Lago Albano: differenze tra le versioni

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{{Massa d'acqua
{{Coord|41|45|00|N|12|40|00|E|type:waterbody_region:IT-RM|display=title}}
|Nome = Lago Albano
|Immagine = Panoramica Lago Albano.jpg
|Didascalia = Panoramica del Lago Albano
|Stato = ITA
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|Altri stati =
|Div amm 1 = {{IT-LAZ}}
|Div amm 2 = {{IT-RM}}
|Div amm 3 = [[Albano Laziale]], [[Castel Gandolfo]]
|Latitudine = 41.75
|Longitudine = 12.666667
|Altitudine = 293<ref name=notaprov/>
|Superficie = 6<ref name="notaprov">{{cita web|url=http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/territorio/approfondimento/4759|titolo=Provincia di Roma - Il lago Albano (13-11-2008)|accesso=26 ottobre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110515101203/http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/territorio/approfondimento/4759|dataarchivio=15 maggio 2011}}</ref>
|Profondità = 168
|Profondità media =
|Volume = 0,468
|Coste = 10
|Origine = vulcanico
|Bacino =
|Immissari = nessuno
|Emissari = emissario artificiale
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|Insenature =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
 
Il '''lago Albano''' ({{Latino|Lacus Albanus}}), anche detto '''lago di [[Albano Laziale|Albano]]''' o '''lago di Castel Gandolfo''', è un lago di origine vulcanica situato in [[provincia di Roma]] nell'area dei [[Castelli Romani]], sui [[Colli Albani]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Sara Stopponi|url=https://www.ingv.it/newsletter-ingv-n-5-maggio-2020-anno-xiv/i-colli-albani-alla-scoperta-del-vulcano-di-roma|titolo=I Colli Albani. Alla scoperta del vulcano di Roma|sito=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia|data=2020-03-13|accesso=2025-02-04}}</ref>
 
Di forma quasi circolare, sulle sue coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani, come il [[Villaggio delle Macine]], l'emissario artificiale ed i ninfei dorico e [[Ninfeo del Bergantino|del Bergantino]], quest'ultimo parte integrante del complesso della [[Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)|villa albana di Domiziano]].
 
Presso questo lago si tennero le gare di [[canottaggio]] e di canoa/kayak delle [[Olimpiadi di Roma|Olimpiadi di Roma del 1960]].
 
== Geografia fisica ==
{{Approfondimento
|titolo=Le origini del nome
|contenuto=
La denominazione dello specchio d'acqua "lago Albano",<ref>{{Cita|Ravaglioli|p. 286}}.</ref> intende "albano" semplicemente come aggettivo, senza alcun riferimento all'omonima cittadina di [[Albano Laziale]],<ref name="notaghy">{{cita web|url=http://www.percorsigastronomici.it/percorsienogastronomici/Portale/tema_itinerario.aspx?reg=l&tema=283&tappa=318|titolo=MIBAC, I percorsi enogastronomici nelle regioni italiane - I Colli Albani (ultimo aggiornamento ottobre 2011)|accesso=22 ottobre 2011}}</ref> ma semmai all'antica [[metropoli]] -nel senso etimologico del termine- latina di ''[[Alba Longa]]''.
 
Il toponimo "albano" infatti deriva all'intera zona da quella città, mitica [[Alba Longa|capitale]] della [[Lega Latina]] fondata dal figlio di [[Enea]], [[Ascanio]], e rasa al suolo intorno al [[VI secolo a.C.]] dai [[Civiltà romana|Romani]], secondo la tradizione sotto il regno di [[Tullo Ostilio]]. L'ubicazione esatta della città non era chiara neppure agli storiografi romani, ed oggi l'ipotesi più accreditata è che sorgesse sopra il versante orientale o sud-orientale del lago Albano, alle pendici di [[Monte Cavo]],<ref>{{Cita|Nibby|p. 61}}.</ref><ref>[[Girolamo Torquati]], ''Studi storico-archeologici sulla città e sul territorio di Marino - vol. I'', [[Marino (Italia)|Marino]] 1974.</ref><ref>Pino Chiarucci, ''La civiltà laziale e gli insediamenti albani in particolare''', in ''Atti del corso di archeologia tenutosi presso il [[Museo civico (Albano Laziale)|Museo civico di Albano Laziale]] nel 1982-1983'', p. 39, [[Albano Laziale]] 1983.</ref> appunto "vicino ad una montagna e ad un lago, occupando lo spazio tra i due", come riferisce lo storico di età imperiale Dionigi d'Alicarnasso<ref>{{cita web|url=http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Dionysius_of_Halicarnassus/1C*.html|titolo=Dionigi di Alicarnasso, Antichità Romane, I 66|accesso=22 ottobre 2011|lingua=en}}</ref>.
 
Ad ogni modo la denominazione "''albanus''" si estese indistintamente al ''Mons Albanus'', il monte sacro a [[Giove Laziale]] convenzionalmente identificato con lo stesso Monte Cavo, l{{'}}''aqua'' ed il ''rivus Albanus'', nome attribuito a più corsi d'acqua o acquedotti della zona, l{{'}}''ager Albanus'' disseminato di [[Villa romana|ville repubblicane ed imperiali]], ''albanae'' anch'esse, ed infine il ''lacus Albanus''. Solo nel [[II secolo]] l'imperatore [[Settimio Severo]] edificò all'interno delle grandi proprietà imperiali della [[Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)|villa albana di Domiziano]] (l{{'}}''Albanum Domitiani'') i ''[[Castra Albana]]'', nucleo di sviluppo dell'attuale [[Centro di Albano Laziale|centro storico di Albano]] in epoca altomedioevale.}}
 
=== Territorio ===
{{Vedi anche|Colli Albani}}
 
Le pendici vulcaniche del [[Monte Cavo]] (949&nbsp;m) dividono il lago Albano dall'altro lago vulcanico del complesso, il [[lago di Nemi]]. Comunque i due crateri di Albano e di Nemi sono soltanto i più recenti edifici vulcanici di una lunga ed antica serie.
 
Entrambi si trovano ai bordi del ''complesso vulcanico dei Colli Albani'', il [[Vulcano Laziale]] identificabile dall'edificio [[Monte Tuscolo|Tuscolano]]-[[Monte Artemisio|Artemisio]]. I limiti della zona vulcanica sono delimitati da un grande cerchio che, partendo da [[Albano Laziale]], passa per [[Castel Gandolfo]], [[Rocca di Papa]], [[Marino (Italia)|Marino]], [[Grottaferrata]], [[Rocca Priora]], [[Velletri]] e [[Genzano di Roma]].
 
Durante la fase terminale dell'attività vulcanica, l'incontro tra masse di [[magma]] e [[falda acquifera|falde acquifere]] favorì la formazione di numerosi laghi, dei quali il lago Albano ed il lago di Nemi sono gli unici rimasti fino ad oggi<ref>[http://www.agroromano.net/vulcanolaziale/index.htm Agro Romano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100130123819/http://www.agroromano.net/vulcanolaziale/index.htm |data=30 gennaio 2010 }}.</ref>.
 
L'attività eruttiva è cessata o in stato di quiescenza da millenni. Alcuni studi hanno ipotizzato che le ultime eruzioni potessero datarsi a circa 5000 anni fa, con fenomeni di ribollimento e tracimazione del lago e conseguenti devastanti [[lahar]] su tutta la piana di Ciampino. Oggi è ancora possibile registrare fenomeni vulcanici sia pure di entità modesta, emanazioni gassose tossiche, deformazioni del suolo e frequenti piccoli terremoti spesso in sciami (alcuni dei quali distruttivi in passato).
 
=== Geologia ===
{{Vedi anche|Vulcano Laziale}}
 
Il massiccio dei Colli Albani è costituito in gran parte da materiale vulcanico, che assume diversa consistenza e diversa denominazione a seconda della zona di provenienza. Nell'area tuscolana, ad esempio, si trova un tipo di tufo detto [[Pietra sperone|pietra sperone del Tuscolo]], così chiamato perché compone l'[[Monte Tuscolo|omonima altura]]; altrove, nella [[Valle Latina (Colli Albani)|Valle Latina]], abbonda il [[tufo]]; tra [[Marino (Italia)|Marino]], [[Ariccia]] ed [[Albano Laziale]] si scava una pietra chiamata [[peperino]] (le cave più celebri della zona erano [[Quartiere Cave di Peperino|quelle di Marino]], dismesse nel secondo dopoguerra); si trovano anche [[selce]] e [[pozzolana]].
 
I bordi interni del cratere occupato dal lago sono formati da detriti di falda.<ref name="nota9">Carta Geologica d'Italia, foglio 150 ([[Roma]]), edizione [[1967]].</ref> Specialmente nel versante orientale sui bordi si trovano dei valloni scoscesi chiamati "pentime", scavati dall'acqua proveniente dal sovrastante [[Monte Cavo]]. Recentemente ([[2000]]-[[2001]] e [[2010]]-[[2011]]) sono stati compiuti lavori di sistemazione del tracciato di uno dei fossi scavati dall'acqua, quello di Pentima Stalla, per evitare le frequenti inondazioni invernali.<ref>{{cita web|url=http://www.regione.lazio.it/binary/web/ingnat_interventi/MonitoraggioPentimaStallaRoccaPapa.1234790814.pdf|titolo=Regione Lazio ed Università della Tuscia - Campi d'Annibale e Pentima Stalla (ultimo aggiornamento aprile 2009)|accesso=24 ottobre 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://castelli.romatoday.it/grottaferrata/ultimazione-lavori-fosso-pentima-stalla.html|titolo=Francesca Ragno, In via di completamento i lavori del Fosso di Pentima Stalla, in Castelli Roma Today (18-10-2011)|accesso=24 ottobre 2011}}</ref>
 
La spiaggia del lago, invece, è formata da ghiaia ed argilla alluvionale recentemente sovrapposta al riempimento non affiorante, databile al [[pleistocene]].<ref name=nota9/> La sabbia è caratterizzata dal colore nero cenere, che dimostra l'origine vulcanica delle rocce da cui proviene.
 
=== Morfologia ===
Il lago Albano possiede una forma singolare nel panorama dei laghi vulcanici. Questi in genere sono circolari, e presentano dolci pendii formati da anelli concentrici di roccia vulcanica: si pensi ai [[Lago di Bolsena|laghi di Bolsena]], [[Lago di Bracciano|di Bracciano]], oppure ai vicini laghi prosciugati dei [[Colli Albani]], antichi crateri secondari del [[Vulcano Laziale]], come [[Vallericcia]], Valle Marciana, il Laghetto di [[Pavona]].<ref name="nota10">{{cita web|url=http://www.igmi.org/pubblicazioni/atlante_tipi_geografici/pdf/72.pdf|titolo=Donatella De Rita (Università di Roma Tre), Caldere e crateri, pp. 1-4|accesso=24 ottobre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060510192005/http://www.igmi.org/pubblicazioni/atlante_tipi_geografici/pdf/72.pdf|dataarchivio=10 maggio 2006}}</ref>
 
Albano invece presenta la forma di un ovale allungato con asse maggiore in direzione NO-SE, pendii ripidissimi sul versante meridionale e più dolci, ma sempre scoscesi, a settentrione.
[[File:Lago Albano - Monte Cavo.JPG|left|thumb|Lago Albano e Monte Cavo]]
Questa forma anomala sarebbe dovuta all'origine complessa del cratere del lago Albano, originato da almeno cinque diverse esplosioni.<ref name=nota10/> Per inciso, anche il [[lago di Nemi]], per molti versi considerato "gemello" di quello Albano, presenta una forma caratteristica ed anomala, "ad otto", poiché almeno due in quel caso furono le esplosioni che lo originarono.<ref name=nota10/>
 
Quanto alla ripidezza delle pareti del cratere accentuata nella parte meridionale, si spiega con l'intersezione tra l'esplosione e la sovrastante colata lavica prodotta da un edificio ben più grande, quello cosiddetto delle Faete.<ref name=nota10/> A settentrione invece l'esplosione trovò meno materiale sopra di sé, perché non c'era nessun cratere vulcanico in quella zona, ma solo colate laviche di altri edifici.
 
=== Idrografia ===
L'unico emissario, artificiale, non è più attivo. La superficie del lago è situata a circa trecento metri di altitudine. Tra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e il [[2014]], il livello delle acque si è abbassato di 5 metri. Il fenomeno (che interessa anche il vicino [[Lago di Nemi]]) viene attribuito sia a cause naturali sia al consumo d'acqua: la notevole antropizzazione e lo sviluppo dell'agricoltura intensiva avrebbero comportato un sovrasfruttamento della falda acquifera albana<ref>{{Cita web|url=https://ilcaffe.tv/articolo/213029/il-lago-albano-cala-ancora-serve-lo-stop-ai-prelievi-in-autunno-inverno-per-farlo-risalire|titolo=Il lago Albano cala ancora: "Serve lo stop ai prelievi in autunno/inverno per farlo risalire"|autore=Daniele Castri|sito=Il Caffe|data=2023-12-14|lingua=it-IT|accesso=2023-12-17}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Marcello Loisi|url=https://castelliromani.news/lago-albano-si-prosciuga|titolo=Sovrasfruttamento e siccità: il Lago Albano si prosciuga|pubblicazione=CastelliRomani.news|data=16 novembre 2023}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Roberto Sinibaldi|url=https://castelliromani.news/maurizio-bocci-lago-albano/|titolo=Maurizio Bocci sul lago Albano: “Stato di emergenza ambientale”|pubblicazione=CastelliRomani.news|data=9 maggio 2024}}</ref>.
 
[[File:Lago Albano.JPG|thumb|Lago Albano al mattino con nebbia in diradamento]]
 
=== Clima ===
Il clima del Lago è molto umido e sensibilmente più freddo di quello del soprastante abitato di [[Castel Gandolfo]] a causa del fenomeno dell'[[inversione termica]].
 
La sponda più piovosa è probabilmente quella est che risente dello ''[[stau]]'' delle nuvole che, provenienti da ovest, ne risalgono i fianchi. La sponda ovest risente invece dei venti di caduta occidentali, ma soprattutto di forti raffiche di [[scirocco]] che possono arrivare a creare delle [[mareggiata|mareggiate]] in miniatura.
 
Dall'aprile [[1995]] a tutto il [[2001]], a quota 436 metri è stata attiva una stazione pluviometrica dell'[[Ufficio idrografico e mareografico regionale del Lazio|Ufficio Idrografico]] di [[Roma]]<ref>{{Cita web |url=http://www.idrografico.roma.it/ |titolo=Ufficio Idrografico di Roma |accesso=8 giugno 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181017144830/http://www.idrografico.roma.it/ |dataarchivio=17 ottobre 2018 |urlmorto=sì }}</ref>; per quanto riguarda temperature e venti, non è possibile utilizzare le rilevazioni di stazioni vicine come [[Ariccia]] Catena che risentono troppo del fenomeno dell'[[inversione termica]] per essere paragonabili.
 
Dal novembre [[2011]] è attiva una stazione meteo sul lato ovest del Lago a quota 295 metri<ref>[http://www.meteocastelli.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=53&id=497&Itemid=102 Stazione meteorologica del Lago Albano], Lago Albano 295 m s.l.m.</ref>:
 
{{ClimaAnnuale
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}}
* [[Classificazione climatica]]: zona D, 1966 GR/G
* [[Diffusività atmosferica]]: media
 
== Flora, fauna ed aspetti ambientali ==
Il '''Lago Albano''', chiamato anche ''Lago di Castelgandolfo'' o, più comunemente, ''Lago di Albano'', trae il suo nome dal latino "''Albanus''", la cui radice ''*alp-'' si ritiene sia correlata etimologicamente alle caratteristiche alture del territorio circostante. D'altronde la principale città latina, [[Alba Longa]], si trovava nelle vicinanze.
{{Vedi anche|Parco Regionale dei Castelli Romani}}
 
[[File:Stadio Marino.jpg|thumb|upright=0.7|left|Lo [[Stadio comunale Domenico Fiore|stadio comunale "Domenico Fiore"]] di [[Marino (Italia)|Marino]] immerso nel verde del [[Bosco Ferentano]] e sullo sfondo, oltre il cratere, il lago Albano.]]
Si tratta del [[lago]] più profondo nel [[Lazio]] (170 m), posto nel territorio dei [[Colli Albani]] a sud di [[Roma]], lungo circa 3,5 km, largo 2,3 km, con un perimetro di circa 10 km ed un volume della massa liquida di circa 460 milioni di metri cubi d'acqua. È nato dall’unione di due [[Cratere vulcanico|crateri vulcanici]], origine testimoniata dalla forma ellittica del lago e, sul fondo, da una strozzatura mediana di 70 metri indicante il limite tra i due crateri.
 
Il lago Albano costituisce dal punto di vista ambientale un microcosmo isolato dal paesaggio circostante. Anche se in età antica era stato costruito un emissario artificiale, come tutti i laghi vulcanici, il lago Albano non dispone di fiumi [[immissario|immissari]] o [[emissario|emissari]] attivi che possano garantire un consistente ricambio idrico. Il lago riceve l'acqua solo dal [[Bacino imbrifero montano|bacino imbrifero]] e da alcune sorgenti sottolacustri.
==Aspetti geologici==
Le pendici vulcaniche del [[Monte Cavo]] (949 m) dividono il lago Albano dall'altro lago vulcanico del complesso, il [[lago di Nemi]]. Comunque i due crateri di Albano e di Nemi sono soltanto i più recenti edifici vulcanici di una lunga ed antica serie.
 
Paradossalmente, proprio i problemi ambientali della zona hanno finalmente contribuito a focalizzare maggiormente l'attenzione sul bacino del lago Albano e del lago di Nemi. La loro importanza ([[botanica]], [[archeologia|archeologica]] e [[storia|storica]]), durante il [[dopoguerra]], era stata trascurata.
Entrambi si trovano ai bordi dell’antichissimo ''complesso vulcanico dei Colli Albani'', il [[Vulcano Laziale]] identificabile dall'edificio [[Tuscolo|Tuscolano]]-[[Monte Artemisio|Artemisio]]. I limiti della zona vulcanica sono delimitati da un grande cerchio che, partendo da [[Albano Laziale]], passa per [[Castel Gandolfo]], [[Marino]], [[Grottaferrata]], [[Rocca Priora]], [[Velletri]] e [[Genzano di Roma]].
 
Un recente studio dell'[[Istituto Superiore di Sanità]] si è occupato della caratterizzazione ecologica dell'habitat all'interno del [[Parco regionale dei Castelli Romani]], prendendo in considerazione parametri biologici, chimici, idrologici ed ecosistemici.
Durante la fase terminale dell'attività vulcanica, l'incontro tra masse di [[magma]] e [[Falda acquifera|falde acquifere]] favorì la formazione di numerosi laghi, dei quali il Lago Albano ed il Lago di Nemi sono gli unici rimasti fino ad oggi <ref>[http://www.agroromano.net/vulcanolaziale/index.htm Agro Romano].</ref>
 
I risultati ottenuti hanno mostrato una situazione alquanto compromessa. Le analisi della componente fitoplanctonica nelle acque lentiche lacustri, in particolare, hanno addirittura permesso il rinvenimento di alcune specie di alghe che, oltre che indicatrici di inquinamento organico, appartengono a generi produttori di tossine<ref>P. Formichetti, N. Rossi e L. Mancini, ''Le acque del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani (Roma)'', Rapporti ISTISAN 07/8, Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2007, ISSN 1123-3117 [http://www.iss.it/publ/rapp/cont.php?id=2080&lang=1&tipo=5&anno=2007 Istituto Superiore di Sanità: Pubblicazioni: Rapporti ISTISAN:] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929090550/http://www.iss.it/publ/rapp/cont.php?id=2080&lang=1&tipo=5&anno=2007 |data=29 settembre 2007 }}.</ref>.
L’attività eruttiva è cessata ormai da millenni, ma in questa zona è ancora possibile registrare fenomeni vulcanici sia pure di entità modesta.
 
Le rive e le acque del lago sono afflitte da seri problemi di inquinamento ([[ossigeno disciolto]] nell'acqua, [[Escherichia coli|coliformi]], rifiuti dispersi nell'ambiente), per cui vige molto spesso il divieto di balneazione in varie zone.<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.albanolaziale.roma.it/Comune/Documenti/schema_ordinanze.asp?o_numero=121&o_anno=2007 |titolo=Comune |accesso=23 luglio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070613143458/http://www.comune.albanolaziale.roma.it/comune/Documenti/schema_ordinanze.asp?o_numero=121&o_anno=2007 |dataarchivio=13 giugno 2007 |urlmorto=sì }}</ref>
==Aspetti ambientali==
[[Immagine:Castel Gandolfo.jpg|250px|thumb|Riva del lago a Castelgandolfo]]
Il lago Albano costituisce dal punto di vista ambientale un caso speciale: infatti, il bordo del cratere lo rende una sorta di microcosmo isolato dal paesaggio circostante. Anche se in età antica era stato costruito un emissario artificiale, come tutti i laghi vulcanici, il lago Albano non dispone di fiumi [[immissario| immissari]] o [[emissario| emissari]] attivi che possano garantire un consistente ricambio idrico. Il lago riceve l'acqua solo dal [[Bacino imbrifero montano|bacino imbrifero]] e da alcune sorgenti sottolacustri. Un recente studio dell'[[Istituto Superiore di Sanità]] si è occupato della caratterizzazione ecologica dell'habitat all'interno del [[Parco regionale dei Castelli Romani]], prendendo in considerazione parametri biologici, chimici, idrologici ed ecosistemici. I risultati ottenuti hanno mostrato una situazione alquanto compromessa. Le analisi della componente fitoplanctonica nelle acque lentiche lacustri, in particolare, hanno addirittura permesso il rinvenimento di alcune specie di alghe che, oltre che indicatrici di inquinamento organico, appartengono a generi produttori di tossine<ref>P. Formichetti, N. Rossi e L. Mancini, ''Le acque del Parco Naturale Regionale dei Castelli Romani (Roma)'', Rapporti ISTISAN 07/8, Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2007, ISSN 1123-3117 [http://www.iss.it/publ/rapp/cont.php?id=2080&lang=1&tipo=5&anno=2007].</ref>. Le rive e le acque del lago sono afflitte da seri problemi di inquinamento ([[ossigeno disciolto]] nell'acqua, [[Escherichia coli|coliformi]], rifiuti dispersi nell'ambiente), per cui vige molto spesso il divieto di balneazione in varie zone. <ref>[http://www.comune.albanolaziale.roma.it/Comune/Documenti/schema_ordinanze.asp?o_numero=121&o_anno=2007 Comune]</ref>. Tra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e il [[2003]], il livello delle acque si è abbassato di quasi 3 metri. Il fenomeno (che interessa anche il vicino [[Lago di Nemi]]) viene attribuito al consumo d'acqua: la notevole antropizzazione e lo sviluppo dell'agricoltura intensiva avrebbero comportato un sovrasfruttamento della falda acquifera albana.
 
Ad ogni modo, la [[flora]] è composta da piante a grosso e medio fusto (il [[Quercus ilex|leccio]], il [[Tilia|tiglio]], i [[Carpinus|carpini]], il [[Corylus avellana|nocciolo]], la [[Quercus pubescens|roverella]], l'[[Acer (botanica)|acero]], l'[[Alnus|ontano]], gli [[Ulmus|olmi]] ed il [[Populus nigra|pioppo nero]]) e da arbusti (come il [[Lauro (arbusto)|lauro]], l'[[Fraxinus ornus|orniello]], l'[[Ilex aquifolium|agrifoglio]], le [[Genista|ginestre]], il [[Crataegus monogyna|biancospino]], il [[Sambucus nigra|sambuco nero]], il [[Ligustrum|ligustro]], il [[Ruscus aculeatus|pungitopo]] ed il [[Cornus mas|corniolo]]).<ref name="notanis">{{Cita|Nisio|p. 75}}.</ref> Nel sottobosco crescono ciclamini, anemoni, viole, ranuncoli e talvolta fragole e funghi.<ref name=notanis/>
==Aspetti archeologici==
[[Immagine:George Inness 001.jpg|250px|right|thumb|Lago di Albano, [[George Inness]], 1869]]
Paradossalmente, proprio i problemi ambientali della zona (isolata dal resto del paesaggio dai bordi del cratere) hanno finalmente contribuito a focalizzare maggiormente l’attenzione sul bacino del lago Albano e del lago di Nemi. La loro importanza ([[botanica]], [[archeologia|archeologica]] e [[storia|storica]]), durante il [[dopoguerra]], era stata trascurata.
 
Per quanto riguarda la popolazione animale, vi si trovano il [[Erinaceus europaeus|riccio]], il [[Meles meles|tasso]], la [[Vulpes|volpe]] e lo [[scoiattolo]], seppure notevolmente disturbati dalla massiccia presenza umana.<ref name=notanis/> Tra gli uccelli il cormorano, la folaga, la gallinella d'acqua, il germano reale ed in misura minore il martin pescatore, oltre a colonie di gabbiani non stanziali.<ref name=notanis/>
Attorno al [[395 a.C.]], all'epoca delle lotte di Roma contro [[Veio]], era stato costruito un tunnel di scarico, attraverso le pareti del cratere, che fungeva da emissario qualora il livello del lago avesse superato l'imbocco. Si trattava di un opera di ingegneria idraulica particolarmente interessante per i tempi, la cui costruzione, secondo lo storico [[Tito Livio]], sarebbe stata originata da una profezia dell' [[oracolo di Delfi]]: la vittoria dei Romani contro Veio sarebbe stata possibile solo nel giorno in cui le acque del lago fossero state incanalate e utilizzate per irrigare i campi<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe Condita'', V, 15-16.</ref>. La quota dell'emissario è di 293 m s.l.m., circa 70 m inferiore a quella precedente. Il tunnel, lungo 1200 m, largo 1,20 m ed alto 2 m, sbocca in località "Le Mole" sotto Castel Gandolfo.
 
La fauna ittica invece, la più interessante dal punto di vista economico, si compone di pesci d'acqua dolce autoctoni come la [[Sarmarutilus rubilio|rovella]], il [[Esox cisalpinus|luccio]], il [[Barbus tyberinus|barbo]], il [[Squalius squalus|cavedano]], l'[[Anguilla anguilla|anguilla]], la [[Salmo trutta|trota]], la [[Tinca tinca|tinca]], lo [[Gasterosteus aculeatus|spinarello]] e la [[Scardinius scardafa|scardola]].
Durante e dopo l’epoca degli antichi romani si svolgevano sul lago delle [[Naumachia|naumachie]], ossia degli spettacoli sotto forma di battaglie navali, sicché anche il fondolago è ricco di reperti.
 
Diverse sono le specie alloctone introdotte, tra quelle d'acqua dolce: la [[Cyprinus carpio|carpa]], il [[Lepomis gibbosus|persico sole]], l'[[Alosa agone|agone]], il [[Perca fluviatilis|persico reale]],<ref name=notanis/> insieme a numerose specie introdotte d'acqua salata come il [[Mugil cephalus|cefalo]], il [[Atherina boyeri|latterino]] ed il ''[[Palaemonetes antennarius]]'', un [[Crustacea|crostaceo]].<ref name=notanis/>
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia dei Castelli Romani}}
 
=== La civiltà laziale ===
{{Vedi anche|Villaggio delle Macine}}
 
Il primo insediamento umano sulle rive del lago Albano è un villaggio [[Palafitta|palafitticolo]] rinvenuto nel [[1984]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/19/riemerso_villaggio_preistorico_quattromila_anni_co_10_031019033.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100523202115/http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/19/riemerso_villaggio_preistorico_quattromila_anni_co_10_031019033.shtml|titolo=Piera Lombardi, È riemerso un villaggio preistorico di quattromila anni fa, in Il Corriere della Sera del 19 ottobre 2003|accesso=24 ottobre 2011|urlmorto=sì|dataarchivio=23 maggio 2010}}</ref> con il recente fenomeno dell'abbassamento delle acque sulla spiaggia nord del lago. Noto come "[[Villaggio delle Macine]]", per via di alcune macine di pietra ivi rinvenute, la sua datazione oscilla dal [[XX secolo a.C.|XX]]-[[XIX secolo a.C.]],<ref>{{cita web|url=http://www.controluce.it/castel-gandolfo-cronache/lavori-in-corso-al-villaggio-delle-macine|titolo=Lavori in corso al Villaggio delle Macine, in Controluce (edizione on-line, 06-11-2009)|accesso=24 ottobre 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.consorziosbcr.net/prtCastelliRomani/Eventi_Dettaglio.php?id_evento=21812|titolo=Consorzio Bibliotecario dei Castelli Romani - Visita guidata al Villaggio delle Macine sulle rive del lago Albano (18-04-2010)|accesso=10 aprile 2022|urlarchivio=https://archive.is/20120804061442/http://www.consorziosbcr.net/prtCastelliRomani/Eventi_Dettaglio.php?id_evento=21812|dataarchivio=4 agosto 2012}}</ref> fino alla media [[età del bronzo]] ([[XVII secolo a.C.|XVII]]-[[XVI secolo a.C.]]),<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cultura_scienze/albano/albano/albano.html|titolo=Riemerge dalle acque il villaggio delle macine, in La Repubblica del 26 luglio 2001|accesso=24 ottobre 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.parcocastelliromani.it/public/it/news/2009/doc/rassegna/upload/091106.pdf|titolo=Lavori in corso al Villaggio delle Macine, in Punto a Capo online (06-11-2009)|accesso=24 ottobre 2011|dataarchivio=9 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150509175007/http://www.parcocastelliromani.it/public/it/news/2009/doc/rassegna/upload/091106.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il villaggio sarebbe riconducibile alla struttura urbanistica della mitica [[metropoli]] -nel senso etimologico- latina di ''[[Alba Longa]]'',<ref>Pino Chiarucci, ''La civiltà laziale e gli insediamenti albani in particolare'', p. 39, in ''Il Lazio Antico'', atti del corso di archeologia tenutosi presso il [[Museo civico (Albano Laziale)|Museo civico di Albano Laziale]] nel 1982-1983.</ref> rasa al suolo dai Romani intorno al [[VI secolo a.C.]], secondo la tradizione da [[Tullo Ostilio]].
 
=== L'età repubblicana ===
[[File:Lac Albano et Mont Cavo.JPG|thumb|[[Monte Cavo]], l'antico ''Mons Albanus'', domina il lago da oriente.]]
 
Secondo la tradizione, intorno al [[395 a.C.|398 a.C.]], all'epoca delle lotte di Roma contro [[Veio]], era stato costruito un tunnel di scarico, attraverso le pareti del cratere, che fungeva da emissario qualora il livello del lago avesse superato l'imbocco. Si trattava di un'opera di ingegneria idraulica particolarmente interessante per i tempi, la cui costruzione, secondo lo storico [[Tito Livio]], sarebbe stata originata da una profezia dell'[[oracolo di Delfi]]: la vittoria dei Romani contro Veio sarebbe stata possibile solo nel giorno in cui le acque del lago fossero state incanalate e utilizzate per irrigare i campi<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe Condita'', V, 15-16.</ref>. La quota dell'emissario è di 293&nbsp;m [[s.l.m.]], circa 70&nbsp;m inferiore a quella precedente. Il tunnel, lungo circa 1450&nbsp;m, largo in media 1,20&nbsp;m ed alto 2&nbsp;m, sbocca in località "Le Mole" sotto Castel Gandolfo.
 
Durante e dopo l'epoca degli antichi romani si svolgevano sul lago delle [[Naumachia|naumachie]], ossia degli spettacoli sotto forma di battaglie navali, sicché anche il fondolago è ricco di reperti.
 
Interessante dal punto di vista ambientale ed archeologico è il sentiero che si snoda all'interno del bosco presso la sponda est del lago, dove tra l'altro è possibile ammirare i ruderi di una villa romana. Da parte della mano pubblica, gli sforzi atti a rivalorizzare la zona vengono intrapresi dai comuni vicini, dal [[Parco regionale dei Castelli Romani]] e dalla Provincia di Roma.
 
=== FontiL'età imperiale ===
{{Vedi anche|Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)}}
<div class="references-small"><references/></div>
 
[[File:Lago Albano sabbia nera, by Stefano Bolognini.JPG|thumb|La caratteristica sabbia scura del lago, testimonianza dell'origine vulcanica del bacino.]]
==Galleria fotografica==
 
=== Dal Medioevo all'Ottocento ===
[[File:Lago di Albano 1 by Stefano Bolognini.JPG|thumb|left|La cosiddetta "culla del lago", ossia il ripido fianco meridionale del cratere. Sotto Monte Cavo, si nota il complesso del [[convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo]] e della villa del cardinale Colonna (l'edificio rosso acceso).]]
 
Il lago viene citato come "''possessio lacum Albanense''" tra le proprietà donate dall'imperatore Costantino il Grande alla basilica di San Giovanni Battista ad Albano (probabilmente coincidente con l'attuale [[cattedrale di San Pancrazio]]) sotto il pontificato di papa Silvestro I, donazione riportata dal Liber Pontificalis.<ref>{{cita web|url=http://www.thelatinlibrary.com/liberpontificalis1.html|titolo=Liber Pontificalis - XXXIV 30|accesso=22 ottobre 2011}}</ref> Non è chiaro quanto sia attendibile questo documento, ma è molto probabile sia veritiero, poiché è noto che nei primi secoli dell'[[Alto Medioevo]] la Chiesa gestisse direttamente le terre dell'[[Agro Romano]] attraverso gli istituti tipici dei ''[[Patrimonium|patrimonia]]'' e delle ''[[domusculta]]e''.
 
Nel [[1233]] il lago con le sue pertinenze risulta da una [[Bolla pontificia|bolla]] di [[papa Gregorio IX]] elencato tra le proprietà dell'[[abbazia di Santa Maria di Grottaferrata]],<ref name="notajui">{{Cita|Moroni|p. 155}}.</ref> il potente cenobio [[Ordine Basiliano Italiano di Grottaferrata|basiliano]] fondato da [[Nilo da Rossano|san Nilo da Rossano]] nel [[1004]] grazie alla protezione della [[Famiglie baronali romane|famiglia baronale romana]] dei [[Conti di Tuscolo]]. Questa potente famiglia, che aveva la sua roccaforte nell'antica città di ''[[Tusculum]]'',<ref>''Vedi anche Scavi archeologici di Tusculum''.</ref> protesse il neonato monastero assicurandogli molto probabilmente svariate proprietà nella propria area di influenza: così si spiegano i duraturi interessi mantenuti anche fino al Quattrocento dell'abbazia criptense nei territori di Castel Gandolfo ed [[Ariccia]].<ref>Emanuele Lucidi, ''[http://books.google.com/books?id=kTIBAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=emmanuele+lucidi&hl=it#v=onepage&q&f=false Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia, e delle sue colonie di Genzano e Nemi]'', pp. 237-238.</ref>
 
L'erudito ottocentesco [[Gaetano Moroni]], autore dell'imponente "[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]", sostiene senza spiegare il ragionamento che in seguito il lago diventò proprietà della [[Camera Apostolica]],<ref name=notajui/> il [[demanio]] pontificio. In effetti abbiamo la certezza dell'appartenenza del lago a questo istituto del governo pontificio solo in occasione della vendita del lago stesso da parte della Camera Apostolica al principe polacco [[Stanislao Poniatowski (1754-1833)|Stanisław Poniatowski]], siglata con [[rogito]] presso il notaio De Gregori il 22 settembre [[1822]].<ref name=notajui/>
 
Il Poniatowski era esponente di una [[Poniatowski|famiglia polacca di antica nobiltà]] e di sangue reale, esule dal paese natale dopo la [[Spartizioni della Polonia|spartizione della Confederazione Polacco-Lituana del 1795]] e trasferitosi a Roma e poi a [[Firenze]]. Aveva alcuni interessi ad Albano, dove possedeva un palazzo ed alcune terre. Tuttavia il principe, trasferendosi a Firenze, vendette tutte le sue proprietà, ed alienò la proprietà del lago in favore del marchese Lorenzo Lezzani, un uomo arricchito in fretta grazie agli appalti pontifici, assunto alla nobiltà nel 1841.<ref name="notahbg">{{cita web|url=http://www.controluce.it/giornali/a12n06/03-giugno-72.pdf|titolo=Alberto Crielesi, Il Casino Poniatowski in Albano... e Don Miguel I, il "Re di Coppe", in Controluce, giugno 2003, p. 6|accesso=23 ottobre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060607033847/http://www.controluce.it/giornali/a12n06/03-giugno-72.pdf|dataarchivio=7 giugno 2006}}</ref>
 
Nel [[1884]] la proprietà del lago passò al duca di [[Gallese (Italia)|Gallese]], Giulio Hardouin,<ref>{{cita web|url=http://www.specchioromano.it/fondamentali/Lespigolature/2007/LUGLIO/Una%20terrazza%20sul%20lago%20Albano%20-%20l%E2%80%99antica%20Villa%20del%20Cardinale.htm|titolo=Antonio Venditti, Una terrazza sul lago Albano - l'antica Villa del Cardinale, in Specchio Romano.it (ultimo aggiornamento ottobre 2010)|accesso=26 ottobre 2011}}</ref> padre del più noto diplomatico Luigi Hardouin di Gallese.
 
Oggi, che la superficie del lago è di pertinenza della [[Provincia di Roma]],<ref name=notaprov/> può sembrare strano che qualcuno avesse interesse ad essere proprietario di una massa d'acqua. Tuttavia bisogna considerare che assieme al lago c'erano le relative privative: delle mole di Albano e Castel Gandolfo, in località omonima, azionate dalle acque del lago provenienti dall'emissario; della pesca sul lago; della concia di Albano.<ref name=notahbg/>
 
=== L'antropizzazione novecentesca ===
[[File:PIC 0001.JPG|thumb|left|Il lago e l'abitato di Castel Gandolfo visti dall'ex-Fortezza Pontificia di [[Rocca di Papa]] (oggi [[Museo di geofisica di Rocca di Papa|Museo di geofisica]]).]]
 
All'inizio del Novecento le cittadine dei Colli Albani si proposero come luogo di villeggiatura a due passi di Roma, ed il lago iniziò a subire alcuni mutamenti radicali. Il bordo settentrionale del cratere iniziò a popolarsi di villini, schierati ai lati della [[strada statale 216 Maremmana III]] tra [[Marino (Italia)|Marino]] e Castel Gandolfo, per cui quella località fu chiamata per un certo periodo "Castel Marino" (ed oggi è nota semplicemente come "Villini"). Nel [[1889]] il cratere del lago fu attraversato dalla [[ferrovia Roma-Albano]], con due fermate: una stazione (oggi dismessa) in servizio ai villini, e la [[stazione di Castel Gandolfo]].
 
Archeologi e studiosi iniziarono ad interessarsi allo studio sistematico delle antichità del lago. [[Giuseppe Lugli]], archeologo e professore ordinario all'[[Università di Roma La Sapienza]] di Topografia di Roma e dell'Italia antica, nel [[1913]] si laureò con una tesi sulla [[Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)|villa albana di Domiziano]] che fu il primo studio organico di quel monumento, ma proseguì i suoi studi sulla zona fino almeno al [[1922]]: nel [[1919]] effettuò sulla zona del lago il primo volo di ricognizione archeologica dall'alto, a bordo del [[dirigibile]] "[[Roma (dirigibile)|Roma]]" della [[Regia Aeronautica]].<ref>{{cita web|url=http://www.inasa-roma.it/pdf/Colini%20Ricordo%20di%20Giuseppe%20Lugli.pdf?token=90998190a2396300a8aff18a2ab6dff94255c132|2=1317645724#PDFP|titolo=Antonio Maria Colini, Ricordo di Giuseppe Lugli.|accesso=23 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140531090913/http://www.inasa-roma.it/pdf/Colini%20Ricordo%20di%20Giuseppe%20Lugli.pdf?token=90998190a2396300a8aff18a2ab6dff94255c132|dataarchivio=31 maggio 2014|urlmorto=sì}}</ref>[[File:Lac Albano ouest.JPG|thumb|right|La costa occidentale del lago, con lo Stadio olimpico del CONI in basso al centro.]]
 
Il culmine dell'antropizzazione negli anni del boom economico: il lago Albano fu destinato alle gare di [[canottaggio]] e di [[Canoa/kayak ai Giochi della XVII Olimpiade|canoa/kayak]] delle [[Olimpiadi di Roma|Olimpiadi di Roma del 1960]],<ref>''Vedi anche [[Canottaggio ai Giochi della XVII Olimpiade]].''</ref> e pertanto furono costruiti gli impianti del [[CONI]] con lo stadio olimpico, le piattaforme di partenza e gli edifici collegati, e le infrastrutture per arrivarci: la [[Strada statale 140 del Lago di Albano|strada statale 140 del "lago Olimpico"]] con il lungo traforo della sua diramazione, la [[funivia]] (anzi, una [[cestovia]], rimasta in funzione fino al [[1974]] e di cui oggi si vedono i pittoreschi piloni abbandonati).<ref>{{cita web|url=http://www.ristorantelafunivia.it/|titolo=Ristorante Pizzeria Fraschetta La Funivia - Storia|accesso=23 ottobre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100817030121/http://www.ristorantelafunivia.it/|dataarchivio=17 agosto 2010}}</ref>
 
Nel [[1966]] iniziò la costruzione della [[Chiesa della Madonna del Lago (Castel Gandolfo)|chiesa della Madonna del Lago]], un luogo di culto cattolico progettato da Francesco Vacchini, direttore tecnico della [[Fabbrica di San Pietro]], per volere di [[papa Paolo VI]],<ref>Dimitri Ticconi, ''Chiese della diocesi di Albano'', p. 64, [[Roma]] 1999.</ref> che si recò personalmente a consacrare la chiesa il 25 agosto [[1977]], già malato (sarebbe morto l'anno seguente proprio durante la permanenza nelle [[Ville Pontificie di Castel Gandolfo]]).
 
La chiesa fu visitata anche da [[papa Giovanni Paolo II]] il 2 settembre [[1979]].<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1979/documents/hf_jp-ii_hom_19790902_castel-gandolfo_it.html|titolo=Testo dell'omelia di Giovanni Paolo II alla chiesa della Madonna del Lago|accesso=23 ottobre 2011}}</ref>
 
==== Inquinamento delle acque ====
[[File:Acqua Lago Albano.jpg|miniatura|L'acqua del lago oggi, sulla riva nord]]
Insieme all'antropizzazione, è esploso il fenomeno dell'inquinamento del bacino lacustre. Nel [[2000]] il lago venne classificato come "area a vulnerabilità primaria" nel Piano regionale delle acque.<ref name="notainq">{{cita web|url=http://win.parcocastelliromani.it/public/it/news/2008/doc/rassegna/080618/080604_il.caff%C3%A8.04.06.08.il.lago.albano.non.%C3%A8.inquinato.anzi.si.pdf|titolo=Chiara Rai, Il lago Albano non è inquinato. Anzi sì, in Il Caffè del 4 giugno 2008|accesso=24 ottobre 2011}}</ref> Le zone settentrionali, su cui si sono moltiplicati pontili e stabilimenti (spesso ampliati abusivamente), risultavano già nel [[2004]] inquinate oltre il consentito ma entro i limiti di deroga.<ref>{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_624_ulterioriallegati_ulterioreallegato_2_alleg.pdf|titolo=Ministero della Salute - Qualità delle acque di balneazione dei laghi (stagione 2004), LG 22|accesso=24 ottobre 2011}}</ref> Il sindaco di Albano, Marco Mattei (centrodestra), nel luglio 2004 emette per il tratto di costa albanense un'ordinanza di divieto di immersione, canottaggio e controllo veterinario sul pescato, ordinanza prontamente revocata il 13 agosto del mese seguente,<ref name=notainq/> forse di fronte all'inadempienza generale al provvedimento. L'anno seguente tuttavia ancora il sindaco Mattei vieta le attività sportive e ludiche nelle acque del lago (ordinanza nº 54 del 14 aprile 2005).<ref name=notainq/>
 
Nel [[2006]] presso l'emissario gli [[streptococchi]] fecali, prodotto dell'inquinamento da fogna, superano di trenta volte il valore consentito dalla legge:<ref name=notainq/> nel [[2007]] i rilevamenti dell'[[Arpa]], l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, riportarono livelli di inquinamento superiori al consentito in molte zone del lago, e si rese necessario il divieto di balneazione da parte dei sindaci competenti. Il sindaco di Albano la emise solo per alcuni tratti di costa nel giugno [[2006]]<ref name=notainq/> (considerato che le zone orientali del lago, sotto [[Palazzolo (Rocca di Papa)|Palazzolo]], non risultavano inquinate) e poi la estese a tutto il tratto di lago albanense l'anno seguente, nel maggio [[2007]].<ref name=notainq/> Il sindaco di Castel Gandolfo Maurizio Colacchi (centrosinistra), fece lo stesso con due ordinanze, abrogate dalla revoca del divieto di balneazione nell'[[estate]] [[2007]], contraddetto a sua volta da una nuova ordinanza di divieto, ma solo per alcune zone della costa castellana, emanata il 29 aprile [[2008]].<ref name=notainq/>
 
[[File:The British Library - Rome - Emissairio Lago di Albano.jpg|thumb|upright=1.5|L'emissario artificiale in una pubblicazione del 1820]]
 
La causa dell'inquinamento era la presenza in alcuni punti di fauna intestinale, dovuta agli sversamenti delle fogne delle abitazioni circostanti il lago. La Provincia di Roma e i comuni di [[Marino (Italia)|Marino]], [[Rocca di Papa]] e [[Castel Gandolfo]] si impegnarono a completare la rete fognaria circumlacuale: lo stralcio del progetto ci fu nell'aprile 2007, i lavori incominciarono nel novembre 2008 e l'opera fu inaugurata il 25 giugno 2009.<ref>{{cita web|url=http://win.parcocastelliromani.it/public/it/news/2009/archivio_090625.asp|titolo=Parco regionale dei Castelli Romani, Inaugurata la rete fognaria circumlacuale (25-06-2009)|accesso=24 ottobre 2011}}</ref> Già nel [[2008]] le acque del lago risultarono meno inquinate.<ref>{{cita web|url=http://www.arpalazio.net/main/balneazione/balneazione.php?prov=ROMA&lagoID=6&comune=castelgandolfo&storico=1|titolo=ARPA Lazio - Balneazione lago Albano di Castel Gandolfo|accesso=23 ottobre 2011}}</ref> Nel [[2010]] Castel Gandolfo ha revocato il divieto di balneazione.<ref>{{cita web|url=http://blog.libero.it/cecchinaweb/8697954.html|titolo=Cecchina 24 - Il lago Albano è balneabile (15-04-2010)|accesso=24 ottobre 2011}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Dorico.jpg|miniatura|Il ninfeo dorico, sulla riva settentrionale del lago.]]
 
=== Chiese e luoghi di culto ===
* ''[[Chiesa della Madonna del Lago (Castel Gandolfo)|Chiesa della Madonna del Lago]]''.
 
=== Resti archeologici ===
* ''[[Villaggio delle Macine]]''.
* ''Emissario artificiale''.
* ''Ninfeo dorico''.
* ''[[Ninfeo del Bergantino]]''.
 
== Centri abitati ==
{{Vedi anche|Lazio}}
 
Nessun centro abitato propriamente detto si affaccia sulle rive del lago, tuttavia ci sono molti centri urbani di notevole importanza affacciati sul bordo del cratere del lago o sulle alture vicine.
 
=== Castel Gandolfo ===
{{Vedi anche|Ville Pontificie di Castel Gandolfo}}
[[File:Piazza della Liberta Castel Gandolfo.JPG|thumb|upright|Piazza della Libertà, [[Castel Gandolfo]]: la [[Collegiata di San Tommaso|Collegiata]] e la fontana berniniane.]]
 
Il centro abitato più vicino e meglio collegato è [[Castel Gandolfo]], nel cui territorio comunale ricadono gran parte delle coste lacustri. Fu abitato fin dal X secolo ed appartenne alla famiglia genovese dei Gandolfi, ai [[Savelli]] ed infine, dal [[1596]], alla [[Camera Apostolica]], ossia ''[[Immediatamente soggetta|immediate subiectum]]'' alla Santa Sede. [[Papa Urbano VIII]] fu il primo a recarvisi in villeggiatura, facendo costruire a [[Carlo Maderno]] il primo nucleo del [[Palazzo Pontificio]]. In seguito la Villa Pontificia fu frequentata da [[Alessandro VII]], che commissionò a [[Gian Lorenzo Bernini]] la costruzione della [[Collegiata di San Tommaso|collegiata di San Tommaso da Villanova]], la cui cupola svettante domina decisamente il panorama lacustre. Molti papi loro successori frequentarono nei secoli successivi Castel Gandolfo, progressivamente ampliando il complesso pontificio. Dopo un periodo di abbandono seguito alla fine del potere temporale, nel [[1929]] le [[Ville Pontificie di Castel Gandolfo]] furono riconosciute dallo Stato italiano come [[Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia|zona extraterritoriale della Santa Sede]], qualifica che conservano ancora oggi. All'interno del perimetro delle Ville si trovano la [[Specola Vaticana]] (l'osservatorio astronomico situato sopra al Palazzo Pontificio, le cui cupolette bianche fanno mostra di sé anche dal lago) ed i ruderi della parte residenziale della grande [[Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)|villa albana di Domiziano]].
 
=== Albano Laziale ===
[[File:Albano Laziale - Corso Matteotti (Corso di sotto).JPG|thumb|upright|Corso Giacomo Matteotti ad [[Albano Laziale]], ossia il tratto urbano della via Appia, cuore pulsante della città moderna.]]
 
Il Colle dei Cappuccini nasconde alla vista del lago [[Albano Laziale]]. Il [[Centro di Albano Laziale|suo centro storico]] sorge in gran parte sui ''[[Castra Albana]]'', accampamenti militari di età severiana, nucleo dell'attuale cittadina. [[Sede suburbicaria di Albano|Sede vescovile suburbicaria]] attestata già dal [[IV secolo]], ebbe trascorsi di [[libero comune]] nel burrascoso periodo a cavallo dell'[[anno Mille]], poi fu infeudata ai Savelli di cui divenne una roccaforte fino all'acquisto da parte della Reverenda Camera Apostolica nel [[1697]]. Nel Settecento la città si giovò del diretto dominio ecclesiastico con la fondazione di importanti istituti culturali e soprattutto con la risistemazione della via Appia, che tornò ad essere la via privilegiata tra Roma e Napoli al posto della strada postale medioevale via Marino e [[Velletri]]. Albano nel periodo camerale si arricchì di ville e residenze patrizie suburbane (l'attuale parco pubblico comunale di [[Villa Doria (Albano Laziale)|Villa Doria]], [[Palazzo Pamphilj (Albano)|Palazzo Pamphilj]], Palazzo Corsini oggi sede dell'ASL RMH, Villa Ferrajoli oggi sede del [[Museo civico (Albano Laziale)|locale Museo civico]], Villa Venosa, Palazzo Rospigliosi oggi occupato dall'istituto paritario "Leonardo Murialdo" dei Giuseppini). Oggi Albano, insieme alle popolose frazioni di [[Cecchina]] e [[Pavona]], è uno dei comuni più popolosi della provincia, nonché importante centro commerciale e culturale grazie ai suoi molti istituti secondari di secondo grado.
 
=== Ariccia ===
[[File:Ariccia - panorama di Vallericcia dall'Appia antica.JPG|thumb|upright|[[Vallericcia]], in comune di Ariccia: un antico lago vulcanico analogo a quelli Albano e di Nemi, oggi interamente prosciugato.]]
 
A sud il lago è chiuso dal cratere che culmina in [[Monte Gentile]], località residenziale del comune di [[Ariccia]]. Questa cittadina è l'erede dell'antica ''[[Aricia]]'', città [[Latini|latina]] importantissima (teatro dell'[[Battaglia di Aricia|omonima battaglia]] nel [[505 a.C.|505]]/[[504 a.C.]]) e poi importante stazione di posta sulla [[via Appia Antica]]. Decaduta ''Aricia'' nel Medioevo, l'abitato si spostò dalla vasta vallata di [[Vallericcia]] (in origine, un altro lago vulcanico simile a quello Albano e di Nemi) sul colle dell'antica acropoli, dove si trova l'abitato moderno. Di fatto rifondata dai Savelli nel Quattrocento, Ariccia fu acquistata nel [[1661]] dai [[Chigi]], che l'arricchirono delle architetture berniniane della [[Collegiata di Santa Maria Assunta (Ariccia)|collegiata di Santa Maria Assunta]], del [[santuario di Santa Maria di Galloro]] e di [[Palazzo Chigi (Ariccia)|Palazzo Chigi]], completato dal vasto [[Parco Chigi]] e dalla quinta scenografica barocca di [[piazza di Corte]]. Un ulteriore sviluppo all'abitato fu dato dalla costruzione dei viadotti voluti da [[papa Gregorio XVI]] per abbreviare il percorso della via Appia tra Albano e Velletri: il più imponente di essi, il famigerato [[ponte di Ariccia]], fu inaugurato nel [[1854]] da [[Pio IX]], rimase a lungo uno dei viadotti più alti d'Europa ed è ancora oggi tristemente noto alle cronache per via dei [[Suicidio|suicidi]] di cui è a volte teatro. In epoca più moderna, Ariccia è nota al grande pubblico anche internazionale per le [[fraschetta|fraschette]], la [[porchetta]] ed una rassegna oggi cessata, il [[Festival degli sconosciuti]]. La cittadina, tranquilla e residenziale, possiede anche notevoli strutture sportive e scolastiche.
 
=== Rocca di Papa ===
[[File:Rocca di papa panosx.jpg|thumb|upright|[[Rocca di Papa]], il centro storico dopo una nevicata.]]
[[File:Fresque Mithraeum Marino.jpg|thumb|upright|Il [[mitreo di Marino]], uno dei due unici [[Mitreo|mitrei]] affrescati al mondo.<ref>Carlo Pavia, ''Guida dei mitrei di Roma antica'', pp. 124-128.</ref>]]
 
Il lago è dominato da est da [[Rocca di Papa]], adagiata sulle pendici di [[Monte Cavo]]. L'origine del toponimo non è ben chiara, tuttavia è noto che l'abitato appartenne agli [[Annibaldi]], agli [[Orsini]], ed infine ai [[Colonna (famiglia)|Colonna]]. Nel [[1855]] i rocchigiani diedero vita ad una singolare esperienza rivoluzionaria in polemica con la dominazione feudale e pontificia, nota come "[[Repubblica di Rocca di Papa]]". Dopo l'[[Unità d'Italia]] diventò un importante centro di villeggiatura comodamente alle porte di Roma, dotato di alberghi, ristoranti e servizi per i viaggiatori: nel [[1906]] venne inaugurata la funicolare della [[Tranvie dei Castelli Romani]], collegata direttamente con Roma via [[Grottaferrata]] e rimasta in servizio fino al [[1963]]. Nel [[1886]] venne allestito l'Osservatorio Geodinamico presso l'antica Fortezza Pontificia sulla sommità dell'abitato, oggi trasformato nell'interessante [[Museo di geofisica di Rocca di Papa]].
 
Sempre in comune di Rocca di Papa, ma molto fuori dall'abitato, giusto a strapiombo sul lago, si trova il [[convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo]]. Fondato da monaci [[Eremita|eremiti]] nell'[[XI secolo]], nel Duecento diventò un ricco convento [[Cisterciensi|cisterciense]] e poi, decaduto, passò ai [[certosini]], che lo tennero fino al [[1449]], anno in cui subentrarono loro i [[Frati Minori Osservanti]]. Nel [[1629]] il cardinale [[Girolamo Colonna (cardinale 1604)|Girolamo Colonna]], allora signore di Rocca di Papa, si fece costruire accanto al convento una villa panoramica, oggi adibita a ristorante e nota ancora come "Villa del Cardinale". Ma il periodo di grande splendore del convento fu il Settecento: tra il [[1735]] ed il [[1738]] il cardinale portoghese Josè Maria de Fonseca de Evora fece abbellire il convento, che rimase strettamente legato al [[Portogallo]], tanto che dopo l'unificazione italiana del [[1870]] per evitare la soppressione degli ordini religiosi contemplativi i monaci implorarono la protezione della Corona portoghese. Il convento fu così possesso extraterritoriale del [[Regno di Portogallo]] fino alla fine della monarchia lusitana nel [[1910]]. Da allora tornò una comune proprietà privata, i monaci furono espropriati e l'immobile divenne prima una clinica, poi la sede estiva del [[Venerabile Collegio Inglese]].
 
=== Marino ===
A nord occhieggiano sopra il [[Bosco Ferentano]] i campanili del centro storico di Marino. Citata a partire dall'[[XI secolo]], fu infeudata ai [[Frangipane (famiglia)|Frangipane]] (che edificarono la [[Chiesa di Santa Lucia (Marino)|chiesa di Santa Lucia]], oggi sede del [[Museo civico Umberto Mastroianni|locale Museo civico "Umberto Mastroianni"]], unico monumento gotico superstite dei Castelli Romani), agli [[Orsini]] e poi ai Colonna, che ne fecero un loro caposaldo avanzato su Roma durante le lunghe e travagliate lotte con gli altri baroni romani ed i papi. Alla metà del Cinquecento [[Ascanio I Colonna (di Paliano)|Ascanio I Colonna]], e poi suo figlio [[Marcantonio Colonna|Marcantonio II]], celebre ammiraglio pontificio alla [[Battaglia di Lepanto|battaglia di Lepanto del 1571]], portarono avanti un piano di risistemazione urbanistica la cui maggior realizzazione fu [[Palazzo Colonna (Marino)|Palazzo Colonna]], progettato da [[Antonio da Sangallo il Giovane]] e rimasto incompiuto. [[Filippo Colonna (I)|Filippo I Colonna]] ed il figlio cardinale [[Girolamo Colonna (cardinale 1604)|Girolamo]], un secolo dopo, continuarono l'opera, commissionando l'apertura di [[Corso Trieste (Marino)|Corso Trieste]] e la costruzione dell'imponente [[Basilica di San Barnaba|basilica di San Barnaba apostolo]]. Alla fine del Settecento, in concomitanza con l'abbandono della vecchia strada postale per Napoli via Marino e la riapertura della via Appia che arricchì invece Albano, [[Genzano di Roma]] e le zone attraversate da quella nuova arteria, Marino subì un duro colpo economico. Tuttavia, l'attività principale della cittadina, la [[Viticoltura|vitivinicoltura]], rimase fiorente: nel [[1925]] iniziò ad essere celebrata la [[Sagra dell'uva (Marino)|Sagra dell'uva]], primo [[Sagra (festa)|evento del genere]] in Italia, che ancora oggi rende celebre la città, ed il [[Marino (vino)|suo vino DOC]], nel mondo. Nel [[1974]] la frazione di [[Ciampino]], sede del famoso [[Aeroporto di Roma-Ciampino|aeroporto civile e militare]], diventò comune autonomo: ciò nonostante Marino, con le sue frazioni di [[Santa Maria delle Mole]], [[Cava dei Selci]], [[Frattocchie]], [[Castelluccia (Marino)|Castelluccia]], [[Fontana Sala]] e [[Due Santi]]<ref>''Vedi anche [[Boville (comune autonomo)]]''.</ref> rimane uno dei comuni più vasti e popolosi della provincia.
 
== Turismo ==
=== I viaggiatori intellettuali ===
Il lago Albano è stato oggetto di curiosità in ogni epoca. Uno dei primi visitatori fu [[Pio II]] ([[1405]]-[[1464]]), il papa umanista che amava viaggiare e riportare le proprie impressioni nei suoi "''[[Commentario|Commentarii]]''" latini.
 
Le emergenze archeologiche del lago attirarono [[Giovanni Battista Piranesi]] ([[1720]]-[[1778]]), che lasciò due splendide incisioni dell'imbocco dell'emissario e del ninfeo dorico.
 
Pittori provenienti da tutta Europa hanno ritratto il lago o scorci particolari di esso: [[John Robert Cozens]], [[Jakob Philipp Hackert]], [[Jean-Baptiste Camille Corot]], [[Sil'vestr Feodosievič Ščedrin]], [[Oswald Achenbach]], [[George Inness]].
 
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File:John Robert Cozens 001.jpg|[[John Robert Cozens]], ''The Lake of Albano with Castel gandolfo'' {{en}}, [[1777]] circa, [[Londra]], collezione privata.
Image:Castel-gandolfo-01.jpg
File:Hackert, Blick auf den Albaner See mit Castel Gandolfo, 1800.jpg|[[Jakob Philipp Hackert]], ''Blick auf den Albaner See mit Castel Gandolfo'' {{de}}, [[1800]], [[Düsseldorf]], [[Kunstakademie Düsseldorf]].
Immagine:Lake Albano.jpg
File:Schedrin Albano.jpg|[[Sil'vestr Feodosievič Ščedrin]], ''Il lago di Albano'', ''ante'' [[1825]].
Immagine:Caastelgandolfo11.JPG
File:Corot chevrierscastelgandolfo.jpg|[[Jean-Baptiste Camille Corot]], ''Les chevriers de Castel Gandolfo'' {{fr}}, 1866, [[Caen]], [[Musée des Beaux-Arts (Caen)|Musée des beaux-arts]].
Immagine:Lago Albano.JPG
File:Jean-Baptiste-Camille Corot 007.jpg|[[Jean-Baptiste Camille Corot]], [[Budapest]], [[Museo di belle arti (Budapest)|Museo di belle arti]].
File:George Inness 001.jpg|[[George Inness]], ''Lake Albano'' {{en}}, [[1869]], [[Washington|Washington D.C.]], [[Phillips Collection]].
File:Oswald achenbach,Castel Gandolfo 03.jpg|[[Oswald Achenbach]].
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=== Il turismo di massa ===
A partire dagli anni sessanta, grazie alle infrastrutture realizzate in occasioni delle Olimpiadi, il lago si è aperto al turismo di massa. Sul lungolago sono sorti decine di ristoranti, stabilimenti e locali, che attirano numerosi visitatori oltre che gente del posto nella bella stagione.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
[[File:Curvone Lago Albano.jpg|thumb|Il primo tornante della SS 140 nel tratto discendente da Castel Gandolfo al lago.]]
[[File:Caastelgandolfo06.JPG|thumb|Il lungolago.]]
 
La principale strada carrozzabile di accesso al lago è la [[strada statale 140 del Lago di Albano]], cosiddetta "del Lago Olimpico" perché fu realizzata in occasione delle Olimpiadi del 1960. Oggi è di [[Strada provinciale|pertinenza provinciale]] con tutte le sue diramazioni e pertinenze.
 
La SS 140 inizia al chilometro 21+400 della [[strada statale 7 Via Appia]], all'altezza dell'incrocio sito in località Due Santi del comune di Marino: dopo un paio di chilometri la strada si divide in due rami stradali.
 
La SS140 propriamente detta sale all'abitato di Castel Gandolfo ricalcando l'ottocentesca "Olmata" papale d'accesso alle [[Ville Pontificie di Castel Gandolfo|Ville Pontificie]]: poi, dopo l'incrocio con la strada statale 216 Maremmana III che corre sopra al bordo del cratere vulcanico, proveniente da Marino e diretta ad Albano, la strada torna a scendere sinuosamente verso il lago, attraversa con un ampio tornante la ferrovia Roma-Albano e ricalca il tracciato della carrozzabile ottocentesca fino alla spiaggia del lago.
 
L'altro ramo è una diramazione realizzata ''ex novo'' negli anni cinquanta, che attraversa il cratere vulcanico del lago nel punto in cui è più basso con un lungo traforo e sbuca in una rotatoria sulla spiaggia del lago.
 
I due rami sono ricollegati dal cosiddetto "lungolago", uno stradone che corre lungo tutta la costa settentrionale del lago e risale il crinale orientale con un grande tornante fino ad immettersi sulla [[strada statale 217 Via dei Laghi]].
 
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Rete ferroviaria del Lazio}}
 
Il cratere del lago è servito dalla [[ferrovia Roma-Albano]], {{Senza fonte|considerata per questo una delle ferrovie più panoramiche della Regione}}. Completata nel [[1889]], fino al [[1927]] il tracciato proseguiva fino a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]] via [[Cecchina]]. Oggi è gestita da [[Rete Ferroviaria Italiana]] nell'ambito della linea di trasporto ferroviario suburbano [[FL4 (ferrovia regionale del Lazio)|FL4]]. La ferrovia, percorsa da treni pendolari, dopo la [[stazione di Marino Laziale]] penetra con una galleria nel cratere dove si trova il lago, costeggia a mezzacosta con stupendi panorami (una fermata sul lago è stata da tempo soppressa, ma continua ad essere in funzione la [[stazione di Castel Gandolfo]], a metà strada tra l'[[Castel Gandolfo|omonima cittadina]] ed il lago), e quindi con un'altra galleria esce dal cratere in direzione Albano.
 
La linea ferroviaria dalla [[stazione di Marino Laziale]] supera lo sbarramento rappresentato dal bordo del cratere con un traforo, corre a mezzacosta sul versante occidentale del cratere (dove esisteva una stazione ferroviaria, "Villini", in seguito dismessa) fino alla [[stazione di Castel Gandolfo]], posta a metà strada tra l'omonima cittadina e la spiaggia del lago. Poi, attraversato con un passaggio a livello il secondo tornante della SS 140 che scende verso il lago, la ferrovia esce dal cratere con un altro traforo, e sbuca alla [[stazione di Albano Villetta]] lungo la via Appia, penultima sosta della tratta.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nella fase più dura dei bombardamenti anglo-americani seguita allo sbarco di Anzio, molti civili si rifugiarono nelle gallerie ferroviarie.<ref>''Vedi anche [[I Castelli Romani durante la seconda guerra mondiale]].''</ref>
 
=== Navigazione ===
Il Lago Albano non presenta difficoltà per la navigazione. Lungo la strada costiera si incontrano diversi circoli velici (Circolo Vela Castel Gandolfo e Vela Il Cantone)<ref>[http://www.velacastelgandolfo.it Circolo Vela Castel Gandolfo] e [http://www.velailcantone.it Circolo Vela il Cantone] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121007222547/http://www.velailcantone.it/ |data=7 ottobre 2012 }}</ref>, di windsurf e canoa (anche dragonboat), noleggi pedalò e barche a remi.
 
Gli elementi da tenere presenti sono la presenza di alghe fino a pelo d'acqua in prossimità di alcuni tratti della costa e il vento molto variabile sia in direzione che intensità (raffiche) per chi va a vela. Data la conformazione delle coste, il vento di Scirocco raggiunge talvolta intensità anche elevate (30 nodi){{Senza fonte}}.
 
Esiste anche un battello elettrico che conduce i turisti in visite guidate lungo le coste del lago. È assolutamente vietata la navigazione a motore<ref>Regolamento delle attività sui Bacini lacustri del Lago Albano di Castel Gandolfo e del Lago di Nemi ([http://www.parcocastelliromani.it/public/it/servizi/doc/acque/Regolamento_Autodisciplina_Laghi.pdf Deliberazione del Consiglio Direttivo n. 54 del 27 novembre 2007] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150509152637/http://www.parcocastelliromani.it/public/it/servizi/doc/acque/Regolamento_Autodisciplina_Laghi.pdf |data=9 maggio 2015 }})</ref>.
 
== Sport ==
{{Vedi anche|Canottaggio ai Giochi della XVII Olimpiade}}
 
=== Impianti sportivi ===
* Stadio Olimpico di canottaggio.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
* {{Cita libro| Gaetano | Moroni | [[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]] | 1844 | Tipografia Emiliana | [[Venezia]] | wkautore= Gaetano Moroni | capitolo= vol. V | ed= I | cid=Moroni}} {{NoISBN}}
* {{Cita libro| Antonio | Nibby | Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma | 1848 | Tipografia delle Belle Arti | [[Roma]] | wkautore= Antonio Nibby | capitolo= vol. I | ed= II |p= 546 | cid=Nibby}} {{NoISBN}}
* {{Cita libro| Filippo | Coarelli | Guide archeologiche Laterza - Dintorni di Roma | 1981 | [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli]] | [[Bari]]-[[Roma]] |cid=Coarelli}} CL 20-1848-9
* {{cita libro| Saverio | Petrillo | I papi a Castel Gandolfo | 1995 | Edizioni Tra 8 & 9 | [[Velletri]] |cid=Petrillo}} {{noISBN}}
* {{cita libro| Armando | Ravaglioli | Alla scoperta del Lazio | 1995 | [[Newton Compton Editori]] | [[Roma]] |cid=Ravaglioli|isbn= 88-7983-940-3}}
* {{cita libro| Graziano | Nisio | Dalla leggendaria Alba Longa a Castel Gandolfo | 2008 | Il Vecchio Focolare | [[Castel Gandolfo]] |cid=Nisio}} {{noISBN}}
 
== Voci correlate ==
* [[Castra Albana]]
* [[Lago di Nemi]]
* [[Monte Cavo]]
* [[Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)]]
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
*[[Lago di Nemi]]
*[[Parco regionale dei Castelli Romani]]
 
== Collegamenti esterni ==
==Altri progetti==
*{{Collegamenti esterni}}
{{interprogetto|commons=Lago di Albano}}
*{{SchedaLIMNO|albano.htm}}
 
{{Sedi dei giochi della XVII Olimpiade}}
[[Categoria:Laghi del Lazio|Albano]]
{{Albano Laziale}}
[[Categoria:Provincia di Roma]]
{{Castel Gandolfo}}
[[Categoria:Vulcani del Lazio]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Vulcani italiani|Albano]]
{{portale|Lazio}}
 
[[Categoria:Laghi della città metropolitana di Roma Capitale]]
[[de:Albaner See]]
[[enCategoria:LakeVulcani del Lazio|Albano]]
[[esCategoria:Castelli Romani|Lago Albano]]
[[fr:Lac d'Albano]]
[[ja:アルバーノ湖]]
[[la:Lacus Albanus]]
[[mk:Албанско езеро]]
[[nn:Albanosjøen]]
[[pt:Lago Albano]]
[[sv:Albanosjön]]
[[wuu:阿嘞白拿湖]]
[[zh-classical:艾爾巴羅湖]]