realizzato in centro città in un'area di 1500 metri quadri dall'omonima associazione,<ref>{{Cita testo |url=https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/a_cosenza_e_nato_il_parco_senza_barriere_piero_romeo_ |titolo=A Cosenza è nato il parco senza barriere "Piero Romeo" |sito=Redattore sociale |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> a cui ha fatto seguito nel 2023 il Parco inclusivo del Campo Scuola adiacente allo [[Stadio San Vito-Gigi Marulla]], secondo parco inclusivo cittadino realizzato da BKT, main sponsor del campionato di calcio di [[Serie B]].<ref>{{Cita testo |autore=Antonio Clausi |url=https://www.cosenzachannel.it/2023/05/04/cosenza-bkt-parco-inclusivo-campo-scuola-marulla/ |titolo=A Cosenza c’è un nuovo parco giochi inclusivo. Merito dei tifosi e di BKT |sito=Cosenza Channel |data=4 maggio 2023 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
==Cultura==
[[Immagine:Cosenza-BernardinoTelesio.jpg|thumb|right||290px|Liceo Classico Bernardino Telesio]]
Le radici di Cosenza si perdono nel lontano 600 a.C. dove i Brettii si erano insediati sul colle Pancrazio. Nota come l'Atene della Calabria, fu patria del grande umanista Aulo Giano Parrasio, iniziatore della [[Accademia Cosentina]]. Inoltre ha dato i natali nel [[1508]] al filosofo [[Bernardino Telesio]], primo pensatore non-aristotelico e perciò detto "Primo degli Uomini Nuovi".
Il dialetto cosentino ha la personalità per ambire a descrivere la letteratura cosiddetta alta. Tra i poeti dialettali spicca Michele De Marco, in arte ''Ciardullo'' e del figlio [[Ciccio De Marco]]. Lo spirito goliardico dei poeti in lingua è stato ripreso negli ultimi anni da alcuni siti internet cosentini.<br/>
I principali poli dell'attività teatrale cosentina sono il [[Teatro di tradizione A. Rendano]] , dedicato ad ''[[Alfonso Rendano]]'', e il Teatro Stabile d'Innovazione della Calabria ''Centro Rat - Teatro dell'Acquario''.<br/>
Arte e cultura sono promosse quotidianamente da numerose associazioni sparse sul territorio.
A Cosenza operano inoltre gruppi attivi nel campo dell'[[informatica]] ([[LUG]], [[hacklab|HackLab]], un'associazione di [[retrocomputing]]).<br/>
Da pochi anni è stata creata una grande struttura, denominata ''Città dei Ragazzi'', che prevede numerose attività rivolte ai più piccoli suddivise in quattro diversi edifici, gli "scrigni" (ludoteca, laboratori, municipio, comunicazione e spettacolo, più uno Spazio Verde). Il centro, insieme alla ''Biblioteca dei Ragazzi'' e ad alcune ludoteche, è il risultato delle politiche giovanili intraprese dalle ultime amministrazioni. È inoltre in fase di realizzazione un [[Planetario]] il cui progetto è curato dall'architetto [[Antonio Monestiroli]], preside della facoltà di [[Architettura]] Civile del [[Politecnico di Milano]].<br/>
A Cosenza è inoltre presente una radio libera e popolare chiamata [[Radio Ciroma]] che ormai da molti anni è un punto di ritrovo cultural-musicale per le tendenze alternative e giovanili.
 
Nel 2024 è stato inaugurato il Parco del Benessere, dedicato alla memoria di [[Jole Santelli]].<ref>{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_17331_12.html |titolo=Il sindaco Occhiuto annuncia i lavori di realizzazione del più grande Parco del Benessere d'Italia: dai giochi per l'infanzia alla piazza per gli eventi fino alla metropolitana per le bici |editore=Comune di Cosenza |data=8 ottobre 2017 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
===Accademia Cosentina===
L''''Accademia Cosentina''' ha lo scopo di diffondere con ogni mezzo e verso ogni direzione, la cultura; valorizzare artisti e scienziati; difendere i grandi valori umani, artistici, scientifici, culturali della società nazionale; essere presente nei dibattiti culturali della città; incoraggiare i giovani sulla via dello sviluppo e della riforma culturale. L'Accademia organizza, una o due volte al mese, conferenze, dibattiti e tavole rotonde.
Quest'antica accademia viene fondata a [[Cosenza]] nel [[1511]] da [[Aulo Giano Parrasio]], da cui prende il primo nome: Accademia Parrasiana, e viene dedicata agli studi filosofici e letterari. Dopo la morte di Parrasio ([[1534]]), [[Bernardino Telesio]] riorganizza l'accademia che viene ribattezata Accademia Telesiana. Alcuni anni prima della morte di Telesio (che avvenne nel [[1588]]), l'Accademia Telesiana passa sotto il controllo di [[Sertorio Quattromani]], che le dà il nome di Accademia Cosentina.
Intorno al [[1593]], per conseguenza della cospirazione di [[Tommaso Campanella]], l'accademia Cosentina viene chiusa per decreto del vicario [[Pedro di Toledo]]. Nel [[1608]] tuttavia, la chiesa apre una nuova accademia con il nome di Accademia dei Costanti sotto il padronato di [[Mons. Costanzo]]. Questa nuova accademia è, in effetti, un ripristino dell'Accademia Cosentina e continua a esercitare sotto la guida di Mons. Costanzo fino alla sua morte nel [[1617]]. Nel [[1649]] L'accademia passa nelle mani dell'arcivescovo [[Giuseppe Sanfelice]], che cambia nuovamente il nome dell'accademia in Accademia dei Negligenti, e resterà tale fino alla sua morte nel [[1660]]. Dal [[1668]] al [[1678]], sotto la guida del poeta [[Pirro Schettini]], l'accademia torna a chiamarsi dei Costanti. Nel [[1756]], [[Gaetano Greco]] fa rivivere la vecchia accademia dandole il nome di Accademia dei Pescatori Cratilidi, ma questo tentativo di rinascita dura solo fino al [[1794]]. Nel [[1811]], l'accademia viene ridata alla vita grazie al lavoro di [[Matteo Galdi]] che le dà il nome di Istituto Cosentino. Verso la fine del [[1817]] è il re in persona che darà l'approvazione affinché l'accademia torni a chiamarsi Accademia Cosentina. L' [[11 giugno]] [[1871]], l'Accademia Cosentina istituisce la [[Biblioteca Civica di Cosenza]], che rimane inattiva fino al [[4 marzo]] [[1898]], data in cui viene definitivamente inaugurata. Il Presidente dell'accademia, ancora oggi, ricopre anche il ruolo di Presidente del Consiglio di amministrazione della biblioteca.
 
===Teatro diVallone tradizionedi AlfonsoRovito Rendano===
Il Vallone di Rovito situato nella zona sud-est della città nei pressi della parte antica della città, è un luogo caratterizzato dalla presenza di folta vegetazione passato alla storia dalla metà del XIX secolo per essere stato teatro della fucilazione dei [[Fratelli Bandiera]] e i loro compagni. I patrioti italiani furono giustiziati il 25 luglio 1844 dopo un fallito tentativo di sollevare le popolazioni [[Calabria|calabresi]] contro il regno di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] nella prospettiva di un'unificazione nazionale [[italia]]na dopo lo sbarco in Calabria del 16 giugno 1844. Dal 1860 una colonna votiva ricorda gli eroi risorgimentali, e dal 1937 è stato dedicato un mausoleo con un altare sul quale sono incisi i nomi dei martiri cosentini e dei componenti della spedizione dei Fratelli Bandiera, costituito da uno spazio circondato da alti cipressi e da un muro di cinta. Negli anni 2000 la zona e l'altare hanno subito un processo di riqualificazione e restyling strutturale attraverso un progetto illuminotecnico che restituisce alla fruizione un luogo della memoria e un'area ricca di qualità paesaggistiche, compresa tra il vecchio ponte delle Ferrovie della Calabria e le arcate dell'acquedotto romano.
{{Teatri
|NomeTeatro= Teatro A. Rendano<br >[[Immagine:Teatro_Rendano.jpg|300px]]
|Tipologia= Sala a ferro di cavallo con tre ordini di palchi ed una galleria
|Fossa= Presente
|Capienza= 802
|Periodo= 1909
|Progettista= Architetto Zumpano
|Indirizzo= Piazza XV Marzo, Cosenza
|Telefono= 0984 813227
|Sito= <!-- Sito internet -->
}}
Il '''teatro comunale di Cosenza''' è dedicato al pianista [[Alfonso Rendano]].
 
== Società ==
Costruito dal Comune, su progetto dell'architetto Zumpano, nel [[1887]], fu completato nel [[1909]] ed inaugurato il [[20 novembre]] dello stesso anno con la rappresentazione dell'''[[Aida (opera)|Aida]]'' di [[Giuseppe Verdi]].
=== Evoluzione demografica ===
Di stile [[neoclassico]] ottocentesco, con tre ordini di palchi, spiccavano belle decorazioni pittoriche e in stucco, in particolare sul soffitto, realizzato dal pittore cosentino [[Enrico Salfi]].
Il comune di Cosenza, che al censimento del 1981 sfiorava i {{formatnum:107000}} abitanti, nei successivi quarant'anni è stato interessato da una sensibile [[deurbanizzazione]]: la sua popolazione si è ridotta di quasi {{formatnum:43000}} unità (-40%) a vantaggio dei comuni contigui come [[Rende]] (33,07% in più rispetto al 1981), [[Castrolibero]] (+40%), [[Mendicino]] (+74,62%), [[Montalto Uffugo]] (+51%), [[Marano Principato]] (+129,72%).<ref>Dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] per il comune di Cosenza e quelli limitrofi: {{cita testo |url=http://demo.istat.it |titolo=Demografia in Cifre |editore=Geodemo - Mappe, Popolazione, Statistiche Demografiche dell'ISTAT |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110709154623/http://demo.istat.it/}}</ref>
Nel [[1943]], una bomba destinata al vicino castello svevo, colpì in pieno il teatro distruggendone il soffitto e danneggiando gravemente tutte le suppellettili.
[[Immagine:Teatro di tradizione A. Rendano.jpg|200px|left|thumb|Interno del teatro]]
I lavori di ricostruzione iniziarono nel [[1953]] e nel [[1966]] venne nuovamente inaugurato con una rappresentazione dell'Aida, come per la prima inaugurazione. Nel [[1976]] venne riconosciuto Teatro di Tradizione per l'intensa attività sostenuta dal teatro.
Tra le parti originali ricordiamo ''Il sipario storico'', dipinto dal napoletano [[Paolo Vetri]] nel [[1901]], e che si conserva ancora oggi, che illustra l'arrivo a Cosenza, nel [[1433]], del duca di Calabria [[Luigi III d'Angiò]] e di sua moglie [[Margherita di Savoia]]. Nel [[2002]]-[[2003]] venne nuovamente restaurato e oggi può vantare un'eccezionale varietà artistica.
 
Come avvenuto per molti capoluoghi italiani, l'area urbana nel tempo si è evoluta e da città racchiusa all'interno dei confini municipali si è giunti a un'[[area metropolitana]], grazie alla progressiva incorporazione dei comuni che circondano la città e che dagli anni ottanta vanno a formare con essa un complesso tessuto urbanistico.
===La Città dei Ragazzi===
[[Immagine:CITTA' DEI RAGAZZI COSENZA.JPG|thumb|right||290px|Uno scorcio della Città dei ragazzi]]
La Città dei Ragazzi viene innaugurata il [[24 novembre]] [[2003]]. Si sviluppa per 33000 metri quadrati nel territorio a nord del comune bruzio. Una città nella città dedicato ai bambini e ai ragazzi dai 4 ai 17 anni. La struttura è stata ralizzata grazie ai finanziamenti del [[Progetto Urban]] per il piano di investimenti della comunità europea.</br>
La struttura, è divisa in spazzi all'aperto e spazzi chiusi a forma di cubi di diversi colori:
*'''Cubo bianco''' area sociale che ospita anche il municipio della Citta dei Ragazzi
*'''Cubo rosso''' struttura adibita per i momenti ricreativi e ludici
*'''Cubo giallo''' spazio riservato alla comunicazione ed allo spettacolo
*'''Cubo azzurro''' zona dedicata ai laboratori
Le attività della struttura, sostenute dalla Legge N. 285/97 (Disposizioni per la promozione dei diritti e opportunità per l’infanzia e adolescenza), sono tutte dedicate ai giovanissimi. Per questo motivo, la città dei ragazzi svolge un imprortante funzione all'interno del tessuto cittadino, e nelle politiche sociali per la città di cosenza
 
Popolazione storica (migliaia):<ref>{{Cita libro |autore=Paolo Malanima |titolo=L’economia italiana. Dalla crescita medievale alla crescita contemporanea |città=Bologna |editore=Il Mulino |anno=2002 (Appendix 2) |isbn=88-15-09067-3}}</ref>
===Residenze universitarie nel centro storico===
<gallery>
[[Immagine:Il fiume Crati.jpg|thumb|right|500px|Il fiume Crati e sullo sfondo il centro storico della città]]
Cosenza-1300-1861.jpg|Abitanti Cosenza dal 1300 al 1861 (in migliaia)
</gallery>
{{Demografia/Cosenza}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
È stato raggiunto nel mese di giugno 2008 un importante accordo tra il comune di Cosenza, l'Aterp e l'[[Unical]] per le residenze universitarie nel centro storico della città dei [[Bruzi]] a partire dall'anno accademico 2008/2009 <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza [http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2787]</ref>. I primi alloggi disponibili saranno quelli di palazzo Bombini su Lungo Crati, già restaurato dall’Aterp mentre gli altri edicifici storici in via di ristrutturazione con lo scopo di essere adibiti a residenze universitarie sono i palazzi Bombini alla Giostra vecchia, Catizone, De Luca, Stancati-Palma, Francini, Leonetti, Piccolo, Cosentini, tutti di proprietà dell’Aterp. Il comune attraverso l'Amaco fornirà un efficente e continuo servizio navetta verso l'Università in collaborazione con gli imprenditori privati che svolgeranno altre importanti funzioni di supporto. L’accordo siglato tra le tre istituzioni pone solidi basi affinché il centro storico di Cosenza, uno dei più apprezzati del mezzogiorno d'Italia, torni ad essere un punto di riferimento importante dell'area urbana tornando agli antichi splendori di qualche anno fa quando rappresentava il cuore pulsante della movida cosentina, attraverso la presenza continua e non sporadica di giovani e studenti universitari in grado di creare nuove forme di aggregazione giovanile e culturale . La città di Cosenza inoltre mira attraverso un rapporto di collaborazione tra le forze pubbliche e private presenti sul territorio a connotarsi sempre di più come città universitaria, contribuendo a migliorare la qualità dei servizi dell'ateneo di Arcavacata di Rende che si conferma nei primissimi posti in Italia (classificazione [[Censis]] - [[La Repubblica]]) e contribuendo in maniera decisiva al processo d'integrazione tra la zona a nord (in cui sorge l'Università) e quella a sud (il centro storico di Cosenza) dell'area urbana, una città ancora divisa solo dal punto di vista amministrativo ma ormai unica nella vita quotidiana dei cittadini.
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 4271, ovvero il 6,70% della popolazione<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera|accesso=23 luglio 2025}}</ref>. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=23 luglio 2025}}</ref>
 
* [[Romania]] 813
=== Musei e gallerie ===
* [[Filippine]] 721
* Museo Civico Archeologico
* [[Ucraina]] 426
* Museo delle Rimembranze
* [[Marocco]] 287
* Museo all'aperto (Map)
* [[Nigeria]] 186
{{Vedi anche|Museo all'aperto}}
* [[Iraq]] 173
* [[Cina]] 169
* [[Pakistan]] 137
* [[Bangladesh]] 123
* [[Albania]] 122
 
=== Lingue e dialetti ===
:Il corso principale della città, Corso [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], è diventato da poco isola pedonale ed ospita adesso una galleria d'arte "en plein air", il ''[[Museo all'aperto]]'' (abbreviato in ''Map'' o a volte, ''Mab'', dove l'ultima lettera ricorda il nome del suo ideatore). Si tratta di una serie di sculture di artisti di calibro internazionale donate alla città da un facoltoso collezionista ([[Carlo F. Bilotti|Carlo Bilotti]], morto a [[New York]] nel dicembre del 2006 ). Il percorso, che ingloba anche alcune sculture già presenti e quindi estranee alla donazione, inizia in Piazza dei [[Bruzi]] e termina in Piazza Bilotti (già Piazza [[Luigi Fera|Fera]]) ed al momento è possibile ammirarvi, tra gli altri, i ''Bronzi'' di [[Sacha Sosno]], la ''Grande Bagnante'' di [[Emilio Greco]], ''San Giorgio e il Drago'' di [[Salvador Dalì]], ''Ettore e Andromaca'' di [[Giorgio De Chirico]], ''Il Cardinale'' di [[Giacomo Manzù]], quattro ''Paracarri'' e la ''Bifrontale'' di [[Pietro Consagra]], nonché, da poco, anche il ''Lupo della Sila'' di [[Mimmo Rotella]].
{{vedi anche|Dialetti calabresi}}
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi 2.svg|thumb|Il dialetto cosentino è compreso nei [[dialetti italiani meridionali estremi]]]]
Il [[dialetto cosentino]] è di tipo [[Dialetti italiani meridionali estremi|calabro-siculo]] più settentrionale e presenta fonetica e sintassi chiaramente distinte da quelle degli altri dialetti parlati in Calabria (mediani e meridionali e la zona di Reggio Calabria). Il vocalismo (sistema pentavocalico) è di tipo calabro-siculo, con dittongamento o chiusura per metafonia delle vocali medie, e una sintassi somigliante a quella napoletano e del Centro d'Italia, con occasionalmente delle sorprese come nelle strutture verbali a controllo, con tratti morfologici originali, come il condizionale in -erra/ -era (residuo del [[Verbi latini#Piuccheperfetto|piuccheperfetto latino]]) e desinenza della terza persona singolare in -adi/ -ari (nei dialetti pre-silani/ silani anche la terza persona plurale in -udi/ -uri), la sopravvivenza di plurali in -ura (chjùovu- chjòvura, nidu -nidura, < latino -ora, come in tempus-tempora), e, lessicalmente, una settantina di [[lingua osca|oscismi]] (sabellismi) in genere assenti da altri dialetti (jìevuza/ jìuza/ jéuza 'bieta', asulijare 'ascoltare', sabellico ausis = latino auris, ecc.). Come in tutti i dialetti della Calabria le vocali 'i, e, u, o' sono più basse, aperte e rilassate rispetto alle vocali toscane o napoletane. Tipica è l'assimilazione mb > mm, nd> nn (ruralmente anche di ng). I participi passati rizotonici come chiùoppitu (piovuto), mùoppitu (mosso), àppitu (avuto), o in -to e non -ato/ -uto/ -ito (lintu/ jintu rispetto a [l]inchjutu 'riempito'), sono quasi dappertutto scomparse, tranne nell'Area Lausberg, dove sono tuttora vitali. L'opposizione tra il passato remoto, aoristo del semplice passato, e un passato prossimo, una forma 'risultativa' del passato (simile a strutture già plautine, habeo epistolas scriptas: le lettere sono il 'risultato' del mio scrivere), si osservava nei dialetti cosentini fino alla prima Guerra Mondiale, e per alcuni parlanti rurali fino agli anni settanta del ventesimo secolo, ma viene neutralizzata a favore del passato prossimo negli ultimi 60-70 anni. Questa neutralizzazione a favore di un'unica forma del passato caratterizza il tipo cosentino, mentre altri dialetti mantengono l'antica opposizione. L'uso delle forme infinitivali è consistente e usuale, mentre in gruppi dialettali più a sud la strategia infinitivale è assente tranne per alcuni casi specifici (per esempio il doppio uso con 'potere'), cfr. 'mi piàcia[d]' a tti vìdere' (mi piace vederti) rispetto a 'mi piàcia [m]u/ ma/ [m]i ti viju'. È ben evidente la matrice latina del complesso dialettale, ma con moltissimi prestiti greci e [[lingua francese|francesi]] (molte centinaia), pochi residui [[lingua spagnola|spagnoli]] (un'ottantina) e [[lingua longobarda|longobardi]] (circa 40).
 
=== Religione ===
È stata altresì annunciata la collocazione di altre opere di Sosno nel tratto sud dell'area pedonale.<ref>[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2403 L'annuncio] sul sito del Comune.</ref>.
La religione più diffusa è il [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]: Cosenza è sede dell'[[arcidiocesi di Cosenza-Bisignano]], appartenente alla [[regione ecclesiastica Calabria]]. Esistono inoltre luoghi di culto della [[Chiesa evangelica valdese|Chiesa greco-cattolica]], degli italo-albanesi presenti a Cosenza dal 1978,<ref>{{cita news |url=https://www.agensir.it/quotidiano/2008/5/2/diocesi-i-30-anni-della-parrocchia-italo-albanese-di-cosenza-un-ponte-ra-oriente-e-occidente/ |titolo=Diocesi per i 30 anni della parrocchia italo-albanese di Cosenza, un ponte tra Oriente e Occidente |editore=SIR (Servizio Informazione Religiosa) |data=2 maggio 2008 |urlmorto=sì |accesso=23 agosto 2020 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230405093133/https://www.agensir.it/quotidiano/2008/5/2/diocesi-i-30-anni-della-parrocchia-italo-albanese-di-cosenza-un-ponte-ra-oriente-e-occidente/ }}</ref> della [[Chiesa ortodossa]] (rito romeno con parrocchia e, mensilmente, rito ucraino),<ref>{{Cita testo |url=http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=1593:inaugurazione-della-nuova-chiesa-ortodossa-a-cosenza-foto&catid=40:eventi&Itemid=251&lang=it |titolo=Inaugurazione della nuova chiesa ortodossa a Cosenza |editore=Patriarcato Ecumenico — Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale |urlmorto=sì |accesso=23 agosto 2020 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210225223935/http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=1593:inaugurazione-della-nuova-chiesa-ortodossa-a-cosenza-foto&catid=40:eventi&Itemid=251&lang=it }}</ref> della Chiesa evangelica valdese (valdo-metodista),<ref>{{Cita testo |url=https://www.valdesicosenza.org/chi-siamo/|titolo=Chi siamo |sito=valdesicosenza.org}}</ref> e anche dei Testimoni di Geova.<ref>{{Cita testo |url=https://www.yelp.com/biz/associazione-dei-testimoni-di-geova-del-cosentino-cosenza |titolo=yelp.com}}</ref> Cosenza è sede dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose "[[San Francesco di Sales]]" (1963),<ref>{{Cita testo |url=http://www.issr-cs.it |titolo=Sito ufficiale |editore=Istituto Superiore di Scienze Religiose "San Francesco di Sales" — Arcidiocesi Cosenza-Bisignano |accesso=25 febbraio 2024}}</ref> istituto di formazione religiosa di livello universitario.
* [[Galleria Nazionale di Cosenza "Palazzo Arnone"]]:La Galleria Nazionale di Cosenza ha sede nell'antico Palazzo Arnone, situato sul colle Triglio, in via G. V. Gravina.
Il palazzo, iniziato a costruire agli inizi del XVI secolo da Bartolo Arnone, fu venduto allo stato prima del suo completamento. Fu prima sede del Tribunale e della Regia Udienza, e col tempo assunse la funzione di carcere.
Dopo il trasferimento del carcere, ed un periodo di abbandono, iniziarono i lavori per l'adattamento della struttura a sede museale. Vi trova collocazione permanente una pinacoteca, con opere di [[Pietro Negroni]], [[Mattia Preti]], [[Luca Giordano]] e altri, ed è sede di varie mostre temporanee di alto profilo.
 
=== MostreTradizioni e folclore ===
[[File:Death of Alaric.jpg|miniatura|destra|Morte di [[Alarico I]], seppellito nel letto del fiume [[Busento]] a Cosenza]]
*''Mostra permanente del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza dei Beni Culturali'', ospita temporaneamente opere del [[Battistello Caracciolo|Battistello]], di [[Francesco Solimena]] e di [[Mattia Preti]].
Cosenza è una città ricca di tradizioni, leggende, costumi e folclore, già a partire dall'antichità.
* La [[leggenda]] per antonomasia collegata alla città dei Bruzi è quella della tomba di [[Alarico I]] che ha attratto turisti alla ricerca della tomba del [[re dei Visigoti]].<ref>{{Cita testo |autore=Noemi Penna |url=https://www.lastampa.it/viaggi/italia/2019/10/26/news/a-cosenza-alla-ricerca-del-leggendario-tesoro-di-alarico-sepolto-sotto-il-fiume-1.37788967 |titolo=A Cosenza, alla ricerca del leggendario tesoro di Alarico sepolto sotto il fiume |pubblicazione=[[La Stampa]] |data=26 ottobre 2019 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> Nel 410 d.C. l'esercito dei [[Visigoti]] guidati dal re Alarico, dopo avere saccheggiato Roma, si spostò verso sud per raggiungere l'[[Africa (provincia romana)|Africa]], ma quando giunse a Cosenza la [[malaria]] colpì mortalmente il re. Lo storico [[Giordane]] ha tramandato l'episodio tra storia e mito della sepoltura in pieno centro storico, in fondo al fiume [[Busento]], del re visigoto con il suo cavallo, l'armatura ed i tesori raccolti nel [[Sacco di Roma (410)|sacco di Roma]] (25 tonnellate di oro e 150 di argento oltre a gioielli e preziosi di ogni tipo).<ref>Giordane, ''[[Getica]]'', 156-158.</ref> Secondo la tradizione per scavare la tomba il corso del fiume venne temporaneamente deviato e tutti gli schiavi ed i prigionieri che avevano partecipato alla sepoltura vennero uccisi, per preservare il segreto. Il mito di Alarico e della sua sepoltura nel [[Busento]] ha ispirato la poesia di [[August von Platen-Hallermünde]] ''Das Grab im Busento''<ref>{{Cita testo |url=http://www.alarico.org/das_grab_im_busento_.html |titolo=Das Grab im Busento |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090818051948/http://www.alarico.org/das_grab_im_busento_.html}}</ref> ("La tomba nel Busento") con una rappresentazione romantica della morte e della sepoltura del re gotico, la cui poesia è stata tradotta in italiano da [[Giosuè Carducci]].<ref>{{Simbolo|Wikisource-logo.svg|15|Wikisource|link=no}} {{Cita libro |autore=A. V. Platen |voce=[[s:Rime nuove/Libro VIII/La tomba del Busento|La tomba del Busento]] |titolo=[[Rime nuove]] |volume=8 |traduttore=G. Carducci |città=Bologna |editore=Zanichelli |anno=1906}}</ref>
* Tra i riti religiosi associati alla città, il più rappresentativo è il culto cattolico della [[Madonna del Pilerio]], santa protettrice di Cosenza che risale all'anno 1576, quando secondo la tradizione cattolica la Madonna salvò la città da una devastante epidemia di peste che fece numerose vittime; all'anno 1783 invece risale la grazia che salvò la popolazione da un violento terremoto. In seguito al devastante terremoto del 12 febbraio 1854 i cosentini chiesero e ottennero l'11 gennaio 1855 dall'autorità ecclesiastica l'istituzione di una seconda festa, detta "del patrocinio", in onore della Vergine da celebrarsi il 12 febbraio di ogni anno. Le celebrazioni del 12 febbraio iniziano con la messa solenne, celebrata in [[Duomo di Cosenza|Cattedrale]] e proseguono con la processione per le vie della città partendo da piazza Duomo fino a piazza XI Settembre. In piazza dei Bruzi avviene il rito della lettura dell'atto di consacrazione della città alla Madonna e l'omaggio floreale del sindaco. Viene riproposta la tradizione risalente al [[XVI secolo]] di esporre presso le balconate del Palazzo del Sedile nel centro storico, i drappi festosi con tessuti con gli stessi colori della patrona della città, attraverso l'esposizione di venti drappi con l’intento di recuperare una simbologia narrativa in grado di valorizzare una pagina importante di storia civica.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
=== Biblioteche ===
* Cosenza è sede dell'ufficio [[ANAS]] Area Gestione Rete [[Autostrada del Mediterraneo]] ubicato in contrada Ligiuri.<ref>{{Cita testo |url=https://www.stradeanas.it/it/area-gestione-rete-autostrada-del-mediterraneo |titolo=Area gestione rete Autostrada del Mediterraneo |editore=ANAS - Gruppo [[Ferrovie dello Stato Italiane|FS Italiane]] |accesso=25 febbraio 2024}}</ref>
[[Immagine:Biblioteca civica cs.jpg|thumb|right|400 px|Piazza XV Marzo: in primo piano la statua raffigurante [[Bernardino Telesio]], sullo sfondo la Biblioteca Civica di Cosenza]]
* Cosenza è sede nella stazione ferroviaria di Vagliolise dell'Area Meteo - Servizio Meteorologico Regionale del Centro Funzionale Multirischi dell'Arpacal. La struttura che è parte essenziale del sistema nazionale di Protezione Civile effettua il monitoraggio dei fenomeni meteo-idrogeologici e idraulici ed è operativa tutti i giorni dell'anno per 24 ore al giorno. Il centro costituisce il nodo calabrese della Rete nazionale dei Centri Funzionali.<ref>{{cita news |url=https://www.ansa.it/calabria/notizie/2022/06/28/inaugurata-stazione-meteo-centro-funzionale-arpacal-cosenza_8d918aa7-93e4-4dac-8d5e-fbc5b54edddb.html |titolo=Inaugurata stazione meteo Centro funzionale Arpacal Cosenza |pubblicazione=ANSA |data=28 giugno 2022 |accesso=9 ottobre 2022}}</ref>
* Nel capoluogo bruzio è ubicato il [[1º Reggimento bersaglieri]]<ref>{{Cita web |url=http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/comando-forze-operative-sud/divisione-acqui/brigata-garibaldi/1-reggimento-bersaglieri |titolo=1º Reggimento bersaglieri |sito=esercito.difesa.it |editore=[[Ministero della Difesa]] |urlmorto=sì |accesso=27 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200222075616/http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Forze-Operative-Sud/Divisione-Acqui/Brigata-Garibaldi/1-Reggimento-Bersaglieri }}</ref> che fa parte della [[Brigata bersaglieri "Garibaldi"]].
* Il comune è sede centrale regionale dell'ARSAC - Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura in Calabria che si trova in Viale Trieste.<ref>{{Cita web |url=https://arsac.calabria.it/?page_id=2026 |titolo=Sede Centrale COSENZA |accesso=25 febbraio 2024}}</ref>
 
;Ospedali
Elenco delle principali biblioteche cosentine
* Ospedale Civile dell'Annunziata;
* Ospedale Civile Mariano Santo;
* I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico IRCCS;
* Policlinico "Sacro Cuore";
* Clinica "La Madonnina".
 
==== Ambiente ====
Nel rapporto Ecosistema urbano 2021 di [[Legambiente]] e [[Ambiente Italia]], basato su diciassette parametri raggruppati in cinque macroaree (aria, acqua, rifiuti, trasporti, ambiente, energia), Cosenza è risultata al quarto posto della classifica dei capoluoghi di provincia italiani preceduta solo dalle città di [[Trento]], [[Reggio Emilia]] e [[Mantova]]<ref>{{Cita web |autore=Giacomo Bagnasco |url=https://www.ilsole24ore.com/art/ecosistema-urbano-citta-piu-green-resta-trento-e-risale-cosenza-AENIWPu?refresh_ce=1 |titolo=Ecosistema urbano, la città più green resta Trento e risale Cosenza |sito=Il Sole 24 Ore |data=8 novembre 2021 |accesso=16 novembre 2021}}</ref>. Nel 2022 si è confermata al quinto posto come unico capoluogo meridionale tra le prime dieci città italiane<ref>{{Cita testo |autore=Enrico Fontana |url=https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/ecosistema-urbano-2022-la-classifica-sulle-performance-ambientali-delle-citta-italiane/ |titolo=19 maggio 2015: gli ecoreati entrano nel nostro codice penale |sito=Legambiente |data=19 maggio 2023 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>, nel 2023 al settimo posto in Italia e nuovamente prima del [[Mezzogiorno (Italia)|Meridione]] davanti a [[Cagliari]] che occupa il 16º posto<ref>{{Cita web|url=https://www.legambiente.it/rapporti-e-osservatori/rapporti-in-evidenza/ecosistema-urbano/|titolo= Ecosistema Urbano trentesima edizione: il punto sulle performance ambientali delle città italiane e la classifica 2023|sito=Legambiente|data=23 ottobre 2023|accesso=26 ottobre 2023}}</ref> e nel 2024 al tredicesimo posto nella graduatoria nazionale confermandosi primo capoluogo del [[Mezzogiorno (Italia)|Meridione]]<ref>{{Cita web|url=https://www.legambiente.it/news-storie/economia-e-sostenibilita/ecosistema-urbano-2024/|titolo= Ecosistema Urbano 2024 |sito=Legambiente|data=28 ottobre 2024|accesso=8 novembre 2024}}</ref>. La città nel 2018 si era classificata al quinto posto<ref>{{Cita web|url=https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/ecosistema-urbano-2018-il-rapporto-di-legambiente-sulle-performance-ambientali-delle-citta-capoluogo/|titolo=Ecosistema Urbano 2018, il rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle città capoluogo|sito=Legambiente|data=29 ottobre 2018|accesso=30 dicembre 2020}}</ref> confermandosi anche nel 2019 e nel 2020 come prima città del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] rispettivamente in quattordicesima posizione<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/ecosistema-urbano-chi-sale-e-chi-scende-balzo-avanti-agrigento-2019-ACA8W3u|titolo=Ecosistema urbano, chi sale e chi scende: balzo in avanti di Agrigento nel 2019|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=30 dicembre 2020}}</ref> e ottava posizione nella classifica generale.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/ecosistema-urbano-citta-piu-green-e-pandemia-accelera-svolta-ADGgKiz|titolo=Ecosistema urbano, città più green e la pandemia accelera la svolta|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=30 dicembre 2020}}</ref> Il trend positivo ha avuto continuità negli anni; infatti già dal secondo il Rapporto Ecosistema urbano 2015, Cosenza risultava all'undicesimo posto.<ref>{{Cita testo |autore=Enrico Fontana |url=https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaurbano_2015_xxiiedizione.pdf |titolo=19 maggio 2015: gli ecoreati entrano nel nostro codice penale |editore=Legambiente |data=19 maggio 2023 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15753.html |titolo=Cosenza città virtuosa in cima alla classifica di Legambiente e Ambiente Italia nel rapporto Ecosistema urbano 2014 oggi in prima pagina sul Sole 24 Ore |editore=Comune di Cosenza |data=26 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151029025713/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15753.html}}</ref> Nel 2015 la città di Telesio ha guadagnato il riconoscimento di città italiana più accessibile ai non vedenti.<ref>{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15539_12_4.html |titolo=Cosenza la città che in Italia è più accessibile ai non vedenti: la soddisfazione del sindaco Occhiuto |editore=Comune di Cosenza |data=28 luglio 2015 |accesso=20 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150808044431/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15539_12_4.html}}</ref>
 
== Cultura ==
[[File:Monumento a Telesio, Cosenza 05.jpg|miniatura|Piazza XV Marzo: in primo piano la statua raffigurante [[Bernardino Telesio]], sullo sfondo il [[Teatro Alfonso Rendano]]]]
Identificata come ''Atene della Calabria''<ref name="ReferenceC"/><ref name=Patari/><ref name=Barrio/><ref name=Galasso/> in riferimento alla sua tradizione culturale, fu patria dell'umanista [[Aulo Giano Parrasio]], iniziatore, nel 1511 dell'[[Accademia Cosentina]] (un tempo detta Accademica Parrasiana),<ref name="ref_A">Alle origini dell'Accademia Cosentina. L'Accademia Parrasiana, in Accademia Cosentina, Atti 1978-1984, Cosenza 1984.</ref> che è tra le più antiche d'Europa.<ref name="Caruso">Luigi Caruso, ''Storia di Cosenza'', Edizioni di Storia Patria, 1970.</ref> Dopo la morte di Parrasio (1534), [[Bernardino Telesio]], il più grande dei cosentini illustri, definito da [[Francesco Bacone]] il primo degli uomini nuovi, ne prende le redini, la riorganizza e la ribattezza come Accademia Telesiana<ref>Alle origini dell'Accademia telesiana, Lupi, editore Brenner, Cosenza 2011.</ref> portandola al suo massimo splendore. Alcuni anni prima della morte di Telesio (che avvenne nel 1588), l'Accademia Telesiana passa sotto il controllo di [[Sertorio Quattromani]], che le dà il nome di Accademia Cosentina rimasto fino ai giorni nostri.<ref name="ref_A"/><ref>Nobili, borghesi e intellettuali nella Cosenza del Quattrocento, Periferia, Cosenza 1985.</ref> Tra le figure che hanno dato un contributo importante allo sviluppo culturale della città va menzionato l'astronomo cosentino [[Giovan Battista Amico]] al quale è stato dedicato il Planetario realizzato nel 2019.
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Le principali biblioteche della città:
* [[Biblioteca Nazionale di Cosenza|Biblioteca Nazionale]]
La Biblioteca Nazionale di Cosenza inizialmente nasce con come sezione distaccata della [[Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III|Biblioteca Nazionale di Napoli]] per D.M. del Ministro dei Beni Culturali [[3Dario novembreAntoniozzi]] [[del 9 novembre 1978]]. La sua attività ha inizio nel [[1985]] con l'acquisto dell'ex edificio Seminario Vescovile di Cosenza.
Nel [[1991]], grazie al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministriministri, la Biblioteca Nazionale di Cosenza assume piena autonomia.
* [[Biblioteca Civica di Cosenza|Biblioteca Civica]]
La Biblioteca Civica di Cosenza, ha sede nel centro storico della città bruzia, nella splendida piazza XV Marzo, ed è strettamente legata alla storica [[Accademia Cosentina]] che la istituì nel 1871. Ospita cinquantatré edizioni di [[1871incunaboli]] (primi libri a stampa dopo l'invenzione di [[Johannes Gutenberg|Gutenberg]]), corali miniati del ‘500 e numerosi manoscritti che comprendono documenti pergamenacei dal XIII al XVIII secolo, testi filosofici dal '500 al '700, epistolari e carteggi, autografi e testi di storia e letteratura calabrese All'interno della Biblioteca c'è la [[Mediateca di Cosenza]].
* Biblioteca dei Ragazzi
* Biblioteca dell'Archivio di stato di Cosenza
La biblioteca ha sede dal 2008 nel complesso monumentale fondato nel 1510 a opera dei Minimi di San Francesco di Paola come convento, e successivamente divenuto Caserma Domenico Moro in una struttura articolata intorno a un chiostro quadrato di sei campate per lato. All'interno si possono osservare alcune carte geografiche della [[Calabria Citeriore]] del XVI secolo che conservano oltre 9000 documenti tra volumi e opuscoli, le raccolte di “Leggi e decreti” a partire dal 1806, il “Giornale dell'intendenza della Calabria Citra” del XIX secolo e molti altri documenti storici che riguardano il Meridione e in particolare la Calabria.
* Biblioteca ecclesiastica SS. Crocifisso
* Biblioteca provincialeProvinciale di Cosenza
La biblioteca ubicata nel Palazzo Santa Chiara venne fondata nel 1975 e istituita nel 1998. Racchiude circa 8.000 volumi e cataloghi speciali e le principali opere e documenti riguardano gli aspetti socio - culturali della Provincia di Cosenza. La Biblioteca conserva una copia del manoscritto del [[Codex Rossanensis|Codex Purpureus Rossanensis]] e alcuni scritti del fondo antico sulla vita di [[San Francesco di Paola]] datati fin dal 1593. È inserita nel circuito delle biblioteche nazionali con le quali intrattiene rapporti costanti nel tempo.
* Biblioteca Mancini - De Matera (secoli XVI - XXI)
La Biblioteca è composta dal fondo di [[Giacomo Mancini]] che conserva 2298 pubblicazioni del XIX secolo e dal fondo della famiglia De Matera che conserva 3136 volumi di un patrimonio antico e moderno che va dal 1548 fino al XX secolo tra cui cinquecentine, seicentine e settecentine. La Biblioteca è ubicata nel Palazzo de Matera nel centro storico e nel 2020 ha ricevuto la dichiarazione di interesse culturale da parte della sovrintendenza archivistica e bibliografica della Calabria dipendente dal [[Ministero della cultura]].<ref>{{Cita testo |url=https://www.calabriadirettanews.com/2020/03/01/cosenza-biblioteca-mancini-de-matera-riconosciuta-dal-mibact-di-interesse-culturale/ |titolo=Cosenza, Biblioteca Mancini – De Matera riconosciuta dal Mibact di interesse culturale |editore=CDN (Calabria Diretta News) |data=1º marzo 2020 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* Biblioteca dei Ragazzi
* Biblioteca ecclesiastica SS. Crocifisso
* Biblioteca arcivescovile del Seminario cosentino
* Biblioteca del Conservatorio di musica [[Stanislao Giacomantonio]] - Convento di Santa Maria delle Grazie
* Biblioteca del Centro jazz Calabria - Archivio discografico Centro di documentazione sonora
* Biblioteca della Fondazione Antonio Guarasci
* Biblioteca della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico - PSAE - [[Galleria nazionale (Cosenza)|Palazzo Arnone]]
* Biblioteca del Liceo classico Telesio
 
==== MonumentiRicerca ====
* Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]] (CNR), "Unità Organizzativa di Supporto", U.O.S. di Cosenza.<ref>{{Cita web |url=http://www.area.cs.cnr.it/irpi-cs/it-it/home.aspx |titolo=Sito dell'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) di Cosenza |accesso=13 marzo 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130629190259/http://www.area.cs.cnr.it/irpi-cs/it-it/home.aspx}}</ref>
[[Immagine:Duomo cosenza1.jpg|thumb|right|[[Duomo di Cosenza]]]]
* Istituto per gli Studi Storici - ISS Cosenza fondato nel 1970 con la denominazione di "Istituto Storico Cosentino", iscritto all'anagrafe degli Istituti di Ricerca del [[MIUR]], si occupa di promuovere e organizzare manifestazioni culturali.<ref>{{Cita web |url=http://istitutostudistorici.it/ |titolo=Sito ufficiale |editore=Istituto per gli Studi Storici |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
Il centro storico di Cosenza è degno d'essere visitato. Dalla fontana dei 13 canali si può assaggiare l'acqua proveniente dall'acquedotto dello [[Zumpo]] in [[Sila]], leggera e dissetante; lungo il corso Telesio si trovano la [[Casa delle Culture]] e il [[Duomo di Cosenza|Duomo]] del [[1100]], mentre su uno dei sette colli (il [[Pancrazio (colle)|Pancrazio]]) si staglia la figura del [[Castello Normanno-Svevo|Castello Svevo]], imponente fortezza anch'essa millenaria che fu roccaforte di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]], lo "Stupor Mundi", imperatore-magnate profondamente innamorato della città.
 
==== Scuole ====
[[immagine:Iconamadonnadelpilerio.jpg|thumb|300px|left|Madonna del pilerio]]Da visitare: la [[Biblioteca Nazionale di Cosenza|biblioteca nazionale]] e i conventi di [[San Gaetano]] e [[San Domenico]] con le relative chiese. Interessante è anche [[Galleria Nazionale di Cosenza "Palazzo Arnone"|Palazzo Arnone]] sul colle Triglio, ex sede del Tribunale, e del carcere, ora restituito all'antico splendore e trasformato in sede della [[Galleria Nazionale di Cosenza "Palazzo Arnone"|Galleria Nazionale]], presso la quale è possibile ammirare l'originale icona della [[Madonna del Pilerio]] protettrice di Cosenza e la [[Stauroteca]], preziosissima croce-reliquiario donata da Federico II alla città in occasione della riconsacrazione della [[Duomo di Cosenza|Cattedrale]] ([[1222]]), oltre che opere di vari pittori meridionali tra cui [[Pietro Negroni]], [[Mattia Preti]] e [[Luca Giordano]]. Ancora in corso i lavori al [[Complesso Monumentale di Sant'Agostino]], che ha già ospitato la mostra ''Opere della Collezione Bilotti - da [[Picasso]] a [[Andy Warhol|Warhol]]'' e che sarà la sede del costruendo ''Museo dei Bruzi''.<br/>
Il sistema scolastico di Cosenza dispone di 13 scuole secondarie di I grado. Le scuole secondarie di II grado sono invece 12,<ref>{{Cita web |url=http://www.tuttitalia.it/calabria/45-cosenza/19-scuole/ |titolo=Scuole di Cosenza |sito=Tutt'Italia.it |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> tra le quali si citano il [[liceo classico Bernardino Telesio]], i licei scientifici S. Valentini, G. B. Scorza ed Enrico Fermi, e gli istituti tecnici Monaco e Pezzullo.
 
==== Università ====
[[File:Università Unical.jpg|miniatura|Il [[Campus|Campus universitario]] dell’[[Università della Calabria]]]]
Nell'area urbana di Cosenza, con Decreto del Presidente della Repubblica [[Giuseppe Saragat]] del 16 Aprile 1971,<ref name="gazzettaufficiale.it">{{Cita testo |autore= Gazzetta Ufficiale della repubblica Italiana |url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/09/07/071U0693/sg|titolo=DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 1971, n. 693|editore=Gazzetta Ufficiale|data=16 aprile 1971 |accesso=12 settembre 2024}}</ref> è stata insediata l’[[Università della Calabria]], la prima università della regione per fondazione (è stata fondata nel 1972)<ref>{{Cita testo |url=https://www.unical.it/organizzazione/chi-siamo/storia-missione/https |titolo=Storia e missione |editore=Università della Calabria |accesso=14 marzo 2023 |urlmorto=sì }}</ref> e popolazione studentesca (circa {{formatnum:24000}} iscritti).<ref>{{Cita web |url=http://ustat.miur.it/dati/didattica/italia/atenei-statali/calabria |titolo=Università della Calabria |sito=Ministero dell'università e della ricerca {{!}} Portale dei dati dell'istruzione superiore |accesso=14 marzo 2023}}</ref> Il campus universitario, di tipo residenziale, è stato realizzato ad [[Arcavacata|Arcavacata di Rende]] a breve distanza dallo svincolo Rende-Cosenza Nord dell'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada A2]]; copre un'area di 200 ettari<ref name="unical.it2">{{Cita web |url=https://www.unical.it/campus/visita-il-campus/ |titolo=Visita il Campus |accesso=14 marzo 2023}}</ref> ed è pertanto tra i più estesi d'Italia.
 
L'[[Università della Calabria]] secondo la classifica stilata dal [[Censis]] nel 2024-2025 e nel 2025-2026 si colloca al primo posto tra i grandi atenei italiani.<ref>{{Cita testo |url=https://www.censis.it/formazione/la-classifica-censis-delle-universit%C3%A0-italiane-edizione-20242025-1|titolo=La Classifica Censis delle Università italiane: edizione 2024/2025|editore= Censis|data=24 luglio 2024 |accesso=24 luglio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.censis.it/formazione/la-classifica-censis-delle-universit%C3%A0-italiane-edizione-20252026-0|titolo=La Classifica Censis delle Università italiane: edizione 2025/2026|editore= Censis|data=17 luglio 2025 |accesso=16 agosto 2025}}</ref>.
 
==== Città dei Ragazzi ====
[[File:CITTA' DEI RAGAZZI COSENZA.JPG|miniatura|Scorcio della Città dei Ragazzi]]
La Città dei Ragazzi è un centro polivalente per attività didattiche, ricreative e socializzanti costruito nel 2003 con i fondi Urban. La struttura che si estende su una superficie di 33.000 metri quadrati di cui 12.000 metri quadrati di spazio verde, è composta da quattro padiglioni con funzione educativa, culturale e di socializzazione e costituisce una tra le più grandi aree dedicate ai giovani da 4 a 14 anni esistenti in Italia.<ref>{{Cita testo |url=https://www.comune.cosenza.it/pagina673_citt-dei-ragazzi.html |titolo=Città dei Ragazzi |editore=Comune di Cosenza |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>.
 
=== Musei e gallerie ===
;Planetario Giovan Battista Amico
Il Planetario di Cosenza progettato dallo studio milanese Monestiroli Architetti Associati sorge nel quartiere Gergeri all'interno di un complesso con piazza e giardino ed è intitolato all'astronomo rinascimentale cosentino [[Giovan Battista Amico]].<ref name="Ansa.it">{{Cita testo |url=http://www.ansa.it/calabria/notizie/2019/04/06/inaugurato-planetario-di-cosenza_e6072677-c421-4b60-a788-532f3f7a2671.html |titolo=Inaugurato Planetario di Cosenza |sito=[[ANSA]] |data=6 aprile 2019 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref> L'opera strutturata con una cupola che evoca un corpo celeste, è stata ideata nel 2002 dal sindaco [[Giacomo Mancini]] ed è stata poi realizzata e inaugurata nel 2019 dal sindaco [[Mario Occhiuto]]. Ospita 113 poltrone basculanti e roteanti dalle quali è possibile osservare i fenomeni astronomici, ed è dotato del proiettore ottico starmaster ZMP della Zeiss, unico in Italia e tra i migliori d’Europa, capace di proiettare nella cupola fino a 4000 stelle. Il sistema di proiezione è tra i più avanzati esistenti in Italia oltre a risultare tra quelli più all'avanguardia sia in Europa che nel mondo. Lo starmaster è integrato da altri 6 proiettori digitali che possono funzionare autonomamente oppure in maniera sincronizzata tra di loro. La cupola interna di 15 metri di diametro è seconda per quanto riguarda le dimensioni solo al planetario di Milano.<ref>{{Cita testo |autore=Eva Catizone |url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/15/cosenza-se-il-planetario-diventa-unopera-di-felicita-pubblica/5111974/ |titolo=Cosenza, se il Planetario diventa un’opera di felicità pubblica |pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]] |data=15 aprile 2019 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref> Il museo della Scienza oltre a rappresentare un presidio culturale urbano e un luogo di diffusione scientifica in collaborazione con l'[[Università della Calabria|Università]], è un'opera di rigenerazione urbana in un quartiere riqualificato da altre opere come il [[Ponte San Francesco di Paola]] dell'architetto [[Santiago Calatrava]].
;[[Museo dei Brettii e degli Enotri]] - ex Museo Civico Archeologico
Il Museo dei Brettii e degli Enotri inaugurato il 17 ottobre 2009<ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_100_8790_629.html |titolo=Cosenza ha di nuovo il suo Museo Civico... dei Brettii e degli Enotri |editore=Comune di Cosenza |data=17 ottobre 2009 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref> nel quattrocentesco complesso monumentale di S. Agostino (quartiere detto della Massa – Centro Storico) è il polo culturale della città e vanta una vasta collezione archeologica proveniente dalla città e da località diverse della sua provincia, abbracciando un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico superiore delle grotte di Cirella, sino all'oinophoros di età romano imperiale (III secolo d.C.) proveniente da Cosenza.<ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/pagina628_museo-dei-brettii-e-degli-enotri.html |titolo=Museo dei Brettii e degli Enotri |editore=Comune di Cosenza |accesso=18 gennaio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130204232443/http://www.comune.cosenza.gov.it/pagina628_museo-dei-brettii-e-degli-enotri.html}}</ref>
;[[Galleria nazionale di Cosenza]]
[[File:San Giorgio e il drago (1).jpg|miniatura|San Giorgio e il drago, opera di [[Salvador Dalí]] nel [[Museo all'aperto Bilotti]]]]
La Galleria Nazionale di Cosenza ha sede nell'antico Palazzo Arnone, situato sul colle Triglio nel centro storico. Vi trova collocazione permanente una pinacoteca, con opere di [[Pietro Negroni]], [[Mattia Preti]], [[Luca Giordano]] e altri, ed è sede di varie mostre temporanee di alto profilo.
;[[Museo all'aperto Bilotti]] (MAB)
Il corso principale e il salotto della città, Corso [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], è sede dal 2003 di una grande isola pedonale e oltre a essere un centro commerciale all'aperto, ospita dai primi anni del nuovo secolo una galleria d'arte "en plein air", il [[Museo all'aperto Bilotti]] (MAB), unico nel suo genere non solo in Calabria e nel meridione, ma in tutta [[Italia]]. Si tratta di una serie di sculture di artisti di calibro internazionale donate alla città da un facoltoso collezionista (Carlo F. Bilotti, morto a [[New York]] nel dicembre del 2006).<ref>{{Cita testo |url=http://www.retemuseale.provincia.cs.it/index.php?option=com_content&view=article&id=248&Itemid=268 |titolo=Museo all'aperto "Mab" |editore=Pagina della rete museale della Provincia di Cosenza |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150619101303/http://www.retemuseale.provincia.cs.it/index.php?option=com_content&view=article&id=248&Itemid=268}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio13_strutture_0_281.html |titolo=Organigramma |editore=Comune di Cosenza |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140924184405/http://www.comune.cosenza.it/archivio13_strutture_0_281.html}}</ref>
;Museo del Fumetto<ref>{{Cita web |url=https://www.museofumetto.it/ |titolo=Sito ufficiale |accesso=19 febbraio 2024}}</ref>
Il Museo del Fumetto, unico museo di questo genere nel sud Italia è ubicato nel centro storico bruzio e precisamente nella Galleria d'arte provinciale Santa Chiara. Al suo interno racchiude personaggi di culto del fumetto italiano come [[Tex Willer]] e [[Dylan Dog]] e artisti di levatura internazionale come [[Jim Avignon]], [[Nicola Alessandrini]] e [[David Vecchiato]] che attraverso l'arte contemporanea raccontano il territorio bruzio. Tra i fumettisti italiani veri e propri degni di nota sono le opere di [[Tanino Liberatore]], [[Angelo Stano]], [[Gianluca Cestaro]], [[Bruno Brindisi]], [[Davide Toffolo]] con un'opera dedicata a [[Pasolini]], di [[Ken Parker]], e [[Ivo Milazzo]], autore di un ritratto del cantautore [[Fabrizio De André]], al quale nel museo è dedicata l'esposizione di un'opera con relativa mostra.<ref>{{Cita testo |url=https://www.provincia.cs.it/portale/portaltemplates/view/view.cfm?1929&cookies=yes |titolo=Segni di De Andrè. A Cosenza in mostra i lavori dei grandi del fumetto dedicati al cantautore |editore=Provincia di Cosenza |data=11 maggio 2009 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |autore=Sergio Nazzaro |url=https://www.sergionazzaro.com/le-nuvole-di-de-andre-2/ |titolo=Le nuvole di De Andrè |data=29 aprile 2009 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.provincia.cs.it/portale/portaltemplates/view/view.cfm?2673&gcfg_fold=/argomenti/&q_tem=16&cookies=yes |titolo=Corso di fumetto con Ivo Milazzo |editore=Provincia di Cosenza |accesso=19 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.lestradedelpaesaggio.com/old/it/edizioni/edizione-2009-le-nuvole |titolo=Edizione 2009 Speciale "LE NUVOLE DI DE ANDRE'" |sito=Le Strade del Paesaggio |accesso=19 febbraio 2024}}</ref>
;Museo storico all'aperto
Il Museo storico all'aperto inaugurato nel suggestivo scenario del centro storico bruzio nel 2015 rappresenta un itinerario artistico a cielo aperto che attraverso murales pittorici giganti che adornano il percorso ripercorre la storia di Cosenza dagli antenati Bruzi all'epoca moderna.<ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15385_12_4.html |titolo=Inaugurato il Museo Storico della città di Cosenza. Murales pittorici raccontano il passato dei bruzi in un percorso che inizia da Santa Lucia |editore=Comune di Cosenza |data=7 giugno 2015 |accesso=29 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924041246/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15385_12_4.html}}</ref> Il Museo è strutturato su cinque aree:
* il percorso della Cosenza Bruzia che comprende Piazza Dei Valdesi, Gradoni Santa Lucia e Via Santa Lucia con le opere del pittore [[John Picking]].
* il percorso della Cosenza Normanna che comprende Via Abate Salfi, Via San Tommaso e Vico I San Tommaso con le opere del pittore inglese [[Richard Whincop]].
* il percorso della Cosenza Sveva che Via Messer Andrea, Piazza Marco Berardi e Via San Francesco D'Assisi con le opere della pittrice tedesca [[Silvia Pecha]].
* il percorso della Cosenza Angioina che comprende Vico II Padolisi, Via Padolisi e Via Biagio Miraglia con le opere del pittore francese [[Alexandre Barbera- Ivanoff]].
* il percorso della Cosenza Aragonese che comprende Vico Gaeta, Via Gaeta e Piazza Gerosolomitani con le opere del pittore spagnolo [[G.D. GoNzalez (Goyo)]].
;Museo Diocesano di Cosenza<ref>{{Cita web |url=http://www.cn24tv.it/news/70647/museo-diocesano-cosenza-principe-calabria-piu-ricca.html |titolo=Museo Diocesano Cosenza: Principe, Calabria più ricca |sito=CN24.tv |data=25 giugno 2013 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.museodiocesanocosenza.it/ |titolo=Sito ufficiale |accesso=19 febbraio 2024}}</ref>
Il Museo ubicato tra il [[Palazzo Arcivescovile (Cosenza)|Palazzo Arcivescovile]] e la Chiesa Cattedrale raccoglie in un unico percorso notevoli e preziosi reperti provenienti dal Duomo e da altre chiese del territorio. L'opera più importante è custodita in una sala semicircolare, la preziosissima Stauroteca o croce reliquario in oro sbalzato, filigrana a vermicelli, smalto, adamantini e cristallo di rocca, del XII secolo. La tradizione vuole sia stata donata da [[Federico II di Svevia]] in occasione della consacrazione della [[Duomo di Cosenza|Cattedrale]] nel 1222 diventando l'emblema della città. La Pinacoteca, custodisce la tela dell'Immacolata di Luca Giordano (XVII secolo), il prezioso San Gennaro di Andrea Vaccaro (XVII secolo) e le suggestive tele mariane di Giuseppe Pascaletti (XVIII secolo). Nella grande sala del museo è possibile ammirare il calice “Torquemada” del XV secolo insieme a diverse icone del cinquecento, tele del seicento e settecento, e parte del ricco tesoro della [[Madonna del Pilerio]], protettrice della città e dell'Arcidiocesi, con corone d'oro, monili, pietre preziose e gioielli. La prima sala ospita il polittico dell'Annunciazione (1545) della scuola del Negroni appartenente alla Chiesa di Borgo Partenope mentre la sala delle Committenze il calice “del Papa”, opera in argento e filigrana, le due statuette eburnee attribuite alla scuola di Michelangelo, e il calice vitreo di Celico del XVI secolo. La sala dei parimenti ospita manufatti del Cinquecento e del Seicento.
;Museo Consentia Itinera
Situato all'interno dello scenario di Villa Rendano, il Museo Consentia Itinera ripercorre la storia della città di Cosenza, il patrimonio artistico, il mito, gli eventi, i simboli identitari attraverso una mostra permanente e ospita periodicamente progetti, esposizioni e attività contemporanee. Nel 2018 è stato insignito di uno tra i più importanti riconoscimenti, all’interno della Campagna Mibact.<ref>{{Cita testo |url=http://www.villarendano.it/il-museo-multimediale/ |titolo=Il museo multimediale |sito=Villa Rendano — La città al centro |editore=Fondazione Attilio ed Elena Giuliani |accesso=19 febbraio 2024}}</ref>
;Museo delle Arti e dei Mestieri della Provincia di Cosenza
Il Museo si propone come una finestra sulle tradizionali attività della provincia attraverso mostre di artisti contemporanei cosentini e mostre temporanee sull'artigianato d'eccellenza, corredate ciascuna da laboratori artigiani di grande valore storico, antropologico e sociale. Questo spazio culturale al contempo affacciato sul passato è proiettato nel futuro e all'estero.
;BoCs Art Museum
Il BoCs Art Museum di Cosenza è ubicato in un’area del [[Chiesa di San Domenico (Cosenza)|Complesso monumentale di San Domenico]], luogo di congiunzione tra la città nuova e il centro storico. Il museo ospita le opere d’arte contemporanea realizzate da più di 300 artisti italiani e internazionali che nel triennio 2015-2017 sono stati ospitati nelle Residenze Artistiche “BoCs Art” e mira a proiettare la città negli anni come polo di ricerca culturale dell’arte contemporanea. L'esposizione riflette la molteplicità dei linguaggi e delle tecniche con le quali si sono espressi gli artisti che hanno preso parte al progetto appartenenti a diverse generazioni e con percorsi di ricerca differenti, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione, dalla performance alla video-installazione.<ref>{{Cita testo |url=http://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/calabria/2017/12/16/nasce-a-cosenza-il-bocs-art-museum_e10d388d-8d30-4d9c-b897-847614f32390.html |titolo=Nasce a Cosenza il BoCs Art Museum |sito=ANSA |data=18 dicembre 2017 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref>
;Museo Multimediale di Piazza Bilotti
Il Museo multimediale di piazza Bilotti ha la forma di un loft spaziale e rappresenta uno spazio didattico-educativo sospeso tra passato e futuro, tra identità territoriale e nuove tecnologie, è ubicato nella struttura sottostante l'omonima piazza. Nei contenuti del Museo multimediale, un luogo della multimedialità culturale, prevale la volontà di raccontare la storia della città e la sua nuova immagine, facendo combaciare la tradizione con elementi innovativi.<ref>{{Cita testo |url=http://www.ansa.it/calabria/notizie/2018/03/04/inaugurato-museo-multimediale-a-cosenza_ec172bc2-8a6f-4bfa-81f3-82e499eb585b.html |titolo=Inaugurato museo multimediale a Cosenza |sito=ANSA |data=4 marzo 2018 |accesso=19 febbraio 2024}}</ref>
;Galleria provinciale Santa Chiara
La Galleria d’Arte Provinciale Santa Chiara ha sede nel complesso monastico di Santa Chiara, nel cuore dell’antica città di Cosenza e adiacente al quartiere della Giostra Nuova. Dedicata un tempo a Santa Maria Maddalena, dal 1578 la chiesa fu la seconda sede cosentina delle suore dell’Ordine religioso delle Clarisse. Il Monastero di Santa Chiara fu uno dei più ricchi della città grazie alle rendite prodotte da botteghe e case ubicate in diversi quartieri del centro storico. In occasioni importanti quali la fiera di Sant’Agostino e quella della Maddalena, godeva di particolari privilegi e diritti concessi dalla regina Giovanna e dal re Ferrante e confermati da re Filippo II; è strutturata come una grande sala espositiva disposta su due livelli e di ulteriori sale nei piani inferiori. Nella sala espositiva resta visibile la cupola di copertura dell’antica chiesa di Santa Chiara, che testimonia il forte legame tra la contemporaneità delle esposizioni e l’antichità del luogo che le ospita.
;Museo delle Rimembranze
Il Museo delle Rimembranze, gestito dell'Associazione Culturale "Bernardino Telesio", si trova nel Palazzo Spada ubicato in Piazza Parrasio nel cuore del centro storico bruzio. Presenta al pubblico una collezione di beni immateriali della tradizione e del folklore cosentino: documenti, attrezzi, arredi e oggetti inerenti alla cultura popolare assieme ad altro materiale vario tra cui oggetti di modernariato e di carattere naturalistico. Il percorso museale si sviluppa su tre livelli in cui vengono documentati i lavori femminili, i giochi infantili, le attività del contadino, del fabbro, del falegname, del boscaiolo, del maniscalco e del pastore. Una sezione è dedicata alla vinificazione, alle suppellettili della casa e all'abbigliamento.
;Museo Interattivo di Archeologia Informatica
È un'esposizione permanente di “reperti” dell'archeologia informatica, strutturato in sezioni che descrivono l'evoluzione delle macchine attraverso i decenni, vanta centinaia macchine e si arricchisce e implementa ogni giorno grazie a un paziente lavoro di ricerca e alla rete di relazioni con enti pubblici, tra cui diversi Dipartimenti dell'Università della Calabria, enti privati, associazioni e singoli cittadini. Tra i reperti degni di nota il primo enorme mainframe VAX dell'Università della Calabria, vecchi cloni IBM, workstation UNIX, i primi computer prodotti da Apple e Olivetti.
Il Museo è curato dall'associazione Verdebinario.
;Mostra permanente delle Suore Minime della Passione “Suor Elena Aiello”
La Mostra permanente "Beata Elena Aiello" di Cosenza, allestita in alcuni ambienti dell'Istituto delle [[Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo]], è stato istituito con l'obiettivo di documentare e promuovere la conoscenza della figura della beata [[Elena Aiello]] (1895 - 1961) con la sua fervente spiritualità e appassionata religiosità.
L'itinerario museale documenta, attraverso oggetti personali, fotografie e documenti scritti:
* i momenti della vita e i miracoli della vita della Beata Elena Aiello;
* la sua devozione a santa Rita da Cascia e a Maria Vergine;
* l'amore nutrito per i bambini;
* la missione di accoglienza dei poveri e dei malati.
;Mostra permanente del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza dei Beni Culturali
La sede della Soprintendenza - complesso monumentale San Francesco d’Assisi è situata nel centro storico e precisamente nel complesso conventuale dei Minori Osservanti dal 1454, successivamente all'ampliamento del preesistente Convento dei padri Cappuccini. Nella sede è attivo il “Laboratorio di Restauro”, nel quale è possibile ammirare opere di arti provenienti da tutto il territorio regionale che, in attesa del restauro, rimangono in custodia presso di esso prima di tornare nelle loro sedi di origine. Inoltre in questo polo si contano Biblioteca, Archivio Storico Fotografico e Archivio Beni Architettonici e Artistici.
 
=== Media ===
[[File:SEDE RAI REGIONALE.JPG|miniatura|Sede [[Rai]] regionale]]
==== Stampa ====
Quotidiani:
* ''[[Gazzetta del Sud]]'', redazione di Cosenza
* ''[[il Quotidiano del Sud]]''
 
==== Radio ====
[[Immagine:Fontana 13canali.jpg|thumb|center|700 px|Fontana "13 Canali"]]</br>
* [[Radio Ciroma]]
* Antenna Bruzia<ref>{{Cita web |url=http://www.leradio.com/radio-antenna-bruzia.html |titolo=Radio Antenna Bruzia |sito=leRadio.com |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* Radio Cosenza Centrale<ref>{{Cita web |url=https://tunein.com/radio/Radio-Cosenza-1000-s47866/ |titolo=Italia Vintage |editore=Tune In |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* Radio Cosenza Nord<ref>{{Cita web |url=http://www.rcn101.it/index.php/chi-siamo |titolo=Sito ufficiale |editore=Radio Cosenza Nord |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* Radio Sound<ref>{{Cita web |url=https://ascoltareradio.com/sound-cosenza/|titolo=Radio Sound (Cosenza) |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* RLB Radioattiva<ref>{{Cita web |url=http://www.radio-italiane.it/rlb-radioattiva |titolo=RLB Radioattiva diretta |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
 
==== Altri monumentiTelevisione ====
La sede regionale della [[Rai]] ha sede a Cosenza fin dal 1958.<ref>{{Cita web |url=http://www.rai.it/dl/SediRegionali/calabria.html?refresh_ce |titolo=Calabria {{!}} Cosenza |sito=[[rai.it]] |editore=Rai — Coordinamento Sedi Regionali |accesso=27 aprile 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210303052427/http://www.rai.it/dl/SediRegionali/calabria.html?refresh_ce}}</ref>
[[Immagine:Piazza XV marzo.jpg|thumb|right||290px|Teatro Rendano, Statua di Bernardino Telesio]]
Altri luoghi da visitare del Centro Storico e dei suoi immediati dintorni:
* [[Galleria Nazionale di Cosenza "Palazzo Arnone"|Palazzo Arnone]] (XVI sec.);
* [[Arenella (piazza di Cosenza)|Arenella]] (area di mercato, oggi utilizzata per il ''[[mercatino delle pulci]]'', per l' ''[[officina delle donne]]'' e per concerti)
* [[Prefettura o Palazzo del Governo]] (XVII sec.);
* [[Villa Vecchia]] (giardino comunale)
* [[Museo Civico Archeologico di Cosenza|Museo Civico]],
* [[Teatro di tradizione A. Rendano]] (XIX sec.)
* [[Piazzetta Toscano]] (sito archeologico all'aperto) e [[Biblioteca Nazionale di Cosenza|Biblioteca Nazionale]]
* [[Castello Normanno-Svevo (Cosenza)|Castello Normanno-Svevo]] (X sec.)
* [[Vallone di Rovito]] (luogo dell'uccisione dei [[Fratelli Bandiera]])
* Conservatorio di Musica "[[Stanislao Giacomantonio]]"
 
==Folklore= eArte tradizioni===
Sulla base di un programma che parte dalla città nuova e arriva alla città antica che mira a connotare il capoluogo bruzio come città opera d'arte e fabbrica creativa, lungo un percorso ideale di attività artistiche e culturali, dal 2015 è attivo il progetto box art con la prima edizione della Residenza d'Artista BoCS Art iniziata con l'inaugurazione di 27 spazi espositivi/studio creativi dislocati sul Lungofiume Boulevard nel centro storico. Artisti provenienti da tutta Italia e anche di spessore internazionale si isolano nello spazio del box ispirandosi al contesto territoriale, altri ancora operano direttamente con la città interagendo liberamente con i cittadini, con l'obiettivo di riscoprire l'identità di Cosenza che viene restituita sotto forma di opere d'arte che contribuiscono alla crescita culturale e allo scambio di competenze. Il progetto che prevede anche opere concepite altrove e non solo in loco, mira a rendere fruibile l'arte e stimolare la collettività a partecipare attivamente a tutte le attività, raccogliendo qualsiasi fascia di età, dai bambini agli anziani, sia attraverso la possibilità di accedere agli studi avendo così l'opportunità di assistere dal vivo alla realizzazione di opere d'arte, sia attraverso workshop organizzati dagli artisti una volta a settimana, sia assistendo a performance che prenderanno vita quotidianamente tra le strade della città.<ref>{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15457_12_4.html |titolo=Anche il Vice Ministro degli Interni Bubbico all'inaugurazione dei box art sul Lungofiume |data=5 luglio 2015 |editore=Comune di Cosenza |accesso=7 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924041249/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15457_12_4.html}}</ref>
 
Nel 2022 nel centro storico è stata dedicata una targa commemorativa all'artista cosentino [[Tony Gaudio]], primo italiano a vincere nel 1937 il [[Premio Oscar]] per la [[Direttore della fotografia|direzione della fotografia]] nel film [[Avorio nero]] di [[Mervyn LeRoy]].<ref>{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie_0_20410.html |titolo=Il Sindaco Franz Caruso ricorda il cosentino Tony Gaudio, primo italiano a vincere l'Oscar. Scoperta una targa in suo onore nel centro storico della città |editore=Comune di Cosenza |data=12 settembre 2022 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
=== Cucina ===
Specialità gastronomica tipica cosentina sono i [[cuddrurieddru|cuddrurieddri]] (ciambelle salate preparate per la ricorrenza dell'[[Immacolata]] e successivamente in tutto il periodo natalizio), [[b:turdiddri|turdiddri]] e [[scaliddre]] (dolci natalizi, il primo solitamente ricoperto di [[miele di fichi]] locale, i secondi di [[glassa]] di zucchero), [[b:fusilli|fusilli]] (pasta fresca), [[pasta e patate ara tijeddra]], patate e pipareddre (peperoni) fritte, broccoli di rapa e [[salsiccia]], [[lagane e ciciari]] (pasta e ceci). Dolce tipico del [[19 marzo]] ([[San Giuseppe]]) sono le [[Dolci di San Giuseppe|Zeppole]].
 
===Eventi eTeatro manifestazioni===
Il [[teatro Alfonso Rendano]] rappresenta l'unico Teatro di Tradizione della regione Calabria.<ref name="spettacolo.cultura.gov.it">{{Cita testo |url=https://spettacolo.cultura.gov.it/teatri-di-tradizione/ |titolo=Teatri di tradizione {{!}} Teatro Comunale Alfonso Rendano |editore=Ministero della Cultura — Direzione Generale dello Spettacolo |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* '''Capodanno Cosentino''' Da diversi anni il ''Capodanno'' cosentino è uno dei più apprezzati e affollati d'Italia poiché ha richiamato artisti di levatura internazionale tra i quali [[Franco Battiato]], [[Lucio Dalla]], [[Jovanotti]], [[Khaled]], [[Noa]] e [[Blues Brothers]], [[Goran Bregović]], [[Gianna Nannini]],[[Patty Smith]], [[Irene Grandi]], [[Renzo Arbore]], [[Gigi D'Alessio]]: il tema dei concerti e delle iniziative collaterali è la [[pace]].
* '''Fiera di San Giuseppe''' A marzo, per una decina di giorni, alcune strade della città vicino al centro storico e i lungofiumi accolgono la grande ''Fiera di San Giuseppe'', sempre attesa e amata dai cosentini; questa si sviluppa partendo dalle strade ai piedi del centro storico fino ad arrivare al Viale Parco di recente costruzione (ora ''viale [[Giacomo Mancini]]''). Nel [[2006]] si è avuto un record del numero di espositori con la presenza di circa 750 bancarelle.
** '''San Giuseppe Rock''' In occasione della Fiera di San Giuseppe, inoltre, si tiene un festival musicale chiamato ''San Giuseppe Rock''.
** '''Fiera Inmensa''' La ''Fiera Inmensa'' o "festa dell'accoglienza", è dedicata ai [[migranti]] ed [[extracomunitario|extracomunitari]]) che nei giorni della Fiera di San Giuseppe giungono numerosi in città per vendere la loro mercanzia.
* '''Cupole Geodetiche''' Cosenza è inoltre dotata di un "quartiere fieristico", le cosiddette ''Cupole [[geodetica|Geodetiche]]'', che ospitano durante l'anno diverse fiere e mostre-mercato importanti per il territorio; l'appuntamento più consolidato è quello con la ''Fiera Campionaria Nazionale'' che si tiene nella settimana del [[1 maggio|1° maggio]].
* '''Festa delle Invasioni''' Si svolge nel mese di luglio nel centro storico.
* '''Fiera del Cioccolato''' Nel mese di ottobre, l'isola pedonale di Corso Mazzini si riempie di stand che espongono cioccolato artigianale, sia locale che nazionale.
* '''Sagra del Vino D.O.C''' Ogni anno si svolge nella frazione di Donnici una sagra del [[Donnici rosso|vino D.O.C.]], animata da bands emergenti,giocolieri di prestigio e vari stands gastronomici.
* '''Calabria film festival''' Si svolge ad ottobre nel capoluogo bruzio.
 
==Religione= Cinema ===
{{E|Il comune come soggetto del film rientra pienamente in [[WP:CULTURA]], il comune come ___location delle riprese è comunque un caso simile. Se un comune viene spesso usato per riprese cinematografiche questo può essere oggetto di un '''paragrafo descrittivo''', non certo di un elenco puntuale dei film che vi sono girati in alcune scene.|storia del cinema|gennaio 2025}}
La città di Cosenza ha rappresentato la ___location e il [[set cinematografico]] di diverse pellicole cinematografiche:
* ''[[Uomo contro uomo]]'' ([[Sergio Sollima]], 1987)
* ''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]'' ([[Giacomo Campiotti]], 2007)
* ''[[Vorrei vederti ballare]]'', ([[Nicola Deorsola]], 2009)<ref>{{Cita testo |url=http://www.vivacinema.it/articolo/vorrei-vederti-ballare-paola-barale-nel-cast/9789/ |titolo=Vorrei vederti ballare, Paola Barale nel cast |sito=vivaCinema |data=19 giugno 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110307093332/http://www.vivacinema.it/articolo/vorrei-vederti-ballare-paola-barale-nel-cast/9789}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://movieplayer.it/film/vorrei-vederti-ballare_33545/ |titolo=Vorrei vederti ballare (2011) |sito=[[Movieplayer.it]] |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* ''[[La notte prima]]'' ([[Andrea Solano]], 2015)<ref>{{Cita testo |autore=Concetta Galati |url=http://www.ottoetrenta.it/cultura-e-spettacolo/la-notte-prima-il-film-girato-a-cosenza-alla-mostra-del-cinema-di-venezia/ |titolo=La Notte Prima: il film girato a Cosenza alla mostra del cinema di Venezia |editore=Otto e Trenta |data=21 agosto 2015 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* ''[[Antonio Tenuta. I sogni cominciano con un’elica]]'' ([[Massimo Scaglione]], 2015)<ref>{{Cita testo |url=https://www.tuttoqui.it/node/12071 |titolo="Antonio Tenuta - I sogni cominciano con un'elica" di Massimo Scaglione |data=22 aprile 2015 |accesso=24 marzo 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200324212730/https://www.tuttoqui.it/node/12071}}</ref>
* ''[[Il mondo di mezzo]]'' ([[Massimo Scaglione]], 2016)
* ''[[Ostaggi (film)|Ostaggi]]'' ([[Eleonora Ivone]], 2021)<ref>{{Cita web |url=https://www.imoviezmagazine.it/presentato-a-cosenza-ostaggi-della-regista-eleonora-ivone/ |titolo=Presentato a Cosenza “Ostaggi” della regista Eleonora Ivone |sito=Imovemagazine.it |urlmorto=sì}}</ref>
* ''[[Even]]'' (Lob&Partners, 2023)<ref>{{cita news |autore=Adnkronos |url=https://notizie.tiscali.it/regioni/calabria/articoli/even-film-sul-femminicidio-link-tropea-communication-meeting/|titolo='Even', un film sul femminicidio al Link-Tropea Communication Meeting |pubblicazione=Notizie.tiscali.it|data=2022 |mese=luglio |giorno=28 |accesso=15 luglio 2024}}</ref><ref>{{cita news |autore= Mo.Sa |url=https://www.italyformovies.it/news/detail/991/in-sila-e-a-cosenza-si-gira-even-di-giulio-ancora|titolo= In Sila e a Cosenza si gira ‘Even’ di Giulio Ancora|pubblicazione= Italyformovies.it|data=2022 |mese=marzo |giorno=09 |accesso=15 luglio 2024}}</ref>
* ''[[Il Monaco che vinse l'Apocalisse]]'' (Jordan River, 2023)<ref>{{cita news |autore=Enzo Gabrieli |url=https://www.paroladivita.org/Cultura/Il-monaco-che-vinse-l-Apocalisse |titolo=Il monaco che vinse l'Apocalisse |pubblicazione=Parola di Vita |data=2022 |mese=giugno |giorno=30 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* ''[[L'ombra di Michelangelo]]'' ([[Gianfranco Confessore]], 2023)<ref>{{cita news |autore=Enzo Gabrieli|url=https://www.paroladivita.org/Cultura/L-ombra-di-Michelangelo-su-Cosenza-in-un-romanzo-e-in-un-film |titolo=L'ombra di Michelangelo su Cosenza in un romanzo e in un film|pubblicazione=Parola di Vita |data=2023 |mese=gennaio |giorno=18 |accesso=13 settembre 2024}}</ref>
* ''[[La versione di Giuda]]'' ([[Giulio Base]], 2024)<ref>{{cita news |autore=Daniela Catelli|url=https://www.comingsoon.it/film/la-versione-di-giuda/65983/scheda/ |titolo=La versione di Giuda: riprese iniziate per il nuovo film di Giulio Base con Rupert Everett, Paz Vega e Abel Ferrara|pubblicazione=Comingsoon.it |data=2024 |mese=luglio |giorno=19 |accesso=23 luglio 2024}}</ref>
 
=== Santa PatronaMusica ===
La città dei Bruzi è sede di un [[conservatorio]] intitolato al [[compositore]] nativo [[Stanislao Giacomantonio]] (Conservatorio di Musica "Stanislao Giacomantonio").<ref>[[Alta formazione artistica e musicale]]: {{cita web |url=http://portale.conservatoriodicosenza.it/ |titolo=Sito ufficiale |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Il conservatorio gestisce la "Casa della Musica", un'opera che ha trasformato un ex istituto scolastico in un auditorium da 400 posti.<ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_100_10237_629.html |titolo=Grande partecipazione all'inaugurazione della Casa della Musica e un padrino d'eccezione |editore=Comune di Cosenza |data=6 maggio 2011 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Dal 2022 ha sede nel [[Teatro Alfonso Rendano]] l'Orchestra Sinfonica Bruzia, istituzione concertistico-orchestrale riconosciuta dal [[Ministero della cultura]] con il fine di valorizzare i giovani musicisti della città attraverso la collaborazione sinergica con altre realtà italiane.<ref>{{Cita testo |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_20331_12_8.html |titolo="Giornata storica per la città di Cosenza che vede nascere la sua Orchestra". Il Sindaco Franz Caruso esprime grande soddisfazione per l'importante riconoscimento da parte del Ministero della Cultura che l'ha ammessa al contributo del FUS |editore=Comune di Cosenza |data=30 luglio 2022 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
[[immagine:Iconamadonnadelpilerio.jpg|thumb|300px|right|Madonna del Pilerio]]
La '''Madonna del Pilerio''' è la Patrona protettrice della città di [[Cosenza]], deve il suo nome alla parola greca "puleros" che vuol dire guardiano. La Madonna del Pilerio è raffigurata in una [[icona (arte)|icona]] risalente al [[XII secolo]] che si trova dal [[1607]] nella cappella appositamente costruita all'interno del [[duomo di Cosenza]], voluta da Mons. [[Giovan Battista Costanzo]] ([[1591]]-[[1617]]), per favorire l'afflusso dei pellegrini.
Il [[10 maggio]] [[1981]] il duomo di Cosenza venne elevato a santuario della Madonna del Pilerio dall'arcivescovo mons. [[Dino Trabalzini]].
Il titolo di Madonna del Pilerio risale al sec. XII dal quadro omonimo, di cui venne riconosciuta l'autenticità tra il [[1971]] ed il [[1979]], grazie alla volontà di mons. [[Enea Selis]], che delegò alcuni esperti per un restauro e che ne riconobbero l'autenticità e lo datarono, appunto, al sec. XII. Da questa scoperta si capì che il nome doveva provenire dalla parola greca "puleros" che vuol dire guardiano.
[[Immagine:Madonna del Pilerio.jpg|thumb|200px|right|Processione della Madonna del Pilerio]]
Il culto alla Madonna del Pilerio risale all'anno [[1576]], quando una devastante epidemia di [[peste]] si accanì sulla città di Cosenza facendo numerose vittime.
La popolazione ormai allo stremo, visti gli infruttuosi tentativi umani di arginare l'epidemia, si rivolse al Divino. Si narra che un devoto che pregava dinanzi all'antica icona della [[Maria (madre di Gesù)|vergine Maria]], posta all'interno del [[Duomo di Cosenza|Duomo]] cittadino, si accorse che sul viso della Madonna si era formato un bubbone di peste. Allertato il Vicario generale dell'epoca, si sparse immediatamente la notizia ed una grande folla si recò ad ammirare con i proprio occhi lo strano evento che venne interpretato come volontà della Vergine di accollarsi la malattia, per liberare la popolazione. La regressione della peste nella città, che avvenne nei mesi successivi, venne interpretata dalla città come vero e proprio miracolo, e la Madonna venne eletta a Patrona Protettrice di Cosenza.
La festa patronale di Cosenza non viene celebrata l' [[8 settembre]], data alla quale viene riconosciuta la Natività della Madonna, ma il [[12 febbraio]], per ricordare il rovinoso [[terremoto]] che colpì la [[Calabria]] proprio in quella data nel [[1854]].
 
=== Il cultoCucina ===
La cucina cosentina semplice e fantasiosa, è una cucina influenzata dai progenitori greci e romani fino ad arrivare ai dominatori spagnoli. È caratterizzata da sapori forti e genuini tipici della tradizione contadina calabrese che sfrutta a pieno tutti i prodotti genuini della terra e legata nel genere alla tradizione culinaria silana. Specialità gastronomica cosentina per eccellenza sono i ''[[cuddura|cuddruriaddri]]'' (ciambelle fritte salate preparate per la ricorrenza dell'[[Immacolata Concezione|Immacolata]] e successivamente in tutto il periodo natalizio) che rappresentano anche lo street food cosentino dell'intero anno. Piatto tipico bruzio utilizzato soprattutto come contorno ma talvolta anche nell'antipasto sono le [[patate 'mbacchiuse]] (preparate rigorosamente con la rinomata [[Patata della Sila]]), caratterizzato da patate fritte appiccicate tra di loro (''mbacchiuse'' in cosentino) in [[olio extravergine di oliva]] con cipolla, origano e sale. Il pane locale tra il quale spicca il rinomato e pregiato pane di [[Mangone]], di [[Dipignano|Tessano]] e di [[Rogliano (Italia)|Cuti]]<ref>{{Cita web |url=https://www.ilgolosario.it/it/panificio-di-cuti-il-rinomato-pane-di-rogliano-ne14120 |titolo=Panificio di Cuti - il Rinomato Pane di Rogliano |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> nelle sue varianti (per esempio la [[pitta (gastronomia)|pitta]]), preparato a lievitazione naturale e cotto al forno a legna accompagna tutte le pietanze cittadine.<ref>{{Cita web |url=http://www.offertevacanzeinitalia.com/cucina-tipica-di-cosenza/ |titolo=Cucina tipica di Cosenza |sito=Vacanze in Italia |urlmorto=sì |accesso=14 marzo 2020 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20201020231510/http://www.offertevacanzeinitalia.com/cucina-tipica-di-cosenza/ }}</ref><ref>{{Cita web |autore=Rossana Nardacci |url=https://www.italiani.it/piatti-tipici-cosenza/ |titolo=Territorio di gran fascino, a Cosenza piatti tipici e numerose specialità agroalimentari. E non mancano innumerevoli sorprese |sito=Italiani.it |data=12 ottobre 2017 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.piatti-tipici-calabresi.it/cosa-mangiare-cosenza |titolo=Cosa mangiare a Cosenza: lista dei piatti tipici consigliati |data=10 settembre 2017 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
[[Immagine:Madonna del Pilerio.jpg|thumb|200px|right|Processione della Madonna del Pilerio]]
Il culto alla Madonna del Pilerio risale all'anno [[1576]], quando una devastante epidemia di [[peste]] si accanì sulla città di Cosenza facendo numerose vittime.
La popolazione ormai allo stremo, visti gli infruttuosi tentativi umani di arginare l'epidemia, si rivolse al Divino. Si narra che un devoto che pregava dinanzi all'antica icona della [[Maria (madre di Gesù)|vergine Maria]], posta all'interno del [[Duomo di Cosenza|Duomo]] cittadino, si accorse che sul viso della Madonna si era formato un bubbone di peste. Allertato il Vicario generale dell'epoca, si sparse immediatamente la notizia ed una grande folla si recò ad ammirare con i proprio occhi lo strano evento che venne interpretato come volontà della Vergine di accollarsi la malattia, per liberare la popolazione. La regressione della peste nella città, che avvenne nei mesi successivi, venne interpretata dalla città come vero e proprio miracolo, e la Madonna venne eletta a Patrona Protettrice di Cosenza.
 
Caratteristici della cucina cosentina sono gli antipasti rappresentati dagli insaccati di carne di maiale tipici, accompagnati dall'antica pratica delle conserve sott'olio (funghi silani, melanzane, pomodori secchi, zucchine e olive), dei prodotti caseari silani come il [[caciocavallo silano]] e dalle fritture rappresentate dalle polpette di carne, melanzane, patate e dalla ''nchiambara'' (frittata a base di cipolla, acqua e farina).<ref>{{Cita web |url=https://blog.giallozafferano.it/spaghettialsugo/nchiambara-cosentina/ |titolo=Nchiambara Cosentina |sito=[[GialloZafferano]] |data=22 luglio 2020 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>.
 
Tra i primi piatti storici della città vanno menzionati la [[pasta e patate ara tijeddra]], pasta e patate al forno alla cosentina la cui caratteristica è quella di venir cotta a crudo con tutti gli ingredienti,<ref>{{Cita testo |autore=Claudia Gargioni |url=https://www.agrodolce.it/ricette/pasta-patate-ara-tijeddra/ |titolo=Pasta e patate ara tijeddra, tradizione calabrese |data=24 agosto 2018 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> i [[fusilli alla cosentina]] che insieme a diversi tipi di pasta fresca lavorata in casa la domenica (tra queste gli [[gnocchi]] preparati con la [[Patata della Sila]]) secondo le vecchie tradizioni vengono conditi con funghi freschi silani o con innumerevoli varietà di sughi a base di carne di manzo, vitello, maiale, agnello, cotti con cura in un passato di pomodoro e olio di oliva e [[lagane e ciciari]] ara cusentina (tagliatelle larghe realizzate in casa con un impasto di sola acqua e farina di semola, mescolate con ceci che vengono preparati con soffritto di aglio, olio e peperoncino). Da tradizione il martedì grasso del periodo di carnevale si prepara la ''pastachina'', la lasagna al forno condita tra l'altro con salsiccia locale a pezzetti, caciocavallo silano, soppressata e polpettine di carne fritta. Il primo a base di pesce della tradizione bruzia sono gli [[spaghetti cù a muddrica]] con [[acciughe sotto sale]], mollica di pane fritta e peperoncino (solitamente preparato come primo piatto del cenone della vigilia di Natale).
=== Chiese ===
[[Immagine:Chiesa santa teresa cosenza.jpg|thumb|right|Chiesa di Santa Teresa]]
Principali luoghi di culto cittadini
* [[Chiesa della Madonna del Carmine (Cosenza)|Chiesa della Madonna del Carmine]] (XV sec.);
* [[Chiesa di San Domenico (Cosenza)|Chiesa di San Domenico]] (XVI sec.);
* [[Chiesa, convento e chiostro di S. Francesco di Paola]] (XV sec.);
* [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Cosenza)|Chiesa del Santissimo Salvatore]] (XVI sec.);
* [[Convento dei Carmelitani Scalzi]] (XVII sec.);
* [[Chiesa e Complesso Monumentale di Sant'Agostino]] (XV sec.);
* [[Palazzo Arcivescovile (Cosenza)|Palazzo Arcivescovile]]
* [[Duomo di Cosenza|Duomo]] (XI sec.)
* [[Chiesa, convento e chiostro di S. Francesco d'Assisi]]
* [[Chiesa e convento delle Cappuccinelle]] (XVI sec.)
* [[Convento di Santa Maria delle Vergini]] (XVI sec.)
* [[Santuario del Santissimo Crocifisso (Cosenza)|Chiesa e Convento del Santissimo Crocifisso (o della Riforma)]] (XII sec.)
* [[Convento delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo]], in cui operò la Venerabile suor [[Elena Aiello]], nota come ''<nowiki>'</nowiki>a monaca santa''
 
Tra i secondi tipici spiccano [[vruacculi i rapa e sazizza]] (broccoli di rapa fritti con olio di oliva, sale e peperoncino insieme alla [[salsiccia]] cosentina), le [[costolette d'agnello alla cosentina]],<ref>{{Cita web |url=https://www.italyra.com/inserzioni/costolette-di-agnello-alla-cosentina/ |titolo=Costolette di agnello alla cosentina |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> le [[mazzacorde alla cosentina]] preparate con interiora di agnello o capretto.<ref>{{Cita web |url=https://www.italyra.com/inserzioni/mazzacorde-alla-cosentina/ |titolo=Mazzacorde alla cosentina |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Rari i piatti a base di pesce, essendo Cosenza una città dalla tradizione culinaria contadino-montanara: il secondo per antonomasia è il [[baccalà alla cosentina]] con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe<ref>{{Cita web |autore= Giusy De Iacovo|url=https://cosenza.italiani.it/ecco-sua-maesta-il-baccala-alla-cosentina/ |titolo=Ecco sua maestà, il baccalà alla cosentina!|sito=Italiani.it |data=13 gennaio 2020 |accesso=10 aprile 2025}}</ref> e il [[baccalà]] fritto.
== Media e telecomunicazioni nell' area urbana cosentina ==
 
Il dolce più tipico di Cosenza, è la "[[Varchiglia]]" che risale al 1303 ed era preparato dalle suore, le Carmelitane Scalze. Il dolce è a base di mandorle, zucchero e cioccolato e ha la tipica forma a barca da cui probabilmente prende il nome affondando le sue origine nella tradizione spagnola.<ref>{{Cita web |autore=Giulia Cosenza |url=https://ilcalicediebe.com/2019/11/10/dolci-tradizioni-cosentine-la-varchiglia/ |titolo=Dolci tradizioni cosentine: la varchiglia |data=10 novembre 2019 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> I dolci cosentini del periodo natalizio sono i ''Turdiddri'' e le [[Scaliddre]] (il primo è una specie di gnocco dolce, fritto, a base di farina, anice e olio, solitamente ricoperto di miele o di [[miele di fichi]] (altro prodotto tipico della città), le seconde sono dei dolci fritti dei quali la pasta viene arrotolata a mo' di piccola scala grazie a un apposito bastoncino di legno e poi ricoperte con il "gileppo" che è in sostanza della glassa di zucchero. Da menzionare anche le [[Chinuliddre]] (altro tipo di dolce fritto, a forma di piccolo calzone, ripieno di mostarda di uva o cioccolata preparato soprattutto nel periodo natalizio). Dolce tipico della festa di San Giuseppe del 19 marzo è la [[Zeppola]],<ref>{{Cita web |autore=Anna Laura Mattesini |url=http://www.scoprilacalabria.com/le-zeppole-di-san-giuseppe/ |titolo=Le zeppole di San Giuseppe |sito=ScoprilaCalabria.com |data=18 marzo 2015 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> mentre tipici del periodo pasquale sono i cuculi<ref>{{Cita web |autore=Valeria Ponte |url=http://www.eclipse-magazine.it/enogastronomia/tradizioni-culinarie/ricetta-pasqua-cuculi-cosentini.html |titolo=Ricetta di Pasqua: Cuculi cosentini |sito=Eclipse Magazine |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> che affondano le proprie origini nella Magna Grecia. Ricco di storia anche il "pallone di fichi”, pietanza di origine contadina in cui i frutti semi-secchi vengono cotti al forno e poi avvolti in foglie di albero di fico a formare una piccola palla.
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(Edizioni di Cosenza e provincia):
* [[Gazzetta del Sud]]
* [[Quotidiano della Calabria]]
* [[Calabria Ora]]
* [[La Provincia Cosentina]]
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* [[Nuova Cosenza]](on line)
* [[L'Edizione della sera]]
* [[Magico Cosenza]]
* [[Forza Cosenza]]
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* [[RAI]] (Sede regionale-Cosenza)
* [[Cam tele 3]] (Cosenza)
* [[Ten]] (Rende)
* [[Metrosat]] (Rende)
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* [[Radio Cosenza Centrale]] (Cosenza)
* [[Antenna Bruzia]] (Cosenza)
* [[Radio Ciroma]] (Cosenza)
* [[Radio Sound]] (Cosenza)
* [[RLB]] (Rende)
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=== Enti e istituzioniEventi ===
I principali eventi, talvolta di rilievo nazionale e internazionale, che si svolgono nella città di Cosenza, sono i seguenti:
=== Ospedali e cliniche ===
* Fiera di San Giuseppe (marzo): istituita da [[Federico II di Svevia]] nel 1234, la fiera si tiene per una decina di giorni quando centinaia di espositori di diverse nazionalità si dispongono nelle principali strade, insieme a diversi eventi di intrattenimento che animano tutto il periodo. In occasione della Fiera di San Giuseppe, inoltre, si tiene un festival musicale chiamato San Giuseppe Rock e la Fiera In mensa (o "festa dell'accoglienza") dedicata ai migranti.<ref>{{Cita testo |url=http://www.repubblica.it/viaggi/2007/03/11/news/da_700_anni_la_fiera_di_s_giuseppe-117033014/ |titolo=Da 700 anni la fiera di S. Giuseppe |sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=11 marzo 2007 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/index.php?id_oggetto=30&id_doc=100&id_sez_ori=0&template_ori=1 |titolo=Presentata la Fiera di San Giuseppe 2014 |editore=Cttà di Cosenza |accesso=5 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304133048/http://www.comune.cosenza.gov.it/index.php?id_oggetto=30&id_doc=100&id_sez_ori=0&template_ori=1}}</ref>
* Ospedale Civile dell'Annunziata
* Festa del cioccolato (ottobre): la Festa del Cioccolato è un evento enogastronomico istituito nel 2002 che si svolge per quattro giorni sull'isola pedonale di Corso Mazzini attraverso la sinergia tra pubblico e privato con la presenza annuale di oltre cinquanta espositori artigiani e maestri cioccolatieri provenienti da tutto il territorio nazionale. La manifestazione richiama ogni anno migliaia di visitatori, e si caratterizza anche per una connotazione sociale oltre a momenti di intrattenimento, moda e presentazione di artisti;<ref>{{Cita web |url=https://www.ansa.it/calabria/notizie/2022/10/29/alimentare-cosenza-inaugurata-la-festa-del-cioccolato_5bab4a2e-ee8c-4bc4-8f29-c7ce749811f1.html |titolo=
** [[Pronto Soccorso]] Ospedale Civile con servizio di [[elisoccorso]]
Alimentare: Cosenza, inaugurata la Festa del Cioccolato |sito=ANSA |data=29 ottobre 2022 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> l'edizione del 2019 ha registrato circa 200.000 presenze.<ref>{{Cita testo |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_18837_12_4.html |titolo=Grandi numeri per la Festa del Cioccolato di Cosenza |editore=Comune di Cosenza |data=29 ottobre 2019 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.italiaatavola.net/eventi/manifestazioni/2019/10/22/cosenza-alla-festa-del-cioccolato-arriva-bocconotto-di-halloween/63447/ |titolo=Cosenza, alla Festa del Cioccolato arriva il “bocconotto” |data=22 ottobre 2019 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> La festa del 2023 si è svolta dal 27 al 29 ottobre celebrando la 20ª edizione dell'evento.<ref>{{Cita web |url=https://www.italybyevents.com/eventi/calabria/festa-del-cioccolato-cosenza/ |titolo=Festa del Cioccolato – Cosenza |data=27-29 ottobre 2023 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>. L'edizione del 2024 ha registrato la presenza di circa 150.000 visitatori<ref>{{Cita web |url=https://www.calabriadirettanews.com/2024/10/27/festa-del-cioccolato-a-cosenza-edizione-2024-da-record/|titolo=Festa del Cioccolato a Cosenza: edizione 2024 da record|data=27 ottobre 2024|accesso=8 novembre 2024}}</ref>.
* Ospedale Civile Mariano Santo
* Festa delle Invasioni (luglio): il Festival delle Invasioni è un festival urbano che si svolge a luglio nel centro storico bruzio dal 1998. Il Festival rientra tra i 10 migliori eventi storicizzati a carattere internazionale della Regione Calabria, anche per la sua vocazione di appuntamento di turismo culturale e nelle varie edizioni ha ospitato numerosi artisti internazionali.<ref name=autogenerato13>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_12570_629.html |titolo=La Festa delle Invasioni 2012 nel segno del tesoro di Alarico: ricchezza, diversità e contaminazioni. Anche con il Peperoncino Jazz Festival |editore=Comune di Cosenza |data=28 giugno 2012 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref name=autogenerato7>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_12600_629.html |titolo=Invasioni: la magia del Teatro Suq, nel segno dell'accoglienza e della pace, incanta Piazza Duomo |editore=Comune di Cosenza |data=5 luglio 2012 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_18625_12_4.html |titolo=Strepitosa prima serata del Festival delle Invasioni 2019. Il vice sindaco Santelli: "Una notte magica che non dimenticheremo" |editore=Comune di Cosenza |data=17 luglio 2019 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico IRCCS
* La Primavera del Cinema Italiano (aprile): festival cinematografico istituito nel 2007, che culmina con la cerimonia di consegna del Premio Federico II (statuetta che rappresenta l'ottagono, simbolo della storia della città di Cosenza) ai protagonisti del cinema;<ref>{{Cita web |url=https://www.ansa.it/viaggiart/it/event-156583-la-primavera-del-cinema-italiano.html |titolo=La primavera del cinema italiano |sito=Ansa.it |urlmorto=sì |accesso=23 novembre 2019 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210225175550/https://www.ansa.it/viaggiart/it/event-156583-la-primavera-del-cinema-italiano.html }}</ref><ref name="La Primavera del Cinema Italiano">{{Cita testo |autore=Alessandro Russo |url=http://www.laprimaveradelcinemaitaliano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=22&Itemid=120 |titolo=Programma |sito=La Primavera del Cinema Italiano |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110421070453/http://www.laprimaveradelcinemaitaliano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=22&Itemid=120}}</ref>
* Casa di Cura "La Madonnina"
* Moda Movie (maggio): il progetto nasce nel 1997 per celebrare la relazione tra il mondo della moda e quello del cinema e delle arti, su un tema diverso di anno in anno. Gli appuntamenti comprendono un concorso internazionale riservato a giovani fashion designer e uno per giovani registi autori di cortometraggi, oltre a workshop, convegni di studi, mostre e installazioni;<ref>{{Cita web |url=http://www.modamovie.it/index.html |titolo=Sito ufficiale |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
* Policlinico "Sacro Cuore"
* Gradinate in scena (settembre): evento di moda e spettacolo istituito nel 1997 nel centro cittadino; le scalinate di via Alimena si trasformano per l'occasione in una passerella di moda dove non manca anche la riflessione culturale (nel 2010 per esempio sono state ricordate le vittime del nazismo e lo [[Olocausto|sterminio degli ebrei]]);<ref>{{Cita testo |url=http://www.confcommercio.cs.it/news/gradinate-in-scena-moda-e-spettacolo-in-passerella |titolo=Gradinate in scena: moda e spettacolo in passerella |editore=Confcommercio Cosenza |data=20 settembre 2012 |accesso=25 novembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210225195836/https://confcommercio.cs.it/news/gradinate-in-scena-moda-e-spettacolo-in-passerella}}</ref>
* Casa di Cura "M.Misasi"
* Le Strade del Paesaggio - Festival del [[fumetto]] (settembre-ottobre): spettacoli ed esibizioni a tema fumettistico e di [[arte contemporanea]] nei luoghi storici della città, nel 2015 ha attirato oltre 20.000 spettatori, finanziato anche dal fondo [[Fondo europeo di sviluppo regionale|FESR]] dell'[[Unione europea]] (POR 2007-2013).<ref>{{Cita web|url=https://www.lestradedelpaesaggio.com/2019/|titolo=Festival del Fumetto {{!}} Le Strade del Paesaggio {{!}} XIII ed.|accesso=19 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/regional_policy/it/projects/Italy/comics-festival-showcases-artistic-talent-and-local-culture-in-calabria-italy|titolo=Il Festival del Fumetto, vetrina per i talenti artistici e la cultura locale in Calabria-Progetti|accesso=19 novembre 2020}}</ref>
* Casa di Cura "Santoro"
* Casa di Cura "Scarnati"
* Casa di Cura "Villa del Sole"
* Casa di Cura "Villa Ortensia"
* Casa di Cura "Villa Verde"
* Casa di Cura "S.Lucia"
 
== Geografia antropica ==
==Riferimenti cinematografici==
=== Urbanistica ===
==== Dalla prima espansione della città agli anni 1960 ====
Dal periodo dell'[[Roma|impero romano]] fino a tutto l’[[Ottocento]] il tessuto urbano della città rimase confinato nei limiti naturali del Centro Storico. Con il piano di ampliamento del 1887 prese avvio un primo processo di espansione urbanistica della città che, dopo la costruzione nel 1876 del ponte alla confluenza dei fiumi [[Crati]] e [[Busento]], poté estendersi verso la spianata che si estendeva al di là del [[Busento]]. In quell'epoca avvenne la prima regolamentazione dello sviluppo edilizio, costituito dal Piano Camposano, che prevedeva quattro nuovi quartieri: Casali; Lungo Crati (rione Pietà e Castagna); Lungo Busento (Piazza Amendola); Carmine (Via Rivocati, Via Veneto, Via Isonzo, Via XXIV Maggio).
 
Il Piano, entrato in vigore nel 1913 venne realizzato in maniera preponderante nei quartieri Lungo Busento e Carmine, con una viabilità interna a maglie prevalentemente ortogonali, nella quale assumevano maggiore rilevanza Viale Trieste e Corso Umberto. Una seconda, più decisiva, fase di espansione si ebbe dopo la [[prima guerra mondiale]] con uno sviluppo del sistema viario ortogonale caratteristico del Piano verso nord; l'accentuato sviluppo urbano e demografico resero necessario nel 1942 la redazione di un secondo strumento urbanistico generale elaborato su impostazioni più lungimiranti: il Piano Gualano che prevedeva l'espansione del comune fino al torrente Campagnano. Gli anni del [[Miracolo economico italiano|boom economico]] segnarono la nascita di nuovi quartieri e zone di maggiore pregio architettonico che seguirono le quattro strade principali: Viale del Re – Via Alimena – Via Roma – Corso Mazzini confermando e accentuando la tendenza della città a espandersi nella direzione nord lungo la direttrice della [[strada statale 19 delle Calabrie]] a partire da Via Cattaneo che costituiva il limite dello sviluppo urbano fino agli anni cinquanta.
Cosenza viene citata nel cinema nei film "''[[Il mio miglior nemico]]''" con [[Carlo Verdone]] e [[Silvio Muccino]]; "''[[Il 7 e l'8]]''" con [[Salvatore Ficarra|Ficarra]] e [[Valentino Picone|Picone]]; e "''[[Il commissario Lo Gatto]]''" con [[Lino Banfi]] e [[Maurizio Micheli]]. È citata anche nella musica nella canzone "''[[La Paranza]]''" di [[Daniele Silvestri]]. E nell'ultima canzone di [[Edoardo Bennato]].
 
Fino alla fine degli anni sessanta Cosenza era una città fisicamente autocontenuta, con una popolazione che si attestava sui {{formatnum:100000}} abitanti; da allora l'attività edilizia, superato il Fosso Liguori, si orientò verso ovest lungo la Provinciale Cosenza-Castrolibero, richiamata da preesistenti insediamenti e da un vasto programma di edilizia popolare, con la nascita del quartiere di S. Vito e del popoloso quartiere di Via Popilia verso est. Nel 1968 l'[[Autostrada Salerno-Reggio Calabria]] raggiunse Cosenza, incidendo sullo sviluppo e i programmi urbanistici di tutta l'area urbana.
==Sport==
 
==== Dagli anni 1970 agli anni 2020 ====
=== Principali impianti sportivi ===
Nei primi anni settanta il nuovo Piano Regolatore Vittorini, la realizzazione della [[Strada statale 107 Silana Crotonese]] che attraversava la città consentendo un collegamento rapido e diretto con il [[Mar Tirreno]] e le località dell'altopiano della [[Sila]] di [[Camigliatello Silano]] e [[Lorica (San Giovanni in Fiore)|Lorica]], insieme alla nascita dell'[[università della Calabria]] nel contiguo comune di Rende dopo il Decreto del 16 aprile 1971 numero 693 con cui il Presidente della Repubblica [[Giuseppe Saragat]] individuava nella zona di Cosenza l'area per la prima Università statale calabrese<ref name="gazzettaufficiale.it"/><ref>{{Cita testo |autore=Redazione |url=https://www.lavocecosentina.it/site/index.php/cultura/1180-16-aprile-1971-16-aprile-2021-50-anni-dalla-firma-del-presidente-della-repubblica-giuseppe-saragat-per-la-nascita-dell-unical-a-cosenza |titolo=1972/73 - 2022/23, 50 anni di Unical, il sogno di una Calabria migliore si è realmente concretizzato?|editore=La Voce Cosentina |data=19 settembre 2022 |accesso=19 giugno 2024}}</ref>, rappresentarono il nuovo catalizzatore dell'evoluzione urbana cosentina. La città si pose l’obiettivo di riqualificare la struttura urbana, migliorare la struttura viaria, ridurre la densità abitativa e intensificò lo sviluppo verso nord favorita anche dal territorio pianeggiante della [[Valle del Crati]], individuando la direttrice di espansione tra la [[strada statale 19 delle Calabrie]] e il [[Crati]] come asse urbano per la [[conurbazione]] con Rende e Castrolibero, trasformandosi di fatto in città policentrica.
 
Negli anni ottanta l'area urbana cosentina, sempre più integrata anche nei servizi e nella continuità urbanistica e sociale, con la progressiva espansione ha inglobato altri comuni del sistema metropolitano, tra i quali [[Montalto Uffugo]] ed i comuni della [[Valle del Crati]] a nord, [[Mendicino]] e i comuni delle Serre Cosentine a sud-ovest ([[Dipignano]], [[Carolei]], [[Marano Marchesato]], [[Cerisano]], [[Domanico]], [[Paterno Calabro]]), i comuni contigui di [[Aprigliano]], [[Pietrafitta]], [[Rovito]], [[Zumpano]] e di [[Casali del Manco]] nella fascia pre-silana a sud-est e la zona del [[Savuto (fiume)|Savuto]] a sud del comune fino a [[Rogliano (Italia)|Rogliano]]. Nel 1987 la messa in esercizio della nuova [[Ferrovia Paola-Cosenza]] ha consolidato la conurbazione della [[Mar Tirreno|costa tirrenica cosentina]] con il capoluogo.
* '''[[Stadio "San Vito" di Cosenza|Stadio San Vito]]''' ([[Calcio (sport)|calcio]])
* '''Impianto sportivo Real Cosenza, c/oTorricelli'''
** Campo di calcio/[[rugby]] in erba
** Campo di calcio in terra battuta
** Campo di calcio ad 8 in erba sintetica 3^generazione
** 2 campi di [[calcetto]] in erba sintetica 3^generazione
** 2 campi coperti polivalenti in gomma dura ([[tennis]], calcetto. [[pallavolo]])
** Campo centrale polivalente in sintetico 3^ generazione (attività federali amatoriali di calcio a 5 e tennis)
* '''Impianto sportivo [[atletica leggera]]'''
** Pista di atletica a sei corsie
** campo interno alla pista adibito a sport di atletica leggera
** Percorso campestre in terra battuta
** 2 campi da tennis
** Pattinodromo<br/>
* '''Impianto sportivo natatorio'''
** Tipologia impianti al coperto:<br/>
*** Vasca 25.00x16.80x2.00
*** Vasca bambini<br/>
*** Vasca tuffi 12.50x10.00x4.50
** Tipologia impianti scoperti:
*** Vasca olimpionica
*** Piattaforme tuffi H. 1.00-3.00-5.00-7.50-10.00
* '''Pala "Ferraro" sito in via Popilia''' ([[pallavolo]], [[pallacanestro]])
* '''Palazzetto dello sport di via Casali''' (calcetto, [[pallamano]],pallavolo, [[Tamburello (sport)|tamburello]])
* '''Palazzetto dello sport di Donnici''' (calcetto,pallamano, pallavolo)
* '''Miniautodromo'''
* '''Bocciodromo'''
* '''Pattinodromo'''
* '''Impianto sportivo per la [[scherma]]'''
 
Lo sviluppo antropico ha avuto un impulso considerevole dal febbraio 1996 con l'entrata in vigore della variante al piano regolatore generale, strumento urbanistico che insieme alla politica delle opere pubbliche, degli interventi integrati del programma Urban e dell'utilizzo dei fondi dell'[[Unione europea]], ha cambiato volto al contesto urbano.
===Principali società sportive===
A metà degli anni novanta risale il progetto di recupero dell'ex rilevato ferroviario che condusse nel 2000 alla realizzazione di viale Parco (ora viale Giacomo Mancini)<ref name="Progetti architetti romani"/> e nel 2009 della sua prosecuzione nel territorio di Rende, che va sotto il nome di viale Francesco e Carolina Principe.<ref name="Nuova Cosenza.com"/> Tale asse viario, lungo circa {{M|6|u=km}}, si sviluppa fino al confine con Montalto Uffugo, garantendo il collegamento diretto fra i centri dell'area urbana e una nuova configurazione del tessuto urbanistico caratterizzato dalla ricucitura dei quartieri.
 
Il centro città ha avuto la svolta sostenibile nei primi anni del 2000 con la pedonalizzazione del corso Mazzini, corso principale del capoluogo che si sviluppa per circa 1.500 metri da piazza dei Bruzi alla nuova piazza Bilotti realizzata nel 2016 e resa esclusivamente pedonale.<ref name="ReferenceB"/> La città moderna si presenta con una maglia ordinata e regolare con vie ampie e rettilinee in direzione nord-sud; con la realizzazione di infrastrutture come il [[ponte San Francesco di Paola]] (2018)<ref name="IlSole24Ore"/> e il planetario [[Giovan Battista Amico]] (2019)<ref name="Ansa.it"/> si è riqualificata la zona sud-est del comune, una delle porte di accesso al centro storico, che grazie alle opere accessorie di viabilità è diventata area di congiuntura con il centro. Lo sviluppo urbanistico degli anni 2020 in chiave di comune unico dell'area urbana ha individuato la baricentrica area di contrada Vaglio Lise, già servita da importanti assi viari e dalla [[stazione di Cosenza|stazione ferroviaria]], come polo di scambio intermodale, sede del nuovo centro direzionale<ref>{{Cita testo |autore=Annarita Callari |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_13511_629.html |titolo=Nuova vivibilità all'Autostazione e riqualificazione di Vaglio Lise. L'Amministrazione comunale ridisegna la mobilità dei bus extraurbani |editore=Città di Cosenza |data=19 luglio 2013 |accesso=29 luglio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140807232542/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_13511_629.html}}</ref> e del nuovo polo ospedaliero.<ref>{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_20256.html |titolo=Il Consiglio comunale approva la localizzazione del nuovo Ospedale nell'area di Vaglio Lise. L'intervento del Sindaco Franz Caruso |editore=Comune di Cosenza |data=21 giugno 2022 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref>.
 
==== Area metropolitana ====
'''Calcio:'''{{vedi anche|Cosenza Calcio 1914|}}
L'[[area urbana]] cosentina, che non costituisce un ente giuridico-amministrativo unico,<ref>{{Cita web |url=http://www.postit.anci.it/admin/prodotti/rad91731tmp.pdf |titolo=Dichiarazione comune di intenti |editore=Rete aree urbane calabresi |data=maggio 2009 |accesso=18 marzo 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150219083121/http://www.postit.anci.it/admin/prodotti/rad91731tmp.pdf}}</ref><ref>{{Cita testo |autore=Aa.Vv. |url=http://www.urbanistica.regione.calabria.it/qtr/allegati/documenti/dp/parte_seconda/qc1/QC1_Territori_regionali_sviluppo.pdf |titolo=Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica “Calabria in cambiamento: governare il presente e progettare il futuro” |editore=Regione Calabria - Assessorato Urbanistica e Governo del Territorio – Ufficio del Piano |data=maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140304200942/http://www.urbanistica.regione.calabria.it/qtr/allegati/documenti/dp/parte_seconda/qc1/QC1_Territori_regionali_sviluppo.pdf}}</ref> comprende i territori conurbati di Cosenza, [[Rende]] e [[Castrolibero]].<ref name="comune.cosenza.it">{{Cita testo |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie_0_20156.html |titolo=Area urbana: riunione a Palazzo dei Bruzi tra i sindaci Franz Caruso, Marcello Manna e Giovanni Greco |editore=Comune di Cosenza |data=9 maggio 2022 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref><ref name="autogenerato6">{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/index.php?id_doc=9126&id_oggetto=10 |titolo=Piano strategico Cosenza Rende: una nuova "rivoluzione urbanistica" secondo l'assessore Genise |editore=Comune di Cosenza |data=24 marzo 2009 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/psu/psucosenzarende/strategia_e_obiettivi_psu_cosenza-rende.pdf |titolo=PSU Cosenza – Rende: COsenza.REnde: un progetto di città |editore=Regione Calabria |data=29 ottobre 2022 |accesso=10 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111119061050/http://www.regione.calabria.it/calabriaeuropa/allegati/programmazione_negoziata/psu/psucosenzarende/strategia_e_obiettivi_psu_cosenza-rende.pdf}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_8_6092_629.html |titolo=Approvato il PSU Cosenza-Rende |editore=Comune di Cosenza |data=17 luglio 2004 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.cn24.tv/news/4137/por-2007-2013-35-milioni-per-aree-urbane.html |titolo=Por 2007-2013. 35 milioni per aree urbane |sito=CN24.tv |data=22 marzo 2010 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref><ref name="autogenerato3">{{Cita testo |url=http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/3196_una_pioggia_di_milioni_per_rifare_cosenza/ |titolo=Una pioggia di milioni per rifare Cosenza |pubblicazione=Corriere della Calabria |data=4 febbraio 2012 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.urbanistica.regione.calabria.it/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=41 |titolo=Decreti del Dipartimento {{!}} P.I.S.U. |editore=Regione Calabria |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161027123555/http://www.urbanistica.regione.calabria.it/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=41}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.sasus.it/images/pdf/Strategia-Urbana-Cosenza-Rende-22.06.2018-Trasmessa.pdf |titolo=POR Calabria 2014-2020 {{!}} Agenda Urbana per le Città e i Poli Urbani Regionali {{!}} Cosenza-Rende 2014-2020 |formato=PDF |editore=SASUS (Servizio Associato per lo Sviluppo Urbano Sostenibile) |pagina=23 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> La conurbazione è riconosciuta come Ambito Territoriale dell'Area Urbana per il Trasporto Pubblico Locale ai sensi dell’Art. 15 della Legge Regionale nº 35 del 31.12.2015, con approvazione definitiva dei tre consigli comunali del 27 ottobre 2022,<ref name="ReferenceA">{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie_0_20521.html |titolo=Il Consiglio comunale approva all'unanimità l'istituzione dell'Ambito Territoriale di area urbana per i servizi di trasporto pubblico locale. Via libera allo schema di convenzione |editore=Comune di Cosenza |data=26 ottobre 2022 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.cosenzapost.it/area-urbana-castrolibero-servizi-urbani-anche-al-centro-storico/ |titolo=Area urbana: Castrolibero, servizi urbani anche al centro storico |sito=CosenzaPost.it |data=29 ottobre 2022 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> e conta circa {{formatnum:120000}} residenti (dati del 2018).<ref>{{Cita testo |url=http://www.artcalabria.eu/notizie/287-in-attuazione-della-delibera-commissariale-di-definizione-dei-criteri-per-l-istituzione-degli-ambiti-con-delibera-n-10-del-25-06-209-e-stato-istituito-l-ambito-di-area-urbana-di-cosenza-rende-e-castrolibero-e-con-delibera-n-11-di-pari-data-e-stato-istituito-l-ambito-di-area-vasta-della-provincia-di-cosenza |titolo=Istituzione dell'Ambito Territoriale dell'Area Urbana di Cosenza, Rende e Castrolibero e dell'Area Vasta della Provincia di Cosenza |editore=Autorità Regionale Trasporti della Calabria |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Secondo l'ultima elaborazione [[ISTAT]] con bilancio demografico del 2015, l'[[Agglomerazione|agglomerato urbano]] di Cosenza, inquadrato nei sistemi locali delle città medie, conta circa {{formatnum:260000}} residenti.<ref name="istat.it"/>
[[Immagine:Cosenza1914.png|thumb|right|200px|Logo [[Cosenza Calcio 1914]]]]
La principale squadra di calcio è il [[Cosenza Calcio 1914]]. Ha vinto il Girone I della Serie D 2007-08 e si appresta ad affrontare il campionato di [[Lega Pro Seconda Divisione]] 2008-09 (la vecchie serie C2).
 
=== Suddivisioni storiche ===
'''Basket:'''
[[File:Cosenza20231.jpg|thumb|Centro storico di Cosenza]]
La squadra di Basket ([[MC Basket Cosenza]]) milita nel campionato di Serie C1<br>
I ''quartieri'' di Cosenza secondo le fonti storiche e i documenti contemporanei sono 34, ai quali si aggiungono tre frazioni.<ref>{{Cita testo|url=http://www.pellegrinilibri.it/prodotti/cosenza-nei-suoi-quartieri-142986.aspx|autore=Enzo Stancati|titolo=Cosenza nei suoi quartieri|editore=Pellegrini Ed.|anno=2007}}</ref>
* Centro Storico o Cosenza Vecchia: sorge a ridosso della confluenza tra il [[Crati]] e il [[Busento]] con i loro ponti, a ridosso dei sette colli cosentini, dominato dal [[Castello normanno-svevo (Cosenza)|Castello Normanno-Svevo]], è cuore millenario della città che si compone di 9 rioni alti e 9 rioni bassi tra i quali spiccano Portapiana, Motta, Giostra Vecchia, Grutta, Missandrìa, Santa Lucia, Cafarune, Spirito Santo, Castagna, Paparelle-Colle Triglio, Garrubba, Massa, Casali. La città antica ospita i più importanti monumenti della città tra i quali il [[Duomo di Cosenza|Duomo]], la [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Cosenza)|Chiesa di San Francesco d'Assisi]], la [[Chiesa di San Francesco di Paola (Cosenza)|Chiesa di San Francesco di Paola]] e la [[Chiesa di San Domenico (Cosenza)|Chiesa di San Domenico]] insieme ad altre storiche architetture religiose, il [[Teatro di tradizione Alfonso Rendano]], il Teatro Morelli, la [[Galleria nazionale di Cosenza]] di Palazzo Arnone, la [[Biblioteca nazionale di Cosenza]] e la [[Biblioteca civica di Cosenza]], l'[[Accademia Cosentina]], lo storico [[Palazzo del Governo (Cosenza)|Palazzo del Governo]] e il [[Liceo classico Bernardino Telesio]].
 
La città moderna include 16 quartieri. Otto sono ubicati nella zona centro-sud del territorio comunale: Il Carmine, la Riforma-Rivocati, il Lungo Busento, Rione “Michele Bianchi”, Collina Muoio (Merone), Autostrada, Loreto, Autostazione.
Fortitudo Basket Cosenza [http://fortitudobasket.com Fortitudo Cosenza] vincitrice del campionato di promozione maschile anno sportivo 2007
* Centro Città o Cosenza Nuova: va dal Centro Storico ai quartieri a nord, e che comprende il corso principale (Corso Mazzini), l'Ospedale dell'Annunziata, le maggiori piazze, fra cui piazza C. Bilotti, piazza Loreto e piazza Europa, le arterie stradali Viale degli Alimena, Viale R. Misasi (ex Viale Roma), Corso L. Fera (ex Corso d'Italia) e Viale della Repubblica, e il nuovissimo Viale Giacomo Mancini, vero e proprio asse di penetrazione che da nord, lungo l'ex tracciato ferroviario, porta verso il cuore della città.
 
Anche i quartieri periferici sono essenzialmente otto:
'''Pallavolo:'''
* Gergeri, quartiere situato nella zona est della città, porta di accesso del centro storico e sede delle opere di architettura contemporanea del [[Ponte San Francesco di Paola]] e del Planetario - Museo della Scienza.
L' Associazione Sportiva [http://www.cosenzapallavolo.it Cosenza Pallavolo], milita nel campionato di Serie C
* Via Popilia, quartiere popolare che sorge sul tracciato dell'antica strada romana [[Via Capua-Regium|Via Popilia]] che collegava [[Roma]] con la punta estrema della penisola italica attraversando Cosenza.
* Serra Spiga, quartiere popolare sorto sulla collina a ridosso dello svincolo Cosenza dell'[[Autostrada A2]].
* San Vito, quartiere popolare nato negli anni sessanta e adiacente al quartiere di Serra Spiga. Ospita lo [[Stadio San Vito-Gigi Marulla]].
* Città 2000, quartiere residenziale di qualità nato negli anni ottanta nell'area compresa tra i quartieri di San Vito-Serra Spiga e Panebianco.
* Panebianco, popoloso quartiere nord che prende il nome dalla via che lo attraversa e che collega il centro cittadino a [[Rende]].
* Torrealta, quartiere popolare a est di Panebianco e suddiviso in Torrealta superiore e inferiore.
* Bosco De Nicola, a valle di Panebianco e posto tra quest'ultimo e Via Popilia, è attraversato in direzione [[Rende]] dal Viale Sergio Cosmai.
 
=== Frazioni ===
'''Pallamano:'''
Le frazioni di Cosenza sono tre: [[Borgo Partenope]], [[Donnici]] e [[Sant'Ippolito (Cosenza)|Sant'Ippolito]]; ne faceva parte anche un quarto centro, limitrofo agli altri tre e poi divenuto comune a sé stante: [[Piane Crati]].
La squadra di pallamano ("[[Pallamano Cosenza]]") milita nel campionato di Serie A2
*A Cosenza e in Calabria la pallamano ha fatto la sua apparizione negli anni 1976/1977 grazie al contributo degli allenatori Federico Aretano (allora delegato provinciale della FIGH presso il CONI di Cosenza), Enzo Grano e della Polisportiva Panathlon di Spezzano della Sila.
 
La storia di questi centri, nati dalla fuga dei Cosentini intorno al X secolo sulle colline circostanti per le varie invasioni [[Saraceni|saracene]], è molto simile a quella di tutti quegli altri comuni a corona della città ancora denominati Casali Cosentini che dal 2017 dopo una fusione amministrativa si sono uniti nel comune di [[Casali del Manco]], ma pur sempre parte integrante della sua area metropolitana.
'''Pallanuoto:'''
La squadra di pallanuoto ("[[A.S. Cosenza Nuoto]]") milita nel campionato di Serie C
 
== Economia ==
'''Rugby:'''
=== Agricoltura ===
La squadra di rugby "[[Università Rugby Cosenza]]" milita nel campionato di Serie C.
Per effetto del tumultuoso [[consumo di suolo]] che ha caratterizzato Cosenza a partire dagli anni cinquanta, il settore primario riveste un ruolo secondario nel sistema economico cittadino. Il censimento dell'agricoltura del 2000 ha riscontrato nell'area urbana 1,7 aziende agricole ogni cento abitanti, a fronte di una media provinciale e regionale di nove ogni cento abitanti, il 70% delle quali con una [[superficie agricola utilizzata]] inferiore a un ettaro. Nell'area sud delle frazioni collinari di [[Borgo Partenope]], [[Donnici]] e [[Sant'Ippolito (Cosenza)|Sant'Ippolito]] permane la viticoltura, che consente la produzione del vino Donnici [[Denominazione di origine controllata|DOC]] nelle tipologie [[Donnici rosso|rosso]], [[Donnici rosso riserva|rosso riserva]], [[Donnici bianco|bianco]], [[Donnici rosato]] e [[Donnici rosso novello|novello]].<ref>Il riconoscimento dell'[[Unione europea]] fu attribuito con decreto del 28 aprile 1975.</ref> Dal 2011 l'intero territorio della provincia rientra nell'areale dei vini [[Denominazione di origine protetta|DOP]] "Terre di Cosenza".<ref>{{Cita web |url=https://www.quattrocalici.it/denominazioni/terre-di-cosenza-doc/ |titolo=Terre di Cosenza DOC |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.arsacweb.it/terre-di-cosenza-dop/ |titolo=Terre di Cosenza DOP |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Altri prodotti agricoli con riconoscimento DOP sono i fichi di Cosenza, ossia i frutti essiccati di [[Ficus carica|fico domestico]] della cultivar [[Fico dottato|Dottato]]<ref>Il regolamento di iscrizione nel registro comunitario è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Unione europea - Serie L 162 del 22 giugno 2011.</ref><ref name="garritano">{{Cita testo |url=http://www.garritano1908.com/default.asp |titolo=Garritano 1908 Cosenza |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130805235157/http://www.garritano1908.com/default.asp}}</ref> e l'[[Bruzio (olio)|olio di oliva Bruzio]].<ref>Norma europea del Reg. CEE 2081/92 e riconoscimento del Reg. CE n.1065/97.</ref> Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del DDG 19253 del 30/04/19 (Modifiche del Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto: elenco nuove accessioni idonee per il Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria) il Fico Dottato Bianco di Cosenza è stato iscritto come prodotto di eccellenza.<ref>{{Cita testo |url=http://www.ansa.it/calabria/notizie/speciali/2019/06/29/cartellino-blu-fico-dottato-bianco_f42135a5-49b5-41c0-a3bc-1f6731f0ae41.html |titolo=Destinazioni - Comune {{!}} Cosenza |accesso=24 febbraio 2024}}</ref>
 
=== Industria ===
'''Scherma:'''
Il sistema industriale cosentino è costituito prevalentemente da piccole e medie imprese operanti nell'agroalimentare, nel manifatturiero e nei servizi tecnologici, tra queste una delle più antiche è l'azienda Garritano specializzata nella lavorazione dei Fichi di Cosenza, presente sul mercato dal 1908. Nel parco industriale di Rende, esteso per cinquecento ettari, operano circa trecento aziende.<ref>{{Cita testo |url=http://www.parcoindustrialedirende.it/ |titolo=Sito ufficiale |editore=Associazione per lo sviluppo del Parco Industriale di Rende |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Altre sono ubicate nell'area industriale di Settimo di Montalto Uffugo e nei nuclei industriali di Piano Lago e Zumpano.
La squadra di scherma "[[Club Scherma Cosenza]]" milita nel campionato di Serie B1
 
=== Servizi ===
'''Boxe:'''
Il Rapporto "L'Italia Policentrica - Il fermento delle città intermedie" presentato dall'Associazione Mecenate 90 nel 2020<ref>{{cita news |url=https://www.ilsole24ore.com/art/ascesa-161-citta-medie-vivacita-culturale-e-impresa-AC5EFvHB |titolo=Ascesa di 161 città medie, vivacità culturale e impresa |pubblicazione=Il Sole24 Ore |data=7 febbraio 2020 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> evidenzia una crescita significativa delle imprese cosentine pari al +8,3% (646 imprese in più) rispetto al 2009, di gran lunga superiore alla crescita osservata a livello nazionale (+0,2%). In particolare, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il terzo settore più rappresentativo per numero di imprese registrate, rilevano la crescita maggiore in termini assoluti, con 160 imprese in più rispetto al 2009 (+40,2%). Anche rispetto al 2017 – altro dato contenuto nel report – la città conta 55 imprese in più, facendo registrare una crescita dello 0,7%, superiore alla crescita osservata a livello nazionale (+0,2). Il settore che registra, in termini assoluti, la crescita maggiore è quello delle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione che conta 14 imprese in più rispetto al 2017 (+2,6%).
La società che rappresenta la città in questa disciplina è l'AS [[Boxe]] Popolare, che svolge la propria attività a contrada Caricchio presso l'ex villaggio del Fanciullo.
 
Un altro volano dell'economia cosentina insieme al [[commercio]] è l'[[Università della Calabria|università]], in grado di generare una cospicua domanda di servizi per gli studenti nonché un elevato fabbisogno di terziario avanzato.
'''Enduro & Motocross:'''
Il [http://www.calabriaenduro.it/ Motoclub Calabria Enduro] nasce a Cosenza come associazione sportiva nel 2002, dal desiderio di un gruppo di amici di catalizzare l’interesse di tutti coloro che amano il mondo del “tassello” e dalla voglia di avvicinarsi ad attività agonistiche e non solo “fuoristradistiche”.
Negli anni il numero degli affiliati è cresciuto dando ragione ai fondatori: creare una struttura organizzata è la giusta idea per fare avvicinare quante più persone all’agonismo.Attualmente il Motoclub organizza gare di Enduro,Supermotard,Cross-Country e può vantare diversi piloti che militano con ottimi risultati nei campionati regionali e nazionali.
 
A Cosenza è attivo il centro di ricerca di una delle otto sedi italiane della multinazionale [[NTT Data#In Italia|NTT Data]], polo all'avanguardia che si occupa di [[system integrator]].<ref>{{cita news |autore=Paolo Scarsi |url=https://www.avvenire.it/economia/pagine/a-cosenza-il-centro-di-ricerca-del-colosso-giapponese-ntt-data |titolo=Informatica. È a Cosenza il centro di ricerca del colosso giapponese Ntt Data |pubblicazione=[[Avvenire]] |data=26 ottobre 2017 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{cita news |autore=Marco Patucchi |url=http://www.repubblica.it/tecnologia/2016/10/31/news/robot_lavoro_e_legalita_il_miracolo_giapponese_che_fa_sperare_cosenza-150969596/ |titolo=Robot, lavoro e legalità: il miracolo giapponese che fa sperare Cosenza |pubblicazione=La Repubblica |data=31 ottobre 2016 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Il distretto tecnologico di Cyber Security cosentino è costituito da numerose piccole imprese specializzate nelle [[tecnologie dell'informazione e della comunicazione]], solo Cosenza ne ospita più di 60 (dato del 2018).
=== Eventi sportivi ===
'''CILCLISMO'''</Br>
Le tappe del [[Giro d'Italia]] a Cosenza
* [[Giro d'Italia 1929]]
** Arrivo della quinta tappa, con la vittoria dell'italiano [[Alfredo Binda]];
** Partenza della sesta tappa, con la vittoria dell'italiano [[Alfredo Binda]];
* [[Giro d'Italia 1930]]
** Arrivo della quinta tappa, con la vittoria dell'italiano [[Domenico Piemontesi]];
** Partenza della sesta tappa, con la vittoria dell'italiano [[Allegro Grandi]];
* [[Giro d'Italia 1949]]
** Arrivo della terza tappa, con la vittoria dell'italiano [[Guido De Santi]];
** Partenza della quarta tappa, con la vittoria dell'italiano [[Fausto Coppi]];
* [[Giro d'Italia 1961]]
** Arrivo della settima tappa, con la vittoria dello spagnolo [[Antonio Suárez Vázquez]];
** Partenza dell' ottava tappa, con la vittoria dell'olandese [[Piet van Est]];
* [[Giro d'Italia 1967]]
** Arrivo dell'ottava tappa, con la vittoria del francese [[Jean Stablinski]];
** Partenza della nona tappa, con la vittoria del belga [[Albert Van Vlierberghe]];
* [[Giro d'Italia 1972]]
** Arrivo della sesta tappa, con la vittoria del belga [[Roger De Vlaeminck]];
** Partenza della settima tappa, con la vittoria dello svedese [[Gösta Pettersson]];
* [[Giro d'Italia 1976]]
** Arrivo della quinta tappa, con la vittoria del belga [[Roger De Vlaeminck]];
** Partenza della sesta tappa, con la vittoria del belga [[Johan De Muynck]];
* [[Giro d'Italia 1981]]
** arrivo dell' ottava tappa, con la vittoria dell'italiano [[Moreno Argentin]];
** Partenza della nona tappa, con la vittoria dell'italiano [[Serge Parsani]];
* [[Giro d'Italia 1986]]
** Arrivo della quinta tappa, con la vittoria dello statunitense [[Greg Lemond]];
** Partenza della sesta tappa, con la vittoria dell'italiano [[Roberto Visentini]];
* [[Giro d'Italia 1989]]
** Arrivo della quarta tappa, con vittoria dello svizzero [[Rolf Jaermann]];
** Partenza della quinta tappa, con vittoria dell'italiano [[Stefano Giuliani]];
 
Nel 2022 la [[multinazionale]] [[Accenture]] che opera nel settore della [[Consulente di direzione|consulenza strategica]] e direzionale e dell'[[esternalizzazione]] ha investito sull'apertura dei poli di Cosenza e Bari per le professioni del futuro connesse alle tecnologie più all’avanguardia e alle competenze specialistiche in ambiti strategici come la sanità digitale, la [[sostenibilità ambientale]], gli analytics, il cloud e la security.<ref>{{cita news |url=https://forbes.it/2022/10/17/accenture-apre-bari-cosenza-poli-per-professioni-futuro/ |titolo=Accenture apre a Bari e Cosenza due poli per le professioni del futuro: nuove assunzioni e rientro a casa dei talenti |pubblicazione=[[Forbes Italia]] |data=17 ottobre 2022 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{cita news |url=https://tg24.sky.it/cronaca/2022/10/18/accenture-bari-cosenza |titolo=Accenture apre due poli a Bari e Cosenza: in programma l'assunzione di 2.500 giovani |sito=Sky Tg24 |data=18 ottobre 2022 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Nel 2023 è nata a Cosenza la sesta sede italiana della società europea [[Atos]], con un centro di consulenza e di progettazione nei campi della transizione digitale, dell’innovazione informatica e dell'intelligenza artificiale a servizio di aziende e istituzioni in piazza Bilotti.<ref>{{Cita testo |url=https://atos.net/it/2023/news-it_2023_03_15/atos-italia-apre-a-cosenza-ad-aprile-la-nuova-sede#:~:text=Il%20piano%20di%20assunzioni%20dell,nel%20Mezzogiorno%20e%20in%20Italia |titolo=Il piano di assunzioni del Mezzogiorno e in Italia |sito=Atos.net |data=15 marzo 2023}}</ref>. Nel 2024 l'azienda acquisita da Lutech SPA annuncia l'obiettivo di raggiungere oltre 100 dipendenti nella sede di Cosenza entro il 2025 grazie all'accordo con l'[[Università della Calabria]]<ref>{{Cita testo |url=https://lutech.group/it/newsroom/lutech-investe-in-calabria|titolo=Lutech investe in Calabria: entro il 2025 oltre 100 risorse nella sede di Cosenza|sito=lutech.group.it|data=12 settembre 2024}}</ref>.
'''OLIMPIADI'''</Br>
Il [[29 dicembre]] [[2005]] Cosenza è stata tappa del viaggio della [[Fiaccola olimpica]] per le [[olimpiadi invernali]] di [[Torino 2006]].
 
=== Turismo ===
'''BEACH VOLLEY'''</Br>
La città di Cosenza, che nel 2008 ha ricevuto il riconoscimento di "[[città d'arte]]" dalla regione Calabria<ref>{{Cita testo |url=http://www.asca.it/moddettregione.php?id=323390&img=&idregione=&nome=&articolo=COSENZA/COMUNE:%20PERU |titolo=Cosenza/Comune: Perugini soddisfatto per “Città D'Arte” |sito=ASCA (agenzia stampa quotidiana nazionale) |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110609211334/http://www.asca.it/moddettregione.php?id=323390&img=&idregione=&nome=&articolo=COSENZA%2FCOMUNE%3A%20PERUGINI%20SOTTISFATTO%20PER%20}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://initalia.virgilio.it/migliori-citta-arte-europa-11-sono-italiane/cosenza-83171|titolo=Migliori città d'arte in Europa: ben 11 sono italiane|sito=inItalia.virgilio.it |data=28 gennaio 2024 |accesso=15 settembre 2024}}</ref> offre attrattive di carattere paesaggistico, di interesse storico e artistico-culturale ed è collocata geograficamente tra il [[Mar Tirreno]] e l'altopiano della [[Sila]]. Secondo i dati ISTAT nel 2016 nell'area urbana di Cosenza le presenze turistiche sono state 332.204 rispetto alle 223.981 del 2015;<ref>{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_17661.html |titolo= Comunicato del sindaco Occhiuto e dell'assessore Succurro |editore=Comune di Cosenza |data=2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180626192619/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_17661.html}}</ref> in particolare il triennio 2015-2017 registra una percentuale di arrivi e presenze di turisti italiani pari all'80% con un periodo di permanenza media di 1,96 notti e una percentuale di turisti stranieri pari al 20% con 27.000 arrivi e 57.000 pernottamenti. Secondo i dati forniti dall'osservatorio turistico comunale<ref>{{Cita testo |url=https://www.cosenzapost.it/turismo-cosenza-oltre-324-mila-presenze-negli-ultimi-3-anni/ |titolo=Turismo: Cosenza, oltre 324 mila presenze negli ultimi 3 anni |sito=CosenzaPost.it |data=10 agosto 2018 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> il 60% dei turisti ha scelto Cosenza per motivi personali e il 40% per motivi di lavoro, confermando anche la vocazione della città per il [[turismo d'affari]]. Nell'anno 2018 le presenze registrate nel centro città sono state 104.194 di cui 85.145 per il settore alberghiero e 19.049 per il settore extra-alberghiero, con una crescita del 6% rispetto al 2017 e un aumento del 41,5% di turisti stranieri per un totale di 11.000 presenze e 21.000 pernottamenti.<ref>{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_18310_12_4.html |titolo=I dati di Demoskopika sull'incremento dei flussi turistici a Cosenza nella seconda giornata del Forum. Il Presidente Rio: "da Cosenza parte la contaminazione" |editore=Comune di Cosenza |data=23 gennaio 2019 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref> Nel mese di dicembre del 2018, i turisti che hanno scelto Cosenza hanno generato 9.030 pernottamenti con un incremento del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2017.<ref>{{Cita testo |url=https://www.sasus.it/images/pdf/Strategia-Urbana-Cosenza-Rende-22.06.2018-Trasmessa.pdf |titolo=Strategia Urbana Cosenza-Rende |accesso=24 febbraio 2024}}</ref> Nel 2017 il mito del tesoro di [[Alarico I]] è stato citato da diverse testate nazionali e internazionali e da programmi televisivi del settore.<ref>{{cita news |lingua=de |autore=Susanne von Kilimann |url=https://www.welt.de/reise/staedtereisen/article225192303/Cosenza-Kalabrien-Hier-stehen-Tische-und-Stuehle-mitten-auf-der-Strasse.html |titolo=In dieser Stadt stehen Tische, Stühle, Sonnenschirme mitten auf der Straße |pubblicazione=[[Die Welt]] |data=29 gennaio 2021 |accesso=24 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_17258.html |titolo=Succurro: "A Cosenza la grande presenza di turisti nel periodo estivo ci fa ben sperare per il futuro" |editore=Comune di Cosenza |data=9 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180626192436/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_17258.html}}</ref>
Dal [[13 giugno]] al [[15 giugno ]][[2008]] si è tenuta, in piazza Bilotti, la prima manifestazione sportiva "[http://www.beachvolleycosenza.org Beach Volley in Città]".
 
Secondo un report realizzato nel 2022 da Isnart e [[Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura|Unioncamere]] Italiana per analizzare dal punto di vista turistico-territoriale la Calabria, Cosenza risulta la città con la maggiore presenza turistica regionale con il 40% del totale.<ref>{{Cita web |url=https://calabria.live/turismo-cosenza-e-la-citta-piu-visitata-e-il-60-dei-turisti-sceglie-la-calabria/ |titolo=Turismo, Cosenza è la città più visitata e il 60% dei turisti sceglie la Calabria |data=7 aprile 2022 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref>
== Lavori in corso e opere da realizzare ==
===Parco Acquatico del Fiume Crati===
Sono attualmente in corso, iniziati nel mese di aprile del 2008 i lavori per la realizzazione del Parco Acquatico del Fiume Crati che rappresenta un primo stralcio del più ampio programma di Riqualificazione ambientale dei fiumi Crati e Busento, intrapresa dal Comune di Cosenza attraverso l'utilizzo dei finanziamenti ricevuti dalle risorse assegnate alla Regione Calabria dalla delibera Cipe n. 20 del 20 settembre 2004 .Il Progetto si sviluppa su una superficie complessiva di circa 15.000 metri quadrati con un perimetro di circa 600 m. Il progetto consiste nella realizzazione di un Parco Acquatico nell'area dell'esistente Parco Fluviale, alla confluenza tra il Fiume Crati e il Torrente Cardone, al confine Sud del Comune di Cosenza e prevede principalmente le seguenti opere: la realizzazione di un fabbricato con una piscina semiolimpionica coperta, destinata ad attività d'addestramento e riabilitazione; la realizzazione di un locale tecnologico; la sistemazione di tutta l'area esterna del Parco Acquatico con l'inserimento di aree verdi e di parcheggi e il restauro dell'esistente passerella di legno lamellare che collegherà il Parco Acquatico con le strutture sportive esistenti sulla riva opposta del Crati. Nel secondo stralcio verranno realizzate invece due vasche scoperte a completamento di un progetto molto importante nella riqualificazione del centro storico con ricadute importanti sull'aspetto sociale e culturale. <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2646]</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
===Piste Ciclabili===
=== Strade ===
È stato aperto ad aprile del 2008 anche il cantiere per la realizzazione delle piste ciclabili lungo la riva del Crati. Entro un anno dall'inizio dei lavori i cosentini dovrebbero avere la possibilità di usufruire dell'opera, con la prospettiva per gli amanti dell'attività sportiva, di fare belle passeggiate in bici lungo piste che si espanderanno dall’estremo lato sud del Parco fluviale fino al ponte della Massa (Spirito Santo) e dal ponte Europa fino alle immediate vicinanze del territorio di Rende. Il progetto dell’itinerario naturalistico che si snoda lungo il fiume Crati, precisamente dal torrente Campagnano al fiume Cardone, rientra nei fondi presenti nel Por Calabria e comporterà una spesa di circa 655 mila euro. Nel progetto sono previste anche operazioni di bonifica degli alvei, la realizzazione di sentieri a contatto con la natura, accessi pedonali attraverso rampe in legno o gradinate, molto verde attrezzato con annessi arredi urbani, impianti di irrigazione e naturalmente strutture che possano garantire la sicurezza dei cittadini. <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2658]</ref>.
Cosenza è interessata dall'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada A2]] tramite gli svincoli Rende-Cosenza Nord e Cosenza; dalla [[strada statale 107 Silana Crotonese]], dalla [[strada statale 19 delle Calabrie]] e dalla strada di collegamento Cosenza-Sibari<ref>{{Cita testo |url=https://www.provincia.cs.it/portale/portaltemplates/view/view.cfm?10064|titolo=INAUGURATA PER FINE LAVORI LA STRADA DI COLLEGAMENTO COSENZA-SIBARI|editore=Provincia di Cosenza |data=27 giugno 2024 |accesso=3 luglio 2024}}</ref>, tratto compreso tra lo svincolo [[Autostrada A2 (Italia)|autostrada A2]] uscita Tarsia e la [[Strada statale 106 Jonica]]. La sopraelevata di Cosenza, collega lo svincolo Sud dell'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada A2]] con la [[strada statale 107 Silana Crotonese]] e con la [[stazione di Cosenza]]. Nel 2018 è stato inaugurato il [[ponte San Francesco di Paola]] sul fiume [[Crati]] progettato dall'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]].<ref>{{Cita testo |url=http://www.comune.cosenza.it/index.php?id_doc=2287&id_oggetto=10 |titolo=Il grande Santiago Calatrava costruirà il ponte sul Crati |editore=Comune di Cosenza |data=7 gennaio 2000 |accesso=24 febbraio 2023}}</ref><ref>{{Cita testo |url=http://www.urbanfile.it/index.asp?ID=3&SID=1128 |titolo=Cosenza {{!}} Ponte di Calatrava |editore=Urbanfile — Architetture urbane in Italia |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111127074617/http://www.urbanfile.it/index.asp?ID=3&SID=1128}}</ref>
 
=== Ferrovie ===
===Viale Parco, Ponte di Calatrava e Planetario ===
[[File:Stazione di Cosenza (IMG 20220623 073052).jpg|thumb|Fascio di binari della [[Stazione di Cosenza]]]]
[[Immagine:VIALE PARCO1 COSENZA.JPG|thumb|right||290px|Un tratto della corsia nord di Viale [[Giacomo Mancini]]]]
Il territorio comunale è attraversato dalla [[ferrovia Paola-Cosenza]], che collega la città con la [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|linea tirrenica meridionale]]. Il percorso originario, tortuosissimo e a [[Ferrovia a cremagliera|cremagliera]], è stato abbandonato e sostituito da un nuovo tracciato a trazione elettrica dal 1987.
Nel mese di giugno 2008 sono stati consegnati i lavori per il completamento dell'ultimo km (830 metri per la precisione) di Viale Parco intitolato al compianto [[Giacomo Mancini]] nel tratto cosentino che va dalla casa circondariale di Via Popilia al parco Nicholas Green che dovrebbe essere consegnato entro un anno dall'apertura dei cantieri alla cittadinanza. L'ultimo lotto si aprirà e chiuderà con una rotatoria che eviterà la realizzazione di altri semafori:la prima sarà realizzata all'altezza del carcere e disciplinerà il traffico proveniente dallo stesso viale attualmente aperto al traffico e da via Popilia, la seconda che sarà arredata con con fontane e verde attrezzato, all'altezza invece del torrente Campagnano che rappresenta il confine naturali di Cosenza e Rende. Il tracciato sarà realizzato attenendosi all'impianto strutturale del viale già fruibile, due carreggiate per i due sensi di marcia, separata al centro da una fascia di verde attrezzato con pista ciclabile, arredi urbani vari, panchine, aiuole e naturalmente l'impianto di illuminazione. Ad ovest sarà realizzato un controviale con spazi sosta riservati a margine <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2783]</ref>. Questo nuovo tratto si unirà al viale parco in fase di realizzazione nel comune di Rende attraverso la costruzione di un nuovo ponte di raccordo sul torrente [[Campagnano]] che verrà realizzato in sinergia dai comuni di Cosenza e di Rende, collegando il centro storico della città dei Bruzi con l'[[Unical]] e Settimo di [[Montalto Uffugo]] e quindi creando un 'altra infrastruttura fondamentale in chiave [[area urbana]] e città unica. Si attende con attesa spasmodica in città anche l'apertura dei cantieri dell'imponente ponte progettato dall'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]] e altri progetti importanti come il [[planetario]] il cui progetto è curato dall'architetto [[Antonio Monestiroli]], preside della facoltà di [[Architettura]] Civile del [[Politecnico di Milano]].
 
Nel comune si trovano le seguenti stazioni ferroviarie:
===Metropolitana leggera===
* [[Stazione di Cosenza]], conosciuta come "Cosenza Vaglio Lise" gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]], posta sulla [[Ferrovia Cosenza-Sibari|ferrovia Sibari-Cosenza]], vi si attesta anche la linea a [[scartamento ridotto]] delle [[Ferrovie della Calabria]] per [[Ferrovia Cosenza-Catanzaro|Catanzaro]].
Per quanto riguarda il settore della mobilità urbana, particolare importanza riveste la realizzazione della metropolitana leggera di superficie che avrà il compito di collegare in maniera veloce ed efficente l'area Cosenza-Rende all'università e più in generale la zona a sud di cosenza con la vasta area a nord <ref> Comunicato stampa Regione Calabria[http://www.regione.calabria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1174&Itemid=136]</ref>, opera simbolo dell'area urbana che inizia a diventare realtà. Secondo il tracciato già approvato dai Consigli di Cosenza e Rende, la metro in direzione nord correrà lungo il viale parco [[Giacomo Mancini]] che ne costituirà l'arteria preferenziale.
* [[Stazione di Cosenza Casali]]
* [[Stazione di Cosenza Centro]], posta sulla linea [[Ferrovia Cosenza-Catanzaro Lido|Cosenza - Catanzaro Lido]] delle [[Ferrovie della Calabria]].
* [[Stazione di Cosenza Campanella]]
* [[Stazione di Cosenza Monaco]]
La stazione di Cosenza, ricordata come [[Stazione di Cosenza (1877)|stazione di Cosenza vecchia]], è stata fino al 1987 lo scalo terminale delle [[ferrovia|linee]] delle [[Ferrovie dello Stato]] per [[Ferrovia Cosenza-Sibari|Sibari]] e [[Ferrovia Paola-Cosenza|Paola]].
 
Nella città inoltre è in servizio un [[servizio ferroviario urbano]], gestito dalle [[Ferrovie della Calabria]], in esercizio sulla tratta Cosenza Vaglio Lise-Cosenza Centro.
===Svincolo Cosenza Sud e tangenziale est===
Programmata la realizzazione dello svincolo autostradale (''[[Autostrada A3]]'' ("[[Salerno]] ↔ [[Reggio Calabria]]") ) a sud di Cosenza <ref> Comunicazione istituzionale della Provincia di Cosenza [http://www.provincia.cosenza.it/provincia/Comunica.nsf/0/CDE213F1A7F520A1C125740D00581F55]</ref>, fondamentale per la realizzazione del nuovo ospedale <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2672]</ref>, per liberare la città da gran parte del traffico automobilistico, e bilanciare lo sviluppo del territorio orientato da diversi anni verso nord, quindi indirizzandolo verso sud con lo scopo di valorizzare il centro storico. In questo contesto si inquadra anche la realizzazione della [[tangenziale]] est sulla destra del [[Crati]] che rappresenterà per l'area urbana cosentina un' altra importante arteria di accesso ed uscita fondamentale per decongestionare il centro urbano e attraversare la città e l'area urbana in tempi ridotti. <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2723]</ref>.
 
===Quartiere fieristicoMobilità urbana ===
I trasporti dell'area urbana di Cosenza vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da [[AMACO]],<ref>{{Cita testo |url=https://www.comune.castrolibero.cs.it/index.php?action=index&p=11174 |titolo=Linee Bus AMACO |accesso=21 febbraio 2024}}</ref> mentre la società Consorzio Autolinee Cosenza s.r.l. gestisce i collegamenti urbani con l'[[Università della Calabria]].<ref>{{Cita web|url=http://www.consorzioautolinee.it|titolo=Consorzio Autolinee Cosenza s.r.l.|accesso=30 aprile 2016}}</ref> Il 27 ottobre 2022 i consigli comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero hanno approvato l'ambito territoriale per l'unificazione del servizio di trasporto pubblico nell'area urbana cosentina.<ref name="ReferenceA"/>
È in dirittura d'arrivo anche il progetto esecutivo per la realizzazione del quartiere fieristico <ref> Comunicato stampa Comune di Cosenza[http://www.comune.cosenza.it/articolo.php?IDArticolo=2701]</ref> una struttura moderna, polifunzionale, tecnologicamente avanzata, in grado di garantire all'area urbana cosentina e all'intera regione non solo eccellenze nel campo delle attività produttive, ma anche numerosi servizi di primissimo livello nell’ambito di un sistema fieristico e congressuale . La nuova struttura comprenderà un padiglione espositivo su due livelli con facciata continua in vetro più un interrato, con una superficie coperta di 2.472 metri quadri; ma anche un centro congressi su due livelli interamente inglobati in un giardino pensile con sentieri piantumati, per una superficie coperta di 2.940 metri quadri. Gli spazi espositivi si svilupperanno per 5.100 metri quadri e comprenderanno 5 multisale a piano terra, da 100 a 140 posti, altre 3 multisale al primo piano per un totale di 1.524 posti e, in più, ristorante, bar, laboratori artigianali, depositi ed uffici direzionali.
 
Il centro storico è dotato di una serie di scale mobili e tapis-roulant che collegano il quartiere dello Spirito Santo a piazza XV Marzo.
==Amministrazione comunale==
[[Immagine:Consiglio comunale di Cosenza.jpg|thumb|200px|right|Consiglio comunale di Cosenza]]
[[Immagine:Palazzo dei bruzi.jpg|thumb|right|200px|Il Comune: Palazzo dei bruzi]]
{{Vedi anche|Sindaci di Cosenza}}
<!-- per inserire i dati amministrativi del Comune bisogna modificare i parametri di questa tabella -->
<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template ComuniAmministrazione-->
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto ( )-->
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= [[Salvatore Perugini (politico)|Salvatore Perugini]] <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli--> |DataElezione= 30/05/[[2006]] <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|partito=[[centrosinistra]]
|TelefonoComune= 0984 8131 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune= ipe@comune.cosenza.it <!--E-MAIL del comune-->
}}
*'''Assessori''':
**Giancarlo Morrone - Vice Sindaco
**Anna Maria Nucci, Francesco Ambrogio, Mario Veltri, Roberto D'Alessandro, Alessandra La Valle, Agostino Conforti, Enrico Carnevale, De Rose Giovanni, Maria Vuono, Matilde Ferraro, Amedeo Pingitore
 
Tra anni 2010 e 2020 era stato suggerito di realizzare una [[metrotranvia]] dal centro cittadino al campus universitario, ma ad oggi (2025) il progetto non ha avuto seguito.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Donata Marrazzo|url=https://www.ilsole24ore.com/art/la-metro-leggera-cosenza-destino-dell-incompiuta-220-milioni-euro-ADKgZDS|titolo=La metro leggera di Cosenza, il destino di un’incompiuta da 220 milioni di euro|sito=Il Sole 24 ORE|data=21 maggio 2020|accesso=3 febbraio 2025}}</ref>
===Circoscrizioni, frazioni e quartieri===
{{vedi anche|Borgo Partenope|Donnici|Sant'Ippolito (CS)}}
 
==== Piste ciclabili ====
Le '''circoscrizioni''' di Cosenza sono 7.</br>
La ciclopolitana di Cosenza, che si inquadra nell'ambito di un progetto più ampio di mobilità sostenibile della città, rappresenta un sistema di tragitti ciclabili metropolitani lungo circa {{M|30|u=km}} e consente il collegamento di tutto il sistema urbano mediante una serie di percorsi protetti, che si sviluppano fino ai territori contigui di [[Casali del Manco]], [[Castrolibero]] e [[Rende]].<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.cosenza.it/pagina1776_ciclopolitana.html |titolo=Ciclopolitana |accesso=13 ottobre 2020}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.legambiente.it/ecosistema-urbano-2020-italia-a-due-velocita/ |titolo=Ecosistema Urbano 2020, Italia a due velocità |data=9 novembre 2020 |sito=Legambiente |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
 
== Amministrazione ==
Le '''frazioni''' di Cosenza sono 3: [[Borgo Partenope]], [[Donnici]] e [[Sant'Ippolito (CS)|Sant'Ippolito]]. La storia di questi tre centri è molto simile. Tutti e tre nascono intorno al [[X secolo]], quando Cosenza venne invasa varie volte dai [[saraceni]] ed i suoi abitanti lasciarono la città per trovare rifugio sulle colline circostanti dando così vita ai famosi Casali cosentini.</br>
{{Vedi anche|Sindaci di Cosenza}}
 
=== Gemellaggi ===
I '''quartieri''' di Cosenza sono essenzialmente 10, 13 se si contano le frazioni. I quartieri poi sono divisi in piccoli e grandi rioni. A questi quartieri va poi aggiunto il centro città, che va dal Centro Storico ai quartieri a nord, e che comprende il corso pricipale (Mazzini), l'ospedale, le maggiori piazze (fra cui Bilotta ex Fera ed Europa), e le arterie stradali Misasi (ex via Roma) e viale della Repubblica
* {{Gemellaggio|Grecia|Salonicco}}<ref>{{Cita testo |autore=Giuseppe Di Donna |url=http://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_18605.html |titolo=Delegazione greca della città di Salonicco in visita a Palazzo dei Bruzi dal Sindaco Occhiuto |editore=Comune di Cosenza |data=8 luglio 2019 |accesso=19 luglio 2019}}</ref>
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Kenosha}}<ref>{{Cita testo |autore=Iole Perito |url=http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15481.html |titolo=Rinnovato il Patto di amicizia con la città di Kenosha. Cosenza invasa dai turisti americani |editore=Comune di Cosenza |data=13 luglio 2015 |accesso=15 luglio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150727074540/http://www.comune.cosenza.gov.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_15481.html}}</ref>
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Lansing}}
* {{Gemellaggio|Canada|Sault Sainte Marie|link=Sault Sainte Marie (Canada)}}
 
== Sport ==
*'''Centro Storico''' o Cosenza Vecchia
La città di Cosenza dal 2021 ospita in piazza Matteotti una sede territoriale di [[Sport e Salute]], presidio a sostegno del sistema sportivo di base e della comunità, la seconda sede italiana dopo quella centrale di Roma.<ref>{{Cita testo |url=https://sport.sky.it/altri-sport/2021/12/03/inaugurata-a-cosenza-sede-sport-e-salute |titolo=A Cosenza prima sede territoriale di Sport e Salute. Vezzali: "Opportunità per sport base" |sito=[[Sky Sport]] |data=3 dicembre 2021 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |url=https://www.corrieredellosport.it/news/altre-notizie/2021/12/03-87605904/sport_e_salute_inaugurata_a_cosenza_la_sede_del_nuovo_modello_territoriale |titolo=Sport e Salute, inaugurata a Cosenza la sede del nuovo modello territoriale |pubblicazione=[[Corriere dello Sport]] |data=3 dicembre 2021 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
*'''Via Popilia''', sicuramente il più popoloso (quasi un terzo dell'intera popolazione)
*'''Torrealta''', suddiviso in Torrealta superiore ed inferiore
*'''Panebianco''', che prende il nome dalla via che lo attraversa
*'''De Rada''',quartiere che prende il nome dalla via che lo attraversa ove vi è l'acquedotto
*'''Serra Spiga'''
*'''San Vito''', spesso erroneamente confuso con il quartiere adiacente allo stadio San Vito
*'''Città 2000'''
*'''Bosco De Nicola'''
*'''Stadio''', nel quale è posto anche il quartiere fieristico di Cosenza
*'''Gergeri''', ex campo nomadi recentemente smobilitato e verso cui sono partite discussioni per una riqualificazione strutturale
 
Nel 2020 ha ottenuto il titolo di [[città europea dello sport]].<ref>{{Cita testo |url=http://247.libero.it/lfocus/36562797/1/cosenza-conquista-il-titolo-di-citt-europea-dello-sport-2020/ |titolo=Cosenza conquista il titolo di città europea dello sport 2020 |sito=[[Libero (quotidiano)|Libero]] |urlmorto=sì |accesso=1 aprile 2020 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20210304121802/http://247.libero.it/lfocus/36562797/1/cosenza-conquista-il-titolo-di-citt-europea-dello-sport-2020/ }}</ref><ref>{{Cita testo |autore=Salvatore Bruno |url=https://www.lacnews24.it/sport/cosenza-proclamata-citta-europea-dello-sport-2020_64757/ |titolo=Cosenza proclamata Città Europea dello Sport 2020 |sito=[[LaC News24]] |data=4 ottobre 2018 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita testo |autore=Ilaria Quattrone |url=https://www.strettoweb.com/2018/10/cosenza-citta-europea-sport/760073/ |titolo=La città di Cosenza conquista il titolo di “Città Europea dello Sport 2020” |data=4 ottobre 2018 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
==Galleria fotografica==
<gallery>
Immagine:Cosenza.jpg|Corso Mazzini zona pedonale
Immagine:Cosenza-Centro_Storico.jpg|Panorama della città vecchia
Immagine:Cosenza-Corso_Telesio.jpg|Corso Telesio e il Liceo
Immagine:Fiume_crati_cosenza.jpg|Fiume [[Crati]]
Immagine:Cosenza_busento.jpg|Fiume [[Busento]]
Immagine:Chiesa san nicola cosenza.jpg|Chiesa di San Nicola
Immagine:Chiesa santa teresa cosenza.jpg|Chiesa di Santa Teresa
Immagine:Fontana villa vecchia 2.jpg|Cosenza, [[Villa Vecchia]]: Fontana2
Immagine:Gazebo villa vecchia.jpg|Cosenza, [[Villa Vecchia]]: Gazebo
Immagine:Statua italia cosenza.jpg|Cosenza, Piazza XV Marzo entrata della [[Villa Vecchia]]: Statua Italia
Immagine:Palazzo del governo.jpg|Cosenza, Piazza XV Marzo: Palazzo del Governo
Immagine:Palazzo degli uffici COSENZA.JPG|Cosenza, Piazza XI Settembre: Palazzo degli Uffici
Immagine:Chiesa S Domenico Cupola jpg.jpg|Chiesa di San Domenico, cupola
</gallery>
 
[[File:Cosenza Calcio 1987-88.jpg|miniatura|Il Cosenza Calcio nella stagione [[Serie C1 1987-1988|1987-1988]], promosso in Serie B]]
==Personalità legate a Cosenza==
;Calcio:
{{vedi anche|Personalità legate a Cosenza}}
*Il [[Cosenza Calcio]] è la principale formazione cittadina, milita in [[Serie C]]. Fondato nel [[1914]], ha disputato 26 stagioni nel campionato di [[Serie B]].
*L’[[Associazione Calcistica Dilettantistica Morrone|A.C. Morrone]] milita nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]].
;Calcio a 5:
*La [[Città di Cosenza Calcio a 5|Pirossigeno Cosenza]] milita nel campionato di [[Serie A (calcio a 5)|Serie A]].<ref>{{Cita web |url=https://www.pirossigenocosenza.it/ |titolo=Sito ufficiale |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
;Pallavolo:
*L'Associazione Sportiva Cosenza Pallavolo ha disputato il campionato italiano maschile di Serie A2 nelle stagioni 2002/2003 e 2003/2004 con la denominazione "Eurosport Brutium Pallavolo Cosenza" ed è presente nei campionati nazionali e giovanili con diverse selezioni. La prima squadra maschile, partecipa al campionato nazionale di B1. La prima squadra femminile milita in Serie D. La società G.M. Volley 2000 CS milita invece nel campionato femminile di Serie C.
;Pallamano:
*La squadra di pallamano, [[Pallamano Cosenza]] milita nel campionato di Serie A2.
;Pallanuoto:
*La squadra di pallanuoto maschile [[Associazione Sportiva Cosenza Nuoto]] milita nel campionato di [[Serie C (pallanuoto maschile)|Serie C]], con un lungo passato tra [[Serie A1 (pallanuoto maschile)|A1]] e [[Serie A2 (pallanuoto maschile)|A2]]. La squadra femminile attualmente partecipa al massimo campionato nazionale di [[Serie A1 (pallanuoto femminile)|Serie A1]].
;Rugby:
*La squadra di rugby [[CUS Cosenza#Rugby|CUS Cosenza]] milita nel campionato di Serie C.
;Football Americano:
*La squadra di football americano [[Sauk Wolves Cosenza]] nata nel 2010, che partecipa al Campionato Italiano di Football a 9, organizzato dalla Federazione Italiana di American Football.
;Scherma:
*La squadra di scherma [[Club Scherma Cosenza]] milita nel campionato di Serie B1.
;Ciclismo:
*Cosenza ha ospitato il [[Giro d'Italia]] nelle seguenti occasioni: nel [[Giro d'Italia 1929|1929]], con l'arrivo della quinta tappa e la partenza della sesta; nel [[Giro d'Italia 1930|1930]], con l'arrivo della quinta tappa e la partenza della sesta; nel [[Giro d'Italia 1949|1949]], con l'arrivo della terza tappa e la partenza della quarta; nel [[Giro d'Italia 1961|1961]], con l'arrivo della settima tappa e la partenza dell'ottava; nel [[Giro d'Italia 1967|1967]], con l'arrivo dell'ottava tappa e la partenza della nona; nel [[Giro d'Italia 1972|1972]], con l'arrivo della sesta tappa e la partenza della settima; nel [[Giro d'Italia 1976|1976]], con l'arrivo della quinta tappa e la partenza della sesta; nel [[Giro d'Italia 1981|1981]], con l'arrivo dell'ottava tappa e la partenza della nona; nel [[Giro d'Italia 1986|1986]], con l'arrivo della quinta tappa e la partenza della sesta; nel [[Giro d'Italia 1989|1989]], con l'arrivo della quarta tappa e la partenza della quinta; nel [[Giro d'Italia 2013|2013]], con la partenza della quinta tappa; nel 2020.
 
=== Impianti sportivi ===
==Note==
* [[Stadio San Vito-Gigi Marulla]] ([[Calcio (sport)|calcio]]): 20.987 posti a sedere, ospita le partite del {{Calcio Cosenza|N}}
<references />
* Campo Scuola [[CONI]] sito in via Degli Stadi ([[atletica leggera]])<ref>{{Cita web |url=http://www.cosenzak42.it/ultime-notizie/item/945-ritorna-a-nuovo-splendore-la-pista-del-campo-scuola.html |titolo=Ritorna a nuovo splendore la pista del campo scuola |data=8 dicembre 2020 |accesso=21 febbraio 2024}}</ref>
* [[PalaFerraro]] ([[calcio a 5]], [[pallavolo]], [[pallacanestro]]): 1.200 posti a sedere
* Palazzetto dello sport di via Casali (calcio a 5, [[pallamano]], pallavolo, [[Tamburello (sport)|tamburello]])
* Palazzetto dello sport di Donnici (calcio a 5, pallamano, pallavolo)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Luca Irwin Fragale, ''Microstoria e Araldica di Calabria Citeriore e di Cosenza. Da fonti documentarie inedite'', Banca Ca.Ri.Me., Milano 2016, ISBN 8899627118
* {{Cita libro |autore=Giovanni Multari |titolo=Cosenza, la città e il fiume. Tra geografia e architettura |città=Soveria Mannelli (Catanzaro) |editore=[[Rubbettino]] |anno=2013 |ISBN=978-88-498-3736-0}}
* {{cita libro |autore=Fulvio Terzi |titolo=La città ripensata. Urbanistica e architettura a Cosenza tra le due guerre |anno=2010 |edizione=1 |editore=Progetto 2000 |città=Cosenza |isbn=978-88-8276-343-5}}
* {{cita libro |autore=Fulvio Terzi |titolo=Cosenza: Medioevo e Rinascimento |anno=2014 |editore=Pellegrini |città=Cosenza |isbn=978-88-6822-150-8}}
* {{cita libro |autore=Giorgio De Leonardis |titolo=Un tesoro d'arte veneto in terra di Calabria. Il trittico di [[Bartolomeo Vivarini]] a [[Zumpano]] |anno=2010 |editore=[[Editori Laterza|Giuseppe Laterza Edizioni]] |città=Bari |isbn=88-8231-564-9 |cid=De Leonardis, 2010}}
* {{cita libro |autore=Enzo Stancati |titolo=Cosenza nei suoi quartieri |anno=2007 |volume=4 voll. |editore=Pellegrini |città=Cosenza |isbn=978-88-8101-412-5}}
* {{cita libro |autore=Vincenzo Corvino |autore2=Giovanni Multari |titolo=I rivocati. Programma integrato di interventi a Cosenza, Longobardi |città=Napoli |anno=2002 |ISBN=978-88-8090-159-4}}
* {{cita libro |autore=Giovanni Soda |titolo=Politiche e piani in medie città del Sud Italia: Politiche urbane a Cosenza |anno=2002 |città=Cosenza |cid=Soda, 2002}}
* {{cita libro |autore=Vincenzo Napolillo |titolo=Storia di Cosenza, da luogo fatale a città d'arte |anno=2001 |editore=Falco |città=Cosenza |isbn=88-89848-08-1 |cid=Napolillo, 2001}}
* {{cita libro |autore=[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]] |titolo=Viaggio in Calabria |traduttore=Antonio Coltellaro |anno=1996 |editore=Rubbettino |città=Soveria Mannelli (Catanzaro) |isbn=88-7284-445-2 |cid=Dumas, 1996}}
* {{cita libro |autore=Enzo Stancati |titolo=Cosenza e la sua provincia dall'Unità al fascismo |anno=1988 |editore=Pellegrini |città=Cosenza |cid=Stancati, 1988 |sbn=PAL0109678}}
* {{cita libro |titolo=Alle origini dell'Accademia Cosentina. L'Accademia Parrasiana, in Accademia Cosentina |anno=1984 |città=Cosenza |pp=41-57 |sbn=CSA0104976}}
* {{cita libro |autore=Enzo Stancati |titolo=Cosenza: Toponomastica e Monumenti |anno=1979 |editore=Brenner |città=Cosenza |sbn=CSA0005209}}
* {{cita libro |autore=Luigi Caruso |titolo=Storia di Cosenza |anno=1970 |editore=Edizioni di Storia Patria |città=Cosenza |sbn=CSA0002635 |cid=Caruso, 1970}}
* {{cita libro |autore=Cesare Minicucci |titolo=Cosenza Sacra |anno=1932 |editore=Domenico Chiappetta |città=Cosenza |sbn=PAL0174279}}
* {{cita libro |curatore=[[John Bassett Trumper]] |curatore2=Antonio Medici |curatore3=Marta Maddalon |titolo=Toponomastica Calabrese |città=Roma |editore=[[Gangemi Editore|Gangemi]] |anno=2000 |isbn=88-492-0071-4}}
* {{cita libro |curatore=John Bassett Trumper |titolo=Vocabolario Calabro. Laboratorio del Vocabolario Etimologico Calabrese |volume=2 voll. |città=Alessandria |editore=[[Edizioni dell'Orso|Dell'Orso]] |annooriginale=Bari, Laterza, 2001 |anno=2017-2019 |isbn=978-88-6274-780-6 |sbn=CFI1004175}}
* {{cita libro |autore=John Bassett Trumper |titolo=Geostoria Linguistica della Calabria |città=Ariccia (Roma) |editore=[[Aracne Editrice|Aracne]] |anno=2016 |sbn=CSA0149136}}
* {{Cita libro |curatore=[[Biblioteca nazionale di Cosenza]] |titolo=Passeggiando per vecchi quartieri: itinerario toponomastico-pittorico-fotografico |anno=1996 |editore=Rubbettino |città=Soveria Mannelli (Catanzaro) |ISBN=978-8872844571}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons|q|wikt=Cosenza|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{collegamenti esterni}}
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Calabria/Provincia_di_Cosenza/Localit%c3%a0/Cosenza/|Cosenza}}
* {{Treccani|cosenza_(Federiciana)|COSENZA|autore=Pietro De Leo|anno=2005|accesso=24 febbraio 2024}}
*[http://www.pianostrategicocosenzarende.it/index.php?option=com_content&task=view&id=23&Itemid=44 Piano Strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020]
*[http://www.unical.it Università della Calabria Unical]<br>
*[http://www.cosenzameteo.altervista.org/dati%20stazione%20meteo%20Cosenza%20citta.htm Dati meteo stazione di Cosenza città]
 
 
{{Cosenza}}
 
{{Provincia di Cosenza}}
 
{{Cosenza}}{{Comuni della Valle del Crati}}{{Comuni della provincia di Cosenza}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Città romane della Regio III Lucania et Bruttii}}
{{Via Capua-Regium}}
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